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Re: Itinerari: Linnansaari National Park
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si
quest'estate
è favoloso
le foche sono difficilissime da vedere
io ne ho vista solo una ma da lontano e nn sono riuscito a fotografarla

Inviato: 13/1/2005 14:16
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Re: fotografia
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Nell'attesa che arrivino i lupi ci sono circa 4000 cervi, e animaletti e uccelli vari, qualcuno mi tocchera'....ma tu vuoi andare all'estero...


Capisco cosa intendi dire ma capisco anche Andrea: fotografare i cervi (e non parliamo dei lupi, ovviamente) a Yellowstone e' un "tantino" piu' facile che fotografarli in Italia.

Inviato: 13/1/2005 14:11
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Re: Itinerari: Linnansaari National Park
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postato da Andrea:
La vegetazione delle isole è composta dalle foreste decidue, composte a sua volta da pini,


Mmmmh ... ... ... ... pini che formano boschi decidui?


Inviato: 13/1/2005 14:08
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Re: Itinerari: Linnansaari National Park
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Ci sei stato di persona?


Inviato: 13/1/2005 13:05
Il mio sito

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Itinerari: Rocca di Gibilterra
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Postato da Andrea:

Gibilterra è una lingua di terra di possedimento inglese che si affaccia sull'omonimo stretto, che unisce il Mar Mediterraneo all'Oceano Atlantico.
La colonia di Gibilterra confina a nord con la Spagna, dalla quale è possibile transitare mediante un varco.
Anche se presenta una superfice di 5,86 km quadrati, la rocca rappresenta un'area di interesse naturalistico, sia per quanto riguarda flora e fauna che dal punto di vista geologico, infatti presenta una grotta nella quale è possibile fotografare molte stallattiti e stallagmiti dalle forme svariate.
Il clima è di tipo mediterraneo, spesso è soggetto a ventilazioni.
La rocca, alta 426 metri, ospita una grande varietà  di specie avicole, infatti vi nidifica una colonia di migliaia di gabbiani reali ed è tappa di uccelli migratori provenienti dall'Africa. Sempre sul piano ornitologico vi sono coppie di falchi pellegrini e di grifoni e ospita la pernice sarda.
Ultima ma non ultima specie presente è la bertuccia o macaco berbero (Macaca sylvanus), primate originario delle montagne dell'Atlante in Nord Africa e introdotto sulla rocca probabilmente dai Romani.

Inviato: 13/1/2005 12:43
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Itinerari: Linnansaari National Park
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postato da Andrea:


Il parco di Linnansaari riceve il nome dall'omonima isola che insieme a 130 isolotti forma un vero e proprio arcipelago nel lago di Haukivesi, nel distretto dei laghi finlandese.
Il parco è accessibile solo con la barca.
Come in ogni parco finlandese è soggetto a rigide regole, come il divieto di rilasciare cani e gatti nel parco, o danneggiare la vegetazione e il suolo.
La vegetazione delle isole è composta dalle foreste decidue, composte a sua volta da pini, betulle, arbusti.
FAUNA
In primavera e ad inizio estate vi è un gran numero di frenetici uccelli nelle foreste come le cinciallegre, i merli, i rigogoli, i picchi e i luì.
I castori lasciano le loro tane di notte per cercare cibo e ramoscelli. L'originale popolazione di castori si estinse nel 19 secolo a causa della caccia. Tuttora vi è una popolazione di castoro canadese introdotta dall'America. Nel parco vi sono inoltre lepri, alci, tassi e lontre europee.
Uno degli uccelli che più richiama i turisti è di sicuro il falco pescatore, che in estate costruisce il proprio nido.
Altri uccelli che sono legati strettamente all'acqua sono svassi, strolaghe, germani reali, smerghi, gabbiani comuni, testanera e zafferano.
Ma la vera e propria star del parco è la spedie endemica della zona, la foca anellata di Saimaa (Phoca hispida saimensis).
La popolazione di foche nel parco è di circa 200-220.
Questa specie è stata isolata dalle altre foche durante l'era glaciale, rimanendo bloccata nei laghi.

Inviato: 13/1/2005 12:42
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Re: fotografia

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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
peccato, perche' io avrei intenzione di andare a fare il ritratto ai lupi che sono sull'Appennino vicino a casa mia.


Fermo, fermo !

Se pensi davvero di fare una sortita del genere io (fotografo tuttista) potrei essere assai interessato ad aggregarmi, se le condizioni astrali me lo consentono.

Avendo una base a Firenze (casa di mia sorella), l'appennino (tosco-emiliano ?) e' per me una location perfetta ! Attendo notizie..

Inviato: 13/1/2005 11:11
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fotoavventori: Falcopardo

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Falcopardo 12/1/2005

La mia attivita' fotografica incomincia con una Rolleicord biottica, alquanto ingombrante, ma non tanto da impedirmi di portarmela sul petto sui monti e anche a sciare!(!!!). Poche foto, per documentare l'entusiasmo della mia scoperta della montagna. Poi mio padre mi regala la prima reflex, una Exa IIa, massimo 1/250 e sincro lampo su un 30°. Le foto incominciano ad aumentare, fidanzate e paesaggi nel mirino, ma soprattutto incomincio a sviluppare e stampare da solo. La prima vera reflex me la compro con la paga di sottufficiale: la mitica Exacta. Aggiungo anche una mezzoformato, una olimpus, da portare sotto la mimetica.Fotografo di tutto, specialmente commilitoni,assalti carristi e cannonate nella notte. Divento il fotografo ufficiale del battaglione, sviluppo e stampo le foto durante le esercitazioni in poco piu' di un'ora dentro una latrina...
Un giorno sto per scendere dal carro ( un M47) e il pilota parte improvvisamente.Ho l'Exacta in mano.Per non cadere lascio tutto e mi afferro ai maniglioni della torretta. L'exacta volteggia ad oltre tre metri d'altezza e ricade sul cemento. Si rompe la custodia, si ammacca un poco il cappuccio di metallo del pentaprisma e si tranciano le viti che lo sorreggono. La macchina funziona e funzionera' ancora per molto tempo!!!!.
Ma arriva il tempo delle eletroniche, ed io acquisto la prima: Yashica TL ElecroX. Di elettronico aveva solo l'otturatore ma comunque era piu' precisa. Il corredo: Sonnar 180 e 35mm Pentax. Le foto sono perlopiu' resoconti di gite in montagna, e incomincia la passione per il ritratto.In camera oscura continuo a stampare da solo in B/N e a colori in Ciba e sperimento un po' di tutto, anche la stampa su rame, con gli ingredienti per ottenere le basi dei circuiti integrati.
Stampo con il metodo della spugna gigantografie di 1,50 m d'altezza, poi smetto perche' sto macchiando la vasca da bagno.
Inizia anche la mia esperienza come fotografo subacqueo, addirittura in una grotta ( termale, a 33°) che contribuisco ad esplorare e dove per circa dieci anni farà
la guida turistica. Attrezzatura: Una Nikons II, un faro da 250W e 1/30'' su kodak 400 ASA ( non c'era di meglio).
La passione aumenta, e l'attrezzatura da fotoamatore incomincia a starmi stretta. Ho una casa grande, e decido di utilizzare una stanza come sala di posa, e un'altra come camera oscura. Mi piace fotografare i bambini, ma inciampano dappertutto e quindi mi doto di pantografi che attacco su rotaie al soffitto, con due monotorcia e quattro illuminatori dotati di banks e parabole varie.
Molti accessori me li costruisco da solo. Dipingo la sala di posa di grigio Kodak ( nelle intenzioni, ma comunque ci sono arrivato vicino) perche' mi piace la foto alla Caravaggio e ho bisogno di uno sfondo scuro, per cui tingo le pareti di fondo e il soffitto di grigio kodak ( piu' o meno...). Acquisto col tempo anche un banco ottico, un Toyo 45c, che uso pero' con l'adattatore per il 6x7, e siccome il formato mi sembra valido e il Toyo lento da usare, acquisto un Mamya RZ che doto di varie ottiche e accessori. Sono pronto per partire per l'avventura fotografica, ma nasce la seconda figlia.
Senza rimpianti metto tutto da parte e mi dedico alla famiglia.
Acquisto pero' una Nikon F4, e mi sfogo a fare ritratti alle figlie.
Nel frattempo avevo provato a stampare a colori, e per fare questo ero corso a Gorizia per comprare un ingranditore d'occasione con testa a colori, Un Durst 1200 corredato per vari formati, da affiancare all'altro M707BW.
Avevo dotato anche la camera oscura di illuminazione a diodi gialli, inseriti in plafoniere autocostruite, che sono abbastanza inattinici, e comunque permettono di stampare come in b/n.
Poi arriva il digitale, compro il PC, il secondo giorno lo volerei dalla finestra, poi piano piano imparo ad avere pazienza e incominciano le prime stampe. Scannerizzo con un Nikon ls20, un carrarmato che funziona tuttora ma che non ha piu' driver aggiornati.
Ora sono circa 10 anni che lavoro in digitale, ho acquistato un Nikon 5000 e sto per andare in pensione. Ultimamente mi sono dedicato alla foto architettonica, e con programmi di fotoritoco raddrizzo tutto quel che pende e tolgo auto, fili, cassonetti della spazzatura e tutto quanto avvilisce i palazzi e le fortezze medioevali che sono il mio interesse( infatti partecipo come fotografo ad un istituto storico-archeologico).Il mio "normale " e' il 20mm Nikon, ma utilizzo spessissimo il 15mm. Mi sto interessando di tornare al grande formato contagiato da questi istigatori a delinquere che hanno organizzato questo bellissimo forum,
e a cui auguro sinceramente tante soddisfazioni.

Inviato: 13/1/2005 9:49
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Re: fotografia

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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peccato, perche' io avrei intenzione di andare a fare il ritratto ai lupi che sono sull'Appennino vicino a casa mia.
C'e' chi sa dove si aggirano, ma non so ancora quanto sia difficile avvicinarli.Nell'attesa che arrivino i lupi ci sono circa 4000 cervi, e animaletti e uccelli vari, qualcuno mi tocchera'....ma tu vuoi andare all'estero...

Inviato: 13/1/2005 9:46
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Re: Due consigli...
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Ciao, per le foto di gioielli prova questo link:
fotografare gioielli

ci sono alcune cose utili insieme ad alcune banalità , ma qualche dritta la puoi trovare

Marco

Inviato: 13/1/2005 0:02
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Re: fotografia
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di sicuro, come alternativa sarà  fuori Italia
poi si deve vedere..

Inviato: 13/1/2005 0:02
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Re: luoghi interessanti
Utente non più registrato
grazie!!!
sono tentato per il 170\500
che ne pensate? va bene per fotografare animali^?

Inviato: 13/1/2005 0:01
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Re: Due consigli...

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19/2/2004 22:13
Da SAN CARLO TO
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Non ho esperienza di fotografia di oggetti cosi' riflettenti ma so che sono i piu' difficili da fotografare...come le bottiglie...

La mia esperienza e' piu' sui tappeti o sulla biancheria per la casa ma se ti e' possibile portare gli oggetti su un terrazzo o vicino ad una grande finestra userei la luce diurna di una giornata nuvolosa per aprire bene le ombre (eliminadole quasi del tutto) e abbassare i contrasti...
In pratica quello che fanno i bank da studio...

Evita le giornate soleggiate e costruisciti schermi come quelli che ti hanno descritto gli altri...

Una soluzione per riflettere la luce in punti in cui non arriva e' la stagnola stropicciata e poi ridistesa; e' facile da modellare e puo' essere molto utile...

Spero di aver contribuito a risolvere un po' il tuo primo dubbio...

Prima di fotografare gli oggetti del committente farei comunque qualche rullo di prova con oggetti casalinghi con analoche problematiche di riflessi e dimensioni...

Ricorda anche che piu' la focale e' lunga e meno problemi avrai per gli sfondi nel senso che piu' allunghi la focale e meno sfondo inquadrerai riuscendo a gestirlo meglio per obre o riflessi parassiti.

Bye

Ettore

Inviato: 12/1/2005 22:45
.........
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Re: Il nostro nuovo portfolio: alcune immagini su grandespirito.it
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Ciao
Sono lieto che il mio commento alle tue immagini ti abbia fatto piacere. Approfitto di questo spazio per riprendere il discorso e per lanciare una piccola provocazione.
Come detto precedentemente le tue immagini mi hanno colpito in positivo. Ma hanno suscitato in me anche una domanda o meglio una curiosità  riguardo una loro caratteristica che mi era parsa di grande rilievo e che tu hai confermato tale, ossia gli "elementi liberatori", "vie di fuga, delle specie di antimondi, dalla rugosa e a volte desolante realtà  dei soggetti ritratti." come tu stesso meglio ancora li hai definiti. Da parte mia ho apprezzato notevolmente la presenza di tali elementi che a mio parere bilanciano il contesto globale delle tue opere; ma mi sono posto il quesito se questa caratteristica dei tuoi lavori non possa, a volte o da qualcuno, essere interpretata come un ancoraggio superfluo alle tematiche fotografiche più classiche. O forse ancora di più come un elemento di sicurezza interiore difficile da abbandonare da parte dell'autore ancora timoroso di abbracciare in toto e senza remore una nuova "filosofia di immagine". Un immagine senza tali elementi effettivamente non lascia scampo all'osservatore costretto (metaforicamente) a subire come un macigno o un pugno in pieno volto la straniante "diversità  rispetto a quello che ci si aspetta da una fotografia". "...........siamo impossibilitati ad utilizzare "normali" strumenti con cui interpretiamo il reale, dobbiamo scovarne ed inventarne di nuovi, nuovi orizzonti di senso, con tutte le difficoltà  che ne conseguono", così tu hai scritto. Ma non pensi che proprio gli elementi liberatorii che inserisci potrebbero per così dire vanificare questo fine costituendo una sorta di ancora verso il consono e il "sicuro"?
Ti ripeto, da parte mia non giudico questi elementi come descritto. Per me rappresentano invece una controparte necessaria e significativa al resto del soggetto; ma qualcuno potrebbe proporre una interpretazione più simile a quella che ho esposto. Comunque sono solo mie piccole farneticazioni senza senso, prendile così per quello che sono.
Ciao e complimenti ancora per i tuoi lavori che ho apprezzato e mi hanno colpito veramente molto

Marco

Inviato: 12/1/2005 21:47
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Re: Fotoavventori : Galago
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Da lombardia
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Forse non avrai le idee chiare (ma chi mai le ha? ), ma la tua storia mi è piaciuta e perfino in qualche maniera emozionato, forse perchè è così simile a quella di tanti amici-conoscenti e un pò anche alla mia (anche se io il salto nel digitale, ancora non l'ho fatto). E' la storia di una passione che dura ormai da un bel pò di tempo...e già  solo per questo è rappresentativa di quanto importante possa essere la fotografia nell'accompagnare la vita di tanti fotoamatori. Pochi probabilmente passeranno al professionismo, ancora meno arriveranno alla fama (non parliamo poi della ricchezza!), ma che importa? Siamo comunque dei privilegiati che spesso riescono a "vedere" il mondo nel modo diverso ed affascinante, fatto letteralmente di luci ed ombre, che la fotografia permette...

Inviato: 12/1/2005 20:02
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Fotoavventori : Galago

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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In qualità  di Fotoavventore anziano (in tutti i sensi..) inauguro il forum.

L'interesse per la fotografia mi viene da mia madre, che aveva una Contaflex con l'aggiuntivo grandangolare, che mi affascinava tantissimo (e in effetti era un bellissimo oggetto).

Il primo arnese sufficientemente simile a una macchina fotografica che ho avuto per le mani era una Kodak Instamatic alle scuole medie. Foto tipiche i viaggi, i parenti, non il mio gatto perche' non ce l'avevo, ma quelli degli altri si'. Ancora non avevo fatto la transizione a 'fotografo dei fiori', fase quasi obbligatoria nell'iter del dilettante, una volta che disponga di qualche possibilita' macro.

Si arriva al liceo (primissimi anni '70), e la faccenda si fa seria. Con lusinghe e con minacce riesco a mettere insieme i fondi per una attrezzatura come si deve: Pentax Spotmatic II con SMC Takumar 50 f1.4, piu' via via 35mm f3.5, 105 f2.8 e 200 f4.

Anni di bianconero e qualche dia: viaggi, sport, amici, gente, ritratti, spettacoli, ma anche qualcosa sul sociale (allora assai in voga) tipo cortei, manifestazioni, fabbriche (non ancora abbandonate). Camera oscura, sviluppi auto-implementati, studio di qualche libro di teoria. Mi colpisce il lavoro di alcuni fotografi classici, uno su tutti Paul Strand, che mi fa intuire che non e' veramente essenziale 'cosa' si fotografa.

Il periodo 'bianconero' prosegue con alti e bassi fino a tutta l'universita', poi col servizio militare e il lavoro inizia un periodo buio fatto di macchinette compatte e foto ricordo a colori.

Alla fine del millennio la fiammella si riaccende con l'avvento del digitale. Dopo aver provato una Sony Mavica alla partenza delle Mille Miglia nel 99, comincio a sbavare dietro la nuova tecnologia fino a che, nel 2001, riesco a comprarmi una Canon S20, la prima compatta 3Mp. Subito grandi soddisfazioni principalmente nelle foto di viaggio, in special modo una vacanza nel Sulcis-Iglesiente e un mitico viaggio in Giappone.

E arriviamo ai tempi moderni. Stanco e frustrato dal mio attuale lavoro, che aleggia da qualche parte nel settore informatico, sto vaneggiando da un paio d'anni di un ipotetico passaggio alla fotografia da professionista..

Allo scopo ho prima seguito un corso alla Scuola Romana di Fotografia, dove effettivamente sono venuto in contatto con l'attrezzatura professionale da studio, inclusi lampeggiatori, bank, fondali, modelle/i, banco ottico e chi piu' ne ha piu' ne metta. Ho perfino imparato a mettere una cura nella stampa del bianconero che prima non avevo.

Poi mi sono intrippato con l'attrezzatura in conto proprio: sono partito con la Canon EOS 300D, arricchendola via via di obiettivi e accessori i piu' vari, approdando poi recentemente alla 20D. Nel corso dell'ultimo anno/anno e mezzo ho realizzato piu' scatti di quanti non ne avessi fatti in tutta la vita precedente (non so se sia un bene..). E l'incontro con Fotoavventure ha vieppiu' aizzato la mia furia fotografica.. Per non parlare della follia e-baystica che mi ha spinto ad acquisti sconsiderati, e che dire poi del dollaro debole..

Ancora non ho finalizzato il mio progetto e continuo a fotografare un po' di tutto. Penso che, scartata la foto di viaggio prediletta ma inflazionata, un tranquillo lavoro di studio, still life e/o stock, si addicerebbe al mio carattere. Oppure lo spettacolo e lo sport per la foto di movimento. Oppure.. insomma ancora non ho le idee troppo chiare.

Inviato: 12/1/2005 15:08
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Re: Il nostro nuovo portfolio: alcune immagini su grandespirito.it
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Prima di tutto voglio ringraziare tutti per il tempo che avete dedicato a guardare le nostre immagini e per i commenti che avete espresso, tutti straordinariamente utili e graditissimi .

E adesso vi rispondo uno alla volta ...

Citazione:

pamar5 ha scritto:
Ho guardato con interesse le 3 immagini del tuo portfolio "industriale".
Cosa pensi di queste mie considerazioni?
Ciao a tutti. Marco


Marco, ti quoto in toto.
Cosa ti dico?!?! Ti dico che il tuo commento ci ha commosso e lasciato letteralmente senza parole , siamo onoratissimi e felicissimi che il nostro lavoro ti abbia colpito così tanto e ti dico grazie tre volte , ci hai regalato una emozione che ci ripaga ampiamente di tutti i momenti di sconforto e difficoltà  che incontri quando pratichi un certo tipo di fotografia ed anzi le tue parole ci spronano tantissimo a proseguire su questa strada e a continuare a fare ricerca!!!
Grazie ancora .
Tornando a quanto hai scritto, si, è vero, queste immagini comportano inevitabilmente lo "sgambettamento" di alcune categorie che sottendono il gusto estetico generalmente condiviso, però penso che lo sforzo valga la partita, quello che si dovrebbe guadagnare attraverso questa "indagine" è la scoperta di nuove categorie formali e concettuali che possono rivelarci aspetti ignoti della nostra percezione del reale.
Anzi, ti dirà di più...è parecchio che mi frulla per la testa che una fotografia artisticamente valida (e questo vale anche per le altre discipline artistiche), quindi nel mio caso una fotografia che porti a delle scoperte di ignoto, sia sostanzialmente una fotografia "deludente", che puà anche istintivamente causare repulsione, proprio perchè "delude" tutte le categorie con cui noi siamo abituati ad organizzare e percepire il reale dal momento che si pone di fatto al di fuori di esse (deve necessariamente essere così se è una vera scoperta di ignoto) e quindi noi per poterla comprendere nella sua valenza rivoluzionaria siamo impossibilitati ad utilizzare i "normali" strumenti con cui interpretiamo il reale, dobbiamo scovarne ed inventarne di nuovi, nuovi orizzonti di senso, con tutte le difficoltà  che ne conseguono.
Hai ragione anche sul fatto che cerchiamo di inserire un elemento "liberatorio" nelle nsotre immagini, al momento è una cosa che è ancora ad un livello molto istintivo ed emozionale, non è stata ancora sufficientemente razionalizzata, però è un elemento che ci è necessario in fase compositiva, come se volessimo creare delle vie di fuga, delle specie di antimondi, dalla rugosa e a volte desolante realtà  dei soggetti ritratti.
Ed infatti il tema delle pozze d'acqua con i riflessi, ad esempio, in modo molto istintivo e naturale è diventato ricorrente all'interno del nostro attuale lavoro industriale, tanto da aver deciso di dedicargli un intero portfolio.
Cmq non vedo l'ora di mostrarvi tutte le immagini perchè solo con una visione complessiva potrete giudicare ancora meglio i nostri sforzi, le tematiche trattate, le soluzioni concettuali e formali.
Spero di poterlo fare a breve, il nostro sito personale è quasi pronto, mancano solo gli utlimi ritocchi, ovviamente sarà  esclusivamente dedicato ai nostri ultimi lavori di cui le tre immagini pubblicate su Grandespirito sono solo un piccolo estratto.
Per quanto riguarda le influenze, oltre a Burtynsky (che per me e Cristina rimane una specie di semidio, anzi vedere che hai accostato il nostro nome al suo ci fa venire la pelle d'oca!!) ci sono anche Chris Jordan, Gursky, Misrach e Struth,anche se questi ultimi due forse più per alcuni elementi concettuali.



Citazione:

luciano ha scritto:
Avendo avuto la fortuna ed il privilegio di aver ammirato le stampe originali...


Luciano, ti cito in toto.
Il privilegio è stato mio, e spero di avere l'occasione di mostrarti presto altre cose!!!
Grazie infinite anche a te, come ben sai abbiamo sempre tentato di esplorare uno spazio in bilico tra concettualismo e formalismo, il tuo commento evince sicuramente questo aspetto del nostro lavoro e la cosa non puà che onorarci e gratificarci immensamente




Citazione:

Xymox ha scritto:
Ottimo lavoro, sia le vostre foto che le foto degli autori del sito, complimenti sinceri.
Delle tue trovo la prima leggermente inferiore alle altre due, ma cmq bella.
p.s. probabilmente colpa di quel cielo bianco sullo sfondo

marco s.


Grazie Marco, le tue parole hanno un "peso" particolare perchè so benissimo i mondi fotografici che tu ami (e che cmq continuo ad amare anche io, altrimenti no sarei il webmaster di un sito dedicato alla fotografia di paesaggio), che sono lontanissimi da questo tipo di fotografia, sapere che le nostre immagini ti sono piaciute è fonte per me di un orgoglio un pò speciale
Per quanto riguarda il cielo bianco, ti devo dire che è stata una scelta creativa, magari sbagliata! , però me ne assumo tutte le responsabilità  ...dello stesso soggetto abbiamo 3/4 lastre, un paio con il cielo e i particolari delle case "bruciati" ed un paio con il cielo esposto correttamente (le abbiamo fatte in due momenti diversi della giornata), però quella con il cielo bianco è anche quella che esteticamente ed artisticamente preferiamo, è come se questo contrasto tra i container dai colori intensi che sembrano uscire da un vicolo oscuro, il riflesso sul cemento e lo sfondo che si smarrisce nel bianco abbacinante della luce (puà darsi che anche questa sia una fuga liberatori?) riesca a donare un aspetto quasi "metafisico" alla scena, a differenza di quelle con il cielo e le case correttamente esposte che rendono l'immagine più "normale", non so se riesco a spiegarmi...ovviamente questa è la nostra valutazione estetica e non è assolutamente detto che debba essere accettata universalmente , è solo l'immagine e la resa estetica che piaceva di più a noi...


Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Ciao Marco,
Nella prima trovo che forse hai scurito un po' troppo il riflesso nella pozzanghera, tanto che all'inizio per un attimo non riuscivo a focalizzare la parte che rispecchia il cielo. E' un'inezia, ma anche se il liquido fose petrolio, credo il riflesso non dovrebbe risentirne molto.


renzo, grazie anche a te per il tuo commento!!
Probabilmente il riflesso scuro è l'effetto del video non calibrato, anche se effettivamente l'unico modo per sapere quale è il vero equilibrio dell'immagine sarebbe quello di vedere la stampa, purtroppo le immagini pubblicate sul web risentono di troppe variabili.
Cmq ti posso confermare che il riflesso non è particolarmente scuro, anzi nella stampa ha una sua trasparente "chiarezza", magari alla prima occasione avrà l'onore di potertela mostrare di persona


Inviato: 12/1/2005 14:51
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Re: Due consigli...
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Citazione:

Shasa ha scritto:

PS: Marco sto preparando, ma mi serve ancora un po’ di tempo, un breve diario del recente viaggio…appena e’ pronto te lo mando!

Grazie 1000!!!!!

Corrado



Vai tranquillo, senza frettav , anche se non vediamo l'ora di vedere le immagini del tuo viaggio però qui siamo tutti persone pazienti ...



Inviato: 12/1/2005 13:34
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Re: Annunciato e distribuito l'Epson 4990
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A breve dovrebbe partire la recensione su Photo-i, io stesso ho contattato ieri a Epson Italia per chiedere se mi era possibile avere una unità  demo per fare una recensione per Fotoavventure, spero vivamente che la mia richiesta venga accolta...

Nel frattempo cominciano ad apprire le prime impressioni, per quello che possono valere.
Vi incollo il post di uno che ha il 3200 ed è passato ora al 4990, queste sono le sue prime valutazioni, prendiamo ovviamente il tutto con molta molta cautela:

Well, I've just received the 4990 and performed a few test scans.
The 4990 replaces a Perfection 3200 Photo, and I bought it for Digital ICE, and the hope of faster scanning and higher resolution.

I tested the resolution using a USAF 1951 test reticle from Four Designs. It gave slightly better performance than my 3200 Photo - by and large a disappointment. It resolved patterns corresponding to 36 lp/mm (1800 dpi) with horisontal lines, and 50 lp/mm (2500 dpi) for vertical lines, using 4800 dpi as the scanning resolution. Those results could lead one to hope that 2400 dpi scanning resolution would yield similar results but with significantly shorter scanning times, and smaller files, and happily this is indeed the case. Only very minor compromises in vertical resolution resulted from 2400 dpi scanning and none in horisontal. 3200 dpi scanning produced slightly worse results than either 2400 or 4800 dpi. Very slightly, mind you, but since 2400 dpi was better, I can't see myself ever using 3200 dpi with this scanner whereas it was my standard scanning resolution with the 3200.

I'll probably use 2400 dpi as my standard resolution for this scanner. To extract more of the 3600 dpi or so of information in my medium format negs I'll still have to use an Imacon Precision, unfortunately.

At 2400 and 48 bits the scanner feels quits zippy, scanning a 6x4.5 neg in three minutes or so. Enabling Digital ICE results in much longer scanning times, depending on your system. You will need a fair bit of memory and patience for medium format scanning with ICE. 1 GB absolute minimum, 2GB definitely preferable. Nothing new there. Memory is pretty cheap.

I've only done very preliminary tests of shadow detail/noise, and can at least not see any immediate drawbacks vs. the 3200.

I'm going away for the weekend, so I can't do much in the way of additional testing right away though. Further, I can only compare with the 3200 Photo (my old scans, sold it) and the Imacon Precision III (difficult to access for me). 35mm can be compared to the Minolta Scan Elite 5400 I also own.

So far I'm not sure if it was really worth the cost and hassle to upgrade, but the added speed, slightly higher resolution and a seemingly well functioning Digital ICE does make for a step up from the 3200.

Jonas Palm


Aldilà  di tutto, ti dico sinceramente che personalmente la cosa che mi interessa di più sarebbe la possibilità  di scansionare l'8x10".
Il mio ragionamento è semplice: oggi con il 3200 scansiono una 4x5" e posso arrivare ad ingrandimenti di 5x-6x ottenendo stampe di ottima qualità , per stampare più grande (80x100cm; 100x120cm) invece mi devo affidare ad uno scanner a tamburo con conseguente aumento dei costi, senza considerare che io preferisco seguire personalmente tutte le fasi del nostro lavoro e rivolgerni ad un lab mi scoccia sempre un pò.
Anche se il 4990 fosse identico come prestazioni ottiche al 3200 (cosa che dubito, sarà  cmq un pò meglio, anche se di poco), io potrei scansionare una 8x10" e poi ingrandirla conseguentemente 5x-6x ottenendo stampe di 80x100cm/100x120cm di ottima qualità , senza quindi più ricorrere alle scansioni a tamburo e seguendo personalmente il processo di scansione.





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Re: Fotoritocco digitale e noia
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luciano ha scritto:
Conosco Ctein da qualche anno

Ogni tanto il suo nome viene citato in qualche Forum americano, e di solito l'impressione che se ne ricava è quella di un personaggio rispettato per le conoscenze tecniche, ma al tempo stesso anche considerato alquanto stravagante e capace di sollevare molte questioni, ritenute per lo più di lana caprina.


Che sia uno stravagante è certo, quantomeno nel look, nell'intervista con Reichmann sembra una specie di santone indiano con tanto di barba e capelli lunghissimi ed incolti ...quello che traspare sicuramente dall'intervista è una approfondita conoscenza tecnica dei suoi strumenti di lavoro, ma anche un pensiero attivo e curioso, raccontava infatti che si sta confrontando da un paio di anni con il mondo delle stampe inkjet (utilizza una Epson 2200) anche se sembrava meno ottimista di Reichmann sui dati di longevità /archiviazione delle stampe.


Citazione:

Con tutto ciò, devo al suo libro alcune conoscenze che mi hanno aiutato in camera oscura. Le sue stampe Dye transfer sembrano essere effettivamente eccellenti qualitativamente, molto meno sul versante artistico.


Concordo con te...


Citazione:


La tecnica Dye transfer è comunque di una tale complessità  (al di là  della pratica impossibilità  di reperire i materiali per realizzarla) che neppure nei miei peggiori incubi mi è mai saltato in mente di provarla. Il lancio sul mercato del Cibachrome la mandà rapidamente in pensione, sebbene i risultati non fossero dello stesso livello. Ma non è obbligatorio partire da materiale invertibile. Come dimostra anche lo stesso Ctein nel volume citato, un buon negativo colore, opportunamente trattato e stampato, magari con una maschera di contrasto, riesce ad ottenere, in modo notevolmente più semplice, risultati di assoluto rilievo.


E'vero!!
Infatti nel filmato in cui dimostra il procedimento di stampa lui parte da un negativo colore e non da una dia...



Citazione:

Comunque, per chi volesse ammirare, sia pure solo sul monitor, stampe Dye transfer in cui l'eccellenza tecnica si sposa ad un assoluto valore estetico-artistico, non posso che consigliare di studiare i lavori di Eliot Porter,
ad esempio nel sito http://www.cartermuseum.org/collections/porter/index.php


Ti ringrazio del link, magnifici lavori!!!
...


Inviato: 12/1/2005 13:14
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