Manco da parecchio tempo dal forum, scrivo due note e poi scompaio di nuovo ... sono a San Francisco

Le gallerie fotografiche qui hanno cambiato l'offerta in modo molto significativo.

Chi piu' chi meno ma la tendenza e' (1) processi alternativi sono molto "in", dal PT/PD a gomma bicromate, e
(2) dimensioni delle foto che vanno dall'A4 in giu' (si avete capito bene).

Fine del gigantismo? Small is beautiful? Non lo so ma certo che il cambiamento fa abbastanza impressione.
Forse e' solo moda passeggera, staremo a vedere.

Da Borders a Union Square a SF mi sono preso il gusto di scrivere giu' il nome delle riviste attinenti
alla fotografia che sono in vendita..

1. DI fotografia propriamente detta:
Zoom
Photo
Photoicon
PDN
Photography Monthly
Practical Photography
Digital Camera
Aperture
Nude
Digital Photography How-to-guide
Shutterbug
Life Images
Digital SLR
Nature Photographer
B&W
Digital SLR Photography
View Camera
American Photo
Photo Techniques
Photo Life
JPG
Photo Pro
Picture
Photographer's Forum
Outdoor Photographer
Private
Blind Spot
Popular Photography

2. Di Arte e fotografia
Applied Arts
Arts+Auction
Yishu
The Artist's Magazine
CMYK
JUXTAPOZ

3. Di video e fotografia
HD Video Pro
Videomaker
Videography

4. Di camera chiara/arti grafiche
Photoshop User
Create Magazine
Computer Art
Photoshop Creative
Advanced Photoshop
Digital Arts
Corel Painter Magazine

Ognuno tiri le proprie conclusioni.

Un saluto a tutti, vado in immersione.

Ciao, Marco !

Grazie per le interessanti note.


Andrea

Sono contento di sentirti. grazie per le news.

Marco

Grazie per le informazioni!!!
E' sempre un piacere sentirti... A presto

Ciao

Stefano

Ciao Marco...delle riviste che tu citi sarebbe anche interessante capire quali realmente made in USA e quali semplicemente tradotte....anche a Londra o a Monaco c'è un'offerta incredibile....la qualità  comunque lascia a desiderare, sono poche quelle che a mio avviso sono di livello mentre la maggioranza sono brochure commerciali con test per pollastri spendofili.

Verissimo per quanto riguarda il mercato della fotografia d'arte, essendo ormai un addetto ai lavori noto anch'io che si stà  sempre più andando o verso il pezzo unico con interventi manuali oppure verso tiratura limitatissime di pochi pezzi. Il gigantismo invece è ancora più gigantismo e si và  verso opere enormi...
Si è invece creato un quasi mercato parallelo di gallerie d'arte, tipo Wanted Paris o Lumas, che fanno anche E commerce....e qui invece vanno le misure "artistiche" tipo 100x120 o la versione più economica 50x60 con tirature da 50/100 pezzi....il tutto venduto a prezzi popolare....easy & cheap
Cosa interessante noto che le stampone grandi dei soliti centri commerciali/fabbriche dismesse/macro industriali stanno riscuotendo sempre meno successo così come un certo tipo di fotografia/performance concettuale....

Questo è quello che si vedeva a proposito di fotografia anche all'ultima ArtBasel....per chi volesse farsi un polso del mercato è imperdibile ArtBaselMiami la prima settimana di Dicembre (se qualcuno viene sarà là  per tutto il periodo)...

Fantastica la "moda"

Come vanno le fotografie, in questa stagione? Sopra o sotto il ginocchio? Vanno più i rossi o i blu? Funziona più lo stile minimal o ritorna di moda l'accessorio?

Oh, che orrore! Non lo sai che la stampa ibrida è "out" ? Cosa ti sei comprato a fare il plotter con luce 120 cm, adesso che non va più niente oltre il 20x25?. .. Invece la gomma bicromata è "in". Lo sarà  per almeno i prossimi 3 mesi, pensa un pò.


Poi bisognerà  inventarsi qualche cosa di nuovo, o meglio , riscoprire qualche cosa di vecchio.

Come diceva Enstein: " Due cose sono infinite: l' Universo e la stupidità  umana. E sulla prima non sarei così certo"

...in parte hai anche ragione Luciano...tieni però presente che il mercato della fotografia è relativamente giovane e in continua mutazione....il fenomeno modaiolo era semmai prima (IMHO)quando complici i nuovi sistemi di stampa e software di pompaggio tutti dovevano andare a mq....dove era più importante il contenitore e la forma estetica che non il contenuto.
Questo non solo nel "mondo digitale" ma anche nel chimico....pensa a quanti pseudo "artisti" in giro con macchine 8x10 a scattare in B&W sviluppato poi da paura e stampato in casa nel più grande formato possibile...i soggetti? il solito bullone, la solita cascatella d'acqua con il sasso, il solito ponticello, la solita spiaggia burrascosa...e il tutto con la presunzione di essere arte perchè tecnicamente perfetti e maniacali e stampati in grande.

Sarebbe bello che un certo tipo di fotografia e di artisti tornassero nei loro luoghi esposivi deputati: dietro ai banconi del reparto formaggi o negli uffici periferici delle assicurazioni o proloco....

Forse (ma dico forse senza grande convinzione) il mercato si è stufato di brutti cu_loni stampati enormi e/o banalità  e si stà  ritornando sui propri passi...

....sono dei pensieri buttati così, IMHO, e senza alcuna presunzione di qualche verità ....ma non mi sento di defirle mode quanto piuttosto degli assestamenti di mercato da sempre esistiti e fisiologici.


P.S. dopo un periodo di crisi pare che anche gli art book stanno per avere una nuova primavera...e questo lo riterrei splendido

....
...interessanti notizie " da casa " manca forse l'aspetto tipicamente " galleristico " con le tue impressioni e link ai luoghi deputati all'esposizione e vendita materiale del prodotto ( ... impagabile il commento di chi è sul posto e puà dare notizie non per sentito dire ma per esperienza diretta )
.... interessante anche il tipo di formula " alternativa " alla quale faceva riferimento Lucifero ( qualche info in più sulla tipologia )
La mia esperienza tra le gallerie del capoluogo Milanese è abbastanza triste ( a tratti penosa ) ma forse è per il genere pseudo pittorico che presento ....per la serie ...lavori interessanti ma non trattiamo il genere !

grazie marco,
non é escluso un viaggio da quelle parti e allora sarebbe interessante anche qualche altra notizia sui "luoghi fotografici". Tienici informato sulle tendenze...e beato te!!
x Roberto, evidenzi come un certa fotografia contemporanea di tipo concettuale sia un po meno frequentata, a favore di cosa...per quello che hai avuto modo di vedere?
ci sentiamo
bs
marco

Se si tratta di un mercato necessariamente in assestamento, perchè ancora relativamente giovane ed in mutazione, niente da dire. E' normale.
Anzi, guai se si continuasse pedissequamente a proporre e riproporre le solite cose, viste e riviste.

Quello che un pò mi infastidisce è la simultaneità  e l'omogeneità  con cui le istituzioni e le gallerie mutano la loro offerta, seguendo quello che è l'umore (ma io non saprei come altro chimarlo se non "moda") del momento. Che so: sei mesi fa facevano a gara a chi offriva la gigantografia più gigante, ed oggi magari devi fare fatica a trovare qualche cosa che superi i 70 cm (ovvio che volutamente esagero, ma insomma ci siamo capiti).
Mi pare cioè alquanto paradossale che quelli che dovrebbero essere i luoghi della più assoluta libertà  ed originalità  di offerta, si rivelino e si comportino troppo spesso come i luoghi di un piatto conformismo.
Dagli artisti e da chi ne cura la diffusione e gli interessi ci si aspetterebbe qualche cosa di diverso...
Tutto qui.

A mio modesto parere San Francisco e' troppo vicino al mausoleo di Sant'Anselmo per rappresentare un modello attendibile di dove il mercato fine art sta andando....NYC rimane secondo me "IL" punto di riferimento sulle tendenze e i vettori economici.

Il famoso Keeble&Shuchat di Palo Alto - ultimo grosso negozio fotografico rimasto tra San Francisco e San Jose - mi ha detto oggi che ci vogliono sette giorni per sviluppare un rullino di dia 35mm.

Esempio di listino prezzi fine art in galleria: stampa BN 4x5 tiratura 15 a 600 dollari, stampa BN 8x10 tiratura 15 a 1200 dollari, con passepartout ma senza cornice. Di fotografi ancora sconosciuti.

Molto movimento - questo sia a SF che a NYC - su "affordable art", esiste una organizzazione.

P.S. La lista di riviste era solo per evidenziare l'incredibile offerta di assolutamente mediocri pubblicazioni, una babele di consumismo e superficialita' (con le solite pochissime eccezioni). Se leggete la prova del Microtek M1 sull'ultimo Shutterbug vi viene da ridere, garantisco io.

Grazie Marco delle info, sempre preciso e prezioso! (e salutami SF che mi mancaaaaa!! )

Tra l'altro veramente sconsolante la notizia di K&S, l'ultima volta che c'ero stato (parecchi anni fa) potevo ancora "gongolare" tra banchi ottici e frigo pieni di pellicole piane, ricordo che mi avevano dato l'indirizzo di un lab di SF che in un paio d'ore mi aveva poi sviluppato un centinaio di 4x5"...

Interessante il tuo punto di vista sul punto di riferimento USA [e mondiale direi io pure] che è NYC....ho passato parecchi mesi a Miami e mi sono convinto che il mercato dell'arte si sia/stia spostando per l'appunto a Miami.....dove ArtBasel ha fatto un mega lavoro.
Tra Luglio e Agosto con i miei "uomini di fiducia" sarà a NYC proprio per verificare la situazione e pianificare delle azioni amerikanne....

Di fatto comunque resto convinto che comunque NYC rimanga il centro del mondo in generale sulle tendenze e mode.

Il discorso Miami-NYC ci porterebbe molto lontano. Diciamo che fino a 24 mesi fa c'era chi sosteneva - con ottimi argomenti - che Miami aveva la possibilita' di insidiare decisamente NYC o di diventare un solido e duraturo secondo punto di riferimento per l'arte visiva (musica decisamente no).

Quello che e' successo dopo e' stato lo tsunami dei subprime che ha investito Miami in modo molto violento. Rimane da vedere quando Miami recupera, in qualche annetto, se recupera ridimensionata al suo ruolo di una volta (diciamo pre 2000) o ritorna ad aspirare ad una posizione di assoluto rilievo nell'arte visiva del 2000-2005.

...mmmhhhh....lucidissima analisi e mi sà  pure azzeccata [non avevo dubbi]...anche a NYC però mi giungono venti di una crisi da paura....ne stavo parlando proprio ora con un collega italiano che vive là ...
Per Miami è vero che in piena tsunami subprime ...ho visto proposte immobiliari al limite dell'assurdo gli europei, e i russi, si stanno scatenando con l'acquisto di case/ville/palazzi....certo che tra Bush, tsunami veri, scandalo subprime, operazioni militari...fà  impressione vedere il gigante con il fiatino corto...


Mi farebbe piacere avervi ospiti a pranzo o cena per far due chiacchiere ....il dove non è un problema per il quando se vuoi sentiamoci..

Ciao a tutti..
Visto che nel topic si è discusso di fiere e gallerie varie, vi posto questo articolo tratto da una conferenza di Dave Hickey, noto critico d'arte americano.
Sul finale ne ha una anche per il trio fotografico di Dusseldorf...
Buona lettura.

Giorgio

Dimenticavo, ecco il link...

http://www.arslife.it/dettaglio2.dave-hickey.htm

Giorgio grazie per la segnalazione , bell'articolo polemico, ironico, graffiante e ruvido al punto giusto, mi sono veramente divertito a leggerlo e molte cose le condivido, l'affermazione sui tre tedeschi poi potrei metterla in firma , così come Cristina che ha pure fatto "outing" nella nostra intervista a Fabiano...

Guarda, se devo essere sincero questa disaffezione per le gallerie ed il mercato ed il mondo delle gallerie, si "sente" sempre più tra gli artisti più "puri" (brutta parola ma che rende bene la parola), e se mi guardo in giro sento un movimento, più o meno "sotterraneo", per riportare l'arte nelle strade, in mezzo alla gente, a prezzi accessibili quando non addirittura gratis (Neen ne è un esempio), sottraendola ai canali istituzionali ed anche alle forme istituzionali...

Si, sono decisamente tempi interessanti questi per chi vuole provare a cambiare le regole, secondo me nei prossimi anni ne vedremo delle belle

A mio parere la fotografia é una delle cose meno adatte a stare nelle gallerie. Che poi ci stia é per ragioni extra fotografiche, anche a lei estranee. Dico questo perchè trovo che anche l'arte spesso sta stretta nelle gallerie...
Ci sta stretta, la fotografia, perchè non é un prodotto artistico, é un prodotto espressivo e comunicativo. Principalmente. Il fatto stesso che é duplicabile, stampabile in migliaia di copie la rende prodotto popolare, nella migliore delle tradizioni di questo termine,(andando oltre benjamin) e che dovrebbe viaggiare ed essere fruita nelle forme popolari. Capisco perchè c'è il mercato dell'arte, non lo critico, anzi, ma non puà diventare l'unico metro di riferimento. L'unico modo per capire se la fotografia vale o non vale. Il problema é quando il mercato diventa onnipotente e omologante rispetto a stili, mode, tendenze, vendita, popolarità , ecc, ecc. Ci vorrebbero tanti mercati. Lo so che ci sono molte situazioni extramercato dell'arte, ma dovrebbero moltiplicarsi. Le diverse qualità  fotografiche non hanno bisogno del mercato, almeno quello di oggi, per essere apprezzate.
E, ripeto, non é una critica ai mercanti, in quanto funzione, ma semmai al loro potere. E' semmai un tentativo di riprendere in mano una condizione di esistenza della fotografia, che starà  anche nei musei, nelle gallerie, ma che credo trovi più senso nella moltiplicazione dei suoi spazi vitali, perchè é una grande macchina rappresentativa, disturbante (e allora stia dove si disturba tanto e non solo le elite), narrativa, evocativa, metaforica, ecc, ecc e per questo va vissuta dai suoi tanti fruitori.
bs
marco