Ciao a Tutti,

navigando qua e la in Apug, ho appena trovato la petizione pro polaroid, se qualcuno vuole firmarla, posto il link qui:

Polaroid

Io anche se non uso questo genere di pellicole ho firmato, non servira a molto, ma comunque tentar non nuoce.

Ciao

Stefano

Fatto! Grazie della segnalazione: non credo serva a molto, ma tentar non nuoce.


Andrea

anche io non sono un utilizzatore delle polaroid ... ma è come se venissi privato di qualcosa ... e ho appena firmato ...
speriamo servi ...

Ho firmato anch'io, speriamo serva (ne dubito) !

Stavo per acquistare il dorso Polaroid per l' Holga e un dorso Polaroid 405 per la fotocamera a foro stenopeico, qualcosa (chiamatelo sesto senso) mi ha detto di non procedere !

Non firmo. Tanto sanno benissimo quello che hanno rappresentato nella Fotografia. Se sostengono che devono chiudere, che vadano al diavolo.

Firmato.

non vorrei dire, ma dubito che serva a qlcs....
si vende, si tiene aperto il negozio;
non si vende, si chiude la serranda, fine della storia.

Un'altra vittima del digitale.

Roby

Citazione:

Dovreste aver utilizzato le pellicole in modo massiccio prima... e non perdre tempo (invano) a firmare ora...



Io come preofessionista le pellicole le utilizzavo, poi già  da quando sono venute fuori le prime compatte digitali per controllare la luce ho usate quelle... Le uniche pellicole interessanti rimaste sono le T55 e 59 669 per i tranfer e lift, prima del digitale buone erano anche le diapositive sia BN che colori 35mm a sviluppo immediato, poi le varie 20x25 che per via del prezzo ho usato poche volte.

Io la doccia fredda la feci quando comprai una 600se per utizzare le 665 e poi scoprire che le 665 non le facevano più ...

Citazione:

Straquoto, per me al diavolo ci puà andare pure Kodak...

Osvi.

Citazione:

Penso che tutti qui siano perfettamente in grado di decidere cosa dover fare, ieri, oggi e domani...

Sono convinto che il rammarico per la scelta di Polaroid sia allo stesso modo valido sia da parte di chi ne ha scattate migliaia che da parte di chi avrebbe voluto farlo.

Sono altresì convinto che firmare una petizione, in questo caso, serva solamente a deprecare una scelta: atto che, fatto da migliaia di persone,credo abbia un valore differente rispetto a qualche solitario improperio biasciato in solitudine.

Scusa Hologon, la Polaroid smette di produrre le pellicole per il semplice motivo che la gente non le compra più... Quindi o vi metttete a comprare le sue pellicole in modo massiccio o la Polaroid smette di farle, nessuna ditta lavora in perdita e la Polaroi era gia in amministrazione controllata mi sembra dal 2004...

Leggo cose e considerazioni che mi lasciano perplesso, da una parte e dall'altra. Premesso che condivido quanto detto da Hologon, ossia "ciascuno fa quello che vuole" mi vengono da fare delle considerazioni.
L'industria moderna, volente o nolente, si regge sui grandi numeri. Polaroid non è un'eccezione. Se i numeri delle pellicole a sviluppo immediato sono esigui, dismette la produzione. Non voglio fare disamine sull'impoverimento del patrimonio di scelta che ne consegue..........penso siamo tutti d'accordo che se qualcosa scompare siamo di fronte ad un impoverimento della scelta, ma il punto non è questo. Non stiamo parlando di una fondazione no profit o di un ente culturale, ma di una industria che si basa sul fatturato, punto. Quel settore il fatturato non lo produce, è un ramo secco, si chiude. Poi che le pellicole polaroid fossero usate da molti per uso artistico è vero, ma per l'uso comune, di massa, sono state soppiantate da altre tecnologie, ed è l'uso di massa che produce fatturato. La stessa cosa, se pensate, è capitata per le cassette audio o video, per videoregistratori. Una volta usciti sul mercato CD, masterizzatori, DVD e videoregistratori DVD o con hard disk il filone è scomparso. Scomparso per semplici leggi di mercato = fatturato = soldi. Questo è il capitalismo. Non mi pare ci sia molto altro da aggiungere. Poi chiaro, ci sono i fattori affettivi, personali, le tradizioni.........ma non c'entrano nulla con quanto detto prima, o almeno, ad un consiglio di amministrazione di una azienda non fregano nulla.

Marco

Polaroid da anni, per scelte di management non particolarmente azzeccate, non solo nel settore più apertamente fotografico, è in cattive acque; l'avvento del digitale non è stato, in questo caso, del tutto determinante.

Cià premesso, credo che una buona scelta di management avrebbe potuto essere quella di ridimensionare la produzione producendo un numero di pezzi che il mercato possa agevolmente assorbire; questo avrebbe salvato capra e cavoli. Sono convinto che qualcuno acquisterà  la tecnologia Polaroid della fotografia istantanea-anzi, è probabile che sia già  stato fatto, ben prima di comunicare la chiusura- e produca la giusta quantità  al giusto prezzo per guadagnarci. Una pia illusione? Staremo a vedere.

In ogni caso non passa inosservato il fermento che questa notizia ha causato nel mondo fotografico.

Un'altra considerazione: mi sembra del tutto naif pensare che le sorti di un'azienda siano fatte dipendere esclusivamente dall'acquisto finale da parte del consumatore: un minimo di conoscenza di economia e di marketing mostra come sia in realtà  il comportamento del produttore ad influenzare in gran parte l'acquisto dell'acquirente. Polaroid è vissuta per troppi anni sugli allori di un tempo che fu, con politiche commerciali ed informative spesso inefficaci -quanto meno fuori dal tempo- ed arroganti ed un servizio clienti spesso ridicolo.


Andrea

Sono daccordo con hologon, e lo quoto in pieno.

Sono portato addirittura a pensare che questa notizia sia una mossa pubblicitaria.

Mi sembra veramente ridicolo che la chiusura degli stabilimenti quasi coincida con l'uscita di un volume da collezione della taschen proprio dedicato alla polaroid e mentre sempre più frequentemente si vedono polaroid su flickr e su altri siti simili.

MA le quotazioni delle opere realizzate con le polaroid come potrebbero non salire una volta scomparso dalla produzione il supporto su cui sono state fatte?

Naa per me questa chiusura è una bufala.

Io ho firmato.
Lo ho fatto quale gesto poetico, scelta affettiva, privata, personale.
Ho usato, uso ancora ora Polaroid. Non ci sarà  più? Per me sarà  un problema, ma sicuramente il mondo andrà  avanti ed io sopravviverà, o comunque il mondo andrà  avanti anche senza di me.
Le firme serviranno a qualche cosa? Crederci o non crederci? E' un dibattito legittimo, ma sinceramente non mi interessa. La firma servirà  a poco o nulla? Probabilmente sì, o forse no: non mi interessa.
La mia firma afferma i miei ricordi, piacere, entusiasmo, creatività .
E' un gesto poetico, niente di più, perché spero che in questo mondo rimanga spazio per la poesia.
Paolo

Grande Paolo.

Citazione:

legittimissimo, ed anche condivisibile.

Ma ho firmato, nei fatti o semplicemente in ispirito, per Ilford, ho firmato per Agfa, per Guilleminot, per Durst ingranditori, per Contax, per Minolta, per mille altri nomi che mi sfuggono... comincio ad averne le balle piene.
Come dice giustamente Marco/pamar le aziende non possono restare aperte per beneficenza. Devono presentare i conti in ordine, e devono rendere conto ai loro azionisti che giustamente si attendono dagli utili dai soldi investiti.
E' proprio il campo più lontano dalla Poesia che si possa immaginare.
Non credo che Ilford si sia ristrutturata ed abbia riaperto i battenti perchè sono arrivate le firme. Così come Agfa i cui prodotti sono ora Adox, Guilleminot che è diventatsa Bergger o la Minolta che si ritrova col marchio Sony (e credo anche Contax, non appena scadranno le royalties di Kyocera). Sono operazioni industriali e basta. Effettuate esclusivamente perchè qualcun altro ha rilevato le imprese in crisi, intravedendo la possibilità  di fare ancora dei buoni profitti.
Penso anche io che Polaroid tornerà , presto o tardi. Come prodotto di nicchia e non più di massa, questo è sicuro. Probabilmente con un nome diverso, che ne so...Polafuji,
per esempio.

La polaroid non puà sparire....

Citazione:

Sarà  anche vero. La politica del produttore ha il suo peso, ma se poi non si vende, nonostanta tutto, c'è poco da fare, politica o non politica del produttore. Da questo punto di vista se non si vende è perchè il consumatore non acquista, e se non acquista vuoi per errata politica, vuoi per offerte diverse e migliori da parte della concorrenza, vuoi per ogni altro motivo, i soldi non arrivano, e si chiude baracca.

Marco