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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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ferruccio ha scritto:



Ciao Marco

Per me lo scopo finale, cioè "la foto", non è disgiunta ne più importante del mezzo impiegato per ottenerla. Detta in maniera più spiccia non me ne frega niente di una bella foto se i mezzi per ottenerla non sono "consoni" (chiedo scusa ma non ho trovato un termine migliore, ma penso che il senso sia comprensibile).

Ovviamente questo è solo un mio "misero" parere e fuori da me l'idea di innescare una qualsiasi polemica con altri che hanno giustamente opinioni diverse e che pienamente rispetto.

Resto della mia idea che il fine non giustifica i mezzi nemmeno in campo fotografico. Spero che questo mio limite intellettivo non offenda nessuno.

Ciao e buon lavoro
Ferruccio



Ci mancherebbe. Ognuno ha le sue idee che come tali vanno rispettate. Semplicemente, in questo caso, le mie divergono. A me non importa minimamente lo strumento usato. Se per ottenere un risultato devo usare una digitale, oppure un banco ottico oppure una macchina tipografica o un pennello e vernice............non cambia niente, se ottengo quanto mi prefiggo.

Marco

Inviato: 4/3/2008 11:46
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When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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A me non importa minimamente lo strumento usato. Se per ottenere un risultato devo usare una digitale, oppure un banco ottico oppure una macchina tipografica o un pennello e vernice............non cambia niente, se ottengo quanto mi prefiggo.

Marco

Ciao Marco

Quanto dici mi sembra illuminante e mi trova in perfetto accordo con te: potrei non esserlo?

Se parliamo di "risultato".

Ma se usi una macchina tipografica, pennello e colori, e aggiungo io scalpello e mazza, forse ( ho scritto forse) quello che ottieni sarà  sì il tuo "risultato" ma potrebbe non più essere una Fotografia ( nel senso: fotografia = scrivere con la luce).

Lo stesso discorso credo possa essere fatto all'interno dell'ambito fotografico. Mi spiego con un semplice e sciocco esempio: se dipingo con i colori ad olio una fotografia il "risultato" finale sarà  ancora Fotografia o è Pittura? (Dire che è una fotografia pitturata sarebbe logico ma non risolve).

Se per ottenere una immagine utilizzo parti diverse di più negativi ( magari assemblate in un unicum) il risultato è ancora una fotografia o è un fotomontaggio?

Se vado ad una mostra fotografica (e succede spesso anche con quelle importanti e molto reclamizzate) e invece degli originali mi ritrovo esposti dei duplicati ottenuti rifotografando gli originali (non stampe moderne da negativi originali) posso dire di aver visto delle foto dell'autore XXX o devo dire di aver visto dei duplicati di XXX?

Se dopo aver fatto un migliaio di chilometri per andare a vedere delle Gomme di Demachy mi ritrovo davanti a delle stampe fatte su carta colori moderna e mi sento dire dal curatore "sempre fotografie sono", mi posso incazzare?

Ma stà andando fuori tema e me ne scuso: comunque penso che tu abbia capito il senso del mio discorso o quanto meno l'intenzione che mi anima.

Ti saluto e ringrazio della attenzione.

Ferruccio


Inviato: 5/3/2008 9:59
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Il problema è che la fotografia è un mezzo ibrido e bastardo. Per sua natura e per uso secolare si comprende entità  profondamente diverse da loro, tanto sul piano pratico che teorico.
Se cerchi di definire in modo univoco la fotografia vai incontro a tanti paradossi. se sei largo sei costretto a inserire in fotografie tante cose che nel senso comune non lo sono, se invece sei stretto non riesci a includere tantisisme altre che sono considerate iperfotografiche anche dal più talebano della camera oscura, e ti ritrovi che le uniche foto in senso puro, scritte con la luce, sono le fotografie esposte ma non sviluppate e fissate.
è curioso poi che indichi come non fotografiche delle fotografie su cui dipingi e poi ci parli di demachy. è esattamente quello che faceva! non solo grattava la gomma, o la sottosviluppava, ma se guardi bene le alte luci delle sue stampe spessissimo c'è sopra qualche bella pennellata di tempera per ravvivarle. senza contare i dettagli coperti nelle ombre con qualche bella mano di pittura scura.
allora, è fotografia, non è fotografia? chi se ne frega, sono delle bellissime gomme di demachy! tutti sanno (o almeno dovrebbero) che cos'è il pittorialismo, che filosofia e che metodologia usava. tutti sono liberi di dire: ehi, ma questa non è fotografia! ma a me sembra un peccato.

il mio discorso sul risultato e i mezzi ha questo senso: visto che tanto disquisire su cosa sia o meno fotografia è una questione oziosa, perché non dedicare tutto questo tempo sprecato per, invece, realizzare belle immagini, di qualunque natura esse siano?
ciao
f

Inviato: 5/3/2008 11:43
http://photo.busdraghi.net

La gente crede nella realtà della fotografia ma non a quella della pittura; il chè dà un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, però, anche i fotografi credono nella realtà della fotografia. D. Michals, 1976...
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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fabusdr ha scritto:

è curioso poi che indichi come non fotografiche delle fotografie su cui dipingi



Scusa Fabiano dovo ho scritto che sono immagini "non " fotografiche? Ho solo espresso un dubbio "personale" ed inoltre era solo un esempio, se non erro gia da me ettichettato semplice e sciocco.

Se il piacevole dialogare esprimendo dei dubbi personali viene sconvolto e alterato mettendomi in bocca parole che non ho detto siamo fuori da un canone di correttezza che ritengo irrinunciabile.

Preferisco abbandonare la discussione

Ferruccio


Inviato: 5/3/2008 13:11
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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ferruccio ha scritto:


Quanto dici mi sembra illuminante e mi trova in perfetto accordo con te: potrei non esserlo?

Se parliamo di "risultato".

Ma se usi una macchina tipografica, pennello e colori, e aggiungo io scalpello e mazza, forse ( ho scritto forse) quello che ottieni sarà  sì il tuo "risultato" ma potrebbe non più essere una Fotografia ( nel senso: fotografia = scrivere con la luce).

Lo stesso discorso credo possa essere fatto all'interno dell'ambito fotografico. Mi spiego con un semplice e sciocco esempio: se dipingo con i colori ad olio una fotografia il "risultato" finale sarà  ancora Fotografia o è Pittura? (Dire che è una fotografia pitturata sarebbe logico ma non risolve).

Se per ottenere una immagine utilizzo parti diverse di più negativi ( magari assemblate in un unicum) il risultato è ancora una fotografia o è un fotomontaggio?

Se vado ad una mostra fotografica (e succede spesso anche con quelle importanti e molto reclamizzate) e invece degli originali mi ritrovo esposti dei duplicati ottenuti rifotografando gli originali (non stampe moderne da negativi originali) posso dire di aver visto delle foto dell'autore XXX o devo dire di aver visto dei duplicati di XXX?

Se dopo aver fatto un migliaio di chilometri per andare a vedere delle Gomme di Demachy mi ritrovo davanti a delle stampe fatte su carta colori moderna e mi sento dire dal curatore "sempre fotografie sono", mi posso incazzare?

Ma stà andando fuori tema e me ne scuso: comunque penso che tu abbia capito il senso del mio discorso o quanto meno l'intenzione che mi anima.

Ti saluto e ringrazio della attenzione.

Ferruccio



Ho come l'impressione che a volte ci si nasconda o ci sia la tendenza a perdersi dietro a questioni filosofiche e a sottigliezze dialettiche di importanza non fondamentale. Probabilmente questo pensiero è un mio limite e una mia mancanza, ma questo è quanto penso. Mi spiego, e per farlo uso le tue parole, esclusivamente per comodità  e senza secondi fini. "se dipingo con i colori ad olio una fotografia il "risultato" finale sarà  ancora Fotografia o è Pittura? (Dire che è una fotografia pitturata sarebbe logico ma non risolve)" a mio avviso invece il termine "fotografia pitturata" è esaustivo. Nulla manca a dare una completezza di informazione riguardo quello che ho davanti agli occhi, e a me questo basta e avanza. Basta e avanza perchè non ho nulla da risolvere oltre a quanto tale definizione mi dice a livello conoscitivo circa la tecnica usata. Poi volendo se è mio interesse posso portare la questione su un piano diverso e chiedermi se questa tecnica possa rientrare o meno nel novero della vera fotografia.............ma subito dopo mi sorge una domanda forse pi༠pressante ancora: "ma cosa è vera fotografia?"

Marco

Inviato: 5/3/2008 13:37
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Le fotografie in BN colorate a mano sono fotografie?

I collage di frammenti fotografici sono fotografie?

Le fotografie con i negativi graffiati alla Witkin sono fotografie?

Le fotografie senza negativo sono fotografie?

L'immagine virtuale generata al computer e scaricata su un negativo e poi stampata con l'ingranditore e' una fotografia? (1)

La stessa immagine ma catturata da una scena reale e esposta su un sensore digitale e poi stampata e' una fotografia? (2)

E' piu' fotografia (1) o (2)?
....

Si potrebbe andare avanti cosi' all'infinito. Concludo che preferisco lasciare la discussione di cosa e' una fotografia ai critici. Personalmente la trovo una perdita del _mio_ tempo.

Come diceva un critico (mi sono dimenticato chi): "... eppure la fotografia ha una sua unicita'. Il dipinto a olio di mia moglie che bacia un altro uomo e' tutt'altra cosa della foto di mia moglie che bacia un altro uomo."



Inviato: 5/3/2008 14:44
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Mxa ha scritto:

Come diceva un critico (mi sono dimenticato chi): "... eppure la fotografia ha una sua unicita'. Il dipinto a olio di mia moglie che bacia un altro uomo e' tutt'altra cosa della foto di mia moglie che bacia un altro uomo."




mmmm ... e se fosse la foto di un quadro di "mia moglie" che bacia un altro uomo ???

alessio

Inviato: 5/3/2008 15:30
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Mxa ha scritto:

Concludo che preferisco lasciare la discussione di cosa e' una fotografia ai critici. Personalmente la trovo una perdita del _mio_ tempo.



Detto questo, c'e' un effetto pratico, se vogliamo mercantile, che non puo' essere trascurato nel discutere sul "cosa e' una fotografia".
Questo mio progetto ha incontrato molte difficolta' con i classici critici fotografici (e Marco Fondatore mi aveva saggiamente avvertito in anticipo del pericolo) perche' non e' percepita come una serie "fotografica" nonostante sia la scansione e stampa lambda di onestissimi negativi bianco e nero in doppia esposizione con una foto digitale!



Inviato: 5/3/2008 15:42
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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"Questo mio progetto..."
BRRRRR!
Efficacissimo!
Umberto (niente faccette)

Inviato: 5/3/2008 15:58
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Devo aggiungere due parole.
Che senso ha porsi l'interrogativo se questa sia fotografia o pittura o TAC o RM o qualcosaltro?
Mi sembra di ritornare ai tempi del tormentone dello "specifico filmico", quando un film doveva essere "cinematografico"; se era "teatrale" non valeva niente.
Mi convinco sempre di più che avesse ragione Croce quando, quasi un secolo fa, diceva: "Se si prende a considerare qualsiasi poesia per determinare che cosa la faccia giudicare tale, si distinguono alla prima, costanti e necessari, due elementi: un complesso di immagini e un sentimento che lo anima". A me basta.
Tornando all'interessante "progetto", mi permetto di dire, con tanto rispetto, che a mio parere soffre un po' sul piano semantico, dal momento che la faccia del nanetto è universale e perentoria, mentre la malattia degenerativa documentata dalla diagnostica non è di immediata percezione, perchè appartiene ad un diverso linguaggio, quello degli specialisti medici. Pero, accidenti....
Umberto (sempre niente faccette)

Inviato: 5/3/2008 16:29
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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umber ha scritto:
Devo aggiungere due parole.
Che senso ha porsi l'interrogativo se questa sia fotografia o pittura o TAC o RM o qualcosaltro?


Il tuo grande buonsenso si scontra pero' con le realta' che ho incontrato. Il gallerista "puro" di fotografia e' molto allergico a quello che devia dalla "sua" definizione di quello che e' una fotografia. Lui/lei espone FOTOGRAFIE e solamente FOTOGRAFIE, ed e' terrorizzato dal confondersi con le mille gallerie di arte moderna.

Fortunatamente le cose stanno lentamente cambiando e molte di queste sottigliezze - all'estero piu' che qui, almeno per ora - non ci sono piu': molte gallerie espongono "arte visuale", punto e basta. Che siano fotografie classiche, dipinti a olio su Cibachrome , o pongo e plastilina su tavole di marmo di Carrara non fa nessuna differenza.



P.S. Ottima osservazione la tua, quella sul "gap" semantico. Una risonanza magnetica del cervello e' sempre fonte di notevole apprensione, ma mi rendo conto che assumere che la sua rappresentazione sia immediatemente percepita dal pubblico per quello che potrebbe essere e' un salto logico che le foto fanno e che rappresenta un limite di fruibilita' del progetto.


Inviato: 5/3/2008 17:28
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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Poche pal..le!!
Sotto l' 8x10" di negativo, non è Fotografia!
E basta

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Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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luciano ha scritto:
Poche pal..le!!
Sotto l' 8x10" di negativo, non è Fotografia!
E basta


Beh ma i miei negativi sono 14x17, eppure ...

Inviato: 5/3/2008 17:32
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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luciano ha scritto:
Poche pal..le!!
Sotto l' 8x10" di negativo, non è Fotografia!
E basta


Meno male che Minox è 8x11!!!

Inviato: 5/3/2008 23:55
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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luciano ha scritto:
Poche pal..le!!
Sotto l' 8x10" di negativo, non è Fotografia!
E basta

Pensa che per me il piccolo formato parte dal 5x7
il 6x6 è la macchina portatile e il 35mm è la mignon

Scherzi a parte, non entro nella discussione del mezzo, trovo interessante l'articolo, ma ho i miei dubbi(personali) sulla qualità  pari o simililare al contatto di un negativo 12x20, provando il sistema del negativo digitale, come Arentz, trovo che si ottiene un buon negativo, ma non uguale a quello chimico(io ho provato stampando il chimico e il digitale) e messi a confronto trovo una certa diversità  nei toni(non so neppure come definirla, chiusura,compressione), ma comunque questa è una mia personalissima opinione.Trovo comunque che quest'articolo possa essere di impulso ad sperimentare trovando un punto di incontro tra antico e moderno.

OT: Ma dopo il licenziamento del Chairman Leica, imputabile pare, alla M8, avremo a breve, forse, una M9!?!?!?!?!

Ciao

Stefano

Inviato: 6/3/2008 10:57
"Consulting the rules of composition before taking a photograph is like consulting the laws of gravity before going for a walk."
...
Edward Weston

Photo © Edward Weston
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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Photo8x10 ha scritto:
OT: Ma dopo il licenziamento del Chairman Leica, imputabile pare, alla M8, avremo a breve, forse, una M9!?!?!?!?!


Ho come l'impressione che le uscite digitali Leica non saranno mai con cadenza paragonabile ai colossi del settore come Nikon e Canon che sfornano diversi modelli nuovi all'anno. Vuoi per caratteristiche del Marchio, vuoi per filosofia dell'azienda, vuoi perchè a mio giudizio Leica non ha le basi industriali ed è ancora agli "esordi" nel settore e deve recuperare strada, non dal punto di vista qualitativo ma organizzativo. Parliamo di realtà  industriali completamente diverse......

Marco

Inviato: 6/3/2008 11:50
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Io penso che a volte alla gente piace esser presa in giro, come l'esempio di Piero Manzoni, sigillà le sue feci in barattoli le ha spacciate come arte e si è arricchito alle spalle di taluni che autoproclamandosi critici d'arte acquistano queste "OPERE".
Io, osservo, leggo, mi faccio delle idee su cosa sia arte per me o cosa mi piace e non sto' tanto a impazzire sul per come e perchè.
Ognuno faccia quel che vuole, poi se qualcuno di basso intelletto, ma di "ALTO BORGO" e perlopiù riccho "per sua fortuna" vuol acquistare qualcosa e spacciarla per arte, faccia pure.
Le riviste, i media ecc. ci dicono quello che vogliono sotto lauto compenso di case produttrici o finanziati dagli artisti.



Inviato: 6/3/2008 16:37
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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Citazione:

Canepazzo ha scritto:
Io penso che a volte alla gente piace esser presa in giro, come l'esempio di Piero Manzoni, sigillà le sue feci in barattoli le ha spacciate come arte e si è arricchito alle spalle di taluni che autoproclamandosi critici d'arte acquistano queste "OPERE".



Il discorso, messo in questo modo, è riduttivo e incompleto. Incompleto perchè effettivamente se ci si sofferma sull'opera finita e basta, viene da pensare ad una presa per i fondelli. Escludere la motivazione e il perchè tale gesto è stato fatto implica per forza di cose un giudizio tranciante. Il punto è sempre lo stesso, piaccia o meno per capire (non dico apprezzare, ci mancherebbe, semplicemente dico capire) l'arte contemporanea bisogna avere presente che l'opera finale è spesso secondaria o addiruittura inutile se rapportata al percorso creativo che ad essa ha portato. Addiruttura alcuni lavori concettuali degli anni '70 non prevedevano un manufatto artistico concreto finale, ma una semplice frase od un enunciato. Nelle intenzioni dell'artista la vera opera era il concatenamento di reazioni e pensieri che la lettura di tale frase avrebbe scatenato nella mente dello spettatore.

Marco

Marco

Inviato: 6/3/2008 16:45
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz

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Concordo, Marco.

Suggerirei solo di bloccare questo thread e di aprirne uno nuovo perche' a questo punto si e' tremendamente lontani dal tema che lo ha originato. Tema che, detto per inciso, non aveva assolutamente lo scopo di rinfocolare la stucchevole diatriba digitale-analogico, ma solo di portare la testimonianza di una persona che personalmente rispetto. Immagino che Arentz vada tranquillamente avanti a stampare in PT/Pd e a contatto i suoi negativi 7x17 o 12x20. Senza molti clamori ha trovato semplicemente un workflow molto meno impegnativo come logistica che gli permette di ampliare geograficamente e operativamente i suoi orizzonti.


Inviato: 6/3/2008 17:32
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Re: Stampe "digitali" al platino/palladio - Dick Arentz
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Indubbiamente è scocciante vedere che da una notizia su una scelta tecnica di un autore si debba sempre arrivare a discettare delle stesse cose, dette decine di volte, sulla diatriba argentico-digitale e sulla paranoia che a molti procura l'arte moderna, etc. Tutti aspetti, tra l'altro, del tutto OT.
Sugli OT apro un apposito thread, per non ingenerare l'ennesimo OT, che sarebbe un METAOT, l'OT dell'OT.


Andrea

Inviato: 6/3/2008 20:44
sono moderno, non contemporaneo
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