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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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per Roberto/Lucifero e Deborah,
come voi ho semplicemente espresso un parere personale, e come tale magari non corretto. Niente di più. Sono solo diversi punti di vista.

Marco

Inviato: 13/9/2008 14:09
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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ciao cristina/marco mi sembra veramente un ottimo lavoro, godibilissimo da vedere.

Azz marco parli sempre più difficile ehehehehe per me ovviamente.

Ancora complimenti. BRAVI.

a presto, ric

Inviato: 13/9/2008 14:56
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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Grazie a tutti per i commenti, sempre graditi e utilissimi!!!

Vorrei provare a dare qualche risposta ad alcuni di voi.

Per Facaveck:

Ma sai che non sei il primo che fa dei riferimenti alle copertine dei dischi anni '70?!?!

Per noi è un gran bel complimento, da fan di tantri artisti che hanno avuto la loro produzione migliore negli anni '70, così come da grandissimi fan dei vinile e delle loro copertine!!


Per Andrea/Hologon:

Guarda, hai colto qualcosa di sostanziale, infatti uno dei principi che ci ha guidato è stato quello di curare e rendere godibili le immagini anche da un punto di vista formale, questo sia per rendere più "digeribile" una idea poco diffusa e conosciuta come quella del CsO (non dico difficile perchè io penso invece che sia fin troppo semplice)...


Per RobertoV:

Citazione:
in generale l'eccessiva concettualizzazione della fotografia e dell'arte tout court a me sinceramente spiazza, mi innervosisceun vedere qualche cosa di abusato di troppi pseudo intelletualoidi che fanno gli artisti artisti



Scusa Roberto, potresti elaborare meglio, proprio non capisco cosa vuoi dire...ti riferisci a me e Cristina in particolare?,al panorama dell'arte in generale, fammi capire...

Quello che posso dire è che non ci trovo niente di concettuale nel CsO, è anzi fin troppo "vitale", una netta e chiara ricerca esistenziale, cioè io e Cristina ci vogliamo fare un Corpo senza Organi perchè ricerchiamo una forma di vita più "autentica", tutto qui...non vorrei che si confondessero le difficoltà , e il senso di spiazzamento, che si provano davanti ad una idea nuova, scoperta da pochi decenni come quella del CsO, un concetto che non fa parte sicuramente del nostro vocabolario culturale e che quindi facciamo fatica a comprendere, con un eccesso di "concettualizzazione"...

Non so se condividi, ma le parole di Deleuze/Guattari che abbiamo riportato nello (pseudo) statement sono molto poco "filosofiche", molto passionali e sentite, io le trovo veramente poetiche...

Per quanto riguarda Olaf non so che dire, va benissimo ovviamente che ti venga in mente quel portfolio (cosa tra l'altro condivisa anche da Deborah, giustamente e sacrosantemente ognuno collega ciò che vuole, ci manceherbbe, e questo vale anche per il "non collegamento" invece di Marco/Pamar5), dicevo su Olaf non so che dire, sinceramente non l'avevamo minimamente in testa quando abbiamo progettato il nostro portfolio, era un lavoro che avevamo si visto qualche anno fa ma ce ne eravamo completamente dimenticati, e rivedendolo adesso capisco perchè, sia io che Cristina lo consideriamo una della cose peggiori di Olaf, che abisso rispetto al nostro lavoro preferito suo, quel Separation che ai tempi mi aveva commosso alle lacrime!

Non fraintendermi, quello dei modelli con la busta in testa è un lavoro fotograficamente stupendo e magnifico, 100 spanne sopra a me e Cristina che davanti al maestro Olaf siamo delle formichine piccole piccole (senza ironia, sono assolutamente sincero credimi), è un lavoro veramente molto bello, ma è quel tipo di lavoro che a noi solitamente non interessa e di cui ci dimentichiamo in fretta, sicuramente non ci ispira.

Anche perchè, anche se forse non dovrei essere io a dirlo, ma su questo concordo con Marco/Pamar5, ma non penso basti mettersi una scatola in testa per considerare due lavori direttamente "collegati", ci sono decine di portfoli di gtente che si è messa sacchetti in testa, scatole, disegni, maschere, televisori, monitor del pc, pensa che ho pure trovato un logo di una nota azienda di spedizioni che ritrae alcuni impiegati con una scatola in testa, però sono lavori tutti profondamente differenti per contenuti, fini, spirito di ricerca.

Stessa cosa per lo statement, non ho mai letto uno statement di Olaf, in compenso ho letto tutto Millepiani - Capitalismo e Schizofrenia, non so se Olaf ha fatto altrettanto , anche questo senza ironia, ma non penso proprio che Olaf si sia mai interessato alla filosofia di Deleuze ed al CsO.


Questo ripeto senza contestare il fatto che ad ognuno il nostro lavoro gli puà far venire in mente qualsiasi cosa, ma mi sembrava giusto dire che a quello specifico lavoro di Olaf non ci abbiamo mai pensato.

Piuttosto siamo stati influenzati, e sono per noi così evidenti, quasi una forma di omaggio/tributo, che ci sembra strano che nessuno l'abbia notato (si vede che non siamo stati proprio capaci! , dicevo piuttosto ci siamo ispirati molto al mondo della pittura, come dicevo poco fa ci sono degli evidenti omaggi a Bacon, a Goya, a Magritte...ma proprio non si vedono?!?


Per Deborah (e in qualche modo anche per Marco/Mxa)


Dedè, grazie ma, pur accettando il tuo giudizio sulla singola immagine, anzi sarà  per noi motivo di riflessione e confronto perchè tra l'altro condiviso da Marco/Mxa, ed essendo anche assolutamente consapevoli che in ogni portfolio ci sono delle immagini che piacciono di più ed altre che piacciono meno (poi a volte è stupefacente vedere come questi giudizi siano diversi da persona a persona), però non possiamo eliminare la numero 9.

Il motivo è perchè il portfolio si regge si su ogni singola immagine, ma per noi è primariamente un tutto organico, in cui ogni singola immagine ha ai nostri occhi una importanza fondamentale, e quindi solo come tutto organico noi risuciamo a vederlo.

E questo approccio è sostanziale al nostro progetto di farci un CsO, cioè ogni singola immagine è una scoperta nuova, un nuovo tassello verso il CsO.

Nello specifico l'immagine 9 è la più concettuale di tutte, quella in cui effettivamente ci siamo curati meno della forma, forse è per questo che piace meno, però la scoperta che ci ha portato è stata devastante.
Lì è quando abbiamo sperimentato un divenire animale, o meglio un divenire cane, cioè Cristina ha provato ad utilizzare la bocca come un cane, e quindi ha provato ad allacciarsi le stringhe delle scarpe come un cane, utilizzando cioè bocca e denti.

La "deriva" identitaria che ne è scaturita è stata molto forte, per la prima volta abbiamo percepito il divenire animale come momento fondamentale per creare concatenamenti identitari inediti, per la prima volta ci è sembrato di capire pienamente Kafka, questo essere sempre troppo sottili e sempre troppo senza un centro, senza un Io, per la prima volta abbiamo capito che è possibile veramente svegliarsi nel proprio letto e ritrovarsi scarafaggio, per la prima volta abbiamo capito il Capitano Achab ed il suo irresistibile diventare balena, essere trascinato nell'oblio insieme a Moby Dick...


Per Gianluke


Cosa sarebbe cambiato se avessimo usato il MF?
Beh, sicuramente sarebbe stato moooooooolto più facile realizzare alcune immagini, come per Side Effects anche per questo lavoro non è che l'8x10" fosse proprio lo strumento più "giusto"

Battute a parte, per la natura delle immagini avevamo già  ben chiaro ancora prima di cominciare a scattare che le stampe avrebbero dovuto essere molto grandi e molto dettagliate, è molto importante vedere bene cosa c'è al posto della faccia e tutto quello che sta intorno (si, anche al punto di leggere i titoli dei cd che stanno dietro alla persona), quindi la scelta del GF, ed addirittura dell'8x10", era in pratica obbligata, per il mio metro di valutazione con il MF non avrei ottenuto l'effetto visivo che cercavamo, a meno che forse di dotarsi di dorsi digitali MF da 40 MP ed oltre, ma che per noi sono inavvicinabili, e comunque sei più vicino all'effetto del 4x5" scandito a tamburo piuttosto che a quello dell'8x10".

Poi c'è sempre la questione che a noi piace imporci limiti e restrizioni, quindi usare consapevolmente lo strumento "sbagliato", o meno adatto, per quel genere di lavoro è una idea che continua a tentarci, specie se da questo utilizzo possono poi scaturire percorsi inaspettati, sai i limiti a volte "aguzzano" la creatività 

Comunque da un punto di vista strettamente tecnico, l'unica immagine che avrebbe richiesto indispensabilmente l'uso del banco ottico è quella del biliardo.
Lì il banco era sopraelevato di circa 3 metri da terra, inclinato verso il basso, quindi era necessario basculare il dorso per raddrizzare le linee della parete rossa sullo sfondo, le linee erano talmente convergenti che non era auspicabile una postproduzione digitale...

Per rictro

Riccardo, brevemente perchè sono "stremato", guarda che invece è fin troppo semplice, e lo dico a te che so essere un grande appassionato, come me, di poesia, è esattamente come per questa straordinaria forma di espressione, quello che io considero il vero canto della vita, sono tutte balle che la poesia è difficile, certo richiede attenzione, apertura mentale ad accogliere nuovi concetti, idee che non sono mai state rivelate prima, nuovi orizzonti di senso, e questo richiede a volte uno sforzo notevole, però ribadisco che è fin troppo semplice, basta seguire il canto della vita...


Ciao!!!


Marco

Inviato: 14/9/2008 11:33

Modificato da Marco su 14/9/2008 12:44:36
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
Utente non più registrato
Citazione:

Marco ha scritto:

...
Grazie a tutti per i commenti, sempre graditi e utilissimi!!!
Per Deborah (e in qualche modo anche per Marco/Mxa)


Dedè, grazie ma, pur accettando il tuo giudizio sulla singola immagine, anzi sarà  per noi motivo di riflessione e confronto perchè tra l'altro condiviso da Marco/Mxa, ed essendo anche assolutamente consapevoli che in ogni portfolio ci sono delle immagini che piacciono di più ed altre che piacciono meno (poi a volte è stupefacente vedere come questi giudizi siano diversi da persona a persona), però non possiamo eliminare la numero 9.

Il motivo è perchè il portfolio si regge si su ogni singola immagine, ma per noi è primariamente un tutto organico, in cui ogni singola immagine ha ai nostri occhi una importanza fondamentale, e quindi solo come tutto organico noi risuciamo a vederlo.
...


Marco



Capisco. E' un mio limite non riuscire, per ora, a trovare il filo conduttore del vostro progetto e dunque di guardarle singolarmente (notando che alcune proprio non mi convincono).
Mi riservo di riguardarle più volte in altri momenti e a distanza di tempo come faccio spesso con fotografie così differenti dal mio modo di vedere.

Ciao Marco!

Inviato: 14/9/2008 12:22
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
Utente non più registrato
Una visione veloce mi ha lasciato senza fiato, mi riservo per un giudizio più accurato in seguito anche se il primo impatto è stato molto piacevole e intrigante.

Complimenti.

Inviato: 14/9/2008 20:04
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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ciao Marco/Cristina
oltre alle cose già  dette in altre occasioni, aggiungerei un paio di cose; innanzi tutto mi sembra che caratterizzi questo lavoro un elemento di giocosità  . Nella scelta dei soggetti, delle situazioni, che rende il lavoro anche "accettabile" (ma puà anche essere solo un inganno!!). Credo anche che la giocosità  abbia caratterizzato la parte di processo e non solo quella di prodotto...montare la scena, trovare gli oggetti, e parlo di quel gioco che é la base del cambiamento (forse il votro piccolo erede vi ha dato una mano inconsapevolmente). Penso anche alla scoperta dell'animalità  (allacciarsi le stringhe con la bocca) che assomiglia tanto anche ad alcuni giochi che si fanno da piccoli, dove si sperimentano cose estranee alla propria identità , spesso rafforzandola.
L'altra cosa é la densità  di rimandi interni all'immagine (chi ha parlato delle copertine dei dischi ne individua una) dal cinema, alla pittura.
Ma i rimandi sono anche agli altri due lavori, che non a caso caratterizzano il sito, soprattutto legati al corpo che é sempre in relazione con qualcos'altro, in particolari con gli spazi.
Quando poi ci si vede si continua la chiacchera.
bs
marco

Inviato: 14/9/2008 21:11
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

www.mbphoto.it
www.flickr.com/photos/marcofluens

..................
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
Utente non più registrato
Beh Marco il vostro genere di fotografia, specie gli ultimi lavori, sono assolutamente frutto di un concettualizzazzione dell'opera che è assolutamente prioritaria alla pura estetica e ricerca formale dell'opera. Quindi io colloco, e mi gusto, le vostre opere in quanto a mio vedere concettuali.

Sulle opere in se non ho molto da dire in quanto voglio vederele stampate e godermi tutti i dettagli e particolari necessari per apprezzare al meglio le opere....e mi rendo conto che non sono, come tu stesso affermo, immagini singole ma tra loro concatenate.

Nel parlare di arte concettuale ho colto l'occasione per un mio personalissimo pensiero sui molti tanti "artisti"...non era rivolto in alcun modo a voi sapendo ormai la vostra assoluta ed indiscutibile onestà  intelletuale....

Inviato: 15/9/2008 19:21
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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Complimenti Marco & Cristina gran bel lavoro, avete una mail.


Ciao

joe

Inviato: 16/9/2008 10:09
Tessera n°33 C.F.A.O..........
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
Utente non più registrato
...
....curioso di vedere le stampe .... visto che ( mi sembra ) siamo vicini quando esponi il lavoro in zona avvisami
Luca

Inviato: 16/9/2008 19:55
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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Amici, grazie a tutti dei commenti, siamo felici ed entusiasti che dedichiate il vostro tempo a commentare le nostre immagini (Joe, ho visto l'email, grazie!!, ti rispondo domani con calma), questo tipo di confronto lo riteniamo utilissimo, perchè se è vero che siamo spesso molto "lucidi" (forse troppo!! ) su alcune nostre scelte, è altrettanto vero che ci piace altrettanto metterci e metterle sempre in discussione, in un contonuo "gioco" di scoperta.


Citazione:

Lucifero ha scritto:
Beh Marco il vostro genere di fotografia, specie gli ultimi lavori, sono assolutamente frutto di un concettualizzazzione dell'opera che è assolutamente prioritaria alla pura estetica e ricerca formale dell'opera. Quindi io colloco, e mi gusto, le vostre opere in quanto a mio vedere concettuali.




Questo è vero e concordo con te...diciamo che in noi l'urgenza formale non è prioritaria , anche se c'è comunque una ricerca anche in quel senso, come dicevo prima in questo lavoro ci abbiamo prestato più attenzione, però hai ragione, è prioritaria quella concettuale...d'altro canto però non ci siamo mai sentiti in "empatia" con i concettuali duri e puri, non ci sentiamo cioè particolarmente "vicini" a chi appende un nugolo di mosche morte alla parete di una galleria, o almeno fino ad oggi, chissà  cosà  succederà  con il secondo capitolo sul CsO

Grazie per l'attestazione di stima sulla nostra onestà  intellettuale, l'ho apprezzato molto, veramente


Per Samuel: si, hai colto perfettamente, l'elemento giocoso è sempre ben presente, c'è nei tanti "divenire bambino" presente nelle immagini, ci sono addirittura dei giochi veri e propri (il biliardo, la macchinina, nelle stampe originali li puoi scorgere tra i soprammobili), così come c'è in alcuni "rimandi", giocare = play = recitare (blow up, queste sono tutto sommato stage photography, c'è in qualche modo una forma di "recita")...e si anche per il corpo in relazione agli spazi, è una nostro preciso progetto essere compenetrati, e a nostra volta compenetrare, gli spazi di ambientazione delle nostre immagini, ma avremo modo di parlarne ampiamente in macchina mentre andiamo ad Artimino


Per Massimo: interessante e mi incuriosisce molto questo tuo riferimento alla nuova tradizione concettuale, istintivamente riesco a capire a cosa ti riferisci, però potresti approfondire, se vuoi ovviamente, mi sembra un discorso che puà essere molto utile sia a noi che agli amici del forum, è fuori di dubbio che stanno avanzando tutta una serie di nuovi "concettuali" che sono meno "estremi", che guardano anche alla forma con la consapevolezza che è parecchio ingenuo credere che nella forma non ci sia "concetto"...non so se è a questo che ti riferivi...


Per vedere le stampe dal vivo.

Purtroppo per Artimino non siamo pronti, non potrà portare stampe (però ci saranno le 8x10" originali).

La prima mostra però dovrebbe essere a Roma nei prossimi mesi, ho avuto l'altro ieri la risposta positiva del gallerista, in questi giorni stabiliremo le date, poi ovviamente informerà il forum!

Per Milano invece non ho ancora niente di definitivo, anche perchè ho mostrato il lavoro solo ad una persona, nei prossimi giorni comincerà  il vero "lavoro" di pubblicizzazione...


Ciao!!


Marco

Inviato: 16/9/2008 21:28
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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Citazione:

Marco ha scritto:
Purtroppo per Artimino non siamo pronti, non potrà portare stampe (però ci saranno le 8x10" originali).
Marco

Mi raccomando un buon visore
scherzi a parte mi sarebbe piaciuto vedere qualcosa su carta.
L'innegabile forza di alcune immagini su formati large fanno la differenza, il concetto non cambia ma la forza espressiva sicuramente si.
Ciao
Stefano

Inviato: 16/9/2008 21:43

.....................
In un mondo dove tutto cambia rapidamente dedicatevi qualcosa in grado di fermare il tempo........... ...
Tessera C.F.A.O n°1 .........
...
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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Un forum e' il posto meno comodo per fare delle discussioni del genere, l'osteria e' molto meglio

Pero' ho sentito di dover giustificare la mia reazione alle foto di Cristina&Marco in modo un pochino piu' articolato di "capolavoro", "butta via", "cerca di salvarla". Adesso che ho tempo mi sono messo a scrivere due note per salvare la faccia.

Qui sotto le nove immagini, da 1 a 9.

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Dal punto di vista del primo impatto le immagini sono molto "urbane-metropolitane" 2-3-4-5-6-7-8 (anche la 6 per il vestito da business). La 1 e' diversa, ma per l'arredamento. La 9 e' uno strappo rispetto alle altre in quanto campagnola, rustica, confusa e sciattona nel posizionamento degli oggetti, a differenza delle altre dove c'e' un rigoroso (in certe rigorosissimo) formalismo nel posizionamento dei volumi.

Iniziamo a parlare di sequenze possibili.

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La 5 deve venire come prima o ultima, e' l'unica immagine dove il soggetto e' senza scatola sopra la testa. E' un segno fortissimo, che non si puo' nascondere in mezzo alla sequenza. Per questa foto, data la sua unicita', le regole non si applicano. Se c'e' volonta' di raccontare una storia ovviamente. Se poi raggruppo i nove fotogrammi per richiami visivi noto che
- la 7 sembra essere il centro della narrazione, da cui si possono elaborare almeno tre sequenze diverse
- la 9 non sembra essere legata alle altre per richiami visivi immediati (magari ci sono guardando le foto in grandezza naturale)
- la 8 ha un collegamento a livello di richiami visivi ma molto piu' debole delle altre.

Una possibile (una delle molte) sequenza potrebbe essere 5-1-7-4-3-2-6 con la 8 forse gestibile ma la 9 e' chiaramente orfana. La sequenza attuale non la capisco.

Consideriamo ora i vettori nelle nove foto.

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Molto interessante e' notare che c'e' una forte congruenza. Da questo punto di vista le foto 1-2-3-4-6-7 sono vettorialmente molto simili, e stabiliscono quindi una omogeneita' che rafforza tutto il lavoro. 8, 5 e 9 sono invece fuori dallo schema. Il che non e' un problema per 5 in quanto rappresenta gia' dal punto di vista dei richiami un inizio o una fine. E' insomma il punto esclamativo alla fine del pensiero o il punto interrogativo (alla spagnola...) all'inizio dello stesso. Come gia' detto, per questo motivo ha il lusso di fregarsene delle relazioni. Il problema con 8 e 9 e' piu' serio, in quanto in entrambi i casi il soggetto non e' attraversato da vettori orizzontali ma e' in mezzo ad una cornice incompiuta (9) oppure assolutamente messo da parte, senza interazioni con i vettori della immagine (8).

Per tutti questi motivi ho ritenuto la 9 una foto debole, che non rafforza la storia, che non ne fa parte, che si puo' togliere senza nulla perdere. Il mio giudizio negativo sulla 3, che all'interno di questa discussione ho "salvato", e' dato da altre considerazioni ma molto piu' esecutive che compositive (il soggetto e' in una posizione rigida che non mi convince, il cielo con alberi secondo me disturba). Dal punto di vista compositivo e' molto buona infatti, semplicemente la rifarei con piccoli accorgimenti per togliere quei difetti che vedo. Si badi bene che le mie perplessita' sulla 8 sono relative al suo uso all'interno del lavoro: presa singolarmente la reputo una foto superba, sicuramente a livello (seppur cosi' diversa) della 1, 2, 5 e 6 le mie favorite (di pancia) in assoluto.

Inviato: 20/9/2008 9:13
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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Beh , grazie per il tempo che ci hai dedicato e per l'analisi approfondita, anzi scusa per il ritardo nella risposta ma ce la siamo voluta rileggere più volte per cogliere appieno il tuo pensiero.

Uno dei "problemi" per noi è che tu parti da un punto di vista diverso dal nostro per quanto concerne l'organizzazione/disposizione delle immagini, il che in realtà  è ben lungi da essere un "problema" (anche perchè fa parte del "gioco" delle diverse interpretazioni/percezioni), è una bella apertura su un diverso punto di vista che arricchisce e in qualche modo completa il nostro, al punto che su alcuni aspetti hai innescato un confronto tra me e Cristina.

Noi abbiamo avuto tre linee "guida" nella disposizione delle immagini.

La prima era la volontà  di stare fuori dalla narrazione, eravamo invece più interessati alla non-linearità  ed alla frammentazione, proprio per sottrarci, e sottrarre, fin da subito, più facilmente ad alcune categorie fondanti di senso.

La seconda è stata che volevamo due "divenire-animale" all'inizio ed alla fine della serie, due ""divenire-animale" molto diversi tra loro (il primo, quello del gregge di pecore, è un essere visitati da un "affollamento", un branco, il secondo è invece l'inventarsi un uso "canino" della bocca), e questo non tanto per "chiudere" la serie, ma piuttosto per lasciarla aperta, cioè i due "divenire-animale" così diversi dovrebbero dare origine ad "arborescenze" sia verso l'"esterno", là  dove non c'è nulla se non la percezione di chi osserva le immagini, e sia verso l'"interno", e qui abbiamo seguito una sorta di "stream of consciounsness", una automatizzazione "inconscia", nella scelta delle immagini, proprio per rinforzare la frammentazione e la sotrazione di senso, scelta quindi personalissima ed opinabilissima e "labile", però quanto più interessante adesso che abbiamo visto le tue considerazioni sui vettori.

La terza era che in mezzo, esattamente a metà  di due "blocchi" di 4 immagini simili (nel senso che in tutte queste immagini c'è una figura con la scatola in testa), ci doveva essere l'immagine dell'ascensore, quella in cui mi sono tolto la scatola dalla testa.
E questo perchè questa immagine per noi rappresenta la linea di divenire.
Il divenire, nell'accezione deleuziana, non è mai passare da un punto A ad un punto B, ma è una linea di fuga che passa TRA i punti (nel nostro caso i due blocchi di immagini ma anche le singole immagini "puntuali"), cresce solo in mezzo, non ha inizio nè origine nè fine, le si puà "ascrivere" qualsiasi cosa (ecco perchè la scatola è bianca ed il volto è una "lavagna" indistinta"), è una zona di vicinanza e di indiscernibilità , un no man's land, una relazione non localizzabile che trascina con sè i due punti/blocchi verso concatenamenti ancora più complessi.

Va da se che se questo non viene colto o percepito, la "colpa" è solo nostra che non siamo stati capaci di renderlo "traducibile" per chi non conosce Deleuze e non gliene importa niente del CsO, cosa peraltro legittima e comprensibile e sacrosanta , diciamo che è un tentativo che abbiamo voluto fare con la consapevolezza che poi le interpretazioni sarebbero state varie e sfaccettate e diverse, ma il bello è anche questo


Grazie ancora!!


Ciao

Marco

Inviato: 24/9/2008 10:02
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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Questa discussione dimostra ancora una volta che l'immagine nella sua natura polisemica si presta a diverse letture.
Per alcuni questo puà rappresentare un limite, ritengo invece che é la forza dell'immagine e della fotografia, perchè ne dichiara la ricchezza.
La questione della lettura di un immagine é cosa non semplice, e parlo non tanto di una lettura accademica, ma della possibilità  di rintracciare un senso (spesso anche al di la delle intenzioni del produttore/fotografo).
Sia Mxa con la sua lettura di impianto gestaltista (mi sembra, e correggimi se così non é) che Marco, esprimono due punti di vista sullo stesso oggetto, che non si escludono, ma si occupano di "strati" diversi dell'immagine. Ci sono entrambi, insieme ad altri. Importante che ogni lettura abbia una propria coerenza interna ed entrambe, come altre possibili, ne sono dotate perchè entrambe riferite a propri presupposti.

Sono le stese fotografie a mostrarsi nella loro diversità , e dunque nel richiedere diverse attenzioni.

scusate per l'OT, ma anche ad Artimino, si é potuto osservare come in qualche modo la fotografia scalpita. Dal lavoro di Marco/Cristina, al paesaggio di impianto formalista, le differenze in gioco erano molte e tutte con forti identità .
Ma dietro anche alle apparenze "classiche", si evidenziano le tracce di una lettura del mondo da parte del fotografo, che richiede anche un'attenzione nella lettura da parte dei fruitori, che vada, a mio parere, oltre gli aspetti tecnici, seppur straordinariamente applicati.
E sarebbe interessante approfondirle...
bs
marco

Inviato: 24/9/2008 10:43
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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Penso che il bello di questo portfolio di Marco e Cristina sia proprio la pluralità  di interpretazioni possibili. Anche il fatto di ignorare completamente Deleuze, Artaud, il CsO, non preclude la possibilità  di apprezzare e capire il lavoro. Vi sono per cosi' dire diversi strati sovrapposti che costituiscono il corpo dell'opera. Ogni strato contiene riferimenti e possibilità  di fruizione di complessità  diversa. Questo sia per il lavoro giudicato nella sua interezza che per ogni singolo scatto che lo compone. Scavare verso gli strati nascosti è una possibilità , come lo è fermarsi a livelli diversi a seconda della propria voglia o del proprio grado di conoscienza delle tematiche che ne costituiscono le fondamenta. Per assurdo questo portfolio (denso di riferimenti) potrebbe essere apprezzato anche da chi si limitasse solo ad un giudizio puramente estetico e formale senza coglirne nessuno.

Marco

Inviato: 24/9/2008 13:30
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina

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Mi viene da ridere a scriverlo, ma come quarto "Marco" come non posso condividere i ragionamenti dei tre "Marchi" che mi hanno preceduto?

In effetti li condivido, la mia era solo "una" lettura che cercava di spiegare perche' la _mia_ critica era stata di un tipo invece che di un altro.

Due considerazioni solamente.

1. Il non notare che l'immagine senza scatola in testa fosse il baricentro del progetto, la linea di demarcazione insomma, lo considero una svista imperdonabile. Come sono caduto in questo errore? Ho pensato a lungo a questo e devo dire che la giustificazione e' di nuovo quella maledetta immagine 9. Dal mio punto di vista il baricentro - la linea di demarcazione - si stabilisce tra due entita' paragonabili, forse anche simmetriche. E l'immagine 9 e' (nella mia lettura!) cosi' diversa dalle altre che rompe la simmetria del prima e del dopo immagine-senza-scatola-sulla-testa. Di qui il non capire che l'immagine senza scatola sulla testa e' il baricentro. Ovviamente attraverso la lettura di Marco/Marco tutto questo ha un suo ottimo senso.
2. La mia lettura ha anche un gravissimo handicap, che ho percepito subito ma che colpevolmente non ho anticipato nel mio post originale, cioe' che dai thumbnails NON SI VEDE L'IMMAGINE SULLA SCATOLA. Che io invece trovo assolutamente fondamentale per l'interpretazione della serie. Ecco perche' per quanto ci abbia messo tanta buona volonta' (oltre ai miei limiti personali evidentissimi) il mio post e' solo un esercizio per dimostrare - in primis a me stesso - quanto in la' si puo' andare ragionando di (importanti!) fotografie, ma certo non la generazione di una interpretazione "di riferimento" (il solo termine mi fa ridere, considerato che il referente sarei io...).


Inviato: 24/9/2008 15:28
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Re: BWO 1 di Marco e Cristina
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Marco/Mxa, dai non fare così , personalmente non considero un errore imperdonbile il fatto che non ti sia accorto che ci fosse una "linea" di fuga mediana, a parte che avevi tutte le "scuse" di questo mondo, è vero infatti quello che dici che per queste immagini è fondamentale vedere bene cosa abbiamo messo al posto della testa, sono tutte "teste" scelte con assoluta cura, a parte che ribadisco che penso sia più una "colpa" nostra che non siamo stati capaci di rendere evidenti alcune cose, alla fine comunque rimane in me forte la convinzione che i differenti livelli e modi di interpretazione sono in realtà  un vero e proprio arricchimento per qualsiasi lavoro, ripeto che la tua analisi sui vettori è stata per me e Cristina "rivelatoria" da un certo punto di vista...

Per Massimo: si, alla fine abbiamo deciso di partecipare a Critical Mass, pur con tutte le perplessità  legate al fatto che queste immagini, viste via web, perdono tantissimo (vedi anche l'esperienza riportata da Marco/Mxa nella difficoltà  a visualizzare l'immagine sulla scatola)...comunque Critical Mass è un modo efficace quantomeno per far "girare" il lavoro in poco tempo, sempre che si riesca a passare la selezione iniziale, cosa di cui personalmente dubito per le nostre immagini, senza falsa modestia, è solo che è un lavoro che secondo me puà essere poco "digeribile" per gli statunitensi...


Ciao!!


Marco

Inviato: 29/9/2008 13:25
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