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Dicevi che ti avevavo dato l'indirizzo e pensavo che lo conservassi ancora. Avevo letto che era a Parigi...sennà l'indirizzo non serviva
Farà una ricerca su internet

Cerco di reperirlo di nuovo, ma parlo in lire e di circa 14 anni fa. Il laboratorio era gestito da un giapponese. Comunque chiamo l'amico che mi indirizzo lì, anche se nel frattempo ha sostituito le nikon con le canon digitali.

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tout passe, tout casse, tout lasse ...

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ricevetti, dopo solo due giorni questa precisazione:

"E' il caso che si facciano delle precisazioni: Nital non rappresenta la Nikon in Italia ma è un'azienda che ha acquistato i diritti del marchio Nikon e ha un contratto con Nikon per acquistare prodotti da Nikon Japan, per rivenderli in italia; quindi Nital è SOLO un'importatore italiano di Nikon, non un rappresentante della Nikon stessa. Questo fa di Nital, una ditta a sè e senza obblighi nei confronti di clienti che non acquistano prodotti Nital. La stessa però, da la possibilità , a clienti Nikon che acquistano personalmente un prodotto all'estero di ricevere comunque assistenza: a pagamento per acquisti di persona fuori dal continente europeo, con un solo anno di garanzia per acquisti in Europa, come da regola della garanzia europea.La informiamo inoltre, che il refente per l'assistenza dei prodotti e SEMPRE il rivenditore presso cui si ha acquistato un prodotto ma Nital dà  in più, la possibilità  ai propri clienti di potersi rivolgere anche direttamente ai 4 centri assistenza autorizzati.
Sperando di averLe chiarito i Suoi dubbi, rimaniamo a Sua disposizione per eventuali chiarimenti."

Questo risale al maggio 2005 se siano cambiate le cose non so.

Io comunque ho poi acquistato con garanzia Nital, anche la D300

a presto, ric

Francamente la posizione di Nital mi pare assolutamente corretta. Puà non piacere, ma nessuna impresa è obbligata a comportarsi come un ente benfico nei confronti della concorrenza.
Così come invece penso che Canon Italia DEVE comportarsi diversamente, perchè è una vera e propria filiale della Casa Madre giapponese, non un semplice importatore-distributore come Nital che ha tutti i diritti di non prestare assistenza ai prodotti che non ha lei stessa commercializzato.
Al più, se la cosa non piace, puà entrare anche questo come un fattore di valutazione nella scelta di una Marca rispetto ad un'altra. In fondo, quando scegliamo un'automobile valutiamo anche chi ci dà  una garanzia migliore o più estesa.
Ma mettetevi un pò voi nei panni della Nital, sottoposta ai costi di gestione di una organizzazione alquanto complessa ed onerosa ed alle notevoli tassazioni italiane, e chiedetevi se sareste disposti a comportarvi diversamente, favorendo organizzazioni di vendita on line o estere che invece godono di notevoli vantaggi fiscali e di pochissimi oneri di impresa e che solo per questo possono offrire la stessa macchina ad un prezzo inferiore, magari però guadagnandoci di più e senza offrire nessuna seria assistenza post vendita.. Credo che giustamente direste che non avete mica scritto giocondo in fronte.
Dite: vabbè, ma io sono disposto anche a pagare la riparazione. D'accordo, ma la Nital mantiene (e paga) un magazzino ricambi ed un personale tecnico per garantire innanzitutto l'assistenza agli apparecchi da lei commercializzati, ed in tempi ragionevoli. Non mi sembra corretto, nei confronti dei suoi clienti, che hanno pagato qualche cosa di più PROPRIO per avere questa garanzia, dover poi ammettere di non avere più pezzi di ricambio per mantenere questo impegno o di dover dilatare a dismisura i tempi di permanenza dell'apparecchio in sede, perchè impegnata anche a riparare apparecchi provenienti dall'universo mondo.
Nital mi pare garantisca almeno 10 anni di assitenza dopo l'uscita di produzione del modello, quando dal Giappone non le arrivano più i ricambi relativi. Se si comportasse diversamente, non potrebbe farlo.
Tutto questo ha un costo. Sulla convenienza o meno, ognuno poi farà  le proprie valutazioni.

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Probabilmente è vero quanto dice Luciano. Ma stando le cose in questo modo se la "mancanza" non è imputabile a NITAL, passa direttamente a Nikon, che si affida per il mercato di un'intera nazione ad un semplice importatore, penalizzando gli acquirenti Italiani. Nikon rinuncia ad una filiale Italiana, dove è rappresentata da un semplice importatore, con tutti i disservizi per il consumatore che ne derivano.

Marco

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Da questo si evince, anche se non dichiarato espressamente, che gli apparecchi acquistati online fuori dall'europa (es B&H) non vengono nemmeno riparati a pagamento.
Se invece ci si reca a NYC di persona, allora la riparazione avviene a pagamento. La cosa ridicola è che la garanzia internazionale, nel cui elenco viene annoverata anche Nital, non è riconosciuta dalla stessa in nessun caso.

Nital si configura come una azienda totalmente privata e svincolata dalla casa madre. Il problema in tutto ciò non è che tale azienda cerchi di fare utili, ma piuttosto che, vista la sua configurazione commerciale, occupi una posizione di monopolio e indipendente dalle politiche marketing della casa madre e a causa della quale l'utente italiano è costretto ricorrere per dormire sonni tranquilli.
Per rompere questa situazione bisognerebbe che parallelamente si creasse una filiale Nikon Italia, oppure che Nikon Europa mettesse in piedi una rete di assistenza ufficiale sul modello di Canon, magari stringendo contratti commerciali coi vari CSA, Pravo ecc, oppure non volendo insistere su una rete di assistenza locale che forse non ha più nemmeno tanto senso in una europa unita, con centri di assistenza in altre nazioni e comunque facilmente raggiungibili da corrieri postali in un paio di giorni al massimo.
Naturalmente queste sono decisioni che dipendono dagli agreement commerciali tra Nital e Nikon Japan, ed è probabile che alla casa madre la situazione attuale stia benissimo, magari perchè supportata da "numeri" di tutto rispetto e soddisfazione.

Su nital mi sono già  espresso quando ebbi nel 2006 i problemi col 9000.
Secondo me Nikon dovrebbe mettere su una rete tipo apple. una centrale in un paese con rivenditori di zona, anche multimarche. e tutto ciò che è marchiato nikon va riparato se possibile in loco (non importa dove sia stato comprato il pezzo), altrimenti inviato alla filiale europea (dal negoziante o dal cliente stesso). Chi ha la garanzia se la vede rispettata e chi no paga.
oggi con internet certi provincialismi di mercato ti fanno perdere faccia e clienti. vedo che ben pochi sono contenti della nital. ma servirebbe secondo voi scrivere alla nikon europa o usa o jp ogni volta che succede una cosa del genere?
a dopo
sj

La stessa azienda con altro nome aveva il monopolio per Contax, Yashica, Hasselblad. Il risultato è che i prezzi sono sempre risultati superiori a quelli europei. Il fatto più interessante di questa politica è che ex dipendenti FOWA hanno cominciato a RIPARARE IN PROPRIO articoli giudicati fuori garanzia, acquistati all'estero (magari di persona allora , quando internet non esisteva). A Torino gli stessi negozianti ti suggeriscono di rivolgerti ( o assumono loro l'impegno) di contattare il loro conoscente che lavorava in Fowa per riparare ogni problema.

Tutto giusto e tutto vero.
Però appunto, bisognerebbe prendersela con Nikon , Hasselblad o Yashica-Contax, che hanno preferito delegare a Fowa-Nital le spese di distribuzione ed assistenza.
Immagino che alla Canon costi di più avere una autentica filiale in italia, anzichè appoggiarsi ad un importatore. Nikon ha scelto un'altra strada: più economica per lei, probabilmente più onerosa per i suoi clienti.

E' verosimile che la situazione futura debba cambiare. Tra internet e globalizzazione è abbastanza difficile stare ognuno a guardia del proprio orticello, come fanno Nital e gli altri Importatori tradizionali.
Certamente fare sentire la pressione da parte degli utenti, anche con discussioni tipo questa, che magari finiscono per essere lette e ripetute e diffuse, e che forse - chi lo sa, tutto è possibile - riescono infine a fare fischiare le orecchie di Nikon Europa in Germania, potrebbe accellerare un cambiamento...

Ti quoto Luciano, e ripetendomi, aggiungo che la pressione dovrebbe essere più forte. Non so che segnali avete dalle vostre economie (intendo tasche, denari, futuro...) ma é sempre più importante trovare forme di sostegno tra consumatori, e più in generale tra cittadini. (Lo dico a malincuore perchè in una democrazia dovrebbe essere un po diverso).
bs
marco