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La dura vita del fotografo......
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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A volte la fotografia oltre che motivo di gioia e soddisfazione puà trasformarsi in causa di incazzature e malumori. E non parlo della senza dubbio più impegnativa fotografia col grande formato in esterni, ma della comoda e agevole fotografia fatta con una reflex digitale.
Sentite cosa mi è capitato l'altro giorno. Allora, avevo deciso, dopo il lavoro, di andare sul lago per immortalare un suggestivo scorcio che avevo individuato qualche giorno prima passando di lì. Visto che cercavo un'atmosfera un poco triste e cupa ho approfittato della giornata nuvolosa. Quindi, dopo le solite otto ore lavorative invece di tornare a casa mi mettio in macchina con la mia attrezzatura che mi ero portato la mattina da casa e mi accingo a percorrere la quindicina di Km per raggiungere la mia meta. Mentre sono alla guida ho già  in mente l'inquadratura, e mentalmente penso a come comporrà lo scatto. Si lo voglio fare proprio così, quel tronco lì, la piccola insenatura con questa prospettiva......Finalmente arrivato a destinazione mi precipito sul posto, ancora prima di arrivare ho già  la reflex in mano e sto armeggiando con il cavalletto mentre ancora cammino. Il lago, vista la giornata e l'ora è praticamente deserto ..........si! deserto tranne che per una coppietta che si è appartata su una panchina proprio dove dovrei mettermi io per ottenere l'inquadratura con l'angolazione che volevo.
Ma con un tempo così schifoso come oggi e con metri e metri di lungolago dererto questi due proprio quì dovevano venire? Mi armo di pazienza e mi siedo su una panchina qualche metro più in là , e penso che tanto tra poco avranno finito di sbaciucchiarsi. Ma mi sbaglio, i due non si stanno sbaciucchiando...peggio! E'un bisticcio fra fidanzatini, uno di quelli dove lei dice "ma se l'hai pensato che io avrei potuto fare questo anche se poi non ti ricordi di averlo detto...." e lui risponde "ma non capisci che solo pensando di aver creduto...." ossia una di quelle discussioni fra innamorati senza capo ne coda che possono durare benissimo delle ore!!!!!
Allora penso che potrei variare leggermente l'inquadratura che avevo in mente e con fare indifferente mi alzo per osservare il paesaggio da un'altra prospettiva. Ma non c'è niente da fare, sarà cocciuto, ma ormai ho il chiodo fisso in testa proprio per quella inquadratura e poi, comunque mi sposti, c'è sempre di mezzo la ragazza che litiga......che è anche carina, molto a dire la verità .....quasi quasi sfodero il tele e cambio soggetto: invece di una foto di paesaggio scatto un bel ritratto!
Peccato che il ritratto non è proprio il mio genere e che se poi la mia ragazza vede la foto allora si che si vede una vera litigata .
Finalmente dopo più di mezz'ora di attesa i due se ne vanno e come per incanto subito comincia a piovere
Le imprecazioni si sprecano naturalmente. Decido comunque di fermarmi e mi riparo sotto ad un albero bagnandomi comunque quel che basta. Ma sono fortunato, la pioggia cessa dopo qualche minuto...........e allora via! la luce è ancora decente ma devo sbrigarmi me ne restano pochi minuti. E allora penso: che culo che non uso il grande formato! con quello ora che preparavo tutto per lo scatto altro che pochi minuti di luce buona! Invece con la mia reflex digitale in poco tempo riesco anche a fare una decina di scatti. Tutto vero senonchè il grande formato un vantaggio sul digitale che nessuno puà minimamente contestare ce l'ha! Funziona sempre e senza problemi senza bisogno di nessuna batteria. E io la mia modernissima, a lunga durata, batteria agli ioni di litio l'ho messa in ricarica la sera prima E LI' L'HO LASCIATA Attaccata al caricabatterie a casa
Miracolosamente il lago non è evaporato per tutte le parolacce che ho tirato.
Ciao a tutti
Marco(pamar5)

Inviato: 24/3/2005 21:44
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Re: La dura vita del fotografo......
Utente non più registrato
Io invece in occasione di un ritratto lasciai la memoria CF attaccata al pc!!!!
Però ... io giro sempre con la mia biottica e un rullo da 12 di Dia Epp Kodak

Inviato: 24/3/2005 22:40
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Re: La dura vita del fotografo......

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a Marcooooo...
a pedali ti ci vuole la digitale..
Meno male che la fotografia non cambia nel tempo...io mi scordo il soffietto floscio, tu le batterie....sono i coglioni che rimangono sempre gli stessi....

Inviato: 24/3/2005 23:52
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Re: La dura vita del fotografo......
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Beh...beh...il GF funziona sempre, purchè ci si ricordi di caricare e di portarsi dietro gli chassis, si abbia il soffietto floscio se si vuole usare il grandangolo e quello lungo se invece si usa il tele, se non tira troppo vento che faccia vela con il soffietto, se non ti scordi il telo di protezione nero perchè altrimenti sul vetro smerigliato non vedi una mazza, se non ti si blocca l'otturatore, se sul più bello non viene un solerte vigile a farti sgombrare ...

Inviato: 25/3/2005 9:36
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Re: La dura vita del fotografo......

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Ma la mia scatoletta di legno ora e' pronta....appena riesco a piegare la schiena riparto.
Nel frattempo ho preso contatto con un capostazione per farmi presentare ai soci del gruppo ( fermodellismo? ) di volontari che si occupano della ristrutturazione delle vecchie locomotive. Attualmente ce ne sono una quindicina, di vari modelli, oltre a vecchie littorine ed elettromotrici. E' un evento unico, penso che in Italia ci sia soltanto a Pistoia. Si riuscisse ad organizzare qualcosa, magari con le motrici in moto, sarebbe un'emozione...

Inviato: 25/3/2005 10:36
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Re: La dura vita del fotografo......
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Marco, non scoraggiarti, cose del genere sono successe a tutti noi!!! ...io mi ricordo una luuuuuuuuunghissima attesa a Mono Lake, perchè proprio là  dove avevamo puntato la nostra Gandolfi si era piazzata una coppia di campeggiatori simil nudisti e non c'era verso che si schiodassero...poi sono cominciate ad arrivare sciami di milioni di mosche, le sponde del Mono Lake ne sono piene (è il loro abitat naturale), ad infastidire ulteriormente il già  fragile sistema nervoso dei due "poveri" fotografi...e quando poi finalmente potevamo scattare è inutile dire che la luce buona se ne era oramai andata...ed è meglio che non racconti delle volte che ho dimenticato a casa le Quickload, o il dorso, o lo scatto flessibile ...

Citazione:

luciano ha scritto:
se sul più bello non viene un solerte vigile a farti sgombrare ...


Su questo oramai ho una certa esperienza ed ho trovato una strategia che funziona nella stragrande maggioranza dei casi...premesso che, ad eccezzione degli uffici governativi e militari, è possibile fotografare qualsiasi cosa che sia visibile su una pubblica strada, e quindi su questo nessuno deve e puà contestarci niente, spesso i vigili contestano l'utilizzo del cavalletto in quanto si occupa il suolo pubblico...davanti ad una simile rimostranza chiedo gentilmente al vigile di citarmi l'articolo del regolamente comunale che contempla un simile divieto, e dicendogli anche con un bel sorriso da faccia di tolla che solo nel caso che lui mi sappia citare l'articola allora sarei disposto a togliere il cavalletto dal "suolo pubblico", altrimenti niente e nessuno mi puà impedire di fotografare: siccome nella stragrande maggioranza dei casi o i vigili non sanno l'articolo esatto del regolamento comunale, oppure proprio questo articolo nemmeno esiste ed il vigile voleva solo rompere le scatole, allora va a finire che borbottando se ne vanno dicendo che per questa volta va bene ma che la prossima volta saranno più severi.
Io, sempre con il sorrisofacciaditolladella serienonsonounsudditomauncittadino ringrazio e mi rimetto a fotografare (nel frattempo Cristina, che è molto timida, è diventata di tutti i colori e si nasconde dietro la 4x5" )...


Inviato: 25/3/2005 11:05
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Re: La dura vita del fotografo......
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Due cose che mi sono successe...

Una volta stavo fotografando dalla strada un vecchio capannone industriale quando esce un custode dalla faccia piuttosto ottusa il quale -udite udite!- non solo mi dice che non posso fotografare perché è un luogo privato, ma vuole che gli consegni la macchina fotografica altrimenti avrebbe chiamato la polizia.... E' la classica situazione in cui non sai se scoppiare a ridere oppure se rispondere. Gli ho risposto che non stavo facendo alcun reato -oltretutto stavo anche scattando a mano libera...- e che se si sentiva più tranquillo avrebbe potuto chiamare chi voleva. A questo punto il custode fa il suo primo errore, in quanto si avvicina, mi strattona, e cerca di prendermi la macchina fotografica; ora, se io posso concepire un minimo di animosità  in una discussione verbale o scritta, non tollero la benché minima forma di coercizione fisica, e ho quindi detto al portinaio che l'avrei chiamata io la forza pubblica, perché mi stava ingiustamente aggredendo. A questo punto il portiere fa il suo secondo errore, incominciando ad urlare ogni tipo di improperio nei miei confronti. A questo punto inizia ad uscire gente dal complesso industriale e si ferma qualche passante. Tra gli altri c'è anche un funzionario che sembra capire la situazione ed in poco tempo riesce a frenare il custode, offrirmi un caffé e permettermi di accedere alla struttura per fotografare quello che voglio. La cosa divertente è che il custode ha pure dovuto farmi le scuse...

Vi sarà  capitato molte volte di vedere qualcuno fare cose strane con la macchina fotografica, non è vero? Mi è capitato molte volte veder fotografare un notturno col colpo di flash della compattina e cosucce simili, ma il massimo è stato una mattina presto, in spiaggia. Un signore anziano sta fotografando con una -mi avvicino per vedere- Leica vecchiotta e calcola l'esposizione con un esposimetro manuale. Pregusto già  la chiacchierata tra fotografi in giro alle sette del mattino, quando vedo che il tizio sta scattando con il tappino sull'obiettivo, e nel tempo che mi avvicino fa almeno un paio di scatti. Glielo faccio notare e ...non l'avessi mai fatto, la cosa più gentile che mi ha detto è stata quella di farmi i ca**i miei. Generalmente adesso sto zitto.

Spero di non avervi troppo annoiato, ciao.

Inviato: 25/3/2005 16:18
sono moderno, non contemporaneo
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Re: La dura vita del fotografo......

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Citazione:

Hologon ha scritto:
.. Mi è capitato molte volte veder fotografare un notturno col colpo di flash della compattina e cosucce simili..

E' chiaro che il fotografo medio da compattina non ha neanche idea di come disabilitarlo. Lo stesso ho trovato squisitamente paradossale un flash che scattava verso l'eclissi di luna.. se mai ci fosse arrivato, avrebbe rovinato la foto !


Inviato: 25/3/2005 16:45
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Re: La dura vita del fotografo......
Utente non più registrato
Ero in Irlanda, Paese che adoro come la sua popolazione.

Mi fermo sul ciglio di una strada per vedere un negozio di pottery, e dall'altro lato della strada scorgo una bancarella di... pietre!
Sì proprio pietre. C'era un tipo che vendeva ciottoli e pietre messi in bella mostra sulla sua bancarella con tanto di prezzi. Pietre e ciottoli identici a quelli che si trovavano dappertutto sul ciglio della strada!!

Considerata la singolarità  della bancarella, acchiappo la mia fedele F70 e monto il mio tele-zoom.

Studio l'inquadratura prima con un campo largo comprendendo anche il venditore, e poi stringendo di più sulle pietre.

Faccio un primo scatto sulle pietre e sui prezzi, riallargo il campo senza togliere l'occhio dal mirino.. ed il venditore non c'era più.
Non faccio a tempo ad aprire anche l'altro occhio, che sento una persona urlare a più non posso da dietro la mai spalla che non potevo fotografare le "SUE" pietre, che erano "FRUTTO DEL SUO LAVORO, OVVERO SUA PROPRIETA' INTELLETTUALE".

Mi ricordo benissimo: usà proprio "my own intellectual property", e lo disse, urlando e sbraitando, proprio a me che sono un consulente in proprietà  intellettuale!

Dopo il litigio che seguì, nel quale tentai pure di spiegargli che cosa è realmente la proprietà  intellettuale, riuscii a scattare ancora due diapositive, che, una volta tornato a Torino, feci stampare, ed inviai alla Polizia locale, e per conoscenza, anche al buffo venditore, il quale aveva messo un bel cartello sulla bancarella con il suo indirizzo.

"My own intellectual property"... hai capito?!


Luca

Inviato: 25/3/2005 17:51
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Re: La dura vita del fotografo......
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Da Tse' Bii' Ndzisgaii
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Beh , meglio di Zelig direi. .... no a me non sono mai capitate cose del genere anche perchè sono molto timido e tiro fuori l'artiglieria solo se non c'è nessuno in giro .... con grave danno alle opportunità  fotografiche perse!!

L'unico aneddotto divertente che ricordo è stato quando dovevo ricaricare gli chassis in un motel di Moab .
Il bagno non era cieco, ma faceva luce da tutte le parti per cui il primo tentativo è stato quello di barricare la finestra utilizzando asiugamani stracci, fazzoletti. Ma dopo 2 minuti di oscurità  l'occhio si abituava e denunciava orribili infiltrazioni di luce pronte a rovinare il risultato delle mie 4x5 velvia.

Alla fine, preso dalla disperazione (il giorno seguente dovevo scattare ad Arches in 4x5 , il sogno di una vita ) ho preso dall'armadio tutte le coperte che c'erano e le ho buttate sul letto dopo di che mi sono infilato sotto completamente con la testa dalla parte dei piedi e ho caricato gli chassis. Ma c'era talmente tanto caldo e talmente tanta lana nelle coperte che ad ogni movimento scoccavano scintille elettrostatiche. A quel punto mi sono mosso a velocità  di un bradipo addormentato e dopo circa 1 oretta ho finito il lavoro, sicuro di avere comunque rovinato e lastre.

Al contrario invece il risultato sono state delle lastre superlative!

Inviato: 29/3/2005 23:18
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Re: La dura vita del fotografo......
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Citazione:

Desert ha scritto:
....
Alla fine, preso dalla disperazione (il giorno seguente dovevo scattare ad Arches in 4x5 , il sogno di una vita ) ho preso dall'armadio tutte le coperte che c'erano e le ho buttate sul letto dopo di che mi sono infilato sotto completamente con la testa dalla parte dei piedi e ho caricato gli chassis. Ma c'era talmente tanto caldo e talmente tanta lana nelle coperte che ad ogni movimento scoccavano scintille elettrostatiche. A quel punto mi sono mosso a velocità  di un bradipo addormentato e dopo circa 1 oretta ho finito il lavoro, sicuro di avere comunque rovinato e lastre.
....


Conosco cose migliori che ti fanno sudare sotto coperte di lana....
Per esempio una bella febbrona da cavallo

Inviato: 1/4/2005 22:24
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Re: La dura vita del fotografo......

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Da acqua aria terra
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lunedì 11 aprile 2005 ore 15.30

Sono diversi mesi che recandomi al lavoro dalla mia nuova abitazione (azz prima costeggiavo il mare...), incrocio una raffineria petrolchimica (enichem o giù di li), vuoi per il poco tempo a disposizione vuoi per la zona super trafficata, vuoi per la luce che non era mai quella giusta mentre mi trovavo a passare di là , non ero mai riuscito a fare una foto, e vi posso garantire che la grafica è bellissima.
Ieri pomeriggio il grande momento, nonostante un vento che avrebbe sicuramente inciso sulla nitidezza, sono libero da impegni, la luce è perfetta...ora o mai più.

Io ed Elisabetta raggiungiamo l'argine rialzato di un canale che si trova a circa 200/250 metri dalla imponente raffineria, in perfetto territorio comunale, piazzo il cavalletto, il tele e cominciamo a scattare, aggrediti per il momento solo dal vento (spero tanto di non pagare il micromosso),
Dopo circa 15 minuti un vigilantes della raffineria mi raggiunge sull'argine e mi intima di smettere di fotografare e di consegnargli un documento. Ora io non sono un aggressivo ma quando è il momento non mi tiro indietro.
Rispondo che non ci penso nemmeno ad esaudire le sue richieste , che sono in territorio "libero", che non vi sono cartelli di divieto alla fotografia, e che insomma fotografo cosa mi pare.
Alcuni minuti dopo il vigilantes viene raggiunto da un altro suo compare e da un finanziere in divisa, al quale consegno i documenti. Si apre una discussione un pò animata sul fatto se possa o meno fotografare da quella posizione la raffineria, e soprattutto i tre non capiscono proprio cosa ci sia di bello da fotografare , tanto che insinuano il sospetto (i vigilantes) che sia là  a scopo...terroristico Inutile spiegare che sono un appassionato di fotografia, che sono vestito con una giacca a vento rossa che si vede lontano decine di Km., che non ho fatto niente per nascondere la mia presenza ( a dire il vero non ci avevo nemmeno pensato), etc. etc.
Il finanziere si tiene elegantemente un pò in disparte, non conosceva bene la legge in materia ( a dire il vero bene bene non la conosco nemmeno io), mentre gli altri due continuano a dire che quelle foto proprio non posso farle.
Visto il mio ribattere colpo su colpo alle loro affermazioni e visto soprattutto la mia ostinazione a non cedere nè il rotolino nè la posizione, decidono di chiamare la polizia.
Arriva una volante e dopo l'ennesimo l'accertamento delle mie generalità  ed un conciliabolo con i tre, il capo pattuglia inizia ad avvicinarsi a me ed io gli dico: "Lei pensa che io abbia ragione?"
Mi risponde affermativamente e dopo avermi chiesto se avessi finito il mio lavoro di "fotografo", mi chiede cortesemente di capire la situazione, di non innestare polemiche ed usando il suo tatto mi chiede per favore di smontare tutto ed andarmene, con il rotolino saldamente nelle mie mani.
Non volendo ulteriormente insistere lo saluto, lo ringrazio e vado. Prima di salire in macchina mi chiama e mi dice: "ma scusi cosa c'è di così interessante nel fotografare una raffineria con questo cielo tempestoso, questo fumo, e questi colori..."
Cerco di spiegargli il mio pensiero. Saluto anche i vigilantes e li invito a studiare la legge (devo farlo anche io) ed anche un pò la fotografia!

Ad essere sincero nemmeno io conosco molto bene la normativa in materia , sono andato un pò a senso nella vicenda appena descritta,
per cui vista la nostra sempre più frequente frequentazione fotografica con luoghi simili, sapete segnalarmi un link dove venga spiegata bene la normativa in termini di fotografia?

a presto, ric

Inviato: 12/4/2005 18:26
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Re: La dura vita del fotografo......
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Ric,
capisco e solidarizzo. E non credo ci siano dubbi sul fatto che avevi ragione.
Ma bisogna anche rassegnarsi alla dura realtà : il mondo è particolarmente incarognito in questo momento storico e, tra 11 settembre, no global, ecoterroristi, spie varie, ecc. ecc. ecc. queste scene saranno sempre più facili e frequenti.
Del resto vorrei che mi togliessi un dubbio: ma che cavolo ci trovavi di bello da fotografare in una raffineria, col cielo minaccioso ed i colori da "storming weather"?

Inviato: 12/4/2005 19:28
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Re: La dura vita del fotografo......

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azz devo andare a prendere mia figlia, per fortuna che non è vicino ad una raffineria ehehehehehehehehehe!

Inviato: 12/4/2005 19:33
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Re: La dura vita del fotografo......
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rictro ha scritto:
Ad essere sincero nemmeno io conosco molto bene la normativa in materia , sono andato un pò a senso nella vicenda appena descritta,
per cui vista la nostra sempre più frequente frequentazione fotografica con luoghi simili, sapete segnalarmi un link dove venga spiegata bene la normativa in termini di fotografia?

a presto, ric


Guarda, una cosa assolutamente simile è successa anche a me e Cristina nei pressi di una raffineria delle nostre zone, compreso guardiano minaccioso ed arrivo della polizia, che si è concluso più o meno come nel vostro caso.
Allora, una normativa ben precisa non esiste, e quella normativa confusa che c'è purtroppo non ho mai trovato un sito che mi desse informazioni precise, tutti si limitano a dare generici consigli di affidarsi al buonsenso.
Cmq le cose certe sono: è vietato fotografare le installazioni militari, gli stabili governativi (sia statali che regionali che provinciali), gli interni delle stazioni ferroviarie, i porti, e tutti i soggetti che possono essere dei probabili bersagli in caso di guerra/attacco terroristico.
E già  con questa ultima definizione entriamo nella terra di nessuno, nel senso che l'interpretazione di quali siano i probabili bersagli puà essere molto molto soggettiva.
Poi è altrettanto certo che tutto quello che si puà vedere da un luogo pubblico, come appunto una strada e una piazza, e che non appartenga alle categorie sopracitate, lo possiamo fotografare a mano libera.
Dico "a mano libera" perchè esistono dei regolamenti comunali, che quindi variano da località  in località , che possono appunto impedire l'uso del cavalletto (spesso è così nelle città  d'arte).
E' quindi perfettamente legittimo riprendere da una strada pubblica una proprietà  privata, purchè si rispettino gli eventuali regolamenti comunali sull'uso del cavalletto, e purchè non ci sia un preciso divieto da parte del propietario.
Eh si, perchè volendo un propietario potrebbe mettere un cartello sul cancello della propria ditta/raffineria o quant'altro e vietare espressamente le riprese fotografiche, un pò come avviene all'interno dei centri commerciali.
Va da sè che se questo divieto non c'è, come nel caso di Ric ed Elisabetta, si hanno tutti i diritti di fotografare la raffineria.
Però lì bisognava poi vedere se il regolamento comunale autorizzava l'uso del cavalletto e se per i pubblici ufficiali che sono intervenuti la raffineria non fosse un potenziale bersaglio bellico.
Senza considerare poi che se uno vuole fare un uso commerciale di una immagine che ritrae un luogo privato è sempre meglio tutelarsi ed avere l'autorizzazione del propietario.
Insomma, un gran casino!!
Tra l'altro sembrerebbe che i custodi delle raffinerie siano così cattivi in tutta Italia, chissà  cosa accadrebbe se organizzassimo una bella uscita fotografica a Marghera, ci arrestano tutti quanti!!!! ...
Queste sono le leggi/regole di cui sono a conoscenza...detto questo io e Cristina facciamo esattamente come Ric ed Eli, fotografiamo aziende, porti, raffinerie, nel caso arrivi il custode, il vigile, il poliziotto, non ci facciamo mettere i piedi in testa e facciamo capire con fermezza, ma anche con educazione, che siamo dei cittadini e non dei sudditi e che conosciamo i nostri diritti, poi però davanti a posizioni ferme ed intransigenti preferiamo lasciare perdere...

C'è poi un testo che dovrebbe parlare di questi argomenti, però io non l'ho letto e quindi non ti saprei dire:

"Leggi e regolamenti sulla fotografia" di Gianfranco Arciero - edito da Nuova Arnica


Ric, però le foto le devi fare con i cieli slavatissimi alla Burtynsky e luce piatta alla Chris Jordan, se no non vale!!


Inviato: 13/4/2005 15:51
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Re: La dura vita del fotografo......
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Il problema è che, come spesso accade in altri casi, la discrezionalità  e i confini labili delle definizioni impediscono risposte certe e definite. Purtroppo, come le nostre esperienze insegnano, affidarsi al buon senso è estremamente difficile e non si risolve con quello che vorremmo, ovvero portarci a casa le nostre immagini.
Non vedo soluzioni, se non qualcosa che possa facilitare tutto questo: organizziamola la gita a Marghera, così proviamo a fare le nostre fotuzze, e se ci arrestano diventiamo famosi e verrà  più gente a visitare la mostra collettiva che, ovviamente, poi faremo.
A parte gli scherzi, non credo che sarebbe una brutta idea organizzare uscite collettive con relativo confronto in ripresa e magari anche poi in stampa; in fondo un tempo erano frequenti i gruppi di fotografi che condividevano interessi e visioni del mondo, ed alcuni di questi hanno lasciato anche tracce notevoli nella storia della fotografia... non dico che si possa arrivare a tanto, ma... come dire, credo che il processo possa essere interessante...
Tra l'altro Marghera mi rimanda ad un progetto che ho in mente da tempo, ovvero quello di fotografare l'altra Venezia, quella che di solito non si vede e che è ben lungi dalla visione romantica che spesso è rappresentata dall'iconografia di questa città ...

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Re: La dura vita del fotografo......
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Hologon ha scritto:
A parte gli scherzi, non credo che sarebbe una brutta idea organizzare uscite collettive con relativo confronto in ripresa e magari anche poi in stampa; in fondo un tempo erano frequenti i gruppi di fotografi che condividevano interessi e visioni del mondo, ed alcuni di questi hanno lasciato anche tracce notevoli nella storia della fotografia... non dico che si possa arrivare a tanto, ma... come dire, credo che il processo possa essere interessante...
Tra l'altro Marghera mi rimanda ad un progetto che ho in mente da tempo, ovvero quello di fotografare l'altra Venezia, quella che di solito non si vede e che è ben lungi dalla visione romantica che spesso è rappresentata dall'iconografia di questa città ...



Io non avrei nulla in contrario, anzi!, sarebbe sicuramente stimolante...il "problema" è che il tempo è sempre risicatissimo e gli amici del forum sono dislocati in modo piuttosto irregolare sul territorio, Piemonte, Lombardia, Trentino, Emilia, Toscana, Lazio, Calabria, Campania, e quindi è difficile organizzare qualcosa che possa andare bene per tutti...però adesso arriva la primavera, forse! , se ne puà parlare di sicuro!!

Intanto si sta cercando di organizzare qualcosa in quel di Ferrara:

http://www.fotoavventure.it/modules/n ... 874&forum=1#forumpost3881




Inviato: 14/4/2005 11:41
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Re: La dura vita del fotografo......

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Ragazzi tiratemi su che sono a terra.....
Ci sono state due giornate limpidissime con le nuvolette che sembravano messe li' su ordinazione, uno spettacolo!
Ho da fotografare il solito castello dove quest'inverno mi ero dimenticato il flessibile, ed ora il momento e' veramente propizio: prati verdissimi pieni di papaveri, sfondo di montagne nette e dettagliate, nuvole in cielo a fare da bank...
Ieri parto un po' tardi ma trovo quasi subito un posticino niente male: Una stradina in salita con un ciglio erboso verdissimo e un grosso ciuffo di papaveri che con una fuga prospettica porta alle torri del castello incastonate tra le nubi. Piazzo tutto ( a dirlo si fa presto ), inquadro, cerco di avere tutto a fuoco, papaveri e torri..(ancora non sono molto padrone dei movimenti di macchina, ma comunque ci riesco ) mi rendo conto che il vetro non e' poi cosi' finemente smerigliato come occorrerebbe, tiro fuori l'esposimetro, e naturalmente non funziona. Ancora la maledetta pila!!! Niente problemi, faccio ad occhio, in condizioni normali un tempo non sbagliavo. Velvia 100 ASA, sole molto brillante, 11/250 dovrebbe andare bene, meno due stop per il polarizzatore, 11/60. Ne faccio un'altra con uno stop piu' aperto e poi vado a cercare una pila, che trovo in un borgo vicino.Non funziona neppure quella nuova! O meglio, funziona se tiro i fili. La faccio breve, si era allargata la cornicetta di uno dei contatti della pila a 9 volt. Misuro subito l'esposizione...l'ho azzeccata, meno male.
Cambio posto, mi arrrampico su per dei campi in mezzo all'erba alta, ma quando arrivo e sono pronto va via il sole e arrivano dei grossi nuvoloni poco simpatici. Smonto tutto e vado via.
Oggi mi sono intestardito di arrivare in cima ad un poggio da cui giudicavo si avesse una bellissima vista, e prendo tutte le stradine che sembrano portare in alto, mi infrasco un paio di volte, finisco in tre io quattro aie in mezzo a cani incavolati e finalmente trovo la via giusta. Arrivo in cima, ma e' tutto in mezzo al bosco, e poi e' tutto recintato ( cani anche qui ). Altre puntate in stradine fangose, e in borghetti medievali, poi finalmente trovo una postazione favolosa. faccio due scatti, prendo un'altro chassis....Cavolo! ma sono tutti con la finestrina nera!!! E quali sono quelli esposti? E quanti ne ho esposti due volte? Mi sembrava una banalita', ma preso da altri pensieri mi ero dimenticato se la parte esposta era la bianca o la nera......
Mi sono sfogato un po', mi sta passando l'avvilimento, ora ce lo scrivero' sopra, "esp" e "inesp", butto via due soldi per vedermi ritornare tre lastre esposte due volte e due inesposte...forza e coraggio! ricarico gli chassis e domani riparto

Inviato: 6/5/2005 12:10
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Re: La dura vita del fotografo......
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Te l'avevo detto di lavorare con i Quickload/Readyload, costeranno anche di più ma così non corri il rischio di sbagliare ...no, battutacce a parte, penso che quello che hai appena descritto sia in assoluto tra gli "errori" più frequenti e diffusi nel GF, tutti l'abbiamo commesso almeno una volta e ogni tanto anche i fotografi più titolati ci ricascano, quindi stai tranquillo, non perdere la fiducia e la voglia di fotografare, sei assolutamente nella "media", e pensa solo che questi "incidenti" fanno parte della normale curva di apprendimento del GF...per consolarti un pò è giusto che tu sappia che una delle foto più belle di Fatali ( http://www.fatali.com/gallery/details.php?id=51&gid=5& ) è stata realizzata proprio grazie ad un errore come il tuo, cioè una lastra 8x10" esposta inavvertitamente due volte, una con un tramonto sul Grand Canyon e l'altra con questo masso che si trova nel Joshua Tree NP, e alla faccia dell'"errore" ...


Inviato: 6/5/2005 13:07
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Re: La dura vita del fotografo......
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Renzo, penso proprio che una volta o l'altra dovremo proprio riuscire ad andare a fare qualche scatto insieme io e te.........magari in due si riesce a combinare qualcosa.....o forse si moltiplicano per due i casini!

Marco(pamar5)

Inviato: 6/5/2005 17:58
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