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1 Utenti anonimi
Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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27/4/2006 13:48 Da Roma
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Prendere dimestichezza con le luci; mettere in pratica un po' di tutorial scaricati da youtube; verificare l'impatto delle immagini su un pubblico di esperti, ma non i fotografi, bensì chef e affini.
Qui pubblico solo quattro immagini, le altre sono molto più descrittive e adatte ad un cliente che vuol vedere il suo lavoro fotografato, ma soprattutto devo ancora postprodurle. Mercoledì prenderò baracca e burattini, e mi recherò in un ristorante di pesce per un lavoro vero. Intanto ecco a voi i miei compiti da correggere. Siate cattivi. Ne ho bisogno. Allega: FB_MG_1870.jpg (330.73 KB) FB_MG_1513.jpg (270.62 KB) web_MG_1572.jpg (185.13 KB) fb_MG_4211.jpg (480.65 KB)
Inviato: 27/10/2015 22:18
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Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31...... -------------------------------------- www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!...... |
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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27/9/2006 3:01 Da Napoli
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Franz detto nudo e crudo...la prima è da scartare proprio. Non c'è nessun criterio di illuminazione visibile.
la 2 è forse la più interessante come luce anche se un po' sottoesposta. La 3 non male come composizione...la luce non saprei, un po' anonima. Ma che tipo di pane è? La 4 un po' scontata forse. In una analisi spietata salverei solo la 2.
Inviato: 27/10/2015 23:40
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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27/9/2006 3:01 Da Napoli
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Ti linko il sito di un amico fotografo che fa da 25 anni esclusivamente still life. E personalmente, credo faccia delle cose incredibili con solo 4 flash Minolta di 30 anni fa. Ovviamente tutto in manuale. Non ci sono cibi ma puoi renderti conto delle incredibili potenzialità della gestione della luce artificiale in studio
http://mpfstudio.wix.com/mpfstudio
Inviato: 27/10/2015 23:47
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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13/5/2004 17:25 Da lombardia
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Io non mi ci sono mai messo nel food, ritenendolo uno dei generi più complicati e difficili in assoluto. Ed uno in cui è pressoché impossibile lavorare soli, ma si necessita di un team in cui almeno uno dei membri deve essere un cuoco di particolare bravura e soprattutto particolare sensibilità per l' estetica del cibo.
Così come la foto di Moda si prefigge di invogliare a comprare un abito o accessorio, quella di food deve invogliare a gustare ed essere disposti a spendere pur di assicurarsi quanto illustrato. Onestamente, nelle immagini presentate non sento questo stimolo, ed analizzare nei dettagli perché, sarebbe assai lungo e complicato: illuminazione, disposizione, resa, accostamenti cromatici, contesti, accessori...tutto contribuisce all' effetto finale. Una banalità, tanto per esemplificare: sei mancino? Perché di solito il salame lo tengo con la sinistra e lo taglio con la destra, e le fette mi vengono disposte in modo opposto a come le hai illustrate tu: già questo mi fornisce un' impressione strana di disagio, assieme alla forma di formaggio che appare sbilenca ed instabile. Non mi fa venir voglia...Ed anche ammesso che tu fossi mancino e avessi scattato per i mancini, allora il coltello doveva essere posto a sinistra, dalla parte delle fette. Ed è solo la prima cosa che mi è venuta in mente...
Inviato: 28/10/2015 4:30
Modificato da luciano su 28/10/2015 8:09:56
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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8/1/2005 22:33 Da Varese
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Non sono per nulla addentro allo still life di cibo. A dire il vero non ci ho mai neppure provato. Quanto dico è dettato solo da impressioni estetiche.
Sottoscrivo quanto detto da Luciano. Non viene voglia di addentare quanto hai fotografato. Come parere personale trovo che gli sfondi scuri non vadano molto. Andrebbe associata un’ambientazione che rispecchi ambientazione di cucina e comunque uno sfondo piu’ chiaro, che rimandi ad igiene, pulizia e genuinità. Le foto 2 della melanzana e 3 del pane, paiono quasi raffigurare oggetti sintetici e non fanno venire voglia di addentare quanto raffigurato. Tali sfondi li vedrei per still life di altri prodotti e comunque non alimenti. Marco
Inviato: 28/10/2015 11:29
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Il mio sito "I'm not a photographer the moment I pick up the camera. When I pick one up, the hard work's already been done" “To photograph reality is to photograph nothing.” Duane Michals |
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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11/10/2005 16:37 Da Roma e Abruzzo
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Ciao Franz,
avevo notanto anch'io, prima di leggere il cmmento di Luciano, la disposizione incoerente del coltello rispetto al tagliere ed al salame; per inciso, non avrei mai sospettato che questo potesse essere un problema, invece guardando l'immagine è la prima cosa che ho notato. L'altro appunto è sulla mollica del pane ... davvero inquietante ... troppo scura. A presto. Fabio
Inviato: 28/10/2015 13:47
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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17/7/2009 21:53 Da cavalese val di fiemme trentino
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Franz cerco di contribuire, secondo me per prima cosa bisogna curare fondale, illuminazione e giocare soprattutto col diaframma e la p.d.c. entrando il più possibile nei dettagli. Gli sfondi chiari o neutri, senza trame evidenti fuorvianti, valorizzano i prodotti; l'illuminazione, nei sottostanti esempi due softbox laterali a 45° più ombrello frontale, no flash almeno per i miei gusti; la profondità di campo per isolare ed enfatizzare gli insiemi ed i dettagli e poi... tanta fantasia e PAZIENZA, provare e riprovare da più angolazioni ed altezze e come Ti è già stato fatto notare, il tutto con la più innaturale delle naturalezze, come se il caso avesse creato per Te... In allegato delle immagini fatte a suo tempo per un locale "locale", poi adeguatamente ritagliate dal loro grafico per la pubblicazione.
Sper d'esser?ti stato d'aiuto. roberto
Inviato: 28/10/2015 18:15
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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17/7/2009 21:53 Da cavalese val di fiemme trentino
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... ecco l'ultima che mi era sfuggita. Illuminazione Elinchrom con softbox da 70cm, dorso digitale Hasselblad con ottica planar80, questo per quanto riguarda il lato tecnico.
r
Inviato: 28/10/2015 18:21
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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2/9/2011 20:35 Da Veneto
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La 2 e la 3 per il gioco delle sfumature di colori mi piacciono molto ma ad essere sincero concordo con Luciano: non ti invogliano a mangiarli. Però sono belle.
La 4: ho problemi io di vista, o è leggermente sfocata? Non riesco a capirlo anche a causa del contrasto linea viola spessa e sfumatura attorno che la rende in qualche modo "soffice".
Inviato: 29/10/2015 8:42
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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27/4/2006 13:48 Da Roma
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Grazie a tutti delle critiche, ne sto facendo tesoro e mi sono essenziali per migliorare. Non è facile cimentarsi con una specializzazione che ho ignorato per tutta la mia vita professionale.
Gianluke: Il pane è piuttosto comune da qualche anno, a Roma. Si tratta di un impasto di farina e carbone vegetale polverizzato. A parte gli effetti salubri che dicono abbia sulla pressione, sulla digestione e sul reflusso esogastrico, a me piace, soprattutto con il prosciutto cotto. Lo prendo al supermercato. No, non ci sono sottoesposizioni, le curve non mentono. Gli still life del tuo amico, perdona la franchezza, mi sembrano molto ordinari e da manuale. Molto probabilmente non saprei farli, ma mancano di carattere e di una cifra stilistica. Foto così se ne vedono in tutti i cataloghi Luciano: hai individuato, probabilmente, l'errore più grossolano che ho fatto e, dopo le tue parole, me ne sono reso conto. In quella foto ieri ho modificato la postproduzione per dargli un po' di vita ma, ahimé, il coltello è ormai lì. Il lavoro che vado a fare, a proposito del team e del cuoco, è con grandi chef, la maggior parte dei quali stellati Michelin, quindi non mi proccupa affatto il food stylist. Il mio lavoro, inoltre, nasce da un primo incarico che ha riscosso grandi applausi: il reportage in cucina. Non avevo minimamente pensato di fotografare anche i piatti pronti e per questo c'era un professionista specializzato che da oltre vent'anni fa solo questo tipo di foto. Beh, è successo che gli unici due scatti che ho fatto all'impiattato sono stati considerati superiori ai suoi, così mi hanno richiesto, per il futuro, di occuparmi di tutto. La differenza tra le mie foto e le sue erano nell'atmosfera. Le sue erano perfette tecnicamente, le mie catturavano un po' l'anima dello chef. Prabolin: Dalla considerazione della cifra stilistica e dell'atmosfera sono partito per imparare la tecnica e piegarla al mio modo di vedere. Di strada da fare ne ho ancora tanta, ma non sono disposto a produrre immagini troppo didascaliche, nel senso che il mio committente non è il ristorante e che non devo illustrare un prodotto per farlo scegliere al cliente o, come spiegano i libri americani in materia farli affogare nel "mouthwashing". A ciò rispondono alla perfezione le tue immagini che, giustamente, illumini anche con un ombrello frontale. Io, al momento, ho messo in soffitta gli ombrelli, ed insieme a loro anche gli schemi più o meno tradizionali, perché mi sono reso conto che per tirare fuori quello che voglio non c'è uno schema di illuminazione uguale per ogni soggetto. Tuttavia il mio punto di partenza è un softbox ottagono da 150 cm opposto al piano focale ed inclinato a 45° con un ulteriore diffusore da 150 a 25 cm. di distanza, ma spesso lo sostituisco con una striplight e talvolta l'ho usato perpendicolare, cioé a 0°. Due softbox 60x90 e 80x80, bandierati e uno snoot costituisconoun altro elemento importante. Poi sto iniziando ad usare vetri, pvc, plexiglass deformanti che danno macchie di luce, ma soprattutto un mucchio di riflessi e specchi di dimensioni che vanno da pochi cm2 al metro e mezzo Pamar5: Si, sono d'accordo, non fa venire voglia di addentarli, ma d'altronde non addenterei mai una melanzana cruda. Prendili per quel che sono: esercizi sulle luci. Non sono d'accordo con la tua idea di asetticità, perché ritengo che l'ambiente troppo asettico richiami proprio al cibo sintetico ed industriale (pensa al Mulino bianco che ospità una gallina in mezzo alle farine, pur essendo immagine di pulizia) FabioBi: Vero, è praticamente un buco. Mi divertiva l'idea di un pane quasi invisibile. Quando ho illuminato la mollica, il pane è diventato troppo simile al carbone dolce (vedi foto alegata), così ho smesso di fotografare e l'ho mangiato. Vesalius: La foto che sembra un po' morbida è scattata a f32 e sicuramente c'è lo zampino di un po' di diffrazione, tuttavia il problema è la solubilità degli antociani, che sono i coloranti rosso cupo e viola del cavolo rosso, del vino, delle barbabietole ecc... Appena tagliata, si diffondono e si disperdono un pochino negli strati successivi a quelli colorati. Comunque ha passato l'esame nitidezza degli scrupolosissimi ispettori di shutterstock. Nel ringraziarvi ancora, preparandomi per una seconda verifica allego tre delle immagini scattate nei ristoranti ed una pasta all'uovo nella mia cucina, oltre al pane con la mollica illuminata e gessosa. Quelle dei ristoranti cercano di rispettare un po' di più i canoni classici, e d'altra parte avevo fame... N.B. Lo scampo è la prima foto di cibo che ho fatto pensando alla food photography, e disponevo solo di un quarzo da 1000 W, un pezzo di frost, una gelatina 80A ed un flash. Grazie a tutti Allega: wwwChichibio_2.jpg (236.22 KB) wwwTuscany_Antinori_Bargino_135742_Antinori.jpg (483.03 KB) wwwwTuscany_Antinori_Bargino_134210_Antinori.jpg (303.45 KB) wwwPastaUovo_MG_2078.jpg (336.30 KB) wwwBlack_bread__MG_1594.jpg (184.57 KB)
Inviato: 1/11/2015 19:57
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Questi 4 esempi che hai postato ( il pane, no: quello rimane sempre immangiabile, mi spiace ) sono di tutto altro livello e qualità: sono allegri, ben illuminati, invitanti ed intriganti. Le uova e la farina fanno venire subito voglia di mettersi a pastrugnare. Queste sono autentiche foto di food, dove magari un esperto del ramo, come il mio amico Paolo che ci campa col food, potrebbe ancora trovare diversi errori e manchevolezze; ma solo chi è davvero esperto, appunto.
Inviato: 8/11/2015 7:57
Modificato da luciano su 8/11/2015 22:36:42
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Bene, grazie. Sul mio sito, al link www.franzgustincich.it/food/ Ho messo alcuni scatti dell'ultimo lavoro. Dimmi che ne pensi anche di questi.
Inviato: 8/11/2015 19:12
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Ecco, dopo una simile dichiarazione non me la sento di darti il benché minimo consiglio sul piano fotografico. Al contrario di te io sono un fotografo che è praticamente vissuto di still life, e qualsiasi mio suggerimento non potrebbe far altro che portarti verso immagini che “mancano di carattere e di una cifra stilistica”. Sul piano professionale invece un consiglio me la sento di dartelo: continua su questa strada senza manco variare una virgola! Se buttandoti su una specializzazione che hai ignorato per tutta la vita, e dopo qualche tutorial su youtube, sei riuscito a farti preferire ad un professionista da oltre vent’anni addentro a questo genere di immagini, vuol dire che con le tue foto sei riuscito a massimizzare la “Soddisfazione del Cliente” (di quel cliente lì), che come ben saprai è la carta vincente in qualsiasi ambito professionale.
Inviato: 8/11/2015 22:21
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Citazione:
Non la penso come te Luciano. Nelle ultime foto si nota un indubbio miglioramento sulla “quantità” di illuminazione, che nelle prime era davvero insufficiente, ma nessun miglioramento sulla “qualità” dell’illuminazione che a mio parere (sottolineato) rimane di una piattezza disperante. La conseguente mancanza pressoché totale di ombre toglie ogni sensazione di tridimensionalità alle immagini. I colori che prima erano mortificati dalla luce scarsa ora lo sono da riflessi fuori luogo (mi riferisco agli affettati). In quella che a te fa venir voglia di pastrugnare, io non riesco che a vederci della pasta tutta spezzettata che tutto fa venire in mente tranne la freschezza, e un paio di uova di un colore che tradisce la triste esistenza del volatile che le ha depositate. A mio parere (di nuovo sottolineato), la food photography è tutt’altra roba. Perdonate la franchezza.
Inviato: 8/11/2015 22:28
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Non mi meraviglia, orso. Come detto, non sono affatto esperto di food e non sono in grado di notare tante sottigliezze che invece ad un vero specialista del ramo saltano subito all'occhio.
Rispetto alle prime, mi sono sembrate sensibilmente migliori, ecco.
Inviato: 8/11/2015 22:41
Modificato da luciano su 8/11/2015 23:05:17
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Non posso che quotarti perchè trovo che Mauro faccia cose incredibili con la luce. Non ho quasi mai visto lavori di quel livello sullo still life. Orso forse se tu hai fatto sempre still life può darsi che lo conosca già.
Inviato: 9/11/2015 1:02
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Sicuramente sono migliori delle prime, in quanto almeno c’è luce, e quindi l’occhio coglie un immediato miglioramento. Io non sono certo un esperto di food photography, anche se a suo tempo qualcosina ho fatto e qualche rudimento ho dovuto apprenderlo. Ma la pasta a pezzettini e le uova color mangime saltano all’occhio a qualsiasi massaia. Le sottigliezze da specialista sono altre. La foto del cavolo cappuccio e del carciofo sezionati, ad esempio, è tutta impastata perché le verdure con ogni probabilità sono state tagliate con un normalissimo coltello da cucina. Quello che anch’io uso quando cucino. Cosa che farebbe inorridire un cuoco giapponese, che anche per tagliare verdure destinate ad essere cucinate usa un apposito coltello per vegetali (usuba hocho), affilatissimo e in grado di produrre tagli molto netti. In studio, le verdure da fotografare si tagliano col bisturi, sempre, e dove le dimensioni non bastano si utilizzano coltelli lisci ed affilati come rasoi. Però leggo che anche questa foto con tutti i suoi difetti ha superato l’esame nitidezza di ispettori scrupolosissimi… che dire? Probabilmente i tempi sono davvero cambiati…
Inviato: 9/11/2015 8:51
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Citazione:
Non lo conoscevo, trovo che lavora molto bene, ma ti assicuro che a quel livello ci sono (c’erano?) molti fotografi di still life. Perché quello, e soltanto quello, a livello di fotografia professionale, è considerato Still Life. Non basta fotografare un oggetto su un piano per fare uno still life. Come non basta fotografare un cibo nel piatto per fare della food. O un campanile girando la macchina all’insù per farcelo stare tutto per fare foto di architettura. Per lo meno a livello professionale. A livello amatoriale poi ognuno è libero di etichettare le proprie foto come più gli aggrada. Nella libreria alle mie spalle ci sono le annate di The Creative Black Book, di Photo Graphis diventato poi Graphis Photo, di Corporate Showcase, dell’ Art Directors’ Index to Photographers, tutti libroni costosissimi che per molti anni hanno gonfiato la colonna “Spese per aggiornamento tecnico” del Libro Mastro. Contengono centinaia di migliaia di foto di professionisti del mondo intero, e ti posso assicurare che sono tutte immagini di livello altissimo. Non solo c’erano fotografi di still life specializzati in food, ma anche fotografi specializzati in un certo tipo di food. E ti posso garantire che hanno sfornato immagini che ti fanno venire voglia di mangiare un pollo arrosto anche se hai appena finito di fare colazione.
Inviato: 9/11/2015 8:53
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Re: Prima verifica dei miei studi sulla food photography |
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Citazione:
non entro nella questione food perchè non è il mio tema ma è evidente che è cambiato il mondo, non sono così bravo da fare un'analisi precisa ma se oggi vanno bene certe foto di food (non me ne voglia Franz) senza ombre, o tante foto di architettura che fanno piangere, è davvero cambiato tanto nella fotografia e allora Orso i tuoi creative black book e i miei G.A. servono ormai come roba da collezione ( per non dire di peggio) ... detto questo però mi viene un po'di tristezza.
Inviato: 9/11/2015 14:18
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Tuttavia, quello che si vede sulle collezioni di Graphis Photo, per esempio (e le altre citate da orso non sono da meno), fa letteralmente strabuzzare gli occhi
https://www.graphis.com/store_/product/photography-annual-2015/ tocca ammettere che il concetto di professionismo nei Paesi anglosassoni è un po' diverso e rigoroso rispetto al nostro.
Inviato: 10/11/2015 10:02
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Tessera C.F.A.O n. 3 "Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee https://500px.com/lucinio http://www.flickr.com/photos/15773975@N00 |
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