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Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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Ho stampato un pò di foto di ritratti/beauty in MF da negativo.
Lasciamo stare i problemi di tempo, di lavorare al buio, di odore di chimici, di prove fino alla filtratura che si avvicina all'ideale, ecc. ecc. ...: Tutto questo mettiamolo come già scontato.

Il problema è che, mentre fino a pochi anni fa avrei fatto i salti di gioia a realizzare una serie di questo tipo, adesso mi sembrano irrimediabilmente piene di piccole imperfezioni (qualche capello o ciocca fuori posto, qualche imperfezione della pelle, un occhio che è lievemente diverso dal controlaterale, una pieghetta di pelle sul collo) che abitualmente andrebbero subito a posto in pochi minuti di Photoshop, ma che invece con l'analogico mi devo tenere.
Alla luce delle attuali esigenze e gusti, sono immagini improponibili.

Devo ammettere che è oggi virtualmente impossibile lavorare nel beauty/fashion in analogico. Massimo si potrebbe fare con una catena ibrida, scansionando i negativi e trattandoli di lì in poi in modo digitale, fotoritocco compreso. Ma davvero non mi pare che il gioco valga la candela.


Inviato: 10/6/2012 7:05
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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I vantaggi del digitale si presentano proprio in questi termini. Nell'ambito della fotografia di moda la velocita', di tutto il processo, e' fondamentale.

Ora, ti tocca scegliere tra una medio formato digitale e qualcosa di casa Nikon o Canon. Oppure, acquistare un dorso digitale.

Sicuramente, questo lo sai gia' !

Inviato: 10/6/2012 9:22
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Quoto Luciano. O vai di ibrido per alcuni generi...ma la sola pellicola non tiene il passo a un digitale di qualità, con le enormi comodità operative.

Inviato: 10/6/2012 11:09
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Credo proprio che abbiate ragione, in ambito professionale di ritratto/fashion il digitale è diventato indispensabile. Io naturalmente, che non sono un professionista, posso dichiararmi contrario al fotoritocco (non al fotoritocco inteso come "sviluppare il raw", che è insito nello scatto in digitale, ma a quel che con "fotoritocco" viene solitamente inteso in ambito fashion, cioè, come diceva appunto Luciano, "sistemare" le imperfezioni della pelle, la pieghetta sul collo, quell'ombra di peluria sul labbro, sbiancare i denti con Mentadent ecc. ), ma se uno deve vendere le immagini non credo possa fare diversamente.

Federico

Inviato: 10/6/2012 11:30
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Luciano, questa non mi ci voleva....per mancanza di posto cerco di allontanare l'idea di disfarmi dell'ingranditore e relativi accessori e ottiche ( dal 35mm al 4X5 ),di tutta l'attrezzatura ( luci di sicurezza, armadietti vasche e tinozze, sviluppatrici varie, frigorifero, essiccatore... per recuperare spazio per un bell'armadio e un cassetone...
Spero sempre di trovare il tempo per ripartire ( invano ) ma ora, con questa tua, mi metti in crisi....
Renzo

Inviato: 10/6/2012 18:38
.........

......
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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Ognuno, deve fare quanto gli da piacere e non diventa un sacrificio. Tolto l'ambito lavorativo e professionale, questo penso valga sempre e comunque. Se non sbaglio la fotografia non è la tua attività. Come "lavoro", fai altro, quindi per te la fotografia è in fondo un hobby; hobby svolto con professionalità e tutti i crismi, forse ad un livello tale da essere addirittura più valida di una professione vera e propria.....ma comunque un'attività che svolgi perchè ti piace e ti da soddisfazione. Chiaro, non essendo la tua professione non hai tempi e scadenze vincolanti; quindi nulla ti vieta di sviluppare e stampare "chimicamente" mettendoci tutto il tempo che ci vuole. Però torno al discorso di prima: se ti pesa non ne vale la pena. Vale lo stesso discorso a parti rovesciate: chi ama e prova piacere ad operare sviluppo e stampa in maniera totalmente chimica, fa benissimo a fare così. La fotografia è un bellissimo hobby (se non è una professione) e come tale deve essere una gioia e non un peso. Fai quello che ti senti, non abaglierai mai. Poi nulla ti vieta, una mattina, di tornare sui tuoi passi, perchè la nuova via non ti soddisfa. Attenzione però. Non pensare che la via che vuoi intraprendere sia tutta rose e fioi. Se vuoi farla bene e con criterio costa anche essa tempo e prove varie.

Marco

Inviato: 10/6/2012 19:09
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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Falcopardo ha scritto:
....ma ora, con questa tua, mi metti in crisi....
Renzo



Dipende dai generi. Un buon Paesaggio in Bianco Nero di qualità , curato fin dalla ripresa, proseguendo con un buon sviluppo ed una stampa come si deve, penso si possa continuare a farlo anche in analogico (sebbene, pure lì, con la varietà di supporti Fine Art ora disponibili, i miglioramenti delle stampanti Ink Ject e le possibilità di correzioni selettive con PS, la lotta si è fatta dura).
Ma - senza scomodare i Massimi Sistemi come un redazionale per Vogue et similia, da cui purtroppo sono lontano le mille miglia - anche semplicemente se ti arriva una ragazzina carica di belle speranze di diventare modella che ti chiede di farle un book o qualche scatto da presentare alle Agenzie ed ai casting, non puoi mandarla in giro con immagini in cui si vedono i brufoli della pelle, qualche imperfezione del trucco, pieghine della pelle al collo ed alle ascelle, capelli con ciocche svolazzanti...Altrimenti la poveretta si farebbe il giro dei 4 cantoni , scarpinando per giorni e giorni senza concludere un bel nulla.
Volenti o nolenti, le cose stanno così.
Per un ritratto che scatti per un tuo piacere personale, in cui cerchi il carattere e la personalità del soggetto piuttosto che una perfezione formale, in quel caso fine a se stessa, il discorso potrebbe essere diverso.

Per bogosoo: il digitale fa già parte del mio corredo (non medio formato che costa troppo per me: buone digireflex Sony). Questa era solo una riflessione sullo stato delle cose in alcuni generi fotografici di mia passione ed interesse.


Inviato: 10/6/2012 19:11
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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Decisione più che comprensibile viste le condizioni al contorno: da amante della pellicola mi dispiace, ma ti capisco benissimo.
L'importante è che continui a goderti la fotografia (e che ogni tanto ci delizi con qualche foto sul forum... anzi a proposito... sei un po' latitante ultimamente!!! ).

Fer

Inviato: 10/6/2012 22:17
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Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Sono d'accordo con Luciano soprattutto perchè oggi come dice lui "volenti o nolenti le cose stanno così" nel senso che è cambiato il modo di vedere la fotografia, oggi ognuno ha il ritocco incorporato nei propri occhi e non tollera l'imperfezione, nelle modelle ma anche nell'architettura e credo in generale sia entrato il digitale come standard visivo.
Come 40 anni fa lo standard era il bn con forti contrasti oggi lo standard è il digitale levigato...Non so se rendo l'idea ma il concetto centrale è quello di standard visivo, se esci dallo standard è come andare in carrozza a cavalli anzichè in macchina: può avere il suo fascino ma sei fuori dal mondo. Poi a livello amatoriale e di passatempo puoi anche stampare al collodio o fare i dagherrotipi ma è un altro discorso.
ciao
oscar

Inviato: 11/6/2012 8:52
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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luciano ha scritto:

Il problema è che, mentre fino a pochi anni fa avrei fatto i salti di gioia a realizzare una serie di questo tipo, adesso mi sembrano irrimediabilmente piene di piccole imperfezioni (qualche capello o ciocca fuori posto, qualche imperfezione della pelle, un occhio che è lievemente diverso dal controlaterale, una pieghetta di pelle sul collo) che abitualmente andrebbero subito a posto in pochi minuti di Photoshop, ma che invece con l'analogico mi devo tenere.
Alla luce delle attuali esigenze e gusti, sono immagini improponibili.




In pratica ci stai confermando che ha ragione Gianni Berengo Gardin quando dice che il digitale è solo taroccamento

Comunque noto anche io sempre più, anche in ambito professionale, un "appiattimento" del gusto su alcune tipiche caratteristiche dell'immagine digitale, o stai a questo gusto o sei fuori,a meno che tu sia la Leibovitz che le immagini per Vogue se ha voglia le realizza con la pellicola...la cosa personalmente però mi intristisce, niente contro il digitale che uso tutti i giorni per realizzare immagini, mi intristisce proprio in generale sempre il gusto condiviso, l'appiattimento culturale e visivo, anche quando c'era la pellicola, mi piace la gente che rema contro, che si oppone, che "resiste", che cerca strade alternative, voci proprie, ed oggi è più facile trovarla tra i fotografi non professionisti che vivono la fotografia come pura passione e non devono pagarci l'affitto a fine mese...


Inviato: 11/6/2012 12:40
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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Marco ha scritto:

In pratica ci stai confermando che ha ragione Gianni Berengo Gardin quando dice che il digitale è solo taroccamento



Però la questione è più complessa.
Innanzitutto, nel campo della Moda/Beauty non si è praticamente MAI alla ricerca di una realtà oggettiva, ma piuttosto all'inseguimento di una visione o se preferisci di un ideale. Ogni mezzo è lecito per raggiungerlo, e parlare di taroccamento mi pare fuorviante.

Ma anche in altri campi della fotografia, le cose stanno in maniera più articolata.
Negli anni '30 ad Hollywood, George Hurrell ed i suoi colleghi scattavano immagini delle Star del cinema in formato 8x10" e poi avevano dei maestri ritoccatori che lavoravano sui negativi di matita e sgorbia anche per ore, eliminando ogni rughetta, ogni macchia della pelle, ecc.
Tanto che se si osservano le foto stampate a contatto dal negativo tal quale e poi dal negativo ritoccato, la differenza è impressionante.

Allora, evidentemente il taroccamento non è nato col digitale.

In URSS, ai tempi di Stalin, con abili fotomontaggi venivano cancellate le varie personalità del Partito, man mano che finivano in disgazia e vittime di quel regime crudele.
La verità di una foto non è dunque legata al suo essere su pellicola.

Col digitale certamente l'alterazione dello scatto originario è diventata "apparentemente" più facile (dico apparentemente, perchè anche adesso su una singola foto un abile guru di PS ci può lavorare per ore: il problema è semmai capire quando è il caso di fermarsi).

Comunque, anche io apprezzo chi riesce ad andare controcorrente. Ma bisogna avere le spalle molto robuste: la Liebovitz e Helmut Newton (finchè era in vita) possono permetterselo. Moltissimi altri non sono neppure lontanamente al loro livello e possono contare in proporzione o rischiare di restare disoccupati.


Inviato: 11/6/2012 14:36

Modificato da luciano su 11/6/2012 15:53:29
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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No no, perfettamente d'accordo Luciano, scusa ma avevo appena letto una intervista recente a Berengo Gardin e la battutaccia mi è venuta spontanea , d'altronde l'ho detto anche io poco più sotto, l'appiattimento visivo di cui ho parlato io, o il fotoritocco di cui hai parlato tu, ovviamente c'è sempre stato, digitale o pellicola che sia, anche senza pensare alla moda basta guardare cosa facevano i fotografi dada in camera oscura e lì altro che fotoritocco in photoshop , ma in modo più "semplice" anche l'approccio di san Ansel Adams ed il suo sistema zonale è lì a dimostrarci che la fotografia raramente è la riproduzione della realtà ma l'interpretazione della stessa da parte del fotografo, per cui il suo intervento in post produzione, camera oscura o camera chiara che sia, sia cosa spesso necessaria...

Ma guarda, però mi fermo qui perchè altrimenti andiamo OT, magari poi apro un topic a parte, anche qui ci sarebbero tante cose più interessanti da dire, perchè finchè rimaniamo nella "palude" dell'autorialità, cioè del fotografo autore dell'immagine, allora ci poniamo anche la questione del fotoritocco e ce la poniamo anche però con tutti gli equivoci e le ambiguità che questo tema comporta, ma esiste una linea di fuga reale in cui tutte queste questioni cessano di esistere, una linea per me assolutamente liberatoria, che pone l'orizzonte di senso "altrove" e squassa completamente le cose che abbiamo detto che, dobbiamo dirlo, fanno parte di un senso comune, di un sentire ed interpretare comune la figura del fotografo (anche nelle accezioni negative di cui ho parlato sopra), ed è quando ci poniamo ed indaghiamo la fotografia svincolandola dalla autorialità, parlo ovviamente dei lavori di Vaccari e delle sue postulazioni sull'inconscio tecnologico...

Inviato: 11/6/2012 19:08
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Vengo or ora da una mostra di disegni di Lorenzo Terranera, illustratore dal nome forse poco noto ma le cui immagini sfido chiunque a non averle viste almeno una volta. Si tratta dei disegni di Ballarò, la trasmissione di Rai 3.
Ebbene, quei disegni sono trasmessi in tv ma sono realizzati con pennelli e colore acrilico. E' il sistema ibrido: realizzazione manuale e successiva digitalizzazione.
Con questo voglio dire che è giusto restare al passo con i tempi se i committenti vogliono certi risultati, ma ciò non significa che un sistema escluda l'altro in assoluto.

Berengo Gardin, poi, è sempre stato un integralista in ogni cosa, e proprio per questo per me non fa molto testo.

Per concludere, io amo il photoshop per una ragione: posso correggere gli errori e tornare indietro, senza dover "ristampare", oltre a poter mascherare porzioni talmente piccole che a mano me lo posso sognare. Questo è il mio tipo di taroccamento. E ne vado orgoglioso.

Luciano, una fotocamera a pellicola tienila sempre nell'armadio. Un giorno ti verrà voglia di usarla.

Inviato: 11/6/2012 23:16
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Dimenticavo: anch'io pendo sempre di più verso il digitale, ma solo per alcuni lavori. Venerdì sera, ad esempio, ho dovuto fare le foto alla classe di mio figlio impegnata in una recita dello Zauberflote (in tedesco!) in un vero teatro.
Ero lì, che lustravo un paio di M6, seduto in prima fila durante una prova, quando un gruppetto di genitori mi hanno guardato storto pensando alle foto in BN che sarebbero uscite dalle mie fotomacchine. Per fortuna avevo con me la G11 con batteria carica e 300 scatti disponibili nella SD.
Beh, ho dovuto fare tutto il lavoro questa compatta che, sarà anche stata un'ammiraglia, ma è lenta nello scattare e mi ha creato non pochi problemi. Ma il vero problema è stato il range dinamico, come potete vedere nella foto qui sotto scattata durante la prova.
La situazione avrebbe richiesto della vera pellicola a colori.

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Inviato: 11/6/2012 23:53
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Esprimo un mio parere che non ha nulla di tecnico, certamente un parere banale.
Se la domanda è Digitale o Pellicola allora la risposta dovrebbe essere: ognuno scelga quello che preferisce.
Ovviamente tra i professionisti il Digitale ha vinto soprattutto per la sua prticità, ma quando è stata inventata la fotografia i pittori hanno continuato a dipingere e quando la fotografia è diventata a colori i fotografi hanno continuato a fotografare in BN.
Ognuno deve poter scegliere se passare le sue giornate davanti ad un monitor o in una camera oscura.

Gianluigi

Inviato: 12/6/2012 8:43
Gianluigi
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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Concordo con Gianluigi il punto a mio avviso non è digitale o pellicola di per sè, ma la distinzione tra questi due sistemi in ambito professionale o di ricerca. Oggi resistere al digitale in ambito professionale mi sembra uno sforzo inutile,soprattutto se aggiunto ai tanti altri che il mercato sempre più povero impone, mentre in ambito artistico le scelte di tecniche e materiali si sommano senza escludersi. Si può ancora usare il colore a olio come nel '500 si può usare il sistema ibrido, il bianco e nero e il colore in c.o. la gomma bicromata, il dagherrotipo e la stampa a testa in giù se si vogliono aggiungere altre acrobazie... ogni sistema non esclude l'altro, ognuno ha il suo specifico che può essere valido in campo artistico.
Io non ho preclusioni per nessuno che sia finalizzato ad ottenere un dato risultato.
ciao oscar

Inviato: 12/6/2012 9:53
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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FranzX ha scritto:
Beh, ho dovuto fare tutto il lavoro questa compatta che, sarà anche stata un'ammiraglia, ma è lenta nello scattare e mi ha creato non pochi problemi. Ma il vero problema è stato il range dinamico, come potete vedere nella foto qui sotto scattata durante la prova.
La situazione avrebbe richiesto della vera pellicola a colori.

O una Pentax K5 con convertitore a 14 bit e gamma dinamica impressionante, che a 3200 ISO ha il rumore che le sue concorrenti hanno se va di lusso a 800, o una vecchia ma riuscitissima Nikon D700 abbastanza meno risolvente ma con una scala tonale estesissima, etc etc
Non puoi far fare a una compattina, anche se più costosa della media, un lavoro professionale - anche se in quel caso ti ha "dato una salvata". Il più truccato dei "cinquantini" a due tempi del bulletto di periferia sempre cinquantino è, con un pistone che sembra lo stantuffo della siringa di un veterinario, poi passa una vecchia banale Honda Hornet quattro cilindri, e gli fa mangiare la polvere aprendo solo un quarto di gas. In digitale, a parità di tecnologia, le dimensioni del sensore ahimé contano ancora molto.
In pellicola, là ti sarebbe servito il Vericolor tipo L, ma quanti anni sono che non esiste più?

Inviato: 12/6/2012 18:52
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.

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luciano ha scritto:
se ti arriva una ragazzina carica di belle speranze di diventare modella che ti chiede di farle un book o qualche scatto da presentare alle Agenzie ed ai casting, non puoi mandarla in giro con immagini in cui si vedono i brufoli della pelle, qualche imperfezione del trucco, pieghine della pelle al collo ed alle ascelle, capelli con ciocche svolazzanti...Altrimenti la poveretta si farebbe il giro dei 4 cantoni , scarpinando per giorni e giorni senza concludere un bel nulla.

Si, ma bisogna sapersi dare un limite. I brufoli del fegato appena sovraccaricato di patatine 8o di residui scompensi ormonali tardoadolescenziali) mi sta benissimo, chiaro che non si può proporre, ma le ciocche svolazzanti da quando sono un difetto? Qualche pieghina della pelle sul collo di una adolescente può essere vissuta come se fossero le zampe di gallina strasiliconate di quel mostro ambulante, che, poveretta lei, fra fard botox e chirurgia plastica è ormai diventata [...].
Bisogna anche sapere imporre un proprio stile, se no ci sarà una tendenza all'allineamento al ribasso ognuno partendo da dove è arrivato l'altro, sempre in direzione di un risultato totalmente in computergrafica, parallelo a quel che avvenne in televisione... che quando le prime TV private iniziarono ad accorciare i gonnellini delle ballerine per titillare gli istinti viscerali del pubblico maschile, la RAI rispose mettendo... più ballerine con gonne più corte e inseguendo il "tono" sempre meno elegante dei dialoghi e della regia dei programmi di varietà.

C'è qualche capello in giro che sta fuori posto? Embé? Non va bene? Ma che, siamo matti?

Attenti che la postproduzione, in digitale, sopratutto sul beauty facilmente diventa una malattia...
di cui ha la pretesa di essere la cura.


Non mettetevi in condizione che fareste prima a comprare una bambola gonfiabile da pervertito sessuale e fotografare quella, così... tolto con Photoshop il tappo per gonfiarla, siamo sicuri che è liscia, levigata e uniforme come una saponetta!

Se prendi l'ultimo numero de l?Espresso, a pag. 79 c'è la pubblicità di un marchio "TWIN-SET" di Simona Barbieri, con una povera modella che a furia di allungarle le ossa delle gambe con Photoshop, l'han trasformata in un fenomeno da baraccone di cui il Museo di Storia Naturale dopo morta dovrebbe chiedere lo scheletro, per esporlo vicino al Diplodocus e alla pietra litografica con l'impronta dell'Archeopteryx...
Una specie di infelice con una malattia genetica strana, che le ha dato le proporzioni della bambola Barbie... orrenda.

Inviato: 12/6/2012 19:09

Modificato da Hologon su 13/6/2012 2:00:53
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
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VRicciardi ha scritto:
...ma le ciocche svolazzanti da quando sono un difetto?

C'è qualche capello in giro che sta fuori posto? Embé? Non va bene? Ma che, siamo matti?



Dipende dalle ciocche. Non sono tutte uguali, anzi.
Alcune valorizzano la foto, altre la distruggono.

Era così anche prima di PS: ne ho dovute scartare di diapositive, per altri versi corrette, negli anni '80 e '90...!!!

Nel Beauty/Fashion è così.

Se la cosa non piace, semplicemente si cambia genere.


Inviato: 13/6/2012 7:13
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Re: Ragazzi, credo di dover dire addio alla pellicola.
Utente non più registrato
Io sono un abitué dei vari siti erotici presenti sul web e credevo che tutte le bellissime fanciulle esposte e generosamente offerte al pubblico ludibrio, fossero tali nella realtà.

Ho dovuto ricredermi dopo aver conosciuto di persona una modella di una nota agenzia di Lugano.

Porri e nei in bella vista sul viso, scientemente occultati sul web con la post produzione.

Una totale delusione, non so se deluso dall'originale o dal web.

Io uso il digit, ma non tarocco le immagini per ingannare il prossimo.

Joe


Inviato: 13/6/2012 9:17
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