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Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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22/6/2009 11:34
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Come persona assai inesperta nella ripresa in digitale e praticamente analfabeta in post produzione digitale, chiedo lumi su una faccenda che un po’ mi sconvolge e tanto mi affascina.

In era argentica ho fatto molte foto di interni, la maggior parte col banco ottico, avvalendomi di luci ausiliarie e pannelli riflettenti, sia per schiarire zone decisamente in ombra che per creare riflessi (sullo spigolo di un mobile, ad esempio, per esaltarne la forma), e di filtri in gelatina sia davanti all’obiettivo sia davanti a sorgenti luminose quando situazioni di luce mista richiedevano un accurato bilanciamento cromatico (ovviamente sempre col termocolorimetro in mano).

Recentemente mi è stato assicurato, da un fotografo professionista, che se si hanno le necessarie conoscenze nella ripresa digitale e nella sua post produzione, nelle riprese di interni l’uso di luci aggiuntive di pannelli riflettenti e di gelatine di correzione e bilanciamento del colore diventa del tutto inutile: una reflex digitale e un computer portatile sono sufficienti per fare tutto.

Volevo sapere innanzitutto se concordate sul fatto che col “vecchio” e col “nuovo” metodo si ottiene la stessa qualità, e se le conoscenze necessarie soprattutto della post produzione sono alla portata di tutti o se si tratta di roba da veri esperti (nel qual caso mi farei passare sin da subito qualsiasi illusione).
Grazie in anticipo per le eventuali risposte.

Inviato: 20/9/2013 14:56
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Da Roma
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Mi sembra la solita esagerazione. Anch'io sono digiuno delle tecniche altamente specialistiche della postproduzione digitale, ma vedo collehi molto più esperti di me sostenere (e lavorare di conseguenza) che la base per una ottima postproduzione è una ottima foto. In alternativa ottieni un disegno.
In una foto di interni, ad esempio, ho vito schiarire digitalmente una porzione del fotogramma dove l'illuminazione proprio non poteva arrivare, ma i riflessi per evidenziare lòa lucentezza del parquet sono stati ceati ad arte con l'illuminaione, e corretti leggermente in PP.
Devo ire che mi infastidisce molto questa cultur del "tutto si può" in PP, perché annulla la profesionalità del fotografo. Lo abbiamo visto con molte immagini, anche di reportage, diventate mervigliose illustrazioni. ma la fotografia è un'altra cosa.
Basta co lo strapotere dei Postproduttori!!!

Inviato: 20/9/2013 17:40
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Beh guarda Orso... pur non essendo un mago della postproduzione ti posso dire che piuttosto che passare delle ore davanti ad un pc nel tentativo di rimediare ad evidenti errori di esposizione e quant'altro, preferirei scattare curando nel miglior dei modi il soggetto da riprendere. Se vuoi provare il brivido della fotografia digitale lo puoi fare benissimo ma usando sempre i metodi che ben conosci, frutto di anni di esperienza con la fotografia argentica e che potrai sfruttare anche nel digitale, naturalmente dovrai fare le opportune prove ed aggiustamenti, ma una volta che avrai capito le differenze tra lo stesso scatto realizzato con pellicola ed in digitale partirai come un treno, se inizialmente sbagli qualcosa poco male, il vantaggio del digitale è che un file mal riuscito lo puoi cancellare per poi riprovare. Se ti limiterai a poco lavoro in post produzione come lo sviluppo del Raw qualche toccatina all'esposizione (se proprio serve) e basta, questo lo potrai fare abbastanza facilmente. Ma se ad esempio devi modificare pesantemente una foto che è sottoesposta da un lato e ben esposta da un altro, per fare un buon lavoro dovrai lavorare sui livelli magari creando delle maschere e qui il lavoro diventa più lungo e complesso. Tutto si può fare ormai in post... ma a condizione di apprendere per bene il sw che si preferisce usare ed essere disponibile a dedicare molte ore davanti ad un pc. Io francamente dò ragione a FranzX...il troppo storpia.

Inviato: 21/9/2013 17:33
Tessera n°33 C.F.A.O..........
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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A mio modesto parere sia Orso che Runtu (il fotografo cui Orso allude nel suo post e che immagino mi leggerà anche qui) hanno una parte di ragione, anche se dire che per fare foto d'interni basta una reflex professionale e un portatile mi pare una semplificazione eccessiva, non rispondente al vero.
Chiariamoci, le foto linkate da Runtu sono molto belle e ben fatte e non dubito che le abbia realizzate senza luci accessorie. Tuttavia prendere delle foto sferiche/immersive come paradigma della foto d'interni tout court è un po' discutibile: si tratta di un genere di foto del tutto peculiare, in cui le immagini sono ricavate componendo centinaia di scatti singoli, pertanto l'uso di luci accessorie complicherebbe alquanto le cose. Giustamente Runtu non le usa e sarebbe pazzo a fare il contrario. Peraltro questo tipo di foto ha generalmente lo scopo di rendere "visitabile" virtualmente uno spazio, quindi quasi sempre sono caratterizzate da un'illuminazione uniforme, per non dire piatta. Nella foto d'interni "singola", per così dire, entrano in gioco altri fattori e la personalità del fotografo, il suo tocco interpretativo nell'illuminare l'ambiente possono - e forse dovrebbero - avere un peso maggiore, secondo me.

Secondo me la tecnica per fare foto d'interni che consente la maggiore versatilità, allo stato attuale, è quella illustrata in questo bel tutorial (in inglese!): http://www.youtube.com/watch?v=E041k4bic98, ossia l'utilizzo di una fotocamera digitale con ottica decentrabile (il top sarebbe una medio formato con ottica decentrabile + dorso digitale) e di un essenziale parco luci e riflettori. Si scattano più foto pennellando la luce laddove lo si desidera, per poi unire le varie porzioni in un solo file tramite un paziente lavoro di maschere e livelli. Un metodo non certo semplicissimo né veloce, ma che unisce i due diversi approcci (quello di Orso e quello di Runtu), traendo il meglio da entrambi.

Comunque, per rispondere in ordine sparso alle varie domande di Orso, per quel che mi riguarda direi che:

- è vero che il digitale ha reso superflue le gelatine davanti all'obiettivo: gli aggiustamenti della temperatura colore possono essere fatti meglio e più velocemente in fase di sviluppo del file RAW, se non addirittura in macchina;
- non è vero che il digitale ha reso superflue le gelatine davanti alle sorgenti di luce: certo, fare il "cappottino" alle singole sorgenti è un metodo che porta via tempo e che talvolta non è possibile praticare (nel caso in cui, per esempio, le sorgenti di luce da correggere siano irraggiungibili), ma ovviare al problema facendo più scatti in digitale con diverse impostazioni di bilanciamento del bianco per poi unire il tutto in photoshop porterebbe via una quantità di tempo infinita e del resto non sempre sarebbe possibile. Oggi, sia in pellicola che in digitale, semplicemente non lo si fa per risparmiare tempo e denaro. Punto. Basta sfogliare una rivista di interni, anche blasonata, per constatarlo;
- non è vero che il digitale abbia reso superflue le luci accessorie: dare un accento particolare a un dettaglio, creare un'ombra, modificare la qualità della luce selettivamente sono cose che spesso non si possono fare in photoshop, se non a prezzo di ore davanti al monitor e comunque con buone probabilità di ottenere risultati dal sapore fasullo, che, come dice FranzX, farebbero pericolosamente somigliare la foto a un rendering o a un disegno.
Ad esempio, se volessi modificare digitalmente i valori tonali o la temperatura colore di una parete vista attraverso una griglia o coperta da oggetti di forma caotica (una pianta) dovrei passare un'eternità a selezionare in photoshop la parte che mi interessa modificare, con la quasi certezza che ne verrà comunque fuori una mezza porcata. Se faccio come il fotografo canadese che ho linkato mi basta fare uno scatto piazzando una luce nel punto giusto e via.
- sebbene le foto d'interni e architettura A COLORI le faccia ormai quasi solo in digitale, porto sempre con me il mio fido termocolorimetro: come potrei conoscere esattamente la temperatura colore delle varie sorgenti presenti in loco, altrimenti?;
- applicare la tecnica illustrata nel video che ho linkato richiede una conoscenza di photoshop non superficiale, certo, ma alla portata di chiunque abbia un minimo di voglia di imparare.

Concludo scrivendo che mi dispiace per Runtu che non può replicare qui, ma rispondere a Orso su Fotoavventure mi sarebbe parso un po' assurdo. Sono certo che Runtu capirà.

Inviato: 21/9/2013 23:42
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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GiovanniP ha scritto:


Concludo scrivendo che mi dispiace per Runtu che non può replicare qui, ma rispondere a Orso su Fotoavventure mi sarebbe parso un po' assurdo. Sono certo che Runtu capirà.


Sì, la situazione è assurda.

Andrea

Inviato: 23/9/2013 14:35
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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Secondo me la tecnica per fare foto d'interni che consente la maggiore versatilità, allo stato attuale, è quella illustrata in questo bel tutorial (in inglese!): http://www.youtube.com/watch?v=E041k4bic98, ossia l'utilizzo di una fotocamera digitale con ottica decentrabile (il top sarebbe una medio formato con ottica decentrabile + dorso digitale) e di un essenziale parco luci e riflettori. Si scattano più foto pennellando la luce laddove lo si desidera, per poi unire le varie porzioni in un solo file tramite un paziente lavoro di maschere e livelli. Un metodo non certo semplicissimo né veloce, ma che unisce i due diversi approcci (quello di Orso e quello di Runtu), traendo il meglio da entrambi.


senza entrare nel merito del topic...
ho guardato con interesse il video proposto e devo dire che l'idea di illuminare ad hoc le diverse parti della scena per poi comporre la foto finale in ps funziona davvero bene e permette un controllo della luce praticamente impossibile con uno scatto singolo...
però se il fotografo imparasse ad usare photoshop in modo meno "gnorante" (nel senso gergale del termine... meno da "zappa terra"... senza voler offendere questa onorevole categoria)... forse ci metterebbe un decimo del tempo a fare quello che fa

ciao
daniele

Inviato: 23/9/2013 21:04
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Prima di tutto ci terrei a fare una precisazione.
Sia qui (vedi post di apertura) che sull’altro forum, ho sempre parlato di “riprese fotografiche di interni”, e sia nelle mie domande che nelle risposte avute dell’utente Runtu (in quanto a citazioni mi sarei fermato a ciò che ho scritto nel primo post, ma a questo punto lo cito anch’io visto che l’hanno ormai fatto altri prima di me) non si è mai fatto il minimo accenno a “foto sferiche/immersive”. Non mi risulta affatto che coll’avvento del digitale la fotografia di interni si sia trasformata in fotografia sferica/immersiva.
Ho visto che sull’altro forum lo stesso utente ha aperto un topic che dal titolo sembrava un doppione di questo: ho smesso di leggere a metà del post di apertura senza neanche aprire i link, quando mi sono accorto che invece si parla esclusivamente di fotografia sferica/immersiva. Col massimo rispetto per chi fa o si interessa di questo genere di immagini, per quanto mi riguarda è un argomento che non mi interessa minimamente e che non ha nulla a che vedere con l’argomento di questo topic.
Per cui io posto qui, parlo esclusivamente di fotografie tradizionali di interni, quelle che si possono trovare su depliant cataloghi libri cartelloni tanto per capirci, e dell’illuminazione necessaria a questo tipo di foto. Il resto non mi interessa.

Tornando dunque a noi…, ringrazio tutti delle risposte, che mi paiono decisamente convergenti. Tra l’altro proprio ieri ho parlato con un collega piuttosto bravino con la post produzione, il quale mi ha detto le stesse cose che mi avete scritto voi. Insomma, la risposta l’ho avuta… nessuna rivoluzione c’è stata, ed ogni mia illusione è svanita.
Nella mia ignoranza, quando mi è stato detto che luci aggiuntive e pannelli diventavano inutili col digitale, ho pensato esistesse qualche strumento specialistico di post produzione del tipo: crea riflesso come se ci fosse una sorgente luminosa nel punto x / scegli il punto x sull’immagine / regola dimensioni della sorgente virtuale / regola intensità della sorgente virtuale / applica (baggianate, ma spero rendano l’idea). Ed invece mi pare che non sia così. Se vuoi un riflesso, o lo crei con un punto luce o con un pannello riflettente in fase di ripresa come si faceva con la pellicola (magari aggiustandolo o perfezionandolo poi in post produzione), oppure lo “disegni” ex novo al computer. E allora, per ottenere un risultato il meno finto possibile, devi avere delle ottime conoscenze di computer grafica. Il discorso, tra l’altro, si potrebbe estendere anche allo still life: via tutte le luci, solo l’illuminazione naturale o artificiale dell’ambiente, inquadri e fai click, poi giù di computer a disegnare ombre, riflessi, aumentare l’illuminazione qui, diminuirla là, correggere colori, variare dominanti, ecc. ecc.
Va anche detto che poi alla fine tutto dipende dalla qualità che si vuole ottenere…, ma mi pare che chi cerca il massimo continui ad utilizzare l’illuminazione ausiliaria proprio come una volta, perfezionando poi il risultato con gli innegabili vantaggi che il digitale offre in post produzione.
Sarò all’antica, ma non vedo una sola ragione al mondo per evitare di piazzare una luce d’effetto sul set in ripresa e poi cercare di ricrearne gli effetti a posteriori col computer.

Inviato: 23/9/2013 22:16
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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GiovanniP ha scritto:
- non è vero che il digitale ha reso superflue le gelatine davanti alle sorgenti di luce: certo, fare il "cappottino" alle singole sorgenti è un metodo che porta via tempo e che talvolta non è possibile praticare (nel caso in cui, per esempio, le sorgenti di luce da correggere siano irraggiungibili), ma ovviare al problema facendo più scatti in digitale con diverse impostazioni di bilanciamento del bianco per poi unire il tutto in photoshop porterebbe via una quantità di tempo infinita e del resto non sempre sarebbe possibile.

Vista la risposta puntuale ed articolata, e visto che usi il termocolorimetro… ne approfitto per chiedere un chiarimento.
Mi sono trovato in situazioni di fotografia di interni che andavano dal caso dove non ho neanche dovuto usare una sola luce aggiuntiva (tipo interno di certi negozi con ottima illuminazione fotografati dopo il tramonto) al caso dove ho dovuto ricostruire tutta l’illuminazione spegnendo quella esistente. Ma il vero terrore sono sempre state le situazioni di luce mista con luci al neon… e ti assicuro che 25 anni fa giravano certe porcate di tubi…
Come hai giustamente notato non sempre è possibile fare il “cappottino”. Un caso tipico è quando più plafoniere sono incluse nell’inquadratura e bisognerebbe smontare e agire all’interno della plafoniera. Il metodo che ho sempre adottato in questi casi è quello di fare il “cappottino” alle altre sorgenti quali luci aggiuntive o finestre (dall’esterno se incluse nell’inquadratura), con filtratura verde + eventuale correzione della temperatura colore in modo da uniformare il più possibile le altre sorgenti alle plafoniere esistenti, e filtrare davanti all’obiettivo magenta + eventuale correzione blu o ambra seguendo le indicazioni del termocolorimetro per arrivare il più possibile vicino alla luce per la quale è bilanciata la pellicola. In alternativa, ma solo in assenza di animato e di luce diurna (una finestra, se inclusa nell’inquadratura, non si può “spegnere”), una doppia esposizione accendendo alternativamente le sorgenti e filtrando davanti all’obiettivo sia per il bilanciamento della temperatura colore che per il bilanciamento lungo l’asse verde-magenta durante lo scatto con le sole plafoniere accese. Comunque, sempre un lavoraccio.

Nel caso di ripresa in digitale, in casi come questi è in qualche modo possibile semplificare le cose in post produzione? Cioè, se scatto in luce mista fregandomene che una parte della stanza sia più illuminata dalla luce che proviene da una finestra e l’altra parte della stanza più da quella proveniente da una plafoniera al neon con picchi sul verde, riesco poi a sistemare le cose in post produzione? Da quello che hai scritto sembrerebbe di no, ma chiedo conferma.

Inviato: 23/9/2013 22:22
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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in post produzione poi sistemare virtualmente ogni problema di temperatura colore, sia complessiva che mista...
ovviamente a seconda dei casi questo richiede più o meno lavoro e porta ad un risultato più o meno piacevole. è sempre esseniale scattare sapendo cosa andrai a fare in postproduzione per semplificarti la vita dopo.
Già una situazione supertipica come le finestre con luce naturale e l'interno con luce artificiale che in pellicola richiedeva grande attenzione e filtrature in ripresa, in digitale si risolve semplicemente con uno scatto esposto per l'interno e un per l'esterno. il bilanciamento del bianco lo si fa ad hoc per i due scatti in fase di conversione dei raw e poi si monta il tutto in ps.
Se in fase di ripresa si ha avuto l'accortezza di fare anche uno scatto sovraesposto che pelasse o quasi l'esterno fuori dalle finestre, si può usare quest'ultimo per costruire una maschera al volo da usare per fondere i due scatti correttamente esposti e cromaticamente bilanciati.
con un po' di esperienza (come nelle sferiche postate da runtu su FA) si arriva a risultati assolutamente naturali in cui le caratteristiche cromatiche degli illuminanti sono ancora riconoscibili, ma perfettamente bilanciate.

Ovvio che se hai punti luce di caratteristiche diverse all'interno della stessa stanza il procedimento si complica, ma la possibilità di correggere resta la stessa. ed il tempo per farlo è tutt'altro che infinito...
poi se in ripresa basta una gelatina su una luce per rendere omogeneo il tutto... beh è ovvio che è più veloce

Ciao
Daniele

Inviato: 24/9/2013 9:02
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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danipen ha scritto:

Già una situazione supertipica come le finestre con luce naturale e l'interno con luce artificiale che in pellicola richiedeva grande attenzione e filtrature in ripresa, in digitale si risolve semplicemente con uno scatto esposto per l'interno e un per l'esterno. il bilanciamento del bianco lo si fa ad hoc per i due scatti in fase di conversione dei raw e poi si monta il tutto in ps.


Ecco, ma è qui che non riesco a capire.
Se la finestra è inclusa anche solo in parte nell’inquadratura (e quindi non la puoi oscurare, non puoi “spegnerla”), come fai ad ottenere uno scatto con la sola luce interna?

Se invece la finestra non è inclusa nell’inquadratura, la situazione è gestibilissima anche con la pellicola direttamente in fase di ripresa con una doppia esposizione su emulsione per luce diurna, una con le luci interne spente e nessun filtro, l’altra con luci interne accese e finestra oscurata con filtratura davanti all’obiettivo secondo i dati del termocolorimetro.

Inviato: 24/9/2013 10:09
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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dipende...
se puoi tirare le tende è la cosa più semplice
altrimenti dipende dai rapporti di luminosità tra luce interna ed esterna. non è detto che quella estera sia evidente.
se la luce esterna dovesse apportare una evidente doppia dominante nell'ambiente interno basterà in fase di postproduzione mascherare la parte dell'ambiente sulla quale incide e correggerne il bilanciamento del bianco.
è più facile a farsi che a spiegarsi a parole.
se vuoi postare una foto "laboratorio" possiamo sempre giocarci insieme
ciao
daniele

Inviato: 24/9/2013 10:49
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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non è sono scatti d'arredamento... ma per dare un'idea del possibile procedimento
http://marcoolivotto.com/goodbye-ovve ... te-di-liberarsi-dal-male/
http://marcoolivotto.com/un-trucco-estivo-in-lab/

ciao

Inviato: 24/9/2013 11:23
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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danipen ha scritto:

se la luce esterna dovesse apportare una evidente doppia dominante nell'ambiente interno basterà in fase di postproduzione mascherare la parte dell'ambiente sulla quale incide e correggerne il bilanciamento del bianco.
è più facile a farsi che a spiegarsi a parole.


Perfetto, era questo il caso a cui alludevo.

Il link a Olivotto (della cui serietà non dubito minimamente) spiega la cosa molto bene. Grazie.

Inviato: 24/9/2013 13:55
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Quando fotografavo appartamenti usavo i flash,mentre nei musei non aggiungo mai nessuna luce sia che lavori in pellicola o in digitale, perchè la luce presente dovrebbe averla pensata l'architetto come parte integrante del progetto... I flash funzionano bene a mio parere perchè uniformano la luce e le eventuali lampade accese diventano punti a temperatura più calda (gialli)ma non bucati. Scattando in negativo certe dominanti date dai neon riusciva a correggerle lo stampatore facendoli apparire bianchi e non verdoni.

Inviato: 24/9/2013 14:08
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni

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Mi pare che Danipen abbia risposto alle domande di Orso.
Aggiungo solo che personalmente non faccio quasi più foto a colori in pellicola, vista la situazione tragica dei laboratori (sarebbe meglio dire DEL laboratorio) della mia città, pertanto mi avvalgo volentieri dei vantaggi del digitale per quel che riguarda la correzione colore.
Solo non amo le assolutizzazioni trancianti. E situazioni in cui una gelatina su una lampadina può evitare di passare più tempo del dovuto davanti al pc poi possono presentarsi. Sarà perché non sono un mago di photoshop, ma preferisco potarmi dietro un etto di gelatina e star sereno. Penso soprattutto a situazioni in cui la porzione dell'immagine da correggere è parzialmente coperta da forme caotiche sulle quali non voglio intervenire e che quindi mi costringerebbero a noiose operazini di selezione.
Quanto al termocolorimetro, io lo porto con me per avere un'idea rapida della qualità cromatica delle varie luci presenti in loco, prima di scattare, per farmi un'idea di dove sono e magari spegnere una luce e riaccenderla per uno scatto successivo. Non mi pare un'idea così strana.
Allo stesso modo porto sempre con me una livellina a bolla anche se la mia digitale ha la livella virtuale: in un paio di occasioni mi è servita alla grande.
Infine, per riallacciarmi a quanto scrive archifoto, può darsi che l'architetto abbia progettato la luce ma probabilmente l'avrà fatto per l'occhio umano e non è detto che la macchina fotografica veda la stessa luce che vedono i nostri occhi. Comunque a me capita spesso di fotografare interni di case appena finite, dove magari mancano alcune delle luci e ci sono i cavi elettrici esposti. O in cui magari una lampadina si è fulminata. In questi casi delle luci accessorie serve eccome, anche volendo tralasciare ogni velleità "autoriale".
Vabbè abbracciare entusiasticamente il digitale, ma pararsi il #OOPS# in previsione di contrattempi mi pare buona cosa.

Inviato: 24/9/2013 15:37
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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Aggiungo una considerazione.

Attenzione a pensare di sistemare sempre e comunque la temperatura colore in fase di conversione da raw.

Se riprendiamo una scena illuminata a 3000K senza filtri di correzione "tanto poi bilancio il bianco da raw", otteniamo un paio di effetti collaterali.

Anzitutto, un'immagine molto sporca nel canale B.

Il filtro Bayer sacrifica molto il B a favore del G, sia perché solo 1/4 dei pixel sono B, sia perché il filtro B è il più pesante in termini di luminosità persa.

E non è alzando al massimo la riduzione del rumore cromatico, che risolviamo il problema: i dettagli ne soffriranno, non solo quelli a prevalenza B perché il chroma noise reduction di ACR, LR etc. agisce su R, G e B, non solo sul B (non ha filtraggio selettivo in frequenza elettromagnetica).

E questo era il primo punto.
Il secondo punto, riguarda il fatto che bilanciando i canali successivamente (durante o dopo la conversione raw) si rischia la sovraesposizione, anche se i dati raw di per sé non erano sovraesposti. Perché ad esempio si va ad amplificare G e B per controbilanciare un R troppo alto, o viceversa.

Insomma avere una scena che è già bilanciata in bianco in fase di ripresa, aiuta a mantenere un'elevata qualità di immagine.

Fer

Inviato: 25/9/2013 10:22
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Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Rivoluzione digitale nell’illuminazione delle foto di interni
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concordo.
quello che chiedeva orso però era se in ps si possono fare certe cose. e la risposta è si
se poi convenga risolvere determinati problemi in ripresa o in ps è un discorso a parte la cui risposta non è sempre ovvia, soprattutto in termini di costi beneficio.
Se per correggere in ripresa ci metto x ore mentre per correggere in post ce ne metto x-tot valuterò cosa fare in base alla qualità richiesta dal lavoro e, soprattutto, al pagamento che ne ricevo.
Non sempre, o meglio, quasi mai si è pagati abbastanza da poter ricercare la qualità Assoluta

Inviato: 25/9/2013 10:56
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