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Quattro conti sui costi della fotografia

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25/8/2005 8:38
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In un momento di completa stupidita' mi sono messo a fare quattro conti su quali siano i veri costi della fotografia. 'Veri' e' forse troppo ambizioso, ma almeno qualcosa piu' quantitativo delle chiacchere che si leggono su internet. Da due numeri scarabocchiati su di un pezzo di carta dopo una mezza nottata passata a lavorare sono arrivato ad uno spreadsheet corposo.

Ho studiato una ipotesi 'Fine Art' prima, cioe' una stampa BN 12x20 pollici. Gli scenari considerati sono stati i seguenti:
a) 35mm tutto analogico
b) 35mm film ma poi scanner e stampa ink-jet
c) 6x4.5 tutto analogico
d) 6x4.5 film ma poi scanner e stampa ink-jet
e) Digitale FF e stampa ink-jet
f) 8x10 film ma poi scanner e stampa ink-jet
g) ULF 12x20 e stampa a contatto

Ho poi considerato un numero di 'foto da esposizione' che variano da 25 all'anno a 200 all'anno e calcolato i costi per 10 anni, quindi con ammodernamento macchinari, scarti film, etc etc.

Vi tralascio tutte le ipotesi, che sono tante e mi aspetto chiaramente soggette a critiche. Non ho incluso il costo della mano d'opera, per esempio. Il tempo dedicato in camera oscura non e' conteggiato, quindi, e questo potrebbe falsare i numeri. Per lo scenario 'Fine Art' secondo me e' meno grave di quello che sembra perche' il 'costo' del proprio tempo e' molto personale e variabile da individuo a individuo.

La mia aspettativa pero' e' che mentre i valori assoluti del costo per foto siano pesantemente influenzati dalle ipotesi, una 'sensitivity analysis' casereccia fatta sullo spreadsheet mi da qualche livello di confidenza sugli andamenti generali. E sono questi che vorrei condividere.

1. La soluzione 35mm tutta analogica e' sempre la piu' economica, seguita dalla soluzione MF tutta analogica.
2. La soluzione ULF e' a meta' strada come convenienza per bassi valori di foto (25-50 all'anno) per poi diventare sempre e comunque la piu' costosa.
3. La soluzione tutta digitale parte come la piu' costosa e via via con l'aumentare del numero degli scatti diventa sempre piu' conveniente, ma mai piu' economica delle due in (1) sopra.

Come potete notare non si parla di qualita'. L'ho fatto volutamente, primo perche' quantificare la qualita' non ha molto senso, secondo perche' lascio a voi esperti giudicare il sistema che puo' fornire la migliore qualita' in una stampa 12x20 pollici. Se pensate che un 35mm analogico non arrivi a produrre un BN a 12x20 che sia all'altezza dei vostri parametri qualitativi, be' allora la soluzione migliore e' il MF tutto analogico: compromesso migliore tra economicita' e qualita'. Ma di nuovo, queste sono considerazioni che solo il singolo puo' fare.

Ho poi fatto una seconda ipotesi, diciamo 'commerciale' dove ho considerato un gran numero di foto, tra le 500 e le 5000 all'anno per 10 anni. Non ho ovviamente incluso ne' GF ne' ULF. Qui si vede chiaramente la classica curva del tutto digitale, che parte piu' costoso ma che verso le 1000 foto all'anno diventa vincente sulle tutte le altre soluzioni. Quest'ultima analisi e' se vogliamo ancora piu' approssimativa, spero che i fotografi professionisti non me ne vogliano, perche' tante cose non sono state considerate, tipo sconti per quantita' nell'acquisto di film e lo sviluppo, solo per dirne una.

Potete vedere le due famiglie di curve in http://www.resonantlink.com/costifoto.pdf

Mxa/Marco




Inviato: 23/4/2006 15:18
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Ciao, una domanda per capire meglio le assunzioni alla base dei calcoli:
hai ipotizzato una autonomia completa dai laboratori, includendo quindi l'acquisto di ingranditore, stampante o scanner nei "capex" ?
Potrebbe essere interessante tracciare la curva anche nell'ipotesi di ricorso a un lab per la stampa (analogica o digitale) o la scansione.

Inviato: 23/4/2006 18:23
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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25/8/2005 8:38
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Si, autonomia completa. Acquisto di macchina, obiettivi, PC, scanner, software, stampante, accessori stampante nel caso del digitale, acquisto ingranditore e accessori camera oscura nel caso analogico, ammodernamento di tutto dopo cinque anni, incluso manutenzione macchina e obiettivi.

Film e sviluppo con fotogrammi di scarto, tanti per il 35mm, meno per il MF, molto meno per l'8x10, poco per l'ULF. I costi di film e sviluppo e stampa (parlo di materiali, non di tempo) sono abbastanza OK perche' ho adoperato dati dei negozi e dati su cui c'e' abbastanza accordo (tipo 75 centesimi USD per piede quadrato di film BN di sviluppo, l'ho convertito in un euro e poi prezzi della chimica al gallone).

Se qualcuno mi da dei valori per lab stampa e scansione li posso impostare e vedere quello che succede.

Mxa/Marco


Inviato: 23/4/2006 19:53
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Vedi se in questo listino (che non e' aggiornatissimo, ma giusto per avere un'idea) trovi i valori che ti servono.


Inviato: 23/4/2006 20:27
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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26/5/2005 15:12
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grazie marco,
davvero un ottimo lavoro. nonostante le limitazioni intrinseche conferma quanto già  pensavo. l'unico problema è che spesso le persone non hanno troppo chiaro se vogliono fare fine art, o altro. e poi, per quanto sia stupido comprarsi il digitale perché di fatto costa di più, una volta che ce l'hanno in mano scattano di più. quindi è vero che hanno speso di più a producono anche più foto, il che complica le proiezioni...
cmq grazie, splendida iniziativa
ciao
f

Inviato: 24/4/2006 9:25
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
Utente non più registrato
Circa un annetto fa´ avevo fatto anch´io delle proiezioni simili relative al fine art....ed ero arrivato quasi alle stesse considerazioni.

Nel fine art secondo me e´ necessario spezzare i costi in tre:

attrezzatura per ripresa (macchine ed obbiettivi)

attrezzatura per sviluppo materiale B&W, costi chimici e pellicole, costi laboratorio colore

attrezzatura stampa B&W, allestimeto CO (vasche acqua maggiorate, sistemi di filtraggio, eventuali affitti e utenze....), materiale di consumo
OPPURE nel caso del colore o di laboratorio esterno per il B&W

Dalle voci di cui sopra risultava a me risultava:
sicuramente per l´attrezzatura analogica le spese sono piu´ contenute (considerando poi un´obsolescenza pressoché nulla), il digitale ha dei costi molto elevati considerando anche il fatto di continui aggiornamenti e spese accessorie che non si vedono ma ci sono (tipo monitor o doppio monitor, sistemi di calibratura, e PC o MAC sempre piu´ performanti e soprattutto sistemi di archiviazione files).
Acquisto pellicole e chimici sviluppo sui quantitativi della fotografia fine art e´ relativamente economico.
Quello che legna e´ la stampa fine art, bisogna anche pensare che per avere una stampa finita si possono anche “sprecare” fino a 6/10 fogli di carta (STAMPA FINE ART su baritata)…..qui vince alla grande il digitale.

Le mie considerazioni erano, e sono, che stampare fine art il B&W in casa e´ piu´ costoso del digitale ma che alla fine i costi si pareggiano con l´attrezzatura, poi diventa determinante anche il genere di fotografia che uno fa´…..nella paesaggistica vince alla grande il sistema chimico sia a colori (ripresa su pellicola e stampa digitale con scansione) che nel B&W.
Nel nudo o nel reportage si arriva ad un pareggio o ad una maggior economicita´ a favore del digitale totale.

Nel mondo della fotografia professionale le logiche cambiano mostruosamente perche´ i costi di attrezzature diventano secondari rispetto ai costi di tempo e personale.
Oggi quasi tutte le agenzie, magazine e clienti in generali vogliono un file “finito”, consegnare una diapositiva o una stampa B&W fa´ storgere il naso al cliente perche´ dietro ci vede altri costi (scansioni e fotoritocco) rischia di mettere fuori mercato il fotografo.
Lavorare in post produzione in digitale abbatte i tempi (no sviluppi, no preediting, no scansioni, no togliere inevitabili peluzzi) e qui si scopre che una giornata di post produzione per un professionista puo´ valere almeno 500 euro che facendo i conti della serva si traduce in un risparmio di almeno 15/20.000 euro/annui……quindi stravince il digitale ma solo per una fattore tempo. I costi di “attrezzaggio” studio e macchine per il digitale e´ elevatissimo e quindi oggi chi si vuole avvicinare alla fotografia professionale deve mettere in conto un forte investimento iniziale a fronte pero´ di una minor incisione dei costi nella produzione……

Ovviamente e´ solo una sintesi di quanto ho partorito insieme ad altri fotografi e ad esperto di gestione aziendale….


Roberto

Inviato: 24/4/2006 10:55
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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27/4/2006 13:48
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Oggi quasi tutte le agenzie, magazine e clienti in generali vogliono un file “finito”, consegnare una diapositiva o una stampa B&W fa´ storgere il naso al cliente perche´ dietro ci vede altri costi (scansioni e fotoritocco) rischia di mettere fuori mercato il fotografo.

Roberto


Dopo vari tentativi di postare e di presentarmi, spero che questo mi riesca. Innanzitutto vi ringrazio in anticipo se vorrete dedicarmi un po' di ospitalità , poichè ritengo she tra queste stanze potrà imparare ancora molto. Poi l'intervento a proposito dei costi.
Il rapporto digitale-cliente-costi rappresenta solo una minima parte dello sbilanciamento editoriale verso i file digitali: la velocità  è l'ingrediente magico - che ha convinto anche molti fotografi - che si tiene più in considerazione. Gli editori che pensano di più alla qualità , tuttavia, tendono a rifiutare le foto digitali, e credo che per qualche anno sarà  ancora così.
Io sono un ex fotoreporter. Ho abbandonato la professione per varie vicissitudini, ma un ruolo in questa scelta l'ha giocato anche la massiccia introduzione del digitale.
Continuo a fotografare professionalmente -cioè in cambio di denaro - solamente quando mi viene offerto un lavoro interessante o divertente, per il resto scrivo e sono diventato un "foreign policy open source analyst".
Lavoro sul campo e viaggio moltissimo.
Mi sono trovato a fare due conti con l'ultimo assignment fotografico che mi ha fatto riesumare la CO dopo cinque anni.
Si tratta di un reportage lungo, con una grossa ricerca dietro, il cui prodotto fotografico è solo l'ultima parte di un lavoro di squadra di circa venti persone.
Come fotografi siamo in due.- Oltre a me c'è un digitalista puro. Io scatto solo in bianco e nero.
Ora, sorvolando sui costi delle attrezzature - io ho messo in cantina per il momento le mie leica M6 per comprare un po' di canon usate per un prezzo irrisorio - e concentrandosi solamente sui costi vivi, la sproporzione tra il bn chimico (analogico è una parola che mi fa venire l'orticaria) ed il colore digitale, è immensa.
Ho messo in conto spese duecento rulli tra tri x e bergger 200 (oltre ad un po' di 120 per fare delle stereoscopie)
700 fogli di baritata 24x30, chimici vari (incluso selenium toner), accessorietti vari e batterie per un totale di 1800 euro. Il mio collega ha chiesto solo delle batterie ricaricabili del valore di 20 euro.
Tutto il lavorà andrà  stampato da file digitali, ma io - da bravo paranoico - preferisco stampare e scansionare le stampe (lascio al PS solo la spuntinatura).
In definitiva io spendo 90 volte di più del mio collega digitale, oltre ad alcuni esperimenti chimici che faccio a mie spese.
I vostri conti sono corretti, oltre un certo numero di foto il rapporto immagine/sistema pende vertiginosamente a favore del digitale. ma vuoi mettere l'odore del metolo che rimane tra le dita per alcuni giorni?
Franz

Inviato: 29/4/2006 15:18
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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9/12/2004 21:10
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Ciao Franzx,
vedo che ce l'hai fatta, allora benvenuto in modo definitivo..
La questione digitale-analogico come avrai potuto vedere nel forum e' stata dibattuta a lungo lasciando ogniuno della propria idea, come mi sembra giusto.
Io pero' da ieri sera ho un'altra visione del digitale. Fino ad ora, pur aspettandomi a breve dei significativi passi avanti, non ero disposto a considerarlo alla pari con la fotografia analogica perche' vedevo mancanza di plasticita' nelle immagini.
Ho mutato parere nel vedere delle splendide fotografie realizzate con una Canon digitale ( non ho chiesto il modello ) e scattate in occasione del carnevale di Venezia.
Ti confesso che ho la nausea del Carnevale di Venezia, con
le maschere tutti gli anni uguali, con le foto tutte uguali.
Mi sono trovato invece di fronte a immagini molto bene inquadrate, con colori pastello, saturi e sfumati molto belli, stampati su una carta che avrei giurato fosse una Kodak seta di alta qualita'. Invece era Agfa, stampata in analogico da file digitale. Sono rimasto incantato. Il bello e' che il fotografo e' un allievo uscito di fresco da un corso di fotografia, che ha pero' dato subito segno di notevole colpo d'occhio e gusto. Sicuramente le immagini erano perfette come esposizione e sono state leggermente ritoccate in postproduzione, ma l'accoppiata con la carta fotografica Agfa e' molto ma molto interessante.
Anch'io ho un po' i tuoi problemi di costi analogici, e questo puo' limitare in parte la mia attivita', tantevvero che in 35mm non scatto quasi piu'. Solo 120 e 4x5, costosi ma almeno hanno una loro giustificazione nell'uso di macchine con corpi mobili.
Ma forse c'e' da incominciare a ripensare molte cose...
Ciao,
Renzo

Inviato: 29/4/2006 17:49
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
Utente non più registrato
Ciao Franz
intanto benvenuto!
Intanto io sono un fotografo ed il mezzo fotografico (digitale o argentico) e´ irrilevante, gli uso indifferentemente in funzione di quello che mi serve.
Per il digitale uso una Canon 1Ds MkII che mi spara files da 50 mb sufficienti per usi ben superiori all´editoria, per la pellicola ho un corredo Pentax 67II, una Lotus per il 8X10.
A te fa´ venire l´orticaria a sentire parlare di analogico a me anche a sentire parlare di "digitalista puro" (sembra una cosa pornografica).

Premetto che nell´editoria da anni si stampa in CTP o in rotativa e spesso si usa anche la stampa stocastica per magazine con una qualita´ di immagine elevata, quindi comunque con qualsiasi sistema a monte si sia lavorato in stampa si va´ in digitale e quindi se le fotografie sono su pellicola si devono scansionare.

Per avere una oggettiva differenza di qualita´ e necessario scandire a tamburo "a bagno d´olio" e ti posso garantire che la differenza, a favore della pellicola, inizia a sentirsi dal 6x6 a salire....sotto e´ tutta a favore del digitale. Ho usato il condizionale perche´ la scansione della pellicola nel mondo editoriale e´ sempre un problema: se della scansione non se ne occupa il fotografo i grafici della redazione si occupano della scansione, spesso la fanno in casa con scanner non esaltanti o diversamente la danno da fare fuori, la scansione per motivi di costi e di fretta spessa viene fatta direttamente in CMYK rendendo poi il ritocco “superficiale” e spesso approssimato. Se la scansione viene fatta in RGB e ritoccata a regola d´arte rimane sempre un´incognita la conversione in CMYK.
Un grande problema e´ ancora oggi la scansione del B&W che si avvicina alla stampa stampa di partenza ……molto ma molto meglio scattare a colori e poi con vari sistemi convertire in B&W.

Un´errore comune di chi ci capisce poco o nulla di digitale e´ quello di pensare che costi meno della pellicola per lavorare in digitale a livelli professionali devi attrezzarti, io per esempio mi sono cosi attrezzato:
4 shede sandisk estreme da 2Gb cadauna
portatile macbook pro con 2Gb di ram
mac G5 con 8 Gb
Pc con 4 Gb
Monitor Eizo da 21”
Monitor Barco da 21”
Stampante Epson R2400
Gretag Macbeth Eye-One Photo
Ed un sacco di gigiate che servono per lavorare con comodita´ e con un standard professionale

Se fai i conti Franz ti renderai conto che comunque hai a monte un investimento importante, considerai poi l´obsolescienza del digitale e la necessita´ di continui aggiornamenti.

Se poi mi dici che il “digitalista” che lavora con te ha speso € 20,- per una batteria sappi che probabilmente lavora con una digitale presa nel fustino Dixan…..un´accumulatora per la la 1DsMkII costa sui 100 euro ed uno per la 20D sui 60, non credo che in casa Nikon costino meno.

Se vuoi fare “veri” confronti gli devi fare con macchine digitali tipo Canon 20D, 5D, 1DMkII, 1Ds MkII o al limite anche una 350D oppure la Nikon di fascia alta ……macchine usate da professionisti che lavorano regolarmente per l´editoria.
Che tu abbia la passione per il B&W e la CO e´ una bella cosa, io pero´ nel mio post davo un mio pensiero sui costi odierni di produzione.
Io personalmente trovo assurdo non usare il digitale, che poi reputo migliore della pellicola colore da ogni punto di vista.
Sicuramente andare in giro in carrozza trainata da quattro splendidi cavalli bianchi e´ bello ed affascinante che non andare in giro per Milano con una Smart…ma la Smart e´ un mezzo piu´ comodo, veloce ed efficiente……e sicuramente piu´ economico di mantenere quattro cavalli.

Dopo di che se si parla di fotografia Fine Art o specialistica tipo architettura, paesaggistica, still life ha senso assoluto parlare di GF e di pellicole….ma un professionista che si occupa di reportage e gira ancora con il 35mm e scatta in pellicola di sicuro avra´ per redattore Gabrielle Dannunzio!!!


Roberto

Inviato: 29/4/2006 21:14
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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Renzo è tutto vero quello che dici ma penso ci sia anche un fattore uomo-macchina che va al di là  del risultato finale, vuoi mettere guardare l'immagine che stai fotografando da un vetro smerigliato 10x15 o 20x25.
Cmq digitale o analogico l'importante è scattare e stampare, io credo poco alla sola immagine a video.
Ciao
Stefano

Inviato: 29/4/2006 21:15

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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Si Stefano, e' vero, e' un gran piacere vedere l'immagine formarsi sul vetro smerigliato di un GF, ma con un GF io quelle immagini del carnevale di Venezia non avrei mai potuto farle, neppure una. E con la Canon digitale il mio amico ne ha scattate una decina, forse piu', una piu' bella dell'altra.
Con il GF puoi fare un tipo diverso di immagini, ma quelle ti sono precluse. Ecco perche' concordo con Roberto quando dice che lavora sia in digitale che addirittura con l'8x10.
Ciao,
Renzo

Inviato: 30/4/2006 0:30
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
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FranzX ha scritto:
ma vuoi mettere l'odore del metolo che rimane tra le dita per alcuni giorni?
Franz


Metolo: 4-Metilamminofenolo solfato
Nocivo per inalazione, contatto con la pelle, ingestione............
http://www.zetalab.it/schede/x131798.pdf
http://www.cdc.gov/niosh/ipcsnitl/nitl1146.html

Marco(pamar5)

Inviato: 30/4/2006 1:23
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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Ciao Renzo
Naturalmente Renzo, anch'io se vado al carnevale di Venezia o a vedere il gran premio di formula uno non mi porto il banco 8x10 era inteso per le foto dove è possibile e sano di mente usarlo.
Ciao
Stefano

Inviato: 30/4/2006 10:57

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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
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Ma infatti, secondo me questa "concorrenza" che vede la cattura digitale diretta e i metodi tradizionali chimici come "avversari" non ha senso.
Lo strumento ideale non esiste, esiste invece lo strumento giusto per un certo tipo di impiego e di persona, non adatto per un'altra persona e/o un altro tipo di impiego.

Qualche settimana fa Galago ed io siamo andati in giro per un quartiere di Roma a "raccontare" scorci (tra l'altro è interessantissimo notare che nonostante siamo stati insieme negli stessi posti con attrezzature molto simili, le due raccolte di immagini fin qui abbozzate hanno un taglio ben diverso!); ci siamo portati le reflex digitali! Io addirittura ho affidato tutto a due zoom, era l'attrezzatura giusta per me per quella cosa, rapida e sicura (purtroppo ho mancato ugualmente una foto che mi sarebbe piaciuta moltissimo... non sono stato abbastanza rapido, porc!! ).

Quando prendo cavalletto e banco ottico è perché ho in mente altri soggetti e il mio modo di lavorare cambia completamente... cioè cambia proprio del tutto il mio modo di osservare, di pensare all'immagine, rispetto a come lavoro con la reflex. Allo stesso tempo, la stessa reflex non va bene per fare la settimana al mare, allora c'è la compattina digitale (e magari la usa-e-getta subacquea col flashetto).

Ciao!

Fer

Inviato: 30/4/2006 11:25
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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tranquillo. Fer
non vado certo a comprarmi la digitale per improvviso amore...Solo che l'ho rivalutata di parecchio.
Per questo incomincio a pensare, cosa che fino ad ora non facevo, all'acquisto di una digitale per un certo tipo di lavori.
Ma con il liquido ( troppo liquido ) che mi trovo per le mani...
Ciao,
Renzo

Inviato: 30/4/2006 18:14
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

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Mi rendo conto che la mia presentazione non era delle migliori, così approfondirà un po' di più.
Ho fatto il fotoreporter per circa quindici anni, occupandomi soprattutto di grandi temi internazionali e di ricerche antropologiche. Sono caotico e disordinato, così la maggior parte delle mie diapositive sono rimaste negli archivi di un paio di agenzie o dispersi o - a causa della mia negligenza - letteralmente muffite.
I negativi bn no. Quelli sono stati conservati con maniacale dovizia di precauzioni.
Ho iniziato a fotografare a 12 anni con la voigtlander di mio padre e, contemporaneamente mi sono fatto regalare un upa 5 con il quale stampavo nello sgabuzzino, tra afrori di scarpe e di detergenti vari.
Sono diventato professionista nel 1985, dopo aver cambiato il corredo olympus (che però ancora rimpiango) con le più moderne e versatili Nikon (FM2, FME, F3), e dopo aver lasciato il lavoro di stampatore per un'agenzia romana.
Man mano che crescevo professionalmente, mi accorgevo di usare sempre meno focali, così, statisticamente accertato, mi sono accorto che il 75% delle foto selezionate per l'immissione sul mercato erano scattato con il 35mm. Avevo sempre con me una leica m2 con me (un po' per vezzo, un po' perché certe foto le fai solo in modo estremamente discreto) così, ad un certo punto, ho gettato le Nikon e mi sono ritrovato una m2 una m4p e due m6 con obbiettivi dal 21 al 135 (questo ultimo usato due volte in dieci anni).
E' con queste che ho iniziato a fare sempre meno attualità  di gomito - per chi non fosse dello specifico settore spiego che sgomitare è una caratteristica del reportage di eventi preannunciati- e sempre più lavori pensati.
Ho al mio attivo sei libri fotografici (che hanno venduto molto meglio all'estero) una trentina di esposizioni (dodici delle quali realizzate dietro compenso) ed un forte senso di frustrazione che mi ha colpito quando mi sono accorto che il reportage come lo intendevo io stava sparendo.
Ho sempre scritto anche i testi dei miei reportage, così,ad un certo punto della mia carriera, ho smesso di scattare, abbandonandomi al molto più semplice lavoro di penna.
per mia passione ho sempre utilizzato tecniche digitali, ma che solo raramente comprendevano anche la fase di ripresa.
Uso il digitale, se serve, e credo di avere una discreta padronanza del mezzo. C'è solo una cosa che non riesco a digerire di questo sistema: non posso cambiare pellicola. nel senso che il sensore è quello e stop. Per questo, forse sbagliando, sento una forte limitazione alla mia creatività . Mi sorprendo, però, ogni volta che mi capita di scattare con una digitale. La sorpresa passa quando mi ritrovo in situazioni estreme e le digitali affannano. E' la rivalsa della pellicola e della fotografia chimico-meccanica.
In tempi di grande uso e abuso dell'elettronica - era il 1989 - mi trovavo sospeso davanti allo stadio di Praga, in attesa di Dubcek. Insieme a una decina di altri fotografi, avevamo calato delle robuste corde, che ci permettessero di essere abbastanza davanti all'improvvisato palco, ma sospesi nel vuoto. la temperatura calava vistosamentee gli otturatori elettromeccanici delle più moderne reflex si inceppavano. Pochi di noi estrassero leica o macchine meccaniche, in barba a neve e freddo. Gli altri scesero desolati.
In questo aneddoto c'è tutto il mio pensiero sull'elettronica e sul digitale: portentoso, ma talvolta inutile. Lungi da me fare paragoni su cosa è meglio, potrei piuttosto farli sul quando è meglio cosa.
Oggi scrivo, faccio il consulente per l'unione europea, sono nel consiglio redazionale di Limes, insegno tecniche di reportage e giornalismo all'Università  di Roma la sapienza e fotografo solo quando mi affidano un lavoro che mi entusiasmi e mi emoziono quando vedo un'immagine apparire nella bacinella del rivelatore. Al monitor contesto solo la troppa rapidità  di "rivelazione".
Saluti a tutti e grazie dell'accoglienza

Inviato: 2/5/2006 17:30
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
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Tanto di cappello .

Marco(pamar5)

Inviato: 2/5/2006 18:59
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
Utente non più registrato
Io non vorrei passare per il rompicoglioni di turno pero´ mi sento di puntualizzare due cose sulle puntualizzazioni di FranzX….

La cosa che mi piace degli amici di questo forum e´ il livello di umilta´ (e quindi di intelligenza) presente. Casualmente si trovano “personaggini” che scrivono per il Sole 24 Ore, consulenti di impresa da paura, ingegneri elettronici...biologi, informatici...e per finire specialisti nella conservazione e storici della fotografia a livello internazionale, nonche ci sono imbucati pure dei professionisti con 16 paia di palle.....e tutte queste persone tacciono e vengono poi smascherate da altri amici....non serve quindi titolarsi e qualificarsi oltre certi limiti per avere comunque diritto a manifestare una propria idea che qui viene sempre e comunque rispettata.
Io sono un “sanguigno”, un verace che se ne sbatte e dice sempre quello che pensa, ha volte ho ragione e ha volte ho torto nel qual caso senza alcun problema chiedo scusa ed imparo cose nuove.....visto che c´e´ sempre da imparare.

Ed ora a noi....
Tu scrivi
“Uso il digitale, se serve, e credo di avere una discreta padronanza del mezzo. C'è solo una cosa che non riesco a digerire di questo sistema: non posso cambiare pellicola. nel senso che il sensore è quello e stop. Per questo, forse sbagliando, sento una forte limitazione alla mia creatività . Mi sorprendo, però, ogni volta che mi capita di scattare con una digitale.”

Se usiamo macchine di un certo livello (io conosco le Canon ma credo sia uguale per le ottime Nikon) ci sono dei parametri da cambiare a piacimento per simulare vari tipi di pellicole, sulla Canon 1D MkII New (macchina nata e pensata per reportage e sport) nel menu trovi la voce “stile delle foto” ci sono un qualche cosa come 7 parametri fissi (se non basta con il software poi incrementere a piacere) e di ogni uno puoi variare – nitidezza – contrasto – saturazione – tonalita´ colore.....da tenere presente che puoi definire anche con assoluta precisione anche la temperatura colore...con altre macchine tipo la 1Ds MkII e la 5D ottieni analoghi risultati in parte direttamente in ripresa ed in parte poi in post produzione in photoshop (sono macchine pensate per scopi diversi dal reportage).
Quindi il sensore e´ unico (nel senso che non lo puoi cambiare) ma se hai una reale padronanza del mezzo puoi scegliere tu il tipo di resa cromatica che meglio ti aggrada...in pratica e come avere la pellicola che tu vuoi...
Io sono professionista dal 1985 e quando lavoravo con la pellicola (lo faccio ancora oggi quando mi serve) ho sempre avuto 3-4 preferenze per il colore ed altrettante per il B&W.

Capisco che ci sono dei fotografi che fanno FINE ART (e magari fotografano in grande formato) in B&W e sentono l´esigenza creativa di un certo tipo di pellicola o di un certo tipo di sviluppo in funzione del risultato...ho degli amici report (a livello internazionale e quindi non dei pellegrini) che usano quasi sempre una, max due pellicole e sviluppi dedicati....il motivo e´ presto detto facendo reportage non hai tempo di gigiare e devi avere la sicurezza che quella pellicola ti dara´ esattamente quel risultato, lo strumento e la tecnica nel reportage devono essere veloci ed intuitivi.
Il grosso problema per tutti questi professionisti e´ stato quello di riparametrarsi con il digitale, molti o quasi tutti sono riusciti a creare il giusto feeling facendo finta che si trattasse di nuove emulsioni...poi una volta fatta la mano i risultati da loro ri-cercati sono arrivati.

Dici:
“ La sorpresa passa quando mi ritrovo in situazioni estreme e le digitali affannano. E' la rivalsa della pellicola e della fotografia chimico-meccanica.
In tempi di grande uso e abuso dell'elettronica - era il 1989 - mi trovavo sospeso davanti allo stadio di Praga, in attesa di Dubcek. Insieme a una decina di altri fotografi, avevamo calato delle robuste corde, che ci permettessero di essere abbastanza davanti all'improvvisato palco, ma sospesi nel vuoto. la temperatura calava vistosamentee gli otturatori elettromeccanici delle più moderne reflex si inceppavano. Pochi di noi estrassero leica o macchine meccaniche, in barba a neve e freddo. Gli altri scesero desolati.
In questo aneddoto c'è tutto il mio pensiero sull'elettronica e sul digitale: portentoso, ma talvolta inutile. Lungi da me fare paragoni su cosa è meglio, potrei piuttosto farli sul quando è meglio cosa.”

Forse e´ il caso tu ti aggiorni mi stai portanto un aneddoto del 1989....DICIASETTE ANNI!!!!! Ma hai un´idea dei progressi che sono stati fatti???? Nel mondo dell´elettronica poi.....!!!!!!!

Aneddoto per aneddoto....qualche settimana fa´ ho visto una intervista di un fotografo naturilasta considerato un´autentica eminenza in fatto di fotografia estrema in cui narrava di come aveva organizzato l´ultima spedizione per fotografare gli orsi bianchi (zone un filino piu´ fredde di Praga ed il ragazzo lavora anche per National Geographic oltre ad avere pubblicato una marea di libri) bene, a – 40C (quaranta gradi sotto lo zero) ha fotografato con le Canon in digitale....unica precauzione di notte lasciave la macchine nel Tundra Truck per evitare la micidiale condensa (il problema non guarda in faccia ne digitale ne analogico) ed abbondanti scorte di batterie....
Si e´ trovato meglio con il digitale per una infinita´ di motivi tra cui anche il banale fatto che i film a certe temperature rischiano di rompersi....nessun problema con la meccanica.

Io molto banalmente con una canon 1Ds MkII a noleggio (non volevo rischiare con la mia) ho fatto fotografie di paracadutismo sportivo lanciandomi (sono appassionato di paracadutismo) a -15C....nessunissimo problema.....

UNICO PROBLEMA dell´elettronica e´ la necessita´ di energia ...ma oggi nel 2006 le pile si trovano ovunque...e poi senza pile a me non funziona neanche la Pentax 67 (mai, dico mai rimasto a secco di batterie con nessuna macchina).....certo la Leica M4 funziona anche senza batteria e come la mettiamo con l´esposimetro? Certo se uno va´ a panza con le esposizioni ogni tanto ci becca pure...ma che non mi si venga in questo caso a fare il discorso della qualita´ estrema.


“Oggi scrivo, faccio il consulente per l'unione europea, sono nel consiglio redazionale di Limes, insegno tecniche di reportage e giornalismo all'Università  di Roma la sapienza”

bravo, complimenti

“ e fotografo solo quando mi affidano un lavoro che mi entusiasmi “

beato te

“e mi emoziono quando vedo un'immagine apparire nella bacinella del rivelatore.”

Credo sia sempre un´emozione per tutti

“ Al monitor contesto solo la troppa rapidità  di "rivelazione".”

Fattelo mettere in dissolvenza….si puo´ fare


Credo che dalla partenza di Mxa siamo andati fuori OT per finire nella solita sega del -"e´ meglio il digitale o la pellicola"- .....una palla immane....sono solo mezzi per fare FOTOGRAFIE.
La partenza di Mxa era interessante, una arguta constatazione di quanto costa oggi un sistema piuttosto che un altro....io mi sono permesso di postare la mia esperienza sui costi vissuti da chi di fotografia ci vive....

Comunque sono felice della presenza di Franz, docente di tecniche di reportage e giornalismo, sono sicuro anzi certo che io avro´ molto di che impare e scoprire.


Roberto

Inviato: 2/5/2006 21:22
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
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No no, sono io che sono qui per imparare e soprattutto reimparare a fare a fotografie. Chiedo scusa per la mia "esagerata presentazione", Forse sono stato un po' antipatico e certamente poco umile, ma volevo spiegare la mia passione per la meccanica e la chimica e la conseguente caduta professionale che mi ha costretto a riciclarmi.
Chiedo venia.
A causa di un non identificato problema non riesco a postare dal mio computer. Qualcuno puà aiutarmi?
Franz

Inviato: 3/5/2006 10:01
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Re: Quattro conti sui costi della fotografia
Moderatore
Iscritto il:
11/3/2004 9:36
Messaggi: 4470
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Ciao Franz e benvenuto sul forum anche da parte mia dopo i benvenuti, alcuni anche belli "calorosi" ; degli altri amici del forum.

Sono certo che la tua competenza e la tua esperienza potranno essere un apporto importante al forum, quindi aspetto numerosi i tuoi interventi!!

Citazione:

ed un forte senso di frustrazione che mi ha colpito quando mi sono accorto che il reportage come lo intendevo io stava sparendo.


Cosa intendi? Te lo chiedo perchè io non sono mai stato un grande estimatore del reportage, magari mi puoi dare un nuovo punto di vista da cui poterlo meglio apprezzare...




Inviato: 3/5/2006 15:13
Il mio sito

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