Ciao cari,
vi segnalo che il nostri amati fondatori Marco e Cristina hanno messo on-line il tanto atteso BWO 1 - searching heads.
Lavoro sorprendente e … netto miglioramento della linea di Marco rispetto al precedente “Side effects” .

Le mie congratulazioni agli autori!

A presto.

Fabio

ciao Fabio, hai fatto bene a parlarne, personalmente ero indeciso se aprire o meno un topic che spettava all'autore....ma che modestamente non ha avviato.

Anch'io trovo un miglioramento che definirei un salto da quanta distanza frappone tra il primo ed il secondo lavoro.
E sono ancora più ansioso di vedere il secondo filone del portfoliio in questione.

Sono un pò di corsa e per ora mi fermo qui facendo pubblicamente i complimenti ai "nostri due"
bravi !

cioa stefano

L'ho visto anch'io pochi minuti orsono. Lo aspettavo. Non posso che unirmi nel fare i più sinceri complimenti.
Fabio

Ciao,
Io preferisco sempre il primo lavoro sulle fabbriche abbandonate ma sai che il mio è solo un gusto estetico, non riesco ad apprezzare il contenuto concettuale.
Comunque vi faccio i miei più sentiti auguri per il successo di questo portfolio.
Ciao
Stefano

Avendo avuto la fortuna e il piacere di vedere dal vivo le splendide lastre 8x10", devo dire che le immagini su web non rendono granché giustizia al meticoloso lavoro di Cristina e Marco: dal vero, le diapositive hanno una potenza notevolissima.

Comunque la forza del portfolio emerge nettamente anche dal monitor.

Complimentissimi e un grandissimo in bocca al lupo!!!!



Fer

Urca, ci avete "scoperto"!!

Ci tengo a dire che non volevamo tenere nascosto agli amici del forum la pubblicazione del nuovo lavoro, sapete anzi che i vostri commenti ed il confronto con voi per noi è molto importante, solo che stavamo aspettando che fosse online anche la versione in italiano prima di darne l'annuncio, in questo lavoro più che per gli altri è importante il "gioco" di rimandi tra immagini e statement, a maggior ragione in questo caso in cui non c'è un vero e proprio statement ma la citazione di un passo del libro che ha ispirato la nostra ricerca, quindi ci sembrava importante favorire anche chi non mastica bene l'inglese.

Comunque benissimo ha fatto Fabio ad "anticiparci".

Questo è il primo capitolo della nostra ricerca del e sul Corpo senza Organi.
L'idea alla base di questo lavoro è la deviseificazione come mezzo per smantellare l'idea che noi siamo degli Io, dei soggetti, quando invece siamo delle mute, siamo affollati, siamo concatenamenti multipli...


Intanto grazie per chi è stato così gentile da postare i primi commenti, e beh dai, per chi vuole avanti!, "massacrateci" pure!


Ciao!!


Marco

P.S. per Fabio: eeehhhh si, ci sono 8 Kg in meno rispetto ai miei "sproloqui" televisivi, merito del trekking con in spalla il bambino!

Il lavoro è bello ed interessante.
Un pò inquietante, pure. Ma immagino sia un risultato atteso e voluto. C'è comunque una buona dose anche di ironia ed umorismo.
Non stento a credere che le stampe facciano ben altro effetto che la visione a monitor.
Ma che vuol dire "deviseificazione" ? Confesso di non aver mai sentito questo termine.

>>Ma che vuol dire "deviseificazione"?

penso che intenda la perdita del volto o, meglio, l'impossibilità  di analizzare il viso -> viseità  -> viseificazione -> deviseificazione
ma siccome non sono sicuro lasciamo che sia l'artista a spiegare!
ciao
daniele

Già ; credo tu abbia ragione. Che stupido a non esserci arrivato.
Comunque mi si attorciglia la lingua a pronunciarlo.
E' alquanto cacofonico...

Citazione:


E’ un neologismo inventato da Deleuze e Guattari e che ricorre spesso nel testo di Millepiani (e si, è cacofonicissimo! , un altro loro neologismo è "deterritorializzazione", tremendo!!)

In sostanza significa disfare il viso, provare a disfare il viso.

Da una parte il viso è il tabernacolo della nostra identità , della nostra soggettività , quindi “deviseificare”, cioè disfare il viso, è un passaggio obbligato se vogliamo disfare anche l’idea dell’Io e dell’identità .

Ma non solo.

Il viso è un potentissimo “portatore” di senso, è il muro bianco su cui disegniamo anche una certa griglia di significanti/significati condivisi, le linee molari e rigide su cui si inscrivono i nostri “assoggettamenti” culturali…detto in altro modo, è il muro bianco su cui disegniamo ed interpretiamo, con i tratti semplici di un disegno di un bimbo, gioia, dolore, emozioni, categorie, generi, assegniamo ruoli e sessi (ad es.: viso di uomo, viso di donna), assegniamo cioè significati secondo le regole che ci vengono dettate dalla cultura.

Disfare il viso significa anche provare a disfare queste regole, questo perché la strada che porta al Corpo senza Organi passa sia attraverso il disfacimento dell’Io e sia attraverso la creazione di nuovi ed inediti concatenamenti di significati/significanti.

Ho cercato di sintetizzare un concetto molto complesso ed allo stesso tempo di essere chiaro, sicuramente non ci sono riuscito, nel caso hai ancora dubbi chiedi pure!

Ciao!!

Marco


P.S.: tra l'altro veramente per questo lavoro è importante vedere le stampe dal vivo, perchè in alcune c'è un rapporto, un concatenamento, ineludibile tra la figura umana, l'immagine che sta al posto del viso, e tutto quello che gli sta intorno.
Oppure come in quella con l'ombrello (che è anche il mio avatar), in cui è importante leggere le scritte sulla scatola/volto, nello specifico alcune glossolalie di Artaud, un linguaggio/fonè inventato dal poeta...

Un gran bel lavoro, complimenti!

Se da una parte c'è una corposa ricerca concettuale, interessante e ben rappresentata nell'/dall'opera, c'è anche una cura formale che rende il lavoro anche piacevole da guardare. Come da mia convinzione più volte espressa, se ad un concetto interessante si riesce a dare anche una rappresentazione estetica godibile, si è fatto centro. Con questo lavoro avete decisamente fatto centro!

A.

Ho rivisto il lavoro e voglio rifare i complimenti. Se posso dire una casa senza essere preso troppo sul serio dico che quella del signore con l'ombrello avrebbe potuto essere una delle più belle copertine di uno dei dischi più belli dei Pink Floyd.
Fabio

Ciao,
avevo gia' espresso il mio parere separatamente a Marco, e anche in questa sede confermo la sorpresa che ho avuto nel vedere l'opera sua e di Cristina dopo che se ne era parlato tanto.
Mi aspettavo soluzioni tecniche stravaganti e complesse per tagliare gli organi dall'immagine e invece mi sono trovato davanti una soluzione veramente spiazzante. L'uso di un libro, una scatola, qualcosa insomma tecnicamente molto semplice ma che consente l'inserimento di ulteriori simbolismi. Infatti penso che dovremmo vedere da vicino quello che e' scritto o comunque impresso su tali oggetti, sicuramente c'e' un rimando che aiuta nella lettura della fotografia.
Mi fate quasi rabbia, non ci avevo pensato ad una soluzione del genere....
Bravi, il lavoro e' iniziato proprio bene...
Ciao,
Renzo

di sicuro è un lavoro che andrebbe visto dal vivo se come tu dici ci sono questi concatenamenti.....così a pelle lo trovo molto "di moda" e mirato per il circuito galleristico [cosa di per se ottima visto che il target è quello]....in generale l'eccessiva concettualizzazione della fotografia e dell'arte tout court a me sinceramente spiazza, mi innervosisceun vedere qualche cosa di abusato di troppi pseudo intelletualoidi che fanno gli artisti artisti....

Ad ogni modo trovo il tutto gradevole e di sicuro effetto, non sà il perchè ma ho dei continui rimandi alle fashion victims del grandissimo Erwin Olaf.....un lavoro pazzesco e di cui posseggo una stampa e mannaggia a me che me le sono fatte passare sotto il naso quando erano ancora avvicinabili...

a quando invece la prima esposizione in idonei spazi per venire ad ammirarle? sono ben curioso


approposito da giovedi 16 ottobre in poi tutti ad artverona ci dovrebbe essere parecchio di fotografia da vedere e ci sono parecchie gallerie interessanti...

Direi che ci siamo. "Side Effects" non mi aveva convinto, e non mi convince tutt'ora. I perche' sono tanti, ma per iscritto ci vuole troppo tempo...

Questa nuova impresa invece parte molto bene, anche se mi rendo conto che un giudizio completo lo si puo' dare solo davanti alle stampe. Delle nove foto, dall'alto in basso trovo

1 e 2: voto 10 e lode, non vedo l'ora di vederle dal vivo.

5 e 6: voto 8, idem come sopra.

8: voto 7, idem come sopra

4 e 7: voto 5

3 e 9: voto 2

Butterei via senza pieta' la 3 e la 9. E mi farei un sacco di domande sulla 4 e la 7, ma c'e' speranza. Non mi aspetto che vedendole dal vivo il mio giudizio cambi, il mio problema e' con la composizione ed i contenuti.

Marco deposita nel cestino l'ultima. C'è troppa differenza qualitativa dalla prima che è, a mio modesto parere, la migliore.
Anch'io avrei piacere di vederle dal vivo, anche per poterne parlare con voi dato che fatico a farmi prendere dal concettuale. La mia scarsità  di conoscenze in merito non mi permette di scriverti un commento articolato ma salta subito all'occhio il passo in avanti fatto rispetto alla serie precedente. Mi piace molto la cura nelle ambientazioni. Come Roberto ho subito pensato ad Olaf e alle sue audaci (come idea) vittime modaiole.

Seguo Dedè. Faccio fatica a seguire la fotografia concettuale, ma questo lavoro mi convince di più del precedente. Quelle più comunicative e interessanti la 1 e la 6.

Perdonami la domanda da non conoscitore di GF.

Ma se questi scatti li avessi fatti con una MF cosa sarebbe cambiato? E' una questione solo di prospettiva e di linee cadenti o di qualità  per stampe così grandi?

Un ottimo portfolio. Traspare in modo certo il grande lavoro di ricerca che ne è base. Un bel balzo in avanti. Ho avuto il piacere di vedere le dia originali...........mi aspetto grandi cose dalle stampe.
A mio avviso l'accostamento con Olaf non ci azzecca un bel niente, parere personale, ci mancherebbe, ma proprio proprio un bel niente. I presupposti ed il contenuto sono completamente diversi.

Marco

Caro Marco/Pamar

io mi sono limitato ad esporre un mio parere personale, sarà  poi il riscontro nel mercato dell'arte e i giudizi di chi è titolato a farlo che daranno [me lo auguro di cuore per gli autori] il meritato successo.

Purtroppo a me manca la visone sia delle die (posso immaginare visto che comunque le 8x10 sono spettacolari di loro) che sopratutto dei lenzuoloni stampati (viste le dimensioni) che di sicuro sono le "vere" opere da vedere.

Io NON ho parlato di accostamento ma guardando le fotografie, leggendo quanto scritto dall'autore che ci posso fare se mi è venuto in mente quell'autore? tra il alcuni concetti, leggendo gli statment di Olaf e di MF, sono abbastanza vicini.

Citazione:

La mente fa spesso connessioni poco razionali o non del tutto attinenti.
Non ho detto che si somigliano o che nascono dalla stessa idea -e non lo penso- ma che uno scomparto della mia memoria me lo ha subito fatto ricordare.