Umida Akhmedova sta rischiando tre anni di carcere per le sue foto, perché il regime uzbeko le considera diffamanti... Ecco il link:
Akhmedova

E che ci sarebbe di diffamante in queste immagini ?

Forse il fatto che non vi si vede nessuna insegna della Coca Cola, della Pepsi o di MacDonald ? Non fosse che per questo, è un Paese meraviglioso... finchè dura, e temo non sarà  per molto.



PS: azz.. mi sono sbagliato: ho ingrandito la n.24 e gli ombrelloni dei bar sembrano essere della Coca Cola. Di questo il Governo Uzbeko dovrebbe preoccuparsi!
Tempo 10 anni o anche meno, ed andare in Uzbekistan sarà  come andare sulla costiera romagnola. Bel guadagno davvero!

Quoto Luciano, davvero non vedo cosa ci sia di diffamante. Oserei dire che alcune sono proprio belle e molto descrittive del posto e della sua cultura. Purtroppo la miopia dei governati non ha limiti di buon gusto e non ha confini geografici....


Osvi.

beh, per un paese a forte impronta nazionalista, con una grossa concentrazione di potere in mano al leader, non e' piacevole far vedere al mondo la poverta' delle sue strade e della sua gente.
la dittatura -in genere- ha sempre bisogno di mostrarsi linda e pinta.

Immagini tra il bello e lo splendido; grazie della segnalazione Koshka!

Spero con tutto il cuore che la fotografa riuscirà  ad evitare la condanna; purtroppo, come dice Franco, i regimi oligarchici non tollerano chi va contro la propaganda.

Questi regimi non sopportano neanche la più minuscola voce -- o immagine -- di dissenso. La Akhmedova ha la colpa d'aver mostrato con il suo lavoro (ha girato anche dei documentari) la vera faccia del paese e ora gli "esperti" della procura dicono che le sue foto "non soddisfano i canoni estetici richiesti”...

Francesca

Le foto sono molto belle.
E' drammatico che ci siano posti in cui si faccia ancora tanto spregio dei diritti.
Questo devo essere uno di quei tanti "paradisi" da cui chi ci vive davvero vorrebbe scappare.
Chiunque provenga da un paese di democrazia compiuta non resisterebbe 5 minuti a vivere in questo paradiso, ovviamente non con i privilegi del turista, ma con gli stessi pochissimi diritti e le immense privazioni a cui i gestori del "paradiso" costringono i propri sudditi.

Grazie per la segnalazione, Francesca: alla Akhmedova va tutto il mio plauso, per il coraggio e per la bellezza del suo lavoro.

Ben triste è il mancato rispetto della libertà  di espressione, ma ci sarà  speranza solo finché ci saranno persone che si assumono il rischio e gli oneri di esprimere la propria visione del mondo. Credo che sia necessario diffondere questo lavoro, far vedere queste immagini, così che il rischio che corre questa fotografa sia valso a qualcosa.

Andrea

Grazie mille per questa segnalazione.
Sono fotografie sulle quali riflettere. Il fatto stesso che il regime le consideri diffamanti è un controsenso. Come possono essere diffamanti? Sono fotografie che documentano la realtà  delle cose. come sono, senza nulla di fuori dal comune o diverso da quello che è l'esistenza in quel "mondo". Sono fotografie che mostrano cosa realmente avviene normalmente. Senza aggiunte o cose particolari e diverse dallo standard. Triste, molto triste. Eppure al giorno d'oggi vi sono luoghi dove si vive ancora in questo modo.......e luoghi dove questo si ignora totalmente e si pensa a cosa comprare da mettere il sabato sera.....e si è indecisi: questo o quell'altro?

Marco

Non le trovo per nulla diffamanti, non mi sembrano foto di denucia sociale, ma piuttosto di documentazione di un mondo che prima o poi scoparirà .
Certo la povertà  si vede, ma è una povertà  dignitosa e non c'è squallore.
Le dittature non amano chi documenta la realtà , li considera come disfattisti, diffamatori o peggio.

Gianluigi