Ciao a tutti. Manco da questo forum da tanto tempo... in questi anni la passione fotografica si è abbastanza affievolita. Non so so in ciò c'entri il digitale, l'iperproduttività all'aggiornamento tecnologico (più simile ad una folle corsa), i prezzi ormai spudoratamente alti e/o la rapida svalutazione che questi oggetti si portano in dote. Tante cose mi appaiono ora più "brutte" (e non parlo solo di fotografia): osservo il mondo e non mi piace ciò che vedo. La civiltà dell'uomo percorre la china dell'imbarbarimento umanistico, pare quasi andare in proporzione inversa allo sviluppo (non uso di proposito la parola "progresso") tecnologico. più siamo sommersi da mille diavolerie ipertecnologiche più noi precipitiamo nell'abisso del non-pensiero. Sembra quasi che si stia godendo dall'essere sempre meno esseri pensanti e senzienti e sempre più automi imbecilli che demandano tutto alle macchine. In tutto ciò l'AI è un qualcosa che mi spaventa profondamente poiché foriera di esiti incerti e potenzialmente CATASTROFICI: nelle mani sbagliate una simile tecnologia (alla quale non siamo pronti, per la quale non siamo maturi, essendo ancora delle bestie primordiali guidate in larga parte da istinti primordiali) si preannuncia come un disastro. Siamo ancora qui a capire come siamo arrivati, nella nostra sublime "evoluzione", ad avere decine di migliaia di testate nucleari, a dimostrazione di quanto noi non siamo abbastanza "evoluti" da gestire tali tecnologie a fin di bene ma preferiamo sfruttarle per anticipare, e di tanto, la fine di questo pianeta meraviglioso. Perdonate, sarà che sto invecchiando ma non riesco a comprendere, non capisco dove stiamo andando: supertecnologie in mano ad una popolazione di violenti decerebrati, le cui attuali e migliori pulsioni sono ancora quelle di un Neanderthal.... tecnologie super intelligenti in mano a dei super deficienti. Lo ammetto, sono molto, molto, molto pessimista sul futuro che ci attende a breve termine. Al momento mi coccolo le mie passioni; gioco con le mie chitarre quasi sempre acustiche, pesco con il mio rudimentale e ultradecennale arbalete (praticamente una fionda), mi soffermo solo su qualche raro film intelligente e ne rivedo di bellissimi, quando anche il cinema era arte. Ascolto ancora musica, il mio impiantino a valvole ancora ce la fa a non impallidire rispetto ai "nuovi mostri", se ne frega del confronto e suona, riproduce MUSICA, non tecnologia. La fotografia? Corre, corre troppo veloce ed io non ho il suo passo; mi sento come uno che si è fermato in mezzo ad una lunghissima strada rettilinea, guardo avanti e mi sento perso, guardo indietro e vedo, lontanissime, tante cose che mi facevano star bene e... penso, penso... voglio davvero continuare a percorrere un rettilineo infinito dove non vedo e non sento più calore, umanità, piacere di scoprire cose belle e nuove ma dove invece vedo e sento tanto freddo del pensiero, cinismo, malvagità, corsa al potere? Quasi quasi mi volto e percorro il mio ultimo (ottimisticamente) "terzo di vita" tornando, se sarà ancora possibile, a cose vere, più lente, più dolci e armoniose, più serene, anche meno facili ma che mi facciano star bene, che diano sollievo al pensiero molto tetro che invade la mente. Si, sono stanco di molte, troppe cose, anche la fotografia ormai mi dice poco e la sua fantastica era mi appare ormai morente.

Intelligenza artificiale? Sarà la morte della fotografia intesa come arte. Più in generale mi sa che se non ci svegliamo, e pure in fretta, il brusco risveglio avrà i contorni di un incubo. E scusate lo sfogo ed il tono pessimistico.

In quest'ultimo periodo mi sono concentrato nel costruire un corredo digitale, diciamo così, all'altezza delle mie aspettative. Lo sto usando, ne riconosco ovviamente i tantissimi vantaggi non di poco conto, uno dei quali (il Live-Wiew), a causa del mio senile calo del visus, è davvero una mano santa. Poi poter "vedere" il risultato in anteprima, regolare l'esposizione in base a gusto e istogramma, sfruttare un range ISO ampio in assoluta comodità ecc ecc, è tanta roba. "MA!", perchè c'è sempre un ma, pur riconoscendo, anche in termini di dettaglio e definizione, le sue qualità eccellenti (ed ho "solo" una Canon 6D da 19 Mp), quello che non mi convince è il "look" delle immagini, la sua "pasta" tonale, qualcosa di difficilmente descrivibile e quantizzabile che però non mi fa apprezzare appieno il b&W digitale. Ai miei occhi manca sempre qualcosa: spessore, consistenza, matericità, tridimensionalità? Boh, chiamiamolo come vogliamo, sta di fatto che qualcosa manca e non è un particolare minimo o insignificante, anzi! E' qualcosa di importante, qualcosa che ha a che fare con la magia, quella stessa magia che la pellicola, ancora oggi, riesce a trasmettere. Ed è qualcosa che fa star bene, fa godere di un'uscita fotografica e fa scordare i tanti limiti della vecchia e cara pellicola.
Le ultime uscite all'alba le ho fatte con il mio solito sistema Pentax 645 e, che dire, sono state una goduria. Avere a che fare con pochi parametri da tenere a bada, poter prendersi del tempo per ragionare sulla composizione, su quali filtri usare, sul sistema zonale e su tante piccole cose che "rallentano" il parossismo da scatto... per me non sono evidenza dei limiti del sistema, sono soprattutto dei grandi pregi. Il "clickone" bello rumoroso, caricare e scaricare il portarulli e poi, a casa, tutta la fase di sviluppo del negativo, persino la fase finale della digitalizzazione con scanner, sono tutte parti di una "liturgia" di cui non riesco, masochisticamente, a fare a meno. E poi il risultato iconografico ragazzi.... dai, è diverso, ammettiamolo, drasticamente diverso ed è proprio qui che i "limiti" della grana argentica assurgono a rango di protagonisti indiscussi e ci restituiscono quel "look" che si ama (o si odia) in modo viscerale ed anche irrazionale.
Razionalmente, se fossi uno che ricercasse la massima definizione dei dettagli, o la certezza dello scatto perfetto, od anche il risparmio nei tempi (o nei costi) dello scatto, non avrei dubbi, il digitale sarebbe ormai scelta matura e definitiva. Ma se invece le mie priorità sono diverse, se non mi interessa la perfezione di un ingrandimento al 200%, se a quel minimo di grana sempre presente io do una connotazione di grande importanza, se ricerco una diversa "poetica" dell'immagine... allora la pellicola resta un riferimento assoluto.
Sarà per questo che ho addirittura arricchito il mio corredo analogico, l'ho ben organizzato in uno zaino di dimensioni medio piccole ma dove ci sta tutto anche in termini di accessoristica e... sono felice.
Il profumo del salmastro delle prime luci dell'alba mi inebria, la brezza fresca, anche gli schizzi di onde che infuriano sulla costa mi incantantano ed essere lì, ad armeggiare con un sistema ormai "vecchio" nel tentativo di strappare qualche bella immagine... be', per me è davvero impagabile.
Rimbambimento senile? Può essere....

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In questi giorni (scusate se riprendo questo post) sto cercando di capire alcune cose riguardo il dover continuare con la Acros 100 (che nella versione II ha raggiunto prezzi cosmici) oppure utilizzare la Copex Rapid. Fer, ne ho ancora un rullo 120 ed ho pure le dosi di sviluppo che tu così gentilmente mi preparasti. Un dubbio: è meglio se uso i componenti "freschi"? E' passato così tanto tempo che potrebbero essere inusabili....

Anche i siti più sfruttati riescono sempre a riservare delle belle sorprese, anche dopo anni di scatti. Il fascino della fotografia di paesaggio...

Allega:

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Intanto ciao a tutti, è una mezza vita che non scrivo nulla... L'argomento sollevato da Luciano è però troppo ghiotto ed interessante per non aggiungere qualcosa. Sono totalmente d'accordo col suo punto di vista ed aggiungo che, inevitabilmente, i nodi prima o poi vengono al pettine: non si poteva non sapere che prima o poi questa gestione del marketing sarebbe collassata, come una stella collassa in una nana bianca. Non poteva continuare il Bengodi del proporre novità dietro novità, facendo sentire il cliente fedele, solo dopo pochi mesi, un autentico imbecille che spendeva tanto per poi vedersi la propria attrezzatura ipersvalutata. Comunque io, da buon pentaxiano, sono felice per l'annuncio che Pentax ha fatto sul proprio sito. Se darà seguito alle mirabili intenzioni, io la seguirò attentamente perchè mi piace moltissimo l'impostazione in primis "filosofica" che lascia trasparire, che dovrebbe poi portare a qualcosa di concreto e, finalmente, diverso e diversificante. Andatevelo a leggere, finalmente si riparla di "piacere del fare fotografia", di "sensazioni di scatto", di "connessione fotografo-macchina" ecc...
Tutto davvero molto bello, almeno in teoria, speriamo sbocci in qualcosa di interessante.

http://www.ricoh-imaging.co.jp/english/brand/pentax/vision/

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Non succederà mai Bisogna svegliarli così....

Si si, certo.......

Auguroni a tutti per un felice e sereno Natale ed una fantastico Anno Nuovo.

Osvi

Eh Mauro, purtroppo non credo arrivi il materiale per tempo, dovrò fare foto "normali"...

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Grazie Marco. Si, io in effetti ho spesso bisogno di "cambiare strada", specie quando mi rendo conto che tendo a diventare ripetitivo. E' poi ho sempre questa idea fissa di immagini come sogni, più indefinite, "sospese2 in un mondo più fantastico, onirico appunto. E la foto stenopeica ci va assai vicina a questa mia idea....
Grande soluzione anche quella Ilford che, per la verità, avevo già guardata... chissà che non ci faccia un bel pensierino anche su quella.

Intanto ora mi godrò la soluzione appena acquistata, avrò tre focali con cui giocare, molto più di quanto pensassi. Credo che mi divertirò assai.

Ciaooo

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Grazie Raffaele, grandi dritte, soprattutto quella di Aupremierplan... cavolo, era proprio quello che cercavo... credo che mi prenderò pure una delle sue 6x6.

Comunque sono ad ottimo punto, ho appena preso questa cosuccia moooolto interessante:
https://www.ebay.it/itm/Pinblad-3D-pri ... ksid=p2060353.m2749.l2649

Il dorso Haseelblad è già preso, ora trovo un mirino e sono a cavallo


Osvi.

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Per fortuna di Acros ne ho una buona scorta, eheheheh.

Ehhh, caro Gianluke, questa è proprio la prova provata di quello che ho sempre pensato e che i miei occhi vedono. La ricordo bene questa foto, ricordo quando la pubblicasti per la prima volta, mi rimase impressa nella mente....
Nonostante la Velvia, la sua grande nitidezza ed il suo contrasto magnifico, nonostante il meraviglioso 43 mm Mamiya, l'immagine, pur straordinaria nel dettaglio, conserva plasticità, calore, feeling, ricchezza unita a morbida naturalezza tonale. E' bellissima insomma, nemmeno lontana parente di ciò a cui io mi riferisco sulle stranianti immagini digitali.

Ripeto, senza vena polemica, solo mie considerazioni che sicuramente fanno di me un fotopellicolosauro ormai quasi estinto.

Grazie mille, aspetto di sentireanche Ruuuz perchè vorrei prendere, se lo trovo, qualcosa di già pronto. Io non ho ne' tempo ne' voglia di mettermi a fare l'autocostruttore.

Insomma, sarà il periodo della mia vita un po' particolare, il ritorno di vecchie passioni, la stasi fotografica creativa, sarà cos'altro ma sono a corto di idee. Mi sembra di ripetere sempre le stesse cose e io non sopporto questa sensazione. Allora pensavo di dar vita ad un progetto in cui mi possa "slegare" dalla fotografia con strumenti consueti e vorrei avventurarmi nella foto stenopeica. Al diavolo realismo ed iper realismo, non mi interessa molto, mi interessa produrre immagini indefinite, sognanti, eteree, sospese nel tempo e nello spazio... Probabilmente sono pazzo ma vorrei tentare. Mi occorre poco e mi occorrono dei suggerimenti ed aiutini vari. Punto uno: vorrei scattare al massimo con due corpi macchina, uno grandangolare abbastanza deciso ed uno più consueto (tipo 18 e 24 in formato 135 per intenderci), il formato lo gradirei quadrato (6x6). La domanda è: trovo una scatola stenopeica con queste caratteristiche? E se dovessi pensare alla costruzione, per avere focali del genere che caratteristiche dovrei avere in fase di progettazione/costruzione?

Ruuuz, ci sei? Mi dai una mano?

Grazie,
Osvi.

Perdonami Gianluke, ma voglio fare la voce fuori dal coro chiedomi/ti: sono solo io che guardo queste foto (peraltro assai belle) e sento brividi di freddo? E sai perchè? Perchè anche già al primo sguardo delle miniature è inevitabile notare la sensazione di "più vero del vero", con tutto quell'iperrealismo e iper-messa a fuoco di ogni songolo granello di polvere. Guardo i bordi, i contorni e li noto così incisi che paiono quasi una sovrapposizione di diverse immagini (cosa che non è ovviamente) prese, tagliate al laser ed incollate una sopra l'altra. Nessuno nota questa cosa? Io non so se ciò dipenda da una maschera di contrasto elevata, da riprese in stacking o cos'altro, so solo che questa tendenza all'iperrealismo, davvero figlia del digitale estremizzato ed esasperato, continua a non piacermi.Non c'è calore, non c'è morbidezza dei toni, sa davvero troppo di chirurgica asetticità. Peccato perchè, ripeto, penso che le foto siano davvero belle. Inutile dire che una Velvia VERA non avrebbe mai prodotto un risultato così. Che dire? Boh, mi lasciano, detto con sincerità, sgomento. Sento che il digitale lo stiamo sfruttando nelle sue caratteristiche peggiori...
Ok, ora ammazzatemi pure.
Osvi

PS: ho dato libero sfogo ai miei pensieri senza la minima vena polemica, è solo il mio personale (forse errato) modo di "sentire" (più che "vedere") la fotografia, non è la fotografia che io ricerco insomma.

Fatto, anche se a distanza di tempo....

Io non ci credo..... Voglio dire, è da folli, è probabilmente la pellicola b&n più venduta al mondo, è una follia commerciale, non può essere.
Già l'abbandono della Neopan 1600 fu una tremenda notizia ma almeno in quel caso ci potevano essere dei motivi logici, legati al fatto che le prestazione agli alti ISO delle digitali hanno di fatto oltrepassato ogni più rosea previsione e, di conseguenza, sancito la quasi morte commerciale di queste pellicole. Non ne sono felice ma posso capire. Nel caso della acros invece non posso e non voglio capire anzi, a dirla tutta, sono incaxxato nerissimo perchè è la mia UNICA pellicola di riferimento, è anni che uso solo questa. Per me è un vero e proprio disastro, un cataclisma su scala cosmica....
Fuji, ti prego, non farlo, non farlo, NON FARLO.




Un tristissimo Osvi.

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Certo, ovviamente nessuno si accorgerebbe di nulla ma a me, sinceramente, poco mi importa. Io ho le mie idee ed i miei atteggiamenti sono dettati da una forma di mia personale coerenza, che molte volte mi costa parecchio in termini di rinunce ma.... mi sta bene così.
Ma se anche solo un 50% di fruitori del digitale decidessero di "sopsendere" un attimo le loro attività fotografiche.... lo sentirebbero eccome. Ovviamente parlo di un'utopia.