Intanto queste, prese al volo, poi ne metto qualcun'altra.

Allega:

---

  _MG_3163.jpg (154.39 KB)


  _MG_4335.jpg (136.37 KB)


  Pipero_MG_5206FranzGustincich_1.jpg (108.84 KB)


  La-Trota-Zita2_MG_1314.jpg (112.65 KB)

mi piace più di tutte la terza, brillante... le altre mi manca qualcosa.... sempre per andare a trovare "il pelo nell'uovo" ... ora vado a vedere anche le altre che hai postato..

Ciao FramzX,
secono il mio modesto parere hanno poco di organolettico.
Mi spiego: nella prima le carote sporche di terra vicino al piatto mi vanno pensare che un po' di tera sia finita anche nel piatto.La seconda non mi pronuncio perche' non ho capito cos'e', a parte l'erba cipollina ( e' quella? ) Nella terza c'e' troppo riflesso e manca il bordo del piatto, si nota troppo bene che hai messo il cibo direttamente sul tavolo.
La quarta e' troppo spaziale, sospesa nel buio astrale, fa pensare a cibo per astronauti.
Secondo me ti dovresti apparecchiare nel modo piu' appetitoso possibile, deve venire l'acquolina in bocca a te che fotografi, quella della carne sembra scattata da un vegano...
Presto mi divertiro' anch'io a cimentarmi con soggetti simili, sono curioso e dubbioso...
Ciao, Renzo

Io sono l'ultimo in grado di discutere sulla fotografia di food per dare pareri tipo mi piace o meno, questo è giusto o sbagliato e quindi non lo farò.
Da quello che capisco però è che a parte riflessi, appetibilità o meno dei piatti, "errori" di luce o composizione del singolo scatto, mi sembra che Franz stia tentando una strada "nuova" e meno "confezionata" nel rapportarsi ad un genere che non è il suo. Cerca cioè di uscire dal clichè del genere food affrontando il piatto più con lo spirito del "reporter" che con quello del fotografo di studio. In questo bisogna dargli atto di un grande coraggio (non so se sarei capace solo di provare) nell'affrontare una ricerca difficile e, a mio parere, di risultati notevoli.

Citazione:

e vuole anche condividerlo... siamo in un forum per condividere esperienze... anche io vorrei provare ma mi manca il "cuoco" preferisco esperimenti di scatto che discussioni di attrezzature.. ben vengano e ben siano discusse ...

Alcune precisazioni.
Prima di qualsiasi sessione fotografica, e voglio conoscere la storia dei miei soggetti e del loro lavoro. Le fotografie quindi, sono il frutto anche della storia che ho appreso.
Il mio compito è quello di interpretare il cuoco ed il suo lavoro. La prima fotografia, ad esempio, è stata realizzata Su un piatto di Marcello spadone, chef a due stelle, noto per coltivare gran parte delle sue materie prime. La scelta di utilizzare le carote appena estratti dall'orto rispecchia proprio il suo modo di cucinare, e la sua frase "non mangio ciò che non conosco per nome e cognome".
La seconda effettivamente non è delle migliori ma la ritengo un capolavoro date le condizioni , Non di lavoro, bensì di interpretazione. Quel coso è un piatto che si mangia così: germogli di soia e una schiuma fatta anch'essa di soia. Ed è il soggetto migliore che mi è stato fornito, peraltro senza l'assistenza dello chef, come invece è usuale in un set di questo tipo.
La terza è un dettaglio la trovavo abbastanza succulenta, si tratta di un piccione con un cubo di ananas marinato nel vino bianco e zafferano, mi piaceva molto la trasparenza e la freschezza dell'ananas, ma vi farò vedere anche una ripresa Azimutale che, in effetti, anche lo chef ha preferito. L'ultimo scatto , Invece, è una zita ripiena coregone e guarnita con dei carciofi disidratati. Lo chef, Maurizio serva, anche esso con due stelle, e ai miei occhi un vero artista visuale , E parte dei suoi piatti li ho voluti rendere proprio come se avessi fotografato delle opere d'arte. Ho fatto anche un ritratto a lui e al fratello suggerendo che siano pittori del cibo e ritraendoli con pennello e cavalletto. Appena potrò posterò anche il ritratto.

Mi rendo conto che c'è ancora molta strada da fare, ma al momento sono soddisfatto di non aver avuto ancora nessuna critica negativa da parte degli chef che, anzi, mi hanno commissionato altro lavoro. Qualche foto di carattere più appetitoso, fatta al di fuori dal progetto, la sto vendendo nello stock, e abbastanza bene.

Fino ad ora, tuttavia, mi sono confrontato con fotografie fatte da altri degli stessi soggetti di livello molto basso. Mercoledì, invece, andrò in un locale il cui sito è pieno di fotografie di ottimo livello: quello sarà un vero confronto sul mercato della food photography. Per il resto , Come l'altra volta, tiratemi giù tutti i difetti che trovate: è l'unico sistema che ho per migliorare. Grazie

Inoltre scusate per tutti gli errori ma sto guidando e lo dettato al telefono e vedo che non funziona proprio bene bene, lo correggerò più tardi quando potrò stare al computer

Ecco quanto citato nel mio post precedente

Allega:

---

  Sandro_Maurizio_Serva_def_MG_1722.jpg (84.38 KB)


  Pipero_MG_5204FranzGustincich.jpg (62.89 KB)


  Pipero_MG_5197FranzGustincich_1.jpg (169.76 KB)

A me nel complesso paiono assai buone, anche se effettivamente si discostano dai canoni di solito accettati per le foto food.
Mi riferisco per esempio alle carote sporche di terra. Ma siccome a quanto pare c'era un motivo e allo chef probabilmente ha fatto piacere così, va bene lo stesso.

Insomma, tentare cose nuove, va sempre bene. Ovvio che non sempre ci si imbrocca, ma chi non risica, non rosica.

La terza, Pipero MG qualchecosa, è quella che mi convince di meno: perché se la trasparenza dell'ananas è resa assai bene e la tessitura e il tono del taglio di carne è impeccabile, la eccessiva lucente perfezione della superficie TROPPO bianca e priva di trama del piatto rende l'insieme innaturale, fa un effetto "lavandino nuovo IdealStandard" che nuoce all'appetibilità.

Le carote sporche, invece, una volta conosciuto il motivo ci stanno tutte; ma richiedono un'operazione di comunicazione ben fatta in termini di Content Design, ed è da vedere se degli chef hanno gli strumenti culturali giusti per capirlo.

L'approccio generale che ti suggerisce di fotografare cose di cui prima ti sei fatto spiegare la ratio e il percorso creativo invece è impeccabile, è bello legger quel che scrivi, facessero tutti così i fotografi avrebbero ancora un posto nella scala sociale come nei primi del '900 ...

Invece tanti danno la luce sempre sostanzialmente allo stesso modo, formalmente corretto ed impeccabile quanto alla gestione della dinamica, su un marmo del Canova o una statua lignea devozionale del barocco spagnolo; cosa che a me fa inorridire.
Per tanti 'na foto di studio è 'na foto di studio, e che sul fondale vi sia una statuetta in clorite della Battriana, un rubinetto Signorini o un modellino Lima in scala HO è la stessa cosa...

Questo che segue è un esempio di come dovrebbe essere la foto da stampare gigante, naturalmente molto più lunga, affollata e fumosa.

Allega:

---

  Crudi_MG_8113_1.jpg (256.78 KB)

Troppo variato come stonalizzazioni lo sfondo di legno. Distrae dalla lettura di ciò che vi è poggiato sopra, la trama delle fibre è invadente. IMHO.

Io lo vedrei o tutto un poco più chiaro della media degli oggetti sopra, o scuro con le venature visibili - che di suo va bene - ma meno stonalizzato dai punti di usura più chiari, così fa da sfondo e gli oggetti staccano un poco.

Poi: il piatto rosso è tanto uniforme - a prima vista - da poter essere percepito quasi come un piatto di plastica da festicciola dei bambini, salvo poi guardare bene ed avere una informazione che contrasta con la prima impressione.

Questa cosa - poter dare una prima inconsapevole interpretazione immediata di quel che si vede, poi corretta da dati sensoriali letti con più attenzione - io la eviterei sempre, in generale; nel caso specifico, attira la concentrazione sul piatto invece che sul cibo che contiene.

Ultima cosa: sicuro sicuro sicuro che la ripresa ideale sia proprio quella completamente zenitale? Un angolo moderato di differenza con la verticale per l'asse ottico aiuterebbe in una istintiva percezione di tridimensionalità.
Prendendo lo scatto con l'asse orientato leggermente dal basso verso l'alto, come se la macchina fosse più vicina al lato basso della foto (ammettendo che la gigantografia vada montata orizzontalmente come ci fai capire). Anche una decina di gradi di differenza dal Nadir perfetto basterebbero.

Citazione:

su questi 2 punti concordo pienamente.

Marco

Verissimo per il legno, infatti ho già avvertito che nel caso si debba procedere porterò levigatrice e cera color noce;

Verissimo anche per il piatto: purtroppo me ne sono accorto a set smontato! Così imparo a non perdere la conentrazione quando il lavoro volge al termine.

Per tutto il resto mi muovo all'interno di schemi abbastanza fissi, poiché questa foto è diventata un po' il simbolo del ristorante, ed il mio compito è stato migliorare l'orrore che già avevano con qualcosa di meno orrendo.

Ottimi suggerimenti, comunque. Grazie

Se mi invii in PM il tuo cell, ho trovato in un "Mercatino" (di quelli in franchising) un libro che ti potrebbe interessare. Stante che ti sta capitando di occuparti di food. Se vuoi te lo prnedo.

Citazione:

C'è posta per te (cit.)

In programma per domani una sessione moooolto lunga di lavoro in un noto ristorante di pesce.

Entro breve, dunque, mi sottoporrò alla terza verifica. Se la passo aumento i prezzi .

Intanto vi sottopongo due scatti del reportage alimentare a scopo editoriale sul pastificio artigianale "La Rustichella d'Abruzzo". Una di quelle realtà italiane d'eccellenza che esporta oltre il 95% del prodotto.

Allega:

---

  A_Watermarked_small_MG_9768.jpg (403.82 KB)


  A_Watermarked_small_MG_9620.jpg (386.31 KB)