FranzX ha scritto:
La mia diatriba con F. è sempre stata sull'impatto emotivo e l'estetica: per lui, come è giusto che sia, una foto è un documento di studio e meno spazio lascia all'interpretazione e all'emozion meglio è, altrimenti rischia di perdere parte del valore documentale. Per me no. Ma su questo punto non ci troveremo mai d'accordo.

anzi per la sociologia visuale più la foto è brutta meglio è...

RolleiPino ha scritto:
Joker, nella citazione che fai io mi riferisco allo "stile" inteso come tecnica di trattamento della esposizione-sviluppo-stampa della prima serie. Sull'interesse del lavoro non ho dubbi. Posso apprezzare Ferrarotti come sociologo, come fotografo, sotto l'aspetto tecnico, un po' meno.

Non è difficile fotografare così, la FP4 esiste ancora, usi una reflex dell'epoca, se vuoi provare con quella pellicola, sottoesponi, fai uno sviluppo magari a densità un po' sostenuta, stampi con l'ingranditore senza fare mascherature e ci sei!
Ma anche senza cercare apposta questi effetti, con un formato 24x36 a 100 iso (che già di per sè ha una gamma dinamica più ridotta di un medio formato), senza esperienza, avrai rullini interi che ti varranno da soli con gamma o tutta centrata sui grigi medi, o con ombre chiusissime e alte luci bruciate, o troppo contrastati o senza contrasto ecc. Il tutto peggiorato ulteriormente se passato per una stampa in camera oscura senza tentativi di rimediare.

Con questo non voglio assolutamente dire che la fp4 sia una cattiva pellicola, anzi.

Nelle foto di Franz si nota già la differenza, o perchè c'è la tecnca di trattamento del negativo o perchè magari c'è una digitale che già lavora meglio di una esposizione e sviluppo sbagliati.

Ripeto che per me le foto della prima serie mi ricordano le migliaia di foto che vedevo all'epoca, lontanissime da quelle che facevano i professionisti (anche i reporter) e i fotoamatori fino a tutti gli anni '50. Delle due preferisco il bianco e nero da digitale delle macchine odierne , almeno vedo un bianco e nero decente a prescindere dai soggetti.
Oppure il bianco e nero di chi fa oggi un ritorno al passato ma cercando di recuperare le tecniche e gli strumenti precedenti l'inizio della barbarie (dagli anni '70).

Tornando alle foto qui esposte della prima serie di Ferrarotti apprezzo solo l'aspetto documentaristico (ma non ci vedo niente di strepitoso).
Apprezzo lo stesso aspetto nelle foto di Franz, ma nelle sue ci sono alcuni fotogrammi che mi piacciono in sè e per sè (e più sopra non li ho citati tutti perchè è molto bella anche quella delle bambine che giocano a "Campanon"); c'è l'impronta del fotografo.

joker ha scritto:

Scrivi che non è difficile fotografare in questo modo? permettimi di dubitare: io so a malapena fotografare i paesaggi, con la mia GF1 e non ci penso proprio a mettermi a sviluppare il bn.

Grazie per l'invito, ma non ho voglia di crearmi problemi; per ora continuerò a giocare con la mia macchinetta digitale.

joe