Dopo qualche anno ho rivisto un amico, appassionatissimo di foto e di viaggi da 25 e più anni. Ha un archivio immenso di foto di mezzo mondo. Adesso è in partenza per un paese dell'est e non porterà  la macchina con se. Come mai? Ha detto di essersi accorto di non avere mai 'visto' i posti che ha fotografato. Preso dallo scatto non si è mai goduto ciò che lo circondava. Così questa volta farà  le foto col cervello. In effetti a me è successa una cosa simile con la fotosub, ma forse più per l'impegno fisico che implica. In verità  l'immersione diventa più complessa e meno godible con tutta quella zavorra addosso, e se c'è corrente poi...

Invece sulla terra non mi sembra di essere stato in un posto se non lo fotografo, anzi la ricerca dell'inquadratura mi fa ossevare tutto con molta attenzione.

Mai avrei pensato che una passione così forte potesse svanire altrettanto fortemente.

E' una cosa che ho sempre pensato. In effetti quando porto l'attrezzatura dietro (che nei nostri casi non è la digitalina compatta) nei viaggi non riesco mai a godermeli appieno...il peso, la ricerca spasmodica di scatti interessanti ti fanno perdere molte cose. D'altra parte quando ho deciso, come per esempio in Cina lo scorso ottobre, di non portare nulla, me ne sono pentito e mi sono venuti i sensi di colpa....brutta bestia le passioni. Per la fotosub provo lo stesso...infatti ho venduto la Nikon F-601 con lo scafandro e il flash perchè l'ingombro e la gestione erano eccessivi per chi non si immerge spesso...

Forse tra le virtu di un fotografo dovrebbe esserci quella di guardare senza scattare. Va un po coltivata e credo che però non voglia dire rinuncia; si dovrebbe tendere a far convivere la volgia di scattare con quella di guardare. Il che significa avere sempre una macchina decente con se, ma lasciarla a riposo in tante situazioni, per scoprire che lo scatto é legato a qualcosa che si vuole dire, raccontare in un certo momento.
Per affrontare fotograficamente un esperienza si deve dedicarsi solo alla fotografia perchè il solo linguaggio che si sta utilizzando, siamo coesi con la macchina, con l'atto fotografico. Ma se é una vacanza, per me la macchina c'è ma diventa una delle cose di quella vacanza. Benchè personalmente abbia fatto diverse foto alle quali sono molto legato prorpio in vacanza. Ma rilassato.
bs
marco

Il piacere di vedere guardare osservare è così intensamente determinante nel mio modo di vivere che esiste a prescindere dall'avere o meno una macchina fotografica. Faccio foto in continuazione, senza o con la fotocamera; molte di più senza, ad essere sincero.

Al di là  di quei lavori che scavano dentro e possono essere non solo impegnativi, ma anche in un certo senso dolorosi, fondamentalmente mi diverto sempre con una macchina fotografica in mano: mi sembra quindi una sorta di violenza non portarmela in vacanza. Nella quantità  posso permettermi di scegliere se privilegiare la comodità , la leggerezza o il massimo divertimento dell'utilizzare la macchina 'sbagliata'.
In ogni caso in vacanza mi porto una -al massimo due macchine, se faccio colore e b/n- con un solo obiettivo, a focale fissa, altrimenti non mi diverto. Scegliere la focale in base a dove vado, cosa voglio e come mi sento è fondamentale come scegliere il luogo dove andare ed è strettamente collegato alle motivazioni del viaggio.


Andrea

<img src=http://i11.tinypic.com/5xxfs45.jpg>

Penso che il trucco per godersi le vacanze con una macchina fotografica sia quello di non eccedere.
Una me la porto sempre, preferibilmente una telemetro con il 35mm ed un rullino di scorta in tasca.
Quello che veramente mi rovinerebbe un viaggio o le vacanze (che per me sono sinonimi, a star fermo soffro) sarebbe il rimpianto per le occasioni perse.
Non so perchè, ma quando riesco a fare uno scatto ( e con l'amata pellicola devo cercare di contenermi), provo una sorta di godimento interiore.
Sarà grave ?

E' vero che il guardare/vedere é una dimensione intimamente connessa a chi fotografa e per alcuni con buona probabilità  ancor di più al punto da non separare l'azione fotografica dal guardare. Per me ci sono mommenti dove lo sguardo, per quanto fondamentale, non é fotografico, dove la macchina fotografica non servirebbe. Anche di fronte ad un paesaggio, così come dentro una relazione. Di fronte a certi paesaggi del mare non c'è fotografia che tenga, non ho ancora visto fotografie del mare che riescano a raccontarlo per come spesso lo si puà vedere. Per questo, riportando la faccenda alle vacanze, in molti casi guardo senza la necessità  di fotografare. Allo stesso tempo accompagnandosi con una leggerezza tecnica, come anche voi in qualche modo state dicendo, si puà mantenere presente anche l'agire fotografico e godersi la vacanza, il viaggio...
bs
marco

beh..se devo raccontare la mia esperienza in foto di viaggi, devo ammettere una sempre maggiore resistenza ad andare in giro con attrezature voluminose e complesse.

Naturalmente parlo di viaggi che NON hanno uno scopo ed intento eminentemente fotografico, perchè altrimenti il discorso suonerebbe assurdo. E' chiaro che se parto con lo scopo di realizzare un vero e proprio studio fotografico sui luoghi che visiterà, mi porto dietro tutto il meglio ed il quanto è possibile.

Ma per i viaggi "turistici" e vacanzieri, magari in gruppo, con altre persone non necessariamente interessate alla fotografia e con la pratica impossibilità  di scegliere luoghi e momenti nelle situazioni di luce e di posizionamento ideali, allora francamente sento che una attrezzatura impegnativa è più di impaccio che di aiuto.

Quindi, dagli anni passati, in cui partivo sempre col borsone fotografico stracarico e la preoccupazione di trovami senza quel certo grandangolare o quel certo filtro nel momento del bisogno, mi sono via via alleggerito di peso, ma ho cercato di tenere gli occhi aperti e di gustarmi quel che vedevo.

Sono tornato pochi giorni fa da un giro nelle Repubbliche Baltiche: una meta già  abbastanza impegnativa, nel senso che non ci si torna tranquillamente nei fine settimana se si è ciccato una foto, e che allo stesso tempo si presta sicuramente alla realizzazione di buone foto. Non oso immaginare cosa non avrei portato con me, se solo ci fossi andato un 6-7 anni fa. Invece adesso, nonostante le considerazioni di cui sopra, ci sono andato con solo la compattina Canon che ho comprato pochi giorni prima del viaggio e che,appunto per questo, tra l'altro non conoscevo ancora bene. Meno di 200 grammi di peso, da portare in tasca o appesa alla cintura.
Comunque non mi sembra di aver mai sentito la necessità  di altro.

Ed anche i risultati non mi sembrano del tutto disprezzabili, ovviamente nell'ambito della foto ricordo.
Ne potete vedere una piccola selezione, se ne avete voglia, QUI

Mi sento vicina a Hologon. Fotografo molto e raramente con la macchina fotografica. Non ho mai viaggiato con attrezzatura che comprendesse più di un corpo e di un'ottica e sono abituata a fotografare solo se sento un reale impulso a farlo. Altrimenti guardo e basta, passeggio, parlo, scrivo etc etc.
Così facendo non avverto quella sensazione di impedimento e di limitazione data dalla fotografia. Se la dovessi sentire partirei anche senza quel corpo macchina e quella singola ottica.

Ciao,
Io quando vado in giro porto sempre il minimo, se non altro per non guastarmi la vacanza con il timore che mi freghino qualcosa. Non si puo' stare sempre sul chivala', portarsi sempre dietro l'attrezzatura anche quando non si ha niente da fotografare. Meglio una compattina o una reflex con uno zoom e basta. Non e' mica un lavoro....
Ciao,
Renzo

Citazione:

Che dirti Luciano, riusciresti a fare belle foto pure con una scatola di cerini bucata....

Intanto oggi ho fatto un giro turistico solo con la Contax G1 e il 45/2 e devo dire che che mi sono trovato benissimo. Un passo avanti per il tele e due indietro per il grandangolo, e senza peso addosso. Forse è una buona soluzione.

Credo che dopo tanti anni di frequentazione la fotografia diventi una sorta di "vizio" della mente. Personalmente nell'osservare qualunque cosa che attiri la mia attenzione e il mio interesse, non riesco a fare a meno di considerarla sotto l'aspetto fotografico: se puo' costituire un buon soggetto, se la luce e' giusta, quale focale sarebbe adatta etc..

Si puo' anche scegliere di non portarsi dietro l'attrezzatura in un viaggio, ma questo non significa che non si faranno delle "fotografie". E la stessa cosa accade anche nella vita di tutti i giorni, con una moltitudine di "scatti" che si presentano ai nostri occhi e che cogliamo in modo quasi inconscio.

Sono in partenza: per coniugare leggerezza e passione mi porto dietro solo la fida G1 con il suo 35mm.


Andrea

Citazione:

E' la strada che sto sperimentando quando non faccio viaggi prettamente fotografici. Buona partenza.

...bene bene, mi manca una settimana ad una vacanza nel sud della Toscana, sarebbe bello viaggiare leggeri leggeri...
...e se poi mi perdo la foto dei colli tutti uno dietro l'altro da appiattire con il 100-400??
e se poi mi pento di avere lasciato a casa il 17-40 ??
o magari l'obiettivo luminoso per gli interni ???
Ho letto delle riflessioni interessanti che posso condividere, ma vacanza è vacanza, bisogna pur soffrire!

Quest'anno vado con i corpi Canon a pellicola...
...la M7 con tre obiettivi la porterà l'anno prossimo
ma la compattina digitale NO, proprio NO.

Citazione:


è proprio qui che sta il punto !

Chi lo dice che, di fronte allo spettacolo dei colli toscani, bisogna "necessariamente" (donde anche la necessità  di portarsi dietro l'obbiettivo "adatto") riprenderli di infilata col 400?

Anch'io quest'anno sono sceso con il peso: una 20D, il 18-50mm f2.8 ed il 70-200 f4. Ma di partire senza non se ne parla...non guarderei più i posti con attenzione...intendo con quell'attenzione che ricerca l'attimo estetico giusto. Non sono un tipo che si ferma in un posto nel pomeriggio e aspetta magari per 4 ore il tramonte ed avere la luce giusta, se c'è un bel posto e ci capito all'ora giusta scatto altrimenti scatto comunque, tutto qui. Ma la voglia di passeggiare in certe stradine di addentrarsi in certi quartieri di avvicinarsi di più ecc...me la dà  solo la fotografia.

Citazione:

Ecco, vorrei proprio non sentire più alcun pentimento se non ho l'ottica che voglio. Ricorda che sto parlando di vacanze 'generiche' e non mirate a scattare. In questo caso vado carico come un ciuccio!

Quello che penso è che a volte capita (almeno, a me capita) di ottenere i risultati migliori se non sono in giro carico come un mulo di attrezzatura. Probabilmente avere meno roba tra cui scegliere mi consente di concentrarmi meglio sul soggetto e sullo scatto piuttosto che su quale aggeggio usare

Marco

tanto alla fine l'approccio è sempre quello del turista che va in giro e cerca la cartolina. la foto di viaggio non risponde mai ad un progetto preciso, il fatto stesso di essere in un posto per la prima volta ti porta a fotografare cose molto distanti da quelle che vedi tutti i giorni. è il folclore, l'esotico che prende il sopravvento. secondo me i posti vanno vissuti per molto tempo prima di fotografare, altrimenti ci si trova con tante belle foto cartolina che non aggiungono niente alla storia della ricerca fotografica creativa.

Certo la vita che ho fatto un anno quando mi sono portato al mare mezzo corredo Nikon con F4 e 801, il corredo MZ ( senza i tubi di prolunga ) e il Toyo perche' non mi fidavo a lasciarli incostuditi a casa e poi ritrovarmi a portarmi sotto l'ombrellone quasi tutta l'attrezzatura meno il Toyo perche' avevano ripulito un'abitazione vicina alla mia...
Le serrature nelle case di mare lasciano molto a desiderare, avevo ovviato con catene e lucchetti....una vita....
L'anno dopo lasciai quasi tutto ad un fotografo mio amico che era equipaggiato con vetri antisfondamento e allarmi fantascientifici. L'anno di poi ripulirono anche lui....
Voi come gestite i vostri gioielli quando andate in vacanza?
Io mi sono costruito delle casseforti a prova di bomba che lascio pero' vuote ( devono morire...) e le macchine fotografiche...non vi dico dove le metto
Comunque c'e' l'allarme con la guardia, ma non sempre d'estate e' sollecita...
Ciao,
Renzo