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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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chromemax ha scritto:

Veramente ho confrontato questo con questo e questo


Ma questi sono prodotti di categoria diversa da quello di cui parliamo, sono piccoli monitor reference per l'editing video. Con una superficie così piccola la percezione dell'occhio è diversa; inoltre l'OLED ha degli svantaggi quando la densità di pixel è molto elevata.

Se torniamo a parlare delle grandi TV 4K con cui Sandro ha aperto il thread, la differenza di qualità tra OLED e LCD, a parità di corretta calibrazione e nelle corrette condizioni di luce, è evidente. Anche ora che quasi tutti gli LCD di fascia medioalta sfruttano il local dimming per scurire i neri (e con notevoli artefatti: lo so, ne ho uno in salotto), i neri semplicemente non sono neri; e il contrasto, tolti appunto i trucchetti con effetti collaterali, sta su 600-1000:1.

Poi è chiaro che l'OLED, tranne lo strano caso dell'LG 55" venduto a 1500 euro (fantastico, per inciso!), costa il doppio a parità del resto.
Sono anche d'accordo che non vale necessariamente questa differenza di prezzo, dipende da cosa si cerca; ma si sa anche che "l'ultimo miglio" della qualità costa molto caro, come ci insegnano spesso gli obiettivi fotografici.

Fer

Inviato: 26/10/2016 14:29
Tessera C.F.A.O. n°14
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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faccio una riflessione su un piano diverso: per me l'immagine può dirsi "finita" quando è fruibile.

Postproduzione, che sia stampa - di qualsiasi tipo - o monitor, la fotografia non fruibile non esiste se non per il prprio autore.

C'è da fare un passo in più, tuttavia, per comprendere il discorso sulla fruibilità, ed è probabilmente connesso all'era tecnologica.

Mi riferisco, per fare un esempio, alla fotografia ritrovata in un cassetto dimenticato, o a quella stampata su un giornale di cent'anni fa che sfogliamo dal rigattiere.

E' una mia sensazione, ma la fruizione casuale di una fotografia, è più consona all'oggetto fisico, alla carta stampata.

Eppure, io che professionalmente ho sempre considerato il compimento del mio ruolo di fotografo, nella pubblicazione editoriale a stampa del frutto del mio lavoro, mi trovo oggi a lavorare prevalentemente per foto destinate al monitor. E non vedo nello stesso modo il chiudere un giornale e lo spegnimento di un monitor.

Un tempo, con l'avvento del digitale, si cercava di far somigliare ogni scatto ad uno a pelicola, tanto da dover usare i profili fuji o ektachrome sui 2, 3 o 4 Mpx di allora.

Oggi si tenta di far somigliare le scansioni o le stampe, alle foto viste a monitor. Sul retina del mio MacBook tutte le foto sempbrano belle. Per stamparle nella similitudine, devo però aumentare molto contrasto, chiarezza, vividezza, saturazione...

La foto è finita quando viene fruita.
Però, non avere stampe da guardare al sole, mi fa sembrare sempre che manchi qualcosa.

Inviato: 26/10/2016 15:15
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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23/2/2009 22:15
Da Albiate (MB)
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Fer ha scritto:
Ma questi sono prodotti di categoria diversa
...

Non voglio alimentare un OT, per cui dopo questa precisazione eviterò ogni altro commento, ma il monitor oled di cui al post sopra è il riferimento qualitativo (esposizione, bilanciamento del bianco, definizione, correzione colore, ecc) su cui si misura e si tara quello che viene poi fruito sui televisori domestici; deve essere migliore degli apparecchi consumer "per definizione"
Poi forse la percezione sarà anche diversa (anche se poi dipende dalla distanza di visione) ma quello che si vede "in più" sui televisori commerciali è artificio elettronico aggiunto, a soddisfazione della clientela.

Inviato: 26/10/2016 16:10
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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29/5/2009 11:05
Da Bologna
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Concordo con Franz, la foto è finita quando viene fruita e per un professionista la fruizione avviene oggi sempre più attraverso la rete quindi monitor. Ma per un professionista appunto, non dimentichiamo che c'è tutto un mondo di artisti-collezionisti-galleristi che fruiscono la foto attraverso la stampa su carta: argentica le vintage prints e inkjet le attuali, compreso lavori datati (basta andare al MIA o in Artefiera) realizzati in negativo e ristampati oggi ad inkjet.

Inviato: 26/10/2016 16:14
www.oscarferrari.com
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
Utente non più registrato
Non vorrei neanch'io entrare troppo nel merito di una discussione sui monitor. Resta il fatto che se destino una foto alla visualizzazione su monitor secondo me devo sapere su quali monitor. Cioè se è destinata ad un pubblico generico devo supporre che sarà vista al 90% su un telefonino e se va bene su un monitor da ufficio o notebook quindi è inutile che la ottimizzi per una visione su un Retina o su un oled da 3000 €.

Invece una stampa fatta bene sarà sempre bella e alla sua massima qualità perchè il supporto per la visione lo fornisco io (cioè la stampa).

Inviato: 26/10/2016 18:49
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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Citazione:

chromemax ha scritto:

Non voglio alimentare un OT, per cui dopo questa precisazione eviterò ogni altro commento, ma il monitor oled di cui al post sopra è il riferimento qualitativo


Sì ma rimane un prodotto diverso da ciò di stiamo parlando, per cui il paragone non è adeguato. E' come se, per scegliere la Punto a benzina o quella diesel, confrontassi due prototipi benzina e diesel pensati per la 24 ore di LeMans. Ben poca attinenza.
Guardati due TV commerciali OLED e LCD, come quelle di cui si parlava originariamente, e dimmi ancora che vedi poca differenza.

E anche io passo e chiudo.

Fer


Inviato: 27/10/2016 1:56
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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Citazione:

PinoKent ha scritto:

Invece una stampa fatta bene sarà sempre bella e alla sua massima qualità perchè il supporto per la visione lo fornisco io (cioè la stampa).


Giustissimo. Sembra una cosa scontata, e invece fa tutta la differenza.
A meno che poi uno non metta la stampa sotto a un neon verdastro (e lì vabbè...), fornendo la stampa fornisci sostanzialmente l'opera finita, approvata da te, e indipendente dalla tecnologia di visualizzazione.

Fer

Inviato: 27/10/2016 2:00
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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22/6/2009 11:34
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La fruizione di una fotografia è un fatto emotivo personale, e dunque è lecito che osservando un’immagine (e dopo aver letto con quale tecnica è stata prodotta nel caso di stampe) ognuno si autoconvinca di avere di fronte un oggetto che appaga i propri desideri e le proprie fantasie. Stesso oggetto che può assumere le sembianze più disparate, da “vera stampa fotografica” fino a “becchime per allocchi imposto dal marketing”.
Trovo meno lecito, invece, fornire informazioni di carattere tecnico palesemente errate a supporto di tutto ciò.



Citazione:

sarrasani ha scritto:
>
in realtà l’apprezzata peculiarità della carta baritata è “solo” quella di essere “bianca che più bianco non si può”, con capacità, dunque, di riflettere molta luce, restituendo toni chiari molto brillanti.


Non direi proprio. infatti esistono carte baritate ad intonazione calda o caldissima, con il chiaro che è giallo...

Le carte baritate hanno uno strato di solfato di bario interposto tra il supporto e lo strato emulsivo. Il solfato di bario ha un colore bianco molto luminoso. Punto.
In aggiunta, hanno generalmente un’emulsione più ricca di alogenuri.
Il risultato finale è che con esse si ottengono bianchi più luminosi e neri più profondi rispetto alle carte politenate.
Le cosiddette carte baritate ad intonazione calda o addirittura caldissima, sono carte dove allo strato di solfato di bario sono stati aggiunti coloranti per far fronte alle richieste del mercato. Oppure, intonazioni calde modeste si possono ottenere giocando sugli sviluppi o sulla percentuale di cloruro d’argento rispetto al bromuro presente nell’emulsione. Esistono anche carte con emulsione al solo cloruro d’argento, per stampa a contatto, con intonazione calda.
Ma direi che la peculiarità di una baritata è proprio quella indicata da Fabio.



Citazione:

sarrasani ha scritto:

>Stampando inkjet su una ipotetica carta anch’essa “bianca che più bianca non si può”, si ottengono esattamente gli stessi benefici ottenibili dalla baritata argentica (infatti il bianco nella stampa inkjet è costituito dal colore della carta).

No. La "retroilluminazione" della vera stampa argentica è permessa dal fatto che lo strato di carta con l'emulsione permette il passaggio di luce verso gli strati retrostanti, dai quali "rimbalza" andando di nuovo allo strato emulsionato, da dietro. Nel getto d'inchiostro di tutto questo non vi è traccia, e tutta la luce viene riflessa dai pigmenti in superficie. Tutto ciò che c'è dietro non conta, non vede nè riflette luce. E infatti l'effetto di stampa "dentro" il foglio di carta che si ha con l'argentico baritato non c'è per nulla. E' stampa "sopra", non "dentro"

Questa è davvero grossetta: se tutto ciò che c’è dietro non conta, perché mai i produttori ci metterebbero dietro uno strato di solfato di bario?
L’unica differenza tra una carta baritata fotosensibile e una carta baritata per inkjet, è che la seconda al posto dello strato di gelatina emulsiva ha uno strato poroso in grado di assorbire gli ink. Lo strato di solfato di bario è lo stesso, e quindi produce gli stessi effetti di scattering della luce in entrambi i casi. Dato che un confronto tra baritate si può fare solo su stampe BN (il colore su baritate è possibile solo con l’inkjet), avremo in un caso uno strato di gelatina che contiene particelle di argento nere (tutti i metalli finemente suddivisi appaiono neri) e nell’altro uno strato poroso che contiene particelle di carbone ugualmente nere. Cioè praticamente la stessa cosa, e non vere carte baritate in un caso e pagliacciate con tal nome nell’altro. E il risultato finale sarà ancora una volta il medesimo, come ha sintetizzato Fabio.

Per quanto riguarda l’effetto di stampa “dentro” il foglio di carta che si ha con l’argentico baritato, ti assicuro che ha la stessa precisa identica valenza dell’effetto di ariosità che si ha “solo” con certi obiettivi.



Citazione:

sarrasani ha scritto:

>Riguardo le stampe inkjet sbiadite dopo due anni, certamente si trattava di stampe fatte con tecnologia dye di molti anni fa, l’attuale stato dell’arte in fatto di stampa inkjet Fine Art, offre durate almeno uguali o spesso superiori alla stampa chimica (penso ad esempio ai pigmenti di carbone).

Lo vedremo fra cent'anni. Per ora crediamo o non crediamo alle promesse dei fabbricanti venditori. Che guarda caso ci rassicurano e promettono (ciò che non è possibile sapere ma
è possibile vendere).


In alternativa, per ora possiamo credere alle prove fatte con rigore scientifico da istituti come il Wilhelm Imaging Research che parlano di durate dell’inkjet uguali o superiori al chimico.



Citazione:

sarrasani ha scritto:

>Detto ciò, incidentalmente anch’io riconosco maggiore valore alla stampa chimica (quando ben eseguita), ma solo perchè sono cresciuto con il mito della (ed in) camera oscura e so riconoscere, apprezzare e dare valore all’abilità dello stampatore, non certo per qualche forma di superiorità del risultato tecnico della stampa.

io invece gli do maggior valore poichè ai miei occhi sono apparse splendide stampe argentiche, e stampe a getto d'inchiostro che nei migliori casi ho trovato tecnicamente appena decenti. Sarà un caso, ma è l'unico (quello che vedo, non quello che l'apparato tecnologico, le mode e i mercanti mi dicono di dover vedere) di cui dispongo e tengo conto. Il mito IMHO è nel nuovo che deve essere migliore, ma di nuovo, non il mio mito.

Io invece gli do lo stesso valore.
Anche se ai miei occhi sono apparse splendide stampe inkjet, anche se da prove scientifiche (scientifiche? accidenti, di nuovo ‘sta maledetta parolaccia ammazza-fantasie…) la stampa inkjet risulta ormai leggermente superiore in tutto rispetto a quella argentica in senso stretto, e cioè argento e non palladio platino o altre tecniche antiche che forniscono risultati esteticamente non replicabili con inkjet, non riesco ad attribuire un valore superiore alla stessa fotografia qualora mi venga presentata su un supporto diverso con risultati visivi perfettamente identici.

Inviato: 3/11/2016 19:09
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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Una piccola domanda credo in parte OT...
Ma queste famose foto 4k da dove provengono?
Spiego il mio quesito... Che io sappia (ed a dire il vero non ne so molto) in digitale il più ampio spettro di informazioni che posso cogliere nella mia filiera è scattando in raw e convertendo in TIFF 16bit con il profilo colore più ampio che dovrebbe essere prophoto...
Ora parlare di foto 4k che vuol dire? Perche forse ho perso uno degli ultimi passaggi evolutivi.
Mica foto 4k vuol dire vedere la foto trattata con il maggior quantitativo di info (come detto sopra) semplicemente su un monitor 4k?
Sarrasani anche in un altro post parla di foto con 80mm in 4k... Quindi che vuol dire?

Inviato: 4/11/2016 7:01
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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Ciao Luisito,
4K è una nomenclatura mutuata dal video e significa che il lato corto dell’immagine è costituita da circa 4000 pixel.

Nel mondo della fotografia, immagini che abbiano il lato corto di circa 4000 pixel sono quelle prodotte da sensori da 24 Mega Pixel, da scansioni di 35mm fatte a 4200 Dpi, da scansioni MF fatte a 1600 dpi oppure da scansioni 4x5 fatte a 1000 Dpi.

A presto.

Fabio

Inviato: 4/11/2016 11:10
...
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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Buongiorno,

i circa 4000 pixel, 4k, sono sul lato lungo di un frame 16/9 ( formato video ultra hd 3840×2160 ).
In pratica una immagine di circa 8 megapixel.

Andrea.

Inviato: 4/11/2016 15:00
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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Inviato: 4/11/2016 15:03
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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Grazie della correzione Andrea ,
ero convinto che avessero mantenuto lo stesso modo di contare i pixel della risoluzione 720p e 1080p (pixel del lato corto), invece, tanto per confonedere ancora di più le idee, ora il 4K si riferisce al lato lungo, equivalente quindi a:

- Circa 8-10 Mega Pixel da sensore digitale
- scansione a 2800 Dpi da 35mm
- Scansione a 1700 Dpi da medio formato
- scansione a 800 Dpi da 4x5

Grazie ancora ed a presto.

Fabio


Inviato: 4/11/2016 16:02
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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>Trovo meno lecito, invece, fornire informazioni di carattere tecnico palesemente errate a supporto di tutto ciò.

Ciò che non piace è palesemente errato, ok.



> Ma direi che la peculiarità di una baritata è proprio quella indicata da Fabio.

Tu puoi benissimo dirlo, ma esistono carte baritate (di quelle vere, intento, per la stampa argentica) che sono gialle, quindi.....



>Questa è davvero grossetta: se tutto ciò che c’è dietro non conta, perché mai i produttori ci metterebbero dietro uno strato di solfato di bario?

Perchè qualche gonzo abbocca.


> Per quanto riguarda l’effetto di stampa “dentro” il foglio di carta che si ha con l’argentico baritato, ti assicuro che ha la stessa precisa identica valenza dell’effetto di ariosità che si ha “solo” con certi obiettivi.

Tu me l'assicuri, ma se permetti mi tengo la mia opinione, che peraltro come saprai è la stessa espressa da Ansel Adams
nel suo "La Stampa"






>In alternativa, per ora possiamo credere alle prove fatte con rigore scientifico da istituti come il Wilhelm Imaging Research....

Fantastico. Perchè non usiamo questi signori che vedono il futuro in maniera rigorosamente scientifica per ottenere qualche indicazione più importante: guerre, glaciazioni, cose così......



>
.... anche se da prove scientifiche (scientifiche? accidenti, di nuovo ‘sta maledetta parolaccia ammazza-fantasie…) la stampa inkjet risulta ormai leggermente superiore in tutto rispetto a quella argentica ....

Leggevo proprio ieri (non ricordo se Hillmann o Galimberti)
della differenza tra cio' che dovremmo (ad esempio perchè la cosiddetta scienza ci dice così) vedere e ciò che vediamo. Mi tengo stretto ciò che vedo, in un campo dove delle cosiddette prove scientifiche me ne posso allegramente infischiare, tutto qui.
A ciascuno i suoi paragoni e le sue credenze.
Ciao,
Sandro

Inviato: 13/11/2016 1:54
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
Utente non più registrato
Esatto: massimo 3840 pixel il lato lungo e massimo 2160 pixel il lato corto.
La risoluzione 8K (che potremo forse, e se vogliamo, "gustare" fra un paio d'anni o anche prima) corrisponde invece a max 7680 x max 4320 pixel. Cioè come quattro rettangoli 4k, i quali sono già 4 volte il full hd.

Ciao,
sandro

Inviato: 13/11/2016 2:01
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.

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Citazione:

sarrasani ha scritto:
>Trovo meno lecito, invece, fornire informazioni di carattere tecnico palesemente errate a supporto di tutto ciò.

Ciò che non piace è palesemente errato, ok.

Che piaccia o non piaccia, è la tua fantasiosa descrizione delle carte inkjet ad essere palesemente errata. Ho cercato di spiegarti come sono fatte in realtà, ma non l’hai neanche letto. Tanto tu la “verità” già la conosci…


Citazione:

sarrasani ha scritto:

> Ma direi che la peculiarità di una baritata è proprio quella indicata da Fabio.

Tu puoi benissimo dirlo, ma esistono carte baritate (di quelle vere, intento, per la stampa argentica) che sono gialle, quindi.....

….. quindi il succo del discorso non cambia, e la carta rifletterà molta luce, restituendo toni chiari molto brillanti come ha scritto Fabio. Tra l’altro molti puristi dell’argentico le evitano perché le considerano delle “pacioccate”, in quanto nessuno garantisce la longevità della colorazione giallastra dei coloranti organici aggiunti al solfato di bario. Un po’ come i puristi dell’inkjet non vogliono sentir parlare di carte con OBA.


Citazione:

sarrasani ha scritto:
>Questa è davvero grossetta: se tutto ciò che c’è dietro non conta, perché mai i produttori ci metterebbero dietro uno strato di solfato di bario?

Perchè qualche gonzo abbocca.

Ma certo…, chiunque guardando una stampa fotografica non è in grado di capire se l’immagine è “dentro la carta” o “sopra la carta” è un povero gonzo!


Citazione:

sarrasani ha scritto:

> Per quanto riguarda l’effetto di stampa “dentro” il foglio di carta che si ha con l’argentico baritato, ti assicuro che ha la stessa precisa identica valenza dell’effetto di ariosità che si ha “solo” con certi obiettivi.

Tu me l'assicuri, ma se permetti mi tengo la mia opinione, che peraltro come saprai è la stessa espressa da Ansel Adams
nel suo "La Stampa"


Tienti pure tutte le opinioni che vuoi, ma per favore lascia stare Adams.
La tua opinione è scritta a chiare lettere: Nel getto d'inchiostro di tutto questo non vi è traccia, e tutta la luce viene riflessa dai pigmenti in superficie. Tutto ciò che c'è dietro non conta, non vede nè riflette luce. Che, ti assicuro, è una stupidaggine di dimensioni colossali.
Non pago aggiungi: E infatti l'effetto di stampa "dentro" il foglio di carta che si ha con l'argentico baritato non c'è per nulla. E' stampa "sopra", non "dentro". E qui siamo veramente al grottesco.
Adams ha scritto quel libro nel 1983 molto prima che la stampa fotografica inkjet diventasse una realtà, e dunque non può aver scritto simili sciocchezze. Se invece insisti, per favore citami capitolo e paragrafo, lo prendo un attimo dalla mia libreria e controllo, poi eventualmente ne discutiamo.



Citazione:

sarrasani ha scritto:

>In alternativa, per ora possiamo credere alle prove fatte con rigore scientifico da istituti come il Wilhelm Imaging Research....

Fantastico. Perchè non usiamo questi signori che vedono il futuro in maniera rigorosamente scientifica per ottenere qualche indicazione più importante: guerre, glaciazioni, cose così......

Questi signori fanno prove di vita accelerate sulle stampe, esattamente come vengono fatte in ogni campo della produzione industriale da oltre mezzo secolo.
Paragonarli a Nostradamus solo perché si è completamente digiuni di nozioni tecnico-scientifiche si fa una ben magra figura, credimi…


Citazione:

sarrasani ha scritto:

>
.... anche se da prove scientifiche (scientifiche? accidenti, di nuovo ‘sta maledetta parolaccia ammazza-fantasie…) la stampa inkjet risulta ormai leggermente superiore in tutto rispetto a quella argentica ....

Leggevo proprio ieri (non ricordo se Hillmann o Galimberti)
della differenza tra cio' che dovremmo (ad esempio perchè la cosiddetta scienza ci dice così) vedere e ciò che vediamo. Mi tengo stretto ciò che vedo, in un campo dove delle cosiddette prove scientifiche me ne posso allegramente infischiare, tutto qui.


E fai bene, è una cosa che considero perfettamente lecita come ho spiegato in apertura del mio primo intervento. L’importante è che non confondi “il tuo piccolo mondo” con “il mondo”, lanciandoti poi in fantasiose spiegazioni nel tentativo di universalizzare le tue credenze.


Citazione:

sarrasani ha scritto:

A ciascuno i suoi paragoni e le sue credenze.

Scriviamola in modo corretto: a chi affronta l’argomento in modo scientifico i suoi paragoni, a chi è convinto che la fotografia alberghi in un mondo di elfi fate e maghetti le sue credenze.

Inviato: 14/11/2016 11:20
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
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8/1/2005 22:33
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Intervengo solo per affermare che le prove e relative simulazioni circa la stabilità e l’eventuale degrado di un manufatto o oggetto, industriale o meno, si basa su test e prove scientificamente valide e basate su presupposti accertati a livello tecnico. Lo posso affermare con una certa cognizione di causa perché è parte del mio lavoro. Mi occupo di stabilità industriale di prodotti farmaceutici, e le simulazioni di stabilità servono ad ottenere previsioni scientifiche sul destino dopo x anni di un oggetto, nel giro di alcuni mesi. Sono test applicati secondo linee guida scientifiche ed eseguiti in maniera identica in tutto il mondo. In ambito farmaceutico le prove che si fondano sull’intera vita di un farmaco (stabilità a lungo termine) durano quanto la sua scadenza (2 o 3 anni); le prove accelerate (stabilità accelerata) ricoprono gli stress ai quali va incontro un farmaco in 3 anni in pochi mesi. Chiaramente la vita di un foglio per stampa inkjet è diversissimo da quello di un farmaco, ma i presupposti scientifici sui quali si fonda un test accelerato sono analoghi. Per tale motivo trovo che l’affermazione “Perchè non usiamo questi signori che vedono il futuro in maniera rigorosamente scientifica per ottenere qualche indicazione più importante: guerre, glaciazioni, cose così......” sia una grandiosa fesseria. Si vuole equiparare un qualcosa dove vi sono e sono sufficientemente comprovate le basi scientifiche, a qualcosa che ancora non ha basi scientifiche sufficienti o addirittura dove non vi sono basi scientifiche.

Marco



Inviato: 14/11/2016 12:15
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
Utente non più registrato
mi inchino alle certezze scientifiche (ciò che non è scientifico essendo "piccolo mondo") ed alle meravigliose e progressive sorti della stampa a getto d'inchiostro.
Avrò visto e valutato male, me ne scuso. Qui vedo che ci sono persone molto ben ferrate dal punto di vista tecnico ed estetico, e soprattutto uomini di scienza, quindi mi faccio
timidamente da parte.
Solo, proporrei che anzichè discutere ed affermare le proprie opinioni (per poi venire tacciati di essere nel "piccolo mondo" della soggettività) si lasiasse la parola solo al "grande ed obbiettivo mondo" della Scienza (qualsiasi essa sia, basta la parola). Ripeto le mie scuse per aver espresso ciò che ho visto e valutato e auguro a tutti le migliori cose
(se un augurio non sia anch'esso considerato "piccolo mondo" di credenze ed auspici superstiziosi rispetto al grande e splendente mondo dell'evidenza scientifica).
A mai più leggervi e scrivervi, non accettando la supponenza
e la protervia, seppure ispirata dalla inattaccabili ed altissime certezze scientifiche (ma non avete il senso del ridicolo?) in un contesto che credevo essere di confronto libero ed educato.
Sandro

Inviato: 15/11/2016 15:16
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Re: digitale converge verso il miglior argentico.
Utente non più registrato
Lo sai che che l'80% per cento delle pubblicazioni scientifiche risultano poi crollare alla prova dei fatti?
Di quelle "obbiettive", senza particolare interessi di parte, eh.
Bene, queste sulle carte fotografiche sono invece evidentemente di parte, quindi le probabilità che siano bufale è assai maggiore.

Lo sai che anche anni fa garantivano "scientificamente" che certe stampe avrebbero conservato la loro qualità per svariati decenni e che quelle stampe sono poi miseramente decadute in pochi anni?

Ma tu ed altri siete abbagliati dall'onnipotenza della scienza, quale che essa sia, quindi ritengo inutile dialogare con voi, vedendo anche la supponenza ed il rifiuto di prendere in considerazione esperienze e valutazioni differenti dalle vostre.

A mai più rileggere te e gli altri fanatici della modernità
e del conformismo.

Ciao,
sandro

Inviato: 15/11/2016 15:22
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