Utente: Ospite
Cerca nel sito
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami



Password persa?

Registrati ora!


Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi





Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Vorrei condividere con voi (e sentire le vostre idee), alcune valutazioni e pensieri.
Sono convinto che “formati” diversi di apparecchi fotografici portino ad un diverso approccio al loro uso e, di conseguenza, ai risultati ottenuti. Intendo uso non solo “pratico” e concreto, ma soprattutto “filosofico” (passatemi il termine). Se vado in giro riprendendo un soggetto con una compatta o una reflex o una MF o un banco ottico……vado ad affrontare, ad approcciarmi, al lavoro di ripresa con uno spirito diverso. Attenzione, non voglio dire che un formato sia meglio dell’altro sempre ed in assoluto. Vorrei dire che a seconda della mia idea e del modus operandi è più adatto un formato o un altro. Tra l’altro, se “parto” volendo realizzare un dato progetto con l’idea di fondo ben chiara, dovrebbe essere per me lampante quale formato “devo usare” per ottenere quanto voglio e quello che ho in testa. E le eventuali differenze fra analogico e digitale? Pesano? Intendo se ci sono differenze a parità di formato. Per esempio fra una reflex e una Dreflex. Non intendo differenze che riguardano la fase post-ripresa (ossia il trattamento del file o del negativo), ma differenze in fase di ripresa. Non intendo nemmeno differenze qualitative o pseudo tali dell’immagine ottenuta (ci sarebbero fiumi di parole da spendere). Insomma: voi cosa pensate? Non vorrei fosse tirata fuori la solita cosa circa le differenze d’uso pratico tipo: con il digitale scatto a raffica ecc. Presupponiamo che l’uso dell’uno o dell’altro avvengano con uguali presupposti. Io per esempio sono nato con la pellicola e uso il digitale con lo stesso approccio (inquadratura, composizione, numero di fotogrammi…). Vi sono diversità “fondamentali” per voi?

Marco

Inviato: 2/4/2012 15:04
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.
Moderatore
Iscritto il:
4/11/2005 13:12
Da Roma
Messaggi: 9967
Offline
Non saprei dare una risposta sistemica; mi limito quindi a un contributo aneddotico.

Qualche sabato fa, con Mauro e Raf abbiamo visitato un edificio abbandonato; Raf usava una 5DmkII a mano libera, io una RB67 su cavalletto e Mauro una 4x5" (su cavalletto, neanche a dirlo ).

Le mie diapositive non le ho ancora viste, ma ricordo bene cosa e come ho fotografato; vedendo le foto di Raf, mi viene da dire che sono abbastanza diverse dalle mie.

Inevitabilmente girando con la reflex a mano libera hai una maggiore flessibilità; la digitale aggiunge la piena usabilità di sensibilità molto alte, che ti permettono di "reggere" a mano libera anche situazioni poco illuminate.
D'altronde le mie stesse foto di qualche anno fa, quando anche io mi muovevo con la reflex digitale a mano libera (con zoom, stabilizzatore e volendo ISO 1600), avevano spesso inquadrature più insolite e meno "ingessate".

Io ho fatto una scelta e sono contento delle mie attuali foto; inquadrature più rigorose, volumi più studiati, messa a fuoco selettiva molto precisa; però non c'è dubbio che così mi sono precluse certe altre possibilità.

Fer

Inviato: 2/4/2012 16:17
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Sono discretamente corredato in medio e grande formato, ma per le foto che faccio prevalentemente, e cioe' architettura medioevale, dopo essermi scornato inutilmente con le grosse difficolta' in fase di ripresa sono dovuto capitolare mio malgrado ( detesto ancora in parte armeggiare in post produzione al PC ) nel digitale. Non c'e' paragone. Prima dovevo soltanto immaginare l'inquadratura e la messa a fuoco nelle condizioni spesso impossibili dovute all'oscurita' di tante stradine incassate tra mura e porticati, ora niente di tutto questo. Oltretutto c'e' il live view che e' una invenzione favolosa per certe situazioni. Non nascondo la nostalgia per le fasi operative della fotografia a pellicola e proprio per questo non ho venduto neppure una vitina pensando a un ritorno che spero sempre non sia lontano, ma il tempo e' tiranno e spesso non ho neppure quello per scattare in digitale.
Per me non esiste differenza concettuale tra i due sistemi, se non la consapevoleza di portare sicuramente a casa un risultato se parto con la D700.
Mi fa peraltro enorme piacere sentire di tanti amarcord e ritorni all'origine, prospettiva felice per il rinvenimento e magari un incremento produttivo dei materiali utilizzati. Non sento piu', o perlomeno molto meno, il senso di inutilita' dei miei piu' o meno vecchi cimeli a pellicola che ostinatamente continuo a tenere nella bambagia.
Ciao,
Renzo

Inviato: 2/4/2012 17:03
.........

......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
Offline
per la mia esperienza emotiva c'è una grande differenza anche tra una leica una rollei e un Eos 5 (non D).

Le differenze nell'approccio sono sintetizzabili in questo modo:

Leica M: il fotografo è parte dell'azione e compone l'immagine "a vista", cioé prima di portare il mirino all'occhio. La fotocamera, quindi è solo lo strumento finale di un processo cognitivo e della sua elaborazione.

Reflex SLR: l'immagine ovviamente è vista ed intuita prima, ma viene composta sul vetrino di messa a fuoco. Lo zoom - se c'è- impigrisce e limita le possibilità di elaborazione dell'immagine da riprendere, pur ampliando le possibilità del risultato (è questione di testa e non di lente).

Rollei: a prima vista è come una telemetro perché ti obbliga a vedere la foto e la composizione prima di guardare nel pozzetto. Quest'ultimo viene usato per definire i dettagli, ma la specularità dell'immagine costringe ad invertire anche il ragionamento e, personalmente, sono rallentato più da questo che dalla manualità necessaria per fotografare.

In definitiva la previsualizzazione (che si sta perdendo con il live view) assume forme completamente diverse a seconda del tipo di fotocamera che si sta usando, anche indipendentemente dal formato.

Inviato: 2/4/2012 18:32
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.
Moderatore
Iscritto il:
8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
Offline
La foto ce l'ho in testa, poi ho una macchina che a volte si mette in mezzo, a volte con esiti anche interessanti, a volte meno; a volte chiedo l'impossibile dalle mie macchine, come usare a mano libera una folding senza mirino, oppure utilizzare una macchina razionalmente inadatta alle foto che sto facendo. Mi sono reso conto con gli anni che, in fondo, per come io fotografo è del tutto irrilevante la macchina che uso; sarà per questo che ne ho eliminate molte, negli ultimi anni...
Non credo di aver dato una risposta al quesito, o forse sì, e questa è la mia unica risposta possibile.

Andrea

Inviato: 3/4/2012 0:58
sono moderno, non contemporaneo
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.

Iscritto il:
25/8/2005 8:38
Messaggi: 3480
Offline
Citazione:

pamar5 ha scritto:
...
Vorrei dire che a seconda della mia idea e del modus operandi è più adatto un formato o un altro.

...


Assolutamente si. Uno dei miei progetti consisteva in riprendere pali della strada in ambiente urbano. Il protagonista era il palo e quello che c'era attaccato. Nient'altro doveva distrarre l'attenzione. Ho usato l'85mm sempre e solo a f=1.2 su una 5DII. Dovendo necessariamente operare a mano libera, relativamente in fretta, e anche in notturna era l'unica soluzione che potevo considerare.

Attualmente sto lavorando su un progetto in cui solo una 6x17 mi puo' dare quello di cui ho bisogno. Anche qui strettamente a mano libera per tutta una serie di motivi.

Non e' solo il formato pero' che fa la differenza. Quello che ho notato e' che la mia fotografia migliora notevolmente se lo strumento che uso ha il mio rispetto nel contesto in cui viene adoperato. L'ultima parte e' fondamentale, nel senso che ho rispetto per una Nikomat in un ambiente "da battaglia" cosi' come per una Leica M6 in un ambiente architettonico, per esempio. La mia interpretazione dei ruoli di questi strumenti e' totalmente personale e soggettiva, ognuno ne avra' una differente. Ma non potrei mai fare delle foto di architettura con una Nikomat o delle foto di guerriglia urbana con una M6. Mancherebbe proprio il "rispetto" che ho per questi strumenti in quel contesto. Ripeto, a causa della interpretazione del ruolo --- totalmente soggettiva --- che do a questi due strumenti. Intepretazione che non e' su una base prestazionale delle due fotocamere, ma totalmente emotiva.

Inviato: 3/4/2012 8:43
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.
Utente non più registrato
Riguardo ai formati, tranne per le panoramiche ovviamente, per me è abbastanza indifferente. Non è che un formato sia migliore di un'altro, bisogna vedere le caratteristiche della scena, quali e dove sono i centri di interesse; il nostro sguardo non è nè rettangolare nè quadrato ma più verosimilmente circolare con prevalenza al centro.

Il taglio è un artificio comunque, sia a monte che a valle del processo, che il formato sia quadrato o che sia rettangolare, e mi fanno sorridere i puristi che dicono: -Io non faccio aggiustamenti nel taglio, lascio anche il bordo nero del fotogramma- (ciò non toglie che esteticamente spesso mi piace, ma è diverso il concetto).

Forse il formato quadrato si avvicina di più alla nostra vista che ha uguale angolo di copertura in tutte le direzioni, ma c'è un altro fattore (in verità non solo uno): il nostro cervello, che interpreta la scena (a volte anche sbgliando clamorosamente rispetto al reale). Questa interpretazione che noi facciamo (il nostro cervello) stabilendo centri di interesse nel momento che la foto scatta già in testa, va ricreata in fase di taglio della inquadratura, o nel momento dello scatto o successivamente.

Istintivamente o perchè li si è studiati, bisogna applicare gli strumenti formali che comunichino in maniera adeguata anche agli altri quello che noi abbiamo visto, che non coincide necessariamente ed esattamente con tutto quello che appare nel fotogramma sul negativo (o sul file digitale).
E' probabile che nel fotogramma stiano con pari dignità piccoli o grandi particolari che al momento dello scatto il nostro cervello aveva quasi soppresso nella visione e che il taglio successivo può isolare.
Mi fermo qui per non tediare troppo.

Aggiungo solo che riguardo alle tecnologie, riconosco al digitale soprattutto la possibilità di lavorare con bassissimi livelli di illuminazione con risultati sorprendenti.


Inviato: 3/4/2012 10:00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.

Iscritto il:
27/4/2006 13:48
Da Roma
Messaggi: 2754
Offline
Citazione:

Mxa ha scritto:

...non potrei mai fare delle foto di architettura con una Nikomat o delle foto di guerriglia urbana con una M6. Mancherebbe proprio il "rispetto" che ho per questi strumenti in quel contesto. Ripeto, a causa della interpretazione del ruolo --- totalmente soggettiva --- che do a questi due strumenti. Intepretazione che non e' su una base prestazionale delle due fotocamere, ma totalmente emotiva.


Per la stessa ragione emotiva non riuscirei mai ad usare una M per foto d'architettura, ma le ho sempre usate per la "guerriglia".

Però non disdegnerei una 6x17, sempre per la guerriglia!

Inviato: 3/4/2012 12:12
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
--------------------------------------
www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.

Iscritto il:
29/5/2009 11:05
Da Bologna
Messaggi: 985
Offline
Per quello che riguarda il mio modo di operare la grande differenza la fa il cavalletto più che la macchina. Sono abituato da anni a fotografie statiche e attaccherei al cavalletto anche la minox... in sostanza faccio le "stesse" foto se sul treppiede c'è la linhof la canon o altro. credo che sia più una questione di sguardo che di macchina.
oscar

Inviato: 3/4/2012 12:13
www.oscarferrari.com
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Approccio “filosofico” a diversi formati e a differenti “tecnologie”.
Utente non più registrato
Aggiugo ora quello che avrei voluto aggiungere prosegueundo il post precedente. Un po' diverso è il discorso per la foto meditata e valutata in studio o in esterni. Dove cioè ci sia il tempo per valutare i dettagli, lo sfondo, il taglio, cambiare prospettiva, formato, ottica, illuminazione ecc. Dopo lo scatto si è certi che dentro c'è tutto quello che doveva esserci, ne di più ne di meno e a quel punto va bene anche una stampa per contatto, pure con il bel bordo nero del telaio.

Inviato: 3/4/2012 14:55
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Partners





Mercatino
Utenti Online
186 utente(i) online
(172 utente(i) in Forum)Iscritti: 0
Ospiti: 186
altro...
Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 px o superiore
     
Privacy Policy