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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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27/4/2006 13:48
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Non sono mai riuscito a giubgere all'ultima pagina di un libro baricco, di conseguenza non ho alcuna voglia di annoiarmi leggendo queste puntate che, a quanto pare, sono incomprensibili ad alcuni. Figuriamoci a me.
Il nodo tematico che sembra emergere - e che si puà applicare alla quasi totalità  dei casi della vita, almeno in occidente - è che la tecnologia crea omologazioni.

Prendiamo il caso della certificazione iso 9000 e spicci: un'azienda che ottiene tale certificazione dovrà  muoversi dentro binari già  stesi da qualcuno, limitando gli spazi di manovra. la creatività  - che è alla base delle innovazioni tecnologiche - viene meno e, anzi, diventa esclusiva di grandi aziende che dispongono di reparti progettazione e design ecc...

Nell'ambito fotografico l'omologazione è un processo iniziato nel 1826. Ricordate Nicephore Niepce?

Il bisogno di rendere la fotografia alla portata dik tutti ha persino ridotto gli ambiti di sperimentazione, lasciandoli a pochi iniziati.

Se non ci fosse stata questa esplosione del mezzo grazie alla semplificazione delle procedure, probabilmente non esisterebbe questo forum.

Il villaggio non è stato saccheggiato (almeno in termini filosofici): si è ampliato.
Il lato del saccheggio economico è tutt'altra questione che non mi sento all'altezza di commentare.

L'avvento del digitale ha ulteriormente ampliato la base. Ora sta agli utilizzatori del mezzo fotografico -chimico o digitale- perseguire la via dell'evoluzione del linguaggio ela ricerca di un proprio stile.

Quando smanettavo su computer con monitor a fosfori verdi, conoscevo a menadito la compilazione dei codici per interagire con il dos, ora con XP posso fare molte più cose in molto meno tempo. Poi, talvolta, il computer si impalla, e allora apro il prompt di dos e risolvo (non sempre) il problema alla vecchia maniera.

I villaggi saccheggiati di baricco, da voi descritti, mi ricordano i pozzi secchi di molti villaggi africani: arriva qualcuno con una trivella, scava un pozzo nuovo molto più profondo, ci mette su una pompa a leva, e torna l'acqua. Saranno sempre e solo i pochi iniziati a fare la birra con quell'acqua, ma intanto possono bere tutti.

Inviato: 17/8/2006 23:04
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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27/4/2006 13:48
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ho avuto occasione di leggere un po' di quel baricco: ribadisco la mia opinione!

Inviato: 20/8/2006 1:07
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Citazione:

FranzX ha scritto:
ho avuto occasione di leggere un po' di quel baricco: ribadisco la mia opinione!


Leggo solo ora la tua opinione...mi piace...la condivido...mi aggrego!!



Inviato: 20/8/2006 1:22
Jekoz On Line: "USA on the road"
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Ciao,
quando il Padreterno aveva vietato ad Adamo ed Eva l'albero della Conoscenza del Bene e del Male sapeva quello che faceva conoscendo bene chi aveva alle mani...
L'ho presa un po' da lontano..
Vengo al dunque: Oggi adoriamo altri Dei capaci di fare miracoli. Gia' ci aveva provato Fuji producendo la Velvia che era capace di dar colore alle guance di un morto, ma ancora non era niente.
Il buon Adams anche lui aveva fatto miracoli, ideando un sistema che consentiva di migliorare i risultati ottenuti in ripresa, ma il suo sforzo era mirato a consentire al fotografo di ottenere risultati il piu' possibile vicini alla realta' integrando con una filosofia espositiva e di sviluppo le scarse possibilita' offerte dalla pellicola.
Poi e' arrivato il Dio del digitale, prodigo di doni e opportunita' ma che aveva in seno un frutto proibito, un frutto che i fotografi hanno scoperto e di cui si sono impossessati con entusiasmo e quasi con violenza, un frutto che li ha portati lontano dagli insegnamenti dei Maestri di un passato anche recente alcuni dei quali erano arrivati a contestare addirittura il colore.
Il frutto proibito aveva vari aspetti, appariva a volte sotto i panni di Photo Paint a volte di Photoshop, a volte sotto aspetti ancora diversi, forse meno pericolosi, ma sempre capaci di portare alla dannazione.
E infatti i fotografi del digitale si sono dannati, hanno perduto dignita' e limiti, e si sono spinti oltre i confini del vero, credendo e raccontando un universo non vero, un mondo bugiardo capace di ammaliare ma lontano dalla realta'.
Eccoli i nuovi barbari, eccoli correre a testa bassa impugnando i loro mouse e le tavolette grafiche, attraversare il villaggio della fotografia spargendo colore e lampi di contrasto a destra e a manca.
Ho riguardato in questi giorni le immagini dei grandi fotografi del degrado ambientale, dell'archeologia industriale, dei deserti americani. E un dubbio mi assale: Quanto c'e' di "vero" nelle loro immagini? Quanto influisce
nel renderle accattivanti un sapiente uso del frutto proibito? Non riesco piu' a guardare senza ombra del sospetto neppure le immagini che fino a poco tempo fa' mi avevano commosso fino ai brividi. E la gente si entusiama a vedere questo mondo che non c'e' o c'e' ma e' diverso, e quando lo va a cercare e lo fotografa poi con il frutto proibito lo rende simile a quello gia' visto in fotografia ma con colori e contrasto diversi.
Ho provato anch'io l'esercizio di questa mistificazione,
anch'io faccio parte dei barbari, anch'io ho visto prendere vita sotto le mie mani immagini smorte, ma ho perso la fiducia, e' triste dover andare a cercare sotto la crosta del ritocco l'immagine vera, a meno che anche l'abilita' nel manipolare la foto faccia parte del processo fotografico come lo erano gli interventi in camera oscura. Ma e' la stessa cosa? Oppure stiamo saccheggiando il villaggio?
Renzo

Inviato: 20/8/2006 16:58
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Tanto sai benissimo che "non se ne esce"....

Cmq tutto quello che hai detto ha un fondamento di verità ....una volta questo potere era appannaggio solo di pochissimi eletti.....ora invece questa possibilità  viene data anche al comune mortale....e questo fa imbestialire molti!!

Cmq tu sai benissimo che anche fare quello che tu dici (a regola d'arte intendo) implica difficoltà  e conoscenze specifiche di grado elevato....altrimenti fai solo schifezze!

Cmq...ribadisco....non se ne esce....


Inviato: 20/8/2006 17:15
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Ciao,
quello che mi fa pensare e' pero' il quesito se si produca arrosto oppure fumo, o piu' fumo che arrosto.
Un tempo non si poteva fare piu' di tanto, un po' di maschera di contrasto con un contronegativo in B/N, brillavano un po' di piu' i contorni...potevi indebolire in qua e la' il contronegativo per saturare un pochino il colore..ma poca roba.
Ora se sei un buon "pittore" nodifichi radicalmente l'immagine...
Ciao,
Renzo

Inviato: 20/8/2006 17:37
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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I dubbi sono tanti falchetto...

Alla luce delle tue giustissime considerazioni poi si passa ai seguenti punti:

-Cosa è fotografia e cosa non lo è?
-Qual'è il limite lecito nell'utilizzo di tali "barbariche" tecnologie?
-Quindi? si "stava meglio" quando si "stava peggio"?
-E via così.....

Se tu ottieni, mediante l'uso (seppur minimo) di tali mezzi, una fotografia che ti soddisfa....hai prodotto "l'arrosto" o solo fumo? Parliamo di "arrosto" quando hai ottenuto una buona foto solamente al momento dello scatto? Senza ulteriori interventi?

Non so...se uno inizia a ragionarci sopra capisce che alla fine non se ne esce...

Io penso che quanto tu sei soddisfatto allora sei a buon punto...

Inviato: 20/8/2006 17:52
Jekoz On Line: "USA on the road"
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia
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Citazione:

Falcopardo ha scritto:

Poi e' arrivato il Dio del digitale, prodigo di doni e opportunita' ma che aveva in seno un frutto proibito, un frutto che i fotografi hanno scoperto e di cui si sono impossessati con entusiasmo e quasi con violenza, un frutto che li ha portati lontano dagli insegnamenti dei Maestri di un passato anche recente alcuni dei quali erano arrivati a contestare addirittura il colore.


"Un frutto che li ha portati lontano dagli insegnamenti dei maestri". Tu dici così Renzo, e perdonami, ma sarà crudo.
Questa frase mi urta parecchio. Mi sembra di ascoltare le parole di un reazionario. Cosa significa questo? Se io dovessi prendere alla lettera queste parole e se così fosse sempre stato nel mondo dell'arte, allora saremmo ancora fermi a Giotto o Cimabue. Niente impressionismo, niente Van Gogh, (che se non mi sbaglio tu ami tanto), niente Modigliani, niente Bacon....e la lista sarebbe immensa. In ogni forma d'arte, dalla pittura alla sculture alla musica al cinema alla poesia alla fotografia ci sono stati eventi che hanno portato a vere e proprie rivoluzioni; sempre vi è stato chi si è appellato all'ortodossia e alla tradizione, ai grandi maestri per cercare di bloccare, tarpare le ali a queste nuove forme espressive, tacciandole di non essere degne di essere considerate arte o sminuendole nei confronti delle grandi opere e dei grandi autori del passato.


Citazione:

E infatti i fotografi del digitale si sono dannati, hanno perduto dignita' e limiti, e si sono spinti oltre i confini del vero, credendo e raccontando un universo non vero, un mondo bugiardo capace di ammaliare ma lontano dalla realta'.
Eccoli i nuovi barbari, eccoli correre a testa bassa impugnando i loro mouse e le tavolette grafiche, attraversare il villaggio della fotografia spargendo colore e lampi di contrasto a destra e a manca.


I confini del vero? Lontano dalla realtà ? Ma da quando in quà  la fotografie è questo (o perlomeno solo questo)?
Io vedo la fotografia come mezzo di espressione, di creatività . La fotografia è senza dubbio anche semplice documentazione; ma salvo il caso di intenti documentaristici travisati intenzionalmente, ripeto, salvo casi di foto documentaristiche "taroccate" e spacciate per originali, tutto il resto puà e deve essere soggetto e mezzo della creatività  e della libertà  di espressione e di ingegno artistico dell'autore. Non capisco poi questa continua, costante demonizzazione del digitale. Come se tutti i mali della fotografia di oggi fossero dovuti all'avvento del digitale. Io penso al digitale come ad un nuovo mezzo espressivo, potente e versatile. Ma è solo un mezzo, non ha volontà  propria. Siamo noi che lo usiamo e possiamo plasmarlo secondo le nostre esigenze. Tutte le innovazioni hanno fatto discutere e hanno creato scompiglio, perchè vanno a minare certezze ed abitudini consolidate; ma nessuna è negativa. Vi sono usi negativi e usi positivi. Tutto quì.

Marco(pamar5)

Inviato: 20/8/2006 22:37
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Ciao jekoz,
non sono quelli che hai indicato tu il punto della questione.
Fabiano aveva isolato un punto, quello sull'abuso della spettacolarita'. Bene. Quando vedo certe foto di archeologia industriale sono perplesso. Ci siete mai stati in una industria in demolizione? Avete mai trovato il pavimento di un bel blu elettrico? Quante volte avete osservato la ruggine sui macchinari un bell'arancio carico e brillante? E la morchia blu l'avete mai vista? Avete avuto sempre la fortuna di entrare quando fuori c'e' un bel tramonto luminosissimo? E i fili e tutto quanto e' tridimensionale brillava come sotto un bank?E tutte le volte che siete entrati vi e' sembrato di essere in un Luna Park?
E sono immagini di artisti conosciuti... Non ho niente contro il digitale, pero' un certo uso-abuso, non e' mistificazione?
Lo so che l'immagine e' piu' bella, anche a me riesce e ho provato a divertirmi. Ma poi debbo avere il coraggio di presentarle certe foto? Forse si, cosi' poi magari ho anche successo...
Ciao,
Renzo

Inviato: 20/8/2006 22:51
.........

......
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia
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Io sono d'accordo con Pamar sul fatto che la fotografia non è mai stata rappresentazione pura e semplice della realtà , già  da quando si usavano ancora le lastre al collodio: puà esserlo perché il mezzo lo consente, quindi puà essere usata per documentare sforzandosi il più possibile di essere asettici, è un lavoro; ma altrettanto valido è usare il mezzo per inventarsi paesaggi che esistono nel nostro cuore e nella nostra mente, in cui lo scenario ripreso fa da modello di base su cui noi montiamo la nostra visione.
Questo Sabato sono stato a fare qualche foto in giro, ho girato cantieri e autodemolitori. Con me c'era l'amico Alessandro, ammaliato dal banco ottico ma giustamente ancora con un po' di sale in zucca per cui non credo cadrà  preda del GF
Insieme agli scatti con il banco abbiamo anche fatto qualche istantanea con la compatta digitale. Tornati a casa, ho convertito i raw per dare un'occhiata al volo... applico il mio solito workflow, ma Alessandro guarda l'immagine e mi dice "mah, io la scena me la ricordo molto più vivida, c'era più contrasto, era più drammatica". Applico una forte curva ad S asimmetrica, carico i colori, pompo il contrasto locale, e Ale mi fa "ecco, così era!". Molto diversa da come la ricordavo io, che avevo in mente colori pastello e un senso di abbandono.
Per dire che tanto due persone non vedono la stessa immagine neppure con gli occhi, di che realtà  parliamo?

Ma torniamo a bomba che mi pare stiamo andando OT non poco rispetto alla proposta di Fabiano.

Secondo me Baricco nonostante il titolo a effetto e l'introduzione, non critica affatto i "barbari", anzi! Per me è fin troppo evidente che abbraccia il nuovo modo di vivere le cose, in superficie anziché in profondità , a 200 all'ora per vedere il più possibile anziché a passo d'uomo per guardarsi bene intorno e con soste frequenti.

E sinceramente, gente, sono così anch'io. La vita è corta, e aumentare il numero delle esperienze diverse (entro certi limiti e senza ammalarsi di Fregolite) per quanto mi riguarda significa aver avuto un'esperienza di vita più completa e (sempre a mio parere) più ricca e intensa.
Non mi interessa perdere mesi o anni a perfezionare un singolo aspetto, approfondire un singolo argomento a livelli di qualità  e conoscenza eccelsa, perchè nel frattempo sono successe miliardi di cose degne di essere conosciute e vissute, nuove tecniche che chiedono di essere esplorate, nuovi stimoli da ricevere. Più specificamente, il mondo è pieno di cose da vedere e da fotografare, e l'età  abile non dura che pochi decenni. Ben venga quindi il rally attraverso i villaggi, ben venga, per me, surfare in superficie e raccogliere quanto posso degli argomenti che man mano mi interessano, e domani si riparte!

Vi lascio con questa foto di archeologia industriale scattata con gli amici Renzo, Riccardo e Massimo in una indimenticabile giornata a Marina di Pisa...

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...hai visto mai che faccio proseliti!!

Fer

Inviato: 21/8/2006 9:18
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Citazione:
Secondo me Baricco nonostante il titolo a effetto e l'introduzione, non critica affatto i "barbari", anzi! Per me è fin troppo evidente che abbraccia il nuovo modo di vivere le cose, in superficie anziché in profondità , a 200 all'ora per vedere il più possibile anziché a passo d'uomo per guardarsi bene intorno e con soste frequenti.

E sinceramente, gente, sono così anch'io. La vita è corta, e aumentare il numero delle esperienze diverse (entro certi limiti e senza ammalarsi di Fregolite) per quanto mi riguarda significa aver avuto un'esperienza di vita più completa e (sempre a mio parere) più ricca e intensa.
Non mi interessa perdere mesi o anni a perfezionare un singolo aspetto, approfondire un singolo argomento a livelli di qualità  e conoscenza eccelsa, perchè nel frattempo sono successe miliardi di cose degne di essere conosciute e vissute, nuove tecniche che chiedono di essere esplorate, nuovi stimoli da ricevere. Più specificamente, il mondo è pieno di cose da vedere e da fotografare, e l'età  abile non dura che pochi decenni. Ben venga quindi il rally attraverso i villaggi, ben venga, per me, surfare in superficie e raccogliere quanto posso degli argomenti che man mano mi interessano, e domani si riparte!


bingo. è proprio qui che volevo arrivare. è per questo che dicevo che non si stava discutendo di analogico/digitale, ma di una nuova forma di vedere il mondo.
io ci devo pensare ancora un po' prima di dire la mia.
grazie fer
ciao ciao
f

Inviato: 21/8/2006 12:09
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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Fer,

sono anch'io un fautore del divorare la vita e quindi non posso che essere d'accordo con quello che dici. Pero'...

... pero' basta che questo non dia l'illusione di aver capito l'essenza di cio' con cui si e' venuto a contatto per qualche giorno o settimana.

Il mio problema --- per andare nello specifico --- e' di dovermi sorbire lezioni sugli USA da gente che e' stata due volte a New York. Oppure sentire gli sproloqui di persone che sono state un Mongolia o in Giappone o in XYZ per una settimana di viaggio organizzato "culturale".

Quindi mi va benissimo spiluccare da sei piatti diversi in parallelo, basta mantenere l'umilta' di considerersi un esperto in nulla. Purtroppo questa ultima virtu' e' alquanto rara.

Sono sempre fuori tema, o vado meglio?


Inviato: 21/8/2006 12:31
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia
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Sono d'accordissimo Marco.
Mi pare comunque, che nel lungo termine sia inevitabile il dominio della "saccenza spicciola".
Mi spiego.
Poiché evidentemente più e più persone vivono "velocemente" qualsiasi cosa, e poichè d'altra parte in campo professionale o semiprofessionale si va verso una sempre maggiore specializzazione verticale, inevitabilmente secondo me ci sarà  a un certo punto una grande massa di gente che parla di cose di cui ha poca esperienza e che ha poco approfondito, e che comunque conoscerà  meglio della maggior parte della propria audience; e poi ci sarà  un numero sempre più ristretto di superspecialisti che di quegli argomenti "sanno" veramente, a un livello di profondità  enorme e probabilmente difficile da "divulgare". I primi non capiranno i secondi, i secondi si sentiranno infastiditi dai primi. Ma anche i secondi, nei campi che non sono professionali per loro (e quindi dove non hanno avuto modo/necessità  di approfondire), saranno a propria volta "massa dotata di conoscenza superficiale".
O no?

Fer

Inviato: 21/8/2006 12:38
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia
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Arrivo or ora in questo forum, e mi ha incuriosito la tua domanda. Dato che vivo dal di dentro questi cambiamenti, per ragioni professionali e di interesse personale verso la fotografia, provo a dire una cosa con uno sguardo che non passa da Baricco, preferisco Bunker, meno inguaiato in meccanismi seduttivi, ma dai sei fotografi che al PAC hanno realizzato la mostra "offbroadway" - mi sembra questo il titolo - assolutamente da vedere. Non è, ovviamente, la risposta alle tue domande, ma mi è sembrata una bella risposta per vivere lo stato delle cose, data, inoltre, da professionisti.
Sei fotografi, tutti reporter della Magnum, che non si firmano, capisci chi sono se li conosci e solo in certi momenti, in aiuto viene un foglietto A4 con la spiegazione della mostra, che utilizzano stampe plotter, stampe tradizionali - o così mi sembravano - una piccola multivisione - i vecchi Carousel che fanno trac, trac quando si rimettono in posizione iniziale -, prioiezioni video e retroproiezioni.
All'ingresso mettono sei immagini - le stampe plotter - che sembrano fatte dallo stesso fotografo dove i neri sono più neri di un buconero, e che in realtà  sono fatte dai sei fotografi, per cui di diversa origine autoriale.
Insomma, come dire, la fotografia é questa, é quella tecnologicamente tradizionale e quella nuova, è quella contaminata dal video, é con le cornici e senza, non é autoriale, ma allo stesso tempo lo diventa anche solo perchè é in uno spazio come il PAC. Il tutto detto non da autori/artisti, ma da reporter, quelli che fotografano la guerra, la miseria, ecc, ecc. Non hanno scritto nulla, hanno fatto solo una mostra con dentro queste idee, e mi scuso con loro perchè forse le ho banalizzate.
Anche per questo ho trovato l'articolo sul sistema ibrido interessante, al di la degli aspetti tecnici, per l'idea di fondo che é quella di guardare a cosa una tecnologia ci puà dare, provando a fonderla insieme ad altre, in altre parole a mettere le mani in pasta. Si prova e si vede cosa ne viene fuori.
ci sentiamo
m.

Inviato: 22/8/2006 19:38
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia
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Ora che la pubblicazione a puntate di "I Barbari" su Repubblica è terminata, provo a ripescare questo thread: qualcuno ha da aggiungere qualcosa?

Fer

Inviato: 29/10/2006 0:47
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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28/10/2006 14:37
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una discussione molto interessante, un po' all avolta cercherà di leggere tutti gli interventi.

Inviato: 29/10/2006 15:44
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Re: i barbari di baricco e il villaggio saccheggiato della fotografia

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8/10/2006 17:44
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Riprendendo quella che ha detto Fer nel suo penultimo post, penso che la differenza tra gli esperti e i non esperti sia sempre esistita, e come dici tu é semmai l'accelerazione di alcuni processi contemporanei a renderla più marcata. La conoscenza si verticalizza, difficilmente si espande in orizzontale e se lo fa ci sono limiti di varia natura che ne restringono il campo rispetto alla profondità , ma non rispetto alla generalità .
Starei però attento a parlare di nuove forme di rapporto con la realtà  - mi riferisco ad alcuni post precedenti - nei quali possa esistere un supposto parallelismo esperienziale, abbiamo inventato le macchine per farle andare, loro si, in parallelo, ma per non farlo noi, che é un po difficile. E se si intendeva invece la passione, o la vocazione, al surfing percettivo, beh, allora diventa interessante per me, non affermare che un modo é meglio dell'altro, ma andare a vedere quanto la fotografia é figlia di un modo o dell'altro. I modi sono tutti leggitimi, veri e presenti nella realtà , ci mancherebbe altro.
Quanto li ritroviamo nelle fotografie che facciamo, che vediamo, che consumiamo? La mia fotografia, la tua, la sua racconta del modo con il quale guardiamo la realtà , la penetriamo, ce ne facciamo assorbire ? Questo mi interessa perchè mi fa anche un po uscire da alcune sacche nelle quale mi ritrovo quando si commenta un immagine - tema di altri thread, certo - da un punto di vista tecnico/estetico sui quali oggi si possono dire cose anche un po contrastanti.
Mah, spero di essermi spiegato!
marco

a proposito, il fluens che parlava della mostra offbroadway sono sempre io, risultato di un maldestro tentativo di iscrivermi al forum per la prima volta. Poi ho cambiato.

Inviato: 30/10/2006 15:46
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

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