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Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
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8/1/2005 22:33
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Si, sono consapevole che, dato l'altissimo numero di fotografi di "calcinacci" presenti tra di voi, mi sto tirando la zappa sui piedi e sono in pole position per farmi malvolere.....ma: la fotografia paesaggistica di rovine industriali, calcinacci eccetera ha ancora qualcosa da dire? Ed intendo qualcosa di nuovo, di non ancora sviscerato e visto. Non odiatemi, questa è fondamentalmente una provocazione, non una mia convinzione, piuttosto un dubbio sottile.

Marco(pamar5)

Inviato: 30/1/2007 19:10
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“To photograph reality is to photograph nothing.”

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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
Moderatore
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8/1/2005 22:33
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Una precisazione: mi riferisco alla fotografia di "calcinacci" puramente come tale intesa, ossia che rappresenta solo l'elemento architettonico, paesaggistico o oggettistico, senza altri elementi in gioco.

Marco

Inviato: 30/1/2007 19:15
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Si, sono consapevole che, dato l'altissimo numero di fotografi di "calcinacci" presenti tra di voi, mi sto tirando la zappa sui piedi ...
Marco(pamar5)


Miiiiii...i , qui si rischia grosso.

Però vedo con piacere che non ci sono timori reverenziali nel tirare fuori temi "scomodi". Questa è una buonissima cosa

Ovviamene, non avendo mai fotografato calcinacci, non ho nulla da dire nello specifico. Ma leggerà con interesse.


Inviato: 30/1/2007 19:32
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?

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7/6/2006 21:48
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ciao
credo che, forse, uno scatto di oggi di ruderi non solo industriali possa più o meno soddisfare il senso estetico di qualcuno. ma tra 50 anni o forse anche meno, quegli scatti saranno una parte della nostra memoria.
è un tipo di fotografia che a me piace molto. dalle pompe di benzina ai resti dei grandi complessi industriali. ogni tanto si vedono foto di paesini o villaggi abbandonati. chissà  se un giorno vedremo foto di città  lasciate a se stesse. per esempio non ho mai visto foto di un aeroporto in disuso. voi?
a dopo
sj

Inviato: 30/1/2007 21:23
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?

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14/9/2004 23:43
Da acqua aria terra
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azz marco/pamar tra te e floriano/candidus avete deciso proprio di scandagliare il mondo dei "calcinacci et similia".

Premetto solo una cosa, elisabetta (che è al cinema e quindi ciò che asserisco non puà anche essere a lei imputato) ed io, fotografavamo "calcinacci et similia" molto tempo prima di conoscere fotoavventure e lo facevamo, come del resto adesso, solo perchè ci procurava piacere girovagare in quei luoghi. La mia scarsa (come adesso del resto ehehehe) cultura fotografica, prima di fotoavventure, non mi aveva portato a conoscere determinati autori e determinate correnti. Quindi paradossalmente posso, nella mia ignoranza, considerarmi un "puro" in materia.

Quando ho iniziato a capire il perchè di certe foto ho avuto un colpo! Azz qua tutti denunciano, tutti cavalcano il degrado, lo stupro dell'ambiente, lo svilimento dell'essere umano che vi lavora. Per me non è così (certo non vi lavoro, ma a questo punto che importa). Io provo magiche sensazioni in quei luoghi, li apprezzo in quanto tali, mi portano a dialogare con loro e con chi li ha vissuti e li vive.

Non voglio assolutamente rompere le pa_ _e, ma lo faccio ehehhe, citando un nostro "particolareggiato" statement sull'argomento, poi accantonato perchè qualcuno della famiglia lo trovava un poco ridondante.

"Come tutte le cose che hanno un nome L’Altro Paesaggio esiste, esso racchiude al suo interno quegli istanti che creano una sorta di incantesimo, talvolta surreale e che accadono quando ritroviamo gli oggetti ed i luoghi che abbiamo perso nel tempo.

I nostri giochi da ragazzi, forme e figure come robots o giocattoli meccanici che ci davano sensazioni di forza; edifici, containers, ciminiere, silos come i giochi di costruzioni con i quali progettavamo fantastici mondi.


I nostri disegni sui muri della scuola, ora graffiti che raccontano storie di donne, di uomini, di luoghi.

I nostri cortili con i nascondigli segreti, ora spazi solo apparentemente deserti e desolati, ma in realtà  rumorosamente silenziosi e pieni di vita.

Così noi vogliamo frequentare L’Altro Paesaggio, girovagare senza preconcetti entro la sua bidimensionalità , tradurre i suoi istanti in immagini che ci permettano liberamente e felicemente di abitarlo."

a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 30/1/2007 22:28
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
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Mmmm, io non limito all'aspetto ambientale/architettonico quindi non so neppure se ho le carte in regola per intervenire; comunque mi ritrovo nelle affermazioni di Sjors, credo che al di là  della gradevolezza estetica e delle emozioni che questi luoghi possono suscitare in alcune persone (anche ricordi diretti o indiretti), questo tipo di fotografia abbia comunque, sempre, un valore storico e documentale che va al di là  della denuncia.
E' cronaca.
Sono documenti che rimangono agli atti, volendo andare sul roboante sono testimonianze immortali di uno spazio/tempo.

Quindi sì, anche se non è esattamente quello che faccio io, credo ci sia ancora e sempre da dire con la fotografia di archeologia industriale, come con il reportage, come con il ritratto ambientato. Perché sono cose che cambiano rapidamente, ieri c'era la fabbrica dove lavoravano 1000 persone in tuta blu e oggi c'è l'ipermercato dove 1000 persone l'ora entrano a comprare chissà  cosa, chissà  perché.

Non lontano da dove abito c'era una struttura con capannoni dove facevano gli aerei, credo prima i Caproni e poi i Piaggio.
Una vista da mozzare il fiato, spazi immensi, volte altissime, vetrate quasi da cattedrale, ferro vero, cemento vero.

E' stato abbandonato per anni, ho sempre pensato "un giorno di questi vado a fotografarlo prima che scompaia, è una struttura incredibile!!".
Un giorno sono passato lì davanti, ed era scomparso, ci hanno fatto un cinema multisala con bar, ristorante, angolo bambini, parcheggio.

Fer

Inviato: 30/1/2007 23:59
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** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?

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Per me invece è un tipo di fotografia che continua a non attrarmi e mi lascia assolutamente indifferente...trovo che abbia solo una funzione documentaria, ma di artistico o comunque di "esteticamente" bello non ci vedo nulla.
Però è un parere estremamente personale dettato dalla mia concezione estetica...

Inviato: 31/1/2007 0:01
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
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Ciao Ric
Il tuo discorso è pienamente condivisibile e lo quoto completamente. Inoltre non mi permetterei mai di discutere o giudicare le idee e le convinzioni che spingono ad un certo tipo di fotografia.
Il mio discorso era riferito al mondo della fotografia odierna ed in particolare agli autori affermati che spesso mi sembra stiano percorrendo strade percorse e ripercorse riguardo alla fotografia di "calcinacci", come se oramai avessero detto tutto quello che c'era da dire e tale tipologia di fotografia avesse esaurito i suoi "argomenti" cadendo nella riproduzione di se stessa, senza più alcuna "scintilla" creativa.

Marco

Inviato: 31/1/2007 0:02
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
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Citazione:

Fer ha scritto:
Mmmm, io non limito all'aspetto ambientale/architettonico quindi non so neppure se ho le carte in regola per intervenire; comunque mi ritrovo nelle affermazioni di Sjors, credo che al di là  della gradevolezza estetica e delle emozioni che questi luoghi possono suscitare in alcune persone (anche ricordi diretti o indiretti), questo tipo di fotografia abbia comunque, sempre, un valore storico e documentale che va al di là  della denuncia.
E' cronaca.


Ma vista al di fuori dal ruolo di cronaca? Vero è che molti autori la presentano come fotografia "artistica" più che documentale e storica.......

Marco

Inviato: 31/1/2007 0:06
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
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Citazione:
Ma vista al di fuori dal ruolo di cronaca? Vero è che molti autori la presentano come fotografia "artistica" più che documentale e storica.......


Mio personalissimo parere: se la vediamo alla Burtinsky, quindi sul piano prettamente estetico, credo appartenga alla categoria del paesaggio, tendente a cartolina, semplicemente con un soggetto diverso dalla montagna o dal laghetto.
Quindi con limitata autonomia, oggi come oggi (quando ha iniziato Burtinsky era diverso).
Personalissima opinione però.

Fer

Inviato: 31/1/2007 0:10
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
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Citazione:

Fer ha scritto:

Mio personalissimo parere: se la vediamo alla Burtinsky, quindi sul piano prettamente estetico, credo appartenga alla categoria del paesaggio, tendente a cartolina, semplicemente con un soggetto diverso dalla montagna o dal laghetto.
Quindi con limitata autonomia, oggi come oggi (quando ha iniziato Burtinsky era diverso).
Personalissima opinione però.Fer


Benissimo. Era proprio quì che volevo arrivare.

Marco


Inviato: 31/1/2007 0:14
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire

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Ho sempre guardato a questo tipo di immagini con un certo rispetto, un modo di vedere la realtà  con punti di vista, anche e spietati nella loro asetticità  formale (sto un po generalizzando, lo so...). Nel tempo però mi sembra che proprio la dimensione estetica inizialmente "nuova" sia diventata una "gabbia formale" molto vincolante. E' un aspetto che riguarda un po tutte le forme espressive, in questo caso forse si é arrivati in fondo. Mi riferisco ad esempio a Burtinsky, visto quest'anno in Svizzera, come molti di voi.
Rimarranno importanti documenti sociali e tanto più individuali, ma non so quanto sappiano dire oggi, di esteticamente interessante. Mi sembra poco.
Ma non pratico questo genere, parlo da osservatore e fruitore.
bs
marco

Inviato: 31/1/2007 9:52
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
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Seppur l'estetica del calcinaccio sia stata per molto tempo, e in qualche modo lo sia ancora, la mia estetica, penso che ormai sia divenuta formalismo, quasi quanto l'arcadia consolatoria del classico paesaggio, una sorta di fotografia decorativa che non dà  emozioni oltre al compiacimento cui puà portare.

Credo che siano maggiormente interessnti altre direzioni e mi pare che molti di noi si stiano muovendo in tal senso.

Cià, naturalmente, non toglie nulla circa l'utilità  sociale di questo tipo di fotografica, sbbene sia convinto che il 90 per cento di queste immagini siano realizzate con fini ben differenti dall'intento documentaristico.


Andrea

Inviato: 31/1/2007 13:04
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
Utente non più registrato
premetto che come rictro ed elisabetta anche io fotografo spesso calcinacci e co. soprattutto per il brivido che sento lungo la schiena ogni volta che entro in luogo ancora inesplorato o che mi aggiro tra le sue stanze e scale (e spesso montagne di sterco di piccione)...sicuramente la documentatività  di foto in luoghi come questi non puà che aumentare e farsi più interessante col passare del tempo e, anche se si possono benissimo incontrare soggetti che particolarmente si prestano ad interpretazioni "artistiche" (per via di ossidazioni dai colori assurdi o giochi di luce che solo nei posti abbandonati...)penso che senza quell'atmosfera "da tempo passato" già  saremmo più che stufi.
in proposito vi riporto una dichiarazione d'intenti che avevo scritto proprio per un'esposizione sugli oggetti abbandonati...spero di non tediarvi troppo (appena arrivato) e vi sarei grato se aveste voglia di postare qualche commento...

“L’importante è che la foto possieda una forza documentativa, e che la documentatività  della fotografia verta non già  sull’oggetto, ma sul tempo.”
Roland Barthes

La mia ricerca fotografica comincia con il desiderio profondo di analisi tra quale possa essere il rapporto tra la fotografia, e quindi la creazione di nuove immagini in seno alla moderna società , l’uomo e la morte. Contemporanea della regressione dei riti, che per secoli hanno contribuito a esorcizzare nell’uomo la paura della morte, la fotografia ha il potere di sostituire la funzione antropologica di questi ultimi nell’inconscio collettivo delle generazioni che si sono succedute a partire dalla seconda metà  del XIX secolo.
Gli oggetti che scivolano nell’abbandono, lentamente, permettono di creare un legame concettuale tra l’uomo presente, che sta osservando l’immagine, e l’uomo passato che ha creato, utilizzato, manipolato o amato l’oggetto ritratto; l’oggetto diventa un pallido riflesso di tutte le persone che con lui hanno interagito e quindi un anello di congiunzione tra queste ultime e l’osservatore: diventa l’eco di una testimonianza d’esistenza che puà essere solo sfiorata, intuita, immaginata e mai conosciuta, compresa a fondo, sebbene la certezza dell’esistenza, in un passato indefinito, di ciò che ha prodotto questo eco pesi, attraverso il noema proprio del tempo nella fotografia (“è stato”), sull’osservatore della fotografia stessa.
Nessuno potrà  mai sapere la storia o l’aspetto delle persone a cui l’oggetto riconduce la mente e l’immaginazione, cosa hanno sognato, amato o sofferto mentre erano intente ad adoperarlo, ma la certezza che tutto ciò sia avvenuto, in un tempo che assume una dimensione tanto indefinita da sfiorare il mito, riconcilia la persona con l’idea che in un futuro anche essa, la sua storia, i suoi amori e i suoi turbamenti, si fonderanno in un ricordo collettivo che le generazioni future avranno di noi, senza poter scindere le singole storie che hanno contribuito alla creazione di questo ricordo.
Questa fotografia invita pertanto a porsi delle domande di ordine esistenziale – qual è il mio significato nell’immediato presente che vivo? – ed ad accettare ciò che di più l’uomo moderno tende a non voler ricordare: la partecipazione collettiva ad una storia che si compone attraverso i singoli, ma per tendere ad una sintesi delle multiple esistenze presenti che diventerà  il ricordo che di noi tutti si avrà  nel futuro.
Tale fotografia risulta pertanto il dispiegarsi di un paradosso: la presenza di un’assenza; offre una traccia di ciò che non esiste più, di ciò che resta quando qualcosa ha cessato di esistere. L’oggetto in rovina offre pertanto un nuovo paradigma: un indice puntato sulle inquietudini di una società .

spero di riuscire ad allegare un link con uno slide di foto in proposito:

[img]http://www.photo.net/photodb/slideshow?folder_id=614595[/img]

Inviato: 31/1/2007 14:58
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?

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AndreaErba ha scritto:
premetto che come rictro ed elisabetta anche io fotografo spesso calcinacci e co. soprattutto per il brivido che sento lungo la schiena ogni volta che entro in luogo ancora inesplorato o che mi aggiro tra le sue stanze e scale (e spesso montagne di sterco di piccione)...
[img]http://www.photo.net/photodb/slideshow?folder_id=614595[/img]


azz andrea organizziamo una bella entrata alla ex mira lanza (rivarolo).

Tu porta ciò che è scritto dopo andrea che a consumarla ci pensiamo noi ehehehehe

Per linkare le tue foto da photo net non funziona il tasto immagine ma quello "inserisci url" così

foto andrea

molto ben fatte, alla faccia degli anti-calcinacciari


a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 31/1/2007 15:15
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?
Utente non più registrato
belin! basta mettersi d'accordo: guarda, dove ci sono calcinacci io e la mia ragazza siamo sempre pronti a infiltrarci: io scatto foto e lei raccoglie rumenta per le sue sculture!
sono contento che ti siano piaciute e grazie per l'url: io+computer=negazione!

a presto

Inviato: 31/1/2007 15:25
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire?

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Devo fare anche io i miei complimenti alle belle foto di Andrea....nonostante non sia proprio un fanboy del "calcinaccio" devo dire che quegli scatti esprimono qualcosa...trasmettono sensazioni! Splendida esecuzione! Bravo....sei riuscito a trasmettere l'atmosfera che si respira in quei luoghi...in queste "Ghost Town" moderne!



PS: Porca miseria sono immune dal contagio del GF ma mi sto prendendo un inizio di "calcinaccite"!!
Nooo, dai...sono solo sintomi passeggeri....

Inviato: 31/1/2007 15:53
Jekoz On Line: "USA on the road"
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire

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Mi associo a Jekoz che mi sembra individui bene lo spirito delle foto. Però, però mi chiedo, da noncalcinacciaro, foto così non fanno perdere la dimensione documentativa a favore di quella narrativa e simbolica - seguendo anche la descrizione che ne fa Andrea - o sbaglio?
Lo chiedo ai "calcinacciari", leggendo i 3ad precedenti dove si faceva anche riferimento alla dimensione documentativa, queste foto potrebbero essere fatte in qualunque posto, raccontano, a mio parere molto bene, ma non documentano. O no?

bs
marco

Inviato: 31/1/2007 17:46
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire

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Ciao,
mi associo a Marco. Ho letto con piacere la presentazione di Andrea, che potrei mutuare alla lettera per le foto dei miei paesini medioevali. pero' nelle immagini di Andrea, peraltro belle, vedo piu' una ricerca grafica con finalita' estetiche che non una documentazione rievocativa dei luoghi abbandonati.
Vanno benissimo entrambe, ma non mi sembra che le foto rispettito il progetto iniziale. Ma scommetto che hai presentato soltanto un tipo di immagini, ora ci farai federe le altre...
Ciao,
Renzo

Inviato: 31/1/2007 19:23
.........

......
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Re: Un intervento/provocazione per farmi odiare: archeologia industriale, ha ancora qualcosa da dire
Utente non più registrato
Innanzitutto ciao a tutti, sono nuovo del forum ma seguo spesso le vostre discussioni.

Non credo che esista una sorta di filone artistico che si occupa solo di archeologia industriale ma sicuramente molte di queste strutture sono dotate di un fascino che piace a molti fotografi, me compreso. Io sono attratto dalla loro precarietà , dal loro alludere alla presenza umana pur essendo deserte da decenni, dalle tracce della natura che si fonde alle strutture fino a riappropriarsi del territorio. Ora, c'è da distinguere tra chi inserisce questi scatti in ambiti più ampi sul paesaggio, in progetti specifici guidati da un'idea e chi invece è mosso da questa sorta di feticismo puramente edonistico per tutto ciò che è vecchio, sporco e abbandonato o peggio ancora da chi li ritrae in quanto location (termine orribile) accattivanti. Gabriele Basilico ha esordito negli anni '80 con uno splendido reportage sull'area industriale di Milano intitolato "Ritratti di fabbriche", lo segnalo a quanti di voi (spero pochi) non lo conoscano già . Ciao

Riccardo

Inviato: 31/1/2007 20:25
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