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Rollei Riprende la Produzione!

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29/8/2006 1:18
Da Campi Bisenzio
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Probabilmente alcuni super appassionati del marchi lo sapranno già , ma sembra proprio che Rollei abbia deciso di riprendere la produzione delle mitiche rolleiflex in serie limitate e a costi decisivamente altini...almeno per ora.


Ripresa Produzione Rolleiflex


Inviato: 9/3/2010 11:13
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Re: Rollei Riprende la Produzione!
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Sono molto affezionato alle Rolleiflex biottiche. Ne possiedo una degli anni '60 (una 2,8 F). Penso che siano macchine affascinanti, anche esteticamente. Penso anche che il bello sia ammirarle ed USARLE. A mio giudizio sono defunte da qualche anno. Gli ultimi modelli sono sterili ripetizioni di quelle del glorioso passato. Non capisco versioni solo da collezione come le recenti Rolleiflex in oro (si, ORO) oppure le edizioni limitate a prezzi assurdi. Le trovo semplici oggetti da collezione, non macchine da usare. Le trovo soprammobili costosi.
Sono contento che la produzione sia ripresa....contento ma timoroso che tutto si riduca a quello che è stato negli ultimi anni; se non peggio.

Marco

Inviato: 9/3/2010 13:23
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Re: Rollei Riprende la Produzione!
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Da lombardia
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L'unico apparecchio attuale e di concezione moderna è la Hy6, ed onestamente non so che numeri riesca a fare.
Per il resto, è chiaramente una produzione orientata in senso puramente collezionistico, con prezzi da amatore, di apparecchi ottimi qualitativamente, ma obiettivamente molto antiquati concettualmente e funzionalmente (il che non vuol dire che non possano produrre ottime immagini, si capisce: possiedo una Rolleiflex GX e posso testimoniarlo).

Anche l'organico della officina (chiamarla ancora fabbrica mi pare un pò esagerato), è ridotto ai minimi termini.
Esaurito il mercato di alcuni pochi danarosi che vogliono/possono assicurarsi uno di questi pezzi di modernariato in condizioni davvero "pari al nuovo" , ho la vaga impressione che rimarranno a guardarsi nelle palle degli occhi.


Inviato: 9/3/2010 18:42
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Rollei Riprende la Produzione!
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Una notizia non freschissima, ne abbiamo parlato qui nello scorso novembre.

Qualche nota sulla produzione delle vecchie glorie, le biottica.
Attualmente le FX, FW e FT rappresentano la declinazione contemporanea della biottica con obiettivo normale, grandangolare e tele. Sono macchine ancora apprezzate e comprate, tant'è che tutti i lotti di produzione sono andati esauriti, a quel che mi risulta, e assorbiti per lo più dal mercato orientale, dove sopravvive una vera e propria passione per questo tipo di fotocamere.
Si tratta in ogni caso di modelli di serie, perfettamente utilizzabili quotidianamente, e non di modelli destinati al collezionismo.

Certamente sono esistiti modelli dedicati al collezionismo e sinceramente non ci vedo nulla di male; la vendita di questi modelli è sempre stata alta, il valore nel tempo è mantenuto: da un punto di vista commerciale la scelta è giustificata.
A prescindere dal fatto che c'è chi utilizza una 2,8 F Aurum per farci fotografie - una signora della moda milanese - ritengo che la Platin sia una delle migliori biottiche mai costruite che unisce la vecchia costruzione (le F sono ben diverse dalle GX e FX) con un Planar trattato multistrato: non nascondo che non mi dispiacerebbe affatto utilizzare questo modello per farci foto e non per farne bella mostra in una vetrinetta. Ritengo poi che acquistare una Aurum, al di là  delle finiture che possono essere considerate forse non troppo discrete, sia l'unico modo di acquistare una F assolutamente nuova, il che non è affatto male.

Andrea

Inviato: 10/3/2010 1:21
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Rollei Riprende la Produzione!
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Da Varese
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Ciao Andrea,
quanto dici è vero. Si possono fare foto ed usare senza limitazioni anche con una rolleiflex in oro o titanio. Non si tratta "solo" di oggetti da collezione. Tuttavia io rimango della mia opinione. Penso che si riducano ad oggetti per puri collezionisti e non comprati per l'uso. Chi comprerebbe tali macchine per usarle e solo per quello?
Trovo che sarebbe strano. Trovo che comprarle per usarle, sia alquanto strano, anche per chi è ben fornito di denaro. Io li vedo come oggetti da puro collezionismo o come un semplice sfizio. Li trovo oggetti "senza un uso pratico", ma oggetti da esposizione. Magari sbaglio, ma questo è quello che penso. Come detto me ne dolgo. Mi dolgo che le Rolleiflex abbiano fatto tale fine. Le ritengo macchine stupende e uniche, fatte per essere usate con grande appagamento e soddisfazione, capaci di fornire bellissimi risultati.

Marco

Inviato: 11/3/2010 13:34
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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8/11/2009 17:38
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cioè quel gioiello di concezione di medio formato
( modulare, completo, modernissimo) del sistema 6000...
...è dead?


circa gli oggetti da collezione...mi hai fatto pensare su sta cosa, beh quando una 6008, ormai circa 20 anni fa, costava 10 milioni di vecchie lire per me era un sogno inarrivabile. Un oggetto paradigmatico a suo modo, mi spiego?
quello strano rapporto che ognuno di noi ha con i propri "ferri". che sempre coesistono la componente voyeristica e anche feticista del fotografo.

Inviato: 12/3/2010 8:35
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Re: Rollei Riprende la Produzione!
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Parlavo delle biottiche, non di altri sistemi

Marco

Inviato: 12/3/2010 8:41
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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pensavo si parlasse di Rollei

Mario

Inviato: 12/3/2010 9:09
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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Ahimé, vorrei tanto poter dissentire da lui nell'interesse di chi certi oggetti ha usato ed apprezzato per decenni, ma temo proprio che pamar5 abbia una visione assolutamente aderente alla realtà  di oggi.

Ogni tanto esce qualche modello - che ***deve*** essere costoso se no non interessa a nessuno - che alla fin fine da noi viene comprato solo da chi si sente appagato dal fatto di averlo, di averlo pagato tanto (dunque posso permettermelo) e quando lo incontri a qualche fiera di settore con l'oggetto al collo ti confessa senza imbarazzo che c'è ancora dentro il primo rullino... che in effetti è stato messo proprio per il piacere tattile di caricare il nuovo acquisto.

Mi capità con un conoscente - agiato notaio con l'hobby della fotografia, dice lui, ma non fotografa, compra - che aveva una bellissima Bessa a soffietto per pellicola 120 di quelle nuove nuove, che esistono anche marcate mi pare Fuji.
Un sogno di macchina, la precisione dell'elettronica moderna e il multi-coating col concetto stupidamente abbandonato del soffietto e del pantografo, piatta chiusa ma medio-grande formato aperta... pensate averla sempre nel tascapane durante le gite in montagna, caricata a Provia F, pensate che paesaggi anche in quote alle quali ti pesa far arrivare la borraccia... E invece ti basta quella, e un PL nel taschino...

Ah ti è appena arrivata? No, ce l'ho da quasi un anno... Primo rullino, lungi dall'essere finito.

Foto fatte... per vedere come va (e come deve andare, con quello che costa?). Poi la rimette lì, e mi pare di vederlo, la mostra con sussiego ed espressione competente (dopo avere offerto un bourbon) quando lo viene a trovare un amico.
Sempre con lo stesso rullo dentro.

Posso scattare? No, guarda, non aprire, scusa ma c'è pellicola...

In Giappone esiste un frequentatissimo club di possessori di biottiche Mamiya C-xxx, quelle ad ottiche intercambiabili, ed organizzano anche workshop e concorsi fotografici "dedicati"...

Da noi ce ne sono di possessori di Fiat Cinquecento, evabbé, già  è qualcosa, almeno quelle non le rottameranno proprio tutte

Inviato: 13/3/2010 9:59

Modificato da VRicciardi su 13/3/2010 10:15:55
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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8/11/2009 17:38
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quando dicevo che coesistono la componente voyeristica e quella feticista non era in senso negativo assoluto. pensavo fosse scontato ma meglio chiarire.
si è innamorati della fotografia ma anche delle "macchine" per fotografie sempre, in maniera più o meno consapevole. l'oggetto attraverso il quale traguardare e mettere "distanza" tra noi e la realtà  fattuale. quella sorta di diaframma che separa e che, "concavo", al tempo stesso accoglie. se l'oggetto è più esclusivo, particolare, il rapporto intimo tra fotografo e macchina amplifica il sentire come prolungamento di se ( è vero con la macchina tiratura limitata è vero con la rarità  zeiss trovata sulla bancarella).
ovvio che il contrario, il mostrare fallico ed estrudente dell' "oggetto" magari nuovo super tele, con 10 foto scattate in tre anni è segno di disinteresse totale dalla sana dimensione intima "indagatrice/esploratrice" della macchina. status symbol da provincia dell'impero.

Inviato: 13/3/2010 14:58
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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probabilmente non ho mai visto tante rollei biottica come in questi giorni, a Roma.
Al collo di turisti che fotografano scorci un po' scontati, fontanelle, dettagli di statue e fidanzate.
Quando dico tante intendo che in tre giorni di giri in centro per far foto digitali ne ho viste almeno una decina. Con due portatori sani di tessar ho scambiato quattro chiacchiere: tri x e plus x le pellicole. Con la G11 al collo ero molto imbarazzato e ho sentito quasi il bisogno di scusarmi...

Inviato: 22/3/2010 22:15
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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No, non c'era motivo di essere imbarazzato. La G11 che hai tu ha oggi lo stesso ruolo che fu un tempo di una piccola Leica con sopra l'Elmar 3,5 rientrante: all'epoca, il suo strano "formato miniatura" che appariva minuscolo anche rispetto a un 4,5x6 o 6x6 di una Super Ikonta o una Rolleicord, considerati il minimo ragionevole per avere una qualità  decente (cosa dovuta al livello tecnologico raggiunto all'epoca dalle pellicole, più che altro) faceva quasi... venir voglia di giustificarsi descrivendo la piccola creatura di Barnack come un block-notes per prendere appunti visivi, salvo poi tornare con una macchina più adeguata a rifare lo stesso soggetto.

Poi arrivarono Cartier Bresson, Robert Capa e tutti gli altri ed ecco che la Leica fu "sdoganata".

Adesso, il digitale riveste il ruolo che al tempo, almeno in bianco e nero, fu del 135. La G11 non è davvero un oggetto che fa senso tenere in mano ed usare (a differenza di certi zoometti 18-270 autofocus e con giochi di mm quando estesi).

E' che sul digitale per ora di Capa, Brandt o Bresson non se ne son visti un granché.
Ma non bisogna fare gli snob: è solo questione di tempo.

Se gli interessati corifei del "la foto si fa col computer, lo scatto è un appunto col quale poi creare il risultato finale" abbasseranno un po' i loro toni manichei e la loro infantile ossessione del "nuovo e tecnologico purché sia, e possibilmente da ottenere da seduti davanti a un monitor ben tarato", ben presto di cose assolutamente altrettanto egregie registrate originariamente da un sensore se ne vedranno eccome.

Ma un certo giorno abbiamo voglia di "vedere" come avevamo pian piano imparato a fare con la pellicola? Bé, QUEL giorno lasciamo a casa il corpo APS-C e prendiamo un rullino... basta poco, che ce vo'?

Il ruolo del sensore sarà  il più delle volte quello dell'agile pellicola 135, quello del PC lo stesso della camera oscura di una volta (se possibile non esageratamente troppo di più, se no tanto vale che per fare una foto di Piazza Navona me ne scarichi gratis una da Wikipedia Commons e poi lavori tre giorni con CS4 su quella...) e ben presto anche il digitale troverà  una sua maturità  espressiva, che non mi aspetto troppo raffrontabile a quel che si fece con la pellicola, ma indipendente e autonomo come è giusto che sia.
E' un altro mezzo? Bé, facciamoci delle cose peculiari del mezzo, che non siano la scopiazzatura digitale di come "vedevamo" in pellicola!

Nel migliore dei mondi possibili, sogno che ciò conviverà  liberamente con una pletora di ragazzini squattrinati e creativi che ruberanno atmosfere suburbane con una deliberatamente rozzissima Holga, qualche amatore in cerca di riflessioni molto Zen che perderà  dieci minuti per un solo scatto in 4"x5" da esporre col criterio zonale di Adams, e tanti a spasso con una Rolleiflex o una C330 ben tenuta al collo a cercare scorci da comporre armoniosamente entro la statica purezza palladiana di un quadrato.

Vedremo...
se il mercato e i suoi rumorosi inviati ce lo permetteranno.

Inviato: 23/3/2010 11:34
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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maceric, noi siamo culturalmente ridotti a livelli di basso impero. Non solo provinciali.
E' da poco stato abolito l'insegnamento della geografia, dopo gli infantili rudimenti nella scuola elementare. Licenza elementare, poi basta. Se ti interessa la geografia vorrà  dire che la studierai all'Università  (se hai chi ti ci possa mantenere). Se no, come molti adolescenti dopo la penultima catastrofe tettonica, confonderai Haiti con Thaiti e chiederai ai tuoi professori perché nei filmati del dopo-terremoto non si vedono tante palme storte sulla spiaggia.
Non basta. La storia già  si studia con un unico ciclo, che inizia in prima elementare e finisce tipicamente con Yalta (Corea e Vietnam: cenni gli ultimi due giorni perché siamo indietro col programma) in terza media. Perciò dei romani i bimbi avranno la versione aneddotica piena di Muzio Scevola e di Cornelie coi suoi gioielli, gli uomini dell'età  della pietra avranno tutti la clava in mano come i Flinstone, e chi non ricomincerà  a studiare le stesse cose di nuovo al liceo ma si fermerà  alla terza media... questo avrà  come base e questo si terrà . Ma a diciotto anni andrà  a votare e il suo voto peserà  quanto quello di un filologo delle lingue orientali, ovvio.

Però (anche se solo a livello di promesse, i soldi non ci sono) si rimarca da vari governi di diverso segno politico lo spazio sempre maggiore che verrà  dato nella formazione scolastica all'utilizzo del PC. Come se un pur prezioso utensile fosse in grado di arricchire culturalmente qualcuno e potesse aiutare a farne un cittadino responsabile e consapevole del mondo in cui vive.

Inviato: 23/3/2010 11:47
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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8/11/2009 17:38
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Praticamente daccordo su tutto con Valerio ( compreso gli interventi sul forum gemellato).
che oggi si stia profilando quello che già  all'epoca della
Bauhaus era molto discutibile pare essere ineluttabile. ovvero: una distorta visione e concezione de "il nuovo per il solo fatto di essere nuovo è a priori meglio del vecchio". All'epoca i dadaisti, i Man ray, e tutta la Bauhaus si occuparono di fotografia non tanto per l'apprezzamento del mezzo quanto per manifestare il rifiuto della tradizione, di quella che era considerata " arte borghese". Oggi il digitale, in fotografia "deve" essere per forza" "nuovo" di "rottura" ecc ecc. mah.
continuo a pensare che la progettualità  non possa essere figlia di questa sottocultura da "basso impero" senza manco il fascino della decadenza.

Mario


ps. dovremmo prendere un caffè insieme, Valerio, un giorno o l'altro sono sicuro che troveremmo molti interessanti punti in comune.

Inviato: 23/3/2010 13:00
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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Al tempo. L'epoca della Bauhaus si scontrava non con tempi sostanzialmente liberi da stilemi precostituiti come i nostri, ma che mediamente erano figli diretti del rigido formalismo mutuato dall'Inghilterra vittoriana.
Nulla di strano, perciò, che cercassero come avanguardia di gusto la rottura col passato purché si potesse percepire in qualche modo uno iato netto e inconfondibile.
I futuristi gridavano "uccidiamo il chiaro di luna!" perché non c'era ancora Georgy Cziffra a ridar vita nuova e a rendere emozionante la Campanella di Liszt, di norma odioso e didascalico esercizio virtuoso che andava eseguito davanti ad annoiate e fintamente compiacenti accolite di ziette che prendevano il té delle cinque (ascolta qui http://www.youtube.com/watch?v=XqKsCGNq6R8 e dimmi che ne pensi, e se immaginavi che il talento di uno zingaro ne avrebbe potuto tirar fuori tanto). C'erano le leziose madamigelle che facevano il petit dijuner sur l'hérbe di Manet, i pianoforti a coda con le sottane perché le loro gambe tornite eran peccaminose ed allusive, gli arricciabaffi e un sacco di gente che iniziava già  a lamentarsi, probabilmente, del fatto che non ci fossero più le mezze stagioni.

Il ferro da stiro con la piastra irta di chiodi o il lucido simbolo fallico in acciaio levigato a specchio di Man Ray erano il minimo che ci si potesse aspettare di fronte a tanto conformismo. E la stessa sede della Bauhaus uscì di una essenzialità  e di una purezza incomparabili per il tempo, in cui si dava per scontato che prima si doveva disegnare un edificio nelle sue linee essenziali, poi ricoprirlo di motivi decorativi se no era "povero".

La fotografia forse affascinà anime inquiete per via della sua riproducibilità  teoricamente quasi infinita (in realtà  questo è invia di realizzazione solo nlell'era digitale, in camera oscura due copie un minimo mascherate ed agitate a mano in bacinella, perfettamente identiche quasi non esistono), riproducibilità  che era assai democratica (dunque a quei tempi davvero rivoluzionaria!), e contraddiceva il mito dell'unicità  dell'opera d'arte.

Con la fotografia in mano ai dadaisti nasceva forse l'idea di condivisione dell'opera d'arte, che poi negli anni '60 avrebbe portato ai geniali multipli di barattoli di Campbell's Soup di Andy Wharol, a mio avviso vero erede di Man Ray.

Io dei primi vagiti dell'era digitale quel che meno apprezzo non è lo strumento, che trovo interessante e potenzialmente dotato di possibilità  espressive nuove e distinte dall'analogico; ma che ci si sta concentrando sullo strumento e sul modo di usarlo aggiornato e completo tecnicamente, invece che su ciò che ci si vuol fare, su ciò che si vuol dire attraverso di esso.

E' questo che al momento mi pare latiti un po'. E all'auspicio di un ritorno ai contenuti penso sia rivolto il grido provocatorio di Gianni Berengo Gardin quando afferma una enormità  apodittica e teoricamente indifendibile come "il fotoritocco è il male assoluto".

Non ho mai visto in vita mia la locandina di un convegno che trattasse di differenti teorie sul tipo di scalpelli usati da Michelangelo; ho però sentito di recente una lunga conferenza stampa sull'impatto su una attività  commerciale dei kiosk coi quali stampare foto scaricandole dal proprio videofonino, con dotti commenti anche sull'impatto sociale di questa opportunità . Cosa mediamente rappresentassero queste foto fatte col telefonino, non interessava né punto né poco. Però si citava il trend di crescita di quel settore del mercato delle stampe consumer...
Mica male! Una meta-bancarella da mercatino in chiave wi-fi travestita da barometro dell'innovazione socio-culturale... pazzesco.

Se è vero che quando il saggio indica la Luna lo sciocco guarda il dito, bé in questa fase penso Photoshop - e l'ansia di impararne i millemila strumenti di elaborazione invece che di chiederci se e perché elaborare una immagine - ...sono il dito guardato dallo sciocco concentrato sul suo algoritmo di conversione A/D invece che sul pezzetto di mondo che sta guardando attraverso il suo mirino.

A me, se chi scatta sa decidere cosa è intelligente e comunicativamente efficace che sia dentro la sua inquadratura e cosa no, che dietro ci sia un monocristallo di silicio elettricamente eccitato o un pezzo di acetato con sopra una gelatina fotosensibile importa assai poco.

Ci salveranno gli squattrinati genialoidi ragazzini moscoviti in giro per metrà con le Holga e il loro aberratissimo menisco diaframmato?

In qualche modo, penso di si. Forse se ne godranno gli effetti solo dopo che la media dei fotoamatori appassionati e di tanti piccoli professionisti avranno sostituito sei volte la loro prontamente obsoleta Nikon D-qualchecosa o Canon qualchecosa-D, e inizieranno finalmente a farsi interessanti domande...

Sir Bertrand Russell diceva che si puà prendere per i fondelli un singolo anche moltissime volte, si puà prendere in giro un grande numero di individui alcune volte, ma non si possono prendere in giro tantissimi individui moltissime volte.

Inviato: 23/3/2010 21:58
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: Rollei Riprende la Produzione!

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30/10/2009 8:59
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Valerio, quando dici
"L'epoca della Bauhaus si scontrava non con tempi sostanzialmente liberi da stilemi precostituiti come i nostri" hummm.. magari non ci rendiamo conto di non essere per niente liberi.

"ma che ci si sta concentrando sullo strumento e sul modo di usarlo"
c'è sempre stato qualcuno che ha commesso questo errore, anche quanto il digitale -praticamente- non esisteva.
Mi sono fatto e presto "disfatto" socio di alcuni fotoclub perchè si parlava di chi aveva lo zoom più lungo e griffato, e di immagini & co. non si parlava praticamente mai.

"Sir Bertrand Russell diceva che si puà prendere per i fondelli un singolo anche moltissime volte, si puà prendere in giro un grande numero di individui alcune volte, ma non si possono prendere in giro tantissimi individui moltissime volte."
In questo caso il barbiere esiste, anzi, ne esistono molti : ci sono parecchi politici in giro per il mondo che potrebbero fare i barbieri

Inviato: 24/3/2010 9:03
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