Utente: Ospite
Cerca nel sito
Login
Nome utente:

Password:

Ricordami



Password persa?

Registrati ora!


Naviga in questa discussione:   1 Utenti anonimi



« 1 ... 5 6 7 (8) 9 »


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
28/10/2006 14:37
Messaggi: 466
Offline
dice Pamar5 "Questo non è forse un fattore positivo? Personalmente la vedo come una “presa di coscienza” di fatti prima misconosciuti. Un rendersi conto della non totale veridicità  dei mezzi associati alla documentazione, della loro “orientabilità â€. Questo, sebbene ampliato al giorno d’oggi, non deve farci dimenticare che è sempre stato connesso ad essi, che è sempre stato fattibile, anche con l’analogico."

Poi tutta la infinita polemica sul miliziano, le ricerche di Hockney sull'utilizzo della camera chiara, il gusto nel trovare i falsi storici della fotografia, i presunti posati di HCB, Erwitt ecc...

Inviato: 6/2/2010 19:27
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
30/10/2009 8:59
Messaggi: 275
Offline
"demistificare la fotografia"..
mah, devo dire che nei forum in cui si parla di arte sono molti i pittori che guardano alla Fotografia con la F maiuscola come ad uno dei punti di riferimento dell'Arte con la A maiuscola.
La cosa mi ha un tantino spiazzato.. io che, entrando in quei forum, mi portavo dietro i miei -sempre troppo scarsi- sensi di inferiorità , mi sono trovato ad essere ascoltato con rispetto e curiosità  in quanto rappresentante del "mondo Fotografia".
Il bello è che i pittori si sputtanavano molto tra di loro, ma si sono sempre guardati bene dallo sputtanare me.. nonostante la mia "inferiorità  relativa" (nel senso che gli interlocutori erano pittori di buona fama e buon mestiere, mentre io come fotografo ho ben poca fama e poco mestiere, visto che nella vita campo con altro).
Devo dire che in quei luoghi virtuali nessuno si è mai posto il problema "vero falso". E' ovvio che cambiano le premesse.. là  l'unica etica è il "non copiare".

Inviato: 6/2/2010 20:40
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
10/1/2010 10:42
Da Roma
Messaggi: 375
Offline
...perfetto!

Se in pittura l'unico vincolo etico era "non copiare" - dando per assodato che sul piano teorico la padronanza della tecnica esecutiva puà diventare appannaggio di chiunque, allora in parallelo in fotografia il limite "etico" potrebbe essere quello di non produrre una immagine in cui l'alterazione sostanziale della realtà  non venga dissimulata... facendola passare per mera ottimizzazione tecnica di una realtà  in effetti presente sullo scatto non elaborato.

Recuperare leggibilità  nelle ombre si faceva con sviluppi molto compensatori nel trattamento del negativo, si puà fare oggi anche coi RAW utilizzando Camera Raw o Lightroom 2;

Salvare i dettagli altrimenti bruciati nelle alte luci, si faceva con l'indebolitore proporzionale di Farmer o mascherando con accurata maestria in stampa, ancora sipu fare con Camera Raw o simili;

Regolare il contrasto, si faceva con lo sviluppo (sia del neagativo che della carta) come oggi si puà fare persino con Microsoft Office Picture Manager; ecc ecc dunque la differenza non è qualitativa, sin qui.

E' il fotomontaggio o il fotoritocco "fortemente alterante della realtà  originariamente inquadrata nel mirino", ad essere ora grazie alla tecnologia digitale più accessibile anche a non troppo smaliziati operatori di postproduzione; perciò un problema che è sempre esistito balza agli occhi in tutta la sua drammaticità , perché ci si dedica più gente, meno culturalmente preparata né tampoco eticamente inibita.

E questo è - per ora - a mio avviso un discreto guaio (non il fatto che di massima in futuro in tutte le macchine fotografiche salvo rare eccezioni si troveranno sensori).

Un tempo salvo rare eccezioni come le Citroen ecc tutte le vetture, anche utilitarie, erano a trazione posteriore. Oggi, salvo eccezioni, tutte le vetture sino a una taglia "medio-grossa" sono a trazione anteriore, salvo al solito eccezioni come BMW, Smart e Mercedes.
Si va in giro benissimo lo stesso. Anzi, su fondi viscidi di media la trazione anteriore tende ad avere una migliore tenuta di strada, e ad essere più facilmente riprendibile quando si avvicina ai limiti di aderenza.
Ma la qualità  di chi guida ahimé non per questo è migliorata.

Inviato: 7/2/2010 15:01
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6555
Offline
C'è sicuramente del vero nell'affermare che è diminuita la percezione di ciò che è considerata una "qualità  fotografica minima accettabile".
Penso ad esempio a molto di quel che esce dai telefonini

Almeno per i settori professionali di cui mi interesso (che al contrario del fotogiornalismo, esulano totalmente e non si pongono problemi di aderenza alla realtà ), è invece parallelamente cresciuto, ed anche di parecchio, il livello di ciò che è tecnicamente possibile .

Non so, il primo che mi capita sotto gli occhi, il secondo, il terzo ... e così via , senza voler dire che questi in particolare siano chissà  che geni, si capisce. Sono davvero i primi che mi sono capitati sotto mano.

Poi nulla vieta che si continuino a preferire le tradizionali immagini argentiche su carte baritate (piaccione anche a me e continuo a realizzarne, sia pure a scartamento ridotto). Ma non credo sia da lì che possano più provenire gli input più efficaci per innovare i linguaggi visivi.




Inviato: 7/2/2010 17:55

Modificato da luciano su 8/2/2010 1:34:14
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
Offline
Provando a dare una risposta a Palomar, la questione é assai spinosa e non é un questione tecnica, almeno per me.
La fotografia ha tra le sue caratteristiche quella di fare i conti con la realtà . Lasciamo ora perdere se é vero o non é vero che la fotografia riproduce la realtà , di fatto é stata ed é usata per raccontare la realtà  e viene percepita e usata sia dagli individui che dai media come tale. E mi sto riferendo al genere del reportage, altri hanno detto bene, in altri generi il problema non si pone. Metterei dentro anche il genere personale, quello delle foto di famiglia che hanno un rapporto unico e particolare con la restituzione dell'esperienza e degli affetti.
Nel fare questo ha creato veri e propri miti, la stragrande maggioranza dei miti del 900 (che piacciano o meno) li conosciamo in fotografia. Gli avvenimenti straordinari e terribili li conosciamo in fotografia e così via. Ed é inevitabile che si crei un atteggiamento di svelamento del meccanismo, soprattutto in una società  democratica, emersa dalle macerie delle dittature che proprio nella fotografia hanno riposto molta della loro terribile propaganda politica.
Personalmente trovo che stia in questo tipo di questioni una possibile risposta alla tua domanda.
bs
marco

Inviato: 7/2/2010 19:45
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
Offline
Ciao,
sbaglio o questa foto e' un falso, nel senso che i marines sono stati rimessi in posa?
E di Questa cosa diciamo?
Il taroccamento e' nato con il digitale.....
Ciao,
Renzo

Inviato: 7/2/2010 20:19
.........

......
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
30/10/2009 8:59
Messaggi: 275
Offline
@luciano, howard schatz non mi fa poi tanto schifo, anche se non utilizza cellulofoni per fare fotografie ;)
"Ma non credo sia da lì che possano più provenire gli input più efficaci per innovare i linguaggi visivi."
Un critico d'arte una volta, parlando di arte contemporanea, mi ha detto ..."il vero luogo dell'arte non sta tanto nella scelta del soggetto rappresentato quanto nella maniera in cui esso viene realizzato." Affermazione che mi trova d'accordo.
Digitale o analogico, la base è sempre l'idea.. che ti puà affascinare, conquistare, schifare, ma l'idea non nasce "a causa" del mezzo di realizzazione.

Inviato: 7/2/2010 21:33
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6555
Offline
Ah, non fa schifo per nulla. Neanche gli altri.
Dicendo che non sono geni, non volevo intendere che non valessero, ma solo sottolineare che non sono andato in cerca della crème de la crème, ma ho solo indicato i primi 3 o 4 professionisti che mi sono venuti sott'occhio mentre scrivevo il mio intervento e che mi sono parsi abbastanza interessanti ed esemplificativi.
Certamente sono tutti fotografi affermati e di successo. E Schatz mi piace molto molto molto.

Però scusa Roberto, forse non ho capito bene, ma sembrerebbe esserci una qual contraddizione tra quanto affermava quel critico ed il tuo commento.
Lui diceva non tanto importante il soggetto (ed infatti negli esempi postati ci sono ritratti o nudi o beauty o fashion o children, cioè gli stessi soggetti che potevamo trovare anche 30-40 o più anni fa), " quanto la maniera in cui esso viene realizzato."

Appunto.

E' la maniera (vogliamo chiamarlo stile? Benedetto Croce avrebbe parlato di Forma) che è diversa da quanto si faceva allora. Ed è una maniera legata a doppio filo alle nuove tecnologie.
Naturale che alla base c'è sempre l'idea (veramente più spesso c'è forse la ricerca, che puà anche essere solo una gran voglia di sperimentare: e l'idea ne puà poi scaturire in una specie di work in progress).
Ma le nuove tecnologie stanno dando delle belle accellerate a queste ricerche ed anche alle possibilità  di rappresentare le idee, quando arrivano.
Ed io penso sia sbagliato essere troppo platonici, attribuendo tutti i risultati ad un pensiero puro, del tutto svincolato dai mezzi a disposizione.
Schumaker era certo un grande pilota in potenza. Ma se la Ferrari o qualche altra Casa non gli avesse fornito il mezzo per dimostrarlo, dubito che sarebbe diventato Campione Mondiale facendo brum brum con la bocca ...


Inviato: 8/2/2010 1:25
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
30/10/2009 8:59
Messaggi: 275
Offline
Right, la parola "maniera" di quell'affermazione puà sembrare che faccia riferimento alla tecnica realizzativa, ma in realtà  l'affermazione è stata estrapolata da un discorso piuttosto ampio il cui tema centrale era "la creatività ".
Il fulcro del discorso è "la maniera in cui il soggetto viene realizzato" = costruito (non "fotografato").

Mi sa che non ho capito cosa intendevi dire con .."non credo sia da lì che possano più provenire gli input più efficaci per innovare i linguaggi visivi."
Io non credo che tutte le strade siano state percorse.
Trasportando la stessa affermazione sulla pittura verrebbe da chiedersi che ci stanno a fare tanti pittori in giro, quando dopo secoli di pittura tutto dovrebbe essere già  stato "detto" utilizzando questa tecnica.
La risposta sta proprio nel "come" viene detto, perchè -salvo eccezioni rarissime-, non ci sono propriamente nuove cose da dire, ma possono essere dette in modo diverso: rappresentando i soggetti in diversi atteggiamenti, con luci e colori particolari, ecc.
Certo che il digitale rende la cosa più semplice da realizzare, ma non credo che senza digitale non si possa fare.
Per fare un paragone fotografico, continuo a preferire le foto create con figuranti mascherati e truccati, scattate in location appositamente create e studiate, piuttosto che immagini [e non foto] create al computer.
Sarà retrà, ma non regalatemi il blu ray di "avatar", piuttosto regalatemi "Stalker" in vhs..
Ovvio che i risultati dipendono fortemente dal mezzo, ma il mezzo non crea l'idea, aiuta a realizzarla.

Inviato: 8/2/2010 9:09
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Citazione:

luciano ha scritto:
Schumaker era certo un grande pilota in potenza. Ma se la Ferrari o qualche altra Casa non gli avesse fornito il mezzo per dimostrarlo, dubito che sarebbe diventato Campione Mondiale facendo brum brum con la bocca ...


Penso che in tutti gli ambiti servano entrambe le cose: capacità  (o idee) personali principalmente, ed i mezzi adeguati in parte minore, ma anche essi sono necessari.

Marco

Inviato: 9/2/2010 23:28
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Citazione:

robertosam ha scritto:
Ovvio che i risultati dipendono fortemente dal mezzo, ma il mezzo non crea l'idea, aiuta a realizzarla.


Perfettamente d'accordo.

Marco

Inviato: 9/2/2010 23:30
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
10/1/2010 10:42
Da Roma
Messaggi: 375
Offline
D'accordissimo anch'io con i due interlocutori precedenti: ed è appunto sul piano della creatività  che mi sembra che, sorprendentemente, l'avvento del digitale sinora non abbia prodotto grandi risultati. E sì che con la postproduzione si puà realizzare qualsiasi cosa venga in mente.

Perdonatemi, ma gli esempi cui rimanda il nostro Palomar li trovo (salvo una modella vestita sul verde ripresa su uno sfondo molto "rough", da archeologia industriale) mediamente assai banali. A confronto, beninteso, con quello che negli ultimi decenni dell'analogico mi ero abituato a vedere dai colleghi che facevano immagini per advertising (quelle in cui l'elaborazione creativa dell'immagine, durante la ripresa o dopo, poteva costituire un atout per rendere più efficace il messaggio che l'art director o il copywrighter voleva far passare).
Potrebbe andare bene per una pubblicità  l'immagine (mi stava per scappare "la foto", cosa stavo per dire) del manager in fiamme mentre precipita, ma le altre? Certe gambe di plastica levigata si vedono dalla notte dagli albori del digitale.

Weegee faceva in camera oscura delle caricature creative, negli anni '50-primi'60, assai più ficcanti e "significative". Ed era un paleanthropus che andava in giro fotografando con la Speed Graphic col filmpack da 5 lastre, un metodo "vecchio" pure per l'epoca, in cui la Leica era già  una realtà  consolidata e affidabilissima e sul b/n c'erano pellicole decenti...

Mi sembra che oggi il fotografo creativo abbia in mano uno strumento col quale potrebbe trasformare in immagine (non in fotografia) visibile qualsiasi cosa gli venga in mente, ma che proprio sul piano delle idee (non dell'uso dello strumento) stia tornando a balbettare. Finirà .

E' come quando a un ragazzino metti in mano una compatta trazione anteriore supercompressa: all'inizio perde tempo a far fischiare le gomme per vedere il fumo sotto la macchina, e a derapare anche quando la curva potrebbe farla con una traiettoria "pulita". Ma prima o poi un pilota di rallies gli spiegherà  (se il ragazzino non si è ammazzato prima) che in gara sgommare significa solo non essere riuscito a trasformare la potenza in trazione, perdere decimi di secondo preziosi, usurare le gomme e a consuntivo perdere la gara. Guidare è un altra cosa.

Qua tocca guidare. Non montare le alucce ai bambini per farne degli angioletti e bearsi del fatto che siamo tanto bravi, perché "non si vede la giunta". Ci vogliono idee.
Do' stanno?

Inviato: 10/2/2010 9:01
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
10/1/2010 10:42
Da Roma
Messaggi: 375
Offline
Nota: il grandissimo Schumacher una volta, in una manifestazione con finalità  promozionali, ha guidato a Monza una vettura restaurata del tutto simile a quella con cui correva Tazio Nuvolari. Freni a tamburo, niente servofreno, ruote di grande diametro ma strettissime e con mescole che oggi non useremmo nemmeno per i gommini sotto le zampe delle sedie da cucina, baricentro realativamente alto, motore anteriore. Ma potenze mostruose, che permettevano velocità  di punta dell'oridne dei 260-290 km/h, a volte raggiunte nei gran premi.

Sceso dalla macchina (con la quale si è tenuto su un "bassissimo profilo" per evitare di mettersela per cappello) il giustamente celebrato Schumi ha detto candidamente che si era reso conto che i piloti odierni, al confronto con Fangio, Nuvolari e Ascari, sono "dei bambini che giocano con una playstation" (parole sue, che non aveva nessun interesse a dire). Ed ha concluso che forse solo Jim Clark il compianto Senna avrebbero potuto adattarsi a vetture così difficili, reattive e "nevrili". E ci correvano i Gran Premi, a velocità  con le quali si sentirebbe impegnato anche un pilota di oggi.

E'sempre il manico alla base, sempre la capacità  dell'individuo che va valorizzata.
E aiutata a venir fuori quando in nuce c'è. La tecnologia, oggi come ieri, è solo un... testicolo sostitutivo.

Inviato: 10/2/2010 9:23
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
28/10/2006 14:37
Messaggi: 466
Offline
perdonami vricciardi, ma credo che tu mi abbia confuso con qualcun'altro, non sono io ad aver linkato delle immagini.

Inviato: 10/2/2010 10:41
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6555
Offline
Citazione:

... La tecnologia, oggi come ieri, è solo un... testicolo sostitutivo.


Padronissimo di pensarlo. Ma è probabile che vale anche il contrario, ed un Nuvolari messo alla guida di una vettura moderna, col suo stile irruento, tutto controsterzo e derapate, così inadatto alle attuali monoposto che rendono al massimo con una guida il più possibile pulita, non riescirebbe neppure a classificarsi (ma correrebbe seri rischi di non terminare il primo giro).
E resta il fatto che tra il grandissmo Fangio su una vettura della sua epoca e l'ultimo dei piloti in griglia di partenza su una F.1 della passata stagione, non ci sarebbe storia.

Oggi come allora, se vogliamo rimanere sul paragone automobilistico, emergono i piloti che meglio sanno interpretare le caratteristiche della tecnologie che viene loro messa a disposizione. Allora ci volevano i Fangio, oggi gli Schumaker.
Dire che uno è meglio dell'altro è impossibile. Su che basi?
Ma dire che Shumaker oggi va più forte di Fangio negli anni '50, si puà: il cronometro è difficile da smentire.
Sostenere che la tecnologia non conti, scusami tanto ma sembra solo un voler non vedere la realtà .

Per tua fortuna ti occupi professionalmente di settori fotografici in cui l'analogico ha ancora carte valide da giocare. Penso soprattutto alla Fotografia d'Arte, ma non solo.
Se ti fossi occupato di altre cose, saresti già  passato al digitale...o saresti finito fuori mercato ed avresti dovuto lavorare in perdita o cambiare mestiere. Tanto per dire quanto poco conti la tecnologia...


Dici che il digitale non ha ancora espresso quella novità  e quelle potenzialità  che dovrebbero essergli proprie, e che tu vedi nei professionisti analogici di qualche anno fa una maggiore capacità  di inventiva?
Ma guarda che la fotografia analogica si avvia a compiere i 180 anni, mi pare. Ha una sua bella storia alle spalle. Quei professionisti non nascevano dal nulla, ma da solide tradizioni, non solo fotografiche peraltro.
Il digitale è ancora un tenerà bebè. Professionalmente si è imposto da meno di 10 anni. E la grande maggioranza degli attuali professionisti sono persone trasmigrate da una tecnologia all'altra, con tutte le difficoltà , le resistenze, i modi di pensare già  preconfigurati che questo comporta.
E tuttavia già  i risultati non mancano, come ho cercato di esemplificare alla buona.
Diamo tempo al tempo, e soprattuto al formarsi di una generazione di professionisti che davvero non hanno nulla a che vedere con le pellicole e la CO. Poi si vedrà , se le novità  mancheranno o meno...

Ma potremmo continuare così all'infinito...


Inviato: 10/2/2010 11:14

Modificato da luciano su 10/2/2010 11:31:51
Modificato da luciano su 10/2/2010 11:33:56
Modificato da luciano su 10/2/2010 11:35:45
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Provo a dire cosa penso, quale è il mio parere sulla questione idee/strumento. La fotografia non puo' essere accomunata ad altre forme d'arte come per esempio la pittura. Questo perchè dipende da uno strumento tecnico: la macchina fotografica. Per tale motivo vi è un ruolo dello strumento che ha un suo peso. A mio giudizio l'idea dell'autore ha un peso maggiore, ma vi è comunque un ruolo dello strumento. Diciamo che a mio avviso siamo sul 75/25 (idea,capacità /strumento). Per esempio, sono state fatte anche anni addietro fotografie sportive stupende ma..............una cosa è usare un dagherottipo, una cosa usare una macchina fotografica recente.

Marco

Inviato: 10/2/2010 11:30
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
8/1/2005 22:33
Da Varese
Messaggi: 4735
Offline
Dimenticavo, sono d'accordo con quanto afferma Luciano. Ogni mezzo e strumento andrebbe rapportato alla sua epoca.
Torno al discorso che ho fatto alcuni post addietro: il passato è visto come un periodo nel quale ogni cosa richiedeva capacità  notevolmente superiori. A mio giudizio in parte è vero ma spesso richideva capacità  diverse, da giudicare in relazione al periodo.

Marco

Inviato: 10/2/2010 11:48
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
8/10/2006 17:44
Da Torino
Messaggi: 1461
Offline
Senza entrare nel merito delle singole cose dette, ci sono un paio di cose che non mi convincono.
la prima, trovo che ci sia un modo di guardare al mezzo e al fotografo un po troppo atomizzato. Da un lato c'è il fotografo con la sua capacità  creativa (lascio fuori l'arte per le 25 ragioni già  espresse) e dall'altro c'è il mezzo. Dal mio punto di vista, sia come esperienza sia come pensiero, non si puà ragionare in modo separato, tra fotografo e macchina c'è una relazione e preferisco guardare alla relazione. Questo é ciò che caratterizza tutta l'attività  umana con l'avvento pervasivo della tecnologia. C'è sempre stato (la tecnica dell'affresco non é una pittura ad olio) ma oggi é fondamentale per capire l'attività  espressiva. Vale nella scienza dove grazie ad una certa tecnologia si fanno le scoperte creando un circuito di sviluppo esponenziale tra creatività  umana e macchine. Piaccia o meno. E così é nella fotografia, nel cinema, nella televisione. Se il 3d con gli occhialini si attesterà  il cinema sarà  diverso, dall'ideazione alla realizzazione.
Vedere questo rapporto come una relazione dinamica non vuol dire prvilegiare una cosa rispetto all'altra, ma vuol dire che le due cose viaggiano necessariamente insieme, connesse tra loro in modo molto più intimo di quello che si creda. Leggo invece una sorta di "paura profonda" a riconoscere un valore alla macchina, al mezzo, come se la nostra vita di occidentali esistesse senza le macchine. Pensate che non sia così? (se volete vi tolgo almeno cinque o sei macchine dalla vostra quotidianità ). E se così é, perchè la fotgrafia no, che é un'attività  che si fonda sulla tecnologica?
la seconda cosa riguarda la fotografia con l'avvento del digitale. Credo che sia nata un'era completamente nuova dove al fianco del modo tradizionale di fotografare con il chimico, si affianca il modo tradizionale di fotgrafare con il digitale. E sin qui siamo in qualcosa che assomiglia alla fotografia, ma l'uso del computer (macchina digitale) necessariamente ha creato e crerà  nuove forme visive che hanno già  annullato la differenza tra la fotografia chimica e il resto delle cose, e stanno costruendo una realtà  dove anche le parole per indicare le cose cambieranno. Questo é già  successo; un piccolo esempio, qualcuno si ricorda Occhio Magico tra gli anni 80 e 90? (e lo prendo solo come un esempio tra i tanti di vent'anni fa), e che dire di quello che é uno dei più importanti grafici al mondo l'americano Carson. Dare un occhio ad entrambi per capire che la discussione sul digitale é in qualche modo già  vecchia. Non é digitale perchè usi una macchina digitale, lo é perchè usi il computer (radicalizzando un po). La differenza con la fotografia chimica sta in questa macchina, il computer, e non nella macchina "fotografica".
Tornando al vecchio GBG, da anziano della fotografia chimica lo avverte, in modo animalesco. Avverte di essere parte di un altro tempo, di un altra era. Ma ha capito dove sta la differenza, una differenza che sta profondamente e definitivamente cambiando lo scenario.
Che poi a me che tutta sta cosa piaccia o meno, é un altro faccenda.
bs
marco

Inviato: 10/2/2010 13:49
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.

Iscritto il:
10/1/2010 10:42
Da Roma
Messaggi: 375
Offline
...un Nuvolari messo alla guida di una vettura moderna, col suo stile irruento, tutto controsterzo e derapate, così inadatto alle attuali monoposto che rendono al massimo con una guida il più possibile pulita, non riescirebbe neppure a classificarsi... Oggi come allora... emergono i piloti che meglio sanno interpretare le caratteristiche della tecnologie che viene loro messa a disposizione. Allora ci volevano i Fangio, oggi gli Schumaker...
A dire il vero, ad affermare che considerati i mezzi primordiali con cui correvano considerava più bravi alcuni grandi piloti del passato, è stato Schumi, non io.
Si riferiva alla capaictà  di "sentire il limite", alla sensibilità  del pilota. Negli anni '30, Achille Varzi era un grandissimo pilota, eppure si diceva che avrebbero potuto, dopo che avesse completato i primi giri, riasfaltare la pista durante una sua corsa, per quanto precisamente sempre nelle stesse traiettorie metteva le ruote... niente sbandate, derapate e controsterzi. Mentre uno stile irruento e più spettacolare della media lo aveva Senna, che pure guidava vetture moderne. Non è quello il punto. Io (e forse Schumi) mi riferivo al manico che deriva dalla gavetta, dalla consapevolezza nell'utilizzo di uno strumento che nasce dall'avere avuto gradualmente un rapporto "materico" col problema, come accadeva - estremizzo - assai più quando ci si doveva ricordare di chiudere il diaframma a preselezione a mano, come nelle Rectaflex, che oggi con gli obiettivi ultrasonici e l'autofocus predittivo a 19 punti di lettura.


Dire che uno è meglio dell'altro è impossibile. Su che basi?
Perdonami, perché cerchi reiteratamente di ascrivermi al partito di quelli che vogliono fare a "Romanisti vs. Laziali" in una diatriba "analogico vs. digitale" che a mio sommesso avviso ha ben poca ragion d'essere?

Io nei miei interventi cercavo in realtà  di fare, senza - mi rendo conto - molto successo, delle riflessioni che speravo potessero stimolare un meta-discorso sulla formazione culturale e fotografica dei fotografi ai tempi dell'analogico rispetto ai tempi del digitale. A me interessa che in futuro, quale che ne sia il mezzo, si possano vedere delle immagini fotografiche, ottenute cioè registrando luce ed ottimizzandone il risultato... ma non essenzialmente per mezzo di una serie di plug-in di un software, della bellezza di quelle che ci hanno dato Weston, Cartier Bresson, Adams, Brandt, la Modotti, la Cameron eccetera.
Si realizzeranno senza obiettivo, mostrando direttamente verso il soggetto una specie di lavagnetta fotosensibile formato A4 che registrerà  in 3D una immagine olografica della realtà  antistante la lavagnetta, senza necessità  di mettere a fuoco? Verranno registrate in un cristallo di fluorite sintetica le cui distorsioni reticolari immagazzineranno le informazioni secondo un codice esadecimale? E a me che me ne importa?

Esisteva l'acrilico ai tempi di Leonardo? No. Cià non toglie che ci sono artisti contenmporanei che con la tecnica dell'acrilico hanno realizzato opere notevolissime; il fatto che costoro di norma oggi non si dedichino a rappresentare Annunciazioni o Martìrii di San Sebastiano, non rileva essendo figlio della cultura e della comunicazione del suo tempo.

Ma dire che Shumaker oggi va più forte di Fangio negli anni '50, si puà: il cronometro è difficile da smentire.
Sostenere che la tecnologia non conti, scusami tanto ma sembra solo un voler non vedere la realtà .

La qualità  non si misura col cronometro. Né col metro. Né con le linee per millimetro degli obiettivi. Io mi riferisco solo, ed esclusivamente, alla qualità  individuale di chi un determinato strumento utilizza, punto. Ci sono sommi alpinisti contemporanei, persone con una esperienza smisurata e che hanno violato le più difficili pareti note, che parlano con deferenza di alpinisti come Herzog e Bonatti e Lachenal che utilizzavano attrezzature (=strumenti) assai meno moderni e perfezionati. In alcuni casi, li considerano più bravi di loro, come minimo perché in proporzione alle possibilità  di supporto delle tecnologie a loro disposizione, han compiuto imprese più difficili.

Per tua fortuna ti occupi professionalmente di settori fotografici in cui l'analogico ha ancora carte valide da giocare. Penso soprattutto alla Fotografia d'Arte, ma non solo.
Se ti fossi occupato di altre cose, saresti già  passato al digitale...o saresti finito fuori mercato ed avresti dovuto lavorare in perdita o cambiare mestiere. Tanto per dire quanto poco conti la tecnologia...

Prima di tutto un grazie di cuore, e un caffé pagato (anche corretto con quello buono) alla prima occasione. Lo prendo come un buon auspicio affinché il destino mi permetta di fare quello che devo - o quello che desidero quando mi rimetto i panni di fotoamatore, che non cesso mai nell'intimo di essere - di volta in volta con quello che voglio.
Io oggi all'80%, per lavoro, utilizzo il digitale, non la pellicola! Se debbo per dire riprodurre ad alta risoluzione trecento minute iscrizioni arabe su degli strumenti scientifici del XIII secolo, è... millemila volte meglio scattare in RAW con la K20D che con la MX con davanti lo stesso macro. Posso spedire agli studiosi per semplice prioritaria un DVD con le foto in TIFF, certo che se malauguratamente va perso mi è costato meno di un euro compresa custodia, e posso replicarlo quante volte voglio senza danneggiare un originale; le mie immagini possono - da chi deve studiarne l'informazione contenuta - essere visionate a monitor potendo scurirle, schiarirle, osservarne dettagli con diverse regolazioni di contrasto e saturazione a monitor, cropparle al 130%; e quando mai si poteva fare questo sui ventitrenta cartacei su carta ciripiripì Kodak che un tempo fornivo ai ricercatori?
Cià non toglie che se per lo stesso oggetto voglio realizzare una immagine complessiva da mettere sulla copertina di un volume d'arte, di sicuro non mi viene spontaneo scattarla in digitale, ma con la Toyo Field 45AII, in 6x7 o 6x9 (se non è un mosaico o un arazzo grande il 4"x5" non serve), col 150 o il 190 e applicando buono buono umile umile la regola dei piani intersecanti per avere la profondità  di fuoco che desidero e la resa prospettica che avevo in mente. Con dentro Ektachrome 64T, e messa a fuoco a lentino sul vetro smerigliato come mi' nonno (che ho scoperto di recente si dilettava anche di fotografia, toh! nei lontani anni '20-'30).
Posso permettermi un banco ottico con dorso digitale di qualità  tale da non farmi rimpiangere un signor seinove? No, perché il mercato della fotografia professionale con l'avvento del digitale si è sbracato in un dumping generale dei prezzi così forsennato da non permettermi di ammortizzarlo prima che si rompa o che non sian più disponibili drivers per il PC che all'epoca dovrà avere (se no i programmi necessari non ci girano). Problema di ammortamento che con i miei Fidelity Elite o i portapellicola Cambo e Calumet era del tutto secondario. Perciò eseguo due scatti distanziati di 1/2 stop di ciascuna immagine, per non essere presuntuoso, e scelgo a posteriori quello che mi sembra migliore dopo averlo ritirato da Graphicolor. E che sarà  mai, con lo scooter, andare e tornare per prendere un E6...

Dici che il digitale non ha ancora espresso quella novità  e quelle potenzialità  che dovrebbero essergli proprie, e che tu vedi nei professionisti analogici di qualche anno fa una maggiore capacità  di inventiva?
Mi sembra di notare, più specificamente, che nei professionisti solidamente formatisi con l'analogico e poi convertiti (anche se spesso forzatamente dal mercato) al digitale si palesa spesso a mio opinabilissimo avviso una migliore preparazione e qualità  della formazione di base. Il che per me è tristissimo. Non mi riempie minimamente di alcuna forma di orgoglio di casta, né generazionale. Chi era che diceva "tristo è lo discepolo che non sopravanza lo maestro suo"?

Diamo tempo al tempo, e soprattuto al formarsi di una generazione di professionisti che davvero non hanno nulla a che vedere con le pellicole e la CO.
Proprio nulla a che vedere, non è una eventualità  che proprio sogno. Ecco, su questo ultimo punto davvero i nostri punti di vista (amabilmente) divergono. Posso tornare al paragone automobilistico? La quasi totalità  dei piloti di Formula 1 parlano con affetto della preziosa e insostituibile esperienza formativa ricevuta dai kart, il più "manuale", reattivo, difficile da tenere in traiettoria, poco collaborativo ed esigente in caso di errore di guida trabiccolo su quattro ruote che sia spinto (e forte) da un motore. Non ha nemmeno il differenziale, un minimo scarto nel giusto dosaggio del gas e se sei vicino al limite vai brutalmente in testa-coda (garantisco). Scendi dopo tre anni dal kart, e sali su una monoposto-scuola, tipo Formula Abarth, o Formula Ford o simili. Poi fatti un po' di giri di pista con uno che è arrivato al corso di guida su pista scendendo dalla sua Smart con ESP e cambio automatico sequenziale, e vediamo un po' quanta polvere continui a fargli mangiare ...anche verso la fine del corso. E' la gavetta che gli manca. Ma se vieni dal kart, stai tranquillo che hai sull'essenziale della guisda delle basi che ti facilitano comunque, anche se guiderai delle Formula 1 col volante pieno di pulsanti per la taratura elttronica real-time pure del rapporto della potenza di frenata fra gli assali.

La mia preoccupazione (affettuosa, io ho già  cinquant'anni) è circa la capacità  di selezionare i piani di fuoco a fini compositivi che puà assimilare e integrare nel proprio "occhio fotografico" un povero ragazzo che se compra un obiettivo lo trova da anni... realizzato senza proprio nemmeno la scala delle profondità  di campo. E che ha il più delle volte davanti agli occhi un mirino piccolo e lontano, che se disinserisci l'autofocus non capisci più una m****ia di dove sia il fuoco corretto.

Il kart è una Pentax K1000, o una Yashica FX-3 - magari senza pile così devi imparare a valutare la luce. La Smart è una Canon 350D, o cose simili, completa di plasticotto 18-55. E' sulla formazione che per me fanno la differenza, non sula qualità  visiva del ventitrenta.

Inviato: 10/2/2010 18:18
...io non vorrei mai far parte di un club che accettasse uno come me come socio... (Groucho Marx)
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci


Re: Il fotoritocco è il male assoluto.
Moderatore
Iscritto il:
13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6555
Offline
Secondo me Shumaker ha pronunciato una frase cortese, ma non so quanto sincera.

Inviato: 10/2/2010 20:11
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
Trasferisci l'intervento ad altre applicazioni Trasferisci






Puoi vedere le discussioni.
Non puoi inviare messaggi.
Non puoi rispondere.
Non puoi modificare.
Non puoi cancellare.
Non puoi aggiungere sondaggi.
Non puoi votare.
Non puoi allegare files.
Non puoi inviare messaggi senza approvazione.

[Ricerca avanzata]


Partners





Mercatino
Utenti Online
68 utente(i) online
(58 utente(i) in Forum)Iscritti: 0
Ospiti: 68
altro...
Sito ottimizzato per una risoluzione di 1024x768 px o superiore
     
Privacy Policy