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1 Utenti anonimi
Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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23/2/2006 10:05 Da Ruda (UD) - Trieste
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Salve a tutti
Credo che la passione per la fotografia mi sia stata "passata" da mio padre GFtista e Leicista convinto. A volte fotografare nasce da una esigenza interiore,tentare di fermare un attimo per coglierne l'atmosfera,in un gesto che permetta di rievocarne l'intensità vissuta in quel momento. Divertimento...non saprei dirlo...forse c'è qualcosa in più. Paolo
Inviato: 22/3/2007 12:58
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Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,ma nell'avere nuovi occhi. [F.Voltaire]............ Tessera "argento" C.F.A.O. n°9...... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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uso la macchina esattamente come lo scrittore usa la penna,solo che al posto di narrare,scrivo solamente storie autobiografiche.
tutto li'. in poche parole cerco di esprimermi,e la gioia piu' grande e' quando qualcuno vedendo le mie foto capisce il messaggio. la mia tecnica imparata in 30 anni di fotografia e' solo di supporeto al messaggio,mai fine a se stessa,anche nel formalismo piu' accentuato si nasconde sempre una storia.
Inviato: 22/3/2007 14:48
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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21/6/2006 9:48 Da Pomarolo - Rovereto (TN)
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Mi piacciono queste domande "difficili".... dove devi guardare un po' dentro te stesso ed essere sincero.
Fotografo principalemnte perchè è difficile, perchè devi metterti sempre in dicussione! Perchè le foto che faccio non mi piacciono mai abbastanza. E se mi piacciono potevo fare di meglio se.... Perchè mi piace camminare e vedermi attorno.... Non per ricordo, le foto ricordo non so perchè ma le vedo su un altro piano.... Perchè in fondo è un angolo di te stesso sotto forma di immagine che ti racconta... ... ... Meglio che me ne torno al lavoro.... Gran bella domanda.....
Inviato: 22/3/2007 15:20
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... Luca ....... http://www.lucacazzanelli.it ... L'essenziale è invisibile agli occhi.................... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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anch'io più di una volta mi sono chiesto perchè fotografo e cosa. sono stato contagiato 30 anni fa e da allora la mia passione per la fotografia è cresciuta in modo esponenziale, alternando saltuariamente tra fotografia per me o per un committente. quando fotografo per "amore" alterno il piccolo al grande formato. con la 35mm in mano divento un cacciatore di istantanee e se mi porto uno zaino in spalla con 10kg di GF è perchè so già dove andare e cosa fare,con calma e lentezza. è un bisogno fisiologico e non conosco così bene altri mezzi per esprimermi. a volte è l'istinto, altre volte è la riflessione. raccontare momenti irripetibili o documentare. questa è la mia partenza, poi dentro quei rettangoli cerco di metterci tutto me stesso senza vergogna. stupire,raccontare e far pensare gli altri cercando di non cadere nella tentazione di essere accettati, approvati. certo, con questo presupposto l'ideale sarebbe farmi pagare per qualcosa che avrei fatto comunque. la mia fotografia appunto ... è solo un sogno ora vi lascio perchè vado a fare dei notturni PS approvo in pieno le parole e i concetti di Fulvio antonio
Inviato: 22/3/2007 19:04
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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26/5/2006 9:37 Messaggi:
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Domanda sulla quale speravo di non incappare mai.
Eppure mi fa piacere rifletterci, una volta di più. Non so rispondere. Non so dire cosa fotografo. L'oggetto della mia fotografia rimane un mistero. Mi racconto che fotografo architetture. Perché mi identifico con il mio percorso di studi, con il tempo in cui ho incontrato seriamente la fotografia. Ma, pur fotografando architetture, devo dire che non è così! Mi racconto che fotografo volti. Perché mi attraggono le vite degli altri, i loro occhi, le loro storie...Ma non è così! Mi racconto che fotografo città , spazi vuoti, case, muri...Ma, pur facendolo, non è così! Fotografo da anni, ma è come se fossi all'inizio. Non sono neanche sicuro che sia proprio il mio mezzo di espressione. In fondo, non lo credo. Mi pare che la mia fotografia sia più che altro la possibilità di un'attenzione verso le cose. Immensamente più duratura di uno sguardo che, forse, è pure un'attenzione, ma più fugace e senza memoria. Scopro la fotografia come il mezzo della redenzione delle cose terrene, il più vicino "alla bellezza creata da noi uomini", per citare Handke malamente. Grazie, Candidus, per aver posto questa domanda.
Inviato: 22/3/2007 21:56
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Giuseppe Tessera C.F.A.O. n°32...... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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Fotografo per parlare del mio modo di vedere il mondo. Caratterialmente sono molto chiusa e riservata e la fotografia è la mia possibilità di aprire una piccola finestra sulla mia vita che altrimenti rimarrebbe chiusa.
Ecco perchè il mio interesse si focalizza sulle piccole cose, sulla quotidianità , sui luoghi che mi appartengono, sulle persone che hanno attraversato in qualche maniera la mia vita. Da qui la ripetizione, a tratti ossessiva, di temi e di volti che mi chiedono di essere ricordati. Ricordo che da piccola mi creavo un angolo nascosto in casa dove andare a scrivere, lo facevo accostando due sedie e chiudendo tutto con una tovaglia. Era il mio spazio. Nessuno poteva entrare. Poi dopo mesi tiravo fuori i miei scritti e li facevo leggere aprendo una fessura sul mio mondo. Mi accorgo che ora che fotografo non è cambiato molto. Dove collocarmi? Tra i voyeur direi. Alla fine sbircio la vita da dietro una porta socchiusa.
Inviato: 23/3/2007 1:32
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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25/2/2004 15:54 Da Roma
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Per fermare il tempo, per ritagliare una fetta di spazio-tempo, metterla in cornice e rimirarla con calma.
Questo perlomeno e' quello che c'e' al fondo, che certo non esaurisce il perche' e il percome di ogni singola fotografia. Spiega pero' forse il fascino che l'apparecchio fotografico esercita su di me fin da bambino, quello di una scatola magica che conferisce un potere soprannaturale. Una fotografia e' una conquista, una appropriazione. Quindi fotografo in modo egoista, per me stesso. Il resto, tecnica, composizione, comunicazione, viene dopo. Fotografo la qualunque, niente escluso in linea di principio. Da qualche anno pero' pratico unicamente la fotografia a colori, ed e' una condizione forte che mi delimita. In questa fase "non ho la testa" per il bianconero, mentre percepisco un universo inesplorato nel colore. Se venissi obbligato ad attenermi a un unico tema, proprio per quanto detto prima, credo che cercherei di approfondire la tematica dell'istante, e qualche mezza idea in proposito ce l'ho.. PS A corollario, riporto l'incipit di una mia poesia/canzone: In questi giorni le nubi assumono forme fantastiche che sono stupido che mi dimentico la fotocamera per inquadrare, rappresentarmelo questo spettacolo sopra una mensola nella mia camera per ricordarmelo...
Inviato: 23/3/2007 2:17
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Moderatore
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11/3/2004 9:36 Messaggi:
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Io e Cristina fotografiamo per sperimentare e scoprire, sperimentare ed esperire direttamente su di noi nuovi concetti, nuovi percetti (unione di concetto e sensazione), è una forma di ricerca il cui obiettivo è quello di esplorare territori ignoti, sia da un punto di vista personale che da un punto di vista fotografico...quindi non siamo molto attratti dai soggetti, dal cosa fotografare, quello è una conseguenza della sperimentazione, della speculazione teoretica, della riflessione, della strutturazione, o anche de-strutturazione, del progetto e del programma, quanto piuttosto siamo interessati al come fotografare...per noi è appunto molto importante avere un programma di ricerca molto chiaro e molto potente a livello teoretico, da un punto di vista ideale (e non sempre ovviamente è così), paradossalmente l'immagine è quasi un "incidente" perchè quello che conta è quanto accade, a noi, ai luoghi ritratti, nel momento dello scatto, che cosa esperiamo una volta che il progetto viene trasformato in atto (non azione, ma atto)...così come è molto importante per noi applicare poi tutta una serie di strategie per "sgambettare" questo progetto, inserire una serie di "incidenti" programmati che ci portano continuamente fuori strada, ci fanno smarrire, e questo perchè così possiamo introdurre improvvisazione, errore, appunto atto (cioè agire depensato), e questo per amplificare ancora di più quegli aspetti di sperimentazione e scoperta che per noi sono il fondamento della nostra fotografia...
Inviato: 23/3/2007 8:33
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Il mio sito |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Moderatore
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4/11/2005 13:12 Da Roma
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Mmm... mi trovo un po' in imbarazzo, vediamo. Ci sono le fotografie-ricordo (vacanze, amici, parenti, ambiente, animali selvatici... comunque importanti per me, ossessionato come sono dal tempo che passa e dall'ambiente che si distrugge), quelle scattate per mettere a punto una tecnica, per capire meglio etc.
Ma le fotografie più importanti per me, è difficile spiegare da dove nascono: c'è un'idea di base, da cui la ricerca di certi ambienti, però è qualcosa dentro che mi trascina nella scena, dove poi seguo la necessità di scattare assecondando delle sensazioni molto forti. Tipo scrittura automatica: perdo la nozione di dove sono e perché e comincio a seguire le tracce, come un cane appresso agli odori, mentre nella mia testa si forma pian piano il tema preciso, dall'idea generale dell'inizio. Specialmente durante il progetto dei segni di vita negli edifici abbandonati, mi pareva di percepire chiaramente la presenza di persone e di fatti, di voci, di sentimenti in quei luoghi, e non facevo altro che seguirli e fotografare. Ecco, appunto, è piuttosto imbarazzante: a volte mi pare che più che essere io che fotografo, sono le immagini che mi urlano di voler essere fotografate. Considerando che non faccio uso di sostanze psicoattive, immagino di essere pronto per la neuro... Fer
Inviato: 23/3/2007 9:34
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Tessera C.F.A.O. n°14 Gallery (pBase) ** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** .... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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11/10/2005 16:37 Da Roma e Abruzzo
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La domanda di Floriano mi ha costretto a riordinare e classificare le idee che talvolta rimbalzano disordinatamente nei meandri della mia mente e sono arrivato alla seguente conclusione:
Sono, o meglio tento di essere, un fotografo dilettante paesaggista socialmente utile. Dilettante perche’ non e’ mio interesse trarre benefici economici da questa passione. Paesaggista socialmente utile perche’ da alcuni anni ho un obiettivo ben preciso che vi racconto. Il mio paese d’origine, in Abruzzo, e’ situato in una valle molto bella dal punto di vista paesaggistico, con alte montagne, borghi e castelli medioevali (Piccolomini), la cascata naturale piu’ alta dell’appennino (Zompo Lo Schioppo), faggete secolari, sistemi carsici, una ricca fauna, compreso il celeberrimo Orso Marsicano e una flora di gran pregio. Tutto questo ben di Dio viene per lo piu’ ignorato o bistrattato dagli abitanti locali presi come sono ad arrabattarsi tra le mille difficolta’ derivate da un lungo periodo di depressione economica (io stesso sono emigrato presso la capitale per guadagnarmi il pane). Ritenendo che una maggiore consapevolezza di questa ricchezza possa aiutare i miei concittadini a vivere meglio, lagnarsi di meno e darsi piu’ da fare, tento di dare il mio piccolo contributo con la fotografia che diffondo attraverso un calendario fotografico, occasionali pubblicazioni curate dalla locale Comunita’ Montana e delle piccole mostre (tutto molto provinciale e piuttosto ruspante, lo ammetto). Piccolo OT: Tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento uno dei paesini della valle, Civita D’Antino, fu meta di alcuni pittori danesi, tra i quali i piu’ noti sono Zahrtmann, Kroyer e Skovgaard, che ritrassero la valle in tutte le possibili salse. Chissa’ che non si possa ripetere l’esperianza con alcuni granformatisti italiani …. A presto Fabio P.S.: Se continuate con questi argomenti difficili riprendo a frequentare quei forum dove le domande piu’ impegnative sono “…ho uno zoom 14-250 ed uno 300-1200, quale ottica mi consigliate per colmare il buco tra 250 e 300?â€
Inviato: 23/3/2007 11:05
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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quoto Fer per lo psichiatra.....mai capito perchè in certi luoghi si colga un senso di magia così potente che ti cattura in toto e ti catapulta in un'altra dimensione. ricordo qualcosa di simile in ' a scuola dallo stregone' di Castaneda.
ciao, Elisa
Inviato: 23/3/2007 11:56
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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13/9/2006 9:55 Da Milano
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Il perchè fotografo io l'ho sempre saputo.
Perchè ho contratto un virus da mio padre. Una malattia incurabile. Quando non avevo ancora l'età della ragione, mi lasciava giocherellare con la sua Rolleicord (che ho ancora, e come magicamente funziona ancora !). Nel 1955 mi regalà una Agfa Silette ed una carabina Beretta. La carabina fu compagna di tante mariuolerie e barattoli bucati (ora riposa sul camino della casa di campagna), l'Agfa invece fu l'inizio della fine. Dopo la maturità prima una Rolleiflex, poi una Contax IIIa, poi arrivà la Nikon. Migliaia di foto di famiglia in tutte le salse, di viaggi, di ragazze . Foto inconsce, senza un programma, direte voi. Sì, esatto, non avevo maturato ancora una coscienza estetica, ma tantissimi ricordi, che in fondo, alla fine della vita sono gli unici che restano. Quando tutta una famiglia scompare restano degli oggetti, e delle foto. Gli oggetti si deteriorano, si guastano, si disperdono ed alla fine quasi perdono di significato, ma le foto, le vecchie foto in bianco e nero, anche se qualche volta sono patetiche, restano per sempre. Nel 1982, alla morte di mio padre ho avuto una crisi psicologica, non ho più scattato una sola foto per 10 anni, ed ho solo pensato al lavoro. Nel 1992, come per una sorta di catarsi, ho ripreso man mano, cercando di dare un significato diverso a quello che facevo, tentando di esprimermi e di dare delle sequenze logiche ai miei scatti. Mi moglie mi rimprovera ancora quel buco, in cui sono successe molte cose, l'abitur delle mie figlie, un matrimonio... Ora finalmente, per quel che mi riguarda, ho capito cosa voglio (non è mai troppo tardi ), e mi diverto ad osservare persone e situazioni. Non sono più guarito.......
Inviato: 23/3/2007 12:34
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Tessera C.F.A.O. n°27...... G.F. n°78 ............... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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Cari amici,
1968: fu una sfida famigliare, esercizio di tenacia dimostrativa, tanto da stimolare continui e nuovi bisogni: ritrattista, fotoamatore già all’epoca poco ortodosso, mai allineato alle ideologie. Nuove esigenze spingono ad un impegno di studi: Dams, Bologna, Italo Zannier, 1979, Convegno di Modena, mostre a Firenze e Venezia di fotografia storica e contemporanea, la Biennale Fotografia. Organizzazione campagne fotografiche sui beni culturali (grande scuola tecnica), acquisizione dei primi materiali del futuro archivio fotografico (enorme quantità di foto), anni Ottanta / Novanta, gran lavoro fino al 1996: una mostra sulla storia “documentaria†della fotografia entra nel più importante museo del Trentino. Routine catalogatoria, incessante lettura e descrizione di fotografie. Questo lavoro da molto sul piano umano e scientifico, ma niente sul piano personale: me ne vado, volontariamente, nel 2004, libero, pronto a riprendere il filo, mai abbandonato, di una mia possibile fotografia, come “dilettanteâ€. Ritratti per conoscere persone, paesaggi per attrazione pittorica, concettualismo sulle forme e le loro possibili figurazioni, nature morte parlanti, note di viaggio (immaginarie) in compagnia dei miei scrittori preferiti, nuove ricerche sul paesaggio, da allora “osservazioni fotograficheâ€, le ombre, gli intervalli, la propria misteriosa cripta / sala delle meraviglie (zaino?), la fotografia letteraria, il simbolismo ritrovato, una ricerca antiquaria, non solo formale, sulla metafisica. Ma anche tanta testimonianza sui valori della “bellezza in fotografiaâ€, per affermare condizioni, situazioni, ricostruzioni, alla gente semplice e a quella che comanda la gente semplice, nello spirito di Adams / Beltrame, di Ghirri / Celati, di Guidi / Costantini, di Leiss / Scarpa, di Giacomelli / Cavalli, … esercizi di collimazione visiva fisico / psichica. Urge continuare su una strada che mi impone di essere semplice nella presentazione, leggibile a vari livelli, in formati minimi perché l’osservatore possa entrare in sintonia con l’immagine con calma, ponderatezza, individualmente, per impegnarlo a leggere un particolare soffermandosi come avviene durante la lettura di un libro … fotografico. Ciao Candidus / Floriano
Inviato: 23/3/2007 17:38
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Iscritto il:
26/5/2006 9:37 Messaggi:
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Ci leggo un lungo, anche curvilineo, percorso. La méta però, mi pare quella di una ammirevole semplificazione.
G.
Inviato: 23/3/2007 23:35
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Giuseppe Tessera C.F.A.O. n°32...... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Moderatore
Iscritto il:
8/2/2005 19:08 Messaggi:
5349
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Fotografo perché fotografare mi fa stare bene e non fotografare è per me sempre in qualche modo una privazione: per me fotografare è una necessità .
Mi appaga tutto quello che gira intorno alla definizione delle mie visioni, sia che si tratti di far venire alla luce un'epifania nella quale mi sono -in un modo o nell'altro- imbattuto, sia nel semplice documentare un viaggio, un incontro, un evento che abbia per me un qualche significato. In tutti i casi lo scatto è una splendida scarica pulsionale al termine di un percorso che impegna, per un attimo o per mesi, la mente e l'occhio. Fotografo mutamenti, mutazioni, contaminazioni, l'entropia che aumenta inesorabile, il corpo annegato nelle sue protesi. Andrea
Inviato: 24/3/2007 1:56
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sono moderno, non contemporaneo | ||
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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9/6/2005 9:45 Da padova
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se mi fosse concessa una macchina fotografica che imprimesse sulla pellicola anche il vento, suoni e rumori, la fatica, i profumi e la meditazione estatica dello stare in mezzo alla natura, congelando tutto in un unico fotogramma..... quella sarebbe la mia macchina.
Porto a casa l'ebbrezza, la vertigine,la quiete e i colori che ho avuto la fortuna di vedere in prima persona, consapevole che quando riguarderà il negativo la forza evocativa dell'immagine richiamaerà alla mente anche gli altri sensi. tutto qua
Inviato: 24/3/2007 8:14
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le mie immagini su www.foto-art.it... | ||
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Utente non più registrato
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Cari amici,
alcuni giorni fa avevo collocato un mio intervento al posto sbagliato. Di solito lascio perdere, ma l'argomento di quella proposta potrebbe avere ancora interesse, proprio perché si parla spesso di "mostre", "mercato", "galleristi", "musei", ecc...: _________________________________________________ Cari amici, perché ho chiesto a tutti gli ormai mille soci del forum, non tanto di confessarsi in pubblico, ma di verificarsi, di cercare quale valenza critica ha la propria opera? Perché ho sollecitato la creazione di una Comunità Fotografica, di sicuro non per imitare la FIAF, o i circoli, ma per avere un contatto solido, motivato, proprio con quel mondo che spesso vedo criticato, esecrato, subìto: è inutile dirci poverini noi che non ci bada nessuno, lamentarsi dei costi stratosferici, ecc...Per me soprattutto coloro che vivono nelle grandi città , Milano, Torino, Bologna, Firenze, Roma, potrebbero collegarsi con galleristi, collezionisti, musei, presentare l'opera di chi vuol partecipare all'operazione: vorrei vedere se questo non interessa ad un Castelli, Sozzani, Valtorta, ecc..., con alle spalle un bacino di 1000 utenti sparsi per tutta Italia. E' troppo velleitario tutto questo? E poi: non è che noi, privatamente possiamo scambiarci i nostri lavori: io l'ho già fatto e ringrazio l'autore, persona di grande sensibilità , per le sue preziosissime stampe (il tutto assolutamente senza scopo di lucro, in barba al mercato): puà essere un'idea questa? Ciao Candidus / Floriano ________________________ Ho recentemente parlato, privatamente, con alcuni soci del forum, l'idea va, in ogni caso, molto ben ponderata, rifinita, i cervelli più esperti potrebbero esprimere un giudizio di fattibilità , ecc... Di nuovo ciao, Candidus / Floriano
Inviato: 26/3/2007 20:38
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Iscritto il:
9/12/2004 21:10 Da Toscana
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Ciao Floriano,
io aderisco volentieri all'iniziativa, anche se do' scarso valore alle mie opere attuali in cui poco mi riconosco e a cui attribuisco al piu' valenza di prove....d'artista Ciao, Renzo
Inviato: 26/3/2007 20:59
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......... ...... |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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Iscritto il:
8/10/2006 17:44 Da Torino
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ciao Floriano,
c'è qualcosa che non capisco della tua richiesta. Provo a spiegarmi...se devo "cercare quale valenza critica ha la propria opera" vuol dire che: 1. mi interessa che la mia opera venga riconosciuta da un circuito artistico o simil tale, 2. che mi interessi verificare più in generale se la mia opera ha un senso in se, se é un opera...e via dicendo. Ma non so se tutti condividano questi due punti...mi sembra che resta una proposta anche interessante ma sul piano personale. A meno che tu intenda dire che se ci si mette insieme allora si ha più forza verso quel mondo di galleristi, critici e quant'altro, é più facile premere nei loro confronti. Ma allora questo é un movimento, o una grande operazione identitaria grazie alla quale un certo numero di fotografi (quanti, chi...?) si afferma per capacità di muovere qualcosa, una massa di fotografie, realizzare un evento mediatico, comunicare la proria esistenza, ecc. E come la mettiamo con qualitè estetiche diverse ? Se il riferimento rimangono la Valtorta, Sozzani, ecc la qualità intrinseca é problematica...di foto belle ce n'é..ma chi sceglie, e cosa ? E perchè dovrebbe interessare la Valtorta tutto ciò ? Varrebbe più la pena d realizzare un'agenzia specializzata in paesaggio d'arte che venda direttamente le foto, scavalcando i critici e promuovendosi nell'editoria...ma sai cosa vuol dire in termini d'investimento ? E ho parlato di un settore fotografico (dal quale sarei escluso per una buona parte dei miei lavori...), ma una proposta settoriale di grande qualità ci starebbe come discorso e forse gli investimenti si potrebbero verificare con un'attenta organizzazione...ma questa é un altra faccenda. bs marco
Inviato: 26/3/2007 21:52
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La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi. A. Gilardi www.mbphoto.it www.flickr.com/photos/marcofluens .................. |
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Re: Perché fotografo, cosa fotografo? |
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14/9/2004 23:43 Da acqua aria terra
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Citazione:
azz floriano, da buon livornese, come sempre vado in c - _ o a tutti e seguo l'istinto, l'idea mi piace! "...Non ho frequentato le scuole superiori, ma il Grande Spirito mi ha donato qualcosa che in nessuna scuola avrei mai potuto imparare: il cuore e la volontà di raggiungere la conoscenza..." (Tatanka Mani/Walking Buffalo) Così io annuso e palpo la sensualità della fotografia come annuso e palpo la sensualità dell'esistenza. a presto,ric www.grandespirito.it
Inviato: 26/3/2007 22:01
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