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Ma davvero basta un banco
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Ma davvero per fare della buona fotografia basta avere un animo romantico (ci sono varie opzioni per questo) ed andare in un luogo qualsiasi preoccupandosi solo del mezzo tecnico?
In pratica Banco Ottico (meglio un 8x10) lastra possibilmente bianco&nero, esposizione perfetta, sviluppo perfetto e stampa perfetta = fotografia "per-f(r)etta"?

Avere un'idea, un progetto, un percorso, delle immagini latenti.......non servono?

Ma allora come giustificare le belle e struggenti immagini di Umberto fatte a Milano con una macchinetta da due soldi?
Non sono fotografia? Non è Fine Art solo perchè ripresa in 35mm.?

Allora diventare matti come Renzo che previsualizza i suoi borghi e và  a fotografarli dopo essersi documentato e solo in certe situazioni di luce che è?

Scrivo questo perchè sempre più spesso trovo/incontro gente che mette il mezzo tecnico come elemento portante del fare fotografia....e a volte il marziano mi sento io...

Mi capita di vedere delle insulse stampe perfette baritate e virate al selenio fatte con l'8x10 o il 4x5 che mi vengono presentate come Fotografie Fine Art.....ma sinceramente il mio Thomas se assistito da un tecnico (che espone, sviluppa, stampa) farebbe forse anche di meglio...
Cioè quello che si compone sul vetro smerigliato basta che sia diritto, tuttoafuoco, rispetti le regole compositive lette su qualche manuale di 50 anni fà ?
Vedo una esposizione di un mattone, una cascata, un fiore, una montagna, un culo tutte fatte rigorosamente in GF stampate su baritata ed esposte per dire che l'autore è un fotografo?...... Boh?!?!

Chiedo sicuramente in tono ironico/scherzoso/polemico proprio perchè vorrei capire.....mi devo aggiornare?
Non nomino il digitale perchè ho appurato che digitale=matrimoni/cataloghi commerciali/foto di vacanza/becera attività  commerciale/foto bimbi e/o animali domestici/riproduzioni/fototessere/foto da taroccare/foto sinistri per compagnie assicurative/foto per quotidiani/fotografia sportiva uso stampa/foto segnaletiche.


Inviato: 16/12/2006 23:40
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Re: Ma davvero basta un banco

Iscritto il:
15/11/2005 18:44
Da Roma
Messaggi: 123
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...magari bastasse un banco....
D.


P.S. ma è meglio cosi'... senno' dove sta il divertimento???

Inviato: 17/12/2006 0:32
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Re: Ma davvero basta un banco

Iscritto il:
27/5/2006 13:11
Da caserta
Messaggi: 564
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sono in perfetta sintonia con te caro buon roberto,

certo che il mezzo HA IMPORTANZA relativa... relativa al fine compositivo/qualitativo che vuoi raggiungere.

io mi permetterei di aggiungere anche un altro punto di vista se mi permetti che segue la falsariga tracciata da te:

ovvero, se devo fotografare in BO ed in 2 giorni di lavoro devo portare a casa 2-3-4 stampe con una qualità  notevole, e sicuramente migliore di quella ottenibile con un digitale seppur professionale, ne vale la pena? quanto è l'ivestimento? e quanto il guadagno? non parliamo di soldi che son relativi, ma di tempo, fatica, impegno che richiedono 2 foto in BO (tra ripresa, trattamento neg. e stampa in CO) è a mio avviso di gran lunga sproporzionato in relazione al guadagno qualitativo/compositivo sui formati fino anche al 30x40 e 40x50.
cosa potrei produrre in 2 giorni di lavoro con un sistema dig. valido? sicuramente 10 volte tanto...

certo, quella del banco è una scelta quasi obbligata per alcuni tipi di lavori (lavori intesi soprattutto a fini commerciali) di tipo anche singolare o specifico(persone che scattano in 8x10 in italia crdo che si contano sulle dita di due tre mani).

personalemte li invidio...
solo che credo che, a meno che non ci sia una esigenza specifica alla base (qualunque essa sia), non ha proprio più senso fotografare in analogico nè in BO... la qualità  la qualità  la quantità  etc.etc. ma la sproporzione tra l'investimento (globale e non economico) ed il guadagno è a netto sfavore.

luigi

Inviato: 17/12/2006 0:46
boh! e chi ci capisce niente.........
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Re: Ma davvero basta un banco

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao Luigi,
ma perche' ci sono dei grulli che vanno in montagna a piedi e non prendono la funivia? c'e' a chi piace far da se' la strada, non ha problemi di tempo, vuol fermarsi a guardare, conoscere il territorio, e chi ha fretta invece di arrivare e prende il mezzo meccanico. Perche' c'e gente che suda in bicicletta sui pedali? non e' per arrivre in vetta prima ma per soddisfazione personale. C'e' un fascino nell'attrezzatura, nella sua scelta, nella sua conoscenza, nella manutenzione.
Se si parla di un discorso economico l'analogico non ha storia, se si parla di praticita' neppure. Roberto mi ha rammentato in relazione ai miei paesi. Sto seriamente pensando di prendermi una digitale per ovviare a difficolta' per me quasi insormontabili. Non avrei problemi di luminosita' nel mirino ne' di apertura di grandangolo perche' con il PC potrei mettere insieme parecchie foto con risultati senza distorsioni e ampiezze d'angolo assurde.
E risparmio di tempo. Pero' di recente ho preso il dorso 4x5 per la Sinar perche'...perche' mi piace. E mi piace anche il BO, anche se so che se voglio portare prima in porto il mio progetto dovro' lavorare molto in 6x7 con la Mamya RZ.
Verra' anche il digitale, mi sto guardando intorno, ma non faccio una distinzione tra quello che e' o non e' fotografia, non mi passa neppure per la mente, faccio un discorso di praticita'. Ma anche quando mi saro' completamente digitalizzato non buttero' alle ortiche l'analogico, perche' a me in montagna piace andarci a piedi o in bicicletta ( anche se e' sempre piu' dura ).
Ciao,
Renzo

Inviato: 17/12/2006 1:14
.........

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Re: Ma davvero basta un banco
Moderatore
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6552
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Personalmente uso o mi sono trovato ad usare apparecchi fotografici un pò di tutti i tipi o quasi, dalle compatte 35 mm al banco 8x10, passando anche per una compatta ed una reflex digitali.

Ho anche una discreta esperienza di CO analogica e qualche nozione di CO digitale.

Provo una certa libidine (anzi la provavo, perché ultimamente la cosa si è un po’ ridimensionata) nell’utilizzare il banco ottico. Un po’ tutto nel suo cerimoniale, dal caricamento degli chassis, alla regolazione dell’apparecchio, alla messa a fuoco sotto il telo, ecc. è fonte di un certo piacere estetico in cui confluiscono varie e differenti emozioni e pensieri.

Ma non potrei dire che le mie foto migliori (se pure ci sono mie foto decenti) sono state realizzate col banco. Anzi, direi che lo sento ancora come un impedimento alla realizzazione di immagini veramente spontanee ed ispirate.

Certamente dipenderà  anche da poca abitudine. Ho visto lavorare col banco 4x5” il ritrattista Claudio Porcarelli , e col banco 8x10 sia Giovanni Gastel che Paolo Roversi. Avevano tutti una tale fluidità  e dimestichezza con l’apparecchio che potevano tranquillamente “scordarsi” la tecnica (nel senso zen del concetto) per concentrarsi esclusivamente o quasi sugli aspetti artistici e creativi.

Io sono ben lontano da quel livello ed è probabile che mai ci arriverà. Però se ci arrivassi, allora è possibile che le mie fotografie realizzate in 8x10 avrebbero anche una qualità  migliore delle mie altre realizzate con apparecchi differenti.

Quindi la mia sintesi è questa: ognuno adoperi gli strumenti coi quali si sente più in armonia e che gli garantiscono la maggiore spontaneità  di espressione. Questo dovrebbe permettere, a chi è in possesso di qualità  creative ed artistiche, la produzione di immagini artisticamente e creativamente valide.

Se poi avviene che questo strumento è un banco ottico, magari 8x10, allora è possibile che queste immagini, oltre al loro valore artistico e creativo, che è indipendente dal mezzo usato, siano caratterizzate anche da un plus di qualità  formale che, se c’è, non guasta, ma che da solo, non basta.


Inviato: 17/12/2006 1:19
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Re: Ma davvero basta un banco

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20/7/2006 23:01
Da Crema
Messaggi: 563
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Citazione:

luisito ha scritto:




solo che credo che, a meno che non ci sia una esigenza specifica alla base (qualunque essa sia), non ha proprio più senso fotografare in analogico nè in BO...
luigi


Ciao Luigi,
non sono molto d'accordo su quel chr riguarda questa tua affermazione.

Quando ho un progetto, una immagine latente di un discorso che voglio portare avanti, decido quale mezzo utilizzare: dal 35 mm al BO.
Io scatto solo in analogico perchè non sento in alcun modo l'esigenza di cambiare.
Perchè dovrei farlo visto che a me sta bene così?
Non ha allora senso il mio fotografare visto che utilizzo l'analogico,raramente il 35 mm e ultimamente molto di più formati maggiori perchè ci metto una settimana a portare a casa 4 immagini di numero?

Questo è il mio hobby, non il mio lavoro, non ho esigenza di produrre immagini. il mio investimento, in qualsiasi modo, è sempre in perdita da determinati punti di vista; ci guadagno tanto quando alla fine le immagini che ottengo mi soddisfano.

Se dovessi sentire l'esigenza di qualcosa d'altro, allora ci penserà.


Inviato: 17/12/2006 1:20
Beppe

Tessera C.F.A.O. n°49

http://www.beppedeldiurno.net
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Re: Ma davvero basta un banco
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Ma voi, quando guardate una stampa fotografica che vi affascina e colpisce, quando ammirate il portfolio di un grande artista.........a cosa pensate immediatamente? Qual'è la domanda che vi assale prima di ogni altra cosa? Come la guardate quella stampa, quel portfolio?
Con che spirito?
E allora: la domanda preponderante è forse con che macchina fotografica ha scattato? Oppure che carta ha usato? O ancora: ha stampato inkjet o forse in CO?

Non è che magari il "come è stato fatto" è di importanza maggiore proprio per il fotografo che ha scattato piuttosto che parametro indispensabile per chi dell'opera fruisce?
Allora sorge un'altra domanda: Io perchè fotografo? Ossia: le mie fotografie sono per me, solo ed unicamente per mia soddisfazione personale, oppure voglio che comunichino qualcosa ad altri. In quest'ultimo caso probabilmente il "come" passa in secondo piano, messo in ombra dal "perchè". A volte certe sottiglizze operative interessano più che altro il fotografo stesso, meno l'appassionato d'arte o il curioso che vede portfoli e mostre. Se il "come" ha un effetto diretto ed ineludibile sul "perchè" vale la pena anche per il fruitore porsi la domanda, altrimenti per lui la questione potrebbe essere marginale. Se vedo un'opera di Michelangelo il mio ultimo pensiero è che pennello ha usato. Se ho di fronte un'opera di Worhol il fatto che sia non un vero dipinto ma frutto della tipografia ha una sua precisa importanza proprio dal punto di vista del messaggio che vuole comunicare; ossia il "come" influisce sul "perchè".
Vi sono allora casi in cui la domanda "come è stato fatto" ha un'importanza concreta perchè tale domanda è indissolubilmente legata al "perchè" è stata fatta, o meglio "per quale motivo" per comunicare cosa. Altrimenti il come passa in secondo piano e diventa spesso importante solo per l'autore per fini pratici ed operativi.

Marco(pamar5)


Inviato: 17/12/2006 1:42
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Ma davvero basta un banco

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao,
ormai sono abbonato all'OT, perdonatemi anche questa.
Avete notato che Roberto si comporta da guascone, affronta, alza la voce, smania, ma in fondo e' un gran timidone?
Mi da' l'idea di un moschettiere, e in effetti dal vero assomiglia molto a Depardieu, anche come stazza ( a parte la "nappa" ) ma su certe sue cose e' timido.
Continua a nascondersi dietro alle donnine, ma l'avete mai vista una foto "vera" de il bavarese? Io no.... Una foto che mostri la sua anima, l'avete mai vista?
In digitale, in BO, in 35mm... quand'e' che ci fai vedere qualcosa, Roberto?

Inviato: 17/12/2006 1:44
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
A Roberto.
Mah! Questo tuo nuovo intervento non so da dove ti sia sca-
turito, perchè da ciò che ho letto nei post sul Manifesto
non mi sembra che i lupi famelici dell'analogico abbiano
confutato o irriso il senso del tuo intervento, certo ognu-
no ha posto i suoi distinguo con pertinenza.Ma forse a te
quando riesci a portare un pò di gente attorno ad un fuoco
ti piace alimentarlo e ti diverti. ciao

Inviato: 17/12/2006 2:04
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Re: Ma davvero basta un banco

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14/9/2004 23:43
Da acqua aria terra
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per problemi soliti ho letto un pò frettolosamente i 3d riguardanti questo argomento.

Secondo me il difetto sta nell'ostentazione.

Ostentazione di chi mostra e di chi guarda.

Chi ostenta che le foto sono fatte con una macchinetta da 3 soldi, ma che me frega, ed allora tutti ostentano a dire belle, perchè fa figo dire belle a foto realizzate in questa maniera.

Chi ostenta che le foto sono fatte con una attrezzatura super, ma che me frega, ed allora tutti ostentano a dire belle perchè fa figo dire belle a foto così realizzate, mostrando anche di essere conoscitori approfonditi di tale sistema.

Avete sempre detto che il mezzo non conta, e sono parzialmente d'accordo, che è il manico lo spirito vero dell'immagine, e qua sono totalmente d'accordo, ed allora basta con l'ostentazione fisica (del mezzo) da parte del manico e l'ostentazione critica da parte di chi osserva.

A me non me ne frega niente con che mezzo sono fatte le foto, e se proprio mi dovesse interessare chiederei direttamente all'autore.

Credo che ognuno debba fotografare secondo il suo istinto, la sua passione, le sue visioni mostrando il prodotto finale senza ostentazione e chi guarda deve solo osservare l'anima dell'immagine senza farsi condizionare da altro.

a presto,ric
www.grandespirito.it

Inviato: 17/12/2006 10:10
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Re: Ma davvero basta un banco

Iscritto il:
27/3/2004 10:06
Da Svizzera -Lugano
Messaggi: 2504
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
Ma davvero per fare della buona fotografia basta avere un animo romantico (ci sono varie opzioni per questo) ed andare in un luogo qualsiasi preoccupandosi solo del mezzo tecnico?
In pratica Banco Ottico (meglio un 8x10) lastra possibilmente bianco&nero, esposizione perfetta, sviluppo perfetto e stampa perfetta = fotografia "per-f(r)etta"?

Avere un'idea, un progetto, un percorso, delle immagini latenti.......non servono?



Bello ... e questo chi lo avrebbe detto ??? O forse volevi dire che è vero il contrario di quello che hai scritto ???

Perchè deve essere giusta una cosa e l'altra sbagliata ???
Non si puo fotografare come più ci piace ???

Citazione:

Mi capita di vedere delle insulse stampe perfette baritate e virate al selenio fatte con l'8x10 o il 4x5 che mi vengono presentate come Fotografie Fine Art.....ma sinceramente il mio Thomas se assistito da un tecnico (che espone, sviluppa, stampa) farebbe forse anche di meglio...


... anche io con un pilota al mio fianco saprei pilotare un 747 ... ma non me ne faccio un vanto.

Scusa Roberto ma questo tuo post mi sa tanto di polemica.

ciao
alessio

Inviato: 17/12/2006 11:13
Skype: Disperso69

Tessera C.F.A.O. n°2

"il 35 mm urla, il grande formato è ... silenzio!"
......
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Renzo
tu vuoi vedere la mia anima....bella cosa....anch'io!! In effetti io lo ho sempre detto che io personalmente faccio fotografia per vivere (e la esibisco senza problemi e sono aperto alla discussione) e poi scatto SOLO per il mio piacere....e queste sono immagini che tengo per me e che non sono assolutamente di nudo.
Assolutamente sì sono un malefico guascone.

Serghei
domanda lecita la tua ....io ero partito con una altro Topic è vero poi è intervenuto Stefano calcando sulla sua necessità  tecnica del mezzo. In un primo momento trovai questa cosa fuorviante e mi sono pure incazzato (ho inviato un PM cattivissimo a Stefano) ma poi con calma e riflettendo mi sono accorto che forse potevo essere io ad avere un visione "distorta" e che l'intervento di Stefano forse non era poi così fuori luogo.
Quindi ho pensato di aprire un Topic in cui porre la questione in modo da farmi un'idea sul pensiero di voi.....questo per capire, vedere e meditare.....Io spesso mi rimetto in discussione e sono sempre e comunque pronto a nuove strade nel momento che mi convincono....
Certo che poi noi tutti ci divertiamo ed ognuno alimenta il proprio fuoco....diversamente non saremmo qui...


Alessio
no no....non polemica! O meglio espongo in modo provocatorio un dubbio in me insorto.
Non ce l'ho con nessuno in particolare...era/è solo un tarlo passeggero e volevo metterlo a nudo.

Quando mi assale un dubbio io divento un rompico****ni incotrollabile alla ricerca del perchè.....chiedo venia se sono stato male interpretato.


Inviato: 17/12/2006 12:18
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Ciao a tutti
scusate l'intromissione ma leggendo i vari post è evidente che i limiti alla fotografia siamo proprio noi a metterli.
Personalmente il mio punto di vista si accosta a quello di Roberto anche se le mie visioni non sono sempre state queste, ho avuto bisogno di un bel pò di tempo per digerire il digitale...oggi, e questo dovrebbe essere riconosciuto da tutti (almeno da noi che facciamo fotografia), le due tecnologie si equivalgono quello che realmente conta è ciò che una foto suscita in chi la guarda e questo non ha niente a che fare con l'analogico, il digitale, il piccolo o il grande formato. Per quanto riguarda l'arte non vedo il perchè una foto in digitale non dovrebbe essere considerata tale, Adams quando inizià la sua crociata a favore della fotografia per gli altri non stava facendo arte ma grazie a lui e a quelli come lui le cose sono cambiate....siamo tutte persone inteligenti per aver bisogno di un Ansel Adams che utilizza il digitale per poter dire che CHE CON LA TECNOLOGIA DEGITALE SI FA ARTE!!!
Se poi c'è chi dice che il digitale serve a taroccare bhe ognuno è libero di pensare ciò che vuole io ho già  tante cose da fare e non ho molto tempo da dedicare a far cambiare idea a chi non la pensa come me, ma se da qui ne nasce una discussione costruttiva allora ben venga.

Andrea

Inviato: 17/12/2006 15:05
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Re: Ma davvero basta un banco
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19/9/2006 14:17
Da rho - milano
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Caro bavarese, sento molta crisi nelle tue parole e sai cosa ti dico...questo è il momento d'oro...sei fortunato, perchè ti metti in discussione!
Mi pare di capire che nessuno [o pochi] in questo forum abbia la possibilità  di utilizzare attrezzature di altissima qualità  [e costi], ma ecco tu percepisci una frattura profonda, ti rendi conto che l'attrezzatura non è sufficiente, ma non solo... ti spingi anche un po' più in là  e ti chiedi fino a che punto essa è necessaria?
Ed ancora, il tuo dilemma si sposta verso i contenuti ...vale più la forma o il contenuto, l'deao o l'azione, l'anima o il volto?...e la frattura si amplia e diventa sempre più profonda...le certezze vacillano...
Cosa dirti ... che per fortuma c'è qualcuno che non si sente soddisfatto di cotanta attrezzatura, c'è speranza di nuove vie espressive anche per i per molti che non possono permettersi attrezzature sofisticate e che si rivolgono ad attrezzature minimali se non di serie B...ecco forse spiegato il 'boom' della holga e delle toy cameras...
Aggiungerei che nel tuo caso la scelta di percorrere terreni più minimali si fa molto difficile proprio perchè conosci molto bene il concetto di 'Qualità '.
Citerei quindi nuovamente il caso di Nan Goldin, [ma tanti altri se ne potrebbero citare e tu li conosci bene].
Delle sue immagini si apprezza la carica espressiva e l'intimità  che riesce a trasmettere eppure usava una 35mm a pellicola [mi sono documentato, lei era solita utilizzare una Leica M6 e non una usa e getta come avevo affermato in un topic precedente]
In definitiva io per primo sarei portato a risponderti ... "ma nooo l'attrezzatura non conta, conta l'idea, la tecnica è nulla senza controllo [parafrasando una nota pubblicità ]" ...è vero, ma poi sarei capace io per primo di mettere in pratica quanto vado predicando?
Sai cosa ci vuole? Molto coraggio ad intraprendere nuove vie, a mettersi in discussione ad infrangere le poche certezze guadagnate con sudore [e sangue]...
Ed ecco quindi che la tua crisi si fa anche mia .

Di nuovo, daccordo con te, mio malgrado.

ciao
carlo


Inviato: 17/12/2006 16:14
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Re: Ma davvero basta un banco

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Nella musica convivono esperienze elettroniche, acustiche, ibride, antiche, attuali, classiche, innovative, che danno, nel loro insieme, il senso della musica di oggi, del suo essere contemporanea, della molteplicità  dei suoni, delle esperienze musicali, ed è questo varietà  a dare il segno del fatto che in fondo sono esperienze culturali.
In altri ambiti parliamo di biodiversità  e riconosciamo a questa un valore assolutamente vitale e noi dobbiamo smenarcela con fotografia digitale/analogica per ancora un po ?
Trovo che fotografare sia un atto che prende la vita, quella che scorre intorno e dato che la vita, lo si voglia o meno, va ben oltre quello che ognuno di noi pensa possa essere, ci saranno modi diversi di fotografare, con tecnologie diverse, con metodologie e processi diversi perchè diversi sono gli uomini che la fanno.
Guardate la fotografia come un atto creativo. E' la molteplicità  degli atti e la loro differenza a fare grande la fotografia.
Fine art, reportage sociale, fotografia di moda, fotografia d'arte, street photography...categorie alle quali aderiamo ed é naturale che una volta dentro si ragioni secondo quella categoria. Ma attenzione a non farci schiacciare dalla categoria nella quale viviamo quando si vuole ragionare più in generale, perchè non funziona.

Non basta proprio avere un banco ottico, ma nemmeno una 35 mm, e neppure una lomo. Ma come tutti sanno, si puà essere artigiani, appassionati, professionisti, artisti ma se si vogliono raggiungere risultati nel proprio modo di essere é necessario impegno, studio, sperimentazione, confronto, lavoro e lavoro. Se si ha talento si possono raggiungere alcuni risultati con poco sforzo, ma non è detto che si diventa grandi.

La vedo così, vedo la fotografia come uno spazio dove esistono potenzialità  e condizioni di espressione diverse, a volte anche molto contrastanti tra loro.

Per questo, come detto in altri thread, trovo, oggi, paludosa la ricerca di una patente di verità  di una o dell'altra fotografia, la ricerca del suo senso originario (mi riferisco ai lavoro pur pregevoli di Marra, Costa, all'antologia di Signorini e altri ancora), ...temo che alla fine se si percorre troppo questa strada si faccia la stessa fine dell'arca perduta nel film di Spielberg, entrare in una cassa dentro una enorme magazzino con migliaia di casse uguali una all'altra.

bs
marco



Inviato: 17/12/2006 16:40
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: Ma davvero basta un banco

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Forse con il thread precedente non ho risposto alla domanda del bavarese perlomeno in modo diretto. Risponderei, retoricamente, in quanto ilbavarese lo sa, ovviamente, che non basta il banco, che non basta la tecnica, ma, come nella musica, non puoi prescinderne. Ma, più precisamente, devi saper usare le tecniche per quel che vuoi usarle e interpretare il loro senso nella tua visione. In un altro topic Umberto ha postato le foto della periferia milanese e mi ha confermato la prima impressione la risposta di Candido, che rimetteva in gioco alcuni fotografi della milano degli anni 60/70. Umberto ha usato una tecnologia e una tecnica nel modo congeniale alla sua interpretazione, assolutamente personale, per quanto inserito in un'estetica. E' questa capacità  di interpretazione complessiva - idea, mezzi, estetica - a dare al lavoro di Umberto la dignità  fotografica. E ogni volta che si trova questa "espressione" si trova la fotografia.
bs
marco

Inviato: 17/12/2006 19:23
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Re: Ma davvero basta un banco
Utente non più registrato
Grazie Carlo
leggo che hai centrato perfettamente il nocciolo del mio pensiero, e già  questa per me è una cosa importante. Avevo il dubbio che la mia "crisi" fosse vista e percepita solo come retorica e provocazione.

Marco nel tuo 3ad ci sono molte verità , lo rileggerà con calma perchè così a caldo mi ha stimolato molto. Grazie.


Inviato: 17/12/2006 20:10
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Re: Ma davvero basta un banco

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La metafora della biodiversità  potrebbe esser d'aiuto nel concepire una fotografia che vive nelle diverse espressioni, ma soprattutto nelle specifiche utilità . E' chiaro, é solo un'idea e se fosse da prendere seriamente in considerazione - che so, ad esempio per un manifesto.... - bisognerebbe sostenerla seriamente. Quello che voglio dire é che non è solo un fatto di dare dignità  sia alla stampa antica che alla foto da cellulare, ma di concepirle entrambe necessarie per la definizione della fotografia contemporanea.
Cià che, penso, inquieta molte persone sono le dinamiche del mercato, del sistema della comunicazione che ovviamente spingono in una direzione piuttosto che nell'altra e talvolta appaiono devastanti per alcune tipi di espressioni fotografiche; anche se poi si scopre che alcune tecniche "antiche" vengono tutt'ora ritenute le uniche valide per certe stampe nel mercato dell'arte (se non è proprio così é molto simile, vado a memoria...rispetto ad un 3ad di qualcuno scritto da qualche parte...).
Ripeto é solo un idea, consapevole che proprio la biodiversità  é costantemente a rischio!!
bs
marco

Inviato: 17/12/2006 21:17
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Re: Ma davvero basta un banco

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"Quanno c'è er banco c'è tutto. Basta er banco e 'n par de lastre nove e poi fotografà  tutto er monno", potremmo dire parafrasando Manfredi. Ovvio che non è così.

Però allora torna il discorso di cosa si intenda per fotografia fine art, forse servirebbe un manifesto a questo proposito.

Anche a me le foto di Umberto sono piaciute ma, come lui, avrei detto che per definirle fine art mancasse qualcosa in partenza (per il mezzo usato, intendiamoci). E non difendo un mio impiego di mezzi più sofisticati, perché anzi anch'io scatto in 35 mm, anzi sono ben contento che non mi sia precluso un certo tipo di fotografia "fine" (l'art magari mi è preclusa, ma per limiti miei e non del mezzo ). E mi sento meno inutile a cercare di stampare bene i miei negativi 135, documentandomi, facendo domande ecc.

Discorso da approfondire...

Claudio

Inviato: 17/12/2006 21:56
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_NOTITLE

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Inviato: 17/12/2006 23:36
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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