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Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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28/3/2007 16:40
Da nord Sardegna
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Ciao a tutti,

recentemente ho aggiunto al mio corredo 5D uno zoom 15-30 Sigma, con l'intento di colmare il vuoto di una focale ultragrandangolare (acquisto principalmente mirato alle pano sferiche).

Adesso però vorrei sfruttare anche le nuove possibilità  creative offerte dalla focale 15 mm, ma mi trovo sinceramente in difficoltà : l'angolo di campo è enorme! Fino ad ora, la mia focale grandangolare preferita è stata il 24 mm.

Quando osservo i risultati ottenuti dai grandi reporter di guerra (uno su tutti: Nachtwey), vedo un uso sapiente e continuativo dell'ultragrandangolo ("war photographer" fa scuola, al riguardo), ma se provo ad usare io stesso le focali 15-18 mm le trovo al limite dell'ingestibilità .

Veniamo alle domande:


1- Quali sono i generi fotografici in cui riuscite ad utilizzare con profitto le focali ultragrandangolari? A me verrebbe da dire:

- architettura (con i relativi problemi: distorsioni, linee cadenti, aberrazioni cromatiche... )

- arredamento (almeno per le ottiche economiche: diaframmi molto chiusi, che necessitano di un parco luci molto potente)

- paesaggio (quanto primo piano però, con gli elementi "monumentali" che vengono miniaturizzati sullo sfondo)

- reportage (distorsioni delle figure umane alla corta distanza)...


2- Qual'è la "vostra" distanza di ripresa "ideale"? penso ad esempio al reportage?


3- Quando fermarsi? della serie: alla lunga si diventa monotoni, o come direbbe Antonio Albanese... beh, ve lo dico la prossima volta...


In buona sostanza, trovo un grande "scollamento" tra i risultati ottenuti da chi padroneggia gli ultragrandangoli ed i miei primi tentativi di utilizzo (verrebbe da dire: e grazie al c...). Il fatto è che ci sono focali in cui ci si puà improvvisare senza grandi difficoltà  (medio tele, forse anche la normale, medio grandangolo), mentre le focali ultragrandangolari le trovo davvero ostiche!


Mi piacerebbe tanto vedere qualche esempio pratico dagli utenti del forum: immagine e relativa lunghezza focale...

Inizio io, però con la mia focale preferita, 24 mm:

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NB: l'inquadratura risulta un po' troppo croppata rispetto al negativo (che ha più ariosità ), perché è la scansione di una stampa analogica...


Claudio


Inviato: 5/1/2008 15:18
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?
Moderatore
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4/11/2005 13:12
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Io uso le focali estreme per esasperare le linee di fuga e proiettare l'osservatore dentro l'immagine.
Per me è una scelta stilistica per drammatizzare l'impatto, non tanto un modo per inquadrare più cose.

Es (in realtà  questa è della Horizon):
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Qui allo scopo ho usato un fisheye:
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21mm equiv. su 645:
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15mm su 5D:
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Idem:
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Poi sì, anche i "ritratti" supergrandangoli da corta distanza sono interessanti da approfondire, specie sfruttando posizioni e angolazioni particolari.
Una cosa che in effetti vorrei approndire.

Qui 15mm su 5D dal basso:
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Dall'alto:
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Non sono capolavori ma spero illustrino il concetto.

Secondo me è importante sottolineare che se si vuole sfruttare appieno un supergrandangolare a fini espressivi, non vanno curati solo soggetto, inquadratura (dal punto di vista geometrico) e luce; ma anche la prospettiva, il primissimo piano, il punto di ripresa, l'inclinazione della macchina anche molto aggressiva.

Fer

Inviato: 5/1/2008 16:58
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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25/2/2004 15:54
Da Roma
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Ciao Claudio,
per me interni, interni e ancora interni.

Ho molto utilizzato il 10-22 EF-S anche alla focale minima (16mm equivalenti) per la documentazione di scavi nell'area del Mitreo di Santa Prisca all'Aventino (RM). Le immagini non le posso pubblicare per accordi con la Soprintendenza Archeologica di Roma. Comunque quando gli spazi sono stretti non c'e' altra scelta. Si piazza la macchina cercando di evitare per quanto possibile le fughe prospettiche esasperate..

Inviato: 5/1/2008 17:01
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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9/12/2004 21:10
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Ciao,
io uso o perlomeno ho usato spessissimo il 15mm in altermnativa al 20 che per me e' il "normale".
In pratica il 15 per me e' equivalente a un 35...
Lo uso pressoche' esclusivamente in architettura.
Non e' facile da gestire, almeno inizialmente, poi ci si fa l'abitudine e non crea problemi. Sono favorito dall'avere montato sull'F4 Nikon il vetrino con la squadratura di riferimento a cui far aderire le linee verticali degli edifici.
Pero' non mi piace la deformazione-allungamento prospettico fornita dall'ottica, che quantoche' corretta se si guarda l'immagine da pochi centimetri, poiche' normalmente la si guarda da parecchio piu' lontano io l'immagine la correggo in postproduzione avvicinando i lati verso il centro e addomesticando un po' certe prospettive esagerate. Cosi' non si vede piu' che la foto e' stata fatta con un 15 ma comunque abbraccia ugualmente un campo di 115°.
Alcuni esempi:

qui l'uso del 15 non si nota troppo.

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Qui ne ho usato la prospettiva per esaltare l'altezza della torre ( non ho toccato niente )

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E qui invece ho messo le mani sulle pietre del ponte di accesso al levatorio che altrimenti sarebbero state parallele alla base delle mura con un'angolazione inguardabile. La prospettiva e' errata, pero' se non si dice niente si nota poco perche', abbracciando un campo molto ampio, l'immagine si guarda in due tempi e non appare esageratamente deformata ( ma tra le pietre c'e' un errore e anche un muretto non e' stato "corretto"... ) Le piu' difficili da corregggere sono le immagini orizzontali dal basso, mentre le verticali sono piu' passabili.
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Renzo

Inviato: 5/1/2008 17:52
.........

......
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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30/12/2006 15:21
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Ciao Maestrale, ti posto due esempi su Canon 1DS MII

Contax 18 con anello adattatore
http://www.flickr.com/photos/benedett ... in/set-72157602272333096/

Canon 14 mm
http://www.flickr.com/photos/benedett ... in/set-72157602272333096/

E' molto importante il I° piano e la macchina in bolla
Un saluto
Benedetto

Inviato: 5/1/2008 21:08
Benedetto_Macca............
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Sull'uso del grandangolo nei reporter, riguardando Natchwey - www.jamesnachtwey.com - non mi sembra che si spinga oltre il 20 forse qualche foto, ma non molte di più...e se confronti i risutati di un 15/18 con un 20 le differenze ci sono e facilmente puà risultare difficile fare, appunto, il confronto. Sotto il 20 iniziano alcuni problemi, perlomeno nel reportage con persone, e non so se val la pena andarci spesso...nel paesaggio la faccenda cambia, come alcuni esempi postati ci indicano, si viaggia più tranquilli. Personalmente uso tanto il 20, ma non riesco a postare le foto, in ogni caso nel sito alla sezione back, molte sono fatte con quest'ottica (20 nikkor), le prime e quelle nel camerino dei rokketari, l'ultima con un 24 (zuiko).
bs
marco

Inviato: 6/1/2008 1:02
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?
Utente non più registrato
Nel reportage giudico personalmente il 24mm l' ottica grandangolare migliore: mi permette di gestire in maniera semplice la prospettiva dello sfondo rispetto ai soggetti (al solito: muoversi rispetto al soggetto) e senza avere esagerate distorsioni.
Una volta mi ero portato solo il 18mm e mi è mancato da morire il 24.
Certamente le scene ariose del 18mm sono eccellenti (in chiesa nei matrimoni, per esempio), ma nel reportage classico, lo trovo esagerato.
Non a caso il sistema Zuiko Om (pellicola 35mm) si fermava a 21mm nel reportage (esisteva la versione f:2 come quella f:3,5).
Attualmente uso anche l' esagerato 7-14mm (4/3) e mi sto divertendo ad usare spesso il 7mm: ma soprattutto nel reportage "geografico", inteso come archiettura, paesaggio ed anche nell' arredamento di interni.
Per il repotage classico era più indicato l' 11-22mm che avevo, ma ho poi venduto dopo aver preso il supergrandagolare zoom (mi serviva nella foto di arredamento).
Quindi concordo nel non superare i 20-21mm (sul 35mm), nel reportage classico, però poi ognuno ha il suo stile.
Bello il 24mm, comunque, ancora possiedo lo Zuiko Om 24mm f:2, compagno di tante battaglie...
Nell' architettura, sto meditando di acquistare una scala portatile (non ridete ) per avere quell' altezza in più limitando al minimo l' inquadratura in basso: perché i supergrandangoli andrebbero usati in "bolla".
Comunque, affascinano....


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con il 7mm all' interno del Palazzo Reale a Napoli.

Inviato: 6/1/2008 16:43
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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28/3/2007 16:40
Da nord Sardegna
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Grazie per i contributi!

Faccio un po' il punto.


Reportage:

Citazione:

samuel ha scritto:
Sull'uso del grandangolo nei reporter, riguardando Natchwey - www.jamesnachtwey.com - non mi sembra che si spinga oltre il 20 forse qualche foto, ma non molte di più...e se confronti i risutati di un 15/18 con un 20 le differenze ci sono e facilmente puà risultare difficile fare, appunto, il confronto. Sotto il 20 iniziano alcuni problemi, perlomeno nel reportage con persone, e non so se val la pena andarci spesso...


La mia prima impressione è che forse sono stato un po' frettoloso ad attribuire parecchie foto di reportage alle focali molto corte. Nachtwey, così come molti fotogiornalisti e fotografi National Geografic, usa prevalentemente uno zoom 16-35 mm, ma a questo punto mi pare di capire che la focale 16 mm gli rimanga per le "emergenze". Forse sono stato tratto in inganno da una scena di "war photographer" in cui Natchwey scatta delle foto ai manifestanti indonesiani, dopo la caduta di Suarto, con uno strano obbiettivo "a bolla", che immagino sia un 14 mm (la foto in questione è quella che apre la galleria "Indonesia" nel suo sito).

Citazione:

palmerino ha scritto:
Nel reportage giudico personalmente il 24mm l' ottica grandangolare migliore: mi permette di gestire in maniera semplice la prospettiva dello sfondo rispetto ai soggetti (al solito: muoversi rispetto al soggetto) e senza avere esagerate distorsioni.
Una volta mi ero portato solo il 18mm e mi è mancato da morire il 24.
Certamente le scene ariose del 18mm sono eccellenti (in chiesa nei matrimoni, per esempio), ma nel reportage classico, lo trovo esagerato.


Insomma, mi rispedite "alle origini": 24 mm!
Ora che ricordo, anche l'ottimo fotografo Giovanni Marozzini usa esclusivamente un 24 mm (almeno così mi disse lui stesso a voce)...
Quanto mi manca il glorioso Nikkor 24 mm f/2.8D: è in un armadio a prender polvere, perché gli adattatori per Canon costano!


Architettura ed interni:

Via libera alle focali spinte, ma con le dovute accortezze e solo se indispensabile... giusto? Palmerino, a cosa corrisponde il 7 mm?
Renzo, interessante la correzione in Post della prospettiva, un po' "scorretta" ma utile, almeno in alcuni casi...


Sperimentazioni ultragrandangolari:

Citazione:

Fer ha scritto:
Io uso le focali estreme per esasperare le linee di fuga e proiettare l'osservatore dentro l'immagine.
Per me è una scelta stilistica per drammatizzare l'impatto, non tanto un modo per inquadrare più cose.

Poi sì, anche i "ritratti" supergrandangoli da corta distanza sono interessanti da approfondire, specie sfruttando posizioni e angolazioni particolari.
Una cosa che in effetti vorrei approfondire.

Secondo me è importante sottolineare che se si vuole sfruttare appieno un supergrandangolare a fini espressivi, non vanno curati solo soggetto, inquadratura (dal punto di vista geometrico) e luce; ma anche la prospettiva, il primissimo piano, il punto di ripresa, l'inclinazione della macchina anche molto aggressiva.


Fer, purtroppo non vedo un paio d'immagini... Mi stupisce che il ritratto verticale sia un 15 mm, non l'avrei mai sospettato!
Ho l'impressione che avrà bisogno di tempo per stabilire il giusto feeling con questa focale... le prospettive (in tutti i sensi ) sono interessanti, bella sfida!
Ah già , nella foto di gruppo mi pare di riconoscere diversi fotoavventurieri!

Benedetto: non avendo precisi riferimenti dimensionali, le tue foto hanno un effetto "WOW" senza controindicazioni, belle, soprattutto quella a 14 mm!

Claudio



Inviato: 6/1/2008 18:52
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Maestrale ha scritto:

Renzo, interessante la correzione in Post della prospettiva, un po' "scorretta" ma utile, almeno in alcuni casi...




Perche' scorretta? E figurati ( l'immagine della fortezza e' un..semilavorato, non trovo su due piedi quella definitiva) che addirittura modifico anche la prospettiva dei tetti. Infatti se guardi il tetto del mastio non ha la stessa direzione della costruzione sopra il ponte lavatoio. Il mastio e' gia' stato corretto alzando la parte posteriore del tetto, l'altra no. Il difficile e' poi far coincidere almeno le linee base di fuga in modo da far apparire l'immagine come ripresa da una distanza molto superiore.
Colpa mia se non potevo arretrare di piu' perche' ero sotto la volta del portone della guardiola?
E poi l'immagine di partenza era inguardabile per la prospettiva esasperata, era stata addirittura ripresa puntando un po' la macchina verso l'alto...
Ciao,
Renzo

Inviato: 6/1/2008 19:42
.........

......
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?
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Maestrale ha scritto:

1- Quali sono i generi fotografici in cui riuscite ad utilizzare con profitto le focali ultragrandangolari?



Il 15mm è la focale che utilizzo di più nel 135mm. Apprezzo molto questa focale e l'ho utilizzata per paesaggio, architettura, ritratti ambientati, etc. sia per esasperare volutamente prospettiva e rapporti dimensionali sia per creare immagini -forse le migliori- nelle quali non è facile capire che ho utilizzato un supergrandangolare. Sono in genere fotografie di architettura realizzate in bolla a media distanza dal soggetto e senza elementi preponderanti in primo piano: con un po' di attenzione si possono creare immagini spiazzanti.

Citazione:


3- Quando fermarsi?



Mai , una volta abituatisi è una focale dalla quale non ci si puà liberare !


Andrea

Inviato: 7/1/2008 2:14
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Maestrale ha scritto:


Via libera alle focali spinte, ma con le dovute accortezze e solo se indispensabile... giusto? Palmerino, a cosa corrisponde il 7 mm?




Sul lato lungo il fattore del 4/3 e' 2, quindi equivale a un 14mm. Dato il diverso rapporto tra i lati rispetto al 135, lungo la diagonale equivarrebbe invece a circa 13.5mm

Inviato: 7/1/2008 9:19
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?
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Ciao tutti e buon anno...
Opinione personale ... io adoro il grandangolare spinto e non rifiuto anche il fisheye per alcuni effetti anche se lo trovo meno gestibile e più complesso da usare.
I grandangoli spinti li uso anche io per dare una sensazione di profondità  maggiore, e sopratutto sulle costruzioni alte e longilinee per accentuare le linee cadenti.
Per i reportage è anche molto comodo perchè ti permette di cattare con la macchina al collo una determinata scena in situazioni difficili. Mi piace molto anche nei ritratti sulla figura intera, per snellire o ingrassare o allungare e reinterpretare un immagine scontata. Credo che comunque, nel mio caso di newbie (come si dice in slang molto web), sia da usare con parsimonia per non cadere nella monotonia.

Ciao e in bocca al lupo (vedi prima foto del 3d)

Inviato: 7/1/2008 14:56
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Eh sì, anch'io da quando mi è arrivato il 10-20mm sono rimasto perplesso da alcuni risultati ottenuti colgo dunque l'occasione per sfruttare le foto postate dagli altri per chiedervi dei chiarimenti su come evitare certi effetti per me fastidiosi:

1) Perdità  tridimensionalità , io la chiamo affettuosamente effetto figurina: effetto e me evidente nella quarta foto di Fer (p.s. bello l'effetto della torre con il Fisheye!) sul volto di Hologon e nella foto di Palmerino sulle palle del lampione a Dx. Sul mio 10-20mm non mi riesce ancora controllare questo appiattimento...mi fa una rabbia tremenda perché non riesco a trovare una tipologia di foto, o di distanza dal soggeto in cui (a 10mm su aps-c) è presente! Alcune volte c'è mentre altre no . Ho comunque notate che è più un problema dei lati piuttosto che del centro del fotogramma.

2) Ho notato che se si evitano soggetti "grandi" nel primo piano in generale si eliminano i problemi da me sopracitati.

3) Cosa intendete con precisione con scatto in bolla? Scusate la domanda, ma non vorrei pensare al semplice fatto di mettere la macchina in bolla quando poi magari ci sono altri 1000 accorgimenti.



Inviato: 7/1/2008 16:04
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?
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il 4/3 ha le proporzione tipiche di molte medio formato, come il 4,5x6.
il formato leggermente più quadrato fa sì che sul lato lungo corrisponde ad un 14mm, ma sul lato corto, poco più di un 12mm (quasi 1,8x, come fattore di moltiplicazione rispetto al full-frame).
Giudico questo un vantaggio (si sfrutta meglio la copertura dell' ottica).
Recentemente sul sito 4/3, un utente si è divertito a postare le differenze tra l' 8mm Zuiko Fish "corretto" con il software proprietario Olympus Studio ed il 7mm ed il risultato è stato un ottimo 6mm, circa, corretto.
A saperlo, forse non l' avrei preso il 7-14mm....
Comunque, per foto in "bolla", si intende la foto con la fotocamera perfettamente perpendicolare al terreno, sia in orizzontale che verticale.
In pratica, con la fotocamera sul cavalletto, si piazza una livella sul contatto caldo e si mette...in bolla, appunto (ovvio, nelle inquadrature orizzontali).
Anche il fish, se usato in bolla e non in architettura, puà dire la sua, nel paesaggio...

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ovvio, se invece "basculiamo" in alto (ovvero fotocamera che inquadra il cielo), il fish...mette in evidenza le sue rotondità .


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Qui....il lik sulle potenzialità  di un fish corretto (sul 4/3, ma sarà  valido, immagino, anche per l' aps ed il 24x36mm).
Il fish anche nelle foto di architettura?

Inviato: 7/1/2008 16:52
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Ok...quindi posso riassumere che anche te in paesaggi con soggetti non "grandi" in primo piano eviti le distorsioni ed ottieni la profondità  cercata.

Poi la dimostrazione del buon Marco Spada (lo conobbi sul forum di Juza qualche anno fa) è sempre su una normale distorione da ottica, io mi riferivo invece a rimedi o accorgimenti da prendere prima dello scatto per evitare l'appiattimento e la perdita di tridimensionalità ....Ad esempio anch'io sono rimasto colpito dal ritratto verticale a 15mm di Fer; sarei curioso di sapere la distanza di ripresa e se c'è stato un intervento di post produzione sulla distorsione....io per ritratti così vicini non croppati ho ottenuto degli effetti raccapriccianti


Scusate Aggiorno il mio intervento per chiedere a Fer se è sicuro che il ritratto verticale sia un 15mm perché il file Exif dice che è stato fatto a 30mm



Inviato: 7/1/2008 18:52
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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CarpeDiem ha scritto:
Eh sì, anch'io da quando mi è arrivato il 10-20mm sono rimasto perplesso da alcuni risultati ottenuti colgo dunque l'occasione per sfruttare le foto postate dagli altri per chiedervi dei chiarimenti su come evitare certi effetti per me fastidiosi:

Perdità  tridimensionalità , io la chiamo affettuosamente effetto figurina: effetto e me evidente nella quarta foto di Fer (p.s. bello l'effetto della torre con il Fisheye!) sul volto di Hologon e nella foto di Palmerino sulle palle del lampione a Dx. Sul mio 10-20mm non mi riesce ancora controllare questo appiattimento...


David, praticamente il tuo "effetto figurina" non è altro che la "proiezione rettilineare" di uno stitching, concetto a te familiare : una legge ottica, e non c'è niente da fare! Motivo per cui è vivamente sconsigliato montare una rettilineare su angoli troppo ampi. Adesso non ho il tempo d'indagare su quali siano gli intervalli di tolleranza (e a quale focale corrispondano), ma comunque ho l'impressione che il 15 mm già  li sfori di un bel po'... Riguardo alla foto in interni di Palmerino, all'inizio non ci si fa caso, ma le piastrelle del pavimento in primo piano sono davvero enormi!
Mi sà  infatti che soprattutto sulle corte distanze scatta la viuulenza di queste focali!

Altro esempio di effetto figurina (identica legge ottica): quando guardi una pano sferica in QTVR allargando molto il campo visivo. Ora che ci penso, mi servirà  da esercitazione per stabilire qual'è il mio "angolo ideale"!

Claudio



Inviato: 7/1/2008 19:03
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Ciao,
uno dei problemi che secondo me assillano il 15mm ( almeno il mio ) sono i riflessi dovuti alla luminosita' del cielo, per non parlare del Sole allo Zenit... Spesso si individuano male in fase di ripresa e appaiono miracolosamente nell'immagine.
Ma per fortuna nella maggior parte dei casi si puo' rimediare facendo ombra con la mano ( quando i riflessi sono forti e si vedono nel mirino ).
Per quanto rigurda le distorsioni sono facimente ( in parte ) eliminabili con lo strumento "distorgi" dopo aver selezionato l'intera immagine. Basta prendere un lato o l'angolo della fotografia e tirarlo verso il centro. Spesso si dovra' sacrificare una parte dell'immagine per farla tornare rettangolare ma la distorsione viene drasticamente ridotta.
Infatti lo strumento distorgi e' progressivo e incide di piu' nelle zone piu' lontane dal centro, cosi' come il 15 distorge di piu' le medesime zone.
Spesso io costruisco l'immagine in fase di ripresa prevedendo dove agire in postproduzione.
Ciao,
Renzo

Inviato: 7/1/2008 19:15
.........

......
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Citazione:

Falcopardo ha scritto:
uno dei problemi che secondo me assillano il 15mm ( almeno il mio ) sono i riflessi dovuti alla luminosita' del cielo, per non parlare del Sole allo Zenit... Spesso si individuano male in fase di ripresa e appaiono miracolosamente nell'immagine.


Eh, ne vogliamo parlare? il Sigma 15-30 soffre da morire di flare (addirittura ne parlano nel manuale!) per cui bisogna stare attentissimi a schermare la lente quasi sempre, col rischio che entri la mano nell'inquadratura (e magari anche il braccio)!

Citazione:

Per quanto rigurda le distorsioni sono facimente ( in parte ) eliminabili con lo strumento "distorgi" dopo aver selezionato l'intera immagine. Basta prendere un lato o l'angolo della fotografia e tirarlo verso il centro. Spesso si dovra' sacrificare una parte dell'immagine per farla tornare rettangolare ma la distorsione viene drasticamente ridotta.
Infatti lo strumento distorgi e' progressivo e incide di piu' nelle zone piu' lontane dal centro, cosi' come il 15 distorge di piu' le medesime zone.


Renzo, forse ti riferisci particolarmente alla correzione delle linee cadenti. Per altre situazioni, sarei più portato ad utilizzare il nuovo sotto-strumento "altera", che crea una griglia di trasformazione. Però sinceramente vorrei evitare gli escamotages, per poter entrare in sintonia con "lo spirito" della focale ultra...

Claudio


Inviato: 7/1/2008 19:24
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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Ciao Claudio,
a volte si usa il 15 per scatttare delle immagini altrimenti impossibili da realizzare per mancanza di spazio, pero' se non interessa l'effetto prospettiva le deformazioni possono dare fastidio.
Ad esempio in una delle foto sopra presentate da Fer si vede Andrea a destra con la testa deformata. Volendo riportare l'immagine alla normalita' cioe' restituire ad Andrea un aspetto meno alieno , con il sistema da me indicato sopra si puo'. La fotografia diviene piu' quadrata ma le distorsioni diminuiscono drasticamente.
Io ho dovuto documentare ambienti molto ristretti come piccole cappelle barocche dove i festoni venivano allungati e deformati in modo inguardabile oltreche' difficilmente interpretabili ( cornici rotonde assumevano forme da cui non si riusciva a capire la reale struttura ). In questo caso la manipolazione a posteriori e' praticamente indispensabile.
Ciao,
Renzo

Inviato: 7/1/2008 20:35
.........

......
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Re: Missione ultragrandangoli: come interpretare le focali estreme?

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David, praticamente il tuo "effetto figurina" non è altro che la "proiezione rettolineare" di uno stitching, concetto a te familiare : una legge ottica, e non c'è niente da fare! Motivo per cui è vivamente sconsigliato montare una rettolineare su angoli troppo ampi. Adesso non ho il tempo d'indagare su quali siano gli intervalli di tolleranza (e a quale focale corrispondano), ma comunque ho l'impressione che il 15 mm già  li sfori di un bel po'...


Esatto!!! Se per le panoramiche sono riuscito a capire più o meno cosa succederà  nel montaggio a seconda del punto di vista scelto, per le rettilineari o supergrandangolari ho ancora qualche perplessità .

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Da questo esperimento fatto sulla rettilineare capì che come nel grand'angolo ottenevo un'enfatizzazione delle linee di fuga e dell'effetto prospettico (quelle a sx) ed una distorsione ed effetto spigoloso/figurina degli oggetti grandi (in questo caso a dx).


Citazione:
Infatti lo strumento distorgi e' progressivo e incide di piu' nelle zone piu' lontane dal centro, cosi' come il 15 distorge di piu' le medesime zone.


Per adesso, questo è forse l'unico metodo cautelativo adottabile. Ed effettivamente ho usato più volte il comando distorgi, vista la sua semplicità  ed immediatezza....però in questa discussione volevo capire se c'era un modo empirico per raggirare od interpretare queste deformazioni.

Citazione:
Io ho dovuto documentare ambienti molto ristretti come piccole cappelle barocche dove i festoni venivano allungati e deformati in modo inguardabile oltreche' difficilmente interpretabili ( cornici rotonde assumevano forme da cui non si riusciva a capire la reale struttura ). In questo caso la manipolazione a posteriori e' praticamente indispensabile.


In questi casi, alcune volte, l'utilizzo dello stiching (cilindrico) puà portare notevoli vantaggi rispetto allo scatto singolo grandangolare...


Citazione:
Eh, ne vogliamo parlare? il Sigma 15-30 soffre da morire di flare (addirittura ne parlano nel manuale!) per cui bisogna stare attentissimi a schermare la lente quasi sempre, col rischio che entri la mano nell'inquadratura (e magari anche il braccio)!


Ci vorrebbero i vecchi paraluce a soffietto estensibili?!?!?





Inviato: 7/1/2008 20:35
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