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Re: La "leggerezza" di Calvino
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ilbavarese ha scritto:
Sinceramente fatico a capire dove siete finiti dal Topic originale " La "leggerezza" di Calvino" alle foto di oggetti svolazzanti di autori semi-sconosciuti....



E allora? Autori semisconosciuti, ok. Conta qualcosa quanto un autore è famoso per dare un giudizio o esprimere un'opinione?

Ho postato questi esempi proprio per rimarcare come minimalismo o semplicità , pulizia grafica non sono "leggerezza alla Calvino". Proprio per sottolineare che non sempre le due cose coincidono.

Marco

Inviato: 5/1/2007 9:52
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Duane Michals


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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Ciao,

Questo invece e' un fotografo conosciuto ed e' indicato proprio per la "leggerezza" calviniana delle sue immagini.
Ciao,
Renzo

Inviato: 5/1/2007 9:57
.........

......
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Re: La "leggerezza" di Calvino
Utente non più registrato
Marco(Pamar)
No, giudicare o esprimere opinioni lo si puà fare con chiunque. Io penso e credo che se voglio capire un metodo lo posso fare con un autore che è in grado anche di "illustrarmi" il suo percorso....questo risulta più facile con autori maggiormente conosciuti, non c'era nulla contro gli autori stessi.

Per come la vedo io trovo questi autori NON minimalisti (semplicità  = minimalismo?) sulla pulizia grafica intesa proprio come grafica sono d'accordo ma intesa come valenza segnica meno.......io chiedevo/ ti chiedevo che tu mi illustrassi e/o mi spiegassi gli autori da te proposti visto che inseriti in questo Topic dovrebbero essere esemplificativi.....vorrei capire solo per questo chiedevo.
Hai fatto/ è stato fatto un percorso tortuoso ma molto interessante e quindi CHIEDO per voler capire, sono certo e sicuro che mi vorrai SPIEGARE.....così come farei io dove venisse esplicitamente richiesto.
Ti ringrazio anticipatamente.

Palomar le prue delle navi hanno fatto inversione e si sono riallineate alla rotta della leggerezza Calviniana, ho chiesto lumi sulla rotta precisa..... ....tutto qui.
Ribadisco comunque l'interesse per "tutte" le cose trattate.

Inviato: 5/1/2007 10:12
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Re: La "leggerezza" di Calvino
Moderatore
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8/1/2005 22:33
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Mi sembra di avere detto il perchè ho postato quei link..............

Marco

Inviato: 5/1/2007 10:45
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Per continuare a lavorarci un po su e per non fare troppe rotte a muzzo, proverei a riprendere una cosa detta da Palomar sulla leggerezza di Calvino, nella quale emergeva il senso della giocosità  come un/o il tratto determinante di questa poetica.
Se Palomar non sconferma - sempre difficile é leggere gli altri direbbe ObiHuan - direi che questa é una possibile direzione sulla quale lavorare. Allo stesso tempo sempre Palomar ha detto una cosa molto interessante, che la fotografia ha una sue pesantezza e dunque "fatica", perlomeno in molte sue forme, ad essere leggera (chiedo sempre conferma a Palomar).

Allo stesso tempo abbiamo messo in campo anche il minimalismo presumendo che avesse a che fare con la leggerezza. La questione é che non abbiamo detto a quale leggerezza ci si sta riferendo. In alcuni 3ad fa, ho parlato di leggerezza - con anesso pippone sociosemiotico - ma perchè la leggerezza era ancora poco definita ed era proprio un modo per provare a definirla (oltre che rispondere a Fer).

Per me il minimalismo non ha a che fare con la leggerezza di Calvino (forse qualcuno l'ha già  detto) e trovo che molto minimalismo abbia a che fare più con la densità , la profondità .

Dunque giocosità vsminimalismo ?

Sulla discussione...
Le discussioni sono per definizione un luogo dove si ricerca e per questo si va a volte dove si crede si debba andare, e poi si ritorna su altri passi. Non si usa il centimetro e un po di sforzo a capire le sequenze e il percorso della discussione non fa male.
Lo ricordo anche a me e non mi riferisco a nessuno nel senso che tutti prima o poi sbattiamo il muso su questi meccanismi.


Inviato: 5/1/2007 10:49
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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continuo nel discorso fatto nel precedente 3ad (è in ritardo il tipo per la riunione...). Vedendo le foto postate da marco, quasi tutte mi sembrano minimali, a loro modo, ma non leggere.
La prima quella del velo, ha qualcosa di leggero ma sta nell'oggetto fotografato, ma siamo sempre nella leggerezza non calviniana...siamo nella leggerezza così come l'abbiamo individuata nell'analisi delle foto di marco, che é altra cosa.

e dunque siamo sempre li...

leggerezzaminimalista vs leggerezzagiocosa

palomar ti sembra che ci sta nel tuo discorso su calvino ?

bs
marco

Inviato: 5/1/2007 11:12
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Re: La "leggerezza" di Calvino
Utente non più registrato
Caro Samuel
visto che da Marco nulla giunge vorrei capire se possibile insieme .....

allora siamo giunti che l'approccio socio/semiologico andava in altre direzioni da quelle del "tema", quindi il discorso ruoto intorno ad una definizione di:
leggerezza
minimalismo
giocosità 
pesantezza

e qui mi rendo conto che ognuno ha una sua identificazione dei termini che pur diversa è concettualmente uguale, in pratica non basta la solità  lettura da vocabolario della parola. Qui entrano in campo, in modo interessantissimo, anche le proprie esperienze ed il proprio vissuto. Ecco allora che la parola minimalismo assume diverse valenze e significati per chi è vicino ad un pensiero piuttosto che ad altri.

Per me ad esempio il termine giocosità  implica o implicherebbe una certa "leggerezza" d'animo intesa come un seguire l'istinto più che la ragione, quando però vedo delle immagini in cui c'è una serialità  o una precisa progettualità  attenta a giochi di forma e spazio credo (io credo) che di leggerezza non ve ne possa essere l'autore. Resta il fatto della leggibilità  del lavoro prodotto da parte di altri (occhi diversi dell'autore) ed allora le cose potrebbero cambiare perchè io con i miei occhi e la mia ragione potrei definire giocoso il lavoro dell'autore.
Ma a questo punto mi domando è giocoso e leggero ciò che lo è per l'autore o ciò che lo è per lo spettatore?

Nel parlare di minimalismo secondo me si entra nel mondo delle mille interpretazioni, io l'ho vissuto in architettura all'università  (Rossi/Gregotti/Cacciari/DalCo/Botta/Portoghesi).....e sono a distanza di 15 anni ancora perplesso sul quale sia il vero minimalismo......

Vi seguo quindi con attenzione e desiderosissimo di leggere nuovi pernsieri e idee ad illuminare il mio modesto viottolo di sapere....


Inviato: 5/1/2007 13:00
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Citazione:

ilbavarese ha scritto:

Nel parlare di minimalismo secondo me si entra nel mondo delle mille interpretazioni...



Interessante il discorso, vi seguo dall'inizio anche se non sono intervenuto.
Quoto il punto chiave di tutto il 3ad a mio modo di vedere...è bello disquisire e scambiarsi opinioni ma, alla fine, difficilmente si uscirà  dal concetto espresso nella frase qui sopra!

So che non aggiungo molto con questo post ma visto che ho letto questa frase che riassume il mio pensiero dall'inizio....

Ciao e continuate pure...sono curioso di vedere dove porterà  questa tortuosa strada....

Inviato: 5/1/2007 13:14
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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<img src=http://lnx.phototeka.it/galleries/yappang/show.php?size=640x640&album_name=%2FSUSSAK%2F&obj_name=minimalismo_copy.jpg>

Un'opera architettonica, che è innovatrice, data l'epoca, il 1925, è il padiglione tedesco all'esposizione universale di Barcellona a Montjuc, di Ludwig Mies van der Rohe.

L'architetto è stato il vero precursore dell'architettura minimalista, l'ispiratore di Le Corbusier (con il purismo) e di Frank LLoyd Wright (con l'architettura organica), fino ad Alvar Aalto.

(se i ricordi scolastici non mi tradiscono)


Inviato: 5/1/2007 13:59
Tessera C.F.A.O. n°27......
G.F. n°78
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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non credo di avere delle risposte del tutto sensate al problema del rapporto tra leggerezza in senso calviniano e minimalismo... forse mi viene in mente che tutte e due gli approcci praticano una sorta di estraniamento dall'oggetto, un modo di guardarlo privo di pathos, una sua sdrammatizzazione ottenuta attraverso una sua ulteriore oggettificazione. Questo distacco, più o meno giocoso, ci libera dalla spirale del significato, dal circolo vizioso delle illusioni, se volete dalla samsara di cui parla il buddismo. Il problema, almeno per me, è che a questa demolizione del senso più ovvio dell'oggetto possa far seguito la ricostruzione di un differente senso, fosse anche solo quello della pura percezione; altrimenti si scade in un nichilismo devitalizzato che è molto lontano dal mio modo di vedere le cose.
Quando vedo una foto dei Becker posso avere la stessa reazione che ho dopo la lettura di un romanzo di Calvino, riassumibile in una espressione: embè? E allora? Sia i coniugi fotografi che lo scrittore operano cercando l'"esattezza", di cui lo stesso Calvino parla. La fotografia possiede già , per sua natura, una "esattezza" tale da costringere a valutarla in relazione alla sua altrettanto congenita inesattezza. Credo che questo rapporto tra esattezza e inesattezza sia alla base della insopprimibile ambiguità  della fotografia. Anche nella fotografia degli "oggettivi" Becker, come in quella di Ghirri, c'è qualcosa che non torna mai, è sempre presente una forse insondabile ulteriorità  di senso.
Mi sto iniziando a ingarbugliare, a voi la palla.

Inviato: 5/1/2007 14:10
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Bavarese non sapevo fossimo colleghi... minimalismo è in effetti una parola con molte e contrastanti interpretazioni. Per esempio non ho ancora capito cosa ci sia in comune tra un Bret Eston Ellis, uno Steve Reich, un Tadao Ando, un Sol Le Witt eccetera... Il codice della riduzione linguistica è un carattere della modernità  e della contemporaneità , correggimi se sbaglio, così come la condizione di estraniamento.

Inviato: 5/1/2007 14:25
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Palomar....si ma non esercito, ho meglio mi sono occupato di cantieristica da diporto (leggi yachts). Tendenzialmente sono d'accordo con te anche se io poi sono stra-convinto che siano anche fenomeni di scuole e modaioli. Io ebbi occasione di partecipare ad un seminario con Tadao Ando e sono rimasto folgorato dal suo essere "zen" anche nel quotidiano, per contro in molti trovo lo scimmiottamento di certi codici linguisti di cui diventano schiavi.
Una persona "pazzesca" in termini di giocosità  e leggerezza (a 360 non solo in architettura) e quel "mostro" di Paolo Portoghesi che tra il resto è anche un ottimo fotografo.


Inviato: 5/1/2007 15:29
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
..o meglio mi sono occupato di cantieristica da diporto (leggi yachts).


Ullalà  ...chissà  perchè mi è venuto subito alla mente tal Zigurat...chissà  che fine ha fatto...scusate la divagazione!

...scherzi minimalistici della mente...heheheh


Inviato: 5/1/2007 16:06
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Che bel casino...oltre al tema in se, per nulla leggero, stiamo cominciando ad utilizzare anche i propri modelli e le estetiche il che rende giustizia alle nostre identità  ma forse rende complesso il discorso.
Roberto, lo hai già  accennato per quanto riguarda il senso delle parole ma apro una parentesi che potrebbe servire, per poi tornare sul tema.

In realtà  l'approccio sociosemiotico é stato messo in campo comunque, nella proposta di vedere opposte due modalità  dell'esser leggero (leggerezzacalviniana vs leggerezzaminimalista). Costruire opposizioni di questo tipo é un modo di procedere del metodo. Ed é curioso che tu poi le hai risistemate in un elenco, che é un altro modo di procedere, forniscono entrambi risultati, ma diversi.

Chiudo la parentesi, ripeto, fatta solo per evidenziare come nella discussione stanno in realtà  emergendo aspetti anche di metodo...oltre che di idee ed esperienze.

Alla domanda che fai se é il giocoso e leggero lo é per l'autore o per lo spettatore, si dovrebbe rispondere aprendo un altro topic, in quanto solo questa questione é al centro del dibattito attuale, ad esempio, degli studi semiotici sulla comunicazione e divide, ma per poi farle dialogare come sta accadendo, proprio le due principali scuole semiotiche attuali, quella generativa (Scuola francese di Greimas e continuatori) e quella interpretativa (Eco).

Ma vi rifaccio la domanda in un altro modo. La leggerezza di Calvino é minimalista o no?
Sempre Palomar aveva dato alcuni elementi di cos'é sia il minimalismo che la leggerezza in Calvino.

leggerezza (Calvino)
- distacco
- togliere peso
- gioco

minimalismo
- serialità 
- geometrico
- banalizzazione
- alleggerimento (che non é necessariamente leggerezza)

e in comune hanno una forma di estraneamento...con tutte le sfumature che rendono questo rapporto non così facilmente segmentabile.
Vero é che al contempo così scritte le parole sembrano appartenere ad ordini diversi. Ad esempio per la leggerezza indicano un approccio, per il minimalismo indicano un po di più modo di costruire.

A me vengono in mente una serie di cose, non ultimo il fatto di rimettere in discussione lo schema di sintesi, (forse non sono opposte le due categorie...) ma vorrei capire se questa divisione ha un senso anche per voi. Per me é la base di un progetto...

Condivido anche la preoccupazione di Palomar riguardo al rischio del nichilismo, come potenziale deriva della demolizione.
bs
marco

Inviato: 5/1/2007 16:06
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Scusate,
ma deve essere proprio "giocoso" oppure semplicemente rilassamento, assenza di tensione, beatitudine? In alternativa cosa intendete per giocoso?
Ciao,
Renzo

Inviato: 5/1/2007 16:18
.........

......
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Riporto un passaggio del Bavarese:

Citazione:

Ma a questo punto mi domando è giocoso e leggero ciò che lo è per l'autore o ciò che lo è per lo spettatore?


E qui mi riallaccio alle questioni che avevo sollevato qualche pagina fa.
Cosa è "giocoso" e "leggero" dipende moltissimo dallo spettatore/lettore/ascoltatore!
E non solo questo.

Allora chiedo: ma esistono testi che aiutino un autore (di fotografie, ad esempio) a capire come certe scelte (di soggetto, di stile, di linguaggio fotografico) possano essere recepite dalle varie culture?

Ho modo di capire, tramite opportune letture, se quello che io cerco di rendere come leggero, giocoso, immediato sia recepito come tale sia da un Floriano Menapace che da uno studente sudafricano di belle arti, che da un ingegnere tedesco, che da un monaco scintoista di Kyoto?

E quel giallo che magari uso come sfondo per restituire un senso di allegria e di freschezza, non è che per qualcuno dei miei potenziali spettatori è invece il colore dei Morti e degli Spiriti?

Fer

Inviato: 5/1/2007 17:34
Tessera C.F.A.O. n°14
Gallery (pBase)

** Si ricorda di leggere bene il REGOLAMENTO ** ....
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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A mio modo di vedere è proprio il termine "giocoso" ad essere molto controverso. Non riesco a capire bene a cosa dovrebbe riferirsi, in quale accezione è usato.

Marco

Inviato: 5/1/2007 17:41
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Fer, chiedere questo é come chiedere di trovare l'arca perduta...la questione degli universali non è così semplice, ne accettata...tracce che esistono cose che valgono per tutti ce ne sono, ad esempio alcune espressioni mimiche, ma se andiamo su altri terreni come il colore elemento culturale per definizione, sono guai, per quanto ne so.
Però andiamo su altri temi e mi sembra che così si continui a svicolare un po la questione.

In fondo scusate é importante sapere cosa intendono per leggero o per giocoso o per minimalismo altre culture, sarebbe già  un bel risultato definirle all'interno di una data cultura, o microcultura come il forum di fotoavventure...

Per semplificare, ritengo che non sia importante fotografare per comunicare, ma si fotografa per esprimersi, a meno che lo si faccia all'interno di un lavoro dove c'è un obiettivo specifico. Nel mio lavoro (ma di progettista comunicativo) mi sono imbattuto in un paio di progetti rivolte alle comunità  di immigrati e le immagini che abbiamo scelto sono state fatte vedere a loro prima di essere scelte definitivamente. Non ci sono altri modi. Dialoghi e ti confronti. Ovvio poi che per conoscere le altre culture ci sono libri e testi sulle culture visuali, simboliche, ecc, ma diventa un po pesante sapere tutto...

tornando a bomba c'è un altra strada, cos'è la leggerezza, il giocoso per noi? si prende il testo di Calvino lo si legge e si fotografa...
(il minimalismo lo abbiamo capito)

bs
marco

ei, ma dov'è Pluto, che ha avuto l'ardire di metter sul tavolo questa questione, fatti vivo!!

Inviato: 5/1/2007 18:16
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Re: La "leggerezza" di Calvino
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Seguo con interesse l'intero dibattito.
Parlando di leggerezza e giocosità  non posso far a meno di citare BRUNO MUNARI


Inviato: 5/1/2007 18:29
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Re: La "leggerezza" di Calvino

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Onore al maestro.
Ma ha mai fotografato ? forse no... e se così fosse temo si dimostri la presunta pesantezza dell'immagine fotografica (palomar ?)
bs
marco



Inviato: 5/1/2007 18:50
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