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Re: Stephen di Rado
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Premetto che ho guardato con una certa fretta. Premetto che non ho avuto il tempo di soffermarmi sui singoli scatti. Premetto che la mia è stata solo una visione d’insieme e non focalizzata sui singoli tasselli. Detto questo ho avuto l’impressione che sono fotografie senza dubbio ben fatte ma niente di nuovo. Un qualcosa di “già fatto” e “già visto”. Insomma non ci trovo un quid di “nuovo” o un barlume di aria nuova. Fra l’altro mi viene da pensare che sia una raccolta, un insieme di scatti in numero troppo grande, quasi eccessivo.

Marco

Inviato: 29/9 16:49
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Re: Ma che gusti...
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Mi viene una parola: pacchiano. E mi fermo qui'.

Marco

Inviato: 29/9 16:38
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Re: Gursky a Bologna
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La tendenza alla gigantografia delle stampe fotografiche, ne convengo, è un vezzo e una tendenza che esiste. Certamente è legata ad un ambito artistico, appannaggio delle gallerie e di grandi nomi. Viene il sospetto che tale prassi sia spinta (soprattutto) dalle leggi di mercato. Un hobbista andrebbe incontro a costi insostenibili legati alla realizzazione di stampe gigantesche. Personalmente, partendo anni orsono dal desiderio di stampe grandicelle, sono oggi quasi maggiormente affascinato da riproduzioni di formato piccolo. Stampe capaci di essere “abbracciate” con un unico sguardo. Quasi capaci di essere racchiuse totalmente. Vero è che molto dipende dal soggetto. Senza scomodare il mercato e le sue leggi, taluni soggetti beneficiano di una certa dimensione. Altri invece vogliono una grandezza limitata. Altri ancora sono non profondamente toccati dalla grandezza di riproduzione. Insomma, ritengo di una certa importanze tutto l’insieme che “completa” lo scatto: dal supporto, alla dimensione, al tipo di incorniciatura o meno, laminazione ecc. Ritengo che il modo di presentare un’opera abbia il suo peso. Ribadisco comunque che il vezzo di stampe gigantesche, spesso sia legato non ad esigenze espressive, ma a leggi di mercato. Gursky? Riguardo questo autore penso che sia uno dei pochi dove la dimensione ha il suo perché. Io trovo che talune sue opere (talune, la maggior parte ma non tutte) “vogliano” la grandezza della stampa. La esigano per esaltare, e rendere ancora piu’ forte, quell’effetto di estrema densità e ripetitività dei soggetti ritratti. Quella moltitudine infinita di cose. Moltitudine infinita di tasselli ed oggetti che, giova dall’essere dipinti in grande formato. Grande formato che va a braccetto con grande ripetitività.

Marco

Inviato: 30/6 12:43
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Re: DPReview.com chiude
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Per me si tratta di una notizia inaspettata. Ogni tanto ci facevo un giro. E ‘vero, come detto da Luciano, che le review di apparecchiature varie, erano forse troppo puntigliose ed infarcite di dati da laboratorio poco riscontrabili nell’uso reale. Ne scaturivano giudizi che, in verità, premiavano diversità non riscontrabili nell’uso pratico. Secondo me, tuttavia, bastava solamente “prendere” i dati dei quali si era interessati, lasciando perdere tutto il resto. Bisogna dire che, recensioni tanto puntigliose ed approfondite, erano una bella miniera. Come detto bastava attingere quanto di interesse.
Una cosa che invece mi ha sempre lasciato interdetto è la (per me) spiccata propensione ad esaltare taluni brand (Nikon???) e ad accanirsi verso altri (Canon?)……ma questa probabilmente è una mia valutazione o impressione….

Marco

Inviato: 29/3 11:41
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Risoluzione....
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La risoluzione dei sensori digitali è sempre in crescita. Un 20 Mpixell full frame pare inadeguato ed indietro con i tempi. Mi ricordo quando uscì la mirrorless full frame R6 Canon (nel 2020). Una macchina eccellente sotto molti aspetti. Quanto fece storcere il naso a molti fu la risoluzione di “soli” 20 Mpixell. Lo ammetto, pure io ci rimasi un poco interdetto. Soprattutto a fronte di brand concorrenti con le loro macchine con risoluzione superiore (e di molto). Poi, se uno ci pensa, un 40 o 50 Mpixell è utile swolo per alcuni campi specifici. In fondp io qundo e quanto stampo lungo un metro? E poi, non meno importante, per gestire tutti quei Mpixell serve un corollsrio di strumenti adeguato (memorie, PC, hard disk…). Insomma, a me basta e avanza un qualcosa tipo 26 Mpixell. E poi, perché tale corsa al tanto? Non sarebbe meglio una risoluzione minore ma impeccabile come comportamento?

Marco

Inviato: 27/2 13:37
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Re: panno antistatico?
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Propongo un'idea. Potrebbe essere valido l'uso di un umidificatore di quelli che vendono per i neonati. Ne esistono di vari costi, alcuni molto economici e le dimensioni sono esigue. Emettono una nube di vapore nebulizzato finissimo (non caldo). Per un locale o ambiente di dimensioni piccole potrebbe essere l'ideale. Il vantaggio è che non tende a bagnare ma umidifica per bene la zona. Non l'ho mai provato e non ho esperienza di sviluppo ma magari...

Marco

Inviato: 1/2 16:20
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Re: panno antistatico?
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fotografie di architettura e paesaggio fatte da Alinari Sommer e altri, stampe che hanno cento e passa anni e non hanno un pelo!


Ipotizzo. Ma non dipende anche (non solo) dal fatto che oggi si tende a volere stampe ben più grandi che nel passato, dove ogni imperfezione é ben più visibile? Che dite?

Marco

Inviato: 27/1 13:02
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Re: Il Futuro già presente
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Si. E’ possibile ottenere un manufatto creativo (musica, scritto, fotografia), senza avvalersi della prassi tradizionale. L’intelligenza artificiale è perfettamente in grado di utilizzare un ventaglio di istruzioni ed operare di conseguenza. Questo ad oggi. Se pensiamo che tali capacità erano impensabili solo pochi anni fa, suppongo quali evoluzioni ci riserveranno i prossimi anni. Basandomi su tali considerazioni, sono portato ad ipotizzare che, quanto è valido oggi, non è detto che lo sarà in futuro. Intendo dire che tutte le considerazioni riguardo l’intelligenza, la creatività, il vissuto, l’arte sono correttissime Ma lo sono riferita all’oggi. In un futuro, magari non prossimo, chi potrà dire quale e come sarà la situazione. Chi potrà prevedere l’evoluzione tecnologica, o meglio la tipologia di evoluzione. Tutto questo per dire che, fatto salvo l’ambiente professionale, se si considera la fotografia come un hobby e un divertimento, non c’è e non ci sarà mai paragone fra la soddisfazione e gioia di uscire, impugnare una fotocamera e smanettarci, e il delegare tutto ad un computer. Dai, se tutti non dovessero aspettare altro che un’intelligenza artificiale che opera tutto, non ci sarebbe più nessuno che usa le tecniche antiche di stampa o macchine meccaniche magari senza esposimetro ed ammennicoli vari.

Marco

Inviato: 12/1 11:57
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Re: Ripristino testina stampante
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Citazione:

Galeno ha scritto:
Invece la mia 2400 con un problema simile non l'hanno nemmeno voluta vedere


Certo. La 2400 usa inchiostro a pigmenti. Se le testine si turano con quello.....hai voglia a "scioglierlo".

Marco

Inviato: 6/12 11:45
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Fascino e piacere
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Forse dirò una banalità. Tuttavia ci tengo a fare questa osservazione. A mio avviso la vogli di usare un oggetto è profondamente dipendente dal piacere che trasmette nel farlo. Rimanendo in ambito fotografico, non sono rari gli esempi di apparecchi che hanno riscosso notevole successo, non solo per le caratteristiche tecniche ma anche per il lato estetico e piacere d’uso. A fronte, non sono rari gli esempi di strumenti ottimali per caratteristiche tecniche che, invece, non hanno riscosso altrettanto successo.
Io personalmente ho a volte sperimentato questo in prima persona. Ho avuto o maneggiato qualche macchina fotografica e mi sono imbattuto in strumenti che hanno su di me un fascino particolare. Parlando di macchine del passato non posso non citare le Biottiche Rolleiflex. Il piacere fisico che danno nel prenderle in mano è. Per me, unico. Basta impugnarla per avere voglia di giocarci e magari scattare senza pellicola. Solo per il piacere di farlo. Restando a prodotti attuali mi è capitata la stessa cosa con una macchina digitale. Si tratta della Fujifilm X-E4. Dopo essere stato legato a Canon per anni, avevo deciso di acquistare un mirrorless piccola e portatile. Alla fine ho scelto quella. Tutta l’impostazione è fondamentalmente diversa a quello a cui ero abituato. Per me a tratti meno intuitiva e più macchinosa. Eppure l’usarla mi piace un casino e mi soddisfa. A volte mi ritrovo a fare scatti inutili solo per il gusto di maneggiarla e settare i vari comandi. Incredibile…cose da bambini, eppure è così. E per voi ? E’ solo una mia paturnia o avete provato qualcosa di simile? Diciamo che, se si vuole trovare un lato costruttivo della vicenda, forse la soddisfazione d’uso porta a scattare qualcosa di migliore…..sarà vero???

Marco

Inviato: 24/11/2022 12:57
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Re: Camera scanning Valoi
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Io farei un discorso diverso. Basato su facilità, costo, tempi.
Penso sia assodato che, peer stampe fino ad una certa dimensione (A3+ o leggermente maggiori), l’uso di una macchina digitale+Lente macro non abbia nulla da invidiare ad uno scanner dedicato. E per scanner dedicato intendo d’alta gamma. Ora, io mi chiedo quanti e in che numero necessitino di gigantografie. Detto questo mi viene spontaneo pensare al mercato attuale degli scanner. Per strumenti d’alta gamma in produzione vedo prezzi mostuosi. L’usato? Buona alternativa, ma in bocca al lupo per assistenza e pezzi di ricambio per oggetti delicati ed un mercato che, salvo eccezioni, è commercialmente morto. Insomma, il mercato consumer d’alto livello sta sparendo. Si, esiste il settore professionale d’altissima gamma (tamburo et simili) ma è forse appannaggio di un privato non milionario?
Per concludere, trovo l’alternativa macchina digitale sempre piu’ valida per il 99% degli usi. Poi per quell’1% esistono service appositi (anche questi con i loro bei prezzi…, ma tant’è).

Marco

Inviato: 24/11/2022 9:30
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Re: Deluso dalla baritata...
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Si, lo ammetto, quando ho detto che si puntualizza tropo sulla durata delle stampe e che a me non interessa piu' di tanto.....voleva essere una provocazione ma, SI mi interessa la durata. Sono convinto che, in fondo, ogni fotografo vorrebbe che le sue creazioni si conservassere bene. Non le vedrà nessuno? Andranno perse? fa niente. "devono conservarsi in eterno" Punto e basta.

Marco

Inviato: 17/11/2022 16:23
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Re: Deluso dalla baritata...
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Non saprei, ma la questione archiviabilità è un concetto che ha preso piede negli ultimi tempi. Tutte queste puntualizzazioni circa i trattamenti per garantire grande durata delle stampe sono emersi (forse e almeno per quanto conosco) con l’avvento delle stampe digitali inkjet e simili. Poi hanno tirato dentro anche tutto il settore stampe chimiche. Non dico che il concetto di archiviabilità non ci fosse per il chimico. A naso pero’ è tornato in auge e ha preso importanza con la nascita della questione durata delle stampe inkjet. Non saprei, ma se una stampa mi dura anche solo 30 anni io ne sarei contento. Certo, il discorso è diverso per opere sul mercato e gallerie. Ma questo forse è un settore in percentuale molto esiguo rispetto al totale delle stampe esistenti e private. Allora mi chiedo: perché spendere soldi e tempo e fatica per avere 100 anni di archiviabilità invece che 40 per una stampina personale? Magari fai una stampa che dura 150 anni ma dopo un paio d’anni che sei defunto viene buttata nella spazzatura da un nipote che non sa che farsene e dove metterla.
Questa è una provocazione. Poi chiaramente un autore vorrebbe che il suo, sfidasse il tempo….

Marco

Inviato: 14/11/2022 16:53
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Re: INTERVISTA ESCLUSIVA A JAN-KLAUS STABROVINSKJ
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Citazione:

luciano ha scritto:
Indipendentemente dalla maggiore o minore condivisibilità delle opinioni espresse, direi che si tratti di un fake.


Sentiamo le argomentazioni di chi ha postato.

Marco

Inviato: 9/11/2022 11:48
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Re: INTERVISTA ESCLUSIVA A JAN-KLAUS STABROVINSKJ
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Prima di tutto grazie per l’intervista. Tuttavia manca di contestualizzazione. A parte il fatto che non conosco il personaggio (mia pecca), non vi è un minimo di introduzione. Basterebbero due parole. A che periodo si riferisce? Connotati fondamentali ? chi è l’intervistatore e per chi/quale motivo è stata fatta l’intervista? Si colloca/può collocarsi in un certo contesto?

Marco

Inviato: 8/11/2022 13:05
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Re: Com'era bella questa America.
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Capisco la tua riflessione ma non sono d’accordo al 100%. Sono concorde ma non completamente.
Non saprei, non ho “vissuto” quegli anni in quella società. Molto mi sa di filtrato e ripulito, conservando solo i lati positivi. Mi pare cioè il voler vedere solo ed unicamente le cose positive dell’epoca e della società, della vita in quel periodo ed in quei luoghi. Come quel filone cinematografico pieno di giovani allegri e sbarazzini , calato in una società perfetta ed idilliaca. Oggi è diverso, chiaro, ma alcuni aspetti non sono forse migliori al giorno d’oggi? E poi, vedendo una periferia cittadina americana negli anni ’50, ci andreste a vivere? Lasciamo stare una periferia di una metropoli e consideriamo invece un paese di periferia. Tutto perfetto? Razzismo a go go, ferrea separazione delle classi sociali. Paletti civili invalicabili. Povertà di alcune classi sociali non facilmente superabile. Assistenza sociale scarsa. E poi si, ci sono anche le ragazze con i bellissimi vestiti del momento….

Marco

Inviato: 22/9/2022 15:44
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Re: Colpo di cu..o, colpo d'occhio, e taglierina
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Pino, io la trovo molto più bilanciata con il taglio a sinistra. Perdonami ma per quanto mi sforzi non ci arrivo alla definizione di “barche a mezz’aria”. Non trovo vi sia un cambiamento sostanziale rispetto alla prima versione; comunque non una variazione tale da sovvertire l’immagine.Sempre mie idee personali, beninteso.

Marco

Inviato: 15/9/2022 15:40
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Re: Colpo di cu..o, colpo d'occhio, e taglierina
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Grazie per gli interessanti esempi.
Mio gusto personale: Ok la prima. Per la seconda non mi ci vedo. Io personalmente non avrei tagliato in basso eliminando così la piacevole simmetria cielo/acqua. Forse bastava eliminare un filino del lato sinistro per “pulire” la scena.

Marco

Inviato: 14/9/2022 11:05
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Re: La Parigi dell'800 scomparsa e fotografi della vecchia città
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Il mio pensiero sulla Parigi medioevale coincide con quello di Luciano. Diversa in toto con quella odierna. Molto comune, ai tempi, quasi anonima e senza connotati di distinzione.

Marco

Inviato: 29/8/2022 10:53
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Re: Ritratti al Gran Ballo dello Zar del 1903
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Grazie Luciano dell’interessante segnalazione. Ho visto il tutto con piacere. Mi ha colpito una cosa. Ritratti del 1903, ma a parte il vestiario, a mio avviso godono di una modernità notevolissima. I visi e le espressioni non sono minimamente collocabili all’inizio del secolo scorso. Certamente ha il suo peso la colorazione delle fotografie, ma da subiti mi è balzato alla mente il raffronto con fotografie di persone degli anni ’40 o ’50, che da subito mostrano il sego inequivocabile del passato. Questi ritratti per niente. Sembrano scattati recentemente.

Marco

Inviato: 19/8/2022 12:54
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