Utente: Ospite
Cerca nel sito
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami



Password persa?

Registrati ora!


Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi


 In fondo   Discussione precedente   Discussione successiva  Discussione chiusa

(1) 2 »


Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
17/5/2011 15:12
Da Milano
Messaggi: 344
Offline
Ciao a tutti,

vi scrivo per una (anzi di più, in realtà) domanda che riguarda l'apertura della partita iva per essere a tutti gli effetti un fotografo professionista.

La mia domanda non riguarda la partita IVA e tutto l'iter da seguire... bensì l'inquadramento. Ovvero: libero professionista o impresa individuale?

Mi rivolgo a voi "grandi" (intesi come persone che hanno esperienza!) proprio per la scelta da effettuare.

Ipotesi: come fotografo offro determinati servizi quali:

- Fotografie per matrimoni, cerimonie, battesimi, lauree, comunioni, funerali (!) et similia e tutto ciò che ne consegue.

- Foto per determinate aziende/imprese: un mio conoscente ha un negozio di mobili ed elettrodomestici on-line. Da poco ha cambiato gli uffici e mi ha chiesto (dietro pagamento con ritenuta d'acconto) di fare una serie di foto dei nuovi interni per poi inserirli sulla home-page del sito web scrivendo che l'attività xyz si è rinnovata etc, etc...

- Still life: qualche tempo fa una mia amica e compagna di università mi ha chiesto di eseguire una serie di scatti riguardanti le sue... torte, molto belle da vedere e da mangiare (il pagamento è stato effettuate con tre torte!)

- Book fotografici e ritratti: una persona viene da me e mi chiede se posso fargli / farle una serie di scatti che poi utilizzerà come meglio crede.

- Organizzazione di un workshop fotografico;

In tutto ciò non esiste una sede fisica vera e propria dello studio: ho un piccolo magazzino sotto casa mia dove ho effettuato alcuni ritratti e still life per interessi personali (non "commerciali"). Ho però a disposizione uno spazio adatto da usare come studio fotografico, che però non è mio: è di un mio amico, che in questo momento non usa e non avrebbe problemi a lasciarmelo utilizzare saltuariamente...

Dopo questa lunghissima e "Ricciardiana" (scusa Valerio! :P ) premessa: è più corretto considerarsi un fotografo libero professionista, oppure, come "artigiano" (cioè, aprendo un'attività individuale?).

Perdonatemi, ma è l'ultimo e unico dubbio che ho.

Ringrazio tutti per l'attenzione.

Enrico.

Inviato: 14/11/2012 10:57
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
10/1/2008 12:54
Messaggi: 614
Offline
il fotografo,può essere anche commerciante.... e forse è il più conveniente... ti conteggiano meno ricarico rispetto ad un artigiano o libero professionista.... io ho cominciato da libero professionista e poi sotto consiglio del commercialista sono passato al commercio.... valuta un po e senti un commercialista...

Inviato: 14/11/2012 11:06
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
17/5/2011 15:12
Da Milano
Messaggi: 344
Offline
Citazione:

nikophoto ha scritto:
il fotografo,può essere anche commerciante.... e forse è il più conveniente... ti conteggiano meno ricarico rispetto ad un artigiano o libero professionista.... io ho cominciato da libero professionista e poi sotto consiglio del commercialista sono passato al commercio.... valuta un po e senti un commercialista...


Grazie per la risposta Niko. Di preciso, per commerciante, cosa intendi? Nel senso che vendi attrezzatura? (ad esempio!).

Grazie di nuovo.

Enrico.

Inviato: 14/11/2012 11:13
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
10/1/2008 12:54
Messaggi: 614
Offline
tutto ciò che riguarda la fotografia e simili anche cornici ecc...

Inviato: 14/11/2012 12:54
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
17/5/2011 15:12
Da Milano
Messaggi: 344
Offline
Beh, per adesso non ritengo nei miei progetti di diventare (anche se in ambito fotografico) commerciante.

Ciò che mi preme capire è la seguente: libero professionista o ditta individuale (artigiano?). Con le premesse fatte prima, e leggendo svariati articoli, non riesco a capire verso quale inquadramento rivolgermi. Anche perché le differenze sono alquanto OPINABILI a mio parere. :/

Inviato: 14/11/2012 13:53
Portfolio: www.enricoagostoni.com
Photographeum Blog: http://www.photographeum.com - di tutto è un po'!
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
29/5/2009 11:05
Da Bologna
Messaggi: 985
Offline
da diversi anni sono libero professionista e non c'è nessun problema, escluso il drastico calo di commesse da parte di studi e imprese di questi ultimi tempi.
credo che l'iscrizione alla camera di commercio comporti spese maggiori rispetto al semplice professionista. ma un commercialista sarà più preciso.
comunque benvenuto nel mondo professional!
ciao
oscar

Inviato: 14/11/2012 13:56
www.oscarferrari.com
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
17/5/2011 15:12
Da Milano
Messaggi: 344
Offline
Citazione:

archifoto ha scritto:
da diversi anni sono libero professionista e non c'è nessun problema, escluso il drastico calo di commesse da parte di studi e imprese di questi ultimi tempi.
credo che l'iscrizione alla camera di commercio comporti spese maggiori rispetto al semplice professionista. ma un commercialista sarà più preciso.
comunque benvenuto nel mondo professional!
ciao
oscar


Caro Oscar, ti ringrazio per la risposta (ovviamente al più presto mi rivolgerò ad un commercialista).
...e grazie anche per il benvenuto!

Il fatto è proprio questo: da quanto ho potuto constatare il libero professionista "pischello" che aderisce al regime dei minimi ha diverse semplificazioni e oneri minori.

Il mio problema/dubbio/dilemma riguarda questo: esempio molto concreto.

Sul mio ipotetico sito web www.xyzstudio.com scrivo che effettuo servizi fotografici matrimoniali a XYZ euro offrendo xyz foto in formato 30 x 40 su libro fotografico e foto su DVD etc. etc.

Faccio da solo, mettendoci il mio "genio" e "originalità" senza uno studio, ma eseguendo la postproduzione in casa mia.

Ora, di che tipo di rapporto si tratta?

Ancora grazie... Enrico. ;)

Inviato: 14/11/2012 14:16
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
Offline
Una domanda e due consierazioni.

la domanda: se ti pagano in torte il 6 di marzo (il 5 si paga l'IVA), come fai a pagare il 21% in fette di torta il 5 giugno senza che vadano a male? L'erario è d'accordo ad un pagamento iperglicemico?

Le considerazioni.

negli ultimi anni mi sono svincolato da partite iva e simili perché potevo permettermi, stante la tipologia di clienti, di farmi pagare come cessione diritti d'autore (solo irpef sul 75 dell'imponibile), sebbene ciò impedisca di scaricare ed ammortare attrezzature e consumabili (caricavo sempre tutto sul cliente che pagava i fornitori direttamente).
Il mio è un caso particolare, certo, ma sono stato costretto, stante il calo di fatturato.
Il problema erano le spese di commercialista da un lato, e le percentuali di tasse, balzelli e ammennicoli vari.
nel momento in cui apri una partita iva ti si presenta anche l'INPS che recama, mi sembra, il 12% del tu guadagno e non meno di una certa cifra, indipendentemente da quanto hai fatturato. Poi c'è l'IVA che, vabbé, è partita di giro ma secca molto vederla uscire e soprattutto spiegare al cliente non professionale che non te la metti in tasca tu; poi l'IRPEF (allora il primo scaglione era il 20%)e siamo già al 53% della cifra che richiedi al clienti. Ammortamento attrezzature, spostamenti ecc. arrivavo facilmente al 70%. Come se ciò non bastasse il fisco pretende il pagamento del 98% dell'imposta presunta per l'anno fiscale successivo, in anticip: in novembre paghi per quello che peri di guadagnare l'anno successivo.
Non dico che non ci siano escamotage, ma che solo un abile commercialista è in grado di rispondere alla tua domanda.

per un lavoro diverso dalla fotografia, per un importo di 48.000 Euro tondi, alcuni anni fa, dovendo aprire la partita IVA ex novo, mi asrei trovato - secondo la mia commercialista - a pagare in anticipo sulla data di riscossione circa 48.000 Euro, salvo poi avere un rimborso, magari dopo sette anni. La risolsi cedendo il contratto ad una azienda e accontentandomi di incassare poco più della metà.

Inviato: 14/11/2012 15:18
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
Offline
chiedo scusa per le numerose lettere mancanti nel post di sopra, ma la tastiera del portatile deve essere piena di morchia.

Inviato: 14/11/2012 15:47
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
8/11/2009 17:38
Messaggi: 416
Offline
Ciao,

con tutto il rispetto per le persone intervenute e presenti sul forum io credo che queste siano le domande a cui possa dare risposta puntuale, oltre che esattamente misurata sulla tua necessità e realtà, un buon commercialista/consulente del lavoro.
sono questioni serie da ponderare con validi elementi in mano.

Inviato: 14/11/2012 16:13
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
17/5/2011 15:12
Da Milano
Messaggi: 344
Offline
Figurati Franz... anzi, ti ringrazio per la gentilissima risposta.

P.S.
Comunque si è capito tutto! ;)

Inviato: 14/11/2012 16:13
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/9/2006 3:01
Da Napoli
Messaggi: 4469
Offline
Franz mi spieghi meglio questa storia della cessione dei diritti d'autore?

Inviato: 14/11/2012 16:17
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
8/11/2009 17:38
Messaggi: 416
Offline
abbiamo scritto in 3 nello stesso momento

gianluke, leggi qua http://www.fotografi.org/fisco_estero/no_iva_fisco_autore.htm


Inviato: 14/11/2012 16:23
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/9/2006 3:01
Da Napoli
Messaggi: 4469
Offline
Grazie!

Inviato: 14/11/2012 17:08
https://500px.com/gianlucapirro/galleries
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?
Moderatore
Iscritto il:
14/4/2007 23:27
Da Milano
Messaggi: 1817
Offline
le differenze grosse tra artigiano e libero professionista sono:
se hai uno studio non puoi essere libero professionista ma per forza artigiano
se sei artigiano e fatturi meno di 15000€ (o 14 non ricordo) l'anno (mi sembra) devi comunque pagare un tot forfettario di inps pari appunto a quella che pagheresti se fatturassi la cifra sopra. quindi se la tua è un'attività residuale (che si aggiunge ad un altro impego) e che quindi ha fatturati bassi conviene il libero professionista. altrimenti se fatturi più di quella soglia credo che fiscalmente convenga l'artigiano rispetto alla libera profesione, ma non ci giurerei
poi c'è tutta la questione del regime dei minimi e dei superminimi etc che probabilmente modifica di molto quanto detto spora.
prima di sentire il commercialista leggiti tutto quello che trovi su fotografi.org http://www.fotografi.org/iniziare/
letto questo sai meglio cosa chiedere al commercialista

ciao
daniele

Inviato: 14/11/2012 17:10
FineArtClub* - Training School
www.danielepennati.com
Milano Citta  Aperta - Journal of Urban Photography
Tessera C.F.A.O. n°57...
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
Offline
Executive summary

La cessione del diritto d'autore - temporanea o permanente - è tassata come lavoro autonomo ma senza obbligo di IVA. Ai fini fiscali il calcolo dell'IRPEF si applica al 75% dell'imponibile. Non sono previste detrazioni per acquisti professionali. Ciao ciao al commercialista
.

Dal sito http://www.caf.acli.it/news/news/trat ... del-diritto-d-autore.html:

Formano oggetto del diritto d’autore, secondo quanto indicato al Capo I del Titolo IX del Libro V del Codice Civile, rubricato “Del diritto d’autore sulle opere dell’ingegno letterarie e artistiche”, all’articolo 2575, “le opere dell’ingegno di carattere creativo che appartengono alle scienze, alla letteratura, alla musica, alle arti figurative, all’architettura, al teatro e alla cinematografia qualunque ne sia il modo o la forma di espressione”. La tutela giuridica del diritto d’autore si realizza quindi quando le tipologie di opere dell’ingegno indicate dalla norma sono creative, rese pubbliche e riprodotte, ma la protezione opera solamente in presenza delle caratteristiche di “creatività, originalità e novità” (Risoluzione n. 145/E del 28 giugno 2007).

I proventi derivanti dallo sfruttamento delle opere dell’ingegno di carattere creativo sono considerati, secondo quanto previsto dall’articolo 53, comma 2, lettera b) del TUIR, redditi assimilati di lavoro autonomo.

E’ presa quindi in considerazione dalla norma l’utilizzazione economica di alcuni tipi di beni immateriali quando detta utilizzazione non sia effettuata nell’esercizio d’impresa commerciale, poiché, in questo caso, il reddito che ne deriva, concorrendo a formare gli utili dell’impresa, non può acquistare la natura di reddito di lavoro autonomo.

Perché tali proventi possano rientrare nella categoria dei redditi di lavoro autonomo, l’utilizzazione deve avvenire ad opera della persona fisica nell’ambito della sua sfera economica privata. Ciò accade con minor frequenza per l’utilizzazione dei marchi di fabbrica e di commercio, mentre è più esteso il campo di applicazione delle utilizzazioni economiche, da parte di privati, di opere dell’ingegno, invenzioni industriali e simili.

Per quanto riguarda le opere dell’ingegno, sono svariate le forme di loro utilizzazione economica. La più ricorrente è costituita dal contratto di edizione con il quale l’autore concede, verso corrispettivo, a un editore l’esercizio del diritto di pubblicare, a spese di quest’ultimo, e di vendere l’opera.

Mentre, per quanto concerne le invenzioni industriali, la loro utilizzazione economica avviene comunemente mediante cessione verso corrispettivo del diritto di brevetto.

Le condizioni necessarie affinché i proventi derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno rientrino nella tipologia reddituale del lavoro autonomo sono:
1) che si realizzi l’utilizzazione economica cioè la cessione o concessione di diritti su opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi a esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico;
2) che tale utilizzazione sia effettuata dall’autore o inventore;
3) che non sia realizzata nell’esercizio d’imprese commerciali.

L’articolo 34 della legge 21 novembre 2000 n. 342, che ha modificato il regime fiscale delle collaborazioni coordinate e continuative, in precedenza assimilate ai redditi di lavoro autonomo (lettera a, ora abrogata, del comma 2 dell’articolo 53 del TUIR), non ha interessato i proventi derivanti dall’utilizzazione economica di opere dell’ingegno (lettera b del comma 2 dell’articolo 53 del TUIR).

Ai fini della determinazione del reddito derivante dalle predette utilizzazioni, il comma 8 dell’articolo 54 del TUIR dispone che la base imponibile, sulla quale calcolare l’imposta, è costituita dall’ammontare dei proventi in denaro o in natura percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di partecipazione agli utili, ridotto del 25% a titolo di deduzione forfetaria delle spese. Tale deduzione forfettaria è elevata, dal comma 318 dell’articolo 1 della legge 27 dicembre 2006 n.296 (Finanziaria 2007), al 40% per i soggetti di età inferiore a 35 anni.

Lo speciale sistema di determinazione forfettaria previsto per questo particolare tipo di reddito rispetto alla determinazione analitica prevista per quelli propri di lavoro autonomo, si ricollega alle oggettive difficoltà, tenute presenti dal legislatore, in relazione alla speciale natura dei redditi in questione che non consente, in ogni caso, un’esatta e puntuale documentazione di tutti gli oneri o spese sostenute (Risoluzione Ministeriale del 3 dicembre1977, prot. 1207).

La deduzione non compete quando i redditi in questione derivano dall’utilizzazione economica di diritti acquisiti per successione o donazione (articolo 71, comma 1 del TUIR). Tra l’altro, in questo caso si tratta di redditi diversi (comma 1, lettera g dell’articolo 67 del TUIR).

Per coloro che cedono diritti su opere intellettuali, la misura della ritenuta è quella del 20%, stabilita dall’articolo 25, comma 1 del DPR n. 600/73 (applicabile anche alla generalità dei proventi per prestazioni di lavoro autonomo). Il corretto trattamento tributario dei compensi percepiti dall’autore fiscalmente residente in Italia è dunque il seguente: i proventi sono prima ridotti in misura forfettaria del 25%, o del 40% se il percettore è di età inferiore a 35 anni, e successivamente assoggettati a ritenuta a titolo d’acconto nella misura del 20%.

Ad esempio: un compenso di 1.000 euro, erogato ad un quarantenne, è fiscalmente imponibile per 750 euro, e la misura della ritenuta sarà di 150 euro, sicché l’autore percepirà effettivamente 850 euro, ma pagherà l’IRPEF e le relative addizionali solamente su 750 euro, e la ritenuta operata sarà portata in diminuzione del carico tributario complessivo.

Riguardo all’imponibilità dei proventi conseguiti da autori che hanno il proprio domicilio fiscale al di fuori dei confini nazionali, la maggior parte delle Convenzioni contro le doppie imposizioni stipulate dall’Italia prevede che i redditi provenienti da uno Stato contraente e pagati ad un residente dell’altro Stato contraente, che ne è il beneficiario effettivo, siano imponibili in detto altro Stato (di residenza).

Tuttavia, tali canoni sono imponibili anche nello Stato contraente dal quale essi provengono ed in conformità alla legislazione di detto Stato, ma, se la persona che percepisce i canoni ne è l’effettivo beneficiario, l’imposta applicata non può eccedere una determinata percentuale fissata da ogni singola Convenzione. L’articolo 25 del DPR n. 600/73 prevede che i soggetti indicati nel primo comma dell’articolo 23 del DPR 600/73, che corrispondono a soggetti non residenti nel territorio dello Stato compensi di cui alla lettera b) dell’articolo 53 del TUIR (utilizzazione economica di opere dell’ingegno), devono operare sulla parte imponibile di dette somme una ritenuta d’acconto. La misura di tale ritenuta, se è stata stipulata con lo Stato di residenza del percettore una Convenzione contro le doppie imposizioni, è in genere fissata nel comma 2 dell’articolo 12 della Convenzione stessa. Alcune Convenzioni prevedono deroghe rispetto a queste previsioni.

E’, ad esempio, il caso dei “canoni a titolo di diritto d’autore e gli altri analoghi compensi relativi alla produzione o riproduzione di opere letterarie, drammatiche, musicali o artistiche, ivi comprese le pellicole cinematografiche e le pellicole o registrazioni per trasmissioni radiofoniche e televisive”, di cui al paragrafo 3 dell’articolo 12 della Convenzione Italia-Germania, che sono imponibili in Germania e sugli stessi non deve essere operata, in Italia, alcuna ritenuta alla fonte (Risoluzione n.12/E del 9 febbraio 2004).

Per concluder, un altra pillola:

tali redditi non sono nemmeno assoggettabili ad IVA in quanto manca il presupposto oggettivo ai sensi dell’art. 3 comma 2 nr. 3 del DPR 633/72.

Inviato: 14/11/2012 23:02
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
27/5/2006 1:56
Messaggi: 174
Offline
Citazione:

nel momento in cui apri una partita iva ti si presenta anche l'INPS che recama, mi sembra, il 12% del tu guadagno e non meno di una certa cifra, indipendentemente da quanto hai fatturato.


per la mia categoria IVA, collegata ad un settore di ricerca e per la quale non è prevista altra assicurazione obbligatoria, la percentuale reclamata dall'INPS sta passando (legge Fornero) al 33%, e recentemente tante categorie sono state innalzate a questo stesso livello (c'è stata una progressione nel corso di questi anni dal 10 al 14 al 18 al 22 al 27 al 33). Le aliquote stanno aumentando anche per chi ha altre gestioni previdenziali ed assicurazioni obbligatorie (mi pare che si arriverà al 24%). Attenzione a valutare bene i contributi INPS nelle varie categorie perchè sono diventati molto pesanti, e (ahimè) probabilmente a perdere.

Inviato: 15/11/2012 12:31
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?
Moderatore
Iscritto il:
14/4/2007 23:27
Da Milano
Messaggi: 1817
Offline
io come libero professionista nel campo del servizio alle imprese di imps pago il 27% circa
come artigiano penso si paghi meno
ciao

Inviato: 15/11/2012 12:42
FineArtClub* - Training School
www.danielepennati.com
Milano Citta  Aperta - Journal of Urban Photography
Tessera C.F.A.O. n°57...
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?

Iscritto il:
6/12/2006 8:51
Da Torino
Messaggi: 1304
Offline
Perchè a perdere? Con il sistema contributivo, tutto si somma, almeno mi pare.

Inviato: 15/11/2012 13:18
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Partita IVA come fotografo libero professionista o artigiano?
Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6552
Offline
Citazione:

Claudio53 ha scritto:
Perchè a perdere? Con il sistema contributivo, tutto si somma, almeno mi pare.



come direbbe Goldoni.. "Una spiritosa trovata"

Inviato: 15/11/2012 13:35
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci




 Discussione chiusa


Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Partners





Mercatino
Utenti Online
167 utente(i) online
(148 utente(i) in Forum)Iscritti: 0
Ospiti: 167
altro...
Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 px o superiore
     
Privacy Policy