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The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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25/8/2005 8:38
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Leggo questo interessante articolo di Jan Baetens (*) che mi apre nuovi orizzonti sul perche' fotografiamo come fotografiamo. La sua tesi - e non certamente solo sua - e' che i grandi della critica estetica fotografica (1) non sono/erano fotografi e (2) sono/erano letterati (Benjamin, Malraux, Sontag, Berger, e Barthes sono considerati da Baetens i numi tutelari della critica estetica fotografica). Questi hanno imposto - involontariamente di sicuro, ma il risultato finale non cambia - un codice estetico alla fotografia mutuato dalla letteratura: dentro all'immagine ci deve essere una storia, di deve essere uno sviluppo temporale, e anche all'interno della stessa fotografia ci devono essere piani di lettura (ah!) diversi. Se mancano queste cose la foto riesce meno nel suo obiettivo artistico. (Semplifico ma non di molto.)

Tutto questo viene detto senza alcuna vena polemica, anzi si riconosce i grandissimi contributi di queste eccezionali personalita'. Ma si riconosce anche che tutto questo ha introdotto vincoli e modi di interpretare la cattura dell'immagine e la sua esposizione che sono troppo limitanti. L'articolo termina con l'augurio che l'estetica fotografica sia sdoganata dalla "morsa" dei letterati e sia riconquistata in primis dai fotografi e poi da altri studiosi: filosofi, sociologhi, altri artisti, etc.

(Aggiungo di mio che quanto sopra e' giocato ed origina tutto all'interno del discorso culturale occidentale. Per fortuna che esiste qualcosa d'altro oltre all'asse Europa-USA, con fotografi come Taiji Matsue che fanno spesso opere dove l'immagine e' fine a se stessa, bellezza assoluta di forme e cromatismi.)

Fine della premessa. Entusiasmato dalla chiamata alle armi dei fotografi da parte di Baetens prendo quindi in mano il libro "The Nature of Photographs" di Stephen Shore, uno dei fotografi che piu' apprezzo, insegnante universitario e quindi anche studioso del medio.

Che delusione. Qualche osservazione interessante, nulla piu'. Lettura di qualche significato a chi si avvicina all'argomento della estetica fotografica per la prima volta. Ma per chi ha letto gia' qualcosa, qualunque cosa, sono soldi spesi male. Peccato.

Ciao!

(*) Conceptual Limitations of Our Reflection on Photography. The Question of "Interdisciplinarity." (Limitazioni concettuali nel nostro ragionare sulla Fotografia. La questione della interdisciplinarieta'.)


Inviato: 24/3/2008 21:30
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(
Utente non più registrato
Grandissimo fotografo Shore...
Concordo al 100% con l'anticontenutismo e soprattutto col tenere a bada le "badanti" della fotografia (filosofi, esteti, estetisti, parrucconi e art directors... )
Succede lo stesso anche in architettura, con i critici e gli storici, pronti a tutto pur di diventare numi tutelari della star di turno.
ciao

Inviato: 24/3/2008 21:41
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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26/5/2005 15:12
Da Orsay (Parigi)
Messaggi: 456
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Ottimo post mxa!
in parte mi ha fatto pensare ad un'intervista a sandro iovine che ho visto oggi, pubblicata su idee in bianco e nero.
Nella due parti dell'intervista si parla sia del fatto che tutti abbiamo ricevuto un'educazione letteraria ma non all'immagine, sia del giappone che ti è caro e della sue visone differente.
Per quanto mi riguarda è vero che è un peccato che la maggior parte dei grandi filosofi della fotografia siano appunto filosofi e non fotografi, però per fortuna i fotografi in genere non sanno scrivere e fanno un sacco di belle fotografie. La parte intellettuale è sicuramente importante, però prediligo chi riesce a far passare qualcosa su di un piano che non sia puramente concettuale/filosofico, e questo è uno dei motivi per cui ho iniziato a prendere in mano la macchina fotografica, per comunicare senza dover per forza scrivere e parlare.
Per questo invidio da morire i musicisti, che sono anche molto più fighi di noi fotografi.
Ancora grazie per l'ottimo spunto
f

Inviato: 24/3/2008 21:49
http://photo.busdraghi.net

La gente crede nella realtà della fotografia ma non a quella della pittura; il chè dà un enorme vantaggio ai fotografi. Sfortunatamente, però, anche i fotografi credono nella realtà della fotografia. D. Michals, 1976...
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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9/12/2004 21:10
Da Toscana
Messaggi: 8283
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Ciao Marco,
pero' si ritorna al vecchio discorso su cosa si intende per fotografia...
La foto che tu prendi in esame, " fine a se stessa , bellezza assoluta di forme e cromatismi" e' un tipo di fotografia.
Non la puoi utilizzare o lo puoi fare solo in alcuni casi per un ritratto, per la fotografia di reportage...E' vasto il panorama fotografico, abbiamo gia' visto parecchie volte che non si puo' delimitare. Non sono del tutto d'accordo con il fatto che il codice estetico della fotografia sia stato mutuato dalla letteratura. Caso mai dalla pittura, alla quale la letteratura si e' ispirata.
Ho l'impressione che l'estetica abbia anche inseguito e non preceduto i fotografi in quanto alcuni "grandi" hanno imposto dei canoni che prima non esistevano e che poi sono assurti a modello.
Al di la' di un codice estetico penso che la fotografia abbia un'unica limitazione: deve piacere. E dietro il "piacere" c'e' tutto, dall'emozione al ricordo alla documentazione alla percezione di un'armonia.
Ciao,
Renzo

Inviato: 24/3/2008 22:57
.........

......
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(
Moderatore
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13/5/2004 17:25
Da lombardia
Messaggi: 6552
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Se si "parla" o si "scrive" o si "teorizza" di Fotografia (ma anche di tante altre cose), è facile che chi usa la parola, il discorso, la teorizzazione per mestiere, e quindi letterati, filosofi, scrittori in genere, finiscano per "saper dire" cose più interessanti di chi la Fotografia la pratica sul campo.
In compenso le fotografie di Sontag, Barthes e di tutta la compagnia che ha teorizzato sulla Fotografia, non so neppure se esistono, e certo se esistono non mi pare abbiano lasciato alcun segno.
Al contrario di immagini memorabili di Fotografi "incapaci" sul piano letterario.
Sontag, Barthes e gli altri hanno forse parlato di qualcosa che in realtà  non praticano? hanno fatto magnifici discorsi teorici su una realtà  da loro stessi immaginata e creata, resa anche affascinate dalle loro indubbie capacità  espressive nel campo della "parola", ma diversa dal vero "fare fotografico" e che poco hanno a che fare con l' "immagine"?
Non saprei rispondere, ma il sospetto c'è

Inviato: 24/3/2008 23:50
Tessera C.F.A.O n. 3

"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più così sicuro" Boscoe Pertwee

https://500px.com/lucinio

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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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8/10/2006 17:44
Da Torino
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Mi trovo abbastanza distante da una serie di cose che dite. Parlate della fotografia da quel punto di vista di vista di chi la fa e che riesce poco a capacitarsi che la fotografia esiste anche al di la dei fotografi. Una volta scattata la fotografia diventa un fatto che é storia individuale (Barthes), storia e costume sociale (Sontag), sole per fare due esempi. Esattamente come nel campo della scienza qualcuno si é preoccupato di spiegare cos'è la scienza, qualcuno si é preoccupato di spiegare cos'è la fotografia. E' di questo che si occupano molti libri di fotografia, ed anche qui per fare un esempio semplice, della vecchia e della nuova semiotica. Non vi piace questo modo di occuparsi di fotografia perchè non ha a che fare con la fotografia, quella degli acidi e del silicio? amen, non toglierà  certo un senso a chi scrive di fotografia, che sia chiaro, puà dire anche castronate esattamente come si possono fare pessime fotografie. Mi sembra che si continui a confondere questi due piani, come se si confondessero gli studi di strategia militare con i problemi che ha un soldato durante la battaglia, (tema, tra l'altro, sul quale occidentali e orientali si sono trovati impegnati allo stesso modo).
La fotografia per fortuna non é solo nella mani dei fotografi, ma é anche nelle mani di tutto il resto del mondo, che per dirla tutta non si é fermato ai soliti noti, ma é andato avanti e gli studi ormai non sono solo di taglio letterario. I fotografi la fanno, la fotografia, e questo é il loro compito, rari sono quelli che ne sano anche parlare, perlomeno in modo originale. La maggior parte delle volte sembrano quegli innamorati che parlano del loro innamoramento, un pò retorici e patetici. Spesso vedono solo una faccia di quel mondo molto più sfacettato che é la fotografia. Le altre le vedono meglio filosofi, gli antropologi, i sociologi, i semiotici e altri...e facciamogli fare il loro lavoro e se non fotografano, non c'entra proprio nulla.
bs
marco

Inviato: 25/3/2008 0:58
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(
Moderatore
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Da Varese
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La mia visione delle cose mi porta senza dubbio ad essere vicino a quanto esposto da Marco/Samuel. Non ritengo un presupposto vincolante la pratica concreta della fotografia per poter parlare di fotografia. A volte, anzi, la non pratica diretta potrebbe essere addirittura un vantaggio, dato dalla possibilità  di giudicare senza un coinvolgimento pratico in prima persona. Come in quei casi dove l'essere immersi nell'azione concreta non rende chiaramente e immediatamente visibile il panorama nella sua globalità . Forse è proprio l'approccio distaccato che rende possibile formulare giudizi e intravedere strade altrimenti nascoste. Ritengo inoltre che le contaminazioni possano essere nella maggior parte dei casi motivo di crescita ed evoluzione. Personalmente tra gli esempi pi༠illuminanti di "discorsi" sulla fotografia ricordo a fatica parole di fotografi, ma maggiormente quelle di chi proviene proprio da altri campi; e addirittura come vera fonte di idee valide addirittura opere e scritti che la fotografia la sfiorano appena.

Marco

Inviato: 25/3/2008 13:28
Il mio sito

"I'm not a photographer the moment I pick up the camera.
When I pick one up, the hard work's already been done"

“To photograph reality is to photograph nothing.”

Duane Michals


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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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25/8/2005 8:38
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Rileggo il mio post iniziale... l'enfasi di Baetens e' sullo sdoganamento della estetica fotografica dalla morsa dei letterati, non sul consegnarla ai fotografi. In questo mi sono espresso male, anche se lui invita i fotografi ad essere piu' partecipi del discorso. Ma il tema - lo dice anche il titolo del suo articolo - e' un rinnovato impulso alla interdisciplinarieta'. Aggiungo solo che riporto il suo pensiero come stimolo alla discussione, non perche' io sia d'accordo o no (cosa che non aggiungerebe nulla, in ogni caso).

Tutto questo e' andato perso nei molti commenti successivi, dove invece ci si e' focalizzati - colpa anche della mia esposizione - sul tema del "ridare l'estetica fotografica ai fotografi", cosa che Baetens non discute minimamente ne' invoca.

Un ultimo commento, che spero Marco/Samuel prenda per il verso giusto, cioe' come annotazione a lato e non come attacco personale (perche' non lo e' proprio): il fatto che in una qualunque discussione (non solo in un forum di appassionati come questo, ma anche in ambienti piu' o meno accademici) non possa mancare il rifarsi a Sontag-Barthes-Sontag-Barthes - che hanno scritto con splendida lucidita' ma anche incidentalmente sulla fotografia 31 e 27 anni fa, rispettivamente - da l'idea di quanto la situazione sia ingessata (esagero?). E' in questo senso che la "morsa" - che, ripeto, Baetens denuncia con grande equilibrio e rispetto per i mostri sacri e non come deludente provocazione alla ricerca del fare rumore a tutti i costi - puo' apparire una tesi non cosi' campata per aria.


Inviato: 25/3/2008 13:53
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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8/10/2006 17:44
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Continuando per il verso che Mxa rimette giustamente in gioco, non so se ho capito bene l'ultimo tuo post, ma in ogni caso non si puà che concordare con Baetens (il mio riferimento alla coppia Barthes e Sontag era solo un riferimento a nomi che nei post precedenti erano già  girati...in altre discussioni un po di tempo fa avevo già  espresso il desiderio di andare oltre), sebbene allo stesso tempo non ho capito dove si potrebbe andare. Per quanto ne so, le strade sono poi quelle battute. O si sta nell'ambito degli studi sul visivo/comunicativo - e qui la semiotica postbarthesiana ha detto veramente molto - o massmediatico e socioqualcosa - interessante ad esempio il libro di D.Strauss, Politica della fotografia, già  citato nel forum non ricordo da chi - oppure storico, o ancora filosofico/estetico.
In realtà  nel primo tuo post c'è un passaggio che non mi é chiaro. Innanzi tutto quando dici che i vari personaggi hanno definito "un codice estetico alla fotografia mutuato dalla letteratura" non capisco cosa si intenda con letteratura. E in secondo luogo, quando Baetenes sostiene (dimmi se ho capito) che la lettura della fotografia andrebbe fatta anche da altri studiosi; ma questo é già  successo e in modo direi ampio. Forse lo stesso Baetenes non é così aggiornato?
In ultimo ricorderei il lavoro di Moholy-Nagy, forse il suo "Pittura, film, fotografia" (del 1925) era troppo avanti per i tempi e lo si é dimenticato troppo presto. Stemperandolo qua e la di alcune cose, ma poche in realtà , varrebbe la pena di ri-leggerlo come testo scritto da un artista. (http://www.informatissimafotografia.it/art063.asp un interessante introduzione Laszlo Moholy-Naghy).
Insomma la realtà  mi sembra più avanti di come la si dipinge. La tesi di Baetenes non é campata per aria, tutt'altro, la trovo solo in ritardo (forse vittima anch'essa della situazione che critica) e la versione "letteraria" degli studi mi sembra, sicuramente legittima, ma non più dominante.
Mi sarà spiegato? spero!
bs
marco

Inviato: 25/3/2008 14:30
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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Ottime osservazioni Marco/Samuel: fammi andare a casa a rileggere l'articolo per rispondere alle tue domande.

Inviato: 25/3/2008 15:30
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Re: The Nature of Photographs, Stephen Shore :-(

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8/10/2006 17:44
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Per continuare a sostenere la tesi che la realtà  degli studi sulla fotografia é più mossa di quel che sembra la Franco Angeli ha dato il via ad una nuova collana IMAGINES” di studi e materiali di etnografia visiva e di antropologia culturale (la notizia é su diversi blog/forum). I primi tre titoli
- Francesco Faeta, Fotografi e fotografie. Uno sguardo antropologico
- Antonello Ricci, I suoni e lo sguardo. Etnografia visiva e musica popolare nell’Italia centrale e meridionale
- Francesco Marano, Camera etnografica. Storie e teorie di antropologia visuale.
Il primo dei tre forse più vicino ad un interesse generale sulla fotografia.
Aggiungo anche un testo della Meltemi (casa editrice attenta ai temi della fotografia) di N.Mirzoff, "Introduzione alla cultura visuale" nel quale si parla in modo specifico di fotografia in un capitolo, ma anche in modo diffuso, ad esempio a proposito della costruzione del mito della pricipessa Diana. E altri testi ancora sarebbero da indicare.
bs
marco

p.s. il sito Nadir da un po di tempo a questa parte ha dedicato uno spazio ai libri suddivisi in aree tematiche che si sta rivelando un'ottimo punto di riferimento.

Inviato: 25/3/2008 23:43
La fotografia non si domina: corre da sola e l'uomo la segue in ritardo e mai come oggi.
A. Gilardi

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