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Strumenti ed estetica

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25/8/2005 8:38
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Un recente intervento di Fabiano nel thread "Nick Brandt ... che ve ne pare?" mi ha stimolato le seguenti considerazioni.

Fino a poco tempo fa ho seguito il pensiero di molti nel ritenere inutile, artisticamente parlando, il continuo dibattito su macchine, obiettivi, risoluzione, medio formato, grande formato, piccolo, etc etc etc. La frase standard e' "i pittori non parlano di pennelli, dipingono". Era una frase che anch'io avevo adottato. Certo, mi piaceva parlare di strumenti fotografici ma, ben inteso, queste chiacchere nulla avevano a che fare con la Fotografia (notare la F maiuscola). Era come parlare di calcio: un hobby, un divertimento, ma per carita' niente di serio. L'Arte e' un'altra cosa. L'Artista Vero puo' fare Arte con i pennelli della mutua e la carta da pacco, gli strumenti non hanno alcun spazio all'interno di qualunque estetica stia proponendo.

Ho cambiato un po' idea. Adesso trovo la posizione sopra un po' talebana. Ma fatemi spiegare prima di spararmi in cyberspace. Il modo migliore di spiegarmi e' di dirvi come la penso adesso.

1. Il pittore che non parla mai di pennelli non mi interessa. Io faccio fotografia, non pittura. Le due Arti sono <i>diverse</i>, estrapolazioni dalla Pittura alla Fotografia denotano una forma di sudditanza della Fotografia verso la Pittura, che rifiuto in toto perche' affermo che la Fotografia ha la piena cittadinanza tra le forme artistiche, non e' <i>un derivato</i>.

2. Ci sono fotografi che sono diventati grandi fotografando dentro a scatole di cartone tenute insieme con lo colla tutta la loro carriera. Ci sono fotografi che sono diventati grandi con una raccolta quasi feticistica di decine di macchine fotografiche diverse, andandoci a dormire insieme, cambiando formato tre o quattro volte, menandosela pure su quale obiettivo rendeva meglio. Morale: <i> non c'e' un modo solo di fare Arte Fotografica, ma tanti.</i>.

3. Per alcuni fotografi il mezzo serve a declinare la loro concezione estetica o ad aiutarli a metterne insieme una. E quindi la discussione sullo strumento e' centrale alla loro ricerca estetica. Li rende questo meno Fotografi di quelli che hanno usato una M3 con il 90mm tutta la loro vita? E perche' mai?

4. Il punto 3 non giustifica aberrazioni come, per fare un esempio eclatante, molti forum di dpreview che rimangono per la maggior parte mostruosita', con gente che si azzanna per la distorsioncina della lente Canon in alto a sinistra, mentre-la-mia-Nikon-non-lo-fa. Per questo all'inizio ho detto che la mia posizione era cambiata "un po'". Il mio giudizio su attivita' del genere non e' cambiato di una virgola.

C'e' modo e modo di parlare di strumenti e tecnologie fotografiche. Parlarne non e' necessariamente sbagliato, quindi. La frase chiave per me adesso e' <b>"dipende come se ne parla"</b>.

Nella fotografia c'e' un modo sano e costruttivo di "parlare di pennelli", quindi. Non e' tutto "verboten". Per alcuni fotografi <i> ha a che fare con la loro ricerca estetica e quindi acquista una sua dignita' di discussione </i>, se fatto seriamente, si intende.

Mxa/Marco


Inviato: 14/4/2006 19:27
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Re: Strumenti ed estetica

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ciao marco
è molto semplice, i discorsi sui pennelli sono validi quando lo strumento tecnico viene utilizzato per fini espressivi. i forum a cui alludi invece si interessano allo strumento in se.
è questo che non è interessante, almeno per me.
ciao
f

Inviato: 14/4/2006 21:21
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Re: Strumenti ed estetica
Utente non più registrato
Ciao.
Mia zia dipinge e non ho mai provato a contarli ma in casa sua ci saranno almeno 300 pennelli diversi: dipende che tipo di colore usa e su che tela; i pittori, magari non tutti, hanno bisogno di molti pennelli e varie altre cose.
Magari non ne parlano tra loro fino a scannarsi o per motivi fini a sè stessi, in fin dei conti sono solo strumenti.
Con la fotografia c'è, per me, un feeling in più con lo strumento essendo più costoso, vario e dotato nonché necessario assume più fascino e dà  luogo alla devianza del collezionismo fino allo "scannamento".
Poi solo pochi genere d'arte, fotografica o pittorica, posso prescindere dallo strumento usato: ti immagini Burkett usare una istantmatic? O Michelangello il pennello per farsi la barba?
Parere personale.

Inviato: 14/4/2006 22:21
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Re: Strumenti ed estetica
Utente non più registrato
Condivido in pieno il tuo pensiero Marco....

per me e´ poi la fotografia puo´ anche essere divisa tra
fotografia prodotta (nel senso di produzione fotografica)
fotografia vissuta (nel senso di fotografia ammirata, vista, gustata....insomma il guardare fotografie)

Nella produzione di fotografia l´aspetto tecnico e´ soggettivo, per alcuni e´ assolutamente ininfluente per altri puà essere determinante per produrre un certo tipo di fotografie. Non ci trovo nulla di male che si discuta sul come produrre, consigli, suggerimenti purché non siano le aberrazioni di cui parla Marco al punto 4.
Lecito cercare informazioni su una carta o un settaggio per una dato effetto in stampa, quale migliore sviluppo o tempi per avere quel effetto piuttosto che quell´altro, come modificare una macchina per poter fare un certo tipo di foto.
Basta nel voler farsi le pippe mentali su cosa migliore a priori tra digitale o argentico.....al limite chiedersi se per produrre un certo tipo di immagine con un risultato di un certo e´ meglio un metodo o un altro.


Poi c´e´ il guardare le fotografie, e qui la musica cambia...parliamo di composizione, di estetica, di gusto personale, di mi piace o non mi piace.....ma secondo me´ le menate del io l´avrei fatta cosi o cola´ sono assurde...perché uno non se le fa´lui ste foto?....
Se andiamo a vedere un quadro ....che ne so´ l´urlo di Munch....cosa ci facciamo le pippe se il pennello era di martora? se la stesura del colore e´ approssimativa? se quel colore messo la´ e´ volgare?....non credo....cerchiamo di sentirlo, di gustarlo, di entrarci...e dove non capiamo cerchiamo info sull´autore sul perché.....con una fotografia secondo me dovrebbe essere lo stesso.
Da manuale il commento di Candidus a Gerard Laurenceau una riflessione sul cosa potrebbe rappresentare, una consultazione al proprio bagaglio culturale per eventuali raffronti, una analisi veloce per inquadrare chi e´ l´autore, una scorcia tecnico composita e per finire una analisi di gusto personale……poi, ma dico poi se uno vuole copiare o imitare allora diventa problema tecnico ed allora si torna alla produzione di fotografie e la musica cambia di nuovo….


Roberto

Inviato: 14/4/2006 23:36
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Re: Strumenti ed estetica
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Citazione:
...cerchiamo di sentirlo, di gustarlo, di entrarci...e dove non capiamo cerchiamo info sull´autore sul perché.....con una fotografia secondo me dovrebbe essere lo stesso.


Mamma mia Roberto ti farei una statua.

Ma mi sa che già  te l'ho detto tempo addietro, quindi due!

Fer

Inviato: 14/4/2006 23:53
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Re: Strumenti ed estetica
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Un busto e una a cavallo grazie...pero´ esposte al coperto odio i piccioni o peggio ancora i gabbiani.


Roberto

Inviato: 15/4/2006 0:03
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Re: Strumenti ed estetica
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Per fare fotografie servono una serie di strumenti: macchina fotografica, obbiettivi, filtri eccetera. Poi dovrà pure stamparmele ste fotografie, sia che lo faccia con la CO chimica che in digitale mi serviranno accessori vari. Inoltre per fotografare serve padronanza della tecnica. Partendo da tali presupposti penso che sia innegabile la necessità  di conoscere a fondo gli strumenti che si usano; perchè se non conosco la mia macchina o i procedimenti di CO non potrà mai ottenere quello che mi prefiggo. Per queste ragioni è innegabile che una conoscienza degli strumenti sia basilare. Detto questo personalmente quando guardo le fotografie di qualcun'altro la domanda su che macchina abbia usato o che obbiettivo o se abbia stampato in CO oppure con una inkjet solitamente mi viene come ultima cosa. La cosa fondamentale è l'impatto visivo ed emotivo. Poi chi se ne frega se l'autore ha usato un banco ottico oppure una digitale. Chiaramente poi potrebbe arrivare anche la curiosità  "tecnica" ma trovo triste di fronte ad un portfolio fotografico chi come prima cosa inizia con disquisizioni sull'attrezzatura oppure sulla carta usata o sui probabili o presunti interventi creativi in postproduzione. Ma guardiamoci prima il lavoro, e come diceva Roberto cerchiamo di capirlo, goderlo, e poi magari cerchiamo informaziomi sull'autore per inquadrare ancora meglio il tutto. E poi sì, soffermiamoci anche sugli strumenti, sulla stampa, sull'attrezzatura, perchè la fotografia è fatta anche con l'attrezzatura, ma se anche non dovessimo saperne nulla di come l'autore ha scattato quella fotografia, non penso che cadrebbe il mondo.

Marco(pamar5)

Inviato: 15/4/2006 2:01
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: Strumenti ed estetica
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Credo che non proverei tanto piacere a parlare di strumenti se non credessi fermamente che quegli strumenti mi aiutano a cercare di esprimere quello che mente ed occhio vedono e sentono; non vedo e sento sempre allo stesso modo, mi piace cercare il più possibile, con le molte approssimazioni che le mie risorse mi concedono, lo strumento giusto per le mie visioni.
Concedetemi il paragone, anche fumare la pipa è ben diverso con una pipa o con un'altra... del resto anche fare le pipe è un'arte, e in qualche modo forse anche fumarle...


Andrea

Inviato: 15/4/2006 2:09
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Strumenti ed estetica
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Il detto "i pittori non parlano di pennelli, dipingono" potrebbe anche non essere un fatto voluto.....

Nell'arte in molti casi si pagava il noviziato ci si avviciava a un artista come garzone per imparare la tecnica e i suoi segreti...."segreti"......non tutti gli artisti sono disposti a dividere la conoscenza sulle proprie tecniche e sull'uso degli attrezzi. Daltronde puà pure essere comprensibile in quanto un artista prova e sperimenta per anni per raggiungere un risultato e di certo non sara disposto a divulgare al primo venuto tutti i trucchi del suo lavoro.
Non cera di sicuro internet e il Forum di Fotoavventure ove confrontare le proprie opinioni e dove attingere idee


Per quanto riguarda l'approccio personale diciamo di avvicinamento, visione e contemplazione di un opera concordo sul fatto che se il primo pensiero è "come avrà  realizzato l'immagine o con che atrezzatura?" due sono le cose, o chi guarda l'opera non è interessato al genere - in pratica non glie ne pò fregà  di meno - oppure non ha la cultura necessaria per capire a fondo l'opera dell'artista o in ultima analisi è l'artista che non è riuscito a emozionare come voleva l'osservatore.

Personalmente quando guado un immagine mi lascio trasportare dalle mie emozioni.......sono una pesona istintiva e lascio che sia l'istinto a guidarmi e i miei sentimenti ma ammetto che alla fine se lo scatto ha qualcosa di particolare, una prospettiva strana oppure un colore dominante particolare cerco di immaginare come è stata realizzata l'immagine, con qaule tipo di obiettivo (grandangolare o tele) cerco di capire perche il fotografo ha scelto qull'obbiettivo a che ora e perche il fotografo ha cercato quell'inquadratura cosi particolare.
A mio avviso queste sono domande che entrano in maniera naturale nella testa del fotografo che osserva l'immagine di un altro, sempre che ci sia uno stimolo particolare a scatenarlo ma per me questa è una normalissima deformazione professionale e non ce nulla da nascondere o di cui vergognarsi.


Ciao

Gerry


Inviato: 15/4/2006 2:35
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Re: Strumenti ed estetica

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21/5/2005 16:44
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Un opera d'arte quale puà essere una fotografia o un quadro è un'insieme di cose, pensiero, artigianalità , ecc e l'approccio deve essere completo, se io vado a vedere una mostra di AA mi godo la sua immagine e anche la sua realizzazione in camera oscura dato che io nè faccio, magari per uno che non entra in CO non gli viene neanche in mente e si ferma alla pura immagine.
Ho sentito molte volte parlare delle famose pennellate di Van Gogh più o meno materiche, penso che questo come d'altronde la CO siano valori aggiunti.
Ciao
Stefano

Inviato: 15/4/2006 9:52

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: Strumenti ed estetica
Utente non più registrato
Stefano ok e lo posso capire il tuo piacere davanti ad una fotografia che e´ anche pregevolmente realizzata in CO.
Non capisco il valore aggiunto della pennellata materica di V. Van Gogh.....era un suo modo di esprimersi basato anche su dei chiroscurali dati anche dalle grasse pennellate...il quadro non e´ che vale di piu´ perche´ ci ha messo piu´ colore... ne tantomeno perche´ e´ una superfice particolare al tatto (visto che se si tocca un quadro di VVG di mettono via per qualche mese)

Per me, e sottolineo per me, la cosa piu´ importante di una fotografia o in generale di un un´opera creativa e´ il risultato finale, la gusto in funzione di quello che l´autore mi espone......attenzione stiamo parlando di estetica!!!! non mi passa neanche per l´anticamera del cervello di pensare a come poteva "migliorarla" o farla E´ LA SUA OPERA e non la mia.....poi da artigiano posso indagare curioso come la ha fatta....ma ripeto e´ un altro film.
In pratica Stefano se tu mi fai vedere dal vivo una tua stampa io la gusto per quello che e´, per quello che mi fai vedere....non riesco e non posso trovarla piu´ bella perche´ e´ stampata bene, se cosi fosse vorrebbe dire che la tua immagine non avrebbe alcun valore, sarebbe priva di significati...sarebbe il nulla .....e allora giudicheremo solo la stampa, ma allora qualsiasi cosa fotografi anche te stesso andrebbe bene perche´ il risultato finale non sarebbe la sostanza ma la forma. Altri hanno gia´ fatto questo percorso e se non ti cito al volo i nomi e´ proprio perche´ era una "grande" espressione d´arte.


Roberto

Inviato: 15/4/2006 10:29
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Re: Strumenti ed estetica
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Citazione:
Il detto "i pittori non parlano di pennelli, dipingono" potrebbe anche non essere un fatto voluto.....

Nell'arte in molti casi si pagava il noviziato ci si avviciava a un artista come garzone per imparare la tecnica e i suoi segreti...."segreti"......non tutti gli artisti sono disposti a dividere la conoscenza sulle proprie tecniche e sull'uso degli attrezzi. Daltronde puà pure essere comprensibile in quanto un artista prova e sperimenta per anni per raggiungere un risultato e di certo non sara disposto a divulgare al primo venuto tutti i trucchi del suo lavoro.


Mbeh, sembrerà imbecille (probabilmente a ragione! ) ma non ci avevo pensato...!!
E invece suona molto logico, magari non sarà  tutta qui la spiegazione ma senz'altro puà essere un aspetto!
Pennello, miscelazione dei colori, tutti "segreti del mestiere" che mi pare sensato fossero (e magari siano tuttora) argomenti su cui gli artisti esercitavano una certa reticenza. Mentre in fotografia magari, anche per la natura stessa del mezzo (che implica comunque l'uso di certi apparecchi tecnologici, anche se molto semplici in certi casi), si sia più portati a parlare degli strumenti.

Fer

Inviato: 15/4/2006 11:12
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Re: Strumenti ed estetica
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Citazione:

ilbavarese ha scritto:

In pratica Stefano se tu mi fai vedere dal vivo una tua stampa io la gusto per quello che e´, per quello che mi fai vedere....non riesco e non posso trovarla piu´ bella perche´ e´ stampata bene, se cosi fosse vorrebbe dire che la tua immagine non avrebbe alcun valore, sarebbe priva di significati...sarebbe il nulla .....e allora giudicheremo solo la stampa, ma allora qualsiasi cosa fotografi anche te stesso andrebbe bene perche´ il risultato finale non sarebbe la sostanza ma la forma. Altri hanno gia´ fatto questo percorso e se non ti cito al volo i nomi e´ proprio perche´ era una "grande" espressione d´arte.


Roberto


Per quel che vale io sono d'accordo con Stefano: conta molto come è realizzata l'opera e ci sono due livelli per cui questa, la realizzazione, puà essere aprezzata.
Nel caso dell'inesperto che vede la stampa di AA apprezza anche il lavoro di CO anche se non lo sa, riesce a capirlo nel complesso, dall'impressione generale che riceve; in fin dei conti se le cose positive non sempre si percepiscono ogni difetto salta fuori come una asonanza.
Poi c'è il livello dell'esperto che apprezza l'opera nella sua interezza, o quasi, e riesce anche a intuire il lavoro mastodontico che è dietro a certe stampe.
Ovvio che prima della realizzazione ci deve essere la sostanza ovvero l'immagine (paesaggio ritratto o altro che sia).


Inviato: 15/4/2006 14:16
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Re: Strumenti ed estetica
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11/3/2004 9:36
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Partecipo anche io con imperdonabile ritardo a questa discussione ma, come giustamente diceva Roberto, in questa sezione dobbiamo prevedere sia risposte date in modo impulsivo e "di getto", e sia risposte più meditate, e per una risposta meditata ci vuole anche il tempo per scriverla (oltre che per pensarla)...

La questione che pone Marco è molto complessa ed importante, ed è cioè quella del rapporto dell'artista, o del fotografo, o dell'artigiano, con i suoi strumenti di lavoro ed espressivi, e di come questo rapporto influenzi, oppure non influenzi, la produzione artistica.
Io penso che a qualsiasi livello, anche in forme di espressione artistica in cui apparentemente non c'è nessuno strumento di lavoro, penso alla poesia o alla prosa, in realtà  questa relazione esiste ed influenza la produzione dell'artista, sappiamo infatti dalle interviste agli scrittori o ai poeti che scrivere con una penna su un foglio di carta, oppure scrivere con la tastiera di un pc guardando un monitor, sono due cose completamente differenti e che influenzano profondamente lo stile e l'approccio alla composizione...immaginiamo quindi quanto questa relazione possa essere infinitamente più complessa e determinante in forme d'arte come làa fotografia, la pittura e la scultura, in cui gli strumenti di lavoro sono ben più determinanti che una penna a sfera nella realizzazione finale dell'opera...d'altronde quante volte anche noi diciamo che utilizziamo il grande formato perchè ci consente di comporre e di pensare le nostre immagini in modo completamente differente rispetto ai formati minori, così chi scatta con il 35mm lo fa per delle altrettanto valide motivazioni espressive, è quindi evidente che in fotografia la scelta del nostro peculiare strumento di lavoro sia non solo una scelta tecnica ma anche e soprattutto una scelta espressiva, che si fonde direttamente con la realizzazione dell'immagine e ne influenza profondamente l'esito finale...io penso che di questo fatto più o meno tutti gli artisti siano consapevoli, anche se poi è difficile fare delle generalizzazioni, (abbiamo casi di "incoscienza illuminata" ed "onnivorismo dei mezzi espressivi", anche dovuta a volte a stati di tossicodipendenza ed ad indigenza, il primo nome che mi viene in mente è Basquiat), e se gli artisti ne sono consapevoli diventa allora interessante chiedersi il perchè di questo diffuso atteggiamento di "sufficienza", se non a volte di manifesta ed ostentata "ostilità " a parlarne tanto che si è tentati di pensare appunto che per loro quello che conta non è il mezzo con cui sono arrivati all'opera ma solo l'opera stessa o l'aspetto concettuale della stessa (quantomeno nell'arte moderna)...questo atteggiamento accade anche in fotografia, basti prendere l'intervista a Giacomelli di cui abbiamo ampliamente discusso qui sul forum, e di cui attualmente utilizzo una frase come mia firma personale, non tanto perchè io sia d'accordo con lui (personalmente appartengo alla schiera di fotografi che sono consapevoli che la scelta del proprio strumento di lavoro è importante sull'esito finale dell'immagine) ma quanto come forma di "provocazione" nei confronti di quelle persone di cui parlava Fabiano nel suo intervento...beh, io penso che in questo atteggiamento ci sia da una parte una "naturale" vocazione ad essere un pò blasè nei confronti dei propri strumenti di lavoro da parte di molti artisti, così come giustamente aveva detto Umberto nei confronti di Giacomelli, anche se questo atteggiamento nasconde l'altra ragione profonda per cui un artista, alla fine, "dimentica" l'importanza dei propri strumenti di lavoro una volta che l'opera è terminata, cioè la consapevolezza, ancora più forte della prima, che l'opera, una volta terminata, una volta presentata nella sua versione definitiva, non gli appartiene più, diventa altro da sè, assume una potenza ed una autonomia, nella migliore delle ipotesi rivela tali nuovi mondi e tali nuovi orizzonti di senso, che trascendono e rendono inutile ogni discquisizione sul come e con quali strumenti quell'opera è stata realizzata, cioè l'artista è totalmente "rapito" dalla sua creazione e allo stesso tempo dalla consapevolezza che, in qualche modo, lui non ne è più l'autore, e davanti a questa rivelazione, capitale e fondamentale per qualsiasi artista (cioè che nessuno è autore di un bel niente, con buona pace dei galleristi e del mercato dell'arte). tutto il resto cessa di avere importanza...e adesso vediamo se entro domani riesco a scrivere qualcosa anche sulla sinestesia!



Inviato: 19/4/2006 16:51
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