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Progetto fotografico ...

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27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
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Ciao a tutti,

purtroppo (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) non vi sto sottoponendo un mio "progetto fotografico" ma vi sto chiedendo come procedete voi nella sua realizzazione.

La domanda è forse banale, ma vi giuro che se io mi siedo a tavolino con carta e penna mi perdo via senza arrivare a dare consistenza alla cosa

E ora sotto con il lancio degli ortaggi ...

ciao
alessio

Inviato: 14/11/2006 13:26
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Progetto fotografico ...
Moderatore
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Io sono un po' anomalo: parto con una suggestione latente per un certo argomento, poi comincio a visitare scenari e a fare qualche scatto esplorativo, e guardo i lavori altrui in qualche modo legati all'argomento.

Quindi ritorno sui posti con le idee più chiare e faccio una seconda serie di scatti, che purtroppo tendono ad essere troppi perché mi faccio prendere dallo scenario.

Tornato a casa inizia il lavoraccio: identificare gli scatti che veramente sono a tema e scartare tutti gli altri, costruire la sequenza giusta, mettere a fuoco il tipo di postprocessing adatto allo scopo...

Insomma anziché fare come sarebbe più giusto, partire dall'idea già  focalizzata e fare gli scatti che servono nel modo che serve, vado in modo ibrido, scatto più del dovuto e vado troppo fuori tema. Indice di una maturità  ancora insufficiente, evidentemente.

Fer

Inviato: 14/11/2006 13:32
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Progetto fotografico ...
Utente non più registrato
Per scritto è un gran casino da spiegare.....mi trovi in Skype se vuoi

Inviato: 14/11/2006 13:50
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Re: Progetto fotografico ...

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27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
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Volentieri Roberto ...

alessio

Inviato: 14/11/2006 13:58
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Progetto fotografico ...

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao Alessio,
io quando parto per fare qualcosa il progetto "teorico" l'ho chiaro, solo che mi trovo sempre, e dico sempre, a dover combattere con qualcosa che non avevo previsto e che mi sballa tutto. Fili della luce e del telefono, strutture murarie anacronistiche, ora del giorno, stagione o temperatura non idonei, tecnici in tuta arancione e con tanto di furgone multicolore che riparano ad esempio una torre campanaria che era l'oggetto delle mie attenzioni,...di tutto di piu'. Non posso progettare una foto, sono alla merce' degli eventi, e spesso mi trovo disorientato e deluso. Senza contare le volte che invece e' tutto a posto e magari mi sono dimenticato qualcosa o quando vado a vedere finalmente l'immagine e questa non rispecchia quanto avevo in mente e mi tocca ripartire.
Si si sembra facile....
Ciao,
Renzo

Inviato: 14/11/2006 14:44
.........

......
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Re: Progetto fotografico ...

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14/9/2004 23:43
Da acqua aria terra
Messaggi: 1854
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azz alessio bella domanda

Noi generalmente, quando ci viene un'idea , la aiutiamo a svilupparsi effettuando abbondanti libagioni di vino e fumandoci canne rigorosamente d'erba.

Dai...ne parliamo, cerchiamo di capire cosa vorremmo trasmettere a noi stessi in primis, a volte le immaginiamo disegnando.

Facciamo molta ricognizione fisica per individuare luoghi, mentale per individuare come abbinare la nostra idea agli stessi luoghi.

Non scattiamo molto a casaccio ma molto sul target, ogni volta cercando di visualizzare un pensiero che avevamo ideato precedentemente.

Solo dopo (almeno io e non sempre) andiamo a vedere se qualche "maestro" ha già  percorso la stessa strada, ed inevitabilmente lo troviamo ehehehehehe....almeno per ora ehehehehehe.

Non esiste, ovviamente, un progetto metodologico universale, in questa fase ognuno deve tirar fuori se stesso, almeno concettualmente, e pensare di aver avuto un idea geniale che aspetta solo di essere impressionata...

a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 14/11/2006 14:54
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Re: Progetto fotografico ...
Moderatore
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11/3/2004 9:36
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Per me e Cristina è molto importante che, prima di cominciare a scattare, il progetto/portfolio sia ben chiaro nella nostra mente, anche se non in maniera completissima (spesso alcune cose si "chiariscono" quando cominci a fotografare), che quantomeno lo sia per gran parte dei suoi aspetti, e che quindi sappiamo già  in partenza cosa e come fotografare, come e cosa evitare di fotografare, cosa vogliamo esprimere o ricercare con le nostre immagini, cioè il contenuto concettuale, avere chiari in partenza questi punti aiuta ad essere subito molto focalizzati ed "informa" in senso positivo anche quegli aspetti meno chiari o che possono essere modificati in corso d'opera, come ad esempio il tipo di percorso da seguire nella successione delle immagini o lo sviluppo tematico del portfolio.

Dalla mia esperienza ti posso dire che buttare giù uno statement prima di cominciare a fotografare puà essere molto utile per aderire al processo che ti ho sopra descritto, anche se non è necessariamente così, ad esempio abbiamo appena terminato il nostro ultimo lavoro e lo statement non è ancora stato scritto, e magari nemmeno lo sarà , però tutti i punti di cui sopra erano molto chiari per noi.

Quello che trovo difficile descriverti è come arriviamo ad avere un progetto ben preciso e delle linee guida concettuali ben precise prima di cominciare a scattare, anche perchè non c'è un processo ben preciso e facilmente identificabile.
Sicuramente noi non siamo legati alle suggestioni dei luoghi, cioè le idee non arrivano e non le ricerchiamo andando a fare scouting di persona ed aprendosi alle suggestioni del luogo o delle persone come avviene magari nella fotografia di paesaggio o nel reportage.
Quello che ti posso dire è che tra me e Cristina c'è sempre una specie di "brain storming" reciproco, in cui uno sottopone all'altro idee, suggestioni, spunti che vengono dalle parti più disparate, tutto ciò che attira la nostra curiosità  intellettuale (e non necessariamente sono spunti per portfoli, a volte si tratta di questioni che hanno a che fare con la fotografia, con cosa rappresenta per noi, cosa cerchiamo da questo mezzo di espressione), e poi queste proposte vengono di volta in volta scartate, modificate, ridiscusse, finchè alla fine prende forma per entrambi, ed in completa sintonia di intenti e di procedure, il nuovo progetto a cui lavorare.

Però forse in mezzo a tanto caos "dionisiaco" c'è un faro che guida sempre la nostra ricerca ed il nostro confronto ed i suoi esiti finali, ed io penso che sia necessariamente legato alla riflessione, personalissima!, su cosa appunto sia la fotografia per noi e cosa cerchiamo con la fotografia, cioè arrivare a dire che con la fotografia vuoi esprimere il senso di bellezza della natura piuttosto che rendere visibili delle forze che non lo sono, è molto molto diverso, ed è il faro che inevitabilmente ti guiderà  sia nell'organizzazione di quel caos di suggestioni, idee, stimoli che sono propedeutici alla individuazione del progetto preciso a cui lavorare, che nella lucidità  concettuale della realizzazione del progetto stesso.






Inviato: 14/11/2006 15:17
Il mio sito

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Re: Progetto fotografico ...
Moderatore
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19/9/2006 14:17
Da rho - milano
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Molto stimolante la tua questione...
Per quella che è la mia modesta esperienza [ma si tratta di una scelta personale] cerco di guardare sempre molto vicino :luoghi quotidiani, oggetti semplici e in genere mi focalizzo su ciò che costituisce 'simbolo' del contemporaneo, una ricerca semiotica quindi.
Luoghi quotidiani perchè credo che un progetto di fotografia [sempre mia idea personale] debba essere legato in qualche misura al tempo presente e debba essere il più specifico possibile rispetto alla realtà  dell'autore.
Oggetti semplici e possibilmente simbolici perchè è da questi che riusciamo a ricostruire/interpretare una realtà 
così complessa e multiforme come quella in cui viviamo.
Come vedi si tratta di scelte personali ma credo che qualchè milione di fotografi di fatto condivida queste linee guida.
Ho imparato con il tempo che la vera difficoltà  nel creare un nuovo progetto è l'essere semplicemente se stessi...porsi di fronte al progetto 'NUDI' e veramente se stessi : la sfida, credo, è rendere visibile in uno scatto ciò che ci rende unici al mondo, come se noi fossimo l'unico mezzo attraverso il quale il mondo guardi se stesso la prima volta per comprendersi. ...[quest'ultima frase forse la inserisco nel mio statemnt generale]
...detto niente...

Inviato: 14/11/2006 16:00
http://www.carlocorradi.it
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Re: Progetto fotografico ...
Moderatore
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8/2/2005 19:08
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Sono una persona molto poco sistematica, quindi tra l'idea di un progetto e la sua realizzazione possono passare mesi o anni.
Al di là  delle difficoltà  spaziotemporali per le quali spesso non sono nella location che vorrei o non ho assolutamente tempo di esserci, il più delle volte si dilata a dismisura il tempo necessario alla realizzazione del progetto perché quell'idea che tanto mi affascinava non mi interessa più o perché mi sembra più efficace modificare qualcosa. A volte funziona: un progetto si è scisso in due, altre volte invece l'indecisione mi paralizza e le cose rimangono ferme per mesi, anche se magari sostanzialmente terminate.
Anche lo statement a volte è chiaro, è 'bloccato' e funziona fin dall'inizio, a volte necessariamente è in fieri come il resto del lavoro.


Andrea

Inviato: 14/11/2006 16:49
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Progetto fotografico ...

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Ti faccio un esempio. A breve devo iniziare un reportage all'interno della caserma dei pompieri, non é una commessa, fa parte di un mio progetto che si chiama back e questo é già  una direzione; se li fotografo mentre spengono un incendio non mi interessa l'incendio, ma quando l'hanno spento, quando sono stanchi, sporchi o contenti, felici, ecc. Aggiungo un'altra idea, a livello di contenuto, raccontare il lavoro di una squadra. Mi sto documentando, ma senza troppa fretta. Ho in mente alcune simbologie, mi interesano i rituali, le facce, le macchine. Lo voglio fare in bianco e nero lavorando sul contrasto. Scelgo la pellicola, 400 asa, ma qualche 800 o di più le metto in conto. Domani vedrà il responsabile interno e gli chiederà di fare alcune locations. Luce, ambienti, situazioni. Poi parto. E li verrà  il bello perchè metterà le mani in pasta. L'altro giorno mi passa di fianco un bel camion dei pompieri rosso fiammante...e mi viene voglia di fotografarlo a colori. Paf, d'un colpo il progetto scricchiola.

Ho aperto il forum per svagarmi un attimo e mi sono trovato questa richiesta e sotto le mani ho un progetto, perché per lavoro mi occupo di questo. Principalmente progetto la comunicazione e uno dovrebbe dire, beh, parti da qui, espliciti quest'altro, tieni conto di quest'altro ancora e via così. Il più delle volte sembra che funzioni, ma andando avanti nella professione e nella vita mi rendo conto che alcune metodologie sono anche figlie di un sistema produttivo che ci ha abituati a questo. Vorrei chiedere come progetta un aborigeno, o come i primi aborigeni hanno progettato il boomerang. Direi che alla base c'è una visione che spesso arriva anche di botto, in un lampo perchè dentro hai macinato idee, sensazioni e via dicendo senza neanche accorgertene. Dopo la visione si puà anche rendere metodo qualche cosa, un processo, un flusso di lavoro (quando sono in ballo un po di bigliettoni avere un metodo è sempre una buona ancora di salvezza, tutto sommato, non per altro, ma perchè é condiviso o condivisibile con l'interlocutore) ma tra i metodi vari quello di mettere le mani in pasta mi sembra un buon metodo. Se la tecnica c'è, la strada maestra é indicata, un po di navigazione a vista ci sta.
buon scatto
marco

Inviato: 14/11/2006 18:20
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
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Re: Progetto fotografico ...
Utente non più registrato
Marco
a proposito di pompieri ti consiglio (se non conosci già ) il lavoro fatto da Giorgia Fiorio con varie categorie di lavori "maschili" tra cui anche uno repostage sui pompieri (tuo stesso identico progetto) raccolto nello splendido libro PFD (police fire department).
Alcuni scatti si trovano in vari siti sopratutto relativi alla esposizioni Uomini che poi è la raccolta del suo lavoro.....interessante anche l'intervista....


Inviato: 15/11/2006 9:51
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Re: Progetto fotografico ...
Utente non più registrato
Citazione:

Disperso ha scritto:
Ciao a tutti,

purtroppo (o fortunatamente, dipende dai punti di vista) non vi sto sottoponendo un mio "progetto fotografico" ma vi sto chiedendo come procedete voi nella sua realizzazione.

La domanda è forse banale, ma vi giuro che se io mi siedo a tavolino con carta e penna mi perdo via senza arrivare a dare consistenza alla cosa

E ora sotto con il lancio degli ortaggi ...

ciao
alessio


Ciao Alessio,
devo dire che il tuo topic è davvero stimolante!!..
Bravo davvero per averlo pensato ed aperto.. ..
Non mi sottraggo quindi alla discussione..
Personalmente ho sempre cercato di lavorare per “progetti” e/o temi di ricerca.
Trovo che singole immagini, per quanto apprezzabili, siano comunque limitate a rappresentare compiutamente un’idea.
Credo che la differenza fra un'idea e un progetto sia soprattutto nel metodo.
E’ attraverso il metodo, infatti, che si sviluppa e si arricchisce l’idea.
Certo l’intuizione e la componente emotiva sono ineludibili, ma senza un metodo “robusto” credo si possa fare poca strada.
Allora la questione diventa: che cosa si intende per metodo??..
Io qui posso solo citare alcune mie esperienze..
Facendo un lavoro sugli anziani e la loro condizione nelle case di riposo (durato circa tre anni ed oltre tremila scatti) ho dovuto necessariamente interessarmi di psicologia sociale e di ciò che, per un anziano in queste situazioni, è davvero importante. Metodo è stato aver fatto un mailing alle case di riposo di tutta la provincia di Trento ed aver chiesto il permesso, spiegando gli obiettivi della ricerca, per operare le riprese. Metodo (forse sono banale) è l’aver ipotizzato a priori che un approccio a questa dimensione era possibile solo operando con bassi livelli di intrusività  e l’aver visionato preventivamente tutti i luoghi cercando di comprenderne i (diversissimi) sistemi organizzativi (divisioni fra maschi e femmine, versus situazioni di promiscuità  ad esempio). La bassa intrusività  e l’ipotesi di ricorrere esclusivamente alla luce ambiente hanno condizionato poi la scelta dei materiali: sistemi telemetrici (Leica M) e pellicole rapidissime (talvolta solo la TV illuminava gli ampi e desolati locali di questi luoghi).
Un'altra situazione è stata la ricerca sulle fabbriche abbandonate che ho compiuto nel 1994..
A quell’epoca ancora non impiegavo il LF ed avevo deciso di “rilevare” le sopravvivenze segniche dei muri e dei simboli di un processo che, in termini metaforici, era rappresentativo di un “ciclo di vita” (qualcosa che nasce, prospera, produce valore e poi muore, lasciandoci solo tracce e testimonianze). In questo caso, benché impostato a “tavolino”, il lavoro sul campo mi ha offerto una quantità  di stimoli e suggestioni che, alla fine, riflettendo sulle 4/5 fabbriche che ho indagato (Alumetal, Samatec, Sloi, Ex-ferriera di Trento), ha di molto sopravanzato le ipotesi iniziali. Sono saltati fuori dei “sotto insiemi” tematici molto precisi: la natura che si riappropria degli spazi rubatigli dall’uomo, l’inquinamento, allucinante e devastante per l’ambiente delle sostanze che, scelleratamente, sono state lasciate senza nessuna precauzione in questi luoghi (un mio amico ingegnere ed esperto di ciò mi diceva che costa più smantellare una vecchia fabbrica che farne una nuova..!..).. Insomma un caleidoscopio davvero ricco e interessante..
Metodo e rigore, quindi… Scorciatoie non ne ho mai trovate…
Anche qualche rimpianto.. Per esempio, oggi, rifarei il lavoro sulla de-industrializzazione tutto in LF.. Perché le grandi immagini fatte con il sistema ibrido alla Frigerio (ciao Marco! ) trovo siano funzionalmente utili a rappresentare il senso di inquietante irrealtà  di quei luoghi..
Opinioni, ovviamente…
Infine, ciò che ho trovato di molto positivo, nelle mie varie ricerche, è sempre stato lavorare con qualcun altro attorno al medesimo tema (cito Giuseppe Azzari, un fotografo trentino e un uomo straordinario che è morto troppo presto, Floriano Menapace, Michele Vettorazzi ed altri ancora..).. Il confronto mi ha sempre tutelato dagli eccessi e/o dalle facili suggestioni del momento e mi ha sempre arricchito molto sotto il profilo intellettuale (anche in un episodio meno fortunato..)…
L’idea di lavorare con qualcuno personalmente mi entusiasma e mi sprona..
La verifica degli step, le discussioni che rendono “importante” un progetto sicuramente già  fatto da tutti (Riccardo hai ragione!..) trovo siano il vero motore dell’esperienza fotografica..
Almeno è in questa accezione che io ho trovato con essa una “risposta”..
La stessa, forse, che ti ha spinto ad aprire questo bellissimo topic!...
Parliamone, credo sia davvero molto utile…
Ciao e… grazie,
Luca

Inviato: 15/11/2006 11:22
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Re: Progetto fotografico ...

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25/8/2005 8:38
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Io dopo molto peregrinare filosofico sono arrivato alla conclusione che per me l'unica ricerca valida e' quella per progetti. Dico "per me" perche' non voglio negare a nessuno -- ci mancherebbe! --- altri modi di esprimersi.

Devo pero' confessare la mia cresciuta allergia per la singola foto della serie 'sono andato al mare ieri e ho visto questa scena interessante...'. Magari la foto e' perfetta tecnicamente, e magari trasmette davvero la emozione del momento. E magari pure trasmette una storia. A me pero' questi "flash sull'esistenza" lasciano molto poco dopo averlo guardati. Al momento li apprezzo, ammiro l'occhio, il tempismo e la sensibilita' di chi li ha fatti, ma il giorno dopo me li sono dimenticati.

Ben altro discorso e' il vedere una serie di foto su un argomento specifico, dove si e' riuscito a mantenere alta la tensione artistica per dieci o venti foto. C'e' un corpus davanti a me che difficilmente mi dimentico il giorno dopo, sia che mi abbia convinto che non.

Per questo inviterei tutti a dedicare piu' tempo ed energie alla ricerca a progetto: ne sono diventato un entusiasto sostenitore.

Per quanto riguarda la domanda cardine di Alessio su come procedere, evidentemente ci saranno tante risposte quante persone, penso ognuno abbia il suo metodo. Il mio sara' un po' strano, ma consiste essenzialmente di tre componenti:

1. Ignorare completamente la fotografia e ricerche fotografiche similari sull'argomento.
2. Se possibile studiare la pittura comtemporanea, ma solo dal punto di vista emotivo, non intellettuale.
3. Concentrarmi intellettualmente al 100% su come la letteratura moderna --- in particolare la poesia --- ha trattato il tema e come il tema si puo' relazionare alla musica contemporanea (mi riferisco alla classica del dopo Stravinski).

Insomma la poesia e la musica contemporanea sono le mie muse, non la fotografia.

Dopo di che... clic!

Concluso il lavoro allora si' mi confronto con quello che altri fotografi hanno fatto. Questo mi serve per calibrarmi per un <i> prossimo progetto </i> non per quello attuale che non viene comunque modificato sulla base del confronto con precedenti lavori. Il confronto con altri fotografi serve principalmente allo scopo di conoscere meglio me stesso. La teoria (e' una teoria...) e' che questo mi migliorera' come fotografo.

Grazie Alessio per aver buttato questo splendido sasso nello stagno!


Inviato: 15/11/2006 13:05
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Re: Progetto fotografico ...
Moderatore
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Citazione:

Mxa ha scritto:

Insomma la poesia e la musica contemporanea sono le mie muse, non la fotografia.




Questa tua affermazione la quoto in toto, è lo stesso per me e Cristina, ineludibile ed importantissimo per noi fare fotografia ma occupandoci assolutamente d'altro, nello specifico per noi poesia, pittura e filosofia, poi, ma solo per me, ci aggiungo la musica che però per me è il rock/pop o il jazz...non abbiamo mai trovato interessante leggere saggi di critica fotografica o tutto ciò che è specifico alla fotografia (che cmq leggiamo in ogni caso, ma solo come corollario ad una ricerca che si fonda su ben altri riferimenti artistici e culturali), molto molto più interessante invece i testi di filosofia contemporanea, così come è importantissimo per noi porci deliberatamente una serie di limiti, pianificare una serie di incidenti, che ci possano ostacolare il più possibile nella fase di composizione e scatto, che ci obblighino a improvvisare una serie di soluzioni che ci portano il più possibile lontano dalla fotografia, pur facendo fotografia...





Inviato: 15/11/2006 13:28
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Re: Progetto fotografico ...

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
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Sono state dette cose, che nella creazione di un progetto fotografico risultano assolutamente condivisibili.
Personalmente concordo con Fer sulla forza creativa della "suggestione latente",con Marco sul fatto che fotografando molto spesso si "chiariscono" molti aspetti,(tanto da rivedere alcune scelte che si credevano fondamentali).
Sono d'accordo anche con Mxa sul fatto che una singola foto, per quanto eccellente ed evocativa sia ,da sola non possa concentrare in sè un'intero progetto,e tenda in breve tempo a perdere d'interesse.
Aggiungerei che mediare con un mezzo meccanico o elettronico,un'idea - un'intuizione - una storia - un sentimento,trasformandolo in una immagine,puà risultare alle volte piuttosto complicato da calcolare a tavolino,sono troppe le variabili emotive e tecniche da controllare,e alcune possono emergere e manifestarsi solamente durante la creazione del progetto stesso.

Paolo

Inviato: 15/11/2006 13:59
Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,ma nell'avere nuovi occhi.
[F.Voltaire]............

Tessera "argento" C.F.A.O. n°9......
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Re: Progetto fotografico ...

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8/10/2006 17:44
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x ilbavarese, grazie dell'indicazione, conosco la Fiorio ma purtroppo solo in parte il suo lavoro che citavi, in particolare proprio la parte sui pompieri. Infatti è in previsione uno sguardo alle sue immagini. Il mio punto di vista è esplorare il dietro le quinte, come ho fatto da tre anni a questa parte con back - sul sito ci si puà fare un idea - anche se negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando dentro, come se l'approccio utilizzato sino ad ora non bastasse più. Qualche anno fa in un momento un po così, fotografavo le persone con il 50 e il 35 tagliando in modo particolare. Vorrei tornare li per provare qualcosa. Vedremo.

Sono d'accordo con i moderatori sull'abbeverarsi anche da altre arti, al punto da ritenerlo una condizione necessaria, direi, dell'"essere espressivo" (non dico artista, parola che applicata alla fotografia mi da un po l'orticaria). Musica, cinema, video, arte in genere, poesia sono, per ognuno in modo originale, un tappeto sul quale coricarsi e viaggiare.
Aggiungere, ma qui dipende dalle inclinazioni e dalla formazione personale, anche le scienze sociali come riferimento necessario per cogliere il mondo che abitiamo e che fotografiamo. Ovvio, dove possibile e dove c'è la motivazione. Molti fotografi - personalmente conosco meglio il reportage - hanno sempre più consapevolezza del proprio essere fotografo all'interno di un sistema sia espressivo/artistico che comunicativo che produttivo. Ma anche altri come ad esempio Burtynsky, visto l'altra domenica a Chiasso, dice cose che ci rendono conto della qualità  anche del suo pensiero e non solo delle sue fotografie. In fondo fotografare é ritagliare il mondo, proiettandosi dentro e questo ha un'intrinseca "responsabilità ".
E starci un po attenti, prima o dopo, ne val la pena. Con la leggerezza che non guasta.
bs
marco

Inviato: 15/11/2006 14:11
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Progetto fotografico ...
Utente non più registrato
Citazione:

Mxa ha scritto:
........


Mi unisco a Marco F. e quoto in toto Marco Mxa.
Anch'io infatti, ad un certo punto, sono dovuto arrivare alla stessa conclusione.Una volta infatti che sono risciuto ad arrivare al livello qualitativo che avevo inseguito come obiettivo, mi sono reso poi dovuto rendere conto che le foto "belle" che avevo prodotto non mi dicevano poi molto, e non potevo che guardarle come esercizio/allenamento più che come un opera compiuta, non perchè non avessero qualcosa da dire o non le ritenessi riuscite,per quanto poi uno sia sempre portato a vedere l'aspetto migliorabile, ma proprio perchè un conto è una immagine pur bella ma che finisce lì (insieme all'emozione che puà aver creato) nel momento in cui si pasa alla successiva, o che la si guarda così fine a se stessa, un alrro conto è invece come dice Mxa saperla cavalcare quest'emozione che si è saputa creare nello spettatore, tenerla alta e guidarla in una direzione ben precisa.Quindi sono arrivato alla considerazione (..non alla conclusione però...) che sia necessario per me a questo punto procedere per progetti e con uno stile, almeno penso, e aver appena dato uno sguardo al sito di Terraneo, segnalato da Roberto, mi ha confortato in tal senso (oltre ad avermi fatto pensare ma che c** mi sono andato a comprare una stampante del genere....) in quanto l'emozione che mi hanno dato le sue immagini forse non l'avrei colta così se avessi visto una sola di esse (soprattutto via web!!)al di fuori del contesto in cui invece sono state raccolte e realizzate ....

Inviato: 16/11/2006 19:14
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Re: Progetto fotografico ...

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27/4/2006 13:48
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Mi aggiungo, tardi, ma mi aggiungo. Forse perché mi rendo conto che i miei progetti non sono molto simili ai vostri, non solo negli obiettivi, ma anche nella ideazione e sviluppo (ne’ obiettivi ne’ sviluppo hanno – in questo caso – afferenza con la fotografia!).

Cercherà di essere sintetico.

Devo innanzitutto distinguere dall’idea mia e dallo sviluppo di un tema commissionato, ma ai fini della progettazione basta saltare al punto successivo senza dilungamenti.

La prima mossa è studiare. Andare in Libreria e tornare a casa con due sporte piene. Poi cercare su internet, creare una rubrica di gente informata sull’argomento e telefonare, incontrare, scambiare idee. Non ci si improvvisa esperti di un argomento, ma bisogna almeno avere un buon bagaglio di informazioni, analizzarle e capire il più possibile sul soggetto e su ciò che si vuole comunicare.

La fase di scatto è il frutto dell’elaborazione di quanto descritto sopra: teoricamente potrebbe essere persino esaurita in uno scatto solo (pensate, ad esempio, al ritratto di Salvador Dalì di Halsmann che, a mio giudizio, mette la parola fine a qualsiasi altro ritratto di Dalì).

Tutto ciò che è post produzione è altrettanto importante. Intendo la selezione delle immagini e la costruzione di un discorso armonico. Fino ad ora avevamo le idee chiare su cosa fotografare e come, poi siamo andati sul campo ed abbiamo vissuto la nostra personale esperienza che, quasi sicuramente ha stravolto l’idea che ci eravamo fatti. Infine arriviamo a selezionare le immagini, e ci accorgiamo che avevamo scattato cose senza vederle.

Ma inconsciamente sapevamo, e anche se non abbiamo visti alcuni dettagli che rendono importante una determinata foto, la foto non è casuale, ma è il frutto dello studio e della metabolizzazione ed interiorizzazione di quelle informazioni.

Talvolta non c’è tempo per tutto questo, si tratta di reportage di attualità , ma sono un’altra storia e non li considero progetti veri, quindi glisso.

Credo che, comunque, l’unica cosa importante sia sapere cosa si deve o vuole comunicare. Dopo c’è solo fuffa.

Inviato: 17/11/2006 22:40
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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