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Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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13/6/2006 7:14
Da Santadi - Sardegna del sud
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Vi racconto dell'uscita odierna, parole e foto di una giornata stupenda.

Appuntamento con Nicola alle 6:00 in piazza per una escursione al mare, zona Capo Malfatano. Entriamo nel suo studio fotografico e lo vedo intento a decidere il corredo e optare infine per la 5D e rispettive ottiche e la Horizon panoramica caricata con dia Ektachrome. Dal canto mio la scelta l'ho fatta mezz'ora prima: solo corredo Pentax 645, tre ottiche e tre rulli di Delta 400, filtri e cavalletto.
Alle 7:00 siamo a C. Malfatano: la giornata è fantastica ma risulta difficile descrivervela; se non siete abituati a certi paesaggi sardi di tarda primavera, dal cielo terso e dalla luminosità  quasi insopportabile, da paesaggi semideserti dove regna un'atmosfera magica si respira la natura a pieni polmoni... non sapete di cosa parlo . Bisogna vederla, non si puà spiegare.
Comunque cominciamo a scattare; non sono molto convinto ma invece nè vien fuori un rullino dove molti scatti sono davvero (per me) belli e coinvolgenti.

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Il capolavoro (si fa per dire...) lo ottengo quando, dalla costa di fronte a noi, vedo stagliarsi un banco di nebbia. Proprio ieri leggevo dell'effetto dei vari filtri e mi è venuta l'idea di ottenere un'immagine dai toni scuri laddove predomina il blu (cioè cielo e mare), tesa ad evidenziare la striscia bianca della nebbia. Monto quindi un filtro arancio sul Pentax 67 smc 105/2,4 sperando di averla azzeccata. Beh, ce l'ho fatta, ora lo posso dire, e mi piace un sacco ma la cosa più positiva è che sto migliorando proprio nella capacità  di previsualizzare un risultato e riuscire ad ottenerlo...

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Esaurito un rullo ci spostiamo in una spiaggia (Tuerredda) che è una vera meraviglia della natura, se la poteste vedere capireste... altro che Maldive
Anche qui ci sono scorci interessanti ed anche il secondo rullo finisce ben presto.
Il resto è fatto di sviluppi e scansioni e questi sono i risultati.

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Per gli interessati, le prime quattro foto sono sviluppate con Ultrafin 1+10 per 10', le altre con Ornano STD 1+15 per 4'30".

Datemi il vostro parere


Osvi.

Inviato: 16/3/2008 4:05
...Tessera C.F.A.O. n° 24...

"Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo".........
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Da lombardia
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Solita premessa: valutare il BN a monitor è come dare un giudizio sugli aromi di un vino, senza assaggiarlo.
Cmq, sul mio di monitor le prime 4 appaiono assai scure e con dettagli che si perdono in ombra profonde. Il risaultato puà piacere o meno: dipende in gran parte dalla propensione o meno alla drammatizzazione del soggetto. Io preferisco l' altra serie, sia per il soggetto, sia per la resa generale dei toni.

Inviato: 16/3/2008 6:55
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Da Toscana
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Ciao,
confermo le impressioni di Luciano.
Non vedo delle immagini di una bella giornata, ma di una giornata inquietante. I posti sono splendidi io restituirei un po' di luce...
Ciao,
Renzo

Inviato: 16/3/2008 11:15
.........

......
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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9/6/2005 9:45
Da padova
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a me piace molto l'ultima foto, della quale apprezzo la composizione e la realizzazione.
E mi appare tanto diversa dalle precedenti che mi sembrano appartenere ancora ad una fase dis tudio del luogo, come se dovessi ancora metabolizzare del tutto la bellezza ( tanta ) del posto.

Quindi, aspetterà "OSVI 2 - IL RITORNO" che ti permetterà  di mettere a fuoco con più coognizione quanto ti ha colpito in questa prima uscita.

Ciao !

Inviato: 16/3/2008 13:26
le mie immagini su www.foto-art.it...
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Da Santadi - Sardegna del sud
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X Luciano: devo avere evidenti problemi di calibrazione perchè, seppur tendenzialmente mi piacciono i toni più scuri, nel mio pc vedo bene le anche tutti i dettagli delle ombre.
X Falcopardo: idem per il monitor, però anche una considerazione; la giornata era davvero luminosa ma non è che io nè volessi rappresentare tali caratteristiche... ogmi foto vuole (meglio, vorrebbe... ) essere la mia personale interpretazione dello specifico paesaggio.
X Musica: in realtà  i posti sono due, assai diversi anche come caratteristiche morfologiche, l'uno dall'altro anche se relativamente vicini. In realtà  sono posti che conosco molto bene ma non così vasti come potrebbe sembrare anzi... Diciamo che le inquadrature valide sono poche. Anche a me l'ultima piace molto ma preferisco un po' la costa con la nebbia, per il suo carattere minimalista ed intimista e per il senso di estremo rigore che mi comunica l'inquadratura.
Grazie per le vostre importanti osservazioni.

Osvi.

Inviato: 16/3/2008 14:06
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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La quarta che hai postato la appenderei volentieri in casa, molto molto bella.
Circa le prime della serie anche io le trovo un pelino chiuse nelle ombre, ma non in misura tale da provocare inleggibilità  delle stesse (ho un monitor calibrato).

Marco

Inviato: 16/3/2008 23:27
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Duane Michals


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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Mi piace l'interpretazione in chiave scura dei luoghi; al di là  del fatto che anch'io non ho problemi a leggere le ombre, preferisco tra le immagini postate quelle più scure.

Penso che nelle tue immagini di paesaggio, quelle in chiave scura ti vengano meglio, forse perché in queste riesci a fare scelte compositive più efficaci.

La 4 è perfetta, veramente perfetta.

Non mi convincono la 5 e la 6, che trovo un po' appesantite da troppi elementi di disturbo.


Andrea

Inviato: 16/3/2008 23:53
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ok, grazie ragazzi, mi sono tolto alcuni dubbi. Innanzitutto la calibrazione del monitor: in effetti ho verificato che è uguale a quelli calibrati di Nicola nel suo studio quindi il tutto è ricunducibile alla soggettività  del giudizio, ovviamente legata al "sentire" personale. Anch'io infatti non le trovo, in particolare quelle della prima serie, troppo scure ma solo ricunducibili forse al mio modo di "vedere" la fotografia. Oddio, che mi stia facendo un mio "stile" personale? Naahh, scherzo ovviamente... purtroppo... A parte la quarta, che davvero mi piace esageratamente, come serie preferisco la prima, quella "dark", come immagine singola l'ultima (spiaggia con isolotto) mi piace parecchio, per minimalismo e composizione.
Ma parliamo della quarta: vi chiedo un parere estremamente tecnico.
Come ho spiegato, intendevo dare risalto alla striscia bianca della nebbia, scurendo allo stesso tempo il resto del paesaggio. Niente di più facile: un filtro arancio ha provveduto a scurire i toni azzurri del cielo e del mare menter il verde delle montagne è già  scuro di per se stesso. Però, come vi spiegate quell'isolotto basso compreso tra le due lingue di nebbia? Cioè, perchè è venuto così nero, praticamente in silhouette? Ho una mia teoria: sarà  che si è sommato il suo scuro naturale del verde al riflesso blu dell'acqua? Potrebbe essere plausibile? Ovviamente è stato un effetto non voluto nè pensato che, casualmente, è perfettamente funzionale perchè partecipa eccellentemente al far risaltare ancor più il bianco. Pensate possa una ipotesi giusta?

Osvi.

Inviato: 17/3/2008 5:24
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Mah....
Tutti i gusti son gusti, pero' ho provato anche ad aprirle le ombre, ma dentro non c'e' proprio niente. In chiave scura va bene, pero' i toni ci devono essere. Prova a vedere la parte scura del canneto, non ricordo se e' l'immagine 5 o 6, l'ombra e' completamente chiusa. Non e' secondo me un fatto di gusto, ma di correttezza fotografica....
Comunque se me la rendi meno tetra un bagnetto nell'ultima ce lo faccio volentieri, cos' com'e' avrei sempre paura di vedermi sbucare lo squalo 5...
Ciao,
Renzo

Inviato: 17/3/2008 7:02
.........

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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Citazione:

osvi ha scritto:
che mi stia facendo un mio "stile" personale?


Beh, perché no? I tuoi pesaggi sono riconoscibili, ancor più che per il soggetto ed il taglio compositivo, proprio per certe scelte tonali. Se così ti piacciono e ti convincono prosegui a farle così: stilisticamente si riconoscono e chi l'ha detto che per forza i toni ci debbano essere sempre tutti e debbano sempre essere del tutto leggibili? Non credo che tecnicamente una immagine sia scorretta se ha una espressione tonale frutto della precisa intenzione dell'autore; che poi la cosa piaccia a tutti, è altro discorso.


Andrea

Inviato: 17/3/2008 9:21
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Concordo con Andrea. Esprimere o meno la completezza tonale piuttosto che puntare a privilegiare contrasti decisi è frutto di una scelta personale che come tale se consapevole e voluta non puචche essere corretta. A mio giudizio e per il mio gusto personale sono orientato verso il tuo stile di immagine B&N. Pur non essendo esperto di B&N e basandomi solo sul mio gusto direi che il risultato mi sembra ottimo.

Marco

Inviato: 17/3/2008 9:57
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Da lombardia
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Citazione:

Hologon ha scritto:
Citazione:

osvi ha scritto:
che mi stia facendo un mio "stile" personale?


Beh, perché no? I tuoi pesaggi sono riconoscibili, ancor più che per il soggetto ed il taglio compositivo, proprio per certe scelte tonali. Se così ti piacciono e ti convincono prosegui a farle così: stilisticamente si riconoscono e chi l'ha detto che per forza i toni ci debbano essere sempre tutti e debbano sempre essere del tutto leggibili? Non credo che tecnicamente una immagine sia scorretta se ha una espressione tonale frutto della precisa intenzione dell'autore; che poi la cosa piaccia a tutti, è altro discorso.


Andrea



Per me il discorso non fa una piega. Nel senso che, se uno vuole dare una interpretazione tutta giocata sui toni scuri, o viceversa sui toni chiari o rimanere sui toni medi, mi va tutto benissimo. Naturalmente, possono piacermi certe immagini, più di altre, ma in definitiva, ognuno si esprima come meglio crede.
Quello che mi fa specie è che se invece partecipo ad un Concorso di fotografia (cosa che, sia ben chiaro, mi sono sempre rifiutato di fare), gli esimi membri della giuria, eccome che ti faranno le pulci sulla presenza più o meno estesa di tutta la gamma tonale completa. Esistono quindi criteri oggettivi di valutazione della bontà  di una stampa BN ? O è tutto relativo?

Inviato: 17/3/2008 10:13
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Ciao,
secondo me e' relativo anche al soggetto fotografato.
E forse avete ragione voi, si puo' decidere di far interpretare anche ad un paesaggio il proprio stato d'animo.
Probabilmente e' perche' io sono portato a fare proprio l'opposto che gradisco poco una Sardegna un po' tetra.
Io i negativi li avrei sviluppati nel Valium.... ( sto scherzando, penso sia chiaro ).
Ciao,
Renzo

Inviato: 17/3/2008 14:02
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
Ciao,
secondo me e' relativo anche al soggetto fotografato.
E forse avete ragione voi, si puo' decidere di far interpretare anche ad un paesaggio il proprio stato d'animo.
Probabilmente e' perche' io sono portato a fare proprio l'opposto che gradisco poco una Sardegna un po' tetra.
Io i negativi li avrei sviluppati nel Valium.... ( sto scherzando, penso sia chiaro ).
Ciao,
Renzo


Boh, però io non le vedo tetre assolutamente. Se guardo la seconda ad esempio, ci vedo delle zone praticamente bianche e delle altre quasi nere, segno che c'è una estesa latitudine di posa. Poi è chiaro che la luce del mattino, violentissima, tendeva a creare ombre nette e profonde e ad annullare in parte le delicate tonalità  intermedie. Il nero del canneto è inevitabile se si vogliono mantenere le zone chiare senza che siano bruciate. La spiaggia con l'isolotto, altro esempio e resa così per via di un digradante arancio 4X, senza il quale il cielo si sarebbe perduto in un bianco totale e le tenui striature delle nuvole sarebbero annegate dentro esso.
Insomma, sono compromessi che si attuano dando la preferenza ad un tipo di immagine piuttosto che all'altra per via della classica coperta sempre troppo corta

Osvi.

Inviato: 17/3/2008 17:21
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"Da qui messere, si domina la valle, ciò che si vede è. Ma se l'imago è strana al vostro occhio scendiamo a rimirarla da più in basso, e planeremo in un galoppo alato entro il cratere ove gorgoglia il tempo".........
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
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Posso concordare in linea generale con l'affermazione che la scelta della scala tonale in sede di stampa sia altamenre soggettiva e libera. L'autore puà scegliere tra una resa low key od una media od high key a seconda di come vuole proporre il soggetto e sottolinearne la sua interpretazione emotiva. Ma a mio parere ampie aree nere o bianche prive di dettagli non sono quasi mai convincenti. E francamente non so se tu abbia effettivamente voluto rappresentare i soggetti con la prevalenza di tonalità  scure e le ampie zone d'ombra prive di dettagli che io vedo sul mio monitor. In particolare nella terza foto. Hai descritto l'esperienza di questa giornata come una immersione in una luminosa mattina di primavera che non va d'accordo con l'atmosfera cupa che io percepisco. Inoltre alla fine preferisci l'ultima delle foto che ha certamente molta più luminosità  delle prime quattro.

A prima vista a me erano sembrate foto sottoesposte. Ed ora lo confermi indirettamente dicendo d'aver voluto evitare luci bruciate. Ma qui va ricordato che nella negativa in bianco e nero le ombre si controllano con l'esposizione e le alte luci con la durata dello sviluppo. Se la gamma di luminanze del soggetto era ampia e si fosse voluto mantenere leggibilità  nelle ombre si sarebbe dovuto esporle abbondantemente e poi ridurre il tempo di sviluppo. Senza entrare nei dettagli questa è in sintesi l'utilità  del Sistema Zonale. Se poi la resa finale con dettagli nelle ombre e nelle alte luci non ti fosse piaciuta avresti sempre potuto far ricorso ad opportune bruciature/mascherature.

La quarta immagine è certamente buona, ma credo possa essere migliorata con una mascheratura per staccare la parte sinistra dell'isolotto centrale dalla montagna sullo sfondo (sempre che non sia un problema del mio monitor).

Le foto 5 e 6 mi sembrano meno riuscite, perchè non ci vedo nè un vero soggetto nè una atmosfera particolare.

La meglio riuscita per me è la settima foto, semplice ma molto ben composta e coerente nell'insieme. Bella la resa del mare. Faccio notare l'importanza ai fini compositivi della piccola pietra sulla battigia (e qui ci sta bene il nero puro) che rimanda lo sguardo allo scoglio a sinistra dell'isola e da qui alla torre illuminata sulla collina. Questo "movimento" aiuta sempre a dare spessore ed unità  alla composizione.

Giuseppe

Inviato: 17/3/2008 19:15
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Intanto ti ringrazio, Pegasus, per le tue osservazioni molto precise e circostanziate, te ne sono davvero grato e prenderà spunto da esse per migliorare . Devo però precisare alcuni punti.

Citazione:
E francamente non so se tu abbia effettivamente voluto rappresentare i soggetti con la prevalenza di tonalità  scure e le ampie zone d'ombra prive di dettagli che io vedo sul mio monitor. In particolare nella terza foto. Hai descritto l'esperienza di questa giornata come una immersione in una luminosa mattina di primavera che non va d'accordo con l'atmosfera cupa che io percepisco


Si, ho voluto rappresentarle così, è una mia particolare "visione" (è un parolone, in verità  non penso di essere così bravo, anzi non penso di esserlo affatto ) della realtà . Voglio ancora precisare che il racconto della giornata luminosa voleva solo rendervi partecipi della gioia di passare una mezza giornata a far foto in posti così belli e luminosi, in spiagge candide e scogliere aspre; non c'è nessun nesso tra ciò e le foto ma, comunque, per la diversissima condizione di illuminazione che c'è tra il primo gruppo di foto (da 1 a 4) ed il secondo (da 5 a 7) e per la posizione (quasi in controluce le prime quattro, spalle al sole o quasi le altre), la resa non è poi così diversa dalla realtà  (filtraggi a parte).

Citazione:
Inoltre alla fine preferisci l'ultima delle foto che ha certamente molta più luminosità  delle prime quattro.


Non è esatto, ho scritto che la preferita in assoluto è la quarta, subito dopo viene la 7. Preferisco la 4 per una serie di motivi: mi piace il suo aspetto "essenziale e minimalista", mi piace per la pulizia dell'inquadratura, mi piace in particolar modo perchè sono riuscito ad ottenere qualcosa per come l'avevo previsualizzato (per me non è affatto scontato, c'è molto da imparare).

Citazione:
A prima vista a me erano sembrate foto sottoesposte. Ed ora lo confermi indirettamente dicendo d'aver voluto evitare luci bruciate. Ma qui va ricordato che nella negativa in bianco e nero le ombre si controllano con l'esposizione e le alte luci con la durata dello sviluppo. Se la gamma di luminanze del soggetto era ampia e si fosse voluto mantenere leggibilità  nelle ombre si sarebbe dovuto esporle abbondantemente e poi ridurre il tempo di sviluppo. Senza entrare nei dettagli questa è in sintesi l'utilità  del Sistema Zonale. Se poi la resa finale con dettagli nelle ombre e nelle alte luci non ti fosse piaciuta avresti sempre potuto far ricorso ad opportune bruciature/mascherature.


Forse qui mi scontro con i miei limiti... però, il sistema zonale, "arma" fantastica a nostra disposizione, non prevede (purtroppo o per fortuna) che la varie fasi (esposizione, sviluppo, stampa) siano strettamente legate e che, ogni singola immagine, possa godere di un trattamento ad hoc? Cià purtroppo non è il mio caso perchè devo fare i conti con un rullo 120 e non con pellicole piane, in cui si susseguono fotogrammi fatti nelle condizioni più disparate che, dopo lo sviluppo, passano solo per uno scanner (che nemmeno mi piace particolarmente nella scansione b&n), senza mai finire in una camera oscura e senza mai poter essere stampate con scelta di carte opportune. E' un processo ibrido che devo ancora perfezionare e che non so se mai potrà  arrivare al vero processo in b&n che termina in una stampa con ingranditore...

Citazione:
La quarta immagine è certamente buona, ma credo possa essere migliorata con una mascheratura per staccare la parte sinistra dell'isolotto centrale dalla montagna sullo sfondo (sempre che non sia un problema del mio monitor).


Qui non concordo: la amo così, non le toccherei nemmeno un pelino Essere riuscito ad ottenere un qualcosa di previsualizzato è per me un successo incredibile, se poi questo lo associo al senso di bellezza estetica che ci vedo... la metto tra le mie migliori in assoluto e quindi... intoccabile

Citazione:
Le foto 5 e 6 mi sembrano meno riuscite, perchè non ci vedo nè un vero soggetto nè una atmosfera particolare.


Assolutamente d'accordo, io trascurerà anche le prime tre e nella selezione delle migliori lascerà solo la 4 e la 7 che, su due rulli da 15 ftg l'uno, sono per me una percentuale di successo altissima .

Citazione:
La meglio riuscita per me è la settima foto, semplice ma molto ben composta e coerente nell'insieme. Bella la resa del mare. Faccio notare l'importanza ai fini compositivi della piccola pietra sulla battigia (e qui ci sta bene il nero puro) che rimanda lo sguardo allo scoglio a sinistra dell'isola e da qui alla torre illuminata sulla collina. Questo "movimento" aiuta sempre a dare spessore ed unità  alla composizione.


Molto bella questa disamina, me la imprimo bene in testa. Ti confesso che ho ancora molti problemi a far corrispondere attraverso il mirino un'immagine alla bontà  dello scatto che verrà ; ci credi se ti dico che, al momento dello scatto, non mi sembrava niente di chè ma che anzi la consideravo banalotta? Quanta strada da fare!


Osvi.

Inviato: 18/3/2008 7:06
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Concordo con Andrea. Esprimere o meno la completezza tonale piuttosto che puntare a privilegiare contrasti decisi è frutto di una scelta personale che come tale se consapevole e voluta non puචche essere corretta. A mio giudizio e per il mio gusto personale sono orientato verso il tuo stile di immagine B&N. Pur non essendo esperto di B&N e basandomi solo sul mio gusto direi che il risultato mi sembra ottimo.

Marco


Vi devo una cena, forse due, forse tre....
Organizzati Marco, la "spedizione sarda" credo sia in fase di preparazione

Osvi.

Inviato: 18/3/2008 8:05
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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Regalino per Renzo: qui te lo faresti il bagno senza paura dello squalo?

<a href="http://it.tinypic.com" target="_blank"><img src="http://i32.tinypic.com/ei4m00.jpg" border="0" alt="Image and video hosting by TinyPic"></a>

E' abbastanza luminosa? Nella realtà  la sabbia era quasi accecante, anche l'occhio "sovraesponeva"

Ciao,
Osvi.

Inviato: 18/3/2008 8:14
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.
Utente non più registrato
Un punto molto importante è che le immagini corrispondano alla tua visione. E' un passaggio fondamentale e tu l'hai acquisito. Penso che ciascuno di noi abbia una esperienza di vita unica e possa comunicare la propria visione del mondo solo se rimane autenticamente se stesso. Quindi assolutamente libero di rappresentare la realtà  con la gamma tonale che senti di più. Scusa se a causa del richiamo alla primavera avevo frainteso.

Resta il fatto che hai rappresentato le marine rocciose con prevalenza di toni scuri e questo nel linguaggio fotografico comunica sentimenti che inducono all'introspezione e ad emozioni che tendono di più al pessimismo, quindi una provocazione per chi del mare ha una visione solare, una esperienza di benessere e di forza vitale. La tua visione, assolutamente legittima lo ripeto, induce a riflettere e ce n'è bisogno in questo mondo che trascura la Natura in modo suicida. Contengono un messaggio più forte della foto 7 che forse ti è sembrata banalotta proprio perchè meno provocatoria e più lirica (ma fotograficamente ben riuscita).

Detto questo i miei suggerimenti in tema di dettagli nelle ombre rimangono necessari se non altro per sperimentare una diversa modulazione della scala tonale e verificarne l'aderenza al messaggio che vuoi convogliare.

Non sono in grado di darti consigli per il sistema ibrido, ma credo che col massimo di informazione sul negativo tu possa poi fare sostanzialmente ciò che vuoi in PS (mascherature, bruciature, maschere varie, etc). Il Sistema Zonale si applica anche alle pellicole in rullo, ovviamente con qualche compromesso. Se io sapessi d'aver scattato una foto molto importante esporrei e svilupperei l'intero rullo per quella foto. Cambierei frequentemente i rulli anche se non interamente esposti: il costo del negativo è il minore dell'intero processo e lo scopo non è di fare tante foto ma di farne di qualità . Di Ansel Adams si conoscono a dir tanto 4-500 foto, ne avrà  scattate qualche decina di migliaia. Quindi se in un anno riesco a produrre una mezza dozzina di foto che mi soddisfano ho raggiunto il mio scopo.

Una alternativa è ricorrere a sviluppi compensatori a due bagni (il D76 diviso, lo Stoeckler, il D23 ad esempio) che fermano lo sviluppo delle alte luci (che avviene nel secondo bagno) a quanto reso possibile dalla quantità  di rivelatore assorbita dalla gelatina nel primo bagno.
Hai mai provato a tagliare a metà  la sensibilità  nominale della pellicola in esposizione e a ridurre un po' (diciamo un 10%-15%) il tempo di sviluppo? Hai mai fatto un bel test completo per trovare la sensibilità  effettiva del tuo sistema ed il tempo di sviluppo normale (da cui poi naturalmente divergere a seconda delle tue esigenze)?.

Insomma più sperimenti e più opportunità  hai di visualizzare la resa dei materiali e delle procedure che adotti al fine di dare alla tua visione la più ampia scelta espressiva.

Sei comunque già  su una buona strada.

Giuseppe

Inviato: 18/3/2008 12:14
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Re: Racconto per immagini: il Sulcis e le sue coste.

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Ho seguito la discussione ma non mi tornano due cose.
All'inizio Osvi dichiara una cosa, che va al mare alle 7 del mattina in una particolare condizione di luce e mi sembra di capire che voglia riprodurla. Quella luce, per come la conosco, produce già  di per se ombre nette, nere e profonde. Se così fosse, e chiedo ad Osvi una conferma o meno, questo é un punto di partenza. A questo poi si aggiunge una propria visione. Ma potrebbe essere una visione che vede quelle ombre con tutti i dettagli? Personalmente credo di no, e credo anche che si vada a quell'ora, con quella luce proprio perchè si cerca quello (altrimenti ci andava alle sei del pomeriggio). Per questo trovo poco congruenti ragionamenti del tipo gamma tonale ecc...(lo sono, certamente, ma in altre condizioni).
In secondo luogo, e qui chiedo anche una spiegazione, lo stesso A.A. metteva dei neri che più neri di così si schiatta, poi dal punto di vista percettivo poco cambia se dentro quei neri ci sono dettagli se si gratta sotto, perchè quello che vedo é nero. E bello profondo. Piglio lucciole per lanterne?
Alla fin fine rispetto alle immagini di Osvi, per me non é il nero il problema (saran pure neri suoi, i tutti i sensi) ma semmai la sua quantità , il rapporto cromatico tra le masse.
grazie
bs
marco

Inviato: 18/3/2008 12:54
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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