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Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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Nel numero di Settembre 2009 della bella rivista FOTOgraphia diretta da Maurizio Rebuzzini c'è un articolo dedicato al fotografo Franco Zampetti, architetto di formazione e fotografo professionista. Il pezzo mostra alcune immagini del tutto particolari e suggestive, sia per tecnica realizzativa che per intuizione e visione estetica, in quanto l'autore le realizza mettendo in opera una sorta di vista zenitale dal basso, che alla fine genera un'immagine circolare "contenente" una specie di "planimetria prospettica" dello spazio architettonico fotografato.
Zampetti fotografa usando strumenti semplici ma in maniera inconsueta: un magazzino Hasselblad posato a terra sul filo a piombo centrale dello spazio da riprendere, un otturatore montato sul magazzino e infine un obiettivo grandangolare per il formato 35mm. Ne nasce un fotogramma quadrato che ospita agevolmente dentro la sua cornice nera tutto il cerchio immagine generato dalla lente.
Ma meglio di me spiega bene le cose l'articolo stesso, del quale propongo alcuni estratti sfruttando la particolare e del tutto rara ("è consentita la riproduzione di testi e fotografie, magari citando la fonte, ma non è indispensabile nè obbligatorio farlo": grazie Maurizio!) liberatoria presente nel colophon della rivista stessa e che potete leggere nella prima immagine qui sotto.
In rete non ho trovato nulla di Franco Zampetti, o meglio nulla su queste sue immagini zenitali; sono presenti alcune sue foto, non recenti e di ambito glamour. Quindi ho pensato che fosse interessante mostrare qui sul forum qualcosa del suo lavoro "architettonico".
La qualità  delle scansioni è povera, mi scuso con Zampetti e Rebuzzini, ma credo possa dare l'idea della pregevole fattura degli scatti.

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ciao
c


Inviato: 6/1/2010 10:18
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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a me sembra la classica idea che se la hai per primo fa scena... almeno per un po'... ma se la hai per secondo diventa una cac..ata pazzesca

comunque sono foto spiazzanti, un'idea divertente

ciao
daniele

Inviato: 6/1/2010 13:38
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Tessera C.F.A.O. n°57...
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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Inviato: 6/1/2010 19:48

Modificato da Hologon su 7/1/2010 23:44:24
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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Opinioni diverse ed entrambe rispettabili. Vorrei pregare tutti di mantenere i toni in termini civili.

Danipen: il fatto che la tua idea sia che se l'autore fosse arrivato secondo non avrebbe riscosso tale "successo", puà essere vera, ma ci vuole una bella inventiva per "scoprire" qualcosa di nuovo, in ogni campo. Questo è quanto io penso. Anche i brevetti valgono per il primo. Troppo facile "prendere" un'idea già  esistente.

Marco

Inviato: 6/1/2010 21:20
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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14/4/2007 23:27
Da Milano
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la mia frase era solo una battutta che però racchiudeva un pensiero sensato...
non volevo togliere nulla al lavoro proposto... anzi gli riconosco tutto il merito di essere il primo ad averci pensato che, come dice marco, è cosa tutt'altro che semplice...
il fatto che le frasi "se l'avessi fatto io nessuno mi si filava" oppure "che idea stupida... potevo averla io" siano le più abusate difronte all'arte contemporanea vorrà  pur dir qualcosa, anche sul merito di queste fotografie
tantè che sopra scrivevo anche che sono "spiazzanti" sensazione che raramente provo di fronte a fotografie di architettura che spesso e volentieri sembrano voler rassicurare tanto l'osservatore quanto il fotografo e l'architetto del fatto che "si... è proprio un lavoro ben fatto"...

poi siceramente caro cristiano i commenti e gli "attacchi" personali potresti anche risparmiarteli... anche perchè non mi conosci assolutamente e io mai mi permetterei simili frasi verso di te ne nessun altro. in futuro vedrà di essere più prolisso in modo da spiegare meglio il mio parere ed evitarmi la spiacevolezza di leggere risposte come la tua...

ciao
daniele

Inviato: 6/1/2010 23:42
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Tessera C.F.A.O. n°57...
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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22/6/2009 11:34
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Citazione:

danipen ha scritto:
anzi gli riconosco tutto il merito di essere il primo ad averci pensato che, come dice marco, è cosa tutt'altro che semplice...

Che mi risulti, l'autore delle foto è stato il primo a registrare su pellicola 120 immagini prodotte da un obiettivo Heliar 12 mm f/5,6.

Rimanendo sul piano strettamente tecnico e spostandoci appena un po', ho visto decine di lavori ottenuti sfruttando l'intero cerchio immagine di un obiettivo con pellicole di formato superiore.

Se invece parliamo di visione estetica, cioè foto zenitali o col naso all'insù che dir si voglia, tanti anni fa ho visto un lavoro molto interessante (non ricordo dove, ma potrebbe essere sulle pagine di un vecchio Zoom) praticamente identico, ma ambientato in chiese e cattedrali.
L'autore, credo un italiano, posizionava una 8x10 con un grandangolare estremo girata all'insù nell'esatto punto dove durante i funerali viene posata la bara. Ricordo che le immagini, che in qualche modo avrebbero dovuto rappresentare "il punto di vista del defunto", erano molto belle e suggestive.

Quindi, a me pare, ben poco di nuovo... (cosa che non toglie nulla alle foto di quest'autore se non il merito di esser il primo ad averci pensato)

Inviato: 7/1/2010 9:53
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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29/5/2009 11:05
Da Bologna
Messaggi: 987
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A mio parere, sono interessanti e ringrazio il sempre attento Cristiano della segnalazione, anche se non le catalogo tra le vere e proprie fotografie di architettura poichè appiattiscono lo spazio facendone emergere principalmetente i valori grafici-geometrici.
Anch'io ricordo un altro lavoro simile (forse fatto a torino?) diversi anni fa come dice orso e mi piacerebbe ritrovarlo.
Penso inoltre che la ricerca fotografica non sia la rincorsa al chi arriva prima, non è come un brevetto.
Per fare solo un esempio, Basilico fotografa più o meno come si fotografava 100 anni fa ed è un grande lo stesso. o no?
saluti
oscar

Inviato: 7/1/2010 13:10
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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8/9/2005 0:10
Da Lazio
Messaggi: 2510
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MODIFICATO DALL'AMMINISTRATORE

Cristiano, modera i toni e sii più rispettoso delle idee altrui. Invito anche Danipen ad essere moderato.

Inviato: 7/1/2010 17:52

Modificato da Galeno su 8/1/2010 18:48:42
Mauro-Tessera C.F.A.O. n°12
Leggere con attenzione il REGOLAMENTO

E Dio creò il gatto in modo che l'uomo potesse accarezzare la tigre....
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
Utente non più registrato
MODIFICATO DALL'AMMINISTRATORE.

Ricordo che il regolamento di questo forum prescrive che:

«al fine di poter chiarire le posizioni divergenti, cercare punti d’incontro costruttivi e mantenere un clima collaborativo, é facoltà  degli utenti chiedere spiegazioni od effettuare contestazioni sull’operato dei moderatori esclusivamente tramite messaggi privati (PM) o via e-mail»-

Inviato: 7/1/2010 22:38

Modificato da Hologon su 7/1/2010 23:49:52
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
Moderatore
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Definire eccelsa frase una frase educata, questo è sopra le righe. Criticare un altro utente ed essere aggressivo, questo è sopra le righe.
Sei pregato di moderare i toni ed i termini.

Marco

Inviato: 7/1/2010 22:52

Modificato da pamar5 su 8/1/2010 14:39:18
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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8/2/2005 19:08
Messaggi: 5349
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Riapro la discussione, nella speranza che vi si continui a parlare del lavoro di Zampetti, evitando polemiche e insulti.

Andrea


Inviato: 8/1/2010 16:48
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao,
le foto di Franco mi hanno suscitato una riflessione e cioe' che oggi ogni esperienza nuova nata nel campo della fotografia con la pellicola deve fare i conti con il confronto con le possibilita' del digitale apparendo scontata e superata.
In effetti mezza panosferica come pure uno stitching di varie immagini possono evidenziare la struttura architettonica addirittura fin dal pavimento.
Queste recenti possibilita' hanno fatto perdere il senso della sfida alle soluzioni ottenibili con i soli mezzi... fisici e non c'e' da meravigliarsi, vista la spettacolarita' delle immagini ottenibili.
Sicuramente l'uso di un 12mm su 6x6 e' originale ma anch'io ho memoria di immagini simili ( non ricordo se circolari ) realizzate forse da Aurelio Amendola, fotografo pistoiese, nella chiesa della Madonna dell'umilta' di Pistoia.
Forse qualcosa si puo' vedere qui, ma e' sicuramente un crop se ricavata dalla serie di immagini originali.
La forma circolare racchiusa nel bordo nero sicuramente contribuisce ad aggiungere geometria alle geometrie delle architetture creando delle immagini che ingrandite debbono essere molto spettacolari.
Ciao,
Renzo

Inviato: 8/1/2010 19:39
.........

......
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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8/1/2010 9:01
Messaggi: 12
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si e' vero ... ora che e' aperta la discussione voglio testimoniare che ho visto le stampe dal vivo e anche la passione con cui franco le mostrava e vi devo dire che mi hanno suscitato belle emozioni .. pur non essendo un novizio della fotografia....

ringrazio pubblicamente franco per l'opportunita' che mi ha concesso , persona di ottimo spessore e elevata intelligenza ed educazione .. davvero come si direbbe .. un gran signore... e io aggiungo gran fotografo .. ma rimane la mia opinione personale .

a me l'idea e' piaciuta molto , che sia nuova o no ... superata o meno lui lo fa ... e io no

ovviamente esaspero per strappare un sorriso .. almeno spero


Inviato: 8/1/2010 21:58
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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8/1/2010 1:48
Da FI
Messaggi: 16
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allora, eccomi qua, non nascondo la mia sorpresa nel vedere un thread dedicato alle mie foto per mezzo dell'articolo che molto gentilmente Maurizio Rebuzzini ha scritto e pubblicato in argomento.
faccio un passo indietro nel tempo, giusto per spiegare da dove vengo: ho una laurea in architettura, faccio la libera professione da trent'anni ed ho sempre frequentato -per pura passione all'inizio e poi per lavoro- anche la fotografia, ed in particolare quella di architettura.
circa 15 anni fa sono venuto in possesso di un 15mm pentax, ho iniziato ad usarlo, oltre che nel modo canonico, anche appoggiando la macchina al pavimento, prima una ME super, poi molto piu' idonea LX priva del pentaprisma, che usavo sempre in APD con un'opportuna staratura dell'esposizione.
volte, cupole e soffitti, cortili, teatri, chiese, i soggetti sono innumerevoli.
qui qualche scatto di questa prima fase:
http://www.aohc.it/aohcgallery/gall04i.htm

ma l'appetito vien mangiando, quando ho avuto tra le mani il 12mm voigtlaender, circa tre anni fa, ho subito immaginato di poter ampliare il campo abbracciato dalle riprese e quindi di potenziare l'effetto particolare del maggior angolo di campo in maniera consistente, e difatti cosi' e' stato, prima con corpo leica CLE, poi con uno Hexar RF.
contemporaneamente pero' ho iniziato a valutare la possibilita' di realizzare riprese zenitali ortogonali tra loro, da rimontare poi in post, ma un lungo colloquio con un carissimo amico veneziano oberato da problemi simili ai miei, ma diametralmente opposti, cioe' realizzare foto nadirali da un apparecchio volante, aquilone o elimodello che fosse, con un fish eye per montare poi video o file navigabili in qtime, mi ha illuminato improvvisamente la strada da seguire, usare tutto il cerchio-immagine dell'obiettivo raccogliendolo su un materiale sensibile di formato maggiore.
l'uovo di colombo, perche' non averci pensato prima?

il resto e' tutto di conseguenza, il 12mm su un otturatore centrale e' sembrata la soluzione piu' semplice e meno dispendiosa, comandato da uno scatto pneumatico per rimanere a debita distanza, un dorso hasselblad da caricare manualmente ogni volta, una basetta da strumento topografico (topcon, per rimanere in tema foto ) con le classiche viti micrometriche e la livella torica di grande precisione, per mettere esattamente "in bolla" l'accrocco, dato che con 120 gradi di campo i bordi prendono il volo se non tenuti al loro posto e considerato che il tipo di foto necessita di un'inquadratura di precisione quasi assoluta, pena la perdita della "magia" che spesso riesce a trasmettere.
da sottolineare che non c'e' nessun sistema di inquadratura ottica e che la visione e' maggiore di quanto si potrebbe apprezzare ad occhio nudo stando sdraiati sul pavimento col naso all'insu'

si tratta ovviamente di un settore di nicchia e non sono certo il primo ad averlo praticato, ho visto pubblicazioni di un fotografo torinese che ha realizzato cose del genere con apparecchi autocostruiti per pellicole di grande formato usando un Super Angulon da 120 gradi e un Hypergon da 135 gradi, e lavorando esclusivamente in bn su chiese barocche piemontesi; mi attribuisco pero' il merito di esserci arrivato da solo e per la mia strada, ho scoperto il lavoro del tizio torinese solo da pochi mesi, su indicazione dell'enciclopedico Rebuzzini.



Inviato: 8/1/2010 23:07
ciao
Franco
.......................................................................
il problema e' fare Fotografia, non fotografie.
fotografia zenitale di architettura con
fotocamere "Zeta_1" e "Zeta_3".
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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Al di là  di una scelta oculata dei soggetti, basata su estetica, simmetria, illuminazione, credo che le tue foto siano frutto soprattutto di 2 importanti intuizioni.

La prima è quella di aver scelto un obiettivo grandangolare con proiezione rettilineare, e non un fish-eye come sarebbe venuto in mente di primo acchito a molti per ottenere immagini circolari con ampio angolo. Questa seconda scelta avrebbe semplificato enormemente le cose: nessun accocco in quanto le macchine si trovano già  in commercio, punto di ripresa più alto quindi molto più comodo, ecc. Per contro, la proiezione equidistante di un fish-eye avrebbe inesorabilmente compresso i bordi delle immagini privandole di quell’eleganza che ne deriva dalle forme slanciate.
Inoltre, la scelta di un grandangolare non retrofocus permessa dall’assenza dello specchio reflex (viva gli accrocchi) ha portato ad immagini con distorsioni praticamente assenti.

La seconda è quella di aver capito che in questo tipo di immagini anche il più piccolo errore nel posizionamento/centraggio della fotocamera rispetto al soggetto da fotografare porta ad un vistoso decadimento della qualità  finale. Ed un ulteriore merito va alla risoluzione di questi problemi mediante strumenti non propriamente fotografici, come livelle toriche e pendoli laser in ausilio a semplici basette con viti micrometriche, scelta nella quale sei stato sicuramente avvantaggiato dai tuoi studi e dal tuo mestiere di architetto. Questo dimostra, caso mai ce ne fosse bisogno, che solide basi tecniche a volte permettono di affrontare e risolvere problemi con metodi piuttosto semplici, senza ricorrere necessariamente all’aggeggio super specialistico inventato dal guru americano di turno.

In ultima analisi credo che le tue foto zenitali (che personalmente trovo molto belle anche se, come ho già  detto, non rappresentano una novità  assoluta) siano un classico esempio dove la tecnica fotografica conta tantissimo.
E dal punto di vista strettamente tecnico, credo non si potesse fare di meglio.

Inviato: 10/1/2010 10:09
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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Quello che apprezzo in tali foto non è la tecnica usata per farle, la difficoltà  e quanto lavoro hanno richiesto, ma il risultato estetico ottenuto. Vedendole mi concentro sull'estetica, sulla piacevolezza, sul risultato "visivo", sull'idea, sulla novità . Solo dopo (forse) penso e mi chiedo come sono state ottenute.

Marco

Inviato: 10/1/2010 18:07
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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aggiungo qualche considerazione e ringrazio per gli apprezzamenti

orso:
la scelta di un obiettivo rettolineare e' imho obbligata dalla necessita' di fornire un'immagine corretta e piu' simile possibile alla visione dell'occhio umano, che non ha certo le deformazioni di un fish eye.
il fish eye e' stato inventato per esigenze di controllo e sorveglianza per il piu' ampio campo possibile e le deformazioni influiscono in maniera molto marginale su tali esigenze; l'uso in campo fotografico di genere documentario e' -a mio parere- solo un gioco o poco piu'.
fortuna ha voluto che Mr. Kobayashi, progettista del 12mm in questione, abbia saputo realizzare a costi abbordabili un capolavoro di ottica, resa stupenda fino ai bordi estremi e -sopratutto- quasi zero distorsione.
lo uso sempre diaframmato di due stop (f.11) perche' ho valutato che sia il migliore diaframma alla minima vignettatura accettabile.
quanto all'importanza di inquadrare "al meglio" il soggetto allego un paio di scatti a titolo di esempio, nel primo si nota una disparita' fastidiosa (almeno per me) tra la parte sinistra e la destra per una non corretta centratura della macchina rispetto al centro geometrico della cupola, sul posto mi sono fidato del disegno della pavimentazione il cui centro, con tutta evidenza, non e' a piombo con quello della cupola.
ho riflettuto cosi' sulla necessita' di adottare, con i soggetti che lo permettono, un sistema di allineamento ottico, individuato dopo vari tentativi in un comunissimo puntatore laser a stilo combinato a un supporto con doppio snodo cardanico (tipo bussola da marina), anche questo realizzato artigianalmente.
nella seconda foto allegata si notano invece altri aspetti di asimmetria (le colonne nella parte superiore non sono allineate), in questo caso si tratta di caratteristiche proprie della costruzione e non di un imperfetto posizionamento della macchina, pertanto a mio parere non c'e' niente che debba essere corretto.

pamar5:
la tecnica che ho messo a punto non aggiunge nulla di personale, di creativo intendo, si limita a raccogliere meglio possibile cio' che esce da dietro l'obiettivo.
anche la scelta estetica di racchiudere l'immagine circolare in un bordo nero non fa altro che rappresentare la mancanza di immagine oltre il fisiologico cerchio di copertura dell'ottica; ma nulla vieta di valutare l'impiego un bordo chiaro o comunque differente da quello "naturale", la scelta imho dipende anche dal soggetto.
quanto all'estetica generale di questo tipo di ripresa non ho molto da dire, lascio che le architetture si esprimano da sole, io fornisco loro un diverso modo di evidenziarsi che ne esalta certe caratteristiche e mette in luce aspetti non pienamente percepibili nei modi di fruizione e di rappresentazione comunemente utilizzati.
in questa operazione -in termini ideologici- mi ritengo piu' architetto che fotografo, per me la fotografia zenitale non ha scopi specifici oltre quello di essere uno strumento di lettura dell'architettura al fine della maggiore conoscenza e della diffusione di cultura che cio' sottintende.




Inviato: 11/1/2010 13:22
ciao
Franco
.......................................................................
il problema e' fare Fotografia, non fotografie.
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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Un paio di semplicissime ricerche su Google fanno vedere parecchie di questo genere. Guardandole con attenzione e paragonandole a quelle di FZ si nota pero' che

1. Mancano del rigore formale che caratterizza quelle di FZ.
2. Molte sono state fatte solamente perche' affascinati dal "giochino visivo", senza rendersi conto che cosi' facendo si buttava via una bellissima opportunita' che invece FZ ha colto con molta classe.

Ecco, se dovessi limitarmi ad un giudizio supersintetico di queste foto di FZ e' che le trovo di grande eleganza.

Complimentissimi, Franco.





Inviato: 11/1/2010 13:47
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti
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Vorrei specificare meglio quello che intendevo. Quello che vado a dire l'ho detto in altre occasioni e in altri post; è un esempio non nuovo ma rende bene il concetto.
Quando vedo un dipinto famoso mi soffermo sulla sua estetica, sulle sensazioni che mi trasmette e sul messaggio che l'autore voleva comunicare. Non mi chiedo che pennelli ha usato il pittore o quali colori, o quanto tempo ha impiegato oppure quali difficoltà  ha affrontato, quanto impegno e lavoro ha richiesto il dipinto.....
Allo stesso modo di fronte ad un lavoro fotografico non mi pongo come domanda (se non come ultima cosa) quale macchna ha usato l'autore: digitale a pellicola. reflex, MF, GF...quale lente, decentrabile, grandangolo, tele, quale marca quale software....ecc. Mi baso sulle sensazioni che mi comunica, sull'estetica, sul messaggio che trasmette, sulle finalità  e intenzioni dell'autore.....

Marco

Inviato: 11/1/2010 22:39
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Re: Lo spazio architettonico secondo Franco Zampetti

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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Vorrei specificare meglio quello che intendevo.
cut
Mi baso sulle sensazioni che mi comunica, sull'estetica, sul messaggio che trasmette, sulle finalità  e intenzioni dell'autore.....

ok, e' chiarissimo, grazie ancora

Inviato: 12/1/2010 19:01
ciao
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