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Re: Problema alte luci col digitale

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26/5/2005 15:12
Da Orsay (Parigi)
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invece di mascherare con il pennello puoi fare cosi:
http://www.internetcamera.it/snitzforum/topic.asp?TOPIC_ID=254
ciao
f

Inviato: 15/9/2005 9:13
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Re: una domanda....

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26/5/2005 15:12
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ciao,
una volta ne ho sviluppata una per sbaglio nella chimica bn. immagine vagamente stampabile, ma la base del negativo e' veramente veramente densa, quasi si fa fatica a guardarci attraverso, e la stampa e' molto poco contrastata.
la pellicola pero' era pure scaduta.
ciao
f

Inviato: 13/9/2005 13:13
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Re: Provini a contatto

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26/5/2005 15:12
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ciao,
nei torchietti effettivamente c'era il velluto o feltrino, ma in quelli moderni c'e' spugna e a volte sopra a questa pure un feltrino fine, a volte in piu' pure un foglio di vinile (ma questo per l'umidita').
in pratica il problema si pone con formati superiori, e soprattutto con la carta. i negativi con un vetro stanno abbastanza dritti e l'aderenza e' discreta pure con mezzi molto tradizionali.
io il metodo lo uso fino al 30x40, in quel caso ci vuole una lastra da 0.5 perche' altrimenti la carta resta sospesa e un torchietto sarebbe cmq meglio (me lo sto costruendo). per dei semplici provini un pezzo di gommapiuma e il vetro di un quadretto vanno bene, poi se e' piu' grosso puoi pure mettere dei pesi sui bordi.
ciao
f invisioso del torchietto del babbo

Inviato: 13/9/2005 13:10
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Re: Provini a contatto

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26/5/2005 15:12
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ciao,
prendi una spugna fine e un vetro pesante e con questo ti sei fatto un pressino. poi una lampadina attaccata ad un filo. sul soffitto metti un anello e ci passi dentro il filo. a questo punto se tiri il filo la lapmadina sale e hai meno luce. avvicinando o allontanando la lampadina dal piano del foglio puoi gestire facilmente l'esposizione. se poi vuoi puoi anche fare una serie di riferimenti misurando con un esposimetro a che altezza devi mettere la lampada per miminuire di ogni stop.
un sacco di stampatori per contatto fanno cosi', e pure ansel adam, prima di passare alla luce dell'ingranditore per i contatti, faceva cosi'. ma per dei provini ne vale la pena?
ciao
f

Inviato: 13/9/2005 9:58
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Re: stampe B&N con epson 2100

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26/5/2005 15:12
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ciao,
con la 2100 riesco ad ottenere ottime stampe a colori, discreti negativi digitali e pessime immagini in bianco e nero. credo che sia un un problema intrinseco, dovremmo usare inchiostri grigi e non colorati.
ciao
f

Inviato: 12/9/2005 23:44
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Re: workshop in toscana con michele vacchiano

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26/5/2005 15:12
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ok, grazie mille. purtroppo il ws rischia di saltare, ma se si fara' ti contattero' per mail la settimana precedente.
ciao e spero a presto
fabiano

Inviato: 12/9/2005 13:10
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Re: mauro8156

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lo sviluppo refinal e' studiato apposta per sviluppare grandi volumi di pellicole, non vorrei dire cappellate ma mi pare che con i 5 litri si possano fare 5000 rotoli 35mm da 36 pose (da verificare nelle istruzioni).
quando l'ho usato era per la camera oscura dell'universita, con decide di utilizzatori che portavano i loro film a sviluppare. ne tenevo un litro come soluzione d'uso che gettavo ogni qualche mese. ogni litro vedeva cmq almeno qualche decina di pellicole.
usare quindi un litro come bagno perduto sarebbe un vero peccato.
se si hanno piccoli volumi di produzione, e si preferisce usare rivelatori sempre freschi allora e' meglio concentrarsi su prodotti diversi.
ciao
f

Inviato: 12/9/2005 11:43
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Re: profili icc per la 2100 e carte alternative

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26/5/2005 15:12
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ciao ragazzi,
ieri sera ho finalmente trovato un po' di tempo per combinare una stampa inkjet della sola informazione colore con una stampa dei neri fatta con tecniche antiche, in questo caso van dick brown.
devo dire che l'idea di utilizzare gli icc è abbastanza un sogno, perche' la gamma, il colore, la tinta etc sono altamente deformati dal procedimento.
in primis per separare colore da bianco nero si deve passare in cmyk. eliminando i canali colore quello nero resta piuttosto invariato, mentre eliminando il nero e tornando in rgb photoshop deve epr forza inventarsi i colori, e lo fa rendendoli più brillanti. questo poi compensa un po' con il fatto che stampandoci sopra una vdb i colori si appiattiscono, ma quello che mi premeva dire è che non si puo' sognare di usare degli icc, perche' un'accuratezza tale non la si puà avere intrinsecamente.
nonostante tutto il risultato è terribilmente interessante. non vi mostro le immagini perchè ho avuto qualche problema della sulla vdk (non mi ha riempito le luci), ma appena riesco a mettere a posto gli ultimi passaggi vi faccio vedere qualche cosa.
ciao
f

Inviato: 11/9/2005 17:18
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Re: consiglio

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26/5/2005 15:12
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perche' non compri nell'usato?
ti potresti fare le ossa sulle ottime meccaniche dei tempi andati, che costano una cifra irrisoria ed erano le professionali di un po' di anni orsono, piuttosto che comprare una refelx di entrata di gamma per i soliti soldi.
per esempio io ho due amata olympus om2 che su ebay le paghi 50-100 euro, con un bel 50 1.4 per poco piu'. altrimenti un mio amico ha la canon 300v (non d) un po' giocattolino ma pace. il fattore limitante diventa l'ottica.
ciao
f

Inviato: 9/9/2005 13:23
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Re: prima serie di domande

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allora, in linea di principio basta che vai in un negozio e ti chiedi una lampada che produca luce a 6500k. un'altro parametro e' l'indice colore, che indica l'accuratezza dei colori della lampada. va da 0 a 100 e io ho preso 97. la mia lampada e' quindi una 965, 9 per 97 e 65 per 6500k. esistono per esempio le 765. poi devi decidere dimensione e potenza, questo dipende dalla tua camera. se hai un esposimetro che ti misura i lux puoi vedere a che distanza ti dovresti mettere per avere i valori corretti di luminosita', ma poi cambia con quello che hai nella stanza, come riflette la luce, la disposizione etc. bisogna fare delle prove.
io ho poi semplicmente preso un supporto per tubi neon, il meno caro che ho trovato, e ho fatto delle prove mettendolo di lato in maniera da non avere riflessi e cambiando la distanza e o schermandolo fino ad avere i valori di lux adeguati. e' brutto ma funziona.
infine tutto questo non influenza minimamente la calibrazione, ma determina uno standard di luce ambiente in maniera che la tua percezione dello schermo sia sempre lo stesso. l'unico svantaggio e' che in estate e' un peccato lavorare con le tende chiuse.
ciao
f

Inviato: 9/9/2005 11:44
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Re: prima serie di domande

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26/5/2005 15:12
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ciao,
aveco scritto un lungo reply a questo post ma da casa e mi era rimasto sul pc. poi si era andati avanti e non avevo piu' postato. premetto che pure io uso l'eye one display 2 della gretag.
adesso aggiungo qualche cosa:
prova a scaricare l'ultima versione del software, quella che era sul mio cd aveva un baco e funzionava male.
non usare mai la versione base. quando ho comprato la sonda speravo finalmente di non dover lasciare piu' niente alla percezione e calibravo in automatico e avevo grossi problemi fino a quando mi sono messi a calibrare in manuale e ho scoperto che il mio schermo ha una temperatura nativa di piu' di 9000k, mentre bisogna stare sui 6500k.
ti invio le note che ho preso:
Citazione:
***************************************
calibrazione schermo
***************************************

lo schermo è un lacie electronblue IV da 22 pollici, con solo 5 mesi di vita.
la sonda è la eyeone display ii della gretag mcbeth. il software è eye-one
match 3 (la versione più recente).

all'inizio calibravo con la procedura automatica, ma la temperatura nativa
del monitor è di 9000° e passa e mi da un piacevole monitor blu, ottimo per
scrivere, che pero' non corrisponde ai 6500°k consigliati un po' da tutti. ho
sempre letto che un monitor adatto al ritocco sembra giallino e spiacevole
per chi è abituato a scrivere testi e simili, ed è così che lo ottengo a
6500°.
la procedura manuale consente di scegliere più opzioni, e uso quella per
calibrare il monitor. questa storia che bisogna intervenire mi ha cmq
stupito, visto che con la sonda speravo di avere uno strumento totalmente
automatico.

in ogni caso scelgo di partire con una temperatura di 6500°, un gamma di 2.2
e una luminanza di 100 cd/m^2. i primi due sono i valori generalmente
consigliati per utenti windows, l'ultimo è quello consigliato per i crt da
eye-one match. durante la calibrazione il contrasto rimane al 100%, la
luminosità  al 25% (ma varia un po' di volta in volta). nella regolazione
indipendente dei canali colore il rosso
e il verde non si posizionano esattamente nel punto zero consigliato dal sw,
ma restano appena inferiori. il blu è perfetto. il risultato è che gamma e
temperatura corrispondono, e la luminosità  è leggermente inferiore. le curve
sono quasi perfettamente lineari, con una leggera deformazione nei valori
bassi. anche su questo punto ho delle oscillazioni minime, per esempio con
l'ultima calibrazione ho avuto i 3 canali quasi perfettamente a zero e 4
curve praticamente dritte.

calibro una volta al mese e mi basta. infine se vai da un rivenditore di lampade ben fornito ti puo' ordinare dei tubi con temperatura di 6500k e indici colore prossimi a 100 (per esempio io ho preso i 97). costo 20 euro, e sei sicuro di essere costante.
ciao
f

Inviato: 8/9/2005 16:36
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workshop in toscana con michele vacchiano

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ciao,
scusate se mi faccio un po' di pubblicita', ma a fine settembre ritorno in italia dopo tre anni che vivo all'estero (negli ultimi 400 giorni della mia vita ne ho passati solo 3 in madrepatria, e ho mangiato 3 pizze ) e per l'occasione organizzo un workshop di fotografia con michele vacchiano:
http://www.michelevacchiano.com/w1005.htm
con pernottamento nell'agriturismo dei miei genitori:
http://www.agriturismo-diavolino.com/
una bella occasione per fotografiare in gf (ma anche mf, 35mm e digit sono ben accetti) baratti, populonia, suvereto, campiglia, san galgano, etc.
per il momento non ci sono molti iscritti, e sarebbe una bella occasione per incontrare gli amici del forum, discutere di fotografia, scambiare opinioni, etc.
ciao ciao
f

Inviato: 8/9/2005 16:19
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Re: camera oscura

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26/5/2005 15:12
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a me l'acido acetico costa 4 euro il litro. a dir la verita' non lo misuro nemmeno, ne metto un goccino per litro, ma deve essere una quantita' tipo un cucchiaino da caffe' (giusto per darti un'idea). dal momento che ho preso il colpo di mano credo che la concentrazione non vari significativamente. in ogni caso l'importante e' di abbassare un po' il ph, visto che lo sviluppo e' basico in principio basta avere un bagno leggermente acido per arresterlo di colpo.
lo shampo, o il sapone per le mani, lo puoi usare molto diluito. io ne metto un goccino nell'ultimo lavaggio delle baritate, per evitare le striature di calcare che ho rarissimamente notato. nel caso delle pellicole preferisco usare i prodotti appositi, ma in linea di principio e' lo stesso visto che l'unica cosa che fanno e' cambiare la tensione superficiale per far si che l'acqua scivoli via meglio.
ciao ciao e buon divertimento
f

Inviato: 8/9/2005 16:13
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Re: camera oscura

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credo che per iniziare vada benissimo, l'importante e' scattare, sviluppare e stampare molto. non dimenticare il bagno d'arresto di semplice acido acetico che costa pochissimo. anche il fissatore esiste molto meno caro, solo un po' piu' lungo del rapid fixer.
la carta e' multigrade? se si sei a posto. per iniziare stampa tanto in rc e piccolo formato, poi cominci ad allenarti con baritata (piu' lunga e tediosa, ma quanto piu' bella) e con i grandi formati (molto piu' difficili). prendi nota di qualunque cosa tu faccia, e cambia poche cose alla volta. per esempio non cambiare pellicola prima di aver fatto qualche centinaio di foto.
ciao
f

Inviato: 8/9/2005 15:20
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Re: Coppie fotografiche: Bernd e Hilla Becker

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ciao,
la coppia suddetta ha fatto qualche mese fa una mega esposizione al pompidou di parigi, dove purtroppo non sono andato. a dir la verita' non sono un fan, ma apparentemente sono molto ben considerati e importanti per la storia della fotografia. se c'e' qualche interessato posso procurarvi il catalogo.
ciao
f

Inviato: 6/9/2005 16:42
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Re: Inchiostri al carbone?

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il motivo per cui e' sconsigliabile stampare in solo nero e' molto semplice: la risoluzione di ogni testina e' la risoluzione di stampa diviso il numero di testine. se si stampa a 2800dpi in solo nero si stampa in realta' a 400dpi, 800 se il driver usa pure il grigio chiaro, cosa che di solito e' inaccettabile. inoltre tutte le periferiche attuali sono ad 8bit, ovvero hai al massimo 256toni diversi. con le cartuccie colore riesci ad arricchire i toni, soprattutto le transizioni nelle zone chiare ed uniformi, alrtrimenti vedi puntini e bande, assolutamente inaccettabile su una stampa di qualita'.
per quanto mi riguarda, dopo qualche we sudato riesco ad ottenere stampe soddisfacenti a colori, ma per il bianco e nero ho abbandonato, mi stampo un negativo su film trasparente calibrato con il metodo descritto qui: http://www.precisiondigitalnegatives.com/
e me lo stampo per contatto su baritata. perdo un po' perche' ho un passaggio in piu'. un 30x40 mi costa 2,7 euro di supporto piu' l'inchiostro, oltre alla baritata, ma ho una stampa perfettamente neutra, con neri profondi, nessun metamerismo, che con due bagni di fix e un viraggio al selenio si conserva assolutamente meglio di qualunque stampa digitale. tutto conservando le magnifiche possibilita' di photoshop, e senza nessuno spreco di bande, test e maschere perche' con pdn stampi a colpo sicuro.
ciao
f

Inviato: 5/9/2005 8:53
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Re: Recensione carte Moab

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purtroppo ormai siamo nell'OT piu' sfrenato, scusate ancora.

Citazione:
Ti chiedo una cosa: la carta per acquerello l'hai presa in considerazione? Non la carta degli album, ma quella speciale per artisti che deve essere tenuta a bagno per impregnarla d'acqua e poi lasciata asciugare montata su un telaio.


per le carte per tecniche antiche c'e' un'ampia scelta, e ho provato anche le arche acquarelle. molto molto belle, ma in carta salata danno problemi nelle luci, e ho provato ad incollarle pesantemente ma senza risolvere del tutto il problema. per i sali ferrici, che per il momento e' l'unica tecnica che uso per tanti motivi, e' meglio una carta incollata con prodotti diversi dalla gelatina, perche' questa da un tono rossiccio e una dmax debole, mentre con carte incollate all'amido si ha dei bei neri antracite. poi ci sono le carte fatte apposta, come la arche platine, o carte fatte a mano apposta, come la buxton http://www.mikeware.co.uk/mikeware/Alternative_Printing.html
che deve essere meravigliosa e spero di provare prestro.
se pero' queste carte le vogliamo usare anche con la stampante resta il problema degli icc e dell'assorbimento dell'inchiostro.
il problema e' che si cerca di far coesistere due mondi lontanissimi fra loro, la stampa getto d'inchiostro ultimo grido e la fotografia chimica pura e dura, ognuno dei due mezzi avendo esigenze profondamente diverse. ma e' proprio questo che e' interessante.

Citazione:
Gia', il telaio..se una carta di cotone tende ad arricciarsi potresti sempre trattarla montata su un telaio. Ovviamente per il trattamento chimico. Basterebbe trovare dei chiodi di acciaio inossidabile.


nell'acqua i fogli in genere sono piani, il problema e' quando seccano. in genere le carte a grammatura elevata seccano piane, soprattutto quelle fatte a mano che non hanno una direzione preferenziale. altrimenti uso lastra di vetro e blocco i bordi, funziona bene.
ogni metallo e' assolutamente da evitare, perche' prodotti come il nitrato d'argento sono assulutamente reattivi. una delle grandissime difficolta' che ho avuto e' stato trovare dei pennelli senza parti metalliche, fino a trovare finalmente i pennelli cinesi da calligrafia, che costano pure poco (ma sono fragili).

Citazione:
Mi piacerebbe essere li' quando fai le prove...


abito a parigi, ma a partire da ottobre 05 devo stare un anno a napoli, per ritornare essattamente un anno dopo nella ville de la lumiere. i miei genitori abitano in toscana vicino piombino. o a napoli o a suvereto o in entrambi i posti mi attrezzero' un laboratorio per tecniche antiche, quindi sara' per me un piacere incontrarti e sperimentare insieme.
ciao
f

Inviato: 1/9/2005 14:20
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Re: Recensione carte Moab

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ciao,
qui purtroppo stiamo andando OT, chiedo scusa agli amministratori. magari potete fare un split del post?

Citazione:
Certo il carbonato di calcio è presente in moltissime carte per stampa inkjet. Ti sei mai informato se esiste un modo per eliminarlo dalle carte in cui è presente, magari con lavaggi particolari?


la maggior parte degli stampatori su platino, quando usano carte con buffer, o carte fatte a mano di cui non si conosce il ph, fanno passare i fogli in ripetuti bagni acidi (e essiccazioni). i piu' usati sono l'acido ossalico, tartarico, citrico e acetico. sulla scelta i pareri sono divergenti, c'e' chi dice che l'uno e' meglio dell'altro e chi dice che l'importante e' il ph.
io pero' eviterei di mettere nella stampante una carta che e' passata per diversi bagni e essiccazioni, e che in piu' e' potenzialmente acida. il problema e' che dopo tali passaggi le carte hanno bisogno di essere reincollate, e almeno l'incollaggio di superficie fatto in fabbrica credo che rischi di partire.

Citazione:
poi potresti controllare il pH con una cartina tornasole su un campione di carta sminuzzato a bagno in acqua. Non saprei, è solo un'idea e magari non è fattibile se la carta è impregnata troppo in profondità .


buona idea pero' non credo che funzioni. i miei ricordi di chimica sono abbastanza vaghi, pero' un sale in soluzione non cambia il ph dell'acqua, ma solo un acido o una base. il punto e' che i sali reagiscono in soluzione con acidi e basi, e allora li' siamo a posto. per questo le carte credo che non siano basiche ma neutre, il carbonato e' li' perche' se si aggiunge un acido il ph diminuirebbe, rendendo la carta acida e favorendo l'ossidazione dell'immagine, allora reagendo con il carbonato l'acido e' neutralizzato e il ph e' riportato a 7.

mi fa piacere che ci siano persone che si interessino a queste cose
ciao
f

Inviato: 1/9/2005 13:07
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Re: Recensione carte Moab

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l'idea e' questa:
prendi un'immagine a colori, con ps crei due file: uno contiene solo i colori, l'altro solo il bianco e il nero. se li sovrapponi ottieni l'immagine originale.
stampi il file colore con la stampante. poi inverti il file bn e stampi un negativo digitale, per esempio adatto alle stampe al platino. prendi la stampa con i soli colori, la sensibilizzi al platino, sovrapponi il negativo digitale, esponi agli uv, processi etc. in questo modo ottieni un'immagine al platino sovrapposta ad un'immagine a colori. il risultato e' un'immagine a colori ricomposta, ma con il vantaggio della tinta e della bellezza delle foto bn fatte a mano.
adesso sono possibili due scelte per la carta: o una che sia adatta per la stampa digitale, sperando che funzioni bene anche con il platino, oppure una che sia adatta al platino sperando che vada bene per il digitale.
nel primo caso e' necessario che la carta sia neutra e senza additivi, nel secondo devi avere gli icc per una carta normalmente non usata per stampe digitali.
nel mio caso preferirei usare carte da disegno e cercare di adattare la stampa con stampante. ho provato sulla mia pelle quanto siano importanti gli icc, e li sto cercando. visto che c'e' l'opportunita' di mettere a bagno una carta digitale colgo l'occasione al balzo...
se non e' chiero chiedi pure.
ciao
f

Inviato: 1/9/2005 11:16
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Re: Recensione carte Moab

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Citazione:
ma che ti ci devi fare un vestito con la Moab?


potrebbe essere un'idea, ma pensavo di fare qualche cosa tipo:
http://www.danburkholder.com/Pages/main_pages/page1_main.htm
ciao ciao
f

Inviato: 1/9/2005 9:54
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