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cinquecento metri.
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Cinquecento metri. Forse di più di più, forse di meno, ma è irrilevante, non si tratta di geometria. La distanza che divide un viadotto autostradale da un antico dolmen. Quel che c'è in mezzo.

Andrea

Allega:



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Inviato: 15/5/2012 15:25
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Re: cinquecento metri.
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E' una sorta di cammino a ritroso, sia fisico che temporale.
Affascinante.
In quest'ottica faccio fatica a capire la successione 3-4, che mi pareva più armonica se invertita.
Faccio fatica anche con la 8 perché stride fortemente dal punto di vista cromatico (non per il soggetto ma per la dominante bluastra).

Affascinante comunque, anche rivista dall'ultima alla prima!

Fer

Inviato: 15/5/2012 16:54
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: cinquecento metri.

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Onestamente, non mi convincono. Non c'è, giornalisticamente parlando, un nesso immediatamente percepibile fra le foto della sequenza, eccezion fatta per la coppia 1-2 (ma la 2 dice tutto quel che può dire la somma delle due, dunque la 1 è inutile) e la coppia 8-9 (la differenza di zoomata forse è un po' troppa, ma si decifra bene il senso).
La 7 non ci capisce a cosa debba servire; parimenti la 6, con la cima di ormeggio (di un pedalò?) che non riesco a correlare né col viadotto (antropizzazione moderna e tecnologica) né col dolmen (che quando è stato fatto, l'umanità più che corti legacci non conosceva).
Poi la 3 fa sorgere nell'osservatore la domanda: cosa voleva dire con quei corrugati tipo Enel? Servono per illuminare uno scavo archeologico? No, perché dopo arriva il lago.

La sequenza meno peggio per me sarebbe 2-4-5-8-9-10 (ma nella 10 non vedo nulla che mi faccia capire come sta messo il dolmen rispetto al monolite di 8 e 9).

Insomma, un'ottima idea, che però (perdonami! perdonami! perdonami! ) potrebbe essere declinata ben meglio.

Inviato: 15/5/2012 17:15
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
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Re: cinquecento metri.
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Citazione:

Fer ha scritto:
E' una sorta di cammino a ritroso, sia fisico che temporale.
Affascinante.


Mi piace questa tua lettura del lavoro. Grazie.

Citazione:

In quest'ottica faccio fatica a capire la successione 3-4, che mi pareva più armonica se invertita.


Da un punto di vista logico hai perfettamente ragione, tuttavia sono partito dall'idea di mantenere una linea tra il viadotto e il dolmen e la 4 sta sotto al viadotto. Però però, ci penso...


Citazione:

Faccio fatica anche con la 8 perché stride fortemente dal punto di vista cromatico (non per il soggetto ma per la dominante bluastra).


Qui hai totalmente ragione. Il secondo lago ha l'acqua blu e la vegetazione è più lontana, i colori sono diversi, seppur la distanza è di pochi metri tra i due laghi. Non sono riuscito a miscelare i colori in modo da avere un risultato decente ma è cosa da risolvere.

Citazione:

Affascinante comunque, anche rivista dall'ultima alla prima!
Fer


Grazie ancora!

Andrea


Inviato: 15/5/2012 23:40
sono moderno, non contemporaneo
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Re: cinquecento metri.
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Citazione:

VRicciardi ha scritto:
Onestamente, non mi convincono. Non c'è, giornalisticamente parlando, un nesso immediatamente percepibile fra le foto della sequenza, eccezion fatta per la coppia 1-2 (ma la 2 dice tutto quel che può dire la somma delle due, dunque la 1 è inutile) e la coppia 8-9 (la differenza di zoomata forse è un po' troppa, ma si decifra bene il senso).
La 7 non ci capisce a cosa debba servire; parimenti la 6, con la cima di ormeggio (di un pedalò?) che non riesco a correlare né col viadotto (antropizzazione moderna e tecnologica) né col dolmen (che quando è stato fatto, l'umanità più che corti legacci non conosceva).
Poi la 3 fa sorgere nell'osservatore la domanda: cosa voleva dire con quei corrugati tipo Enel? Servono per illuminare uno scavo archeologico? No, perché dopo arriva il lago.

La sequenza meno peggio per me sarebbe 2-4-5-8-9-10 (ma nella 10 non vedo nulla che mi faccia capire come sta messo il dolmen rispetto al monolite di 8 e 9).

Insomma, un'ottima idea, che però (perdonami! perdonami! perdonami! ) potrebbe essere declinata ben meglio.



Leggo sempre volentieri un commento a un mio lavoro, altrimenti eviterei di postarlo.
Il fatto è che tu hai 'letto' questo lavoro da un punto di vista giornalistico e questo non è un lavoro giornalistico: non descrive, non commenta, non fa vedere una realtà, un punto di vista. Non a caso non c'è un riferimento a un luogo preciso, non ho detto - e non ha alcuna importanza farlo - dove sia il viadotto, dove sia il dolmen, quale sia il nome dei laghetti che stanno in mezzo. Mi sembrava chiaro, se non dal lavoro, almeno dallo statement. Non mi piacciono le definizioni, e non so nemmeno se il termine abbia ancora senso, oggi, tuttavia i miei lavori fotografici sono maggiormente sul versante concettuale piuttosto che su quello documentaristico, che mi interessa ben poco, pur con tutto il rispetto che ho per coloro che se ne occupano.

Andrea



Inviato: 16/5/2012 0:03
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Re: cinquecento metri.
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Dico qualche parola su questo progetto. La primissima considerazione che mi è venuta in mente è che i singoli scatti non si reggono autonomamente da soli. Io penso che il “messaggio” emerga da una visione dell’intero progetto. Questo significa, a mio avviso, che il tutto si “unisce” bene insieme, senza intoppi rilevanti, e che il progetto stesso è ben strutturato. Forse (per me) però manca un tratto d’unione nella storia fra la parte che illustra le infrastrutture “moderne” (ponte-tubi-struttura galleggiante) ed il dolmen. Ci vedo una sorta di divisione in due parti che faticano a comunicare l’una con l’altra.

Marco

Inviato: 18/5/2012 9:26
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
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Re: cinquecento metri.

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Mi piace per la non linerita' dei riferimenti (tubi-corda, blu barca - blu lago, sassolini-sasso, etc).

Le sedie le ho dibattute tra me e me per due giorni, ecco perche' ho aspettato a rispondere fino ad adesso. Sono uno spartiacque? No. Segnalano un cambio di relazioni? Non lo trovo. Funzionano da collante/aggregatore? Neppure. Cosa succede a toglierle? Si perde parecchio. Aha!

La loro presenza la razionalizzo pensando alla musica contemporanea, come l'evento inaspettato, senza legami con il prima e con il dopo ma che scopre di colpo un invitato nascosto. Dopo di che nulla e' piu' esattamente come prima. L'alternativa potrebbe semplicemente essere che sto forzando una mia lettura personale per giustificare quello che in realta' e' un passo falso, una crepa nel progetto. Potrebbe anche essere, se non per il fatto che sa la si elimina il progetto perde di incisivita' e molto. E' buffo ma fra un anno, due anni ricordero' questo progetto come "quello delle sedie", anche se i temi sono altri. Non e' curioso?

Veniamo alla 4. A sinistra io vedo una mano con un sigaro. Parto dal presupposto che lo sia, in fondo non fa alcuna differenza: e' quello che vedo, quindi e' quello che e'. Su questo mi sono altrettanto dibattuto ma non sono giunto ad una conclusione. Si potrebbe togliere la mano, si potrebbe togliere la foto. E' un elemento rivelatore come le sedie, pero' introdotto in modo truffaldino/birichino. Graficamente e' molto meno potente delle sedie perche' non e' l'elemento di diretto interesse della foto, dal punto di vista del contenuto invece e' ben piu' potente: ehi, c'e' una presenza umana! Pero' se questo fosse il messaggio vorrei avere maggior sicurezza che e' davvero una mano (sigaro o meno), si puo' comunque introdurre di soppiatto e sfuocata come hai fatto ma dare al lettore una maggiore certezza su cosa sia. O forse proprio quello volevi era di abbandonarlo alla sua domanda non risposta

Ci sarebbe poi da fare un discorso su una disgregazione geometrica che invece --- quella si --- segue una progressione se non perfettamente lineare almeno contigua. Ma mi fermo qui.

Insomma, tantissimi livelli di lettura.

Complimenti.


Inviato: 18/5/2012 10:01
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Re: cinquecento metri.
Utente non più registrato
Ma il dolmen è originale, oppure eretto da qualche ragazzo in cerca di privacy? quale angolo di Lombardia?

joe

Inviato: 18/5/2012 10:20
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Re: cinquecento metri.

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Personalmente m'infastidisce un pò l'eccessiva saturazione dei verdi e la dominante magenta della n.8.
Trattasi di diapositive?

Inviato: 18/5/2012 16:23
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Re: cinquecento metri.
Utente non più registrato
GiovanniP scrive "Trattasi di diapositive?"

mi permetto di intervenire: sono chiaramente scatti digitali.

Non credo che l'autore avrebbe consumato tanti fotogrammi per presentare un simile percorso; le diapositive costicchiano care, mentre ogni scatto digitale è gratis.

Inviato: 18/5/2012 18:10
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Re: cinquecento metri.
Utente non più registrato
Sbadatamente ho dimenticato di scrivere "a mio modesto parere" e prima ancora nel rivolgere le domande a Hologon, avevo dimenticato di ringraziare per le eventuali risposte.

chiedo scusa al forum.

Inviato: 18/5/2012 18:41
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Re: cinquecento metri.
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Citazione:

joker ha scritto:
GiovanniP scrive "Trattasi di diapositive?"

mi permetto di intervenire: sono chiaramente scatti digitali.


conoscendo "virtulamente" il fotografo io ho dato per scontato che fossero scatti analogici.
guardando i contrasti e le dominanti ho immaginato che fossero scansioni, magari effettuate alla svelta senza troppo post raffinata.
però... del commento di joker non capisco proprio il senso... cosa vuol dire
Citazione:

Non credo che l'autore avrebbe consumato tanti fotogrammi per presentare un simile percorso; le diapositive costicchiano care, mentre ogni scatto digitale è gratis.

è un giudizio implicito del tipo "per una tale cag..ta non val la pena di spendere un'euro"?

ciao
daniele

Inviato: 18/5/2012 19:05
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Re: cinquecento metri.
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Citazione:

joker ha scritto:
Non credo che l'autore avrebbe consumato tanti fotogrammi per presentare un simile percorso; le diapositive costicchiano care, mentre ogni scatto digitale è gratis.




stento a credere a queste parole......sei davvero convinto di questo?

Marco

Inviato: 18/5/2012 20:20
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Re: cinquecento metri.

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Citazione:
le diapositive costicchiano care, mentre ogni scatto digitale è gratis.

Magari fosse come *solo* dici tu.

L'obsolescenza del materiale digitale è tale, che mentre una macchina analogica era sempre nuova ogni volta che ci mettevi dentro un rullino di ultima generazione (potevi dieci anni dopo averla comprata vedere sostanziali miglioramenti nel colore delle dia, ad esempio) l'apparecchio digitale lamenta una velocissima perdita di valore di mercato, in parallelo all'avanzamento forsennato della tecnologia, che volendo si potrebbe conteggiare alla voce "ammortamento" nel costo per scatto.

Come il PC - che quando ancora potrebbe lavorarti bene, però non supporta più il SW via via più impegnativo per il processore...

In teoria non si è condannati all'upgrade, e si può continuare a scattare con una Pentax iST*D da 6 megapixel, che aveva (e se funziona, ha) una resa cromatica fantastica, sinché non muore di consunzione. Fregandotene degli attuali standard di risolvenza. In teoria.
Ma poi non trovi magari una batteria di ricambio quando la sua inizia a far cilecca, etc etc

Inviato: 19/5/2012 8:32
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Re: cinquecento metri.
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Per cortesia, rimaniamo sul tema di questa discussione.
Se volete parlare di analogico versus digitale, ci sono altri luoghi dove poter farlo.

Appena ho un attimo di tempo risponderò alle interessanti considerazioni emerse in questa discussione.

Andrea

Inviato: 19/5/2012 8:39
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Re: cinquecento metri.

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Citazione:
Hologon ha scritto:
Il fatto è che tu hai 'letto' questo lavoro da un punto di vista giornalistico e questo non è un lavoro giornalistico: non descrive, non commenta, non fa vedere una realtà, un punto di vista. ... i miei lavori fotografici sono maggiormente sul versante concettuale piuttosto che su quello documentaristico, che mi interessa ben poco, pur con tutto il rispetto che ho per coloro che se ne occupano.
Andrea

Non si tratta di far giornalismo, è chiaro che non è una serie destinata all'ANSA, ma di permettere una lettura del tuo lavoro che non richieda troppa mediazione verbale da parte tua.
E' quello che non mi convinceva nella sequenza.
Naturalmente mica devi produrre per forza una sequenza del tipo sole-campi rigogliosi di primavera-ape-fiore-barattolo di miele-bambino dalla faccia contenta e con la bocca sporca-mamma che sorride, per carità, solo che nella mia infinita ignoranza ho trovato troppo poco immediata la sequenza logica - troppo dall'altra parte dell'oscillazione del pendolo, diciamo.

Mi sarei accontentato di qualche pur sottile assist in più.

Inviato: 19/5/2012 10:12
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Re: cinquecento metri.

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Ho aspettato un po' per rispondere. Sai che la narrazione è stata il mio pane quotidiano, sia dal punto di vista professionale che come docente.

La verità è che non sono riuscito a capire la sintassi.

Mi associo a Valerio che ha fatto una precisa analisi e aggiungo che manca un soggetto riconoscibile nella sequenza. Mi riferisco al fatto che hai formato una frase e come nella scrittura testuale è necessario comporre aggettivi, complementi ecc... e il soggetto non è chiaro, come non è chiaro il legame con il complemento. Ciò che ne deriva per una sorta di percezione abituale. consuetudinaria e semplificata, è che il soggetto sia all'inizio della frase, ed è addirittura ripetuto: il viadotto. Tutto il resto è ciò che si può vedere dal viadotto.

Sono un po' di corsa, e ho cercato di riassumere, ma se vuoi approfondimenti sul Franz-pensiero, sono a tua disposizione.

Inviato: 19/5/2012 20:50
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: cinquecento metri.
Utente non più registrato
Ci sono tornato sopra più volte ma rispondo solo perchè mi sono fatto "paladino" della risposta e in questa risposta forzata confesso che mi sono sentito inadeguato. Non capisco; cioè quello che capisco, messe insieme la presentazione e i fotogrammi è troppo banale:
Contrasti fra presente e passato. Dal Dolmen al viadotto, dalla pietra assemblata in qualche modo, al calcestruzzo ardito e poi brandelli di vita odierna: sedie, laghetto vacanziero con barca.
Se così fosse avrebbe richiesto prospettive diverse. Se così non è, mi scuso per la ottusità.

Inviato: 19/5/2012 21:22
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Re: cinquecento metri.
Utente non più registrato
danipen scrive "è un giudizio implicito del tipo "per una tale cag..ta non val la pena di spendere un'euro"?

E' solo una tua opinione, caro danipen, io non mai pensato a ciò che hai scritto.

Ho scritto pensando al mio atteggiamento fotografico, che è uguale per ogni fotografo digitale.

Mio padre, invece, con le diapositive, centellina con grande attenzione ogni scatto, perchè ogni scatto ha un preciso costo.

Per me invece, dopo l'investimento iniziale della macchina digitale, ogni scatto è praticamente senza spese; se ne possono affettuare a milioni di scatti, e tutti senza debito.

joe

Inviato: 21/5/2012 7:20
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Re: cinquecento metri.
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la mia non era un'opinione, ma una domanda...
ancora non ho capito da cosa dipende la tua sensazione che sia stato usato il digitale perchè la diapositiva costa...
mi sembra un commento o inutile o implicito e mi farebbe piacere che lo espilicitassi

ciao
daniele

Inviato: 21/5/2012 9:49
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