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Re: Ottiche Carl Zeiss su Canon 5D |
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20/7/2005 21:55 Da lombardia - salò
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Stando a quel che mi dice un mio amico di vecchia data, da sempre utente Contax, le sue ottiche Zeiss (tutte risalenti ad un ventennio ed oltre) con la Canon digitale (40D, sulla quale ha applicato i suddetti obbiettivi) hanno una resa visibilmente inferiore rispetto alla pellicola (a cui infatti è rimasto fedele, usando la 40D solo come "riserva").
Forse la soluzione per porre rimedio alla scarsa resa sui bordi, tipica di molti grandangolari Canon, sta nell'acquisto degli Zeiss ZE, piuttosto che nel ripescaggio dei vecchi obbiettivi concepiti per il film tradizionale? Fabio
Inviato: 25/1/2010 12:28
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Re: canon 18-55 |
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Si, l'ultimo 18-55mm è molto migliore del suo predecessore.
Fabio
Inviato: 22/1/2010 15:32
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Re: Quale stampante fotografica A4? |
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In realtà esistono pro e contro sia per gli inks dye che per quelli a pigmenti, sicché anche in questo caso si deve ammettere che non esiste una soluzione perfetta; il segreto sta nel conoscerli a fondo e saperne sfruttare le caratteristiche a seconda dei risultati perseguiti. Questo, purtroppo, presuppone l'utilizzo di due diverse macchine. Chi ne vuole o ne puà usare una sola deve fare la sua scelta a seconda delle sue priorità .
Non è vero, comunque, che i dye vadano bene solo con le carte lucide; i coloranti ad acqua permettono gamut e Dmax notevolmente maggiori rispetto ai pigmenti su carte FineArt di tipo Rag (come la HPR 308 o la UltraSmooth) o alla cellulosa (come la HPR Natural Art). Ovviamente è indispensabile un profilo custom. Sulle semiglossy e le simil baritate, invece, il rapporto si inverte e i pigmenti prevalgono sotto ogni aspetto (basta esaminare con ProfilEditor i profili custom per rendersene conto). Nel B&W, poi, non c'è storia e dominano i pigmenti. Quanto all'archiviabilità , con i dye sono necessarie delle precauzioni; stampe su HPR 308 e simili vanno trattate con l'apposito spray per preservale dall'attacco di ozono ed inquinanti vari. In un album possono durare moltissimi anni e questo puà bastare per un fotoamatore. Un professionista che vende o stampa per conto terzi, invece, non puà garantirsi circa le precauzioni adottate dai suoi clienti e, quindi, per lui è obbligatorio l'utilizzo dei pigmenti, sicuramente più stabili. Non è un caso, comunque, se i dye non sono scomparsi: Canon propone, ad es., due semiprofessionali, la 9000 MarkII e la 9500 markII che si differenziano proprio per la tipologia di inchiostri. Personalmente uso entrambi gli inks con una SP1400 ed una P3800 e per fare, ad es., gli album della Hahnemhule su HPR Duo da 276 gr. o quelli su HPR Natuaral Art uso la prima per il semplice fatto che con i dye e questa carta le stampe sono migliori sotto ogni aspetto. Se devo fare una stampa su una carta perlata non ho dubbi ed uso la P3800; idem per il BW. Su carta lucida nessun pigmento puà dare quel che si ottiene con i Claria e la Epson Ultra o la Felix Schoeller Glossy da 300 gr.. E così via. Ciao a tutti e buone stampe. Fabio Maione
Inviato: 19/1/2010 20:55
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Re: C'è qualcuno che stampa ancora il colore in camera oscura? |
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Personalmente ho smesso di stampare il colore in C.O. da molti anni; però ho tenuto compagnia ad un mio amico attrezzato con Durst 805 color e durst printo (carta e chimici come i tuoi)sino ad un paio di anni fa, quando anche lui è transittao al digitale.
Io, però, non mi sono mai divertito a stampare a colori, diversamente che per il B&W,in cui si gode di una libertà operativa e di una possibilità creativa ben maggiore (ad es. si manipola la foto anche nel bagno di sviluppo e si interviene anche dopo, con indebolimenti localizzati, viraggi ecc.). Dal punto di vista della qualità di stampa, poi, non vi è dubbio che quella a getto di inchiostro consente Dmax e gamut generalmente migliori rispetto al chimico; senza dire poi delle possibilità di interventi (anche localizzati) in camera chiara, molto più precisi nel dominio dei toni, delle luci e delle ombre rispetto a quel pochissimo che si puà fare con l'ingranditore a colori in sintesi sottrattiva. Fabio
Inviato: 28/12/2009 22:48
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Re: Asciugatura baritate |
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Beh, come si suol dire...la necessità aguzza l'ingegno e la soluzione che proponi potrebbe anche funzionare bene ed evitarti il costoso acquisto di un'asciugatrice come questa:
http://www.fotomatica.tv.it/index1.html?lang=it&lmd=40025.772662 Ciao Fabio PS- mi fa piacere che esistano giovani con la passione per la classicità . Bravo.
Inviato: 31/7/2009 19:13
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Re: Asciugatura baritate |
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Protesilao (un nick name che non si sceglie per caso), quando ho iniziato a fotografare seriamente, nel lontano 1969,si fotografava solo in B&W e la smaltatura era ritenuta tra i fotoamatori una "conditio sine qua" non per poter esporre o partecipare ai concorsi.
Il prodotto più usato tra i fotoamatori per facilitare la smaltatura ero lo SPIANO di Ornano. Le smaltatrici che funzianavano meglio erano quelle a tamburo (molto costose); con quelle piane tutto dipendeva dalla pulizia (estrema) della lastra di acciaio, della tela e dall'accuratezza della "rullata". I professionisti di nome, invece, disdegnavano già allora la smaltatura, e così pure i "puristi", sia per godere della lucentezza naturale delle carte baritate, sia per prolungare la longevità delle stampe. In letteratura (v. Ghedina) già allora, infatti, si era sottolineato che la smaltaura a caldo nuoce alla durata nel tempo della fotografia e si consigliava in alternativa la smaltatura a freddo (su lastre di cristallo puro), peraltro comportante una procedura lunghissima. Col tempo anche i fotoamatori abbandonarono la pratica della smaltatura e le smaltatrici furono utilizzate solo per asciugare le stampe. Molti però sottolinearono che anche quella era una tecnica "pericolosa" perché la tela della smaltatrice veniva a contatto con la superficie emulsionata della carta con conseguente pericolo di danneggiamenti e, soprattutto, di inquinamenti chimici: infatti poteva accadere (magari per via di un lavaggio poco accurato) che nella tela della smaltarice rimanesero tracce di iposolfito di sodio (fissaggio) che, accumulandosi nel tempo, avrebbero potuto dar luogo a spiecevoli contaminazioni. La pratica oggi più usata per una corretta asciugatura naturale delle carte baritate consiste nell'utilizzo di sistemi sovrapposti di griglie forate e nel successivo inserimento delle stampe in un torchietto di legno naturale, previa interposizione tra una foto e l'altra di fogli di carta a ph neutro. Ciao, Fabio Maione PS - Protesilao, esiste accanto a te anche una Laudamia?
Inviato: 31/7/2009 8:49
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Re: Inchiostri compatibili per R2400 |
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Io ho conosciuto e parlato con un paio di fotoamatori che hanno usato i Mis K4, i quali si sono dichiarati molto soddisfatti.
Ho visto solo dei B&W di uno di essi, ma mi hanno lasciato perplesso (metamerismo accentuato). Ma non ti so dire nulla sul workflow seguito (ma ho ragione di dubitare che la persona in questione sia esperta di profili ecc.). Altro non ti so dire, se non sconsigliarti di avventurarti in qualsiasi prova se non sei in possesso di uno spettrofotometro (ci vuole almeno uno strumento amatoriale, come Printfix o Colormunki). Fabio
Inviato: 19/4/2009 8:49
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Re: Mamiya 7 II Vs. Pentax 67 II |
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Se non sai in anticipo cosa fotograferai in futuro, allora la scelta deve cadere sulla macchina più eclettica.
Ovvio che non esiste un apparecchio adatto per un uso universale senza che si debba pagare qualche scotto in qualche campo specifico (come ad es. il peso o l'ingombro, fattori che, tanto per fare un esempio, sono rilevanti nella forografia di montagna), ma comunque il sistema reflex ha avuto grande successo proprio per la sua capacità di adattarsi a tantissimi generi di ripresa. Il telemetro (Mamiya 7) ha tanti meriti, ma mal si adatta a tanti utilizzi; la reflex offre certamente una maggiore versatilità . La reflex 6x7 Pentax è di grande qualità (ne ho avute due)ma non è certo adatta a viaggi di piacere; la Pentax 645 (anche di questa ne ho avute due )gode anch'essa di ottiche splendide e ha ingombri e pesi più facilmente gestibili. Inoltre è assolutamente più veloce ed immediata da usare. Buone foto Fabio
Inviato: 19/4/2009 8:39
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Re: Inchiostri compatibili per R2400 |
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In giro c'è di tutto, quindi ti conviene affidarti a prodotti ben collaudati come i K4 della MIS (http://www.inksupply.com/arcrefkits.cfm) oppure
garantiti da un buon nome, come J.Cone, il creatore dei Piezography (in quest'ultimo caso puoi anche scegliere la versione col vivid magenta), reperibili anche in italia: http://www.apromastore.com/index1.html?lang=it&=it&target=d32.html . In entrambi i casi è assolutamente indispensabile crearsi o acquistare un profilo ad hoc (cioè per la propria stampante e la carta preferita). fabio
Inviato: 18/4/2009 8:47
Modificato da Galeno su 19/4/2009 11:31:25
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Re: Promozioncina su Epson 3800 |
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Ho visto un paio di rumors sulla 3900; per ora ho potuto rintracciare solo questo:
http://www.northlight-images.co.uk/printers/epson3900.html Sui plotter 7900 e 9900 e i suoi inks v. http://www.itsupplies.com/isroot/itsu ... ne/SPro_7900_9900_SRG.pdf, in particolare a pag. 17. Ma la notizia sul gamut più ampio mi deriva direttamente da Alberto Maccaferri e da Enrico Cinalli che hanno avuto occasione di profilare per conto terzi con spettrofotometro Barbieri un paio di 7900. Stammi bene e buona Pasqua. Fabio
Inviato: 11/4/2009 23:50
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Re: Promozioncina su Epson 3800 |
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Il fatto è che sta per uscire la nuova P3900 con i nuovi inks HDR.
L'acquisto della P3800 in questo momento è conveniente soprattutto se si intende stampare prevalentemente in B&W, sulla cui qualità di uscita i nuovi inks non influiranno in alcun modo. Per il colore invece i tests sulla recente P7900 hanno permesso di accertare un significativo aumento del gamut, soprattutto in zona L 50/75. Fabio
Inviato: 11/4/2009 14:56
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Re: Il futuro di Fotoavventure |
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Idea del tutto condivisibile ed apprezzabile quella di tornare alle origini e ripercorrere il cammino che si era intrapresi e che, per tanti motivi, aveva preso vie traverse man mano che gli orizzonti si allargavano.
La specializzazione e la concentrazione sono sempre state all'origine delle scoperte più remunerative. D'altra parte l'idea mi pare che non sia affatto quella di chiudersi in una torre d'avorio, ma al contrario quella di sviluppare armoniosamente il progetto iniziale; e senza perdere di vista quanto sin qui fatto, un bene comunque prezioso, usufruibile nel forum alternativo a sua volta destinato ad arricchirsi ulteriormente; tanto più ciò sarà facile quanto più sarà possibile dialogare civilmente e senza patemi d'animo. Congratulazioni per la determinazione che l'idea richiedeva e per il coraggio che avete tutti dimostrato. Fabio Maione
Inviato: 5/3/2009 0:14
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Re: spettrofotometro e creazione profili stampante |
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i profili sono importanti, ma non solo e non tanto per la ricerca di una migliore qualità (usando il driver e magari anche carte dello stesso produttore della stampante, uno stampatore esperto, avvalendosi di qualche provino di stampa, puà ottenere comunque ottime stampe), quanto per essere consapevoli di quel che si sta facendo. Insomma, avendo il monitor calibrato e profilato puoi sfruttare il profilo per una coerente previsualizzazione della stampa su una determinata carta.
ColorMunki (il nome è indicativo dell "scimmia" e non della mucca)e Datacolor sono prodotti equivalenti, per amatori esigenti. Eye One di X-Rite (costa il triplo) ed è un buon prodotto. Poi ci sono gli spettrafotometri professionali (costano almeno il doppio del tuo plotter). ciao Fabio
Inviato: 16/2/2009 19:02
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Re: workshop stampa digitale fine art |
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Il workshop si tiene nella sala Rossi di Pergine. Questa cittadina dista 10 minuti da Trento.
Ciao Fabio
Inviato: 10/2/2009 0:19
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workshop stampa digitale fine art |
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Ripropongo, questa volta debitamente munito di autorizzazione dei titolari del sito, la segnalazione del workshop che terrà il 21/02 p.v..
Tengo a precisare che l'evento non ha alcuno scopo di lucro e che non si tratta di un'iniziativa commerciale; io ho lavorato a titolo completamente gratuito, mentre il Fotoclub organizzatore richiede una quota di partecipazione pari a 40 euro, che serve per comprire le spese del pranzo e quelle dell'affitto della sala. Qui il link per il programma e le iscrizioni: http://www.fotoamatoripergine.it/WKSP ... orkshop_fabio_maione.html Dopo una premessa e degli accenni alla gestione del colore, saranno illustrati le caratteristiche degli inchiostri e dei materiali di stampa (porterà molte stampe per paragonare le varie carte), la procedura di stampa, le procedure per stampare in BW. Svolgerà la lezione teorica (con slides proiettate e commento a braccio) e nel pomeriggio eseguirà le prove pratiche di stampa con una SP 1400 (inks ai pigmenti di carbone). Grazie a tutti per l'attenzione Fabio
Inviato: 9/2/2009 18:25
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Re: Canon FD 50mm F1.8 vx Canon FD 50mm F1.4 S.S.C. |
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Recentissimo test del 50/1,8, con possibilità di confrontarlo con il suo fratello f:1,4:
http://www.dpreview.com/lensreviews/canon_50_1p8_ii_c16/ Ciao Fabio
Inviato: 30/1/2009 23:07
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Re: finalmente epson 4880.... |
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Citazione:
Molto, molto interessante. Acquistare gli Epson K3 a litrozzi sarebbe il massimo e non esiterei un attimo a convertire la mia stampante al CIS. Potresti essere più preciso e fari i nomi di chi e dove poterli acquistare? Grazie Fabio
Inviato: 1/12/2008 8:44
Modificato da Galeno su 1/12/2008 17:52:27
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Re: ma a che età avete iniziato? |
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A quanto pare ci sono molte affinità tra noi fotoavventurieri.
Per quanto mi riguarda, Comet Bencini a 8 anni. A 12 ho passato le mie intere vacanze estive nel negozio di un fotografo di paese, soprattutto nella sua C.O. a stampare le foto in BW. A 18 anni, per la maturità , niene moto, ma la prima reflex (Asahi Pentax Spotmatic con Super Takuma 50mm f. 1,4) e un Durst M300 con Iscorit 50mm. Non ho più smesso di occuparmi di fotografia, né penso di farlo fino al momento in cui sarà padrone delle mie azioni. Ciao a tutti. Fabio Maione
Inviato: 8/11/2008 14:55
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Re: dubbio di impostazione colore in Photoshop |
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Roberto ha anche scritto:
...RGB: mantinei profili incorporati CMYK: disattivo Grigio: disattivo/attivo ogni tanto scopro di aver fatto delle cose (dato delle impostazioni ad esempio) ma non mi ricordo poi il perchè proprio quelle e non altre.... Fatta la premessa di cui al precedente post sulla mia conoscenza perfettibile mi sembra che mantenere il profilo incorporato nel file (mediante un tag apposito) serva poi a gestire più facilmente il sistema ICC del colore quando si apre il file; cioè al momento di aprirlo, magari su un altro PC, Photoshop legge il profilo incorporato, mantenendo i dati numerici, quindi senza convertire alcun colore: l'immagine resta, insomma, nel suo spazio colore. Le opzioni successive, nella finestra avanzata di gestione del colore sono relative alle richieste che PS ti rivolge,se spunti l'opzione, nel caso il file da aprire o da incollare sia privo di un profilo oppure ne incorpori uno non corrispondente al tuo spazio di lavoro. Infine le opzioni avanzate di conversione si riferiscono una al motore appunto di conversione (tutti usano Adobe Ace, perché considerato superiore) e, l'altra, all'intento di rendering perseguito dal creatore del profilo per gestire i colori fuori gamma (devono essere trasformati nel loro equivalente più somigliante all'interno dello spazio colore di destinazione). Il più usato in fotografia è l'intento percettivo (cerca di ricondurre i colori fuori gamma mantenendo la relazione visiva umana tra i colori). Infine la discussa compensazione del punto nero ha la funzione di modificare le ombre più scure in modo da riprodurle in maniera tra loro più dettagliata. Molti ritengono che sia più corretto disattivarla per ottenere neri più profondi, ma senza dubbio questo si puà fare solo se hai un monitor ben calibrato e ben profilato. Ciao, Fabio
Inviato: 24/10/2008 12:54
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Re: dubbio di impostazione colore in Photoshop |
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Roberto ha scritto:
....grigio (gray): dot Gain 20% oppure Gray Gamma 2.2 quale la differenza? tinta piatta (Spot): dot gain da un 10% a un 30% quale? su cosa agisce... Per quanto ne so io, che non è molto, le opzioni dello spazio di lavoro in scala di grigio che riguardano il dot gain si riferiscono alla possibilità di variare l'ingrossamento dei punti di stampa in quadricromia. Se si preparano immagini in scala di grigio per la visione a monitor e per la stampa in RGB (inkjet) si deve optare su gamma 2.2. Ciao Fabio
Inviato: 24/10/2008 12:32
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