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Capiteranno altre occasioni. Un salto credo di riuscire a farlo Domenica.

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Capiteranno altre occasioni. Un salto credo di riuscire a farlo Domenica.

Segnalo la mostra/mercato di fotografia che si terrà presso il Superstudio di via Tortona a Milano nei giorni 19 e 20 ottobre. con mostre, letture portfoli, ws, conferenze, esposizione di prodotti da parte dei principali importatori, ecc. ecc.

Ulteriori info

QUI

possibile l'acquisto del ticket on line con un piccolo risparmio.

Indubbiamente questa e tutti i prodotti Leica, sono oggetti di lusso. Ed onestamente anche per tali vengono presentati dalla Ditta (le diverse ed abbastanza recenti collaborazioni con Hermes, non lasciano dubbi in proposito).
Poi, per mero accidente capita che ci si possono pure fare foto.
Magari anche ottime foto che comunque si potrebbero fare con altre apparecchiature molto meno costose.
Ma forse … e qui mi sa che interviene molto l’autosuggestione o altro che non saprei definire, con atteggiamento e modalità diversi e - perchè no? - più appaganti.

Grazie dei vari riscontri.
Avendo lanciato la richiesta, è ovvio che anche io devo dire la mia.

Per ora facciamo finta di non tenere conto del prezzo. Mettiamo che questa sia una macchina offerta ad un prezzo "normale"

E guardiamo la macchina in sè e per sè.

Sulla messa a fuoco col telemetro, naturalmente ognuno ha le sue preferenze. C'è chi mai e poi mai potrebbe rinunciare alla visione tipo reflex , anche se ormai nelle mirrorless è sempre elettronica) ed all'autofocus. Ma c'è anche chi preferisce messa a fuoco manuale e telemetro.

La nota principale è naturalmente quella della mancanza del monitor e dei tre pulsantini che sulle M-11 normali permettono tutti i controlli e le regolazioni usuali nelle digitali.

Ora, tutte queste funzioni e regolazioni (tranne forse la linea verde della livella elettronica, ma bisognerebbe controllare) sono presenti anche su questa macchina. Ma sono se così si può dire,nascoste . E se si vogliono, si comandano dallo smarphone o da un tablet.
E' comodo? E' scomodo?
Io direi: dipende.
Tutte la M11 si collegano WiFi (oltre che via cavo o Bluetooth) e mi pare che la differenza sia che in quelle dotate di monitor bisogna selezionare dal menù la schermata apposita, mentre con questa si deve semplicemente tenere premuto per qualche secondo l'apposito tastino che hanno sistemato a fianco del bottone di scatto. Forse la D è di collegmento più rapido, semplice ed intuitivo, ma bisognerebbe controllare in pratica quanto questo sia vero.

Se collegata, anche con la D si può scattare comandando l'apparecchio dallo smartphone , controllando l'immagine sul medesimo, facendo magari finta di scrollare o di telefonare, mentre invece si sta puntando l'apparecchio appeso al collo o in mano verso il soggetto/scena di interesse.
Insoma, può essere sicuramente molto discreta ed adatta per gli scatti rubati (per chi ama il genere). Lo puoi fare anche con quella normale, sia chiaro...solo che di certo non ti viene in mente di controllare l'immagine sul monitor che non c'è.

Mi pare però che chi sceglie questa versione dovrebbe, almeno in teoria, essere un fotografo che ama scattare portando la fotocamenra a livello dell'occhio ed utilizzarla come una vecchia M analogica.

L'assenza del display rende la fotocamera più robusta, meglio adatta ad utilizzi gravosi o in ambienti ostili? Non so. Forse sì, visto che meno cose ci stanno, meno cose possono rompersi o guastarsi. Ma non credo che questa considerazione possa interessare più che pochi reportagisti o foto reporter.

E resta quindi la diversa filosofia di utilizzo.
Questa fotocamenra è fatta per essere settata all'inizio di una sessione di lavoro e poi utilizzata per scattare e scattare, badando ormai solo più alla realizzazione dell'immagine e demandando semmai a fine sessione il controllo del lavoro fatto (in fondo fino a qualche anno fa il controllo avveniva ad ore o giorni i di distanza, se non più, dopo sviluppo e stampa: ci si può convivere benissimo) . E' un esercizio Zen? non usiamo parole grosse, ma è diverso dal solito. sicuramente.

Se da possessore di mirrorless Sony ripenso a quanti scatti "potenzialmente" buoni, sono andati persi, perchè il cervellotico menù Sony era impostato su una modalità di messa e fuoco non adatta, aveva un blocco di fuoco o di esposizione non desiderato , aveva selezionata una modalità di scatto col flash errato, ecc, ecc. ecc. ed il tempo perso e la concentrazione andata a remengo durante la sessione di scatti, mentre cercavo di rimendiare sfogliando e scrollando le varie pagine del menù, senza ovviamente mai trovare al primo colpo il comando giusto...,beh forse forse, sarebbe stato meglio farne a meno.

Dulcis in fundo, la questione del prezzo. Certo, abbiamo fatto finta... ma è chiaro che non si può davvero fingere di ignorare una cifra del genere e che sono ben pochi i fortunati che possono non considerarla.
Non discuto se il prezzo sia giustificato o no. Siamo talmente circondati da oggetti più o meno stravaganti dai prezzi assolutamente assurdi, che discutere sulla congruenza è inutile.... Qualcuno sottolinea che l'assenza dello schemo e dei relativi comandi, viene a costare 400 euro in più della "normale" . Non so, ho letto che per produrre questa versione sia stato necessario riprogettare una linea produttiva e che visti i pochi numeri previsti, l'aumento del listino si giustifichi. Non commento e riferisco. .

Diciamo che chi la vuole e può, la comprerà.
E non è detto che , come già scritto in uno degli interventi, tra qualche anno si riveli un buon affare o comuqnue un acquisto che avrà perduto poco del suo valore.

Anche se probabilmente nessuno di noi la acquisterà (ma poi, non è mica detto). sarei comunqiue curioso di sentire il vostro parere su questa "strana" proposta digitale. Anche in confronto con la "normale" M11-P



Leica M11-D

Bella iniziativa. Purtroppo sto a Milano…

Ti ringrazio molto per l’intervento.
Sono d’accordo che si possa ottenere di meglio, come anche le tue elaborazioni dimostrano.
Il fatto è che il BN mi piace soprattutto stamparlo in CO e la conversione del negativo in digitale non sarebbe il fine ultimo. Comunque certamente, nell’attesa di constatare cosa si possa ottenere su carta all’argento da quei negativi verdi, ben venga l’aiuto della PP digitale.

Oggi ho sviluppato i restanti rullini XP2 (scattati più o meno insieme a quelli usciti verdi), ma con un nuovo kit di Marca diversa e già usata in passato, ordinato tre giorni fa in Germania. Risultati perfetti, senza alcuna dominante o granulosità anomala.
Ora io non voglio trarre conclusioni senza prove ripetute e rigorose; che peraltro mi guarderò bene dall’eseguire, accontentandomi della saggezza che ricorda che chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia e non quel che trova.
PS intanto però, ho subito un danno non indifferente trovandomi con diversi rullini relativi ad uno shooting cui tenevo parecchio che sono pressocchè inutilizzabili. Grazie tante !

io tifo per la vecchia guardia.

Mah..non so. Piccola è piccola, leggera è leggera, siamo d'accordo. Da questo a liquidarla come un giocattolo, non lo sono tanto.
Se l'ottica è buona come lo era quella originale, credo sia in grado di sfornare ottime immagini. E neppure il prezzo mi pare fuori di senso, per un apparecchio in metallo e con caratteristiche non del tutto banali.

Grazie della segnalazione. A quanto pare almeno a qualcun altro è capitato. Ed anche nel mio caso è passato parecchio tempo tra l’esposizione e lo sviluppo (avevo atteso di avere un discreto numero di pellicole da sviluppare in C-41). Potrebbe essere che l’XP2 in tal caso subisca qualche alterazione. Certo è strano ed ora non mi fido di utilizzare gli stessi bagni per sviluppare il resto dei negativi dove ci sono anche dei 120 Fuji e Kodak a colori. Ho ordinato un nuovo kit (Rollei Chem) già utilizzato in passato senza problemi e ricomincerò tutto da capo. Anche la nitidezza della XP2 “verdi” non mi pare quella che dovrebbe essere. Sembra granulosa… Son curioso di vedere cosa ci posso tirare fuori in stampa analogica (con quella digitale, smanettando un poco si riescono ad ottenere risultati passabili).
Metto sotto un esempio per capire quanto evidente è la dominate verde e quanto "passabile", ma non certo ottimale possa essere dopo il trattamento in Camera Raw. Non credo di ottenere molto in CO, ma ci proverò quando ne avrò possibilità.

Allega:

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  originale.jpg (58.58 KB)


  PP.jpg (77.89 KB)

Non la uso spesso, ma ogni tanto mi capita di fare qualche rullo di XP2 Ilford (pellicola cromogena bianco nero, per chi non lo sapesse).
Adesso ho appena sviluppato 5 rullini 35 mm in C-41 ed ed i negativi mostrano una decisa colorazione verdastra che non mi era mai capitata.
Lo sviluppo è in Jobo a 38°C come previsto dallo sviluppo C-41, ho controllato bene e non ci sono stati scambi di bagni, i tempi sono stati rispettati ed ho fatto un lavaggio anche più lungo di quanto previsto.
Il kit è quello della Bellini che usavo per la prima volta, non avendo trovato disponibili al momento dell'ordine nè il Tetenal, nè il Rollei che uso di solito.
Ed una cosa che mi ha lasciato perplesso è che nonostante il lavaggio prolungato (4 lavaggi da 3 minuti ciascuno con lo stabilizzatore del kit) , il colore di risulta dell'ultimo lavaggio era ancora di un rosa piuttosto carico, mentre me lo sarei atteso quasi trasparente.
Aggiungo che la dominante verde riguarda solo le parti esposte delle pellicole: invece i bordi perforati, le code che non han preso luce ed un paio di negativi non esposti, risultano adeguatamente chiari, trasparenti e neutri.

Colpa mia, del Kit Bellini o cosa?

È una cosa normale e che avevo anche letto da qualche parte (oltre che verificata nella pratica) anche se ora mi sfugge la motivazione del fenomeno (credo sia dovuto ad una maggiore capacità di adattamento dell’occhio o meglio della percezione visiva mediata dal sistema nervoso, rispetto alla effettiva “rigidità” della resa ottica). Tanto che qualcuno ha sostenuto la scarsa utilità del bottoncino di stop down e che sia meglio imparare ad usare la scala della profondità di campo incisa sul barilotto degli obiettivi (peraltro assente nella quasi totalità delle attuali ottiche per digitale).

Bella, sì. Purchè si abbia un mucchio di tempo libero ...

Grazie della segnalazione, anche se non potrò essere presente.

Seguo occasionalmente sul web il lavoro che sta portando avanti Giulio Speranza, anche se mi piacerebbe sentire le sue motivazioni circa l'utilizzo oggi del GF in montagna.
Al momento mi verrebbe da ammirare più l'impresa atletico/fisica rispetto a quella fotografica.

Probabilmente, come fa dire Conrad di Lord Jm, "è un Romantico".

Eh,sì. Seppur assai vagamente, ricordo qualcosa.
Certo Mestre almeno all'epoca, mi pareva ben triste con l'eccezione della vivacità di Piazza Ferretti che era piena di giovani.
Ora non saprei, perchè non ci sono più ripassato da diversi anni

Apprezzo molto il tuo modo di intendere la foto come macchina del tempo. Credo che tutti o quasi abbiamo per casa qualche scatola di vecchie foto di famiglia che ci fanno vedere i nostri cari come li ricordiamo o addirittura come neppure mai li abbiamo conosciuti (ho immagini di mia madre e mio padre bambini, per dire). Ma la ricognizione e la registrazione di persone estranee o intente ad attività scomparse od utilizzanti oggetti e modi che trovi ormai solo nei musei etnografici (che per inciso, sono piu’ diffusi all’estero ed è un peccato, perchè sono bellissimi ed interessantissimi) è un passo in più e significativo che ti fa onore.
Guarda caso all’inizio degli anni ‘70 per un paio d’anni sono stato anch’ io a Mestre (anni di ginnasio al liceo Franchetti prima e Marco Polo poi, se ricordo correttamente) e mi riconosco in quello che hai scritto. Ma all’epoca non ero ancora appassionato di foto e non ho ricordi stampati. .
Circa le tue immagini, nulla da dire: ottime immagini di documentazione, che illustrano bene i particolari che hai descritto, come devono essere.

La descrizione fa pensare. Bisognerebbe sentire il parere di un naturalista o zoologo esperto del settore.