Stanno girando sul web e forse molti di voi già le hanno viste su Facebook o altri socialnetwork, le immagini che il fotografo Dave Engledow si scatta in compagnia della piccola figlia Alice Bee.
Mi hanno divertito moltissimo, un pò per l'idea, ma poi anche per la GRANDE INTERPRETAZIONE di Alice Bee che si dimostra davvero un'attrice e modella di rango. Pure il padre non scherza, naturalmente.

QUI

Mi vengono gli incubi a pensare al backstage di quelle foto

Carine, anche se mi piacevano più quelle del "pionere" Jason Lee (citato anche nell'articolo):

http://www.mymodernmet.com/profiles/blogs/a-father-who-creatively

Fer

Beh...sui social network gira della roba spesso banale, ma sia le immagini proposte da Luciano che da Fer le trovo simpatiche e divertenti, chi le ha realizzate ci ha messo un po'di buona e sana fantasia.

Non so se lo conoscete ma anche questo artista propone qualcosa del genere:

http://500px.com/adrian_sommeling

Sono tutte cose che mi piacciono moltissimo ma non le definisco "fotografie" quando sono evidenti pesanti interventi che hanno più attinenza con la grafica.
Io sarei ancora legato al concetto di fotografia come qualcosa che deriva da un singolo scatto di una macchina fotografica (lo è anche un telefonino quando viene attivata questa funzione).
(Povera fotografia, come la conoscevo io c'è una gara sia filosofica che estetica per farla annichilire, un po' quello sta succedendo alla democrazia).

Non mi ero posto il problema. Naturalmente l' evidenza della postproduzione è chiarissima, ma lo è in misura analoga a quanto si vede in tutte le immagini pubblicitarie, nei cataloghi,ecc.
La PP e' ormai un momento imprescindibile nella produzione fotografica professionale, né più né meno di quanto fosse necessario far sviluppare la pellicola ai tempi dell'analogico. Tra l'altro era già possibile ottenere effetti analoghi anche ai tempi delle camere oscure. Ma coi computer e software attuali il processo è nettamente diventato più potente e controllabile.
Padronissimo di non considerarle fotografia, si capisce. Personalmente la considero fotografia attuale (nel senso di realizzata ai giorni nostri) a tutti gli effetti.

Io le vedo come illustrazioni ben fatte, ma come genere non mi entusiasmano.

Anche sulla postproduzione ho la mia idea: fino a che si tratta di quegli interventi che si facevano in camera oscura, cioè sviluppo, spuntinatura, mascheratura per equilibrare luci e ombre, ritaglio della inquadratura, correzione della linea dell'orizzonte e linee cadenti (correggibili con un banco ottico già in ripresa o cambiando la inclinazione dell'ingranditore in "postproduzione") sono sempre interventi che non modificano sostanzialmente i soggetti ritratti. Quando invece i soggetti vengono pesantemente manipolati o addirittura si aggiungono elementi, si tratta di abilità e competenze grafiche che partono da una fotografia per ottenere tutt'altro. Ad un certo punto si può dire che l'opera risultante non è quella di un fotografo ma di un bravo grafico. Infatti nè io nè te che siamo fotografi siamo capaci di farla perchè non abbiamo competenze di grafica, mentre la può fare uno che è un grafico ma non ha competenze di fotografia se parte da una nostra foto.
Il fatto che oggi i computer e la computer-grafica permettano di fare certe magie, non significa per me che questi siano gli orizzonti della fotografia, cioè che le sue peculiarità siano destiante ad essere soltanto la base di uno sviluppo grafico, caso mai si tatta di un aspetto della grafica che invece di partire da elementi completamente disegnati, parte da e si avvale di, elementi di derivazione fotografica manipolati.

Non sono assolutamente d'accordo. Ma si andrebbe lunghi e sicuramente sterilmente, oltre a finire OT. E non mi pare il caso.

Divertentissime. Bella segnalazione.

Circa il discorso fotografia/grafica/postproduzione, da parte mia, in un caso come questo, il problema non si pone. Non si pone perché, come dissi in passato, non considero che esista una sola fotografia, ma vare tipologie che non sono accomunabili. Talune postproduzioni risultano pacchiane e "di troppo" applicate a certi generi, è vero. Qui' no. In questo caso ci stanno bene, contribuiscono al risultato finale che non sarebbe stato lo stesso senza. Non sono cose "di troppo" ma sono dettagli che "fanno" la fotografia. Si, la fotografia, perché in questo caso (per me) di fotografia si tratta.

Marco

Non è che il giudizio in merito sia una mia semplice opinione, basta andare a leggersi il regolamento di qualsiasi concorso fotografico internazionale (a cui di solito per mia filosofia non partecipo) per vedere che vengono categoricamente escluse le fotografie che presentino manipolazioni che vadano oltre le regolazioni di toni e poco altro (oggi ci sono dei software che sono in grado di evidenziarle).
Quindi si può dedurre che soltanto fotografie non manipolate in postproduzione vengono considerate "fotografie".

ehehehe.. esempio migliore non potevi fare.. a giudicare ed a stendere i regolamenti saranno i figli o i nipoti di quelli che bocciavano negli anni '50 le foto di Giacomelli. Lasciamo perdere per favore i Concorsi: c' è solo da stenderci su dei veli pietosi...Premiano ancora la foto del vecchietto grinzoso in BN.

Citazione:

Vero. Ma quanto ho detto è una mia personale opinione. Non vuole essere la prassi. E' semplicemente quanto penso io.

Marco

Josef Koudelka diceva che "le fotografie si fanno con i piedi" nel senso che bisogna muoversi, girare, anche di città in città, andare incontro alla fotografia (quella vera), tutte queste (se le si vuole definire fotografie) direi che sono "fatte con il c*lo" stando seduti davanti ad un computer.
Forse è questa la differenza?

Forse qui sta una mediazione, nel link messo da MXA nell'altro sito:
https://www.internationalfineartphoto.org/gallery-2013.htm

è la prima volta che non vedo espressamente vietate le manipolazioni in potproduzione ma che eventualmente vengono messe in una categoria sperimentale (cioè a parte)


https://www.internationalfineartphoto.org/faq.htm:
....
Can I manipulate my photos?

You may crop your photos and/or make minor adjustments in post production (contrast, color balance, removal of unwanted objects). A photo with these minor adjustments can be entered into any category. If you make significant changes in post production, the photo should be entered in the experimental category.
...

Rimane il fatto della sostanzialità della tematica che secondo me va affrontata nei suoi aspetti, anche perchè è il web che fa la tendenza, quindi abbiamo una parte di responsbilità al riguardo.

La Fotografia è bella, perché è varia.
Rispetto l' opinione di Kudelka che è un autore che mi piace molto. Ma seppure autorevole , resta la SUA opinione e neppure lui può pretendere di avere in tasca la ricetta assoluta di quella che è la "vera fotografia".
Ci sono ottime fotografie che invece si fanno esattamente a tavolino, cioè ragionando sull'immagine che si vuole ottenere.
E se dal reportage , campo d'azione di Kudelka, ci spostiamo per esempio alla fotografia commerciale di pubblicità, direi che il lavoro di preparazione a tavolino del lay out e la fase di PP successiva allo scatto rappresentano nell'insieme forse l'80-90% dell'intero lavoro. Ma siccome tutto il processo viene tenuto d'occhio e controllato dal Fotografo, che è il responsabile ultimo del prodotto fornito al cliente, per me restiamo sempre nel campo della Fotografia.
Poi, ci mancherebbe, ognuno è padronissimo di pensare che non è "vera" fotografia. Basta che ci aggiunga le due magiche paroline "secondo me".

OT

Mi interessano poco le etichette, ma quando sento parlare di "fotografia vera" mi si accapona la pelle…
Credo che questo sia un grande fotografo, le cui elaborazioni peraltro erano fatte quando gli inventori di photoshop, se erano già nati, portavano ancora i pannolini…

FINE OT

Andrea

Citazione:

Oltre a sottoscrivere ogni tua parola (e anche ogni parola di Luciano e di Marco), aggiungo che "Process and perception" di Uelsmann è un gran bel libro (piccolo, ma grande ).
Vedere le sue immagini prendere forma tramite i vari passaggi in scatto e camera oscura, è affascinante; un libro che consiglio anche ai "nativi digitali" che hanno conosciuto solo Photoshop.

Fer

“The technique is not the image; the technique supports the image,” says Uelsmann. “It’s that kind of thing that opens up possibilities to create, in my case, visual phenomena that was unachievable . . . with traditional photography.”

Per asseverare il concetto...