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Da "Immortalati in un'illusione"

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25/8/2005 8:38
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Avrei forse potuto continuare nel thread in oggetto, ma avevo francamente paura di incasinare tutto anche in previsione di un intervento corposo di Marco. Quindi faccio partire un nuovo thread, anche se i collegamenti con "Immortalati..." sono sostanziosi, come spero di dimostrare.

L'editore di LensWork in uno dei suoi ultimi podcast (che, come ho detto altre volte, sono un po' sciapini) ha fatto un intervento apparentemente blasfemo, che vi riporto per sommi capi.

Lui dice che il digitale ha aumentato in modo incredibile la produttivita' del fotografo, ma --- ATTENZIONE!!! --- non del fotografo di cataloghi, matrimoni, etc, ma del fotografo fine art

La possibilita' di fare un mare di fotografie, tutte tecnicamente perfette, da mille angoli impensabili, senza alcuna remora sul costo pellicola, etc etc risulta in un aumento esponenziale delle 'belle' fotografie. (Scusate il mio modo terra terra di presentare il suo punto che e' espresso in modo piu' 'dotto'.)

La mia prima reazione e' stata di orrore, e sono immediatemente andato ad abbracciare --- tipo coperta di Linus, che ti da sicurezza --- gli stilemi di sempre: "poche ma buone per definizione", "la creazione artistica e' sempre meditata", "quantita' e qualita' non vanno mai d'accordo", etc etc.

Poi ho cominciato a pensarci su. Come chiunque conosce un po' di musica sa, il grande J.S. Bach componeva "a macchinetta", in modo molto simile --- all'interno di una struttura armonica molto diversa! --- di come componeva John Cage quando usava i bastoncini dell'I-Ching per decidere che nota suonare dopo. L'idea dell'artista che dopo aver superato la tisi e tre tentati suicidi pensa per quattro mesi consecutivi (ovviamente notte e giorno) e produce IL CAPOLAVORO e' uno stereotipo assolutamente romantico a cui siamo molto affezionati ma che non ha nessun aggancio con la realta' della creazione artistica ne' prima del romanticismo ne dopo.

Perche' quindi non potrebbe essere vero che la produzione artistica beneficera' dalle semplificazioni del digitale ANCHE IN QUALITA'???

Per questo motivo puo' essere assolutamente corretto dire che la fotografia e' effettivamente morta. Certo, ma solo per rinascere in una forma che, al momento, non e' ancora chiara.

E questo riporta questa mia discussion al tema del thread "Immortalati..."

Beh, se siete arrivati a leggere fin qui ...

Inviato: 30/11/2006 18:41
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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In edicola c'è l'ultimo numero del National Geographic con un allegato sulla fotografia digitale. Nelle ultime due paginette accade che, una é dedicata alla fotografia da cellulare e l'altra alla fotografia futura e si vede una tavolo sperimentale con immagini virtuali che immagino si possono spostare toccando lo schermo (che figata...) e un paio di occhiali con i quali si puà scattare fotografie. Il bello é che non sono neanche tanto sicuro di quello che ho letto e detto, ma sono due soluzioni altamente realistiche.
L'allegato lo compera il grafico con il quale lavoro, in realtà  artista di formazione e di fatto, che ha comperato una nikon da 5 megapixel di quelle considerate oggi vecchiotte e impippandosene si é messo a fotografare. Se posto alcune foto sue fanno il paio con alcune viste sui siti di artisti e sono decisamente meglio di molte che si vedono in giro.
Domenica ero allo stage con Majoli e una parte delle sue foto vengono fatte con una macchina digitale non reflex. Idee e progetto forte, soluzioni semplici, risultati affascinanti.
Qualcuno dirà , ma non è fine art, e provando a generalizzare vii chiedo:
- cos'è fineart
- che c'entra la fineart con l'arte
- cos'è la qualità  in fotografia

lo dico perchè il concetto di arte e di fineart lo trovo su libri che li usano, ma se poi guardo le foto...
Personalmente penso che la qualità  fotografica non decreta automaticamente l'essere arte di una foto, che la qualità  espressa in termini tecnici produce un certo tipo di fotografie straordinarie ma che possono non c'entrare nulla con l'arte, che l'arte oggi travalica alcuni modelli estetici e che comprende più cose, dal processo, al concetto, al risultato, al prodotto, e che la tecnologia non è estranea a tutto questo, anzi...
un po alla rinfusa e di getto.
marco

Inviato: 30/11/2006 19:32
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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9/12/2004 21:10
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Ciao Marco,
lascio da parte il trapano e provo a rispondere ( sto rimettendo in ordine la camera oscura, tremate,tremate...).
Ma perche' si deve continuare a parlare di fotografia morta? E' morta quando siamo passati dal dagherrotipo alle nuove tecniche? Perche' deve morire? Si avranno soltanto delle possibilita' in piu'. Qualcuno inorridisce quando preconizzo un piccolo banco ottico digitale senza vetro smerigliato ma con l'immagine che appare luminosa e in tempo reale su un video grande, sottile e leggerissimo. E perche', la fotografia e' anche sofferenza? Ben vengano invece le nuove tecnologie, benvenute le possibilita' che consentono di pensare solo ed unicamente alla composizione dell'immagine e di prevedere con esattezza il risultato finale. Quella di A.A. era un altro tipo di fotografia, figlia di un'epoca, non si puo' colpevolizzare l'evoluzione. Importante e' il risultato. Non mi stanchero' mai di sostenerlo.
Ciao,
Renzo

Inviato: 30/11/2006 20:48
.........

......
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Basta con la diatriba eterna

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27/4/2006 13:48
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Eccoci di nuovo a confrontarci sul digitale.

Non avevo mai preso seriamente parte ad un thread su questo argomento poiché - pur essendo profondamente legato alla fotografia chimica - non me la sono mai sentita di prendere le parti di uno o dell'altro sistema.

Probabilmente l'invenzione di Oscar Barnack aveva suscitato lo stesso tipo di dibattiti: un fotogramma 24x36 comparato con i 6x9 non poteva che uscirne distrutto, in termini di qualità . Eppure...

Stavo preparando ieri il piano finanziario per un progetto nuovo, con la possibilità  di inserire alla voce "strumenti", una discreta cifretta. Beh, non me la sono sentita di destinarla solo a fotocamere a pellicola, così ho scritto "n.2 Canon Eos 5D", "n.1 Canon Eos 3".

La considerazione che mi ha indotto a questa scelta è presto spiegata, ed entra a pieno titolo in questa discussione.

La stampa digitale ha raggiunto dei livelli semplicemente impressionanti di qualità , almeno nel colore. Il sistema canon è perfettamente intercambiabile tra , per dirla alla francese, argentico e numerico. Mi risolverebbe un problema gigantesco: a causa della mia mente malata, i negativi originali, unici ed irreplicabili, li posso rovinare solo io. A nessuno affiderei i miei pargoletti. Stampare centinaia di fotine da regalare ai soggetti ritratti porterebbe via tempo e salute. Ma soprattutto, se questa è la strada del futuro, perché non percorrerla?

Non rinuncio certo all'odore dell'idrochinone o degli altri chimici sulla pelle, ma ritengo di dovermi un po' aggiornare, ed essere pronto ad affrontare le tecnologie nuove più riuscite.

Non faccio fine art in senso stretto, e quindi la mia qualità  sta nella documentazione e non nella nitidezza e nella scala tonale; devo pensare di più al contenuto e al modo di comunicare che non alla forma ( che pur rimpiango ed invidio ai granformatisti).

Mi sono convinto di ciò quando ho visto il risultato in una stampa 135x90 che ho curato personalmente: file da 12 mega, ricampionamento e rip del software proprietario del plotter (superiore a qualsiasi photoshop) e risultato sbalorditivo.

Insomma, per concludere, le fotografie le fa il manico, la fotocamera è solo uno strumento, fosse anche un modello a pane e formaggio invece che pixel o alogenuri. Se non capiamo questo, continueremo a discutere di aria fritta invece che di fotografia.

Inviato: 30/11/2006 23:05
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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pensavo che mi prendessi a martellate (qui dovrebbe esserci una faccina che ride, ma non le sopporto). E chi ha detto che é morta ? dico che sta cambiando. Spero che prima o poi si faccia un vetro smerigliato come sogni tu, io sogno di fare immagini senza macchina, direttamente dal pensiero...pensa un po, straordinario. Così come la metti penso che potresti trovare diverse persone d'accordo.
ci sentiamo
marco

Inviato: 30/11/2006 23:07
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Re: Basta con la diatriba eterna

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Scusami Franz, ma se il tuo intervento era in riposta al mio, be, non ci siamo proprio capiti. E io stavo parlando di fotografia, non di aria fritta.


Inviato: 30/11/2006 23:15
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FOTOGRAFARE IL PENSIERO
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19/9/2006 14:17
Da rho - milano
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E già  ...credo proprio che il punto focale sia proprio questo :
Non tanto pensare le fotografie, ma fotografare il pensiero.
------------------------------------------------
E' chiaro che altre due permutazioni dei predicati [fotografare fotografie, pensare pensieri] non hanno senso ... o forse si? ....No no fotografare fotografie ha senso ha senso...
------------------------------------------------
Potete chiamare l'ambulanza ..grazie

Inviato: 30/11/2006 23:18
http://www.carlocorradi.it
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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Mxa ha scritto:

L'editore di LensWork in uno dei suoi ultimi podcast (che, come ho detto altre volte, sono un po' sciapini) ha fatto un intervento apparentemente blasfemo, che vi riporto per sommi capi.

Lui dice che il digitale ha aumentato in modo incredibile la produttivita' del fotografo, ma --- ATTENZIONE!!! --- non del fotografo di cataloghi, matrimoni, etc, ma [i] del fotografo fine art....................


Non saprei......fondamentalmente penso che l'editore di LW non ha torto e non ha ragione.
Ti porto la mia esperienza e il mio caso. Io mi considero un "rinato grazie al digitale". Io scatto in digitale con una DSRL e stampo inkjet. Per me il digitale è stata una seconda nascita fotografica, ho iniziato con la pellicola e poi al digitale sono passato. Sono convinto che come fotografo sono migliorato grazie al digitale; e non perchè il digitale sia superiore all'analogico o stronzate del genere, ma perchè il digitale mi consente un controllo totale che con la pellicola mi mancavae questo mi ha dischiuso orizzonti insperati: l'ottimizzazione digitale mi consente libertà  ottimali (attenzione: per ottimizzazione non intendo elaborazione o taroccamento, in questo sono abbastanza tradizionalista) e la stampa in casa mi affascina e svincola dal dovermi affidare all'altrui lavoro. Certo questo non c'enta con l'artisticità  ma nel suo piccolo magari poco, magari tanto mi permette di esprimermi al meglio, quindi liberare le mie potenzialità  (se mai ci fossero ). E vuoi sapere il bello di tutto questo? Il bello è che per 10 che la pensano come me ce ne sono 10 che pensano l'esatto contrario e considerano l'analogico puro come il meglio, ed altri 10 che privilegeranno il sistema ibrido e altri 10 le foto fatte con una compatta, ognuno con le sue ragioni e convinzioni e motivazioni. tutto questo per dire che le profezie che tendono a generalizzare e a tracciare linee guida non le considero mai veritiere. L'rte in fotografia non dipende dal come ma piuttosto dal perchè. Contano le idee e la stoffa non i mezzi meccanici o digitali.

Marco(pamar5)

Inviato: 30/11/2006 23:53
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
Utente non più registrato
Ho seguito un sentiero molto molto simile a Marco (Pamar), e dovrei citarlo per interi brani. Adesso che il digitale mi ha fatto rinascere, mi posso concedere il piacere di farlo convivere con la pellicola -e pazienza se riesco meglio nel digitale, al momento.

Concludeva Marco sottolinenando che l'arte (fotografica e non, secondo me) non dipende dal come ma dal perché... Ho trovato un'intervista a McCurry, tradotta male, ma eloquente nella sua laconicità , che puà essere un interessante contrappunto a certe prese di posizione.

Inviato: 1/12/2006 0:29
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
Utente non più registrato
Ma in effetti io sono convinto che in aperte stiamo assistendo ad un rinascimento della fotografia, nuovi strumenti non possono che portare nuovi linguaggi, rendere possibile e rappresentabile quello che anni fà  era pura chimera.
Oggi siamo ancora in una fase di ingordigia compulsiva, non siamo ancora noi i veri padroni del mezzo ma il mezzo è padrone di molti di noi.

Non credo c'entri nulla il dover per forza parlare di digitale/argentico.....e credo che sia veramente una povertà  intelletuale il passaggio al digitale solo perchè più rapido ed economico anche se in parte giustificabile dall'aspetto economico....ma Marco/Mxa parlavo di fotografia Fine Art quindi slegata dalla professione del dover fare le foto per mangiare.


Inviato: 1/12/2006 0:35
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
Utente non più registrato
Forse puo essere utile leggere: Cluaudio Marra, L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale, Bruno Mondadori, Milano, 2006, € 14,00. Claudio Marra insegna storia della fotografia al DAMS di Bologna ed è uno dei pochi, ma limpidi (senza peli sulla lingua), critici della fotografia italiana.
Buona lettura. Candidus/Floriano.

Inviato: 1/12/2006 8:20
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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mi dispiace non partecipare alle ultime discussioni, piccanti e intense, per ragioni di tempo...di qua e di la, ma vi seguo.
Su Marra spero se ne riparli.
bs
marco

Inviato: 1/12/2006 9:26
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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Trattandosi di opinioni personali, la mia è la stessa di Brooks.
Aggiungo che a mio parere una parte di questo "miglioramento" puà anche essere riutilizzato per la fotografia a pellicola (il digitale permette di sperimentare di più, osare di più e quindi fare più esperienza tecnico/fotografica, che poi puà, almeno in parte, essere di aiuto anche con la pellicola).

Fer

Inviato: 1/12/2006 12:34
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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Citazione:

Candidus ha scritto:
Forse puo essere utile leggere: Cluaudio Marra, L'immagine infedele. La falsa rivoluzione della fotografia digitale


Questo non me lo lascio sfuggire. Grazie !

Inviato: 1/12/2006 14:13
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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Citazione:

Candidus ha scritto:
Claudio Marra insegna storia della fotografia al DAMS di Bologna ed è uno dei pochi, ma limpidi (senza peli sulla lingua), critici della fotografia italiana.


Altro che senza peli sulla lingua, ho letto dei suoi saggi che sembrano invettive. Non che lo consideri un male, anzi: mi ricorda certi fotografi di culetti che sanno il fatto loro =)

Inviato: 1/12/2006 17:07
Matteo

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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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OT, ma solo uno:

Citazione:
io sogno di fare immagini senza macchina, direttamente dal pensiero...


Io sogno di scattare con un battito di ciglia! In Raw.

Tipo....

http://www.worth1000.com/emailthis.asp?entry=337091

Magari conoscete già  questo sito. Da non perdere secondo me. Fotografia digitale, grafica, fotoritocco all'ennesima potenza.

Fer


Inviato: 1/12/2006 21:59
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"

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Salve,
Non per entrare in polemica con alcuni però devo dire per esperienza personale e vita vissuta che con l'entrata del digitale il livello medio della cultura fotografica fine al mezzo sia scaduta enormemente, se prima l'adolescente si avvicinava alla foto con curiosità  e interesse del mezzo adesso si dirige più sulla compatina digitale automatica che fa le foto "belle lampre"(infatti mi chiedo perchè imbottiscono le compattine di funzioni che mai nessuno o quasi userà ).
Penso che attraverso il mezzo il neofita apprezzava la tecnica (diaframmi, tempi, sfocato ecc) e con questa creava quello che voleva, cercando di limitare l'uso degli automatismi.
Ciao
Stefano

Inviato: 1/12/2006 22:18

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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Citazione:

phstef ha scritto:
se prima l'adolescente si avvicinava alla foto con curiosità  e interesse del mezzo adesso si dirige più sulla compatina digitale automatica che fa le foto "belle lampre


Dissento. Questo per me è un falso mito da sfatare. Quando non c'era il digitale l'adolescente, se non motivato diversamente, si dirigeva sulla compatta a pellicola che fa foto in automatico belle sempre.....ora l'unica differenza è che si dirige verso la compatta digitale, ma non cambia molto a livello di "cultura fotografica". Se uno è interessato seriamente alla fotografia lo è ora come lo si era prima, se non è interessato non lo era neppure con la pellicola. Non cadiamo nell'errore di prendere il digitale come capro espiatorio di tutti i mali della fotografia. Se oggi (forse ma non ne sarei così asicuro) la "cultura fotografica" è in calo penso le cause siano ben altre e ben più profonde che semplicemente il tipo di macchina e tecnologia che si usa.

Marco(pamar5)

Inviato: 2/12/2006 0:49
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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Io credo che chi oggi usa solo la compattina digitale alle feste e alle gite tutto contento che "vengono sempre belle" ieri forse non avrebbe scattato per niente.

Se non altro, adesso invogliato dalla "gadgetteria" e dalla spesa nulla per fotogramma, puà darsi che il ragazzo si appassioni!

Ho amici di tutte le età  che scattano allegramente con cellulari, compattine e quant'altro, e nel passato compravano le usa e getta solo per le vacanze.
Qualcuno mi sta già  chiedendo in prestito la reflex digitale perché si sta appassionando... e soprattutto vengono con me a qualche mostra, sfogliano i libri, chiedono. Per me è un grosso passo avanti.

Fer

Inviato: 2/12/2006 1:37
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Re: Da "Immortalati in un'illusione"
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Persone diverse hanno approcci diversi con la fotografia, analogica o digitale che sia: una cosa è sicura, il movimento che il digitale ha dato al mercato fotografico ha creato un nuovo interesse per la fotografia, la qual cosa non è affatto un male!


Andrea

Inviato: 2/12/2006 2:46
sono moderno, non contemporaneo
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