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La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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8/1/2005 22:33
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Si è già parlato di quest’argomento sul forum, è vero, niente di nuovo quindi. Nonostante questo torno a battere il tema, conscio del fatto che non vado a dire nulla di nuovo. Diciamo che una mia certa convinzione, un mio modo di essere, ha accresciuto una mia personale “percezione” e gusto concernente il formato delle fotografie.

Iniziamo guardandoci intorno. Negli ultimi anni vale il principio “grande è meglio….anzi grandissimo”. Questo è vero se si scruta il panorama artistico e commerciale in generale. Tale prassi si è diffusa verso l’ambito privato e hobbistico. Il tutto ha trovato la via facilitata dalla possibilità, abbastanza semplice ed economica, di stampare (anche in proprio) in formati fino a qualche anno orsono difficilmente raggiungibili (lambda, inkjet, digitale in generale…..). Se poi, come dicevo, si guarda qualche sito di un fotografo (artistico o paesaggista oppure di street….) mediamente conosciuto, che comunque ha fatto della fotografia la sua attività principale, ebbene sfido a trovare delle opere di formato piccolo (e per piccolo intendo l’A4….non francobolli)La tendenza odierna è quella di proporre il proprio lavoro in formati molto molto rilevati; l’A3 non basta. Spesso il formato ampio è legato ad un fine espressivo e si confà al soggetto e alla tematica del portfolio. Spesso più che un “di più” è una caratteristica necessaria all’espressione della tematica e del messaggio del lavoro. A volte è così. Non deve essere una prassi. Io penso che quella odierna sia una moda. Una moda e una prassi. Si usa così. Si deve fare così. Il mercato vuole così. Chi se ne frega del soggetto. E dal mercato all’ambito “privato” il passo è breve. Ve le ricordate le opere al tempo dei vostri nonni? Meno rilevanti perché stampate più piccole? Non penso.
Ecco, io vado contro corrente, ultimamente prediligo un formato di stampe piccolo, A4 o a volte anche A3….ma a dire il vero quasi prediligo l’A4 (sempre non tralasciando il soggetto rappresentato. Alcuni portfoli hanno bisogno di formati rilevantissimi.). Non saprei…sento l’esigenza di “abbracciare” il tutto…di avere tutto “a portata di mano”……penso tutto sia più intimo, non saprei come definirlo. E poi io non vivo con la fotografia, il mio è un hobby, non la mia attività principale. Vedere (e mostrare) e gustare le fotografie a casa penso non abbia eguali avvalendosi di un formato umano (e comodo) invece che dei lenzuoloni. Per me quindi la grandezza è (nel 90% dei casi) una pura e semplice moda. Penso che la fotografia attuale sia malata di GIGANTISMO.

Marco


Inviato: 8/3/2011 15:50
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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In effetti, è una questione di corsi e ricorsi. Solo che adesso è più facile stampare grande, e non costa più fatica. Per i pittori invece un pò di differenza il formato la faceva! Anche se penso che Vermeer lavorasse più di Rubens ...
Personalmente io penso che ci sono due usi principali:
1) album-fotolibro, fino all'A3 secondo me, poi si perde praticità
2) esposizione su parete, qui a meno di passpartout geniali e cornici efficaci, si parte dall'A1 e più grande è meglio è (<= dimensione della parete!)

Ciò non toglie che alcuni bn minuscoli siano deliziosi se ben incorniciati.

Inviato: 8/3/2011 16:37
Intelligenti pauca
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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5/3/2011 11:52
Da Milazzo
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Citazione:
ultimamente prediligo un formato di stampe piccolo


Marco, sono molto in linea con la tua riflessione.
Personalmente ho sempre trovato l’A3 una dimensione “giusta” per la visione di una stampa fotografica a parete. Ultimamente ho riscoperto un particolare piacere a maneggiare anche stampe più piccole, tenerle in mano, confrontarle una con l’altra, cosa impossibile con fogli più grandi. D’altronde, io sono molto legato alla fruizione delle foto sui libri, più che nelle sale espositive. Mi piace sentire l’odore delle pagine, soffermarmi su una pagina per lunghi minuti, magari a volte appisolarmi col libro sul petto... Mentre mi pare che le sale d’esposizione consentano spesso solo una visione fugace e superficiale, alimentando una sorta di collezionismo della mostra (questa ce l’ho, questa mi manca).
Concordo pure sul vezzo dilagante del gigantismo. Penso che sia un fenomeno legato alle esigenze del mercato dell’arte. Non è un mistero che le opere di maggior successo commerciale sono le meno “fotografiche”, meno legate al reportage e alla “testimonianza”. Probabilmente perché galleristi e collezionisti hanno una formazione classica, assai più legata alla pittura che alla fotografia.
Mentre la foto di medie dimensioni è fatta per essere osservata, la gigantografia è fatta per esserne coinvolti, “entrarci dentro”, puntando soprattutto sul valore estetico e/o decorativo.
Un documento non ha bisogno di dimensioni enormi, un componente d’arredo sì.

Ciao
Carlo

Inviato: 8/3/2011 17:35
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Ciao Marco,
secondo me grande e' meglio. Perche'? Pensa a una mostra. Se le foto sono in A4 le si possono guardare uno per volta, bisogna avvicinarsi per vedere i dettagli, insomma e' scomodo.
Una foto grande la si puo' ammirare anche ad una certa distanza senza sciuparsi gli occhi, si puo' sostare in piu' d'uno davanti, un passpartout di 20cm da' piu' aria di uno di 5cm, insomma una foto piu' grande secondo me e' piu' godibile.
Anche i particolari sono piu' comodamente visibili.
Cio' non toglie che anche una foto piccola non sia bella, e' soltanto piu' scomoda da apprezzare.
Ciao,
Renzo

Inviato: 8/3/2011 17:42
.........

......
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Ciao Marco,
secondo me grande e' meglio. Perche'? Pensa a una mostra. Se le foto sono in A4 le si possono guardare uno per volta, bisogna avvicinarsi per vedere i dettagli, insomma e' scomodo.
Una foto grande la si puo' ammirare anche ad una certa distanza senza sciuparsi gli occhi......


Vero e giusto. Giusto parlando di una mostra....ma, sinceramente parlando, quanti hobbysti espongono? Quanti invece stampano per loro diletto e guardano o fanno vedere le stampe "alla mano"? Dico nuovamente: è una tendenza che si è diffusa a partire dal mondo galleristico verso gli hobbisti e appassionati. Perchè????? Così è. Bisogna fare così. Adesso è così, oppure sei fuori.

Marco

Inviato: 8/3/2011 18:21
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Citazione:

Pizia ha scritto:
Ultimamente ho riscoperto un particolare piacere a maneggiare anche stampe più piccole, tenerle in mano, confrontarle una con l’altra..... Mi piace sentire l’odore delle pagine, soffermarmi su una pagina per lunghi minuti, magari a volte appisolarmi col libro sul petto...




Citazione:

Concordo pure sul vezzo dilagante del gigantismo. Penso che sia un fenomeno legato alle esigenze del mercato dell’arte.....


Concordo

Marco

Inviato: 8/3/2011 18:27
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Intendiamoci, ora non ho stampante ne' per il momento intendo acquistarne una perche' si rovinerebbe a stare ferma, ma in progetto per quando potro' ripartire ho una 3880 proprio per le stampe grandi. Ma solo perche' vorrei provare a fare qualcosa da poter mostrare.
Per me ho sempre stampato massimo in A4.
Ciao,
Renzo

Inviato: 8/3/2011 19:36
.........

......
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Da Santadi - Sardegna del sud
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Si, è vero, la tendenza al gigantismo è piuttosto evidente... del resto, in una società basata ormai sull'appariscenza, ciò non sorprende più di tanto. Attenzione, non voglio negare che sia piacevole guardare foto di grandi dimensioni ma, a mio avviso, vien meno una dimensione "intima ed intimistica" che le stampe piccole comunicano con maggior facilità. Posto che per me una stampa 60 cm di lato lungo è già grasso che cola, devo dire di essermi trovato bene (pur nella mia breve esperienza di mostre) quando ho fatto delle 30x40 e benissimo (proprio per quella sensazione di raccolto ed intimo) con stampe 20x30. D'altronde Kenna, che pazzo non è, gira il mondo a fare mostre e le sue stampe sono tutte 20x20, al massimo 30x30... nonostante ciò alcuni amici che sono andati a vederle (a Milano e a Raggio Emilia) mi hanno parlato in modo entusiastico di stampe di altissima qualità dotate d'un fascino incredibile.
Sto con Marco quindi, anch'io propenderei senz'altro verso stampe piccole, magari allestite bene e con un passpartout, quello si, di grandi dimensioni (su una 20x20 vedrei bene un 80x80 misura esterna) e di grande effetto.


Osvi

Inviato: 9/3/2011 5:39
...Tessera C.F.A.O. n° 24...

"Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo".........
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Credo che la dimensione di stampa faccia parte intrisecamente delle scelte che si devono fare quando si progetta un lavoro e che tale scelta debba quindi dipendere da una precisa scelta dell'autore. Che poi, nell'ambito particolare del mercato contemporaneo la grandezza sia in qualche modo imposta, è vero, così come è vero che ciò comporta una vera e propria moda perché è in atto il classico scimmiottamento di chi famoso non è nei confronti di chi famoso è. Per a serie se tizio fa così, faccio così anch'io: un approccio pericolosissimo, perché tende a rendere omogeneo, ortodosso e noioso anche il panorama dell'arte contemporanea.
Personalmente ho trovato interessante un'esposizione cui ho casualmente assistito di reportage di guerra (è un genere di immagini che non mi interessano) con stampe di grande dimensione (70x100 o giù di lì): alcune immagini presentavano particolari a grandezza quasi naturale e ciò dava una sensazione di presenza nella scena estremamente vivida; d'altro canto, per rimanere a un disorso fotografico che mi è maggiormente congeniale, le stampe minuscole di Francesca Woodman richiedevano un approccio uno a una (un visitatore per una stampa) decisamente spiazzante, per alcuni, come ho potuto vedere dalle reazioni i acluni a determinate immagini. In questo senso è molto più visibile una stampa piccola, che necessita di un avvicinamento e di una visione solo all'ultimo e, di fatto, obbligata, rispetto alla stampa enorme che è tanto in vista da poter essere, di fatto, evitata e quindi non vista.

Personalmente non amo la stampa: fosse per me guarderei solo le diapositive in trasparenza... non c'è mai stata una stampa che mi abbia veramente soddisfatto come la visione in trasparenza del positivo o negativo.

Andrea

Inviato: 9/3/2011 8:17
sono moderno, non contemporaneo
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Io concordo con Andrea quando dice che la scelta delle dimensioni della stampa dovrebbe essere intimamente collegata con le altre scelte espressive che ci hanno portato a realizzare l'immagine, io quando progetto un portfolio non penso solo al cosa ed al perchè, ma anche al come, e nel come c'è quanto grande o piccolo stampare, ma anche quale sistema di montaggio delle stampe utilizzare...

Detto questo penso che la questione del gigantismo, e quoto anche in questo caso l'intervento di Pizia, sia sostanzialmente legata alle logiche commerciali del mercato dell'arte, anche se a volte siamo noi fotografi in prima persona a fare fatica a rinunciare ad una stampa mega gigante (specie chi come me lavora con il grande formato), è vero, con una stampa grande l'effetto di "coinvolgimento" nella scena è a volte devasantante, chi di voi ha visto le stampe di Gursky o della Hoefer forse comprende quanto voglio dire...però appunto, se è solo una "tentazione", ma che niente ha a che vedere con intenzioni espressive, in un mondo ideale sarebbe una tentazione da allontanare...

Inviato: 9/3/2011 10:17
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Al di là delle scelte estetiche coerenti ad un progetto o delle mode del momento io mi sento particolarmente attratto dalle opere di piccole dimensioni. Mi accade anche osservando i quadri: le opere grandi tendono a provocarmi un senso di distacco/disinteresse a causa del rapporto di scala che si crea con l'osservatore.
Segnalo a tal proposito un grande della fotografia che stampa anche in piccole dimensioni, Bernard Plossu:

http://www.youtube.com/watch?v=T7i31qHI-24

Inviato: 12/3/2011 1:13
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Da lombardia
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Le stampe grandi sono più difficili da archiviare. Se ci sono particolari esigenze espositive, possono essere indispensabili.
Altrimenti un 30x40 è in genere il massimo che mi piace maneggiare. Più spesso un 24x30, solo in rare occasioni un 40x50. Come vedete, nelle dimensioni sono legato ai formati fotografici. Non so neppure bene a cosa corrisponda un A3: da quando si è rotta la HP in A4 che mi aveva servito per diversi anni, non ho più ricomprato una stampatrice.
Personalmente mi piacciono molto le stampe a contatto 8x10".

Non credo naturalmente che si debbano seguire pedissequamente le richieste del Mercato. Le si segue se si è d'accordo, altrimenti il Mercato bisogna avere il coraggio di mandarlo a farsi fottere. Ovvio che bisogna quindi avere una fonte di introiti alternativa, per i periodi in cui si è controcorrente. Tanto, come è sempre stato, è tutto un torna e ritorna.

Credo che la moda del gigantismo sia nata negli USA dove spesso bigger is better. L'infantilismo statunitense mi fa sempre un pò di tenerezza. Del resto non mi riesce di apprezzare quasi nulla che proviene dagli USA, in tema di mode e costumi.




Inviato: 13/3/2011 5:47

Modificato da luciano su 13/3/2011 6:04:18
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Su stampe per uso proprio, cioè da guardarsi comodamente tenendole in mano seduti su un sofà o appoggiate su un tavolo, credo che quasi tutti concordino su formati compresi tra l’A4 e l’A3, o tra il 18x24 e il 30x40 cm.

Quando invece vanno appese ad una parete, magari per una mostra, anche se è vero che ultimamente dilaga la moda del gigantismo, in realtà si vede veramente di tutto quasi ad attribuire al formato un’importanza a mio avviso ben superiore a quella che dovrebbe avere.
Personalmente, sopra o sotto certi limiti provo addirittura fastidio, indipendentemente dal soggetto della foto.
A Reggio Emilia, tanto per fare un esempio, ho dovuto indietreggiare esageratamente per guardare stampe di 3x4 metri (Burkhard, mi pare) ed avvicinarmi con circospezione a dei 24x36 (Millimetri!) stampati a contatto, nella speranza di non leggere che masturbarsi fa perdere la vista. Ho dunque benedetto Kenna coi suoi 24x24 cm o giù di lì (che personalmente avrei stampato un po’ più grandi).
Recentemente ho visto Burtynsky a Milano (grazie anche alle segnalazioni di Luciano e Marco), per i miei gusti un’ottima mostra. C’era nessuno quel pomeriggio, ed ho potuto guardarmi in tutta calma le stampe appese alle pareti, grandi ma ancora entro i “miei” limiti, e poi rivederle sfogliando il bellissimo libro “Oil” grande per essere un libro ma molto ridotto rispetto alle immagini appese. Pur essendo fotografie di soggetti grandissimi, non mi sentivo più coinvolto dalle immagini di maggiori dimensioni appese alle pareti necessariamente osservate ad una certa distanza, rispetto alle stesse sulle grandi pagine del libro osservate più da vicino.
Probabilmente è un limite mio, ma quasi mai riesco ad attribuire al formato tanta importanza.


Inviato: 14/3/2011 23:22
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Se si tratta di fotografie da sfogliare, prendere in mano, passarsi con gli amici sul divano senz'altro prediligo formati tra A4 e A3; se però devo appendere il mio formato preferito va dal 50x70 al 70x90.

Una foto che debba "decorare" (lo dico in termini molto generici!) la parete di un appartamento per quanto mi riguarda deve essere 70x90, perché per me l'osservatore deve abbracciare tutta la foto con lo sguardo fermo e sfruttando il cono visivo di buona nitidezza dell'occhio umano.

Tale cono corrisponde a un angolo orizzontale di circa 25°, quindi ipotizzando una normale distanza di osservazione di 2 metri si ha un lato lungo di 90-95 cm.

Poi naturalmente se parliamo di formato legato alla volontà espressiva del fotografo, alzo le mani e va bene tutto, perché dipende solo dal fotografo.
Vanno benissimo anche stampine 10x15 se il fotografo le sente così, vorrà dire che mi ci appiccicherò col naso...!

Fer

Inviato: 19/3/2011 17:27
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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Sono d'accordo, purtroppo la conseguenza è ci va un plotter A0 per le stampe da appendere. Io fino all'A1 ci ero arrivato, ma ho deciso che in futuro passerò a stampe lamdba o similari per i formati "da appendere". Non ho più il fisico per un plotter!
Per fisico intendasi sia la capacità di movimentare il plotter, sia il portafoglio per l'acquisto ...

Inviato: 19/3/2011 17:34
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.
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Claudio53 ha scritto:
Sono d'accordo, purtroppo la conseguenza è ci va un plotter A0 per le stampe da appendere. Io fino all'A1 ci ero arrivato, ma ho deciso che in futuro passerò a stampe lamdba o similari per i formati "da appendere".


Ti capisco benissimo!
Io però sono rimasto un po' deluso dalle stampe laserchimiche (ho fatto tantissime prove presso numerosi laboratori "blasonati") per via del gamut visibilmente ristretto rispetto alle stampe inkjet.

Penso di sfruttare FabioBi e la ex-tua DJ130 : aggiungendo un passepartout e una cornice più o meno ci siamo.

Fer

Inviato: 19/3/2011 19:41
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Re: La stampa delle fotografie. Grande? Grandissima è meglio.

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24/3/2011 21:47
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Citazione:

Hologon ha scritto:

Personalmente non amo la stampa: fosse per me guarderei solo le diapositive in trasparenza... non c'è mai stata una stampa che mi abbia veramente soddisfatto come la visione in trasparenza del positivo o negativo.

Andrea



Interessante. E’ come leggere un partitura di Bach anziché ascoltarla eseguita da uno strumento. C’è chi lo fa con sommo gaudio. Igor Savchenko, fotografo Bielorusso, in una mostra ha esposto i soli negativi. Se avessi avuto la fortuna di vederla, sono certo, sarei uscito dalla sala con un profondo senso di “vuoto”. Una sorta di mancanza o mancamento.
E’ in questo modo che la fotografia va a porsi su di un piano diverso ed ugualmente degno (artisticamente degno) rispetto alla pittura. Quando la fotografia si mostra per quello che è raggiunge il suo massimo.

b.

Inviato: 25/3/2011 16:48
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