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Dopo lo scatto
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Si, lo ammetto, sono curioso di natura. Quindi ho pensato di farmi un pò gli affaracci vostri .
Mi domandavo: che rapporto avete voi con tutto quello che avviene dopo lo scatto di una fotografia?
Chiedo questo perchè conosco persone per le quali tutto il bello della fotografia è quello che avviene fino allo scatto, ossia: genesi dell'idea fotografica, ricerca del tema da affrontare, progettazione della ripresa ed infine l'uscita fotografica e gli scatti. Poi basta, stop, il divertimento è finito. Tutto il dopo è visto come un peso (e questo indipendentemente dal tipo di workflow o di attrezzatura usata) che vorrebbero delegare ad altri. Io quando li sento rimango un poco stupito. Forse perchè per me è entusiasmante anche tutto il dopo; l'ottimizzazione dell'immagine, la stampa, il finissaggio con laminazione piuttosto che con incorniciatura e l'organizzazione del portfolio. Sono elementi del lavoro che mi piacciono e gratificano. Certo la creatività  e la ricerca nel progettare e costruire un' idea fotografica hanno un fascino unico ed indiscutibile e sono il sale e la vera parte artistica. Ma non è creatività  e non da forse soddisfazione anche tutto il resto? Io la penso così. Per me tutto il seguito non è affatto un peso; non è un "male necessario" ma di cui vorrei fare a meno.
E voi?

Marco(pamar5)

Inviato: 4/5/2006 23:35
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When I pick one up, the hard work's already been done"

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Duane Michals


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Re: Dopo lo scatto
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8/9/2005 0:10
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Dopo gli scatti iniziano le fregole: non vedo l'ora di montare nel bagno la CO ed iniziare (per fortuna ho 2 bagni) Dopo l'asciugatura del negativo BN l'osservo e dico: mi pare buono. Faccio il provino e dico: sembrava meglio. Comunque scelgo la/le foto da stampare,stampo e dico: che schifo. Il fatto è che mie foto sono prive di significato; quando scatto mi sembra di aver colto l'attimo, di aver reso l'atmosfera. Ma quando vedo la foto...A questo punto, per riallaciarmi al tuo discorso, il gusto ce l'ho tutto nel processo di sviluppo e stampa, che mi piace proprio tanto. Dopo tanti anni di scatti so che le foto sono quelle che sono, ma so anche che quando vedo emergere l'immagine dal rivelatore mi verranno i brividi di gioia. Tocca accontentarsi.


...intanto la moglie dorme sul divano.

Inviato: 4/5/2006 23:54
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Re: Dopo lo scatto
Utente non più registrato
Interessante Marco....pensavo di essere io quello strano...
per me tutto quello che viene dopo lo scatto e´ una grande rottura di marroni per i seguenti motivi:

in genere finito lo shooting se vedo le immagini il giorno dopo non sono mai soddisfatto, sara´ anche autocritica ma mi sta´ proprio sulle palle....pero´...

nel fare editing delle fotografie non riesco mai a fare una selezione, ora sono piu´ severo e selettivo....ma sono comunque sempre troppe per i miei gusti

in Ph ci passo troppo tempo (controllo tutto su un 21" con ingrandimenti del 200/400% compresi i peli incarnati ed i brufolini sui culetti) ho una forma repulsiva prima...poi dopo quando inizio non mi stacco piu´.....

poi non sono mai soddisfatto cerco sempre quel qualcosa in piu´...ogni volta, e questo dura circa da 20 anni

poi una cosa strana....dopo un po´ che vado da clienti con il mio portfolio a forza di vedere sempre le stesse immagini provo un senso di .....palle piene perche´ ho voglia di fare altro ed odio rimestare le cose fatte....

ad eccezzione di una fotografia (una tazze di cesso appesa da 20 anni nel bagno di casa) non ho mai appeso una fotografia in casa.....ho partecipato a delle esposizioni collettive ed ero sempre negli stand altrui....alle personali (ne ho fatte solo 3) sono andato solo a vedere l´installazione ed al vernissage perche´ obbligato


Eppure nonostante cio´ fotografare e´ la mia vita e sono anche convinto di essere un ottimo fotografo e negli sprazzi di lucidita´ trovo anche molto fico al limite del geniale il mio lavoro (in questi momenti e´ come se guardassi le foto di un altro ...e mi sta´ anche sulle balle perche´ proprio delle belle fotografie)....solo che....boh!?!?


Roberto

Inviato: 5/5/2006 0:05
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Re: Dopo lo scatto
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8/1/2005 22:33
Da Varese
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:
Interessante Marco....pensavo di essere io quello strano...
Roberto


Non temere, sei in ottima compagnia quì su Fotoavventure .

Comunque: quello che dici sull'insoddisfazione legata al perfezionismo mi trova d'accordo. Ma è proprio questa ricerca dell'optimum che personalmente mi fa apprezzare anche tutto il lavoro post scatto. Inoltre, permettimi, tu di fotografia ci vivi e penso che spesso per lavori commissionati dai clienti (correggimi se sbaglio) la parte che segue lo shooting possa diventare pesante. Ma questo è vero anche quando lavori per te? Quando ti dedichi ai tuoi progetti, ai "tuoi scatti"?

Marco(pamar5)

Inviato: 5/5/2006 0:18
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Re: Dopo lo scatto
Utente non più registrato
Vipera....devo andare a fare sto..zzo di editing...e´ che non ne ho proprio voglia....

ma ti diro´ mi scazzo meno con i lavori commerciali perche´ tanto so che alla fine nel 90% dei casi il mio interlocutore non capisce una beata sega...e quindi va´ bene cosi

e´ quando faccio le cose miei (ricerca, self productions...) che il dopo mi diventa pesante ....forse perche´ non avendo il fiato sul collo del cliente......No balle!!! vedi in realta´ nel mio caso il fatto e´ uno ed uno solo: voglio sempre il meglio e non sempre lo posso avere...mi spiego:
io sono un fortunato fotografo prevalentemente modelle e posso averle dalle migliori agenzie senza spendere nulla, solo che pur per essendo ragazze splendide vorrei avere sempre quel qualcosa di "diverso"....non so´ come spiegartelo ma uno shooting con una modella e´ un fatto di chimica, serve un feeling speciale e non sempre si riesce ad avere....
poi a me piace la fotografia in location e quindi fuori dallo studio, qui pero´ per avere i posti giusti ho si ha un culo esagerato ho bisogna spendere un pozzo di soldi...ad un certo livello ti accorgi che anche la sabbia delle spiagge puo´ influire in maniera determinante....
poi il mio peranne dramma degli accessori...la differenza tra un diamante vero e un pezzo di vetro se fotografata nel giusto c´e´ e si vede..e comunque e´ una cosa che io sento....


Insomma un casino perche´ alla fine scatta quel meccanismo che mi dice....bella si pero´ se quell´altra modella, in quel posto con quel pizzo e quegli accessori....ed allora mi stresso ed il piacere diventa peso...


Roberto

Inviato: 5/5/2006 0:36
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Re: Dopo lo scatto
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8/2/2005 19:08
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Preferisco pensare e scattare, il resto è una rottura di coglioni che se posso rimando volentieri. Ancora ancora la CO, ma scansionare e photoshop proprio non li reggo.


Andrea

Inviato: 5/5/2006 0:59
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Dopo lo scatto
Utente non più registrato
mi piace molto questa tua curiosità 
... per me il bello è ... durante lo scatto, quando si alza lo specchio e riesco a previsualizzare la foto come sarà . Mi capita molto raramente, purtroppo, ma è una sensazione molto forte e credo che sia la molla che mi spinge a fotografare
Il "prima" non l'ho mai curato troppo, piuttosto mi sono lasciata trascinare da alcuni "ingrippi", tipo usare solo il 20 mmm.
Il "dopo" invece mi affascina moltissimo. Lavorare sull'immagine è una cosa che mi entusiasma, ottimizzare o stravolgere completamente...
...Poi faccio un sacco di pasticci....


Gaia

Inviato: 5/5/2006 1:20
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Re: Dopo lo scatto
Utente non più registrato
Per me il "dopo" e' una fase interpretativa assolutamente necessaria e sempre una sfida nuova. Essendo un momento creativo non lo vivo negativamente, anzi...
Certo se potessi scegliere se esser sempre sul campo o a casa a "interpretare" preferirei sempre infilarmi gli scarponcini e uscire.

Grosso modo: 1/3 click + 1/3 editing + 1/3 stampa.

Ciao!



Inviato: 5/5/2006 7:44
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Re: Dopo lo scatto

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
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Il dopo....
Ciao ragazzi,
ma esiste un prima e un dopo? Per me e' un tutt'uno. C'e' un prima che consiste nella esplorazione della zona da fotografare, dei punti piu' interessanti, delle strade( e stradacce) piu' adatte per raggiungere i posti che consentono le inquadrature migliori, il tutto quasi sempre senza macchina fotografica, anche perche' spessissimo fatto ad ore e con la stagione meno adatta, cioe' quando capita.
Poi c'e' l'intervento sul campo con la o le macchine fotografiche, scelte in base alle necessita'. A volte infilo tuttto o quasi nel bagagliaio quando prevedo di non dovermi allontanare molto dall'auto, ma raramente.
Segue lo sviluppo fatto dal laboratorio del solo negativo o positivo.
Intervento di scannerizzazione e rivisitazione delle immagini. Non sempre tutto va liscio. E se anche inquadratura ed esposizione sono OK, l'atmosfera puo' non essere quella giusta, e si richiede un nuovo intervento con il tempo e l'ora adatti. E questa e' la parte piu' difficile, perche' la famiglia ha orari che mal si conciliano con quelli del fotografo, anche se e' in pensione ( provare per credere). Quindi si cerca di far coincidere la gitarella con l'esigenza fotografica, visto che anche alla consorte i paesini piacciono, ma non e' la stessa cosa.
Le ore piu' belle sono proprio quelle del mattino presto e della sera tardi o del sole pieno del mezzogiorno: figuriamoci...
Naturalmente tutte le immagini sono in funzione di un racconto, di una rivisitazione di un mondo medioevale ancora tangibile e interessantissimo ma ignorato quasi totalmente dalle amministrazioni pubbliche, un mondo che potrebbe essere una ricchezza e invece e' trascurato, lasciando altresi' gli abitanti di questi paesi spesso in condizioni di quasi isolamento, se non altro culturale. Il mio intento sarebbe di arrivare ad una pubblicazione che risvegliasse l'interesse delle Amministrazioni ma anche un risveglio e una coscienza orgogliosa degli abitanti, spesso quasi avviliti di vivere in un ambiente che per loro e' soltanto vecchio e scomodo, e che in realta' e' un vero museo storico all'aperto.
Ciao,
Renzo

Inviato: 5/5/2006 8:03
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Re: Dopo lo scatto
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11/3/2004 9:36
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mmmmmhhhhhhh, bella domanda!

Concordo sul fatto che dovrebbe, e di fatto è, un tutt'uno, però personalmente ADORO le fasi preparatorie allo scatto, anche quelle moooooooolto prima dello scatto, quando bisogna pensare ad un nuovo portfolio, studiare, ragionare, creare ed immaginare tutto il lavoro nella nostra mente prima dello scatto, così come ADORO le fasi di ripresa, essere lì sul posto, comporre sul vetro smerigliato, improvvisare, abbandonarsi e smarririsi...mentre invece vivo con più difficoltà  quelle relative alla scansione ed al fotoritocco in Photoshop, non so, sono consapevole che facciano parte dello stesso processo espressivo e che il risultato finale dipende da loro tanto quanto le fasi di ripresa, però il fatto che tutto sommato queste siano una serie di azioni "prevedibili", un processo di lavoro tutto sommato abbastanza predeterminato e che si mantiene all'interno di binari piuttosto rigidi, mi annoia, cerco sempre di rimandarlo più che posso (parlo ovviamente per noi che non stravolgiamo la dia originale ma applichiamo una serie di azioni in PS per renderla il più possibile simile a quello che vediamo sul tavolo luminoso o, eventualmente per migliorarla, ma siamo sempre lì, più o meno le azioni che si applicano sono sempre le stesse)...poi invece mi piace, e tanto!!, seguire di persona tutte le fasi di montaggio delle stampe, così come è sempre un mezzo miracolo quando la stampa esce dal plotter, nonostante tutto quello che ho sempre detto sul fatto che mi "manca" la indeterminatezza della manualità  così presente invece in camera oscura (per citare la firma di Gaia: "Honour thy error like an hidden intention" )...



Inviato: 5/5/2006 9:53
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Re: Dopo lo scatto

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23/2/2006 10:05
Da Ruda (UD) - Trieste
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Citazione:

pamar5 ha scritto:
Ma non è creatività  e non da forse soddisfazione anche tutto il resto? Io la penso così. Per me tutto il seguito non è affatto un peso; non è un "male necessario" ma di cui vorrei fare a meno.
E voi?

Marco(pamar5)


Anch'io la penso come te.
A me ad esempio
piace il B/N e si sa che il trattamento dopo lo scatto è un passaggio obbligato in quanto parte integrante del processo creativo.
Comunque credo ci siano differenze tra scattare in digitale,
dove è possibile
controllare meglio (e con maggior sicurezza)
il processo,e
scattare in analogico dove se rovini il negativo si compromette l'intero procedimento.
Alla fine per la riuscita (e valorizzazione)
di un'immagine penso ci sia bisogno di controllare
tutto il percorso,dallo
scatto,fino alla scelta della cornice.
Saluti


Inviato: 5/5/2006 9:59
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Re: Dopo lo scatto

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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MMMh. Quando progetto un reportage o anche delle semplici foto, soprattutto se in bn, vedo nella mia mente il risultato finale. Quando arrivo al risultato finale non sempre coincide con quello della mente, ma fortunatamente spesso si.
L'idiosincrasia per tutto il post ce l'ho con il,negativo colore.non riesco a trovare nessuno che per prezzi ragionevoli mi faccia dei provini colore a contatto (contatto reale, non digitale o ingradimenti in un libretto). un tempo li facevo da me, poi mi sono stufato. Dopo0 quattro mesi in Afghanistan a base di negativo colore, non ho ancora selezionato nemmeno uno scatto.
con il bn sviluppo e stampo quasi in tempo reale: venerdì scorso ho scattato sei rulli la mattina, alle 12.30 sono andato a sviluppare e a fare i contatti, alle 15.00 stavo scattando ancora. Sono persino riuscito a mangiare un risotto agitando le tank. E pensare che si tratta di un lavoro che dovrà consegnare il 30 settembre...

Inviato: 5/5/2006 13:07
Franz ...Tessera "Bromuro d'argento" C.F.A.O. n. AgBr 31......
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www.franzgustincich.it - Empirici di tutto il mondo, unitevi!......
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Re: Dopo lo scatto
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4/11/2005 13:12
Da Roma
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Interessante!

Per me dipende da cosa scatto.
Per certi progetti la parte più bella è il prima, immaginarmi il tipo di foto, gli appunti sul block notes, pensare alla luce, la relazione con le altre foto del progetto.
Invece in altri casi il gusto è tutto quando porto l'occhio al mirino, è quello il momento più bello, il prima e il dopo scompaiono e vivo tutto il presente, inquadratura dopo inquadratura.
In generale mi scoccio nella fase di "sviluppo" (chimico e/o digitale), anche perché il perfezionismo mi prende la mano e perdo un'enorme quantità  di tempo su una singola foto; e mi scoccio tantissimo nella fase di stampa.
Trovo poi decisamente insopportabile la fase di rifinitura, ritaglio e incorniciatura, che detesto in modo quasi fobico!

Fer

Inviato: 5/5/2006 14:03
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Re: Dopo lo scatto
Utente non più registrato
Invece io amo la fase di sviluppo,

Tutto inizia con la preparazione della tank, la metodica disposizione dell'armamentario sul banco da lavoro, si spegne la luce e.... bestemmie, il nastro adesivo del cartonato che isola la finestra del bagno fa luce da tutte le parti...

Scoccia tutto e rispegni la luce, inizio a bobinare... la pellicola si incastra ed io bestemmio e godo, perchè sà che capita, mi diverte e mi stressa allo stesso tempo.

Chiudo la tank, preparo la soluzione, la verso ed i minuti sembrano ore, mi trattengo dal fumare 10 sigarette in 6 minuti mentre nel cervello gira vorticosamente la solita frase "agita... femati che fai solo danno....agita, fermati che fai solo danno", mentre parte del mio cervello vorrebbe legare la tank ad una corda elastica per farla volteggiare a velocità  supersoniche giusto per vedere che succede.

Svuota la tank, inizia il risciacquo, altro dramma. Chi ce la fa ad aspettare 15 minuti per un risciacquo? Più vado avanti e più mi viene la fregola di aprire la tank per vedere il rullino finito. 4 minuto: ho gia guardato il rimer almeno 20 volte, inganno il tempo scalando qualche minuto, poi mi pento e ristabilisco il tempo designato, così fino alla fine dei 15m.

Solievo, bagno di fissaggioe risciacquo finale, li mi calmo e mi prendo a schiaffi perchè mi accorgo di aver fumato 20 sigarette in poco più di mezzora.

Ancora bagnato controllo il negativo, passo due dita inumidite sulla pellicola e mi compiaccio, sempre, anche se il rullino fa schifo.

In fase di stampa invece sono sempre rilassato come su una spiaggia caraibica, preparo tutto, pulisco le lenti dell'ingranditore e poi me ne stà con gli occhi fissi sul bagno di sviluppo, il focometro incerottato agli occhiali e musica d&b ad alto volume.




Inviato: 5/5/2006 14:35
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Re: Dopo lo scatto
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Grazie a tutti per avere raccontato il vostro punto di vista.
Come si sarà  capito a me piace oltre alla parte di progettazione e di scatto sul campo anche tutto quello che viene dopo. Certo non sempre le aspettative coincidono con i risultati e quella sete di perfezionismo a cui hanno accennato molti di voi è spesso fonte di delusioni ed incazzature. Nonostante ciò amo anche l'ottimizzazione dello scatto, la fase della stampa eccetera. In particolare mi esalta il momento in cui stampo le mie foto.....è una sensazione particolare; scattando io in digitale non ho quella parte fisica ed un poco feticista rappresentata dal negativo o dalla diapositiva. Ed allora per me la foto diviene vera e concreta non fino a che è un file ma solo quando prende corpo fisicamente, cioè quando esce dalla stampante. Molto molto difficilmente riguardo le mie fotografie che non ho stampato, se sono rimaste solo file digitali. Ed allo stesso modo non stampo quelle che non mi soddisfano pienamente. Per me uno scatto è finito e "prende corpo" solo quando viene sputato fuori dalla stampante. Quindi vedo tutti i passaggi preliminari come gradini essenziali, esaltanti (e pure frustranti a volte) che hanno come fine solo ed unicamente la stampa.....diciamoci la verità : fotografare per poi vedere il lavoro solo ed unicamente a monitor è di una tristezza incredibile. Allo stesso modo e per le medesime ragioni non amo partcolarmente le proiezioni di diapositive. Mi manca qualcosa. Preferisco le stampe per la loro fisicità  e concretezza.

Marco(pamar5)

Inviato: 5/5/2006 19:30
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Re: Dopo lo scatto
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Citazione:

_weed_ ha scritto:

Chiudo la tank, preparo la soluzione, la verso ed i minuti sembrano ore, mi trattengo dal fumare 10 sigarette in 6 minuti mentre nel cervello gira vorticosamente la solita frase "agita... femati che fai solo danno....agita, fermati che fai solo danno", mentre parte del mio cervello vorrebbe legare la tank ad una corda elastica per farla volteggiare a velocità  supersoniche giusto per vedere che succede.

Svuota la tank, inizia il risciacquo, altro dramma. Chi ce la fa ad aspettare 15 minuti per un risciacquo?


Ti sembrerà  strano perchè io non sviluppo e stampo in CO, ma io provo le stesse cose quando stampo le mie fotografie con la mia stampante...........vorrei strappare fuori il foglio dopo pochi secondi dall'impazienza....e allora mentre aspetto....l'immancabile sigarettina .

Marco(pamar5)

Inviato: 5/5/2006 19:36
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Re: Dopo lo scatto

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21/5/2005 16:44
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Ciao
Un pò in ritardo ma presente,
Io sono un tipo da taccuino, una volta individuato lo scatto prendo appunti su esposizione e tutto quello che serve in CO, il giorno dopo riprendo il mio taccuino e preparo le miscele per ogni negativo.
Adoro particolarmente la fase di scatto e sviluppo, la stampa mi affascina parecchio ma siccome devo sempre farlo nella tarda sera a volte dopo una giornata di lavoro non è così semplice, con il tempo ho imparato a stampare solo i negativi Ok senza perdere troppo tempo su negativi che mi toglirebbero la vita e l'entusiasmo.
Ciao
Stefano

Inviato: 5/5/2006 21:41

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Dopo lo scatto

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27/4/2006 13:48
Da Roma
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Citazione:

_weed_ ha scritto:

(...)si spegne la luce e.... bestemmie, il nastro adesivo del cartonato che isola la finestra del bagno fa luce da tutte le parti...


Pur avendo una CO adibita solo a CO, ho imparato a caricare i rulli dentro ad un sacco nero. La paura che un terremoto apra le pareti e faccia entrare luce è troppo grande...

Citazione:

Chi ce la fa ad aspettare 15 minuti per un risciacquo? Più vado avanti e più mi viene la fregola di aprire la tank per vedere il rullino finito.


Sviluppo, arresto, fissaggio...due capovolgimenti di tank energici, ma si anche tre, e poi apro, controllo gli ultimi tre fotogrammi, termino il fissaggio e, se è finito l'iponul, lavo sessanta minuti pari a centoventi sigarette o dodici sigari cubani.

Inviato: 5/5/2006 21:59
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