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Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

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22/11/2007 19:21
Da Mestre
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Mio figlio, sua sponte, ha deciso portare una tesina sulla fotografia alla maturità  scientifica. Mi è parso di capire (la comunicazione padre-figlio non è sempre ed esattamente bidirezionale) che l'argomento sia focalizzato sul valore documentale dell'immagine fotografica.
Discutendone, tra le varie cose, mi si è posto il problema se in campo digitale esista un tipo di file che abbia le caratteristiche del negativo nell'analogico, ovvero la matrice certa, non modificabile, dell'evento ripreso.
Ed a parte questo quesito che vi giro, avete indicazioni per una bibliografia essenziale (cioè che gli permetta di studiare per la maturità  e non solo per la tesina) su questo argomento?
Grazie
Ciao a tutti
Carlo

Inviato: 17/4/2008 18:32
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale
Moderatore
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
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bè... il file RAW dovrebbe appunto corrispondere al negativo originale.

Inviato: 17/4/2008 18:54
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

http://www.flickr.com/photos/15773975@N00
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

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26/5/2005 15:12
Da Orsay (Parigi)
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che cosa si intende per "matrice certa, non modificabile, dell'evento ripreso"?
i negativi analogici sono modificabilissimi, come i file raw. anzi, durante grosso modo i primi 100 anni della storia della fotografia la modifica del negativo era un'operazione veramente corrente, basta leggere qualunque libro dell'epoca. la gente fotografava senza esposimetro e cannava l'esposizione due volte su tre. non avevano la carta multicontrast, quindi gli toccava aggiustare contrasto e densità  del negativo. per questo esistevano mille intrugli per intensificare o ridurre il negativo, agire solo nelle alte luci, nelle ombre, modificare la curva, il colore, etc.
poi già  che c'erano ci disegnavano sopra per far sparire o aggiungere qualcosa, etc etc.

valore documentale della fotografia? a priori zero.
l'unico modo per far si che la fotografia abbia un valore documentale è l'uso scientifico. se per esempio vuoi determinare la carica di una particella elementare ti ignegni per fare una foto della traiettoria di questa e ne misuri la curva. te ne freghi del contrasto, del colore, di quella che era la realtà , ti serve solo per misurare la curvatura della traiettoria. in questo senso la fotografia è documento.
per il giornalismo funziona nello stesso modo. se la macchina serve solo per fare una sorta di misura ok. per dire c'era non c'era. ci vuole, come nell'esperienza scientifica, tutta una serie di scpecfiche e garanzie per rendere lo scatto oggettivo. già  un reportage di per se non è più oggettivo.
l'idea quindi che la fotografia sia un documento della verità , della realtà , è per me illusoria.
my2cent naturalmente
ciao
f
p.s. su camera obscura scrivero' una serie di articoli in merito che verranno pubblicati durante le prossime settimane, magari a tuo figlio puo' interessare farci un giro ogni tanto...

Inviato: 18/4/2008 11:01
http://photo.busdraghi.net

La gente crede nella realtà della fotografia ma non a quella della pittura; il chè dà un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, però, anche i fotografi credono nella realtà della fotografia. D. Michals, 1976...
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

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12/4/2007 21:12
Messaggi: 96
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Sono daccordo con quanto detto da fabusdr,mi permetto di consigliare l'ottimo volume : L'occhio del fotografo, di
John Szarkowski.
Pubblicato negli States nel 66 ed ora finalmente tradotto in italiano.
In base alle scelte che ha operato il fotografo,egli suddivide le fotografie in cinque capitoli:la cosa in se',il particolare,l'inquadratura,il tempo,il punto di vista.
Veramente un must.



Inviato: 18/4/2008 14:47
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

Iscritto il:
30/10/2006 22:51
Da Prato
Messaggi: 714
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Citazione:

Aton ha scritto:
Sono daccordo con quanto detto da fabusdr,mi permetto di consigliare l'ottimo volume : L'occhio del fotografo, di
John Szarkowski.
Pubblicato negli States nel 66 ed ora finalmente tradotto in italiano.
In base alle scelte che ha operato il fotografo,egli suddivide le fotografie in cinque capitoli:la cosa in se',il particolare,l'inquadratura,il tempo,il punto di vista.
Veramente un must.



Interessante, non sapevo che era stato tradotto, informazione molto gradita..... mi metterà alla ricerca del volume quanto prima....

Ciao

Stefano

Inviato: 18/4/2008 15:09
"Consulting the rules of composition before taking a photograph is like consulting the laws of gravity before going for a walk."
...
Edward Weston

Photo © Edward Weston
Civilian Defense, 1942

Tessera C.F.A.O. Nr. 4...
www.stefanogermi.com
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale
Utente non più registrato
Io trovo il discorso di fabusdr un po' limitativo. Secondo me infatti la foto ha di per se questo valore documentale non solo nella scienza o nel giornalismo. Sono d'accordo che un fotografo che fa reportage faccia trasparire nelle sue foto un pezzo di se, però sta proprio li la capacità  di creare foto che documentino. Mi viene da fare un esempio per spiegare bene quello che sto cercando di dire. Alla mostra di Richard Avedon al Forma, oltre alle foto di moda, che non mi interessano in questo momento, le altre erano tutti ritratti, e li si legge un certo valore documentale, basti pensare ai ritratti di Ronald Reagan e Bill Casby, nato schiavo. Dalla bambina di 13 anni che squarcia serpenti a sonagli al minatore con le gocce di sudore nero che gli scorrono sulla fronte. Quelle foto documentano. Documentano gli sguardi di persone che si spezzano la schiena per tirar su 4 soldi, documentano lo sguardo di un uomo il cui futuro era già  scritto dal momento della sua nascita: lavorare per un negriero bastardo 20 ore al giorno per raccogliere palle di cotone. E la capacità  di Avedon è stata quella di avere lo stesso "occhio" sia nel fotografare il giudice che appoggiava la schiavitù e Malcom X.
Io penso che non si possa limitare il valore documentale della fotografia alla foto di un atomo che si scinde o di plutone, io penso che vada molto oltre, e che qualsiasi tipo di fotografia, se fatta con la massima distanza e apatia tra fotografo e oggetto, sia un documento di rilevante valore ducumentale e documentaristico, dalle foto astronmiche al ritratto, dal fotogiornalismo alla ricostruzione storica con soggetti in costume storico ecc.


Inviato: 19/4/2008 12:05
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

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26/5/2005 15:12
Da Orsay (Parigi)
Messaggi: 456
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Citazione:
Secondo me infatti la foto ha di per se questo valore documentale non solo nella scienza o nel giornalismo.


l'errore, a mio vedere, sta proprio in quelle due parole li, "di per se". è quell'apriori che secondo me è infondato.

Citazione:
Io penso che non si possa limitare il valore documentale della fotografia alla foto di un atomo che si scinde o di plutone, io penso che vada molto oltre, e che qualsiasi tipo di fotografia, se fatta con la massima distanza e apatia tra fotografo e oggetto, sia un documento di rilevante valore ducumentale e documentaristico, dalle foto astronmiche al ritratto, dal fotogiornalismo alla ricostruzione storica con soggetti in costume storico ecc.


ma certo! probabilmente non si capisce quello che voglio dire, ed è per questo che sto preparando gli articoli per camera obscura, perché sia pu' chiaro epr tutti. il mio contributo a questo post è solo una piccola anticipazione.
Cerco di spiegarmi megli. La fotografia non ha di per se e in se un valore documentale, siamo noi che glielo aggiungiamo. Non è una rappresentazione fedele della realtà , siamo noi che possiamo utilizzarla per riprodurre fedelmente alcuni aspetti della realtà .
nella foto di un atomo ci ingegniamo a far si che la foto della traiettoria sia fotografata in modo corretto. facciamo una sorta di misura, che è valida in funzione dell'accortezza dell'operatore (semplifico ma spero si capisca). Nel giornalismo è un po' la stessa cosa. Il valore documentale deriva dal fatto che il giornalista ci assicura tutta uan serie di cose: che la foto non è stata scattata in studio, che non ci sono fotomontaggi, etc etc. per questo motivo fari i livelli con photoshop è considerata un'operazione elcita anche nel giornalismo, perché non influisce sulla "misura".
Per le foto di Avedon è la stessa cosa, sono documento perché lui ci dice che lo sono. Perché ci danno una misura di vite altrui.
Lo so che a livello pratico tutto sto discorso è inutile. Quando vai a vedere una mostra di Avedon ti godi le immagini, anche come documenti, e festa finita. Quando si pone una domanda come quella originaria di questo post, il discorso pero' è diverso.
La domanda infatti mi sembra presupponga:
un valore documentale in se, e non contingente
una possibilità  che intrinsecamente digitale e analogico abbiano diverso valore documentale.
alla luce di quello che ho detto entrambe queste affermazioni sono (nel mio schema di pensiero sia chiaro) entrambe infondate, perché non è il media ad essere documentale, ma l'utilizzo di esso.
ciao
f


Inviato: 21/4/2008 9:58
http://photo.busdraghi.net

La gente crede nella realtà della fotografia ma non a quella della pittura; il chè dà un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, però, anche i fotografi credono nella realtà della fotografia. D. Michals, 1976...
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale

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12/4/2007 21:12
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Citazione:

giluca ha scritto:
Io trovo il discorso di fabusdr un po' limitativo. Secondo me infatti la foto ha di per se questo valore documentale non solo nella scienza o nel giornalismo. Sono d'accordo che un fotografo che fa reportage faccia trasparire nelle sue foto un pezzo di se, però sta proprio li la capacità  di creare foto che documentino. Mi viene da fare un esempio per spiegare bene quello che sto cercando di dire. Alla mostra di Richard Avedon al Forma, oltre alle foto di moda, che non mi interessano in questo momento, le altre erano tutti ritratti, e li si legge un certo valore documentale, basti pensare ai ritratti di Ronald Reagan e Bill Casby, nato schiavo. Dalla bambina di 13 anni che squarcia serpenti a sonagli al minatore con le gocce di sudore nero che gli scorrono sulla fronte. Quelle foto documentano. Documentano gli sguardi di persone che si spezzano la schiena per tirar su 4 soldi, documentano lo sguardo di un uomo il cui futuro era già  scritto dal momento della sua nascita: lavorare per un negriero bastardo 20 ore al giorno per raccogliere palle di cotone. E la capacità  di Avedon è stata quella di avere lo stesso "occhio" sia nel fotografare il giudice che appoggiava la schiavitù e Malcom X.



Io ritengo che una fotografia se considerata come elemento a se stante non documenti assolutamente nulla,senza l'ausilio
di una didascalia esemplificativa.
Mettiamo il caso che io nn conosca Ronald Regan,se qualcuno
nn scrive sotto il ritratto chi sia costui,non potrei mettere in relazione la sua storia cn la sua immagine.

Inviato: 21/4/2008 11:31
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale
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Credo che l'eventuale valore documentativo di una fotografia sia percepibile solo nel contesto in cui l'immagine viene letta e sia un'operazione quindi al di là  dell'immagine stessa in un'operazione di codifica data dal contesto e dal sapere del soggetto che fruisce l'immagine.


Andrea

Inviato: 21/4/2008 11:37
sono moderno, non contemporaneo
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Re: Valore documentale dell'immagine analogica e digitale
Utente non più registrato
Allora ho sbagliato a capire io .. Quindi, se adesso ho capito bene, parlando in termini semiotici, la fotografia non è altro che il "significante" o meglio il veicolo di un pensiero che viene recepito solo successivamente ad un processo di decodifica da parte del fruitore, che riconosce in essa un valore documentale solo a posteriori di una contestualizzazione di una immagine. Esempio: io recepisco che una foto dello sbarco in Normandia di Capa abbia un valore documentale in quanto io posso contestualizzare la situazione impressionata dapprima sul supporto per mezzo di una tecnica che non ha alcun valore documentale. Cosa che in un futuro potrebbe non essere più così dal momento che si perderà  coscienza di cosa veramente sia stato lo sbarco in normandia...
j'ai compris bien ??

Inviato: 21/4/2008 12:13
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