Ho riflettuto in po' sulle parole di alcuni voi - pubblicate anche in thread del passato remoto - riguardo alla preferenza del rapporto tra i lati.

Hologon - che mi immagino come persona tranquilla, rilassata e precisa, è decisamente per l'1:1, il formato quadrato, che io interpreto come formato statico.

Falcopardo, forse, spezzava numerose lance per il 1:1,33, altrimento detto 4/3, che a me non piace perché lo ritengo ne carne (1:1,5) ne' pesce (1:1)

Altri si erano espressi favorevolmente per formati panoramici, probabilmente i più difficili da gestire, proprio come i grandangoli estremi.

Mi piacerebbe saperne di più su queste preferenze e sulle motivazioni che vi spingono ad apprezzare più un formato piuttosto che un altro. Si tratta, in definitiva, di fornirmi qualche stimolo, pur sapendo che io sono un 24x36 dipendente, ma che non ho mai posto limiti alla possibilità di ritagliare, ma già nel momento dello scatto.

Interessante quesito. Ognuno ha le proprie preferenze e convinzioni. Io ho le mie, che sono le mie personali e riguardano (logicamente) il mio modo di pensare e le mie idee. Le espongo.
Banalmente dico che tutto dipende dal tipo di lavoro/soggetto/rappresentazione. Però prediligo (ed uso al 99%) 2 formati diversi: 3:2 e 2:2. Sono "nato" con il 3:2, forse perchè si tratta del formato standard, tipico delle immagini fotografiche di ogni sorta. Non "sento" invece affine il 4:3, mi pare fittizio e non consono. Lo reputo una conseguenza di innovazioni tecniche più o meno recenti. Diciamo che quando vedo un'immagine in tale formato mi sembra spuria ed un poco fittizia. Mi piace invece molto il formato quadrato, per la sua capacità di "racchiudere" la scena e renderla in maniera affascinante. Reputo il formato quadrato non semplice da usare. Forse per la sua grande simmetria che "penalizza" il rendere ed inquadrare il soggetto in modo troppo "banale". Simmetria del formato più scena inquadrata in modo troppo standard = eccesso di geometricamente schematico. Affascinante il 2:2 ma non facile...il banale è dietro l'angolo. Il 16:9? Bello, ma....un intero lavoro in tale formato corre il rischio di stufare presto.
Ricapitolando: prediligo il 3:2 ed il 2:2. Non disdegno il diverso, ma non mi esalta. Infine non mi esalta neppure la "moda" odierna di ritagliare a posteriori la scena. Avolte si vedono in giro formati che fanno rivoltare.
infine sono convinto che una cosa è scattare "vedendo" come appare la scena ed avendo presente il formato in uso. Altro paio dimaniche scattare con l'intento di selezionare e scegliere il tutto a posteriori dopo avere visto il risultato. Non dico che una cosa è meglio ed una peggio. Sono cose diverse.

Marco

Ciao,
no non ho un formato preferito..anche per me e' l'immagine che comanda, faccio formati lunghi nelle panoramiche, come e' ovvio, altre sottili e alte quando in foto architettoniche debbo tagliare qualcosa che stona, se ho modo di riempirlo non disdegno il formato quadrato...non ho regole. E' ovvio che usando il formato 24x36 spesso in fase di composizione decido a priori componendo l'immagine in modo adeguato...
Renzo

Credo di aver recentemente risposto ad una domanda del genere, ma forse era in un altro forum... comunque personalmente ho usato il rettangolo (24x36, 4.5x6) e il quadrato (6x6) e ho sempre preferito nettamente il primo, mi trovo meglio a comporre nel rettangolo che non nel quadrato, in particolare amando i grandangolari mi è sempre sembrato di poter dare più respiro all'immagine, nel rettangolo. Al tempo stesso, però, il rettangolo esasperato (panorama e compagnia) lo trovo un po' stucchevole.

Federico

Il mio preferito è quello che tu definisci né carne, né pesce: vale a dire il rettangolo poco accentuato dei formati 4x5", 8x10" e 6x7. Li uso quasi sempre in verticale, perché i miei soggetti sono al 90% ritratti e figura umana e trovo che quelli sono i formati più adatti.
Se facessi più paesaggi, probabilmente preferirei rettangoli più accentuati, tipo appunto quello del 24x36 o 6x9. Magari in qualche caso anche formati panorama tipo il 6x12. Ma siccome non è il mio tipo di foto...
Ho usato molto il 6x6 Hasselblad, ma poi in stampa lo tagliavo sempre fino ad ottenere il rettangolo corto di cui sopra.
Mentre col 24x36 ed il FF della digitale elimino una fetta all'estremità corta fino a ritrovarmi col mio rettangolotto.
Credo di non aver quasi mai stampato un 24x36 integrale. Ed è un formato che mi piace pochissimo, sebbene ormai abbia imparato a conviverci più o meno pacificamente.

Io mi trovo al meglio col formato 4:3; mi dà una sensazione di armonia, di "giusto".
Riesco comunque a convivere con il 3:2.
Occasionalmente non disdegno il formato quadrato e formati più panoramici, fino al 2:1 della Gaoersi 612; ma il 4:3 mi viene più naturale, ci compongo meglio. Mi piace di più anche una volta stampato e appeso.

Fer

quadrato perchè fotografare è svelare il lato nascosto del mondo.
4, "il cielo e la terra, divini e mortali"



oppure perchè, non dovendo "ribaltare", posso fotografare leggero con il berlebach senza la testa, posso guardare dritto solo in una direzione...

io non ho grandissime preferenze.
dipende da cosa scatto e dalla macchina che sceglio di usare.
per me soggetto/macchina usata/formato di ripresa sono una tripletta da decidere in fase di pianificazione del progetto fotografico.
ultimamente ho usato moltissimo il panoramico 1/2 usando la shen in 612 e componendolo spesso come se fosse un doppio quadrato per dare più movimento e gioco di rimandi interni al fotogramma.
il quadrato lo uso sempre per foto al volo (rollei biottica) quando non ho dietro tropa progettualità. si adatta benissimo al mio modo istintivo di vedere e quasi non devo nemmeno guardare nel pozzetto per scattare. lo uso in vacanza e per le foto di sopralluogo quando sono in fase preparatoria di un progetto (urbanistico o fotografico ). trovo che a divverenza del 4/3 sia un formato più teso. racchiudendo molto la scena inquadrata ne enfatizza di più la geometria e, secondo me, ogni tanto è troppo forte e assertivo. però è senza dubbio il mio preferito anche se non lo uso di frequente.
se devo fare foto verticali scelgo sicuramente il 6x7 o il 4x5 (comunque sia 4/3) che mi piace molto anche in orizzontale quando voglio fare paesaggio urbano. trovo che questo formato, a differenze dal quadrato, sia molto placido e rilassante da osservare con calma. non esaspera le geometrie della scena e quindi è più adatto a fotografie di tipo didascalico/descrittivo, o almeno è così che io lo uso.
il 3/2 io non lo uso praticamente mai solamente per lavori come le foto ad eventi/conferenze e basta. per i matrimoni mi trovo quasi sempre a ritagliare nei tre formati sopra elencati. per lo still life quasi sempre quadrato. reportage non nen faccio . quando ancora scattavo il 35mm in bn in camera oscura preferivo sempre ritagliare il fotogramma in 4/3 e seguire, quindi, il formato delle carte.

ciao
daniele

Il mio formato preferito è senza dubbio quello quadrato, questo non significa che riesca a dominarlo, anzi, ma la sua "neutralità" come dice Daniele enfatizza i contenuti e quindi ne rende particolarmente impegnativo il riempimento; poi mi piacciono 6x7 (1:1,16) e 4x5 e 8x10 (1:1.25) come capolinea prima del formato panoramico dei quali prediligo il 6x17 e anche il 6x12.

Ritornando al quadrato, trovo anche che la capacità di enfatizzare le geometrie del bianco e nero ne rafforzi ulteriormente la "potenza"; noto infatto che raramente mi soffermo su una fotografia a colori a formato quadrato... a meno che non siano presenti dei contrasti tali che evidenziano delle particolari forme; per il ritratto il quadrato lo trovo poi meraviglioso, fa il paio con la rotondità del viso e gli occhi del soggetto....

Apprezzo il quadrato, come giustamente ricorda Franz, per il semplice motivo che vedo quadrato, nel senso che mi è più semplice comporre in questo formato.
Le motivazioni per cui lo prediligo non mi sono assolutamente chiare e non sono razionali: semplicemente, da sempre, se vedo un'immagine quadrata, la percepisco prima, la guardo più velocemente, rispetto a un'immagine rettangolare, in sintesi, mi colpisce di più, indipendentemente dal contenuto e dal sue effetto che vengono dopo la pura e semplice percezione.

Andrea

Io prediligendo paesaggio e composizione orizzontale voto il classico 24x36 cioé 3:2 con occasionale crop a 16:9
Per la composizione verticale anche prediligo il 3:2 ma con alcuni soggetti un crop a 4:3

Citazione:


beh, è normale, hai letto heidegger e poi come è giusto...lo hai dimenticato
io ho ancora scorie da smaltire

La mia riflessione, senza scomodare Heidegger, è scaturita da antichi esperimenti (per quanto possano essere antichi gli esperimenti fatti tra i miei sedici e vent'anni) mai portati a definitivo compimento.

Un tempo mi rammaricavo che non esistesse una buona reflex da sistema con la possibilità di scattare fotogrammi 24x24. Il fatto era che mi piaceva il quadrato, che imprigionava i vettori delle forze visive creando un'impressione di maggior staticità (per questo dicevo che è un formato che si addice a persone tranquille e riflessive), ma odiavo l'inversione destra-sinistra.

Il 24x36, insieme al 6x9 di una vecchia folding, diventarono così i miei compagni, e certamente indirizzarono il mio modo di vedere il mondo.

Il rapporto 3:2 è più vicino al campo della visione binoculare, tende ad un maggior dinamismo e rende talvolta più difficile "riempire" adeguatamente gli spazi. Le linee sul piano orizzontale che escono dal fotogramma, tuttavia, subiscono una sorta di accelerazione che attenua l'effetto di troncamento.

Il quadrato, nella sua apparente staticità, richiede più virtuosismo nella composizione, comprime in modo omogeneo l'alto, il basso, la destra e la sinistra, rende estremamente difficile la sezione aurea e richiede una marcia in più per descrivere il movimento.

Queste, più o meno, le riflessioni dell'epoca. Così iniziai a guardare il mondo in tondo, per vedere le differenze. Arrivai anche ad incollare una piastrina con un cerchio di 23 mm dentro ad una vecchia Praktica LLC, ed un altro di 24 mm nell'ingranditore per vedere l'effetto di una stampa tonda con bordo nero autentico.

Il risultato fu sorprendente: a differenza del quadrato, dove le linee naturali erano le diagonali bisettrici, nel formato tondo le linee naturali erano la perpendicolare al terreno e l'orizzonte. Gli effetti di esasperazione dell'inclinazione si leggevano tutti come errori e, come una pallina, i vettori visivi tendevano a raddrizzare l'immagine secondo le linee naturali.

Non so perché in questi giorni mi sono tornate in mente queste faccende, ma ho voluto condividerle, dopo avervi fatto ripensare ai vostri formati favoriti. In fondo spesso ci dimentichiamo che siamo costretti dentro ad una cornice.

Citazione:

Il caro Martin, quale fulgido esempio di chiarezza! Lacan, dopo che l'ebbe invitato a Guitrancourt, gli spedì una copia dei suoi Scritti e non fu molto felice del commento di Martin, che li trovò ...incomprensibili!

Andrea

6x7 con capatine nel 6x6.

Personalmente trovo il 6x6 (1:1) infinitamente più difficile del 6x7 (1:1,16) pur essendo come rapporti così vicini tra di loro.

Il 6x6 mi obbliga ad una "tensione analitica e compositiva" che invece il 6x7 non richiede, o almeno non così frequentemente. Il 6x6 mi richiede una sinteticità di narrazione che nel 6x7 non trovo. Volendo essere un po' eretici la sintesi narrativa di una foto 6x6 sta l'ariosità espositiva del 6x7 come un racconto breve di Hemingway sta al Conte di Montecristo di Dumas.

E parafrasando l'ottimo FranzX le uniche foto 6x6 che mi siano mai piaciute sono foto di aquiloni dove era palese il "gioco delle bisettrici".

Ciao Franz

spero e mi auguro che i "senza scomodare heidegger" non fosse rivolto a me

comunque ho solo cercato di rispondere alla tua domanda precisa : " preferenze e motivazioni"
proprio per non appesantire, inutilmente e fuori luogo ( sono il primo da sempre a sostenere che i forum seguono altre strade di comunicazione)
per quanto attiene alle motivazioni, sinteticamente, ho messo due frasi con un (quasi) celato riferimento ( vedi quel "4" ) diciamo a percorsi di pensiero che alcuni chiamano iniziatici .
con il riferimento al cavalletto quindi le mie preferenze all' approccio metodologico-operativo.

Del resto non avrei potuto rispondere in altro modo se cosi è per me salvo non rispondere affatto
sicuro della tua comprensione e benevolenza un saluto con stima e simpatia.

@Hologon,citazione "Ma (Lacan) è di una semplicità disarmante..."
"e chi lo sostiene?"
"Lacan..."
Mi inserisco anche io nella discussione, la scelta del formato la faccio al momento stesso in cui decido di fotografare qualcuno/qualcosa paesaggio/persona/immagine astratta etc etc, immaginando già l'eventuale ritaglio da fare successivamente, prendendo appunti relativi a ciascun fotogramma per non perdere memoria di quanto pensato.

Citazione:

Naturalmente no! Era solo un umile tentativo di introdurre le riflessioni di un adolescente ad un livello più popolare.

Qualsiasi riferimento filosofico o ideologico è puramente casuale