Incuriosito dalle pellicole Lomography che ho trovato in un grande magazzino milanese, ho voluto provarle con un pessimo risultato.
Ho acquistato la Lady gray 400: confezione da tre rulli 120, stilosa, senza alcuna indicazione rispetto ai tempi di sviluppo (cosa inutile, tanto la lomografia è un gioco, non è vero?). Nessun problema, sviluppo in stand, ma lo trovo poco serio, visto oltretutto che tale pellicola non è affatto regalata e non si può considerare economica. Nemmeno sul sito nessuna indicazione. In rete qualcuno dice che è una T-Max 400 rimarchiata, ma mi pare strano e comunque è made in China e non mi pare che le T-Max siano prodotte in Cina.

Dopo lo sviluppo ho la simpatica sorpresa di trovare impresso su tutto il negativo quanto stampato sulla carta di protezione, numerini, pallini, freccine et similia, oltre alla "grana" della carta stessa.
Non allego immagini, perché si tratta di ritratti di persone che non amano apparire in rete, mi limito ad allegare scansione del capo e della coda del rullo, che peraltro mi appaiono significative.

Che dire? Sconsiglio vivamente. Mai successo nulla di simile, nemmeno con le economiche Foma e Efke.

Andrea

Allega:

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LE avevo viste un po' di tempo fa e mi incuriosivano... beh, risparmio dei soldini!

La tua negativa (in tutti i sensi) esperienza mi conferma nella mia personale opinione che mi sono fatta da un pò di tempo sulla Lomo e la la lomografia: un'astuta trovata commerciale che, con la scusa della "candid", ti rifila ciofeche spacciandotele per mezzi per esprimere la tua creatività.
I prezzi non sono alti in assoluto, ma se si considerano i numeri di vendita e la pessima qualità dei prodotti (con valore reale e di produzione vicini allo zero), imagino che i ritorni economici non siano per nulla trascurabili per chi regge le redini del giochino...

scusa ma come è possibile che la carta sia impressa sulla pellica?
le ipotesi sono solamente due:
1- entrava luce dal dorso della macchina...
2- hai caricato la pellicola al contrario
a me sono successe entrambe (e non me ne vergogno ) ma in nessuno dei casi era colpa della pellicola.

può essere che dipenda da altri fattori, ma non mi viene in mente come un elemento che non si trova sul tragitto luce-> pellicola possa venire impresso su quest'ultima

ciao
daniele

Anche io ho molti dubbi sulla lomography, si possono fare cose simili con una compattina digitale e un programma di fotoritocco.
Mi dispiace che si stia diffondento l'idea che pellicola=scarsa qualità.

A me è successa la stessa cosa con della pellicola Shanghai GP3 (nel formato 120): dopo averla provata a più riprese, e trovata davvero ottima, tempo fa ne ho acquistato 200 rullini dallo stesso economico venditore hongkonghese (su eBay) dal quale l'avevo acquistata in precedenza, spuntando un prezzo ridicolo.
Ebbene, su tutti quelli che ho provato finora (una decina, uno dei quali, ahimè, l'ho usato per lavoro, con conseguente danno irreparabile, roba da suicidio) ho riscontrato lo stesso problema che segnala Andrea: un'orribile reticolazione sommata all'impressione dei numeri di avanzamento stampati sulla carta di protezione.
Come causa del problema ho ipotizzato la ripetuta esposizione ai raggi-x degli aeroporti, lo stress termico durante il viaggio aereo, l'esposizione della pellicola alla luce durante la fase di confezionamento.
Naturalmente il venditore (tale "Uranium99", a futura memoria) ha negato ogni responsabilità ed essendo a Hong Kong è un po' troppo scomodo andare a prenderlo a calci in c.lo.
Proverò altri rullini a campione ma usarli con l'incubo che siano compromessi ti fa passar la voglia...
Peccato, perché, a differenza della Lomography, la GP3 era davvero conveniente (si parla di 1,40 euro al pezzo!).

Non credo che Andrea, nemmeno se gli sostituisci il Romeo and Juliet (o quel che fuma nell'avatar) con una pipa di oppio, possa caricare un rullo 120 al contrario.
Restano alcune ipotesi che riguardano le procedure di confezionamento o i prodotti contenuti negli inchiostri utilizzati per la stampa dei numeri.
A titolo di pura ipotesi, direi che i numeri sonon stampati in bianco. Il colorante per il bianco è piuttosto costoso rispetto ad altri colori, e realizzare un inchiostro bianco sufficientemente coprente comporta una grande quantità di pigmento (generalmente un osido, come O di zinco, di titanio ecc. o carbonato di piombo).
Guarda caso anche alcuni composti a bassa radioattività (se ricordo bene, ma sono memorie degli anni 80, sono ossido di uranio, d trizio e qualcos'altro) forniscono un o.ttimo bianco.
I cinesi sono noti per riciclare rifiuti tossici e reintrodurli nel ciclo industriale senza alcuna cautela.

Anche una radiazione alpha, che sono quelle dell'uranio impoverito, la cui emissione non supera la distanza di pochi micron, alla lunga può colpire anche le molecole di AgBr, imprimendo la miracolosa immagina fantasma

Ora consideriamo che lo stesso difetto è stato rilevato su una GP3 e su una Lomography made in China, e quindi probabilmente prodotta nello stesso stabilimento.

Naturalmente è solo una supposizione che non è suffragata da alcun dato scientifico.

Citazione:

Mai usare materiale economico per lavoro, mai usare materiale mai adoperato prima senza averlo testato!

Che peccato.

Mi spiace per la brutta esperienza Andrea, grazie per averci avvisati!

Nel frattempo sono sparite le Efke, evidentemente dopo la cessazione della produzione sono finite le scorte.

Peccato, ero innamorato perso della Efke 25. Ora mi sento triste e abbandonato.

Fer

Solitamente per lavoro uso Ilford FP4 o Pan-F, ma quella maledetta volta avevo terminato tutti i rullini che mi ero portato dietro e fui costretto ad usare la GP3 - che peraltro conoscevo, come ho scritto - per fotografare un quadro che poi si rivelò non più accessibile. Dovetti rimediare ricavando un negativo b/n da diapositiva: un incubo.
Persi 6 chili per lo stress psicologico conseguente alla disavventura, se non altro ci fu questo risvolto positivo della vicenda. Comunque da allora ho imparato la lezione.
Piuttosto, mi inquieta un po' sapere che il pacco delle pellicole incriminate, che nel momento in cui sto scrivendo questo post giace a 50 cm dalla mia testa, potrebbe essere tossico e/o radioattivo...

Attenzione: la mia è una ipotesi puramente astratta. Non ho infatti alcun dato scientifico ma esclusivamente i vostri racconti che testimoniano solo un risultato analogo. Inoltre io - come riportato in calce - sono un empirico.

magari potresti metterli nel terrazzo...

Lomography fa un'ottimo marketing. Mi fermo qui...

Non ho mai visto una carta di protezione peggiore di quella delle Lady Grey.
Mi pare che l'ipotesi di Franz sia molto vicina alla realtà, mi auguro però che non si tratti di ossido di uranio o di trizio... In ogni caso, mai più!

Andrea

Ecco qualche scatto tratto dal secondo rullo di Lomography Lady grey 400.
Ognuno può farsi un'idea di questa pellicola, così descritta dalla pubblicità Lomography: «Realizza scatti affascinanti in alta risoluzione con la Lomography Lady Grey 400 120. Nei tuoi scatti ci saranno neri ricchi, bianchi brillanti e tutte le tonalità di grigio anche in condizioni di luce scarsa. E unopzione conveniente per realizzare eleganti immagini medio formato in bianco e nero!».

Buona visione!
Andrea

Allega:

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Ecco perché da certe parti avvistano così tanti UFO.

Miiiiii....che bufala!

Comunque, tornando seri: in pratica qual' è allo stato la situazione del BN?
Ilford mi pare continui a fornire regolarmente la sua gamma. Di Kodak ho capito poco, tra dismissioni e contemporanee promesse di continuazione di produzione, ma in qualche modo sembra anch'essa presente. Efke, direi andata. Rollei ? Foma?

Citazione:

Non ti converrebbe chiedere un rimborso?