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Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Beccatevi 'sto Nelson Mandela del 1994, quando facevo il fotografo davvero e spendere tre milioni di lire per un volo era quasi routine. Sob!

(Quello con la giacca a destra, un po calvo, è Jacob Zuma, attuale presidente del Sudafrica)

Allega:



jpg  F_Gustincich-SouthAfrica106_Mandela.jpg (163.62 KB)
436_55bd2f6393046.jpg 900X600 px

Inviato: 1/8/2015 22:44
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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Re: Quando ero un fotografo serio

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13/6/2006 7:14
Da Santadi - Sardegna del sud
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Una foto che è già storia Franz e, perciò, bellissima.

Inviato: 2/8/2015 9:42
...Tessera C.F.A.O. n° 24...

"Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo".........
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/9/2006 3:01
Da Napoli
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Bella

Inviato: 2/8/2015 10:00
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
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Pensate che all'epoca, solo con questa foto mi ripagai il costo del viaggio (sei mesi in sudafrica). Oggi una foto analoga renderebbe forse anche un migliaio di Euro, ma non di più.

Inviato: 2/8/2015 11:29
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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Re: Quando ero un fotografo serio

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18/10/2007 15:59
Da Torino
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Franz come Nadar.

Inviato: 2/8/2015 12:03
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Re: Quando ero un fotografo serio

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Diciamo quando il mondo era serio e una foto rendeva per quello che valeva. A te la non magra soddisfazione di poter dire io c'ero e ho realizzato delle foto storiche.

Inviato: 2/8/2015 19:45
.........

......
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Re: Quando ero un fotografo serio

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10/1/2010 10:42
Da Roma
Messaggi: 375
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Molto dipende dalla tecnologia.
All'epoca di norma una foto simile si faceva in dia. Dovevi accettare e gestire il rischio non solo dell'errore di esposizione (che col mestiere certo, si riduceva veramente di tanto) ma anche quello dello sviluppo, del rischio pur remoto del danneggiamento nella spedizione eccetera.

E poi di massima con l'analogico "se la foto non la sapevi fare, non veniva". Adesso una compatta Samsung di classe alta o una Lumix per riuscire a non produrre una foto usabile, almeno su un quotidiano, devi veramente annegarle in un secchio d'acqua.

« che ce vo' a fà 'na foto?... » questo è il messaggio risultante. Quindi è più determinante trovarsi nel posto giusto al momento giusto, che non saper fotografare.
E sai come si chiama chi si trova nel posto giusto al momento giusto?
"pubblico". Ossia "la gggente".

Ora il tuo concorrente più pericoloso è la statistica: la probabilità che un fessacchiotto inconsapevole con un smartphone piuttosto aggiornato si trovi in favore di luce in una posizione nella quale il più lungimirante dei fotogiornalisti non avrebbe pensato mai di posizionarsi all'agguato, o non sarebbe riuscito ad arrivare neppure a prezzo di cento spintoni e trentaquattro pestate di piedi, è elevatissima:
ormai TUTTI hanno uno smartphone.

Il fotoreporter si trova nella condizione in cui vennero catapultati in America i bravi maniscalchi quando uscì sul mercato la Ford T.

Inviato: 2/8/2015 23:23
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Per fortuna c'è ancora qualcuno che ama i cavalli!

Inviato: 3/8/2015 14:15
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Re: Quando ero un fotografo serio

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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ma te la immagini la stessa foto oggi? Tutti col telefonino a riprendee la scena e Mandela che si fa un selfie..

Inviato: 3/8/2015 14:21
.........

......
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/5/2006 13:11
Da caserta
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Quanto e come è cambiato e sta cambiando il mondo.
Forse tutte le cose passate in quanto tali tendono ad essere distorte a favore di una idealizzazione... ma di certo non si può che essere nostalgici di fronte alla ormai sempre meno richiesta di competenza e professionalità e mi riferisco dalla meccanica alla medicina passando per la fotografia.
Mah... godiamoci il momento.

Inviato: 6/8/2015 23:34
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: Quando ero un fotografo serio
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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….ognuno è liberissimo di avere le sue idee, ma partire da una attale mancata richiesta di competenza e professionalità in campo fotografico (che ci potrebbe anche stare, beninteso) per estenderla a campi quali la meccanica e la medicina in toto……

Marco

Inviato: 7/8/2015 9:26
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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La "mancata richiesta di competenza" è figlia di una scarsisima richiesta di qualità. D'altra parte se si vendono un mucchio di inutili oggetti made in China, qualcuno dovrà pure comprarli. E il problema arriva, purtroppo, in cronaca, quando si scopre che la scarsa qualità comprende anche le valvole mitraliche artificiali. Persino gli uomini di qualità (nel senso del valore), sembrano non essere più richiesti.

Inviato: 7/8/2015 12:58
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Re: Quando ero un fotografo serio
Moderatore
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8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
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No dai. Il paragone non regge. Personalmente sono d’accordo nella mancata richiesta di professionalità odierna in ambito fotografico professionale; tuttavia il parallelo con le valvole mitraliche non regge. Quell’episodio non è sintomo di mancanza di professionalità ma di pura e semplice frode a scopo di lucro. E di differenza ce ne passa, permettimi. Frodi a scopo di lucro ci sono sempre state…..fino dall’età medievale…e anche prima.

Marco

Inviato: 7/8/2015 14:29
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Forse era un'iperbole, ma di certo la richiesta di qualità in tutti campi, merci, servizi e prestazioni, è in calo.

Inviato: 7/8/2015 14:57
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Re: Quando ero un fotografo serio

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Forse dipende dal relativo basso costo del nuovo. A esempio, se si brucia una resistenza in una scheda di uno scaldabagno ( mi e' successo ) non si va a sostituirla, anche se e' evidente che il problema e' quello. Si cambia la scheda. Quattro viti e il problema e' risolto. E la scheda costa 50 Euro, e' nuova e quindi sicura, e l'intervento per sostituire la resistenza sarebbe costato la stessa cifra. E i nuovi tecnici non sono addestrati per capire in che punto della scheda e' il guasto, ma a scoprire quale scheda e' guasta.

Se la situazione in cui hai scattato la foto a Mandela si verificasse oggi, ci sarebbe un centinaio di immagini scattate da diversi punti di ripresa, probabilmente anche da qualcuno piu' felice del tuo. I telefonini fanno foto perlomeno discrete e a volte anche veramente buone, la gente le pubblica orgogliosa, ma perche' uno deve venire a comprare la foto da te?

Io penso che il fotografo oggi debba saper proporre un discorso completo, come hai fatto del resto tu con i reportage, magari lo pagano poco ma se e' interessante lo comprano. Li' e' necessario il progetto, la cultura, la capacita' di rappresentare l'idea con belle immagini...

Inviato: 7/8/2015 16:13
.........

......
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Re: Quando ero un fotografo serio
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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La minore richiesta di qualità in certi campi (non in tutti, su questo non sono d'accordo) è innegabile e indubbiamente ha portato la scomparsa, o il forte ridimensionamento, di tante professioni un tempo importanti (e ben retribuite).

Lo vedo anche nel mio campo (progettista sw).

Nel campo del giornalismo, avendo amici giornalisti, mi pare che il colpo di grazia l'abbia dato la fruizione delle notizie (e relativi allegati multimediali) tramite Internet.
Enorme quantità di notizie pubblicate con scarsi approfondimenti, lettura veloce e un po' distratta, e subito si passa alla notizia successiva.
Mentre fino a qualche anno fa si acquistava il giornale, si leggeva spesso dalla prima all'ultima pagina, magari si approfondiva con il settimanale o il mensile a colori.

Cambia il modo di fruire dei beni, dei servizi e delle informazioni e cambia quindi l'industria che c'è dietro.

La domanda è: fino a quando questo modello sarà sostenibile in senso economico e sociale?
Fino a quando sarà possibile accettare la perdita di professionalità in certi campi (ripeto che secondo me non succede in tutti i campi, almeno non ancora)?
Fino a quando il calo delle retribuzioni e la precarietà dei lavori saranno socialmente accettabili?

Ma sono domande più grandi di noi.

Fer

Inviato: 11/8/2015 11:07
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/5/2006 13:11
Da caserta
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La domanda (fino a quando sará sostenibile questo modello) credo che lo sará secondo nuove regole e nuovi principi che si stanno delineando e si consolideranno in futuro fino a nuova svolta epocale come quella vissuta negli ultimi 10 anni.

Uno su tutti... immaginare siti di informazione ed approfondimento gratuiti sarebbe folle secondo i vecchi schemi, oggi è la realtà.

Sul calo della qualitá e sul calo della richiesta di qualitá (ben peggiore della prima) diciamo che sono sempre piu convinto in ogni campo, appunto sempre senza esclusione di aree di competenza e di aree geografiche. Non credo che sia il posto e\o il mezzo giusto per una discussione del genere esposta a facili fraintendimenti e generalizzazioni involontarie da parte di chiunque intervenga...

Inviato: 13/8/2015 15:16
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: Quando ero un fotografo serio
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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Ci sono tantissimi settori lavorativi in cui motivi tecnologici, economici, sociali, ecc. hanno profondamente modificato i metodi ed i valori in campo.
Qui parliamo di fotografia e salta subito agli occhi l' innovazione introdotta prima dal digitale e poi dagli smartphone, dal web e dai social network. Un moltiplicarsi all' inverosimile della immediatezza e facilità di riprendere un' immagine e di proporla al mondo intero praticamente in tempo reale.
Naturalmente spesso la qualità di inquadratura, fuoco ecc non è perfetta e paragonabile ai " bei tempi andati"; ma spesso non è neppure vero questo.
E allora cosa potrebbe distinguere oggi un vero professionista dell' immagine, dallo scattatore fortuito ed improvvisato? Io penso soprattutto la capacità di raccontare storie; di non fermarsi al singolo scatto fortunato, ma produrre serie di immagini coerenti e collegate che permettano all' osservatore di conoscere e comprendere una situazione, un avvenimento, un mutamento sociale come se leggesse un libro o almeno un articolo di giornale.
Non essendo professionalmente coinvolto, non so che spazi e quali ritorni economici siano oggi disponibili per chi propone lavori di questo livello e qualità. Forse son pochi, almeno da noi. Ma d' altra parte - sempre parlando da non addetto ai lavori e quindi magari da ignorante o ingenuo - non vedo molte alternative percorribili per chi vuole continuare a fare reportage socio- culturale.

Inviato: 14/8/2015 12:19
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: Quando ero un fotografo serio

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6/12/2006 8:51
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Franz, sei sempre un fotografo serio, è la fotografia che è diventata una schifezza

PS Adattamento della risposta di Norma Desmond a Joe Gillis ne "Il viale del tramonto", quando lui le dice "Eravate grande" e lei risponde "Io sono sempre grande, è il cinema che è diventato piccolo" (vado a memoria, ma più o meno).

PS2 Certo la tua altezza ti favorisce in questo genere di scatti

Inviato: 14/8/2015 15:50
Intelligenti pauca
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Re: Quando ero un fotografo serio

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Siamo sempre meno abituati a scegliere. Accettiamo ciò che ci viene dall'alto. Accettiamo i nuovi bisogni di consumo. L'informazione seria non è nelle priorità del sistema economico vigente. la qualità fotografica è tutta nella fotografia commerciale di livello medio alto e alto che, appunto, induce bisogni inventati dalle aziende.
Avendo perso gran parte della mia capacità di acquisto sono nella condizione di potermi permettere delle domande. Davanti ad un Iphone 6, per esempio, mi chiedo: Che me ne faccio?

Inviato: 14/8/2015 17:35
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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