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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Citazione:

robertosam ha scritto:
" Pensi che usare Photoshop sia semplice e tutti imparino ad applicare un post-processing efficace in pochi minuti?"

Sicuramente Sì!"

azz.. beato te!


Credo di essere un esperto alchimista di camera oscura e di avere una buona knowledge di photoshop. Quest'ultima affermazione significa che lo uso almeno al 5% delle potenzialità , dopo 15 anni di uso. E' molto più semplice la camera oscura!!!

Inviato: 26/1/2010 11:17
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Utente non più registrato
Allora... (mamma mia dovrei quotare 4 messaggi ma non so da dove cominciare, dovrete accontentarvi delle virgolette "" )

Robertosam:
"Alla fine il problema è sempre lo stesso : ho in mente un'immagine, che è la mia méta, il mio obiettivo da raggiungere. Se è necessario il fotoritocco, bene, lo uso. ..e qui parlo per me : se ritengo più semplice raggiungere il mio risultato in CO, lavorerà in CO, altrimenti userà un qualche software"

ovviamente questo è solo uno scambio di idee ma questa filosofia de "il fine giustifica i mezzi" credo che sia profondissimamente sbagliata. Per me (e solo per me) più che il fine è importante il mezzo con cui ci arrivi. Io preferirei una stampa di AA seppure non perfetta ma fatta da lui personalmente con le sue adorabili manine, piuttosto che una fatta con il miglior scanner della terra e ricorretta su photoshop tu quale sceglieresti??

Robertosam:
"Certo che disprezzare una bella immagine perchè digitale o digitalizzata e apprezzarne una mediocre perchè risultato di un processo completamente analogico.. mah.. perchè non amare un wc di ceramica fatto a mano? tiriamo l'acqua?"

Non ho mai detto di disprezzare una bella immagine digitale, dico solo che (per me) ha meno valore di una immagine altrettanto bella fatta in CO... il discorso sul water non l'ho capito, ma tu preferiresti che ti regalassero per il tuo compleanno un bell'orologio fatto a mano da un artigiano svizzero oppure un casio elettronico? Tutti e due segnano il tempo e forse il casio è anche più preciso.. boh, io non so te ma io sceglierei quello artigianale. tu quale sceglieresti??

Fer:
"Beh, allora non posso considerarti un interlocutore credibile, mi spiace: inutile continuare a parlare con te..."

Vedrà di sopravvivere..



Franzx:

"Credo di essere un esperto alchimista di camera oscura e di avere una buona knowledge di photoshop. Quest'ultima affermazione significa che lo uso almeno al 5% delle potenzialità , dopo 15 anni di uso. E' molto più semplice la camera oscura!!!"

Non sono d'accordo con te (ovviamente mio pensiero) ma... tu sei convinto di conoscere solo il 5% del programma ed invece il 100% del lavoro analogico? conosci il funzionamento di TUTTI gli acidi in TUTTE le concentrazioni con TUTTE le pellicole e TUTTE le carte a TUTTE le temperature? sei un esperto dell'uso del collodio e hai sperimentato fino alla nausea TUTTI i tiraggi con TUTTE le carte e pellicole? se la risposta è "no" allora probabilmente conosci anche il 5% della potenzialità  della camera oscura, se la risposta è "si" allora non capisco come tu riesca a dire cuna cosa simile.
Comunque (provo a ricentrare il punto) il fatto non è che io contro il digitale (sarei un folle a dire una cosa simile.. sarebbe come essere contro l'automobile.. il problema non è la tecnologia, ma l'uso che se ne fa) Il problema è solo ed esclusivamente ETICO. Ora.. non voglio dire che voi non lo siate, ma mi rendo conto che "il mercato" spinge verso un appiattimento cerebrale al solo fine di avere una foto gradevole anche se è una macchina a farla per te... non devi saper esporre, non devi saper inquadrare, non devi sape sviluppare, non devi saper stampare... mi pare troppo, no? (e allora voi mi direte "anche l'analogico è tecnologico" (fa pure rima )). Vero, però ammette meno "insicurezze" rispetto al digitale dove puoi vedere i risultati in tempo reale, salvare le azioni che ti servono e ripartire da dove vuoi, l'analogico tutto questo non lo permette quindi è più DIFFICILE.
Ho una cara amica che ha iniziato in pellicola e ormai è passata da anni al digitale.. per il suo compleanno l'ho "sfidata" a fare le foto alla festa con la sua vecchia macchina a pellicola... non ci è riuscita.. l'emozione era troppa e la paura di sbagliare era incontrollabile.. Non dico che voi siate così (ci mancherebbe) ma il fatto è che stiamo andando in quella direzione, direzione in cui se noon lo fa la macchina per te non sei capace di fare le cose.
Dato che ho la sensazione che questa discussione andrà  per le lunghe, perchè non ci facciamo un account skype così ci parliamo tutti direttamente??
Salutoni
Davide

Inviato: 26/1/2010 12:22
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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8/10/2006 17:44
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caro Pispolo, che la si pensi diversamente non é altro che un arricchimento per il mondo e per quello della fotografia in particolare, che da quando é nato ha sempre dimostrato che é vivo grazie alle differenze che lo caratterizzano.
Ma tornando ad alcune questioni, eviterei il trappolone analogico/digitale, inutile discuterne ancora, e ripeterei un concetto. Se nella fotografia ci sono esempi di "artigianalità " e ce ne sono (mettendo il concetto tra virgolette), ciò non significa che la fotografia é fatta con le mani, se per mani si intende un intervento manuale sull'oggetto del proprio lavoro. E' questo che mi sconvolge, e non la desueta diatriba analogico/digitale, mi sconvolge perchè é finta anche nell'analogico. La fotografia é un insieme di tecniche di carattere combinatorio, sia per la sua parte chimica, ottica, meccanica. E questo, forse e dico forse, non mette nemmeno la fotografia nel campo dell'artigianalità . La stessa procedura di A.A. avvicina la fotografia alla scienza e semmai agli antichi alchimisti. Ed é il risultato di scoperte scientifiche nel settore dell'ottica, della meccanica, della chimica. Che c'è di artigiano, perchè te la fai da solo, perchè ti sei organizzato l'antro chiamato camera oscura? ma sopprattutto che ci azzecca con le mani? il risultato del lavoro fotografico non viene manipolato con le mani, ma é il risultato di applicazione di tecniche, oltretutto ampiamente definite e ripetibili. Ripeto vuoi paragonarti ad uno scultore, che quello si, se stiamo nel campo artistico, usa le mani?.
Questa visione "artigianale" della fotografia la trovo superata dai fatti, dal campi di applicazione della fotografia stessa, dal peso che la tecnologia, da sempre, ha nella definizione delle pratiche fotografiche, ma soprattutto dall'ndividuazne di procedure codificate e ripetibili. Chi intaglia il cuoio per fare un paio di scarpe fatte a mano fa un altra cosa. Questo modo di vedere, insieme alla concezione della fotografia come arte a tutti i costi, ha prodotto continue rincorse verso altri mondi nella speranza di nobilitare la fotografia. Ed é questo che trovo deleterio per la fotografia, cercarla di nobilitarla. Non ne ha bisogno. La fotografia ha creato visioni, pratiche, ha ampliato la sfera dell'espressività  e della creatività , ha prodotto una sua presenza nel mondo tale da influenzare interi movimenti, molte foto sono simboli per le persone. Quando Walker Evans nella metropolitana fotografava senza nemmeno guardare in macchina, e nascondendo l'apparecchio ha fatto una cosa unica, che nessun altra arte o mezzo di espressione ha fatto prima. Non è l'unica unicità  nel campo della fotografia, ovvio, lo dico solo per far capire che la fotografia ha molte cose che la rendono unica, senza che si rincorra altro. Se non si capisce questo é dura.
E' rispettabile una posizione personale che intende la fotografia come parte di un proprio mondo interiore e di scelte operative particolari, ma non funziona pensare che la propria idea possa spiegare l'intero mondo della fotografia. Rimane semmai uno degli aspetti della biodiversità  fotografica.
bs
marco



Inviato: 26/1/2010 13:05
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
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Citazione:

pispolo ha scritto:

Io preferirei una stampa di AA seppure non perfetta ma fatta da lui personalmente con le sue adorabili manine....



Io e Davide abbiamo idee e convinzioni opposte. Questo è palese. Tuttavia rispetto le sue pur non capendole.
Sono stato in dubbio fino ad ora se partecipare a questa discussione....poi mi è sorto un pensiero, e voglio esporlo.
Mi è venuta alla mente la reazione che ebbero i pittori dopo la nascita della fotografia: "non vi è paragone. Non vi è confronto. La pittura e la fotografia.....un ritratto dipinto con una fotografia, non scherziamo. Bisogna SAPERE dipingere, fotografare è una cosa automatica, possono farlo tutti. Dipingere, ci vuole MANUALITA' e talento....fotografare, non diciamo sciocchezze. Prendi 10000 persone a caso, forse ne trovi una capace di dipingere un ritratto decente. Ne trovi di sicuro 9999 capaci di scattare una fotografia".

Concordo con quanto detto da samuel. Manualità  nella fotografia? Non saprei.

Marco

Inviato: 26/1/2010 13:52
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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non sono mai riuscito ad innamorarmi di una tela o di un pennello, fosse anche di martora.
qualche volta un quadro.
raramente la pittura.
mi piacciono tanto le "macchine" fotografiche.






immagino che molti di voi conoscano gli scritti di, per esempio, Franco Vaccari o Carlo Sini.

Inviato: 26/1/2010 14:17
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Utente non più registrato
Ecco.. questi due ultimi interventi mi sono piaciuti particolarmente.

Samuel ha ragione nel suo ultimo intervento:
"il risultato del lavoro fotografico non viene manipolato con le mani, ma é il risultato di applicazione di tecniche, oltretutto ampiamente definite e ripetibili." Questo è vero, credo però che la qualità  del lavoro sia di unire questa "pratica" con l'idea creativa del fotografo ed io penso che sia incredibilmente arricchente scontrarsi con i limiti "pratici" oltre che quelli creativi.


Pamar5:

"Mi è venuta alla mente la reazione che ebbero i pittori dopo la nascita della fotografia: "non vi è paragone. Non vi è confronto. La pittura e la fotografia.....un ritratto dipinto con una fotografia, non scherziamo. Bisogna SAPERE dipingere, fotografare è una cosa automatica, possono farlo tutti. Dipingere, ci vuole MANUALITA' e talento....fotografare, non diciamo sciocchezze. Prendi 10000 persone a caso, forse ne trovi una capace di dipingere un ritratto decente. Ne trovi di sicuro 9999 capaci di scattare una fotografia"


Verissimo, io concordo con i pittori.. secondo me fare un ritratto con il pennello è più difficile che farlo in fotografia, così come fare una scultura è più difficile che fare una fotografia. Ma a parità  di "espressione visiva" ovvero la fotografia, secondo me la fotografia analogica è più difficile di quella digitale

Vi siete mai chiesti perchè i musicisti classici continuano a suonare con strumenti del 1700? In fondo oggi basterebbe usare un campionatore e fare un concerto alla Scala di Milano solo con un laptop ed un sequencer che riproduce la musica registrata.. non ci sarebbe un errore, la musica uscirebbe perfetta e con il suono giusto ed il pubblico avrebbe esattamente ciò per cui ha pagato... invece no... mesi di prove, trovare i musicisti giusti che sappiano far suonare gli strumenti giusti.. chi glielo fa fare??

Forse Samuel ha ragione.. evidentemente anche io sono uno di quelli che tenta inutilmente di nobilitare la fotografia

Inviato: 26/1/2010 14:36
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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20/5/2008 8:28
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Questo sulla musica mi pare proprio uno scivolone concettuale: paragonare un Guarneri suonato dal vivo a una registrazione fatta da un campionatore significa proprio non aver capito nulla dello scopo di un concerto.
E significa inoltre dimenticare che la grande attuale diffusione della musica, classica e non, è dovuta in larga parte ai sistemi digitali di registrazione, duplicazione e diffusione (sistemi che il buon Guarneri avrebbe trovato senz'altro molto difficile, per usare un'espressione amata da "pispolo", solo pensare)

Ritengo per altro che abbiamo capito tutti che "pispolo" considera il sudore della fronte uno degli elementi fondanti dell'arte e che, con il suo continuo ribadire "secondo me", esclude aprioristicamente ogni mediazione.

D'accordo: chi si accontenta gode, ma, per favore, finiamola qui !

Inviato: 26/1/2010 15:27
...
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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30/10/2009 8:59
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- Io preferirei una stampa di AA seppure non perfetta ma fatta da lui personalmente con le sue adorabili manine, piuttosto che una fatta con il miglior scanner della terra e ricorretta su photoshop tu quale sceglieresti??

Si tratta di vedere chi sia l'altro fotografo.. e chiaro che tra una mia e una delle sue, sceglieresti una delle sue.. ma se fossero sue entrambe cosa faresti? E poi, tanto per non andare fuori tema, credi che lui non abbia "abusato" del fotoritocco?

-un bell'orologio fatto a mano da un artigiano svizzero oppure un casio elettronico? Tutti e due segnano il tempo e forse il casio è anche più preciso..

sorry ma il paragone non regge.. si dovrebbero comparare due cose che hanno lo stesso valore artistico. La pittura funziona meglio. E di quadri ce ne ho alcuni a casa.. ma anche di foto, e non provo orrore per questo. Anzi, ti dirà che la foto forse mi piace di più del più bel quadro. Eh, sarà  forse che la foto è di AA mentre il quadro non è di Picasso. Caspita, in questo caso preferirei la foto.. come a dire che preferirei il Casio.

- io penso che sia incredibilmente arricchente scontrarsi con i limiti "pratici" oltre che quelli creativi.

anch'io, e sembra che tu voglia sottolineare continuamente che sai usare i software di grafica meglio di me.. fatto è, che non ho ancora trovato il modo di ripetere al computer alcuni passaggi che mi piace fare in CO, e viceversa. Pare che entrambi i metodi abbiano i loro limiti.

-Prendi 10000 persone a caso, forse ne trovi una capace di dipingere un ritratto decente. Ne trovi di sicuro 9999 capaci di scattare una fotografia.

Già , questo dicevano.. ma avrebbero dovuto dire "fotografia decente", e prima che GBG ti dica che è decente.. altro che 9.999 persone su 10mila (potrei anche aggiungere : per fortuna)

Tanto per non abbandonare la pittura.. è così sbagliato dire che la pittura è il regno del "foto"ritocco ? In fondo, in pittura tutto è consentito.. mica ci sono limiti imposti dalla realtà  o dal negativo o da che altro..
tutti i colori possibili, in qualsiasi posizione, praticamente senza limiti.
Secondo me Berengo Gardin la aborrisce.. mica è veritiera, ovvero puà non esserlo, quindi è da aborrire.
o no ?

Inviato: 26/1/2010 15:31
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Utente non più registrato
Citazione:

robertosam ha scritto:
Si tratta di vedere chi sia l'altro fotografo.. e chiaro che tra una mia e una delle sue, sceglieresti una delle sue.. ma se fossero sue entrambe cosa faresti? E poi, tanto per non andare fuori tema, credi che lui non abbia "abusato" del fotoritocco?

-un bell'orologio fatto a mano da un artigiano svizzero oppure un casio elettronico? Tutti e due segnano il tempo e forse il casio è anche più preciso..

sorry ma il paragone non regge.. si dovrebbero comparare due cose che hanno lo stesso valore artistico. La pittura funziona meglio. E di quadri ce ne ho alcuni a casa.. ma anche di foto, e non provo orrore per questo. Anzi, ti dirà che la foto forse mi piace di più del più bel quadro. Eh, sarà  forse che la foto è di AA mentre il quadro non è di Picasso. Caspita, in questo caso preferirei la foto.. come a dire che preferirei il Casio.



Evidentemente mi sono spiegato male... sorry
Volevo dire... tu preferiresti una foto di AA sviluppata o stampata da lui oppure la stessa identica foto, con scansione del negativo ottimizzazione su photoshop e stampa da stampante?... Io sceglierei quella fatta da lui...

Sul fatto invece che tu parli di cose che hanno lo stesso valore artistico allora dimmi tu, come fai a definire il valore artistico di una cosa?

Inviato: 26/1/2010 16:44
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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10/1/2010 10:42
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Posso? Credo che questo sia il mio primo post, chiedo scusa anticipatamente se non potrà essere sintetico quanto sarebbe utile.

Premetto che per anni mi è capitato di incontrare GBG da Foto Color Lab, a Piazza Buenos Aires, il primo laboratorio per lo sviluppo e la stampa colore aperto a Roma negli anni '50 (!) dal compianto Giampiero Ianni, mancato per una grave malattia non molto tempo dopo che il suo storico e giustamente stimatissimo laboratorio non era sopravvissuto al crollo del giro di affari dell'analogico ed aveva dovuto chiudere i battenti. GBG vi portava a sviluppare tutti i suoi E-6 (le diapositive a sviluppo tipo Ektachrome). Dal che si puà chiaramente evincere come sia leggenda metropolitana che GBG fotografi solo in bianco e nero: è, per contro, la tecnica più adatta al genere di fotografie che predilige fare, perciò la più conosciuta ed apprezzata.

Il discorso - piuttosto apodittico - di GBG secondo me meriterebbe di essere apprezzato o criticato dopo una meta-lettura. Ad una prima frettolosa analisi, potrebbe sembrare che i problemi nascano dal fatto di avere un sensore elettronico al posto di una pellicola di poliestere riscoperta di un sottile strato di alogenuro di argento disperso in gelatina.
Cià mi sembra fuorviante, e in parziale misura mi sembra che anche Berengo Gardin ne sia stato un po' fuorviato.

Un fatto incontrovertibile, è che l'editoria (nei cui ambienti però se ne accenna con ironia solo "in salotto", avendo potuto godere di un dumping semplicemente pazzesco e forsennato dei prezzi di mercato)come le agenzie fotografiche... da che si è massicciamente diffusa anche fra i piccoli professionisti e fra gli amatori "tecnofili" la fotografia digitale, lamentano una verticale caduta della "qualità  media" di quanto viene loro offerto.

Questo ahimé è un fatto; e un fatto è un fatto, e non esiste nulla di più testardo di un fatto.

E' "colpa del digitale" tutto ciò?
A mio avviso no, perché il modo con cui viene utilizzato il digitale è figlio del mito della facilità .

Ed è questo che dovrebbe farci riflettere.
Non una insulsa diatriba fra digitale e analogico, che dovrebbero forse essere finalmente ricondotti al loro umile un ruolo tecnico e strumentale utilizzato in funzione di qualcosa di più ampio e significativo - che puà essre l'espressione della sensibilità  artistica, dell'interpretazione, del giudizio "ideologico" sulla realtà  da parte del fotografo, alla stessa stregua con cui solo strumenti sono colori, pennello, blocco di marmo, scalpello e martello, e mere tecniche in sé sono l'acquarello, la pittura ad olio, la platinotipia piuttosto che la postproduzione digitale.
Né positive né negative: semplicemente tecniche.

E' vero che l'immagine fotografica analogica è, ma solo in una accezione assai grossolana, più "obiettiva" di quella digitale - dal momento che più complesse e parziali, a meno di infiniti passaggi e infinito tempo in c.o. sono le sue possibilità  di alterazione; ma il fatto stesso che in una inquadratura l'autore possa decidere (cosa che nessuno sinora si è sognato di contestare) ciò che è "dentro" (e quindi verrà  osservato dal fruitore finale) e ciò che è "fuori" costituisce la Madre Di Tutte Le Mistificazioni, e dunque dice tristemente l'ultima parola su qualsiasi pretesa di "oggettività " dell'immagine concepita da un qualsiasi autore-soggetto che osserva e giudica, sia essa pittorica o fotografica.

Casomai, è come accennavo prima la ricerca della facilità  (invece di quella della felicità , mi verrebbe da aggiungere) ad essere assia diseducativa, e alla base di fenomeni di generale scadimento culturale - persino fisico - di tante persone.

Non vi è a mio avviso differenza teorica fra l'atteggiamento di chi, ventottenne baldo, tonico e dalle gambe lunghe, prende l'ascensore per evitarsi un solo piano di scale, e chi compra una vettura col cambio automatico anche se la utilizza al 99% fuori città , per una guida in cui i cambi marcia son rari e sporadici, e dunque certamente non oggettivamente stancanti;
...e di chi afferra una Canon 350D e scarica una raffica di ottanta .jpg nel giro di dieci minuti al volto della propria fidanzata, beandosi del rumore tanto "pro" della macchinetta regolata su scatti in sequenza e con la riserva mentale di scegliere poi con calma, se per caso ne è venuto fuori un ritratto decente.
Vorrei sapere che colpa ne hanno 1) l'inventore dell'ascensore, meccanismo che ha permesso ad es. ad innumerevoli disabili di poter godere della vista di Parigi dalla sommità  delle Tour Eiffel 2) l'inventore del cambio automatico, che ha migliorato le condizioni fisiche negli anni della pensione di innumerevoli tassisti ed autisti professionali in area urbana 3) l'inventore del CMOS montato sulla 350D... ?

E' solo colpa nostra. E' come continuare a prendersela all'infinito se il Presidente del Consiglio dei Ministri di un Paese democratico (uno qualsiasi, esempio del tutto teorico) si comporta da marpione, straparla, fa le corna nelle fotografie, fa cresecere lentamente debito pubblico e pressione fiscale dichiarando al contempo d'esserne il primo nemico ecc ecc: in un regime democratico, la responsabilità  è solo ed esclusivamente degli elettori.
E, dunque, prima "si sbraca" culturalmente ed eticamente l'elettorato, poi puà a larga maggioranza diventare Istituzionalmente e Politicamente Importante un soggettone che in tempi diversi sarebbe stato solo oggetto di salaci battutacce da Bar dello Sport.

In fotografia, mi pare che alla fine la differenza è solo che adesso coloro che un tempo erano "chiaramente identificabili" come fotografi della domenica grazie alle loro tenerissime Instamatic formato 126, prive di pretese se non quella di tentar di fermare con semplicità  i ricordi e i momenti degli effetti familiari della vita delle persone, oggi hanno una compattina digitale che permette loro salvo casi davvero sfigati di produrre immagini magari scadenti, ma meglio esposte, più a fuoco e meno mosse grazie ai dispositivi anti-shake che la tecnologia elettronica low-cost ha permesso di inserire dentro apparecchi di fascia assai bassa.
Dunque, sin qui un fatto assolutamente positivo.

Però, ahimé qui arriva il tasto dolente, il "rumore di fondo" della luminaria tecnologica ha reso mediamente meno frequente che - fra costoro - una percentuale interessante possa scoprire di avere un interesse più profondo per l'immagine visiva, capace di tentare di andar oltre il mero resoconto ottico di un momento, una memoria, un ricordo.

Spesso oggi non riusciamo più a vedere il bosco, per colpa degli alberi.

Tutto qui.
Poi, di che natura sia il "rumore di fondo", è in fondo secondario, e varia di generazione in generazione.
Non possiamo desiderare che in Abruzzo in futuro si possa arrivare di nuovo solo con la Tiburtina Valeria, con i tratturi destinati alle transumanze (quelli cantati da D'Annunzio: vi ricordate "Settembre andiamo, è ora di migrare..."?) "disinventando" l'Autostrada dei Parchi, né sarebbe desiderabile per un fotoreporter d'agenzia giornalistica non poter più rivedere dopo pochi isatnti dallo scatto le foto fuggevolmente rubate a un politico inquisito che all'uscita dalla Procura di turno tentava di infilarsi nell'auto blu senza essere immortalato... potendo poi "in tempo reale" inviarle dal proprio netbook - dotato di scheda telefonica e connessione wi-fi alla Rete - alla propria agenzia, garantendosi così di poter pagare la successiva rata del mutuo di casa.

Non essendo precisamente adolescente, ho assistito a un apparente sbragamento delle inquadrature connesso all'avvento delle ottiche zoom sulle compattine, poi al vistosissimo aumento della percentuale di foto sfocate quando è stato introdotto l'autofocus che "disinsegnà" ai più a valutare le distanze sia pure con approssimazione, poi alla caduta della qualità  delle pellicole associata alla parossistica diffusione di winder e trascinatori incorporati nelle macchinette: dal momento che tanti amavano sentire il rumore della loro reflex superautomatica che scattava a raffica e "faceva tanto figo", sentendosi per un momento il professionista di Professione Reporter di Antonioni... e perciò guardavano più al costo di un rullino che alle sue prestazioni, al suo microcontrasto, alla sua scala tonale. Fra le "major" Mamma Kodak per prima si adeguà, e lanciò sul mercato un agenerazione di Kodacolor che per la prim avolta era assai più scadente della precedente, ma in compenso costava pochissimo. Attacca l'asino... dove vuole un altro asino...
La tecnologia ha dunque per me fornito un assist prezioso a chi voleva "non pensare", ma non è in sé responsabile di guasti pur evidenti a chi abbia bazzicato il mondo dell'immagine prima e dopo la transizione verso l'immagine elettronica. Volevano la facilità  al posto della qualità ? Prontamente accontentati. Colpa loro, non di Kodak.

La morale? Prendersela con la modalità  digitale di registrazione delle immagini rappresenta a mio avviso un falso problema, a meno di non voler chiudere gli occhi, però, sul fatto che più che una maggior possibilità  di espressione creativa, sinora in un apercentuale davvero preoccupante di casi si è assistito ad una massiccia distribuzione sul mercato editoriale e pubblicitario di brutte foto, dall'inquadratura sciatta e approssimativa, dalla scarsa "idea portante", dall'equilibrio formale e cromatico grossolano... ma rabberciate solo in parte dal molto tempo passato poi con in mano un mouse invece che ad osservare bene nel mirino dietro un obiettivo da ripresa.

Non possiamo incolpare i telefonini del gergo sincopato e sgrammaticato degli adolescenti, che anche sui forum o su Facebook si scambiano messaggi scritti con lo slang degli SMS. Il telefonino ti permette di avvertire tuo cugino in vacanza in un agriturismo in Nuova Zelanda che hai saputo della morte della vecchissima zia Concettina, cosa triste ma in quel momento impagabile; poi, se tu al telefono in generale fai discorsi idioti è solo, ed esclusivamente, colpa tua.

Così come ritengo sia solo responsabilità  mia se vi ho annoiato oltremisura in questo mio primo post, e non intendo prendermela con la scorrevolezza della tastiera del mio PC; ma in questo caso, sia chiaro, me ne scuso con tutti.

Inviato: 26/1/2010 17:04
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
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Grazie Valerio,
anche se erano concetti bene o male già  acquisiti, mi ha fatto molto piacere riorganizzarli secondo il percorso logico che ha guidato tutto il tuo lungo e, almeno da me, apprezzatissimo contributo.

A presto.

Fabio

Inviato: 26/1/2010 19:35
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
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Quoto in pieno VRicciardi...

Inviato: 26/1/2010 20:46
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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Anche da parte mia, grazie Valerio.

Il punto è proprio quello della "facilità " che la fotografia digitale promette ai fotografi.
D'altra parte anche negli ultimi anni della fotografia analogica gli automatismi sull'esposizione e la messa a fuoco, il bracketing (tra tante una buona ce ne sarà ) avevano aumentato di gran lunga la possibilità  di produrre immagini tecnicamente corrette.

E' il limite della fotografia, ma ne è anche la sua forza, la sua caratteristica principale, fin dagli albori (il motto della prima Kodak era qualcosa del tipo "voi scattate, noi facciamo il resto").

Il marketing di vendita, la società  dell'immagine, hanno poi aumentato a dismisura i fotografi e le fotografie, certamente a danno della qualità  artistica media (l'arte, d'altra parte, è sempre stato un discorso di minoranze, di élite).

In ogni caso, analogica o digitale che sia, la fotografia, come la pittura e la scultura, rimane solo e sempre una tecnica: sta all'autore utilizzarla per fare il "suo discorso", ed è su quello che è stato, è e sarà  valutato.

Ciao

Inviato: 26/1/2010 21:00
...
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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Quoto: "Io preferirei una stampa di AA seppure non perfetta ma fatta da lui personalmente con le sue adorabili manine, piuttosto che una fatta con il miglior scanner della terra e ricorretta su photoshop tu quale sceglieresti??"

Al tempo. Premesso che "la pancia" mi fa apprezzare naturalmente più il lavoro artigianale in camera oscura proprio perché NON riproducibile all'infinito sempre uguale a se stesso, per via delle inevitabili differenze nel gesto anche di dieci stampe dello stesso soggetto mascherate e sviluppate consecutivamente dallo stesso Adams,

siamo proprio sicuri che un uomo sensibile e un fine sperimentatore come lui non avrebbe esplorato le possibilità  della fotografia mista analogico-digitale (penso a pellicole piane 4"x5" o 8"x10" esposte col sistema zonale, sviluppate per conseguenza e poi scansionate ad altissima risoluzione con uno scanner a tamburo, per poi ottimizzare ancora la scala tonale in postproduzione)?

Magari alla fine sarebbe tornato alla carta baritata; ma penso di averlo studiato abbastanza per poter ipotizzare che delle prove comparative le avrebbe fatte.

Io alla fine continuo a pensare che il valore di Edward Weston consiste nel riuscire ad emozionarmi fotografando in bianco e nero un peperone, non nell'averlo fatto con una splendida pellicola zeppa di argento e sviluppata con maestria.

Perché se un peperone lo fotografavo io, al massimo (se proprio mi andava di lusso) vedendolo vi sarebbe venuto in mente che era molto che non andavate a mangiare la peperonata fatta in casa da vostra zia...

Inviato: 26/1/2010 21:30
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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Valerio, che bella presentazione!

Sei riuscito splendidamente a riordinarmi i pensieri e dar loro voce; mi ritrovo in tutto quello che scrivi, fin nel motto in calce al tuo primo post.

A Pispolo invece voglio lanciare una sfida: ti dà un anno di tempo (troppo poco, s'intende) per imbarcarti in uno studio intensivo e instancabile di Photoshop, teso a stanarne ogni infinitesimo potenziale segreto. Al termine di questo anno sabbatico, forse potrai intervenire sull'argomento post-produzione con un po' più di cognizione di causa e saprai valutarne più serenamente le potenzialità , soprattutto nell'ottica del suo "uso" necessario e non invece del suo "abuso" ingiustificato. E soprattutto, saprai rispettare il lavoro dei tuoi colleghi che hanno faticosamente conquistato, a prezzo di svariate migliaia di ore di dedizione e parecchie nottate insonni, una certa padronanza del mezzo. L'analogico è più difficile? non sono d'accordo, è solo più limitato dal punto di vista tecnico. Ma i veri limiti, quelli tosti davvero da superare, sono dentro di noi e non certo nel mezzo.

Per finire: ti manca la "manualità " nel digitale? comprati una bella tavoletta grafica! una larga parte degli illustratori professionali di oggi ha messo da parte i pennelli e l'aerografo per abbracciare la pittura digitale, con splendidi risultati e procedendo per stratificazioni, quindi praticamente senza l'uso del ctrl+Z...

Piccola provocazione: se Michelangelo avesse trent'anni oggi, probabilmente lavorerebbe per la Weta Workshop.

Claudio

Inviato: 26/1/2010 21:49
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
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Maestrale ha scritto:

A Pispolo invece voglio lanciare una sfida: ti dà un anno di tempo (troppo poco, s'intende) per imbarcarti in uno studio intensivo e instancabile di Photoshop, teso a stanarne ogni infinitesimo potenziale segreto. Al termine di questo anno sabbatico, forse potrai intervenire sull'argomento post-produzione con un po' più di cognizione di causa e saprai valutarne più serenamente le potenzialità , soprattutto nell'ottica del suo "uso" necessario e non invece del suo "abuso" ingiustificato. E soprattutto, saprai rispettare il lavoro dei tuoi colleghi che hanno faticosamente conquistato, a prezzo di svariate migliaia di ore di dedizione e parecchie nottate insonni, una certa padronanza del mezzo. L'analogico è più difficile? non sono d'accordo, è solo più limitato dal punto di vista tecnico. Ma i veri limiti, quelli tosti davvero da superare, sono dentro di noi e non certo nel mezzo.

Per finire: ti manca la "manualità " nel digitale? comprati una bella tavoletta grafica! una larga parte degli illustratori professionali di oggi ha messo da parte i pennelli e l'aerografo per abbracciare la pittura digitale, con splendidi risultati e procedendo per stratificazioni, quindi praticamente senza l'uso del ctrl+Z...

Piccola provocazione: se Michelangelo avesse trent'anni oggi, probabilmente lavorerebbe per la Weta Workshop.

Claudio



Hehehe.. la "sfida" mi è piaciuta ma mi dichiaro sconfitto in partenza perchè non ho alcuna intenzione di perdere il mio tempo davanti ad un computer
Dubito che Michelangelo oggi lavorerebbe per la Weta, tanto è vero che credo che nessuno dei loro grafici passeranno alla storia come lui...

P.S.

Io rispetto profondamente chiunque studi qualsiasi cosa... legge, si informa ed "impara". Lo studio è l'unica cosa che secondo me dovremmo fare durante la nostra vita, quindi, non solo rispetto, ma ammiro anche chi studia photoshop... non ne condivido la materia, ma il rispetto c'è senz'altro tutto..

Inviato: 27/1/2010 1:02
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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Sono d'accordo con te Maestrale, troppe volte ho assistito a prese di posizioni pre-concette che nascondevano in realtà  l'intimidazione di fronte ad un nuovo mezzo/tecnologia sconosciuta e la paura di dover re-imparare un mestiere già  dato per acquisito. Sono oramai tre lustri che mi occupo di grafica 3D e qui il terrore si percepisce sulla pelle, di fronte ad una tecnologia che addirittura "crea" dal nulla e senza il vincolo delle leggi della fisica, ma le possibilità /potenzialità  sono infinite, come anche le sfide che ti trovi ad affrontare. L'unica cosa che mi viene da dire è che il divertimento ripaga di ogni fatica e che il cestino è nell'angolo e, almeno il mio, è sempre pieno; basta trovare la voglia di svuotarlo e ricominciare a riempirlo.

chromemax

Inviato: 27/1/2010 1:11
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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So di prendere una posizione abbastanza impopolare in un forum com questo frequentato da persone tanto colte quanto "contemporanee", ma devo dichiararmi nella sostanza d'accordo con Berengo, pur non condividendone né i toni né i ragionamenti che porta a sostegno delle proprie tesi. In particolare mi interessa confutare alcune affermazioni fatte in questo 3d e già  sentite centinaia di altri simili, che a me paiono sicuramente molto capziose e probabilmente anche sbagliate; temo infatti che, a forza di ripetere alcune cose, qualcuno poi ci creda, come certi mantra che i politici ci propinano in ogni telegiornale. Chiedo scusa se non riporto fedelmente le frasi. Avvertenza: per evitare confusioni e contestazioni terminologiche distinguerà tra “vecchia” e “nuova” fotografia e userà la dizione di “fotoritocco manipolativo” come particolare sottospecie del fotoritocco che modifica la scena

affermazione n.1:
“il lavoro in camera oscura è assimilabile al fotoritocco manipolativo, e lo stesso bianco e nero è una interpretazione”
No; la “vecchia” fotografia ha nelle proprie modalità  tecniche e linguistiche una ampia gamma di alterazioni del reale (scelta del soggetto, inquadratura, mosso, sfocato, scelta della focale, risposta cromatica e tonale della pellicola, bianco e nero, lavorazioni in camera oscura con modifica anche radicale dei toni, uso del flash o di luce artificiale, allestimento di set ecc) delle quali nessuna altera il rapporto proiettivo tra scena e immagine, tra oggetti della scena e oggetti rappresentati, tra referente e fotografia, tra “nonno mario” e la sua immagine fotografica; rapporto che sostanzialmente è mediato soltanto da un mezzo tecnico, “macchinico” come diconi i colti.

affermazione n.2: (non scritta, ma sottintesa)
“la fotografia è di per sé falsa”
La fotografia di per sé non è vera né falsa, è una interpretazione -per le questioni specificate sopra- che vive del proprio referente reale e che è strettamente legata al processo tecnico con cui si forma. Per quanto possa essere spinta l’interpretazione, resta saldo il nodo di una presunta oggettività  della vecchia fotografia, quel pregiudizio sulla sua verosimiglianza, (per dirla alla Gilardi) che vuole una corrispondenza tra realtà  e immagine. Il successo e il credito della “vecchia”fotografia dipendono proprio da questo pregiudizio, ed è questo pregiudizio che “regge” anche la “nuova fotografia”, quella che permette il fotoritocco manipolativo via software. Così la vecchia fotografia è falsificabile, in senso Popperiano, e falsificata in senso reale, mentre la “nuova” fotografia non è più falsificabile.

Affermazione n.3:
“la storia della fotografia è disseminata di falsi”
Falso per un dato numerico: Le immagini analogiche ritoccate sono solo una piccolissima percentuale di tutte le immagini scattate, anche limitandoci solo alle immagini pubblicate o a quelle famose; in generale le foto venivano “taroccate” per motivi politici. In campo privato e ritrattistica la manipolazione in genere si limita ad interventi assimilabili a quelli del punto 1.

Affermazione n.4:
“non si puà giudicare il fotoritocco manipolativo fatto al computer diverso da quello fatto in camera oscura solo perché è di più facile esecuzione”
In senso strettamente logico l’affermazione è condivisibile, ma adottando una prospettiva appena meno asfittica è impossibile non rendersi conto che quello che nella “vecchia fotografia” era appannaggio di pochissime persone, che perdevano molto tempo nell’esecuzione del fotoritocco manipolativo e molto più tempo ad imparare ad eseguirlo, oggi è a disposizione di chiunque. Per fare un paragone automobilistico, già  oggi esistono alcune automobili che vanno a 300 km/h (poche migliaia a fronte di milioni di auto circolanti), ma se fosse possibile installare su qualsiasi vettura un dispositivo che con la pressione di un pulsante permettesse loro di fare i 300 si creerebbe un enorme problema di sicurezza.
Oggi le immagini create da apparecchi digitali devono per essere necessariamente gestite da software, anche per la semplice consultazione, per cui chiunque ha a disposizione il “tasto dei 300 all’ora” del paragone – cioè la possibilità  del fotoritocco manipolativo- il che rende il mezzo tecnologico della “nuova fotografia” intrinsecamente diverso da quello della “vecchia fotografia”

Infine una precisazione: perché ritengo il fotoritocco manipolativo un male? Per alcune ragioni:
1) la fotografia per me ha il suo presupposto nella sua vera o presunta verosimiglianza, nel suo rapporto col referente reale; perso questo presupposto grazie a una tecnologia che di fatto rende la fotografia non più falsificabile (come poteva essere falsificata nei decenni scorsi) diventa soltanto una qualunque delle possibili espressioni grafiche. Già  oggi il grande pubblico si accorge che in certi generi (per esempio il fashion) la fotografia non è più attendibile.
2) Anche togliere via software il palo, la cartaccia nel prato eccetera virano le nostre fotografia verso l’immagine tout-court, dove l’espressione soggettiva del “nuovo fotografo” che ritiene che nella sua idealizzazione di paesaggio non esistano pali o cartacce, ha la prevalenza sulla realtà  oggettiva in cui pali e cartacce esistono. Le alterazioni introdotte dal processo tecnico nella “vecchia fotografia” lasciavano inalterato il rapporto tra immagine e referente, quelle introdotte dal fotoritocco creano dei “buchi” nella coperta del reale.
3) Una fotografia che viri decisamente verso l’immagine, ignorando il suo rapporto costitutivo con la realtà  fisica della scena, è una delle conseguenze di un mondo basato sulla tecnica che sostituisce l’esperienza concreta con la virtualità ; un mondo in cui siamo di fatto più soli, più manipolabili e sempre più bisognosi di assistenza tecnologica anche per le esigenze più elementari.

Inviato: 27/1/2010 8:30
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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30/10/2009 8:59
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- "Le immagini analogiche ritoccate sono solo una piccolissima percentuale di tutte le immagini scattate, anche limitandoci solo alle immagini pubblicate o a quelle famose; in generale le foto venivano “taroccate” per motivi politici. In campo privato e ritrattistica la manipolazione in genere si limita ad interventi assimilabili a quelli del punto 1."
Qui si tratterebbe di definire "ritoccate", e di capire a quali "buchi" nella coperta del reale sarebbero leciti e quali no.
Le foto di AA sono tutte ritoccate, o no? io credo di si.. aggiungere una "maschera di contrasto" di CO è lecito e invece con photoshop non lo è? Schiarire e scurire selettivamente in CO è lecito e con photoshop non lo è?
e i viraggi?

"3) Una fotografia che viri decisamente verso l’immagine, ignorando il suo rapporto costitutivo con la realtà  fisica della scena, è una delle conseguenze di un mondo basato sulla tecnica che sostituisce l’esperienza concreta con la virtualità ; un mondo in cui siamo di fatto più soli, più manipolabili e sempre più bisognosi di assistenza tecnologica anche per le esigenze più elementari."
Che ne pensi di Ballen? le sue fotografie virano decisamente verso l'immagine oppure no?
E di un certo Roberto Kusterle che te ne pare?
http://www.robertokusterle.it/ Le sue fotografie non virano verso l'immagine? ...niente photoshop (o almeno non Kusterle )
E i pittori che non "fotocopiavano" più il reale? ..non sono forse i più apprezzati, proprio perchè proponevano immagini che non esistevano in alcun altro luogo che non fosse la loro immaginazione?

Inviato: 27/1/2010 9:33
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Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

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28/10/2006 14:37
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Ma loro i loro bravi set se li sono allestiti con cura! E si vede!

Inviato: 27/1/2010 10:24
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