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Destrutturazione del sud-ovest americano

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25/8/2005 8:38
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Cari tutti,
questo e' un progetto a me molto caro appena completato. Il testo che accompagna il progetto e' sotto.

Le nostre molte visite a luoghi come Moab o i Four Corners ci hanno sempre lasciato un profondo disorientamento. Gli spazi immensi e la magia dei luoghi non possono non provocare un senso di vertigine nel visitatore. Abbiamo cercato di comunicare nelle nostre foto queste sensazioni, rimuovendo due costanti storiche nell'immagine fotografica: la temperatura di colore e il tempo di esposizione. L'approccio e' simile a quello usato nella musica atonale nella prima meta' del secolo scorso, attraverso il rilassamento di alcune regole fondamentali di composizione.

Dettagli tecnici: le foto sono tutte A3+, stampate su Pictorico Hi-Gloss White Film, dibond dietro e plexiglass davanti con bi-adesivo. Stampate con una Epson 1400 dye-based (Claria).

Commenti sempre ben accetti.

"Deconstructing the American South-West" @ www.resonantlink.com

Inviato: 20/1/2013 10:59
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

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27/9/2006 3:01
Da Napoli
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Come già ti dissi questo progetto mi piace.

Non concordo con esposizione con plexiglass visto che ormai monto tutto a vivo.

Inviato: 20/1/2013 11:42
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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14/4/2007 23:27
Da Milano
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molto belle!
Citazione:

Non concordo con esposizione con plexiglass visto che ormai monto tutto a vivo.

immagino che il plexiglas sia in montaggio tipo diasec e funzionale a portare al massimo l'effetto lucido già "esasperato" dalla scelta di carta in ink.

ciao
daniele

Inviato: 20/1/2013 12:07
FineArtClub* - Training School
www.danielepennati.com
Milano Citta  Aperta - Journal of Urban Photography
Tessera C.F.A.O. n°57...
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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8/2/2005 19:08
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Ho un ricordo estremamente luminoso delle stampe esposte a Milano, ma non ricordo che fossero A3. Quelle che ho visto erano le opere definitive oppure erano stampe ad hoc per l'esposizione?

Andrea

p.s.: Questo progetto mi disturba tantissimo, senza che io sapiia assolutamente il perchè. Quindi lo trovo maledettamente interessante e riuscito. Questa è arte, ca*****la, mica cartoline...

Inviato: 20/1/2013 15:09
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

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25/8/2005 8:38
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Citazione:

danipen ha scritto:

immagino che il plexiglas sia in montaggio tipo diasec e funzionale a portare al massimo l'effetto lucido già "esasperato" dalla scelta di carta in ink.

Esattamente. Volevo "tirare" la plasticosita' al massimo livello che i miei mezzi mi permettevano.

Citazione:

Hologon ha scritto:

Quelle che ho visto erano le opere definitive oppure erano stampe ad hoc per l'esposizione?


Stampe ad hoc. Alcune infatti erano A4 per variare le dimensioni (e quindi abbassarne il prezzo). In realtà' sono tutte "nativamente" A3+.

Inviato: 20/1/2013 18:12
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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8/1/2005 22:33
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Confermo l’impressione positiva avuta quando avevi postato alcune immagini con questa tematica tempo addietro. Le impressioni e quanto ti dissi rimangono tali. Allora scrissi che trovavo molto particolare l’accostamento di soggetti paesaggistici abbastanza classici con un lavoro che di classico ha poco. L’idea di fondo trovo che sia il fulcro del portfolio. Quell’accostamento di consono-diverso. Spiazzante perché lo è l’accostamento soggetto/postproduzione. A mio parere difficilmente si potrebbe trovare un soggetto capace di esaltare maggiormente il lavoro fatto su esposizione e temperatura. Soggetti classici si, dove con il termine classici intendo non il soggetto in sé, ma la modalità con la quale è presentato fotograficamente il 99% delle volte. Ribadisco: questo è per me l’aspetto saliente di questo lavoro. Una domanda però mi sorge spontanea: perché il formato A3+ ? Io non sono un fan delle stampe grandi; preferisco una sorta di “intimismo dimensionale” dato dal poter abbracciare visivamente l’intera fotografia. Eppure questo tipo di immagini le vedrei stampate grandi, più dell’A3+, molto più grandi.

Marco

Inviato: 31/1/2013 11:37
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"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

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25/8/2005 8:38
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Ciao Marco,

l'A3+ e' dettato dalla massima risoluzione delle immagine native. Sono state scattate tutte in digitale, infatti.

Ho due fotografie fatte con lo stitching che accompagnano la serie, una di circa 100cmx50cm e una di circa 220cmx60cm. Non le ho messe sul sito perche' non rendono proprio viste in formato francobollo (vedi sotto la seconda). Pero' sono state entrambe stampate, e la prima era anche parte della mostra.

Sono d'accordo con te che si prestano a dimensioni maggiori. Interessante notare pero' che la prima (piu' piccola) e' sicuramente di grande effetto (oltretutto e' una immagine iconografica della Monument Valley), mentre la seconda che ho appeso in casa e' problematica.

Per sintetizzare: sono foto che per come sono state costruite necessitano di essere viste da una distanza molto maggiore di quella che foto "normali" richiederebbero. Quella 220cmx60cm perde moltissimo se vista da una distanza inferiore ai sette-otto metri. Il che rende difficile una sua collocazione in un'abitazione che non sia, diciamo, "patrizia". Il che, non applicandosi al mio appartamento , causa la problematicita' di cui sopra.


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Inviato: 1/2/2013 9:39

Modificato da Mxa su 1/2/2013 10:09:38
Modificato da Mxa su 1/2/2013 10:11:17
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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11/3/2004 9:36
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Marco, come sai questo lavoro mi è sempre piaciuto e convinto molto, finalmente un approccio nuovo e personale alla fotografia di paesaggio, a dimostrazione che non è assolutamente un genere "cartolina", ed in un momento in cui anche i paesaggisti più coraggiosi e "moderni" (mi riferisco sostanzialmente a chi si rifà alla tradizione dei "Nuovi topografici" per intenderci) a mio avviso stanno diventando un pò ridondanti nel proporre sempre la solita "formula"...

Vorrei però farti una domanda che per me è molto importante per giudicare il tuo lavoro, cioè io vorrei meglio comprendere questo "imparentamento" con la musica atonale che tu stesso citi nello statement, mi piacerebbe comprendere meglio (se ti va ovviamente!) quali siano quelle regole a cui fai riferimento ed il processo di applicazione delle regole all'immagine...sai che sono un concettualone ed il processo per me è paradossalmente più importante dell'immagine...grazie...

Inviato: 1/2/2013 12:36
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

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25/8/2005 8:38
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Le mie note originali non sono con me, quindi purtroppo devo riassumere tutto a memoria. Dato che si parla di più' di un anno fa … uomo avvisato ….

Ho sempre avuto allergia per gli steccati culturali/procedurali nell'arte, quindi mi ha infastidito la costanza di alcuni parametri della fotografia. Dall'altra c'e' una serie di fotografie di una zona particolare degli USA (i Four Corners e "dintorni") che - attraverso sei visite nell'arco di 24 anni - mi ha sempre colpito/affascinato/soggiogato. Solo che le foto non riuscivano neppure minimamente a trasmettere quel senso di vertigine di cui parlo nello statement e che i luoghi trasmettono. Ad un certo punto ho pensato di unire le due cose: rompere alcuni paletti per vedere se sbilanciavano l'esperienza visiva al punto da almeno in parte convogliare il senso di disorientamento nel visitatore di questi luoghi. Ci sono o no riuscito lo lascio decidere a chi guarda le mie foto dal vivo.

La relazione con la musica atonale (sai che sono un appassionato di musica classica contemporanea dai tempi di Musica Nel Nostro Tempo, formidabile operazione culturale del Comune Di Milano della seconda meta' degli anni 70) e' abbastanza lineare. Mentre la prima ha rotto dei paletti di costanza temporale (suddivisione dei tempi) e tonale (il rapporto tra le dodici note), io ho pensato di rompere i paletti della costanza dell'esposizione su tutto il fotogramma (dodging e burning, operazioni comunque locali, a parte) e della temperatura di colore.

Questo e' stato fatto con mascherature casuali ma avente come componente costituente il rettangolo. Ho provato altre forme geometriche primitive ma i risultati sono stati non insoddisfacenti, ma addirittura disastrosi: sembra che il rettangolo abbia una sua logica che le altre forme (per esempio un cerchio) non hanno. La maschera chiaro/scuro e' stata generata casualmente, quindi senza riferimento alla immagine nativa. Questo porta localmente a sottoesposizioni o sovra esposizioni totali. E va bene così'.

La maschera della temperatura di colore e' stata più complessa. Innanzi tutto ho preso in considerazione il range tra gli 800K e 8000K e l'ho segmentato in dodici livelli. Dato che il numero di livelli doveva essere ridotto perche' volevo mantenere la materialità' dei rettangoli come elemento di disturbo (=confusione=disorientamento), dodici era una citazione simpatica. La sensibilità' dell'occhio non e' pero' lineare all'aumentare dei gradi Kelvin: passare da 1000K a 2000K non e' come passare da 6000K a 7000K. Quindi il numero di livelli non e' allineato ad una retta, ma giace su una curva. Anche in questo caso la maschera viene generata senza alcuna relazione con l'immagine nativa.

In generale non mi piace entrare nell'operativita' delle mie foto, non certo perché ho segreti da nascondere, ma perché preferisco discutere della qualità delle salsicce che uno sta mangiando e disinteressarmi del come sono state fatte. Il parallelismo e' voluto, non e' una battuta di spirito: trovo che accompagnare un lavoro fotografico alla declinazione dell'operativita' che lo supporta lo impoverisca invece di arricchirlo.



Inviato: 1/2/2013 18:41
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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11/3/2004 9:36
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Grazie Marco per l'esauriente risposta, l'apprezzo molto!

Guarda, concordo pienamente sul fatto che non sia necessario entrare nella operatività delle proprie fotto, e che oltre a non essere necessario non piaccia, anche a me non piace! , però quando ho letto il tuo statement, con in suoi riferimenti alla musica atonale, mi sono "ritrovato" proiettato in un mondo in cui i processi che sottendevano la realizzazione delle opere erano di fondamentale importanza, al punto che i compositori non solo ne parlavano e li spiegavano (Cage: stabilisci dei parametri e vedi cosa succede), ma addirittura diventavano intere note di copertina con tanto di schemi tecnici (Brian Eno in Discreet Music in cui c'è il disegno del sistema in cui venivano messi in loop i registratori), ecco perchè ho voluto chiedere, ho intravisto un forte parallelismo con quel mondo lì...

Inviato: 4/2/2013 14:52
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

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25/8/2005 8:38
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Il progetto ha ricevuto una "Honorable Mention" al 2014 International Photography Awards nella sezione "Deeper Perspective". Una piccola soddisfazione.

Inviato: 25/10/2014 21:48
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
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Una piccola soddisfazione, un grande applauso

Inviato: 26/10/2014 0:08
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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Citazione:

FranzX ha scritto:
Una piccola soddisfazione, un grande applauso


Anche da parte mia! Complimenti!!!

Inviato: 26/10/2014 10:30
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9967
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Complimenti Marco!!!!!

Grande!!!!!!!!!!!



Fer

Inviato: 26/10/2014 10:33
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Destrutturazione del sud-ovest americano
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8/9/2005 0:10
Da Lazio
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Bravissimo Marco!! Complimenti.

Inviato: 26/10/2014 12:48
Mauro-Tessera C.F.A.O. n°12
Leggere con attenzione il REGOLAMENTO

E Dio creò il gatto in modo che l'uomo potesse accarezzare la tigre....
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