Cari .....,
stimolato da alcuni recenti avvenimenti accaduti e discussi nel Forum, mi sono posto il problema di capire il valore della parola AMICO all’interno di strutture virtuali che permettono un forte scambio di opinioni, idee, informazioni, cultura, interessi di vario genere,...Non sono né un sociologo, né uno psicologo, né un politico, né un credente, sono un laico che deve trovare un modo civile di rapportarmi con le persone, sia la relazione, diretta, fisica, che indiretta, telematica, virtuale,...Immancabilmente, anche perché è il mio mestiere, sono andato alle fonti del sapere per capire il significato ufficiale della parola "amicizia", "amico", "amichevole", "amicale",...Nel dizionario etimologico del Devoto, al termine "amico" è scritto:
-Amico, dal lat. "amicus", appartenente alla famiglia di "amare"...Nel vocabolario della lingua italiana dello stesso autore al termine amicizia sta scritto:
-Amicizia...scambievole affetto costante e operoso, tra persona e persona, nato da una scelta che tiene conto della conformità  dei voleri o dei caratteri, da una prolungata abitudine. Un rapporto amichevole è: conveniente ad amici o fra amici, improntato a simpatia o giovialità  affettuosa. Infine tra le definizioni di amico appare:...Chi si diletta di qualche cosa o coltiva un’attività  culturale...Sostenitore, seguace, fedele (anche nei nomi di alcune associazioni)...Benevolo, favorevole, animato dalla costante presenza di un sentimento di simpatia e di desiderio per qualche cosa...

Ora come nelle civiltà  antiche alzare una mano aperta era segno che non era armata e pericolosa, ma era segno di saluto, segno di amicizia, oggi la parola amico è usata per stabilire un rapporto positivo di base, come camerata, come compagno, come collega, come fratello, ma più aperto, più disponibile, più disposto ad accettare le idee dell’altro, più civile in fin dei conti se rispettato nella sua valenza comune di parola comunicativa. Se poi nel corpo sociale ci si accorge che questi principi non sono rispettati si puà discuterne con tutti se il problema è generale, in privato se il problema è personale, o particolarmente delicato per tutta la comunità  tanto da metterne in pericolo la struttura, la credibilità , l’onore di altri appartenenti, o tanto più quella dei responsabili perché i rischi maggiori sono loro.

Finché vivrà  il Forum di Fotoavventure io userà la parola AMICO, ovviamente fino a prova contraria, visto il valore che le attribuisco e la responsabilità  che mi assumo nel pronunciarla e nello scriverla.

Cari amici vicini e lontani qui è …Candidus / Floriano… che vi parla di...fotografia (sic!).

Ciao Floriano,
quando sono entrato nel Forum ero un isolato, nel senso che avevo delle buone conoscenze fotografiche pero' anelavo ad uscire dal livello del fotoamatore, non a distaccarmene, perche in fondo ancora lo sono, pero' volevo cercare di capire qualcosa di piu' del mondo professionale.
Sono stato letteralmente preso per mano da Marco e gli altri amici ( io posso veramente chiamarli cosi' ) e sono piano piano riuscito a districarmi nel mondo del Grande Formato che per me era un sogno, ma che da solo non sarei mai riuscito ad affrontare. Pensa che avevo gia' un Toyo, preso in un momento di entusiasmo e poi messo in un angolo.
Numerosi sono stati gli scambi di informazioni, pareri e consigli relativi alla fotografia, a problemi di computer, di informazioni culturali.
Poi ci sono stati anche incontri conviviali, si e' parlato di aspettative, di famiglia, di salute.
Non sono connotazioni che identificano rapporti di amicizia?
Poi ogni tanto ci si sbuccia, ma e' normale, secondo Cocciante si puo' arrivare anche ai cazzotti...
Pero' e' bene, come dici tu, i cazzotti o gli spintoni darseli in privato, altrimenti la gente che ci osserva non capisce che sono solo schermaglie ( non voglio chiamarle...amorose )
Ciao amico Floriano, posso dirlo?

D'accordissimo con anonimo.
Per inciso, anch'io provengo dalle BBS (prima ancora di Fidonet, c'erano piccoli pseudocircuiti locali... modem a 1200/2400... che tempi!! ) e cose come quelle appena viste qui, erano assolutamente tipiche.
Anche allora, i rapporti miglioravano e si rinsaldavano quando ci si riusciva a vedere di persona; in molti casi nascevano vere amicizie.

Fer

Citazione:

Molto interessante questa considerazione.
In effetti la comunicazione era assai differita, quasi quasi per lettera; era ben chiaro il concetto di "scripta manent" e i messaggi non si potevano cancellare. Quindi si cercava di pensarci su prima di mandare il post.
Poi i flame scoppiavano ugualmente , ma c'è anche da dire che si era agli inizi e il mezzo era veramente nuovo, almeno per la realtà  italiana...

Nel caso specifico di Fotoavventure, avendo conosciuto di persona in diverse occasioni buona parte dei frequentatori più assidui, posso senz'altro dire che una conoscenza/simpatia/affinità  "a distanza" si è poi tramutata, in molti casi, in vera amicizia.
Ma la conoscenza personale vera mi pare insostituibile per parlare di Amicizia.

Fer

Citazione:

Ciao
Stefano

Amico é una parola impegnativa, come tutte quelle che entrano nella sfera dei sentimenti e allo stesso tempo in quanto sentimento si esprime in modi a volte imprevedibili. E' vero, l'incontro di persona rende più tangibile l'incontro con l'altro, ma non lo rende ne chiaro, nelle sue caratteristiche, ne definitivo.
In fondo si diventa amici perchè si condivide qualcosa, perchè le sensibilità  reciproche vibrano all'unisono e questo, credo, puà accadere anche nel Forum. Interpreto così lo sforzo di Candidus di prendere questa parola e renderla viva anche dentro questo luogo, dove solo le parole esistono per condividere qualcosa.
Quando poi ci si incontra di persona e gli occhi insieme alle mani parlano, allora viene la conferma di quello che avevamo immaginato, della possibilità  di realizzare un sentimento, di avere a che fare con un amico. Ma anche qui, sappiamo di chi vorremmo essere amici e forse ci comportiamo, con le parole, volendo esserlo.

bs
marco

Suona bene l'idea che certe esperienze sono un avventura e dunque gli amici sono coloro che partecipano attivamente a questa avventura. Perchè le avventure si costruiscono insieme. Se ho capito il pensiero di Floriano.

Dunque questa si sta configurando come un'occasione per riflettere.
E allora mi domando se, al di là  o attraverso la fotografia di cui questo forum si occupa, mi sentirei di parlare con voi, con alcuni ma non poi così pochi, anche di altro. Intendo di cose molto lontane dalla fotografia. Insomma di scoprire il mio "volto".
Se la risposta fosse "si", ecco, allora questo avrebbe per me il significato di un desiderio di amicizia.
Ci penso e scopro che la risposta è "si". Credo che lo farei volentieri.
Il mezzo virtuale potrebbe essere all'origine di un inganno, di una falsa percezione da parte mia. Potrebbe! Ma anche questa osservazione, in fondo, mi sembra un modo per indietreggiare, per difendersi.
G.

Temo che la falsa percezione sia sempre dietro l'angolo, nel virtuale come nel reale. E' un po come nella fotografia, crediamo di avere a che fare con la realtà  e poi la costruiamo come piace a noi, a volte credendoci. Nei rapporti ci si entra, quando qualcosa incuriosisce e come in tutti i rapporti si vedrà . A me piace un po di più l'analogico perchè assomiglia a questa dinamica. Bisogna dargli tempo per vedere cosa si é combinato, al di la delle attese.
bs
marco

La questione delle attese spesso è ciò che fa diventare una cosa semplice, complicata, una cosa bella, brutta. O il contrario.

Interessante discussione.

Ritengo che la forma dialogica possibile all'interno di un forum, seppur con le connotazioni proprie che il mezzo tecnico impone alla comunicazione, possa permettere di farsi un'idea sufficientemente precisa su chi potremmo volentieri vedere nella vita reale.

Ho degli amici in più, da quando frequento questo forum, e sono perfettamente 'leggibili' e sovrapponibili ai loro post. Le parole sono importanti.


Andrea

Come credo molti altri uso internet per chiacchierare, costume che mi pare stia andando in disuso nella vita reale. Internet rende estremamente facile trovare persone con cui si hanno argomenti in comune: nel mio e nel vostro caso la fotografia. Ho trovato molte persone affini, con cui in qualche caso ho iniziato frequentazioni ed amicizie non virtuali. Ho trovato alcune persone caratterialmente opposte e a volte addirittura ostili. Parlo, se così si puà dire, con le persone mentre aspetto che mi si apra un file o durante la pausa pranzo; constato con tristezza che lavoro, famiglia, impegni, stress, ostilità , diffidenza rendono sempre più difficili nella cosiddetta vita reale le relazioni umane positive, dalla chiacchiera all'amicizia alla condivisione.
So che con alcune persone che frequento su internet potrebbe nascere un'amicizia; ma perchè ciò accada c'è bisogno di fare un passetto in più, di mettersi in gioco un po' di più di quanto non lo si possa fare parlando di pellicole, di ingranditori o di filosofia fotografica. Da dietro un monitor l'amicizia rischia di essere tanto facile quanto inconsistente.
Grazie Floriano per il tuo prezioso spunto di riflessione e per aver usato una parola bella come "amicizia".

Citazione:

Pensiamo a come iniziare, allora.
G.

Normalmente con l'amico si fa o si discute di qualcosa di interesse comune. Ci si rivolge a lui per aiuto o consigli,
si parla un po' di tutto.
Con parecchi partecipanti al forum c'e' un continuo scambio di opinioni, di consigli, di aiuto e anche privatamente. Questo tutto virtuale.
Ma c'e' anche una frequentazione. Alcuni sono stati insieme addirittura in America, io molto piu' modestamente mi ci sono incontrato due o tre volte in Italia, ma l'intesa e' sempre stata perfetta, anche perche' virtualmente ci conoscevamo di gia'. E' pero' una situazione strana, molto... moderna.
Faccio un esempio, ma ne avrei moltissimi altri.
Recentemente mi sono ritrovato con Stefano-Musica per andare a fare insieme degli acquisti e visionare delle macchine fotografiche. I nostri "colloqui" sul forum erano stati abbastanza frequenti, ma poi niente di eccezionale.
pero' avevamo parlato un po' di tutto, e piano piano....ci conoscevamo. Il curioso e' stato riconoscersi...meno male che avevamo il telefonino. Eppure dopo 10 minuti era come se la nostra fosse stata una frequentazione fisica pluriennale, ci conoscevamo effettivamente di gia'.
Non sto a fare la lista degli altri, con alcuni per vicinanza c'e' un rapporto ovviamente piu' diretto, alcuni non li ho mai visti di persona, ma quando l'intesa e' " a pelle" normalmente l'incontro ravvicinato di terzo tipo non riserva sorprese.
Ovviamente non con tutti i frequentatori del forum c'e' un rapporto di vera amicizia, puo' essere solo di cordiale frequentazione virtuale su questioni di interesse comune, pero' spesso ci sono le premesse per un salto di qualita'.
Provare per credere...
Ciao,
Renzo

Ho letto con interesse le tue parole Candidus e le ho trovate sincere e piene di trasporto.

Sono caratterialmente incapace a interagire con i gruppi e nei forum mi sono trovata per la prima volta a sedermi in una tavola (raramente rotonda purtroppo) anche con persone con cui avrei avuto poco da spartire nella vita reale. Dopo qualche anno di letture /scritture virtual-reali mi trovo con due amici, con molti conoscenti con cui scambiare qualche battuta fotografica e con alcune persone che non potrebbero mai entrare nella mia vita. Tutto sommato un bilancio positivo.
Ma posso considerare amici persone che non ho mai coinvolto nella mia vita? Che nulla sanno di me e che non hanno mai partecipato alle mie emozioni positive e negative? Non credo.
Per questo riservo la parola amico a chi è riuscito a fare qualche passo nel mio mondo e che mi ha permesso di fare qualche passo nel suo.

Per il resto trovo che i forum, nel bene e nel male, siano uno strumento splendido. Talvolta non riesco a filtrare le sensazioni negative (che ci sono. Il web è un micromondo che simula il reale) e sento il bisogno di staccarmene ma in questi anni ho avuto la possibilità  di mettermi in gioco come appasionata di fotografia e di scoprire ogni giorno qualcosa di nuovo.

Un saluto.

La parola amicizia ha per me un valore 'sacro' e molto personale, esiste una mia sfera di intimità  alla quale solo poche persone possono accedere, per questo non parlo facilmente di amicizia nei forum. Questi sono luoghi virtuali dove conoscere nuove persone partendo da interessi e passioni comuni, alcuni amici li ho conosciuti in questi luoghi, altri li credevo tali, ma ho preso delusioni, con altri ancora non andiamo oltre a 4 ciacole fotografiche, tutto insomma come nella vita reale.

Provo le stesse sensazioni di Stefano.
L'amicizia fra uomini, secondo me, è qualcosa di raro e prezioso, che è estremamente difficile da raggiungere.
L'affinitità  o la complementarietà  di caratteri e di interessi è solo uno degli elementi alla base di questo sentimento.
Il suo affinarsi deve comprendere la fiducia, il sapere che si puà in ogni momento contare sulla disponibilità  dell'altro, un senso di sostegno psicologico nei momenti di debolezza o di stanchezza, una sponda in quelli malugurati di bisogno materiale.
Anche senza speranza di tornaconto.
Un alter ego con cui potersi confessare.
Oggi fra le persone più giovani di me è uso anche fra estranei darsi del tu, ma a mio avviso è un segno di familiarietà  falsa, un cercare di creare una camaraderie che in realtà  non esiste.
Non sono scettico per partito preso, ma per disillusioni ed esperienza.
Ho frequentato per quasi venti anni un paio di persone, che arrivavo ormai a considerare quasi come fratelli.
Purtroppo, al momento buono, hanno tradito tutte le mie attese, lasciandomi con l'amaro in bocca.
Egoismi, piccole meschinità , che mi hanno fatto crollare molte illusioni.
Dell'amicizia fra uomo e donna meglio non parlarne.
I miei più grandi e sinceri amici sono stati tre cani randagi, che mi hanno, nel bene e nel male, confortato per 30 anni della mia vita, dividendo tutto.

I forum?
Simpatici (a volte) luoghi dove si parla di passioni comuni, ci si aiuta, si chiacchiera, ci si incontra virtualmente o non.
Ma l'amicizia è una cosa seria, e molto rara.

Cordialmente
Umberto

Che noi si scriva, si parli o solo si sia visti
Rimaniamo evanescenti. E tutto il nostro essere
Non puà in parola o in volto giammai trasmutarsi.
L'anima nostra è da noi immensamente lontana:
Per quanta forza si imprima in quei nostri pensieri,
Mostrando l'anime nostre con far da vetrinisti,
Indicibili i nostri cuori pur sempre rimangono.
Per quanto di noi si mostri continuiamo ignoti.
L'abisso tra le anime non puà esser collegato
Da un miraggio della vista o da un volo del pensiero.
Nel profondo di noi stessi restiamo ancora celati
Quando al nostro pensiero dell'essere nostro parliamo.

Siamo i sogni di noi stessi, barlumi di anime,
E l'un per l'altro resta il sogno dell'altrui sogno.

Sonetto n°1
Fernando Pessoa
(1888-1935)


a presto,ric
www.grandespirito.it

Grande Ric !!!

ma dove miiiin...a li trovi quegli Avatar?

27/1/07
Caro Ric, cari...amici,
bellissimo Sonetto n°1 di Pessoa, mia lettura ermetica assieme a molti altri argonauti alla ricerca di quel lato nascosto che rimane, tante volte, sconosciuto anche a noi stessi. C'è un momento nel quale agiamo apparentemente in modo incontrollato, facciamo relazioni incomprensibili: quello è il momento nel quale traiamo dalla nostra cripta, da quella parte di noi che sfugge alla logica della fisicità  e della "psichicità ", quasi una cassaforte, un deposito inconsapevole di esperienza, dal quale esce un'illuminazione, un collegamento tra segni, tra immagini, il riflesso in una psiche. Questo accade più facilmente se viviamo lo spazio tra un rumore e l'altro, in un intervallo temporale che permette alle sinapsi di scaricare la loro energia. Allora appaiono delle attrazioni, dei simboli, si rinsaldano sicurezze dalla visione improvvisa di quei segni. Così accade quando si incontrano le persone e, nel mondo odierno, si cerca uno spazio ottimistico anche alla virtualità  deprivata del corporeo.
Provate a cercare di fotografare quei riflessi nel nostro/vostro specchio personale.
Candidus / Floriano

Posso cortesemente avere una traduzione in demotico ?

Infinite grazie.
Umberto

Citazione:

ehehehe...come dice il grande Francesco Salvi: "Sarà sintetico: vi parlerà in acrilico !"