Tutti i post (attilio)
Re: Illuminazione a LED |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Inviato: 27/12/2009 22:48
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Re: Il digitale cambia la visione? |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Provo a fare un esempio pratico legato a un thread precedente (Scuole di fotografia: un consiglio) dove Andrea (Hologon) ha raccolto una mia constatazione. Parlavo di mia figlia, 17 anni, e di come fotografa. Ovviamente ha iniziato con il digitale e si concentra molto sui ritratti. Dispone di una reflex digitale Canon con ottica fissa 50 mm in full frame che di fatto diventa un 80. Premetto che non le ho mai parlato della sfuocato selettivo, tantomeno applicato ai ritratti, anche perché per farlo bene ci vuole un obiettivo basculabile (?). Non ho avuto bisogno di spiegarle cos'era perché i giornali e le riviste, anche qui in Francia anzi ancor più che in Italia, ne sono strapieni. Sarà la moda ma confesso che non mi dispiacciono. Solo che con la mia ottica, uno zoom 24-105 montata su ben altra reflex digitale, non mi sono mai sognato di farne. Lei c’è arrivata da sola, probabilmente guardando molto – riviste, libri, giornali, mostre etc – e poi cominciando a sperimentare aprendo diaframma e mettendo a fuoco manualmente alcuni particolari del soggetto. C’è arrivata prima e meglio di me. Probabilmente perché sono una pippa io, ma altrettanto probabilmente perché il mezzo digitale l’ha aiutata a “vedere†diversamente e soprattutto ad anticipare certi effetti.
Andrea parla giustamente di visione, dell’esperienza che precede lo scatto. Ora, lo scatto con il digitale ha perso la sua sacralità a favore della serialità e l’intero processo fotografico si è trasformato in flusso vero e proprio. Lo era – lo è – anche quello analogico, ma con cadenze e relazioni spazio-temporali completamente diverse. C’è nell’immagine digitale un a posteriori di lettura immediata per il quale con l’altro sistema si puo’ aspettare normalmente da diverse ore a qualche giorno. Inquadratura, definizione dei parametri tecnici, scatto, sviluppo e stampa, erano momenti con separazioni e pause abbastanza nette: il flusso era la somma di tali momenti, quello digitale ha continuità e reversibilità . Mi chiedo se la separazione tra un prima e dopo abbia ancora senso e se la visione (digitale) di cui parliamo e vorremmo tutti capire un po’ di più, duri per l’intero processo, tanto è importante la fase di post-produzione. Col digitale più che vedere si rivede e credo che alla lunga anche i “nativi†dell’analogico cambieranno modo di fotografare. Probabilmente senza saperlo, come me. Attilio
Inviato: 14/12/2009 23:52
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Re: Scuole di fotografia: un consiglio |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Caro Marco,
Che piacere risentirti! Un'altra indicazione preziosa a favore della Bauer, bene. Andremo dunque in esplorazione e mi faccio sentire. Mi mandi una pm con i tuoi contatti? Devo averli ancora, ma non si sa mai. Quanto alla passione fotografica dei giovani, nel caso specifico mia figlia, una sola considerazione. Pur senza grandi basi tecniche, utilizza meglio di come potrei fare io il mezzo digitale, vede già in maniera diversa mentre le mie foto in DSRL sono praticamente identiche a quelle che facevo/faccio con la macchina analogica. Comunque bene, avanti cosi', anche col piccolo Giulio: insisti e qualcosa resterà . A presto Attilio
Inviato: 9/12/2009 21:55
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Re: Scuole di fotografia: un consiglio |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Ciao Daniele,
Ti ringrazio molto per le preziose indicazioni. Credo che la Bauer andrà benissimo poiché mia figlia, tra le altre cose, ha bisogno di metodo e di una solida impostazione tecnica. La scuola, a vedere le materie di insegnamento, offre altro e va ancora meglio. Prima di Natale faremo un salto a vedere tutte e tre, io più che altro per curiosità anche se non mi dispiacerebbe tornare sui banchi di scuola... Attilio
Inviato: 9/12/2009 0:06
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Scuole di fotografia: un consiglio |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Buongiorno a tutti,
In previsione di un possibile rientro in Italia dopo una decina d'anni di lavoro all'estero, si pone il problema di quali studi fare intraprendere alle mie figlie. La più grande, 17 anni, è stata contagiata dalla nostra insana passione e ha già dimostrato buone doti fotografiche. Quest'estate avrà la maturità con un anno di anticipo rispetto al sistema scolastico italiano. Ecco, pensavo, vista la passione e visto che all'università sceglierà sicuramente un indirizzo umanistico, che questo anno di anticipo potrebbe dedicarlo alla...fotografia. Chiedo a tutti voi: ci sono in Italia scuole buone e serie, in particolare in zona Milano? Magari qualcuno ha esperienze di prima mano o amici e conoscenti che le hanno frequentate. Ho fatto le mie ricerche sulla rete, ma un parere di qualche fotoavventore-fotoavventuriero aiuterebbe meglio a orientarci. Mia figlia per ora è molto concentrata sui ritratti, street photo, quale piccolo reportage sociale metropolitano (Parigi) etc. Vi ringrazio in anticipo e un caro saluto Attilio
Inviato: 8/12/2009 11:01
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Re: Chiude definitivamente la rivista Around Photography |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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In Francia, dove vivo e lavoro, c'è da qualche tempo un'esperienza interessante. E' nata poco più di un anno fa una rivista trimestrale di fotogiornalismo, Polka, che sta avendo un ottimo successo ed è arrivata a una diffusione di 75mila copie, un numero davvero niente male per questo tipo di prodotto. L'editore ed ideatore del progetto è stato per anni direttore di Paris Match. Polka raccoglie il meglio del fotogiornalismo francese e internazionale in un momento di crisi gravissima del settore, con giornali e riviste che tagliano brutalmente i costi, a cominciare proprio dai reportage fotografici, per non parlare della concorrenza degli archivi online che offrono immagini a prezzi stracciati. Da sola, intendiamoci, la rivista - pur bella e con testi non idioti o semplici didascalie - non ce la farebbe. Il suo direttore ha anche aperto una galleria a Parigi che espone i fotografi presenti nell'ultimo numero, mentre su un muro appiccica man mano che sono pronte le bozze del prossimo. La redazione del giornale è nella galleria. Ci sono le versioni online sia della rivista sia della galleria, entrambe in fase di sviluppo. Mi sembra una bella esperienza, che cerca di stare in piedi reggendosi su tre gambe. Approfitta del successo che la fotografia incontra sul mercato dell'arte e costituisce una valvola di sfogo per fotoreporter a corto di assignements. Il successo è una reazione al fiume di immagini riversato da Internet e testimonia il bisogno di qualità e riflessione per un pubblico non oceanico, ma nemmeno trascurabile. Da seguire. Nella speranza che in Italia si possa fare qualcosa di simile, almeno per pareggiare il conto della chiusura di Around Photography.
Attilio
Inviato: 10/6/2009 0:54
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Re: Il futuro di Fotoavventure |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Marco, Roberto,
L'idea mi sembra ottima. Sono convinto che la specializzazione paghi e che non sia necessario rincorrere i grandi numeri a tutti i costi. Il Grande Formato è una nicchia, forse una super-nicchia, ma va bene cosi'. Concentrare le vostre competenze e le vostre passioni su un segmento della fotografia aumenterà la qualità dei contenuti e delle iniziative. Purtroppo stando all'estero sono un utente passivo di Fotoavventure, ma non è detto che prima o poi torni in Italia e diventi un frequentatore attivo. Il contagio me lo avete tramesso e sto facendo le prove tecniche di inquadratura, movimenti etc. (mica facile) in attesa del primo scatto, tempo e tempi permettendo. Continuero' a seguirvi e per qualsiasi cosa abbiate bisogno nella nuova avventura non esitate a contattarmi, davvero. Un caro saluto e...crepi... attilio
Inviato: 3/3/2009 16:55
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Re: Tasse bulgare? |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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La Bulgaria dal 2007 fa parte dell'Unione Europea. Non dovresti quindi pagare imposte doganali.
Attilio
Inviato: 4/12/2008 11:43
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Re: Stanley Kubrick |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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A proposito della mostra aggiungo solo due cose:
1) L'ho vista due anni fa in Germania e vi posso assicurare che è molto molto bella 2) Anni prima di Barry Lyndon Kubrick voleva girare un film su Napoleone, con l'intenzione di usare per molte riprese la luce naturale. Non gli fu possibile perché il mitico Zeiss 0,7 non era stato ancora inventato e il progetto fu definitivamente accantonato. Barry Lyndon fu quindi una sorta di ripiego. Alla faccia del ripiego attilio
Inviato: 1/10/2007 21:11
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Re: Berlino |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Ciao Andrea,
Non perderti la Neue Nationalgalerie di Mies van der Rohe e l'aeroporto di Tempelhof attilio
Inviato: 17/4/2007 15:51
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Re: Fotografie di alberi |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Sugli alberi, un gigante della fotografia americana, Lee Friedlander, del quale è disponibile da poco su Amazon un libro sulla fioritura dei ciliegi in Giappone più un altro intitolato Apples & Olives più un altro ancora sul deserto. Sulle piante e sui fiori, anche se forse siamo un po' fuori tema, Karl Blossfeldt.
Inviato: 6/10/2006 10:54
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Re: La Berlino di Basilico, Florschuetz ... e mia |
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Bellissimo thread. Mi ha fatto venire una gran nostalgia di Berlino, a mio avviso la capitale più affascinante d'Europa. Avendola frequentata assiduamente negli ultimi sei anni per lavoro, non ho mai avuto il tempo per un'appagante ricognizione fotografica. Magari adesso che ci tornerà da turista, chissà ...Caro Marco/Mxa, siccome mi pare che il soggiorno berlinese ti abbia molto toccato, ti consiglio la lettura di un libro notevole, "The future of nostalgia", della slavista Svetlana Boym (ed. Basic Books) anche se il capitolo dedicato a Berlino è soltanto uno, Berlin the virtual capital.
Inviato: 1/10/2006 11:34
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Re: Leica acquista 51% di Sinar |
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Strana mossa, in effetti, soprattutto l'acquisizione di Sinar. E dire che circa un anno fa Leica era sul punto di portare i libri in tribunale (insolvenza) e che nelle scorse settimane quello che per circa quattro anni era stato il suo azionista di riferimento, il gruppo francese del lusso Hermes, ha venduto la sua partecipazione a una famiglia austriaca, ora proprietaria della gloriosa società di Solms. Con la M8, della quale avete già parlato sul forum, si giocano tutto nonostante si dica che il modello sia prevenduto fino alla fine del 2007. Quanto all'alleanza strategica con Matsushita-Panasonic, esisteva già da qualche anno sulle digitali compatte - inclusa la mia amata Digilux 2 del quale è defunto prematuramente il sensore dopo 3 anni 3 di utilizzo...'acci loro - ed è stata rafforzata. Forse è il preludio a una futuro passaggio di mano ai giapponesi, magari a risanamento avvenuto.
Inviato: 26/9/2006 21:55
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Friedlander (e non solo) a Parigi |
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27/11/2005 11:32 Da Parigi
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Per chi avesse voglia di godersi l'estate indiana di Parigi, un paio di mostre interessanti: Lee Friedlander al Jeu de Paume dal 19 settembre al 31 dicembre (è la stessa mostra del Moma dell'estate 2005, eccezionale secondo me) e una collettiva di nuovi lavori di Gursky, Struth, Demand e altri (Peintres de la vie moderne) al Centre Pompidou fino al 27 novembre. Con l'occasione, un saluto ai vecchi e ai nuovi fotoavventori.
Inviato: 21/9/2006 13:41
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Re: Le immagini di Renzo alias Falcopardo |
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Vai così Renzo! Il tuo lavoro di ricognizione sul territorio è prezioso, io purtroppo sono fermo con i miei progetti causa impegni di lavoro e doppio trasloco, ma vi seguo sempre con affetto e interesse. Conto di riprendere a scattare con un po' più di metodo (e calma) in autunno, quando mi sarà definitivamente sistemato nella nuova città e adattato al nuovo incarico. Un caro saluto...aspettando il meglio di Falcopardo.
Inviato: 29/7/2006 19:34
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Re: Le immagini di Renzo alias Falcopardo |
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Ciao Renzo,
Con tutti i miei traslochi sto perdendo il meglio di Fotoavventure. Complimenti! Mi sono gustato soprattutto quelle sui borghi e sulle città toscane, tutte con un senso dell'inquadratura e dello spazio perfetti. Hai utilizzato la Silvestri? E poi che nostalgia dell'Italia e di quella regione - la Toscana - che il capo dell'ufficio europeo del New York Times ha definito ieri in un articolo d'addio all'Europa, un immenso parco tematico del piacere. Guardare le tue foto è stato molto molto piacevole
Inviato: 29/7/2006 9:47
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Re: OT: CAMPIONI |
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Guarda un po' quanti interisti, me compreso. Gente che sa bene cos'è la sofferenza. Ragazzi ho poco tempo causa trasloco, almeno per un paio di mesi vi seguirà più passivamente del solito. Comunque vincere il mondiale in Germania (dove ho vissuto per sei anni) e contro la Francia (dove mi sto trasferendo) è una gran bella soddisfazione. E VAI!!!!
Inviato: 10/7/2006 13:40
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Re: Info su Hasselblad serie 500 |
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Ciao Elisa, Quattro anni fa mi sono trovato davanti allo stesso dilemma e siccome sono felicemente infantile ho assecondato il mio sogno di gioventù: 503 CW con 80 mm CF, acquistata da uno studio fotografico, in condizioni pressoché perfette. Il resto del parco ottiche (150 mm CF e 50 CF FLE) l'ho trovato sull'ebay tedesco, dove c'è la maggior offerta europea di materiale Hassy. Ottiche come nuove che ormai si possono acquistare a un terzo e anche meno dei prezzi di listino; con qualche segno d'uso ma ben funzionanti, i prezzi son ancora più bassi e non è impossibile portare a casa una buona ottica Zeiss con 400-500 euro. La 503 CW mi sembra ancora la più versatile dei corpi macchina ancora in produzione, tant'è che Hasselblad la propone attualmente anche con un dorso digitale ad hoc da 16 MP. Il prezzo è ancora proibitivo (circa 10mila euro se non sbaglio) ed è doppio rispetto allo scanner MF più piccolo, il 343, prodotto dalla stessa Hasselblad-Imacon. Prova a dare un'occhiata a wwww.newoldcamera.it di Milano: non proprio a buon mercato ma assolutamente affidabile. "less is more"
Inviato: 13/6/2006 16:43
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Basilico e Jodice a Parigi |
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Magari lo sapete già , è già uscita da qualche parte. Io ve la segnalo lo stesso. Lunedì prossimo 19 giugno alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi si inaugura una mostra di fotografi e fotografia italiana (Gabriele Basilico e Francesco Jodice) più la Collezione Cotroneo. Non che i fotoavventori italiani abbiano bisogno di andare a Parigi per vedersi certi fotografi, però...
"less is more"
Inviato: 12/6/2006 18:52
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Re: la fotografia in Italia (parte3) |
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Con la dovuta attenzione da parte nostra in due o tre generazioni---un ventina di anni, via---avremo risolto il problema. Pensa che bello. Condividiamo gli stessi problemi di ricambio generazionale di alcuni Paesi postcomunisti. "less is more"
Inviato: 12/6/2006 18:46
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